LA GRANDE APOSTASIA
Quando Giovanni scrisse l’Apocalisse, il cristianesimo aveva più di 60 anni. d.C. All’inizio era sopravvissuto a 40 anni di continua opposizione da parte del giudaismo. Poi, nel 70 d.C., il sistema giudaico aveva ricevuto un colpo mortale allorché gli ebrei impenitenti avevano perso la loro identità nazionale e quello che per loro era diventato praticamente un idolo: il tempio di Gerusalemme. Nondimeno l’apostolo Paolo aveva predetto che ci sarebbe stata un’apostasia fra gli unti cristiani, e i messaggi di Gesù mostrano che quando Giovanni era in età avanzata questa apostasia si stava già sviluppando. Giovanni fu l’ultimo di quelli che agivano da restrizione nei confronti di questo risoluto tentativo di Satana di corrompere il seme della donna. (2° Tess. 2:3-12; 2° Pietro 3:1-3; 2° Giovanni 7-11). (Maria madre di Gesù, una volta era vergine ma dopo aver avuto altri figli e figlie non lo era più). Era quindi il tempo appropriato perché il Capo pastore del Padre Dio, Geova scrivesse agli anziani delle congregazioni avvertendoli delle tendenze che si stavano sviluppando e incoraggiando quelli dal cuore retto a rimanere saldi nella giustizia. Non sappiamo come le congregazioni abbiano risposto ai messaggi di Gesù nel 96 d.C. Sappiamo però che dopo la morte di Giovanni l’apostasia si sviluppò rapidamente. I “cristiani” smisero di usare il nome di Geova e lo sostituirono con “Signore” e “Dio” nei manoscritti biblici. Entro il IV° secolo la falsa dottrina della Trinità aveva permeato le congregazioni. Durante quello stesso periodo era stato adottato il concetto dell’immortalità dell’anima. Infine l’imperatore romano Costantino fece del “cristianesimo” la religione di stato, e questo diede origine alla cristianità, in cui chiesa e stato unirono le loro forze per dominare per mille anni. Era facile diventare “cristiani” di questo nuovo tipo. Intere tribù adeguarono le loro precedenti credenze pagane a forme di questa religione. Molti capi della cristianità divennero oppressivi tiranni politici, che imponevano con la forza delle armi le loro opinioni apostate. (Sappiamo che stato e religione è = a dittatura).


Le parole rivolte da Gesù alle sette congregazioni furono completamente ignorate dai cristiani apostati. Gesù aveva avvertito gli efesini di ravvivare l’amore che avevano in principio. (Apocalisse 2:4). Invece membri della cristianità, non più uniti dall’amore per il Padre Geova, scatenarono guerre sanguinarie e si perseguitarono spietatamente a vicenda. (1° Giovanni 4:20). Gesù aveva avvertito la congregazione di Pergamo contro il settarismo. Invece già nel II° secolo apparvero delle sette, e oggi nella cristianità esistono migliaia di contrastanti sette e religioni. Apocalisse 2:15. Gesù aveva avvertito la congregazione di Sardi circa il pericolo di divenire spiritualmente morti. (Apocalisse 3:1). Come quelli di Sardi, sedicenti cristiani si dimenticarono presto delle opere cristiane e dopo non molto delegarono a una piccola classe clericale retribuita l’importantissima opera di predicare. Gesù aveva avvertito la congregazione di Tiatira contro l’idolatria e la fornicazione. Apocalisse 2:20). Eppure la cristianità sanzionò apertamente l’uso delle immagini nonché quelle forme più subdole di idolatria che sono il nazionalismo e il materialismo. E l’immoralità, anche se a volte viene condannata a parole, è stata sempre ampiamente tollerata. Perciò le parole di Gesù alle sette congregazioni smascherano il totale fallimento di tutte le religioni della cristianità in quanto ad essere lo speciale popolo di Dio Geova. In effetti gli ecclesiastici della cristianità sono stati i principali componenti del seme di Satana. Parlando di questi come dell’”illegale”, l’apostolo Paolo predisse che la loro “presenza . . . è secondo l’operazione di Satana con ogni opera potente, e segni e portenti di menzogna, e con ogni ingiusto inganno” – 2° Tessalonicesi 2:9,10. Pur definendosi pastori del gregge di Dio, i capi della cristianità, religiosi e secolari, mostrarono un odio particolare per chiunque cercasse di incoraggiare la lettura della Bibbia o smascherasse le loro pratiche antiscritturali. Jan Hus e il traduttore biblico William Tendale furono perseguitati e martirizzati. Durante l’oscuro Medioevo il dominio apostata raggiunse l’apice con la diabolica Inquisizione cattolica. Chiunque mettesse in discussione le dottrine o l’autorità della chiesa veniva soppresso senza misericordia, e incalcolabili migliaia di cosiddetti eretici vennero torturati a morte o bruciati sul rogo. In questo modo Satana cercò di far sì che qualsiasi vero seme dell’organizzazione di Dio paragonata a una donna venisse prontamente schiacciato. Quando (a partire dal 1517) cui la Riforma o rivolta protestante, molte chiese protestanti manifestarono un simile spirito intollerante. Anch’esse si macchiarono del sangue di martiri che avevano cercato di essere leali a Dio e a Cristo. “Il sangue dei santi” fu veramente fatto scorrere a fiumi! Apocalisse 1:66; confronta Matteo 23:33-36.


LA LOTTA PER VINCERE
Oggi l’antica Efeso giace in rovina. Ma il luogo a cui era destinato il secondo messaggio di Gesù è ancora un’operosa città. Circa 60 chilometri a nord delle rovine di Efeso si trova la città turca di Izmir, dove tuttora esiste una zelante congregazione di testimoni di Geova. Nel I° secolo qui sorgeva Smirne. Notate ora le seguenti parole di Gesù: “E all’angelo della congregazione che è a Smirne scrivi:

Queste sono le cose che dice “il Primo e l’Ultimo”, che fu morto e tornò a vivere”. (Apocalisse 2:8)

Rivolgendo queste parole ai cristiani di Smirne, Gesù ricordava loro che egli era stato il primo e ultimo uomo integro a essere risuscitato direttamente dal Dio Geova alla vita immortale in spirito. Gesù stesso avrebbe risuscitato tutti gli altri cristiani unti. Egli è quindi ben qualificato per dare consigli ai suoi fratelli che hanno la speranza di ricevere come lui la vita immortale nei cieli. Gesù diede l’esempio nel sopportare la persecuzione per amor di giustizia e ricevette la dovuta ricompensa. La sua fedeltà sino alla morte e la conseguente risurrezione sono la base su cui poggia la speranza di tutti i veri Cristiani. (Atti 17:31)

Il fatto che Gesù “fu morto e tornò a vivere” dimostra che qualsiasi cosa debba sopportare per la causa della verità non è vana. La risurrezione di Gesù è fonte di grande incoraggiamento per tutti i cristiani, specialmente quando sono chiamati a soffrire per la loro fede. Vi trovate in questa situazione? In caso affermativo, potete ricevere coraggio anche dalle successive parole che Gesù rivolge alla congregazione di Smirne:

“Conosco la tua tribolazione e la tua povertà – ma tu sei ricco – e la bestemmia di quelli che dicono di essere essi stessi giudei, e non lo sono ma sono una sinagoga di Satana”. (Apocalisse 2:9).

Gesù non rivolge alcuna critica ai suoi fratelli di Smirne, ma solo calorose parole di lode. Hanno sofferto molta tribolazione per la loro fede. Materialmente sono poveri, probabilmente a motivo della loro fedeltà. (Ebrei 10:34).

La loro principale preoccupazione, però, è per le cose spirituali, e hanno accumulato tesori in cielo, come consigliò Gesù. (Matteo 6:19,20). Quindi agli occhi del Capo Pastore sono “ricchi”. – Confronta Giacomo 2:5. Gesù osserva in particolare che i cristiani di Smirne hanno sopportato molta opposizione da parte dei giudei carnali. Già in precedenza molti di quella religione si erano energicamente opposti alla diffusione del cristianesimo. (Atti 13:44,45; 14:19)

Ora, solo pochi decenni dopo la caduta di Gerusalemme, quei giudei di Smirne mostravano lo stesso spirito satanico. Non c’è da meravigliarsi che Gesù li consideri “una sinagoga di Satana”! In presenza di un tale odio, i cristiani di Smirne furono confortati da Gesù con queste parole: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova, e affinché abbiate tribolazione per dieci giorni. Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. (Apocalisse 2:10).

Qui in greco Gesù usa per tre volte la seconda persona plurale, a indicare che le sue parole riguardano la congregazione nel suo insieme. Gesù non può promettere che le prove dei cristiani di Smirne avranno presto fine. Alcuni di loro continueranno ad essere perseguitati e gettati in prigione. Avranno tribolazione per “dieci giorni”. Il numero dieci simboleggia totalità o completezza terrena. Nel tempo in cui cristiani integri e spiritualmente ricchi sarebbero stati sottoposti a una completa prova. Tuttavia i cristiani di Smirne non avrebbero dovuto temere o fare compromesso. Se fossero rimasti fedeli sino alla fine, avrebbero ricevuto come ricompensa la “corona della vita”, nel loro caso la vita immortale nei cieli. (1° Corinti 9:25; 2° Timoteo 4:6-8).

L’apostolo Paolo considerò questo prezioso premio degno del sacrificio di ogni altra cosa, inclusa la sua stessa vita terrena. (Filippesi 3:8). Evidentemente quei fedeli cristiani di Smirne la pensavano allo stesso modo Gesù conclude il suo messaggio dicendo: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: Chi vince non sarà affatto danneggiato dalla seconda morte”. (Apocalisse 2:11). A chi vince è assicurata la vita immortale nei cieli, una vita che la morte non può toccare. – 1° Corinti 15:53,54.


DA 60 ANNI
Gli storici stanno fornendo testimonianze sull’integrità dei testimoni di Geova tedeschi durante il regime nazista. Il libro Mothers in the Fatherland, della storiografa Claudia Koonz, pubblicato nel 1986, afferma: “La stragrande maggioranza dei tedeschi che non nutrivano simpatie per il nazismo trovò il modo di convivere con un regime che disprezzavano… All’altro estremo dello spettro statistico e ideologico, c’erano i 20.000 testimoni di Geova che, praticamente senza eccezioni, rifiutarono inequivocabilmente di rendere qualsiasi tipo di ubbidienza allo stato nazista…. Il gruppo più compatto di renitenti era sorretto dalla fede religiosa. Dall’inizio i testimoni di Geova non collaborarono con nessun elemento dello stato nazista. Anche dopo che nel 1933 la Gestapo ebbe chiuso la loro sede nazionale, e, nel 1935, ebbe messo al bando la setta, essi si rifiutarono anche solo di dire “Heil Hitler”. Fra il 1933 e il 1945 circa metà (per lo più uomini) di tutti i testimoni di Geova furono mandati nei campi di concentramento, un migliaio persero la vita. …Cattolici e protestanti vennero esortati dai rispettivi ecclesiastici a collaborare con Hitler. Se si rifiutavano, lo facevano contravvenendo agli ordini sia dalla chiesa che dallo stato”.


Oggi la classe di Giovanni ha anche incoraggiato i suoi compagni, la grande folla, a stare attenti alle influenze immorali, come quelle del degradato mondo dello spettacolo. Non c’è alcun bisogno di vedere o sperimentare la corruzione per curiosità o per sapere cosa evitare. La condotta saggia è quella di stare più lontano possibile dalle “cose profonde di Satana”. Gesù dice: “Non metto su di voi altro peso”. Questo ci ricorda il decreto del corpo direttivo cristiano del I° secolo: “Allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete”. (Atti 15:28,29).

Se volete prosperare spiritualmente, evitare la falsa religione l’errato uso del sangue (come le trasfusioni di sangue) e l’immortalità! Anche la vostra salute fisica ne sarà probabilmente salvaguardata. Satana oggi ha altre “cose profonde”, come le complicate speculazioni e filosofie che solleticano l’intelletto. Oltre ai ragionamenti permissivi e immorali, esse includono lo spiritismo e la teoria dell’evoluzione. Come considera queste “cose profonde” l’onnisapiente Creatore? L’apostolo Paolo riporta queste parole: “Farò perire [“Distruggerò”, CEI] la sapienza dei saggi”. In contrasto con ciò, “le cose profonde di Dio” sono semplici, chiare e incoraggianti. I cristiani saggi evitano le “cose profonde” del sofisticato mondo di Satana. Ricordate: “Il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. – 1° Corinti 1:19: 2:10: 1° Giovanni 2:17.

A quei cristiani di Tiatira Gesù rivolge ora parole calorose, che incoraggiano anche gli odierni cristiani unti: “E a colui che vince e osserva le mie opere sino alla fine darò autorità sulle nazioni, e pascerà il popolo con un verga di ferro così che saranno frantumati come vasi d’argilla, come ho ricevuto dal Padre mio”. (Apocalisse 2:26,27)

Che meraviglioso privilegio! Questa autorità che gli unti vincitori ricevono alla loro risurrezione significa brandire insieme a Gesù la “verga di ferro” della distruzione contro le nazioni ribelli ad Armaghedon. Nella migliore delle ipotesi gli ordigni nucleari di quelle nazioni scoppietteranno come mortaretti bagnati quando Cristo frantumerà i suoi nemici come fossero vasi d’argilla. – Salmo 2:8,9; Apocalisse 16:14,16; 19:11-13,15. Gesù aggiunge: “E gli darò la stella del mattino”. (Apocalisse 2:28). Più avanti Gesù stesso spiega cos’è questa “stella”, dicendo: “Io sono la radice e la progenie di Davide, e la luminosa stella del mattino”. (Apocalisse 22:16).

Sì, è in Gesù che si adempie la profezia che il Padre Geova fece pronunciare dalle riluttanti labbra di Balaam: “Una stella certamente verrà da Giacobbe, e uno scettro in realtà si leverà da Israele”. (Numeri 24:17).

In che modo Gesù darà la “stella del mattino” a coloro che vincono? Evidentemente dando loro se stesso, accogliendoli nella più stretta e intima relazione con lui. (Giovanni 14:2,3) Davvero un forte incentivo a perseverare! Anche per la grande folla è stimolante sapere che la “luminosa stella del mattino” eserciterà presto la sua regale autorità nel ripristinare il Paradiso qui sulla terra!


MANTENETE L’INTEGRITA’
Questo messaggio dovete incoraggiare grandemente i cristiani di Tiatira. Pensate: il glorificato di Dio in cielo aveva parlato personalmente ai cristiani di Tiatira di alcuni loro problemi! Di sicuro almeno alcuni componenti della congregazione reagirono positivamente a quella amorevole cura pastorale. Questo messaggio, il più lungo dei sette, aiuta anche noi oggi a identificare la vera congregazione cristiana. Nel 1918, quando Gesù venne al tempio del Dio Padre Geova per il giudizio, la stragrande maggioranza delle organizzazioni che si dicevano cristiane erano contaminate dall’idolatria e dall’immortalità spirituale. (Giacomo 4:4).

Alcune basavano le loro dottrine sugli insegnamenti di donne volitive del XIX secolo, come l’Ellen White degli Avventisti del Settimo Giorno e la Mary Baker Eddy della Scienza Cristiana, e più recentemente molte donne si sonno messe a predicare dal pulpito. (Confronta 1° Timoteo 2:11,12). Fra le varie forme di cattolicesimo, spesso Maria viene onorata al di sopra di Dio e di Cristo. Gesù non la onorò in questo modo. (Giovanni 2:4; 19:26).

Potrebbero organizzazioni che accettano una simile illegittima influenza femminile essere veramente considerate cristiane? I cristiani, sia che appartengono alla classe di Giovanni o alle altre pecore, fanno bene a ponderare personalmente questo messaggio. (Giovanni 10:16). Alcuni, come quei discepoli della Izebel di Tiatira, possono essere tentati a seguire una condotta comoda. Possono anche essere tentati a scendere a compromessi. Oggi si devono affrontare problemi come quello relativo al mangiare prodotti contenenti sangue o all’accettare trasfusioni di sangue. Alcuni possono pensare che lo zelo nel servizio di campo o il fatto che pronunciano discorsi li autorizzi a essere meno scrupolosi in altri campi, come il guardare videocassette o film violenti e immorali o eccedere nel bere. L’avvertimento dato da Gesù ai cristiani di Tiatira ci insegna che non dobbiamo prenderci queste libertà. Geova vuole che ci manteniamo puri, che lo serviamo con tutta l’anima, senza tentennamenti, come facevano molti cristiani di Tiatira. Infine Gesù dichiara “Chi a orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni”. (Apocalisse 2:29). Qui Gesù, per la quarta volta, ripete queste stimolanti parole, che ritroveremo anche alla conclusione dei restanti tre messaggi. Avete un orecchio sensibile? Continuate dunque ad ascoltare attentamente mentre Dio, mediante il suo spirito, continua a dare consigli attraverso il suo canale. Ci sono esempi moderni di persone che hanno comprato “oro raffinato dal fuoco”? Sì! Già mentre il giorno del Signore si stava avvicinando, un gruppetto di studenti biblici stava aprendo gli occhi alla falsità di molte dottrine babiloniche della cristianità, come la Trinità, l’immortalità dell’anima, l’inferno di fuoco, il battesimo dei bambini e l’adorazione delle immagini (incluse la croce e le immagini di Maria). Difendendo la verità biblica, quei cristiani proclamarono il Regno del Padre di Gesù, Dio Geova quale unica speranza del genere umano e il sacrificio di riscatto di Gesù come base per la salvezza. Con quasi 40 anni di anticipo additarono il 1914 come anno contrassegnato nella profezia biblica quale fine dei tempi dei Gentili, quando le potenze civili ed ecclesiastiche sarebbero state scrollate. – Apocalisse 1:10; Luca 21:24-26, Nardoni. Uno che prese l’iniziativa fra quei cristiani che si andavano risvegliando fu Charles Taze Russell, che agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso formò una classe di studio biblico ad Allegheny (oggi parte di Pittsburgh), in Pennsylvania (USA).

Quando iniziò la sua ricerca della verità, Russell era in società col padre e in procinto di diventare miliardario. Ma vendette la sua parte dell’attività, consistente in una catena di negozi, e impiegò la sua fortuna per finanziare la proclamazione del Regno di Dio in tutta la terra. Nel 1884 Russell divenne il primo presidente dell’ente oggi noto col nome di Watch Tower Bible an Tract Society of Pennsylvania. Nel 1916 morì su un treno vicino a El Paso, nel Texas, mentre era diretto a New York, sfinito dal suo ultimo giro di predicazione negli Stati Uniti occidentali. Egli diede un eccellente esempio in quanto ad accumulare tesori spirituali in cielo, un esempio che viene seguito da centinaia di migliaia di altruisti ministri pionieri in questi ultimi anni del XX° secolo. – Ebrei 13:7; Luca 12:33,34; confronta 1° Corinti 9:16; 11:1.
L’amorevole esortazione di Gesù ai laodicesi ha oggi un profondo significato per il rimanente degli unti cristiani. Alcuni di loro ricordano che quando iniziò il giorno del Signore i sostenitori della cristianità erano incredibilmente tiepidi. Invece di acclamare il ritorno del Signore nel 1914, il clero della cristianità si lasciò coinvolgere nel massacro della prima guerra mondiale, in cui 24 delle 28 nazioni belligeranti si definivano cristiane. Com’è grande la sua colpa di sangue! Durante la seconda guerra mondiale, la quale pure fu in gran parte combattuta in seno alla cristianità, ancora una volta i peccati della falsa religione “si ammassarono fino al cielo”. (Apocalisse 18:5) Per di più il clero ha voltato le spalle al veniente Regno di Geova sostenendo la Lega o Società delle Nazioni, le Nazioni Unite e movimenti nazionalistici e rivoluzionari, nessuno dei quali può risolvere i problemi del genere umano. Da molto tempo Gesù ha rigettato il clero, giudicandolo avversamente e rigettandolo, così come un pescatore getta via il pesce inadatto catturato dalla sua rete. La misericordia condizione delle chiese della cristianità oggi è una testimonianza di questo giudizio. Possa la sua sorte finale servire di monito per noi! – Matteo 13:47-50.

Anche in seno alla vera congregazione ci sono stati individui tiepidi paragonabili a una bevanda che non è né calda da stimolare né fredda da rinfrescare. Ma Gesù ama ancora teneramente la sua congregazione. Si rende disponibile ai cristiani che rispondono in maniera ospitale, cosa che molti hanno fatto invitandolo, per così dire, a un pasto serale. Di conseguenza dal 1919 i loro occhi sono stati aperti al significato delle profezie bibliche. Sono entrati in un periodo di gran luce. – Salmo 97:11; 2° Pietro 1:19.


Rivolgendosi ai laodicesi, Gesù può anche aver avuto in mente un altro pasto serale. Successivamente in Apocalisse si legge: “Felici gli invitati al pasto serale del matrimonio dell’Agnello”. Questo è il solenne banchetto di vittoria alla lode di Dio allora che egli avrà eseguito il giudizio contro la falsa religione, un banchetto cui partecipano Cristo e la sua completa sposa di 144.000 membri in cielo. (Apocalisse 19:1-9)

I membri sensibili di quella antica congregazione di Laodicea – nonché gli attuali fedeli fratelli di Gesù Cristo i quali indossano abiti puri che li identificano come veri cristiani unti – banchetteranno tutti a quel pasto serale col loro Sposo. (Matteo 22:2-13) Davvero un notevole incentivo a essere zelanti e pentirsi!


Come fa con i precedenti messaggi, Gesù conclude anche questo con parole di esortazione: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni”. (Apocalisse 3:22). Siamo molto inoltrati nel tempo della fine. Tutto intorno a noi vediamo le prove che per quanto riguarda l’amore la cristianità è fredda. Da parte nostra, quali veri cristiani, vorremo reagire con fervore al messaggio inviato da Gesù alla congregazione di Laodicea, anzi a tutte sette i messaggi inviati dal Signore alle congregazioni. Possiamo farlo partecipando vigorosamente all’adempimento della grande profezia di Gesù per i nostri giorni: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. – Matteo 24:12-14.


Giovanni comincia a narrare altre emozionanti visioni. Mediante ispirazione egli è ancora nel giorno del Signore. Quindi ciò che descrive ha un profondo significato per noi che viviamo proprio in tale giorno. Tramite queste visioni Dio solleva il velo che rende invisibili le realtà celesti e ci dice come egli stesso considera i suoi giudizi che abbiamo una speranza celeste o terrena, queste rivelazioni ci aiutano a comprendere il posto che occupiamo nel proposito di Dio. Tutti noi dovremmo quindi continuare a interessarci vivamente di quanto dice Giovanni: “Felice chi legge ad alta voce e quelli che odono le parole di questa profezia e osservano le cose in essa scritte”. – Apocalisse 1:3.


Cosa c’è di particolare nel numero 24, dato che Giovanni vede 24 anziani introno al trono? Sotto molti aspetti questi furono prefigurati dai sacerdoti fedeli dell’antico Israele. Ai cristiani unti l’apostolo Pietro scrisse: “Voi siete “una razza eletta”, un regale sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso”. (1° Pietro 2:9).

E’ interessante il fatto che a un certo punto l’antico sacerdozio ebraico venne organizzato in 24 divisioni. A ciascuna divisione furono assegnate determinate settimane dell’anno in cui prestare servizio dinanzi a Dio, affinché il sacro servizio venisse reso senza interruzione. (1° Cronache 24:5-19).

E’ quindi appropriato che nella visione che Giovanni ha del sacerdozio celeste si vedano 24 anziani, perché questo sacerdozio serve Dio di continuo, ininterrottamente. Una volta al completo, ci saranno 24 divisioni, ciascuna di 6000 vincitori, poiché Apocalisse 14:1-4 ci dice che sono 144.000 (24 x 6000) quelli che vengono “comprati di fra il genere umano” per stare sul celeste monte Sion con l’Agnello, Gesù Cristo. Dal momento che il numero 12 è simbolo di organizzazione divinamente equilibrata, 24 raddoppia – o avvalora – tale disposizione.


Giovanni continua dicendo: “E’ la prima creatura vivente è simile a un leone, e la seconda creatura vivente è simile a un giovane toro, e la terza creatura vivente ha la faccia simile a quella di un uomo, e la quarta creatura vivente è simile a un’aquila che vola”. (Apocalisse 4:7)

Perché queste quattro creature viventi sono di aspetto così diverso l’una dall’altra? Queste particolari creature viventi danno evidentemente risalto a specifiche qualità divine. La prima è simile a un leone. Il leone è usato nella Bibbia come simbolo di coraggio, specialmente in relazione al perseguire diritto e giustizia. (2° Samuele 17:10; Proverbi 28:1)

Perciò il leone ben rappresenta la qualità divina dell’intrepida giustizia. (Deuteronomio 32:4; Salmo 89:14). La seconda creatura vivente assomiglia a un giovane toro. Che qualità vi viene in mente pensando a un toro? Per gli israeliti il toro era un animale di valore a motivo della sua potenza. (Proverbi 14:4; vedi anche Giobbe 39:9-11).

Il giovane toro rappresenta dunque la potenza, l’energia dinamica fornita dall’Eterno Dio Geova. – Salmo 62:11; Isaia 40:26. La terza creatura vivente ha la faccia simile a quella di un uomo. Questa deve rappresentare l’amore divino, poiché sulla terra soltanto l’uomo fu creato a immagine di Dio, con la superlativa qualità dell’amore. (Genesi 1:26-28; Matteo 22:36-40; 1° Giovanni 4:8,16)

Senza dubbio i cherubini manifestano questa qualità mentre prestano servizio intorno al trono del Dio. Che dire ora della quarta creatura vivente? Questa ha l’aspetto di un’aquila che vola. Dio Geova stesso richiama l’attenzione sulla vista acuta dell’aquila: “I suoi occhi continuano a guardare lontano”. (Giobbe 39:29).

Quindi l’aquila è un appropriato simbolo di sapienza lungimirante. Dio è la Fonte della sapienza. Nell’ubbidire ai suoi comandi i cherubini esercitano sapienza divina. – Proverbi 2:6; Giacomo 3:17.


IL CAVALLO BIANCO E IL SUO ILLUSTRE CAVALIERE.
Giovanni, e con lui la zelante classe di Giovanni e i suoi odierni compagni, ha il privilegio di assistere a un dramma ricco di colpi di scena. Giovanni dice: “E vidi, ed ecco, un cavallo bianco; e colui che vi sedeva sopra aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria”. (Apocalisse 6:2)

Sì, in risposta a quel tornante “Vieni!” un cavallo bianco va alla carica. Spesso nella Bibbia il cavallo simboleggia la guerra. (Salmo 20:7; Proverbi 21:31; Isaia 3:11) Questo cavallo, probabilmente uno splendido stallone, è di un bianco splendente, segno di immacolata santità. (Confronta Apocalisse 1:14; 4:4; 7:9; 20:11).

Com’è appropriato questo, poiché indica una guerra pura e giusta ai santi occhi dell’Eterno Geova! – Vedi anche Apocalisse 19:11,14. Chi è il Cavaliere di questo cavallo? Egli ha un arco, un’arma bellica d’offesa, ma gli viene anche data una corona. Gli unici giusti che vengono visti portare delle corone durante il giorno del Signore sono Gesù e la classe rappresentata dai 24 anziani. (Daniele 7:13,14,27; Luca 1:31-33; Apocalisse 4:4,10; 14:14)

E’ improbabile che un componente del gruppo dei 24 anziani venga rappresentato mentre riceve una corona indipendente. Perciò questo cavaliere solitario deve essere Gesù Cristo e nessun altro. Giovanni lo vede in cielo nello storico momento del 1914 in cui Geova dichiara: “Io, sì, io ho insediato il mio re”, e gli dice che lo scopo è quello di “dargli le nazioni come sua eredità”. (Salmo 2:6-8).

Aprendo così il primo sigillo, Gesù rivela in che modo egli stesso, come Re appena incoronato, fa la sua sortita per combattere al tempo stabilito da Dio. Questa scena è in piena armonia con Salmo 45:4-7, che è rivolto al Re intronizzato dal Dio Geova: “E nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella causa della verità e dell’umiltà e della giustizia, e la tua destra ti istruirà in cose tremende. Le tue sono aguzze – sotto di te continuano a cadere popoli – nel cuore dei nemici del re. Dio è il tuo trono a tempo indefinito, sì, per sempre; lo scettro del tuo regno è uno scettro di rettitudine. Hai amato la giustizia e odii la malvagità. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di esultanza più dei tuoi compagni”. Conoscendo bene questa descrizione profetica, Giovanni deve aver compreso che si riferisce all’attività di Gesù quale Re. – Confronta Ebrei 1:1,2,8,9.


ESCE VINCENDO.
Ma perché il Re appena incoronato deve andare a combattere? Perché viene costituito re in presenza di un’accanita opposizione da parte del principale avversario del Dio Geova, Satana il Diavolo e di quelli che sulla terra, consapevolmente o inconsapevolmente, fanno gli interessi di Satana.

La nascita stessa del Regno scatena una grande guerra in cielo. Combattendo col nome di Michele (che significa “chi è simile a Dio?), Gesù sconfigge Satana e i suoi demoni e li scaglia sulla terra. (Apocalisse 12:7-12)

La vittoriosa cavalcata di Gesù prosegue durante i decenni iniziali del giorno del Signore mentre le nazioni e i popoli della terra vengono giudicati e le persone simili del Re per essere salvate. Anche se il mondo intero giace ancora “nel potere del malvagio”, Gesù continua amorevolmente a pascere i suoi unti fratelli e i loro compagni aiutandoli individualmente a conseguire la vittoria della fede. – 1° Giovanni 5:19; Matteo 25:31-33.


UN CAVALLO ROSSO.
Verso la fine del ministero terreno di Gesù, i discepoli gli chiesero privatamente: “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” Rispondendo, egli predisse calamità che sarebbero state “il principio dei dolori di afflizione”. Gesù disse: “Sorgerà nazione contro nazione, e regno contro regno; e ci saranno grandi terremoti, e in luogo dopo l’altro pestilenze e penuria di viveri; e ci saranno paurose visioni e dal cielo grandi segni”. (Matteo 24:3,7,8; Luca 21:10,11) Le cose che Giovanni vede all’apertura dei rimanenti sigilli del rotolo costituiscono un rimarchevole parallelo di quella profezia. Osserviamo ora mentre il glorificato Gesù apre il secondo sigillo! “E quando aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente dire: “Vieni!” (Apocalisse 6:3)

A dare questo comando è il secondo cherubino, quello simile a un toro. La qualità che simboleggia è la potenza, potenza usata però con giustizia. Contrariamente a ciò, Giovanni sta per assistere a un’orribile e micidiale manifestazione di potenza. Chi risponde a questo secondo “Vieni!”? “E uscì un altro cavallo, color fuoco; e a colui che vi sedeva sopra fu concesso di togliere la pace della terra affinché si scannassero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada”. (Apocalisse 6:4) Che vista raccapricciante! E non ci sono dubbi su ciò che rappresenta: la guerra! Non la guerra giusta del vittorioso Re di Geova, ma la crudele guerra internazionale promossa dagli uomini, con il suo inutile bagno di sangue e le sue sofferenze. Com’è appropriato che questo cavaliere cavalchi un cavallo rosso fuoco! Possiamo definirlo un trionfo della tecnologia militare? Piuttosto, è una prova che lo spietato cavallo rosso avanza al galoppo.

Dove porterà la sua folle corsa? Secondo alcuni scienziati, dal punto di vista statistico è praticamente certo che entro i prossimi 25 anni scoppierà accidentalmente una guerra nucleare, per non parlare di un conflitto nucleare pianificato! Ma fortunatamente il vittorioso Cavaliere del cavallo bianco ha in mente qualcos’altro. Finché la società umana sarà basata sull’orgoglio e sull’odio nazionalistico, l’umanità continuerà a rischiare l’annientamento nucleare. Anche se le nazioni non avendo via d’uscita, dovessero smantellare tutti i loro arsenali nucleari, conserverebbero le necessarie cognizioni tecniche. In breve tempo potrebbero riprodurre i loro micidiali ordigni nucleari; perciò, qualsiasi guerra iniziata con armi convenzionali potrebbe presto trasformarsi in un olocausto.

L’orgoglio e l’odio che oggi permeano le nazioni porteranno l’umanità al suicidio, a meno che, sì, a meno che il Cavaliere del cavallo bianco non fermi la folle galoppata del cavallo color fuoco. Siamo fiduciosi che Cristo, il Re, cavalcherà sia per completare la sua vittoria sul mondo dominato da Satana che per instaurare una nuova società terrena basata sull’amore, amore per Dio e per il prossimo, qualcosa che contribuisce alla pace molto più dell’instabile deterrente nucleare della nostra folle epoca. – Salmo 37:9-11; Marco 12:29-31; Apocalisse 21:1-5.


APPARE UN CAVALLO NERO
Ora Gesù apre il terzo sigillo! Giovanni, cosa vide? “E quando aprì il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente dire: Vieni” (Apocalisse 6:5a) Fatto rallegrante, questo terzo cherubino “ha la faccia simile a quella di un uomo”, a indicare la qualità dell’amore. L’eccellente qualità dell’amore basato sul principio abbonderà nel nuovo mondo di Dio, così come oggi permea l’intera organizzazione del Dio Geova. (Apocalisse 4:7; 1° Giovanni 4:16) Possiamo essere certi che il Cavaliere del cavallo bianco, colui che “deve regnare finché Dio non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi”, eliminerà amorevolmente la calamitosa situazione che viene ora mostrata a Giovanni. – 1 Corinti 15:25.


Cosa vede dunque Giovanni mentre il terzo “Vieni!” riceve risposta? “E vidi, ed ecco, un cavallo nero; e colui che vi sedeva sopra aveva in mano una bilancia”. (Apocalisse 6:5b) Carestia, ecco il fosco messaggio di questa scena profetica! Essa descrive come agli inizi del giorno del Signore ci sarebbero state situazioni in cui i viveri sarebbero stati razionati, pesati su una bilancia. Dal 1914 la carestia continua ad essere un problema mondiale. Alla guerra moderna fa seguito la carestia, poiché le risorse normalmente impiegate per dar da mangiare agli affamati vengono spesso convogliate nella produzione di armi belliche. I contadini vengono arruolati, e i campi, devastati dal divampare della guerra, non producono più a sufficienza. Fu così durante la prima guerra mondiale, quando milioni di persone patirono la fame e morirono! Per di più, con la fine della guerra il cavaliere nero, simbolo della fame, non rallentò la sua corsa.

Durante gli anni ’30, in Ucraina, morirono cinque milioni di persone in una sola carestia. La seconda guerra mondiale portò con sé ulteriore penuria di viveri e carestie. Mentre il cavallo nero continua a galoppare, a metà del 1987 un’autorità mondiale in materia ( il World Food Council) ha riferito che 512 milioni di esseri umani rischiano di morire di fame e che ogni giorno 40.000 bambini muoiono per cause collegate con la denutrizione. Giovanni ci dice qualcos’altro: “E udii una voce come in mezzo alle quattro creature viventi dire: Una chenice di grano per un denaro, e tre chenici di orzo per un denaro; e non danneggiare l’olio e il vino”. (Apocalisse 6:6) Tutte e quattro i cherubini sono uniti nel sottolineare la necessità di controllare attentamente le scorte alimentari, proprio come prima della distruzione di Gerusalemme nel 607 a.C. gli abitanti dovevano “mangiare pane a peso e con ansiosa cura”. (Ezechiele 4:16)

Al tempo di Giovanni, una chenice (poco più di un litro) di grano era considerata la razione quotidiana di un soldato. Quanto sarebbe costata una razione del genere? Un denaro, il salario di un’intera giornata! (Matteo 20:2) Che dire di chi aveva famiglia? Per lo stesso prezzo poteva comprare tre chenici di orzo integrale. Anche questo sarebbe bastato a sfamare solo una piccola famiglia. E l’orzo non era considerato un alimento di buona qualità come il grano. Come si deve intendere l’espressione “Non danneggiare l’olio e il vino”? Secondo alcuni significherebbe che, mentre molti avrebbero avuto poco da mangiare o addirittura sarebbero morti di fame, i lussi dei ricchi non ne avrebbero risentito. Ma nel Medio Oriente l’olio e il vino non sono in effetti prodotti di lusso. Nei tempi biblici pane, olio e vino erano considerati alimenti base. (Confronta Genesi 14:18; Salmo 104:14, 15).

L’acqua non sempre era buona, per cui si faceva largo uso di vino come bevanda e a volte per scopi medicinali. (1 Timoteo 5:23) Per quanto riguarda l’olio, ai giorni di Elia la vedova di Zarefat, sebbene povera, aveva ancora dell’olio con cui cucinare la farina che le restava. (1 Re 17:12) Perciò il comando di “non danneggiare l’olio e il vino” sembra essere un consiglio di non consumare troppo in fretta questi prodotti basilari, ma di usarli con parsimonia. Altrimenti sarebbero stati ‘danneggiati ’, esaurendosi prima della fine della carestia. Siamo felici di sapere che presto il Cavaliere del cavallo bianco fermerà quel galoppante cavallo nero! Riguardo al modo amorevole in cui provvederà il necessario nel nuovo mondo si legge infatti: “Ai suoi giorni germoglierà il giusto, e l’abbondanza di pace finché non ci sia più la luna. . . . Ci sarà abbondanza di grano sulla terra; in cima ai monti ci sarà sovrabbondanza”. – Salmo 72: 7,16; vedi anche Isaia 25:6-8.


IL CAVALLO PALLIDO E IL SUO CAVALIERE
Ma la cosa non è ancora finita. Gesù apre il quarto sigillo, e Giovanni ne descrive il risultato: “E quando aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente dire: ‘Vieni!’” (Apocalisse 6:7) Questa è la voce del cherubino che assomiglia a un’aquila che vola. Egli simboleggia la sapienza lungimirante, e Giovanni, la classe di Giovanni e tutti gli altri servitori terreni di Dio, hanno veramente dovuto osservare e agire con perspicacia in vista di ciò che è qui descritto. Così facendo, si può avere una certa protezione dai flagelli che affliggono l’odierna generazione orgogliosa e immorale che si lascia guidare dalla sapienza mondana. – 1 Corinti 1:20,21.

Quali nuovi orrori vengono liberati quando il quarto cavaliere risponde all’invito? Giovanni dice: “E vidi, ed ecco, un cavallo pallido; e colui che vi sedeva sopra aveva nome la Morte. E l’Ades lo seguiva da vicino”. (Apocalisse 6:8a) Il cavaliere dell’ultimo cavallo ha un nome: la Morte. E’ l’unico dei quattro cavalieri dell’Apocalisse a rivelare apertamente la propria identità. Appropriatamente la Morte cavalca un cavallo pallido, perché l’aggettivo pallido (greco chloròs) è usato nella letteratura greca per descrivere le facce sbiancate, come per malattia. E’ pure appropriato che la Morte sia seguita da vicino – non ci è detto come – dall’Ades ( la tomba), dal momento che l’ Ades raccoglie la maggior parte di quelli che cadono vittime della furia del quarto cavaliere. Siamo lieti di sapere che per questi ci sarà una risurrezione, quando ‘la morte e l’Ades daranno i morti che sono in essi ’. (Apocalisse 20:13)

Ma in che modo la Morte reclama queste vittime? La visione elenca alcuni modi: “E fu data loro autorità sulla quarta parte della terra, per uccidere con una lunga spada e con la penuria di viveri e con una piaga mortale e mediante le bestie selvagge della terra”. (Apocalisse 6:8b) Questa cavalcata non sarebbe necessariamente influito su una quarta parte letterale della popolazione terrestre, ma su un’ampia porzione della terra, non importa se abitata densamente o scarsamente. Questo cavaliere raccoglie le vittime della grande spada del secondo cavaliere e delle carestie e della penuria di viveri del terzo. Miete anche le proprie vittime, dovute alla piaga mortale, come pure quelle dei terremoti, secondo quanto descritto in Luca 21:10,11. Di particolare attualità è la “piaga mortale”.

Nella scia delle devastazioni della prima guerra mondiale, l’influenza spagnola mieté oltre 20 milioni di vite umane in soli pochi mesi del periodo 1918-19. L’unico luogo della terra che sfuggì a questo flagello fu l’isoletta di Sant’Elena. Nei luoghi in cui la popolazione fu decimata, vennero accesi roghi funebri per bruciare cataste di corpi. E oggi c’è uno spaventoso aumento di malattie cardiache e tumori, dovuto in gran parte al fumo. In quello che è stato definito “un brutto decennio”, gli anni ’80, un modo di vivere che le norme bibliche definiscono illegale ha aggiunto alla “piaga mortale” il flagello dell’AIDS. Al momento della stesura di questo libro, tutti quelli che contraggono questa malattia muoiono, e si calcola che entro il 1991 nei soli Stati Uniti i malati di AIDS saranno 270.000; milioni di persone sembrano essere condannate in Africa. Come sono girati i servitori di Dio che i saggi consigli della sua Parola li tengano lontani dalla fornicazione e dall’errato uso del sangue, pratiche mediante le quali oggi vengono trasmesse molte malattie! – Atti 15:28,29; confronta 1° Corinti 6:9-11.

La visione di Giovanni menziona le bestie selvagge come quarta causa di morte prematura. In effetti nei tempi antichi le quattro cose menzionate all’apertura del quarto sigillo – guerra, carestia, malattie e bestie selvagge – erano considerate le cause principali di morte prematura. Prefigurano quindi tutte le odierne cause di morte prematura.

E’ proprio come Dio avvertì Israele: “Così pure avverrà quando ci saranno i miei quattro dannosi atti di giudizio – la spada e la carestia e la dannosa bestia selvaggia e la pestilenza – che in effetti manderò su Gerusalemme per stroncare da essa uomo terreno e animale domestico”. – Ezechiele 14:21.

Le informazioni rivelate dell’apertura dei primi quattro sigilli sono rassicuranti, perché ci insegnano a non disperare a causa delle guerre, della fame, delle malattie o di altre cause di morte prematura così diffuse oggi; né dovremmo perdere la speranza perché i capi umani si sono rivelati incapaci di risolvere i problemi attuali. Se le condizioni del mondo rendono evidente che i cavalieri dei cavalli rosso, nero e pallido stanno galoppando, non dimenticate che il primo a dare inizio alla cavalcata è stato il Cavaliere del cavallo bianco. Gesù è divenuto Re e ha già vinto, in quanto ha scacciato Satana dai cieli. Le sue ulteriori vittorie hanno incluso il radunamento dei rimanenti figli dell’Israele spirituale e dell’internazionale grande folla, che ammonta a milioni di persone, perché sopravvivano alla grande tribolazione. (Apocalisse 7:4, 9,14).

La sua cavalcata continuerà finché egli non avrà completato la sua vittoria. L’apertura di ciascuno dei primi quattro sigilli è stata seguita dal comando “Vieni!”. Ogni volta sono usciti al galoppo un cavallo e il suo cavaliere. A cominciare dal quinto sigillo non udremo più questo comando. Ma quei cavalieri continuano a cavalcare, e procederanno al galoppo per tutto il termine del sistema di cose. (Confronta Matteo 28:20). Quali altri importanti avvenimenti rivela Gesù aprendo i restanti tre sigilli? Alcuni sono invisibili agli occhi umani. Altri, sebbene visibili, sono ancora futuri.

Nondimeno il loro adempimento è certo. Vediamo di che si tratta. Giovanni stesso era stato testimone dell’esecuzione capitale di alcuni martiri nel I° secolo, quando il crudele Serpente e il suo seme terreno avevano dichiarato guerra alla fiorente congregazione degli unti cristiani. Giovanni aveva visto mettere al palo il nostro Signore ed era sopravvissuto all’assassinio di Stefano, del proprio fratello Giacomo e di Pietro, Paolo e altri intimi compagni. (Giovanni 19:26,27; 21:15,18,19; Atti 7:59,60; 8:2; 12:2; 2° Timoteo 1:1; 4:6,7)

Nel 64 d.C. l’imperatore romano Nerone aveva usato i cristiani come capro espiatorio, accusandoli di aver incendiato Roma, per mettere a tacere una voce che ne attribuiva a lui la colpa. Lo storico Tacito riferisce: “E alle morti [dei cristiani] furono aggiunti i ludibri, come il rivestirli delle pelli di belve per farli dilaniare dai cani, o, affissi a delle croci . . . e bruciati quando era calato il giorno, venivano accesi come fiaccole notturne”. (Annales XV, 44, da L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane, di Romano Penna, EDB, 1984, p. 258) Un’ulteriore ondata di persecuzione sotto l’imperatore Domiziano (81-96 d.C.) aveva significato per Giovanni l’esilio sull’isola di Patos. Come aveva detto Gesù, se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. – Giovanni 15:20; Matteo 10:22.


Entro il IV° SECOLO d.C. l’antico serpente, Satana il Diavolo, aveva realizzato il suo capolavoro d’inganno: l’apostata religione della cristianità, un sistema babilonico mascherato da cristianesimo. Essa è la parte principale del seme del Serpente e si è sviluppata fino a formare una miriade di sette contrastanti. Come l’infedele regno di Giuda nell’antichità, la cristianità ha una gravosa colpa di spargimento di sangue, essendosi attivamente impegnata su entrambi i fronti durante la prima e la seconda guerra mondiale. Alcuni capi politici della cristianità hanno persino approfittato di questa guerra per uccidere unti servitori di Dio. Parlando della persecuzione hitleriana contro i testimoni di Geova, una recensione del libro di Friedrich Zipfel Kirchenkampf in Deutschland (Lotta delle Chiese in Germania) diceva: “Un terzo dei Testimoni fu ucciso mediante esecuzione capitale, o atti violenti, fame, malattie o lavori forzati. La severità di questo trattamento fu senza precedenti e fu la conseguenza della fede senza compromessi che non poteva mettersi in armonia con l’ideologia del nazionalsocialismo”. Veramente, della cristianità, incluso il suo clero, può dirsi: “Nei tuoi lembi si sono trovati innocenti”, - Geremia 2:34.
A partire dal 1935, giovani fedeli della persecuzione in molti paesi. (Apocalisse 7:9)
Proprio mentre in Europa finiva la seconda guerra mondiale, in una sola cittadina 14 giovani testimoni di Geova furono messi a morte per impiccagione. Il loro reato? Non volevano imparare più la guerra. (Isaia 2:4) Più recentemente, per la stessa ragione, alcuni giovani sono stati percossi mortalmente o fucilati da plotoni d’esecuzione in Oriente e in Africa. Questi giovani martiri, degni sostenitori degli unti fratelli di Gesù, riceveranno sicuramente una risurrezione nella promessa nuova terra. – 2 Pietro 3:13; Salmo 110:3; Matteo 25:34-40; Luca 20:37,38.


QUELLI CHE SONO MORTI SORGERANNO PER PRIMI.
L’intendimento concesso dall’apertura del quinto sigillo concorda pienamente con altri passi scritturali riguardanti la risurrezione celeste. Per esempio, l’apostolo Paolo scrisse: “Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova Dio, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore non precederemo affatto quelli che si sono addormentati nella morte; perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi. In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro, nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”. – 1° Tessalonicesi 4:15-17. Che aspetto emozionante è descritto in questi versetti! Quegli unti fratelli di Gesù che sopravvivono fino alla sua presenza, cioè che sono ancora in vita sulla terra durante la presenza di Gesù, vengono preceduti in cielo da quelli che sono già morti. Questi morti in unione con Cristo, sorgono per primi. Gesù scende, cioè rivolge loro la sua attenzione, e li risuscita alla vita spirituale, dando loro “una lunga veste bianca”.

Successivamente quelli che sono ancora viventi come esseri umani terminano la loro vita terrena, molti subendo una morte violenta per mano di oppositori. Essi però non si addormentano nella morte come i loro predecessori. Al contrario, quando muoiono vengono mutati all’istante, “in un batter d’occhio”, rapiti nei cieli per essere con Gesù e gli altri membri del corpo di Cristo. (1° Corinti 15:50-52; confronta Apocalisse 14:13).

Così la risurrezione dei cristiani unti comincia subito dopo l’inizio della cavalcata dei quattro cavalieri dell’Apocalisse. L’apertura di questo quinto sigillo del rotolo è stata fonte di buone notizie in merito agli unti che hanno vinto mantenendo l’integrità, rimanendo fedeli sino alla morte. Ma non è affatto fonte di buone notizie per Satana e il suo seme. La cavalcata del Conquistatore sul cavallo bianco prosegue inarrestabile e culmina con la resa dei conti per il mondo che “giace nel potere del malvagio”. (1° Giovanni 5:19). Questo è reso chiaro quando l’Agnello apre il sesto sigillo.
La seconda guerra mondiale portò un’altra ondata di sconvolgimenti. E guerre minori continuano a scuotere la terra mentre ci avviciniamo alla fine di questo secolo. Ma il sistema attuale ci arriverà? La spaventosa minaccia di un olocausto nucleare spinge molti a chiederselo. Fortunatamente la risposta non dipende dall’uomo, ma dal suo Creatore. – Geremia 17:5.

Oltre alle guerre, ci sono anche altre cose che dal 1914 hanno scosso la società umana dalle fondamenta. Uno degli sconvolgimenti più traumatici fu innescato dal crollo della Borsa di New York avvenuto il 29 ottobre 1929. Questo portò alla grande depressione, che influì su tutti i paesi capitalisti. Quella depressione toccò il fondo tra il 1932 e 1934, ma ancora oggi se ne sentono gli effetti. Dal 1929 un mondo economicamente malato è stato rappezzato con rimedi provvisori. I governi hanno bilanci deficitari. La crisi petrolifera del 1973 e quella del mercato azionario nel 1987 hanno contribuito a scuotere ulteriormente il mondo finanziario. Intanto milioni di persone comprano per lo più a credito.

Innumerevoli sono le vittime di operazioni finanziarie spregiudicate, sistemi a struttura piramidale, lotterie e altre forme di gioco d’azzardo, molte delle quali patrocinate dagli stessi governi che dovrebbero proteggere i cittadini. Perfino i predicatori televisivi della cristianità tendono la mano per accapararsi la loro fetta plurimiliardaria! – Confronta Geremia 5:26-31. A suo tempo, difficoltà economiche avevano preparato il terreno per l’avvento al potere di Mussolini e Hitler. Babilonia la Grande non perse tempo nell’accattivarsi il loro favore, e il Vaticano stipulò un concordato con l’Italia nel 1929 e con la Germania nel 1933. (Apocalisse 17:5). I giorni oscuri che seguirono contribuirono senz’altro ad adempire la profezia di Gesù secondo cui il segno della sua presenza avrebbe incluso “angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne . . . mentre gli uomini verranno meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata”. (Luca 21:7-9, 25-31) Sì, i tremori che cominciarono a scuotere la società umana nel 1914 sono continuati con violente scosse secondarie.


SCUOTIMENTO PER OPERA DEL DIO GEOVA.
Questi tremori negli affari umani sono il risultato dell’incapacità dell’uomo di dirigere i propri passi. (Geremia 10:23) Per di più l’antico Serpente, Satana, “che svia l’intera terra abitata”, sta causando guai nel disperato tentativo di allontanare tutta l’umanità dall’adorazione di Dio Geova. La tecnologia moderna ha fatto dell’intera terra un unico quartiere, dove odii nazionalistici e razziali scuotono la società umana dalle fondamenta, e le cosiddette Nazioni Unite non riescono a trovare un rimedio efficace. Come mai prima, l’uomo sta dominando l’uomo a suo danno. (Rivelazione 12:9,12; Ecclesiaste 8:9)

Nondimeno il Sovrano Signore Geova, Fattore del cielo e della terra, ha compiuto il proprio scuotimento negli scorsi 70 anni, in preparazione della soluzione definitiva dei problemi della terra. In che modo? In Aggeo 2:6,7 si legge: “Poiché Dio Geova degli eserciti ha detto questo: “Ancora una volta – fra poco – e scrollerò i cieli e la terra. E il mare e il suolo asciutto. E certamente scrollerò tutte le nazioni, e le cose desiderabili di tutte le nazioni dovranno venire; e certamente riempirò questa casa di gloria” ha detto Dio Geova degli eserciti”.

In particolare dall’anno 1919 in poi, Dio ha fatto proclamare dai suoi testimoni i suoi giudizi fra tutti gli elementi che compongono la società umana. Il sistema mondiale di Satana è stato crollato e scosso da questo avvertimento mondiale. Con l’intensificarsi dell’avvertimento, gli uomini timorati di Dio, “le cose desiderabili”, sono stati incoraggiati a separarsi dalle nazioni. Non vengono scossi via dal tremore dell’organizzazione di Satana, ma piuttosto comprendono la situazione e prendono personalmente la decisione di partecipare con l’unta classe di Giovanni all’opera di riempire di gloria la casa di adorazione di Dio Geova.

Come fanno questo? Mediante la zelante opera di predicazione della buona notizia dell’istituto Regno di Dio. (Matteo 24:14) Questo Regno, formato da Gesù e dai suoi unti seguaci, continuerà a stare per sempre alla gloria di Dio Geova come “un regno che non può essere scosso”. - Ebrei 12:26-29. Siete fra quelli che hanno cominciato a rispondere a questa predicazione? Siete forse fra gli oltre otto milioni di persone che in anni recenti hanno assistito alla Commemorazione della morte di Gesù? In tal caso, continuate a fare progresso nello studio della verità biblica. (2° Timoteo 2:15; 3:16,17)

Abbandonate completamente il corrotto stile di vita della condannata società terrena di Satana! Entrate senza indugio nella società cristiana del nuovo mondo e prendete pienamente parte alle sue attività prima che il catastrofico “terremoto” finale faccia crollare l’intero mondo di Satana. Ma in che consiste questo grande terremoto? Vediamo.


SUGGELLATI GLI SCHIAVI DI DIO.
Giovanni prosegue descrivendo come alcuni vengono segnati per sopravvivere, e dice: “E vidi un altro angelo che ascendeva dal sol levante, il quale aveva il sigillo dell’Iddio vivente; e gridò ad alta voce ai quattro angeli ai quali fu concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: “Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo suggellato gli schiavi del nostro Dio sulle loro fronti”. – Apocalisse 7:2,3. Sebbene non venga rivelato il nome di questo quinto angelo, tutto indica che deve essere il glorificato Signore Gesù. In armonia col fatto che Gesù è l’Arcangelo, qui viene mostrato che egli ha autorità sugli altri angeli. (1° Tessalonicesi 4:16; Giuda 9) Egli ascende dall’oriente, come i “re provenienti dal sol levante” – Dio Geova e il suo Cristo – che vengono per eseguire il giudizio, come fecero i re Dario e Ciro quando umiliarono l’antica Babilonia. (Apocalisse 16:12; Isaia 45:1; Geremia51:11; Daniele 5:31). Questo angelo rassomiglia a Gesù anche per il fatto che ha il compito di suggellare i cristiani unti. (Efesini 1:13,14) Inoltre, quando vengono liberati i quattro venti, è Gesù a guidare gli eserciti celesti nell’eseguire il giudizio contro le nazioni (Apocalisse 19:11-16) E’ quindi logico che sia Gesù a ordinare di trattenere la distruzione dell’organizzazione terrena di Satana finché gli schiavi di Dio non siano stati suggellati.

In che consiste l’apposizione di questo suggellato, e chi sono questi schiavi di Dio? Si cominciò ad apporre questo suggello alla Pentecoste del 33 d.C. quando i primi cristiani giudei furono unti con spirito santo. In seguito Dio cominciò a chiamare e ungere “gente delle nazioni”. (Romani 3:29; Atti 2:1-4, 14, 32, 33; 15:14) L’apostolo Paolo scrisse che i cristiani unti avevano la garanzia di appartenere a Cristo!, e aggiunse: “[Dio] ha anche posto su di noi il suo suggello e ci ha dato la caparra di ciò che deve venire, cioè lo spirito, nei nostri cuori” (2° Corinti 1:21,22; confronta Apocalisse 14:1). Così, quando questi schiavi vengono adottati da Dio come i suoi figli spirituali, ricevono una caparra della loro eredità celeste: un suggello, un regno. (2° Corinti 5:1,5; Efesini 1:10,11)

Possono quindi dire: “Lo spirito steso rende testimonianza col nostro spirito che siamo figli di Dio. Se, dunque, siamo figli siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme glorificati”. – Romani 8:15-17.


UN’ INNUMEREVOLE GRANDE FOLLA.
Dopo aver descritto il suggellamento dei 144.000, Giovanni prosegue riferendo una delle più emozionanti rivelazioni di tutte le Scritture. Il suo cuore dovette palpitare di gioia mentre egli narrava dicendo: “Dopo queste cose vidi, ed ecco una grande folla, che nessun uomo poteva essere numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani c’erano rami di palme”. (Apocalisse 7:9). Sì, il fatto che i quattro venti siano trattenuti rende possibile la salvezza di un altro gruppo oltre i 144.000 componenti dell’Israele spirituale: una multilingue grande folla internazionale. – Apocalisse 7:1.

Secondo l’interpretazione di alcuni commentatori del mondo, questa grande folla sarebbe formata dai non giudei convertiti al cristianesimo o dai martiri cristiani diretti in cielo. Nel passato anche gli Studenti Biblici pensavano che si trattasse di una classe celeste secondaria, come si legge nel volume I° degli Studi sulle Scritture, intitolato Il Divino Piano delle Età (pubblicato in inglese nel 1886; ed. italiana del 1904): “[Questa classe] perde il premio del trono e della natura divina, ma perverrà finalmente al nascimento dell’essere spirituale d’un ordine inferiore alla natura divina.

Vero è che sono dei credenti consacrati, ma essi sono a tal segno invasi dallo spirito mondano che si scordano di dare la loro vita in sacrificio”. E ancora nel 1930, nel libro Luce, volume I°, veniva espresso questo pensiero: “Coloro che formano la grande folla non rispondono all’invito di diventar zelanti testimoni del Signore”. Erano descritti come un gruppo che si autogiustificava il quale aveva una certa conoscenza della verità, ma faceva poco per predicarla.

Dovevano andare in cielo come classe secondaria che non avrebbe regnato insieme a Cristo. C’erano però altri compagni degli unti cristiani che in seguito divennero molto zelanti nell’opera di predicazione. Non aspiravano ad andare in cielo. La loro speranza era in effetti quella espressa nel tema di un discorso pubblico pronunciato dai servitori di Dio negli anni 1918-22 e che in origine era: “Il mondo è finito, milioni ora viventi non morranno mai”.

Poco tempo dopo, la rivista Torre di Guardia (inglese) del 15 ottobre 1923 spiegò la parabola di Gesù delle pecore e dei capri (Matteo 25:31-46), dichiarando: “Le pecore rappresentano tutti i popoli delle nazioni, che riconoscono mentalmente Gesù Cristo come Signore e che attendono e sperano di vedere tempi migliori sotto il suo regno”.


CONFERMATA L’IDENTITA’ DELLA GRANDE FOLLA.
E’ dunque appropriato che la grande folla, pur non facendo parte dell’Israele spirituale, agiti rami di palma, dal momento che non gioia di gratitudine ascrive la salvezza a Dio e All’Agnello, come osserva Giovanni: “E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. (Apocalisse 7:10).

Pur provenendo da tutti i gruppi etnici, i componenti della grande folla sono untiti nel gridare ad “alta voce”. Come possono farlo se sono di nazioni e lingue diverse? Questa grande folla fa parte dell’unica organizzazione internazionale veramente unita che oggi esista sulla terra. Non seguono norme diverse a seconda dei paesi, ma applicano coerentemente i giusti principi della Bibbia ovunque vivano. Non sono implicati in movimenti nazionalistici o rivoluzionari, ma hanno veramente fatto delle loro spade vomeri. (Isaia 2:4).

Non sono divisi in sette o denominazioni, così da gridare messaggi confusi o contradditori come fanno le religioni della cristianità, né delegano a un clero professionale il compito di innalzare lodi al posto loro. Non gridano che la loro salvezza è dovuta allo spirito santo, perché non adorano un dio trino. In circa 200 territori geografici della terra, invocano all’unisono il nome di Dio mentre parlano l’unica lingua pura della verità. (Sofonia 3:9). Com’è giusto, riconoscono pubblicamente che la loro salvezza viene da Dio, Iddio di salvezza, mediante Gesù Cristo, il suo principale Agente della salvezza – Salmo 3:8; Ebrei 2:10.


L’ETERNO DIO, IL DIO DI ABRAHAMO, ISACCO E GIACOBBE E’ JAHVE’.
In Italiano, il nome proprio di Dio si chiama Geova.
Si può dire: Eterno Jahvè Geova Dio, Ti prego di aiutarmi a risolvere i miei problemi, Te lo chiedo sempre tramite e nel nome di Tuo figlio Gesù Cristo. Amen.


COMPARE LA GRANDE FOLLA.
Dal tempo dell’apostolo Giovanni e fin nel giorno del Signore, i cristiani, unti erano perplessi circa l’identità della grande folla. E’ dunque appropriato che uno dei 24 anziani, che rappresentano gli unti già in cielo, aiuti Giovanni a riflettere rivolgendogli un’opportuna domanda: “E, presa la parola, uno degli anziani mi disse: “Questi che sono vestiti di lunghe vesti bianche, chi sono e da dove sono venuti? E subito gli dissi: “Signor mio, tu lo sai”. (Apocalisse 7:13,14a)

Sì, quello anziano era in grado di trovare la risposta e di darla a Giovanni. Questo fa pensare che i risuscitati del gruppo dei 24 anziani possano oggi avere a che fare con la comunicazione delle verità divine. Da parte loro gli appartenenti alla classe di Giovanni sulla terra appresero l’identità della grande folla osservando attentamente l’operato di Dio in mezzo a loro. Furono pronti a cogliere il bagliore di luce divina che illuminò il firmamento teocratico nel 1935, al tempo stabilito da Dio.


LE PIAGHE DI GEOVA SULLA CRISTIANITA’.
I “QUATTRO VENTI” vengono trattenuti finché i 144.000 componenti dell’Israele spirituale non sono stati suggellati e la grande folla non è stata approvata per sopravvivere. (Apocalisse 7:1-4,9). Comunque, prima che sulla terra si abbatta quella violenta tempesta, si devono anche rendere noti gli avversi giudizi di Geova contro il mondo di Satana!

Mentre l’agnello si accinge ad aprire il settimo ed ultimo sigillo, Giovanni è senz’altro molto attento e ansioso di vedere ciò che sarà svelato. Ora ci rende partecipi di quanto avviene: Ora ci rende [l’Agnello] aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz’ora. E vidi i sette angeli che stanno dinanzi a Dio, e furono date loro sette trombe”. – Apocalisse 8:1,2.


TEMPO DI FERVIDA PREGIERA.
Che silenzio carico di significato! Mezz’ora può sembrare lunga se si attende che avvenga qualcosa. Ora non si ode più nemmeno il costante coro celeste di lode. (Apocalisse 4:8) Come mai? Giovanni ne vede il motivo in visione: “E arrivò un altro angelo e stette presso l’altare, avendo un vaso d’oro per l’incenso; e gli fu data una grande quantità d’incenso per offrirlo con le preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che era dinanzi al trono. E dalla mano dell’angelo il fumo dell’incenso ascese con le preghiere dei santi dinanzi a Dio”. – Apocalisse 8:3,4.

Questo ci ricorda che sotto il sistema di cose giudaico si bruciava quotidianamente incenso dapprima nel tabernacolo e, in anni successivi, nel tempio di Gerusalemme. (Esodo 30:1-8) Mentre veniva bruciato incenso, gli israeliti che non erano sacerdoti attendevano fuori dell’area sacra, innalzando preghiere – senza dubbio in silenzio nel loro cuore – a Colui al quale ascendeva il fumo dell’incenso. (Luca 1:10). Ora Giovanni vede qualcosa di simile in cielo.

L’incenso offerto dall’angelo è messo in relazione con le “preghiere dei santi”. In effetti in una visione precedente viene detto che l’incenso rappresenta le loro preghiere. (Apocalisse 5:8; Salmo 14:1,2) Evidentemente, quindi, il silenzio simbolico in cielo serve a far udire le preghiere dei santi che sono sulla terra. C’è modo di determinare quando avvenne questo? Sì, esaminando il contesto e gli sviluppi storici della fase iniziale del giorno del Signore. (Apocalisse 1:10)

Gli avvenimenti terreni degli anni 1918 e 1919 corrispondono molto bene alla scena descritta in Rivelazione 8:1-4. Nei 40 anni che precedettero il 1914, gli Studenti Biblici – com’erano allora chiamati i testimoni di Dio – avevano annunciato intrepidamente che in quell’anno sarebbero scaduti i tempi dei Gentili. I drammatici avvenimenti del 1914 diedero loro ragione. (Luca 21:24, Nardoni; Matteo 24:3,7,8) Ma molti di loro erano anche convinti che nel 1914 sarebbero stati portati da questa terra alla loro eredità celeste. Questo non avvenne.

Al contrario, durante la prima guerra mondiale dovettero affrontare un periodo di intensa persecuzione. Il 31 ottobre 1916 morì il primo presidente della Società (Watch Tower) Charles T. Russell. Poi, il 4 luglio 1918, il nuovo presidente, Joseph F. Rutherford, e sette altri rappresentanti della Società furono portati nel penitenziario federale di Atlanta (Georgia, USA), essendo stati ingiustamente condannati a lunghe pene detentive. I sinceri cristiani della classe di Giovanni erano perplessi. Cosa voleva Dio che facessero ora? Quando sarebbero stati portati in cielo? Nella Torre di Guardia (inglese) del 1° maggio 1919 apparve un articolo intitolato “La mietitura è finita: cosa seguirà”.

Esso rispecchiava i fedeli a continuare a perseverare, aggiungendo: “Riteniamo si possa ora dire che la mietitura della classe del regno è un fatto compiuto che tutti i suoi componenti sono stati dovutamente suggellati e che la porta è chiusa”. Durante quel difficile periodo, le fervide preghiere della classe di Giovanni ascendevano come nel fumo di una grande quantità d’incenso. E le loro preghiere venivano ascoltate!


FUOCO SCAGLIATO SULLA TERRA.
Giovanni dice: “Ma subito l’angelo prese il vaso dell’incenso, e lo riempì del fuoco dell’altare e lo scagliò sulla terra. E ne seguirono tuoni e voci e lampi e un terremoto”. (Apocalisse 8:5) Dopo il silenzio, c’è un’improvvisa e drammatica ripresa delle attività! Questo è evidentemente in risposta alle preghiere dei santi, poiché tutto ciò si verifica quando del fuoco preso dall’altare dell’incenso. Nel 1513 d.C., al monte Sinai, tuoni e lampi, un forte rumore, fuoco e il tremore del monte contrassegnarono il fatto che Dio stava rivolgendo la sua attenzione al suo popolo. (Esodo 19:16-20)

In modo analogo, le manifestazioni simili riferite da Giovanni indicano che Dio rivolge la propria attenzione ai suoi servitori sulla terra. Ma ciò che Giovanni osserverà è presentato in segni. (Apocalisse 1:1) Come devono quindi interpretarsi oggi i simbolici fuoco, tuoni, voci, lampi e terremoto? In un’occasione Gesù disse ai suoi discepoli: “Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra”. (Luca 12:49)

Gesù accese veramente un fuoco. Con la sua zelante predicazione fece del Regno di Dio la contesa principale che il popolo ebraico doveva affrontare, e questo accese un’infuocata controversia in tutta quella nazione. Matteo 4:17, 25; 10:5-7, 17,18) Nel 1919 i fratelli spirituali di Gesù sulla terra, la piccola schiera di cristiani unti sopravvissuti ai difficili giorni della prima guerra mondiale, accesero un fuoco simile nella cristianità.
Nel settembre di quell’anno lo spirito di Geova fu particolarmente evidente allorché i suoi leali Testimoni convennero a Cedar Point (Ohio, USA) da località vicine e lontane.


Joseph F. Rutherford, che di lì a poco sarebbe stato completamente scagionato, si rivolse coraggiosamente a quella assemblea, dicendo: “In ubbidienza al comando del nostro Signore, e riconoscendo che è nostro privilegio e dovere combattere contro le roccheforti dell’errore che così a lungo hanno tenuto prigioniero il popolo, la nostra determinazione era ed è quella di annunciare il veniente glorioso Regno di Dio! E quell’opera continua tuttora ad estendersi fulgidamente in tutta la terra abitata! – Romani 10:18.


L’APERTURA DEI SETTE SIGILLI PORTA AL SUONO DELLE SETTE TROMBE.
Preparazione per gli squilli di tromba:
Giovanni prosegue dicendo: “E i sette angeli con le sette trombe si preparavano a suonarle” . (Apocalisse 8:6) Cosa significa il suono di queste trombe? Ai giorni di Israele, gli squilli di tromba servivano a segnalare giorni importanti o avvenimenti notevoli. (Levitico 23:24; 2 Re 11:14) Allo stesso modo, gli squilli di tromba che Giovanni sta per udire richiameranno l’attenzione su questioni di vitale importanza.


Come vedremo ora, ciascuno degli squilli di tromba preannunciare una scena drammatica in cui terribili piaghe colpiscono porzioni della terra. Alcune di queste piaghe ci ricordano quelle che l’Eterno Dio, il cui nome è Geova mandò per punire gli egiziani ai giorni di Mosè. (Esodo 7:19- 12:32) Esse furono espressioni del giudizio di Dio contro quella nazione, e aprirono la via per liberare il popolo di Dio dalla schiavitù. Le piaghe viste da Giovanni ottengono un risultato simile. Non sono però piaghe letterali. Sono segni che simboleggiano i giusti giudizi di Dio. – Rivelazione 1:1.


IDENTIFICATO IL TERZO.
Come vedremo, quando vengono suonate le prime quattro trombe, delle piaghe colpiscono “un terzo” della terra, del mare, dei fiumi e delle fonti delle acque, come pure delle fonti di luce della terra. (Apocalisse 8:7-12) Un terzo è una parte considerevole di qualcosa, ma non la sua totalità. (Confronta Isaia 19:24; Ezechiele 5:2; Zaccaria 13:8,9).

Ebbene, quale “terzo” avrebbe maggiormente meritato queste piaghe? La stragrande maggioranza dell’umanità è stata accecata e corrotta da Satana e dal suo seme. (Genesi 3:15; 2° Corinti 4:4) La situazione è quella descritta da Davide: “Tutti si sono sviati, tutti sono similmente corrotti; non c’è chi faccia il bene, nemmeno uno”. (Salmo 14:3)

Sì, tutto il genere umano rischia di ricevere un giudizio avverso. Ma un suo settore è particolarmente colpevole. Una parte – “un terzo” – aveva ogni motivo per comportarsi meglio! Quale è questo “terzo”? E’ la cristianità! Negli anni ‘20 il suo reame abbracciava circa un terzo del genere umano. La sua religione è il frutto della grande apostasia dal vero cristianesimo, l’apostasia predetta da Gesù e dai suoi discepoli. (Matteo 13:24-30; Atti 20:29,30; 2° Tessalonicesi 2:3; 2° Pietro 2:1-3)

Gli ecclesiastici della cristianità asseriscono di essere nel tempio di Dio e di insegnare il cristianesimo. Ma le loro dottrine sono molto lontane dalla verità biblica, ed essi continuano a gettare biasimo sul nome di Dio. Opportunamente rappresentata dal simbolico terzo, la cristianità riceve da Geova Dio potenti e tormentosi messaggi. Quel terzo del genere umano non merita alcun favore divino!


In armonia con il fatto che doveva esserci una sequenza di squilli di tromba, speciali risoluzioni caratterizzarono sette assemblee tenute dal 1922 al 1928. Ma gli squilli di tromba non si limitano a quelli anni. L’energico smascheramento della malvagia condotta della cristianità (cattolica) è proseguito ininterrottamente col progredire del giorno del Signore.

I giudizi di Dio, Geova devono essere proclamati su scala mondiale, a tutte le nazioni, nonostante l’odio e le persecuzioni internazionali. Solo allora verrà la fine del sistema di Satana. (Marco 13:10, 13) E’ bello vedere che la grande folla ha ora aggiunto la sua voce a quella della classe di Giovanni nel far conoscere queste tonanti dichiarazioni di importanza mondiale.


BRUCIATO UN TERZO DELLA TERRA
Con riferimento agli angeli, Giovanni scrive: “E il primo suonò la sua tromba. E vennero grandine e fuoco mescolato con sangue, e furono scagliati sulla terra; e un terzo della terra fu bruciato, e un terzo degli alberi fu bruciato, e tutta la verde vegetazione fu bruciata”. (Apocalisse 8:7) Questo ci ricorda la settima piaga che colpì l’Egitto, ma cosa significa nel XX secolo? – Esodo 9:24.
Nella Bibbia la parola “terra” si riferisce spesso all’umanità. (Genesi 11:1; Salmo 96:1)


DATO CHE LA “SECONDA PIAGA” COLPISCE IL MARE, che ha pure a che fare con l’umanità, la “terra” deve riferirsi alla società umana apparentemente stabile che Satana ha edificato e che deve essere distrutta. (Pietro 3:7; Apocalisse 21:1) Lo scenario di questa piaga rivela che il terzo della terra relativo alla cristianità cattolica viene bruciato dal cocente calore della disapprovazione di Dio; che il suo nome proprio è Geova.

Quale testimonianza diedero quei Veri Cristiani? Questa: “Sosteniamo e dichiariamo che il regno del Messia è il completo rimedio per tutti i mali dell’umanità e che porterà pace sulla terra e buona volontà agli uomini, cioè quello che tutte le nazioni desiderano; che quelli che si sottomettono spontaneamente al suo giusto dominio ora iniziato saranno benedetti con pace, vita e libertà eterne, nonché felicità senza fine”.

In questa epoca corrotta, quando i giovani uomini – specialmente quelli della cristianità – non sono minimamente in grado di risolvere i problemi del mondo, quella squillante sfida risuona con efficacia ancora maggiore che nel 1922. Il Cristo è davvero l’unica speranza dell’umanità!


COME UN MONTE INFUOCATO.
“E il secondo angelo suonò la sua tromba. E qualcosa come un gran monte infuocato fu scagliato nel mare. E un terzo del mare divenne sangue; e un terzo delle creature che sono nel mare e che hanno anima morì, e un terzo delle navi fece naufragio.” (Apocalisse 8:8, 9). Cosa rappresenta questa scena terrificante? Siamo aiutati a comprenderlo esaminando ciò che avvenne all’assemblea tenuta dal popolo di Geova a Los Angeles (California) dal 18 al 26 agosto 1923.

Il discorso principale del sabato pomeriggio, pronunciato dal presidente della Società, aveva per tema “Pecore e capri”. Le “pecore” furono chiaramente identificate con quelle persone dalla giusta disposizione che avrebbero ereditato il reame terrestre del Regno di Dio. La risoluzione che fu quindi presentata richiamava l’attenzione sull’ipocrisia degli “ecclesiastici apostati e dei principali esponenti dei loro greggi, uomini mondani che hanno grande influenza in campo finanziario e politico”.

Si invitava la “moltitudine di persone amanti della pace e dell’ordine che appartengono alle chiese settarie . . . a ritirarsi dagli ingiusti sistemi ecclesiastici chiamati Babilonia dal Signore” e a prepararsi per “ricevere le benedizioni del Regno di Dio”.
Quel “monte infuocato” continua ad agitare il mare dell’umanità. Si ha continuamente notizia di lotte di potere in Africa, nelle Americhe, in Asia e nelle isole del Pacifico. Molte di queste lotte avvengono in paesi della cristianità o in luoghi in cui missionari della cristianità svolgono ora il ruolo di attivisti. Sacerdoti cattolici si sono addirittura uniti a gruppi di guerriglieri comunisti e hanno combattuto insieme a loro.

Nello stesso tempo gruppi protestanti evangelici sono stati impegnati nell’America Centrale per neutralizzare quella che definiscono “la spietata e insaziabile brama di potere” dei comunisti. Ma nessuna di queste agitazioni del mare dell’umanità può portare pace e sicurezza. – Confronta Isaia 25:10-12; 1° Tessalonicesi 5:3.


Questo manifesto dichiarava che “la presente crisi indica la fine del tempo dei Gentili” e che “la rivelazione del Signore può aspettarsi in qualunque momento”. Sì, quegli ecclesiastici avevano riconosciuto il segno della presenza di Gesù! Ma intendevano fare qualcosa in merito? Il libro Liberazione riferisce: “La parte più notevole della faccenda è che proprio gli uomini che . . . firmarono [il manifesto], più tardi lo ripudiarono, e rigettarono l’evidenza che prova che noi siamo alla fine del mondo e nel giorno della seconda presenza del Signore”.


Invece di annunciare il veniente Regno di Dio, gli ecclesiastici della cristianità hanno preferito schierarsi col mondo di Satana. Non vogliono avere nulla a che fare con la schiera delle locuste e il loro Re, riguardo al quale Giovanni ora dice: “Esse hanno su di loro un re, l’angelo dell’abisso. Il suo nome in ebraico è Abaddon [che significa “Distruzione”], ma in greco ha nome Apollion [che significa “Distruttore]”. (Apocalisse 9:11)

In qualità di “angelo dell’abisso” e di “Distruttore”, Gesù aveva davvero scatenato un tormentoso guaio contro la cristianità. Ma c’è dell’altro!.
Questo ha relazione con le piaghe annunciate dai primi quattro squilli di tromba, che afflissero un terzo della terra, del mare, delle creature del mare, delle fonti e dei fumi, come pure delle fonti di luce celesti. (Apocalisse 8:7-12) I quattro angeli vanno oltre. Uccidono, smascherando sin in fondo la condizione di morte spirituale della cristianità.

Questo è stato fatto mediante dichiarazioni paragonabili a squilli di tromba dal 1922 in poi, e viene fatto tuttora. Ricordate che l’angelo celeste ha appena suonato la sesta tromba. In risposta a ciò, fu tenuta a Toronto (Canada) la sesta della serie di annuali assemblee internazionali degli Studenti Biblici. Il programma della domenica 24 luglio 1927 fu trasmesso da una rete di 53 stazioni radio, il più esteso collegamento mai effettuato fino ad allora.

Il discorso fu trasmesso a un uditorio potenziale di parecchi milioni di persone. Per cominciare, una vigorosa risoluzione smascherò la condizione di morte spirituale della cristianità e rivolse questo invito: “In questa ora di perplessità Dio invita i popoli ad abbandonare per sempre la cristianità o cristianesimo organizzato politico cattolico e a volgersi completamente lungi da essa . . . i popoli rendano la devozione del loro cuore e la realtà interamente a Dio e al suo Re e regno”. Il titolo del discorso pubblico che fu quindi pronunciato era “Libertà per i popoli”. J. F. Rutherford, presidente della Società (Watch Tower), lo pronunciò col suo consueto stile dinamico, consono al “fuoco e fumo e zolfo” che Giovanni vede successivamente nella visione.


UNA DISTRUZIONE ETERNA.
In realtà tutta Babilonia la Grande deve perire. (Apocalisse 9:5, 10; 18:2, 8; Matteo 13:41-43) Prima però che essa venga distrutta, la classe di Giovanni impiega “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”, per smascherare la mortifera condizione della cristianità cattolica.


Può darsi che gli ecclesiastici ne prendessero atto solo a livello mentale, dentro di sé. Certamente nessuno di loro mostrò pubblicamente di riconoscere l’Iddio dei due testimoni. Ma la profezia di Dio Geova rivelata mediante Giovanni ci aiuta a discernere ciò che essi avevano nel cuore e a comprendere quale umiliante sorpresa ebbero nel 1919. Da quell’anno in poi, man mano che i “settemila” abbandonavano la cristianità nonostante i suoi tenaci sforzi per trattenere le proprie pecore, il clero fu costretto a riconoscere che l’Iddio di Giovanni era più forte del loro.


In anni successivi lo avrebbero capito ancor più chiaramente, in quanto molti altri del loro gregge li avrebbero abbandonati, facendo eco alle parole pronunciate dal popolo quando Elia trionfò sui sostenitori di Baal al monte Carmelo: “Dio Geova è il vero Dio! – 1 Re 18:39.


Ma ascoltate! Giovanni dice: “Il secondo guaio è passato. Ecco, il terzo guaio viene presto”.
(Apocalisse 11:14) Se la cristianità cattolica è stata scossa da ciò che è accaduto finora, cosa farà quando sarà annunciato il terzo guaio, il settimo angelo suonerà la sua tromba e il sacro segreto di Dio sarà infine compiuto? – Apocalisse 10:7.


IL GLORIOSO CULMINE DEL SACRO SEGRETO DI DIO.
Ricordate la dichiarazione giurata del forte angelo riportata in Apocalisse 10:1,6,7? Egli aveva detto: “Non vi sarà più indugio; ma nei giorni del suono del settimo angelo, quando starà per suonare la sua tromba, si compirà veramente il sacro segreto di Dio secondo la buona notizia che egli dichiarò ai suoi schiavi, i profeti”.

Il tempo stabilito da Dio per far squillare quella ultima tromba è giunto! In che modo, quindi, si compie il sacro segreto di Dio? Giovanni è davvero felice di comunicarcelo! Egli scrive: “E il settimo angelo suonò la sua tromba. E vi furono alte voci in cielo, che dicevano: “Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli”. (Apocalisse 11:15).

Quelle schiere angeliche hanno motivo di parlare con voce alta, addirittura tonante! Questo storico annuncio è infatti di importanza universale. E’ di vitale interesse per tutte le creature viventi. Il sacro segreto giunge al suo felice culmine! In maniera magnifica e gloriosa è portato trionfalmente a compimento nel 1914, quando il Signore Dio intronizza il suo Cristo quale Re associato. Agendo per conto del Padre suo, Gesù Cristo assume il dominio attivo in mezzo a un mondo di uomini ostili. In qualità di Seme promesso riceve il potere del Regno per annientare il Serpente e la sua progenie e riportare sulla terra una pace paradisiaca. (Genesi 3:15; Salmo 72:1,7)

Quale Re messianico, Gesù adempirà così la parola di Geova e rivendicherà il Padre suo, il “Re d’eternità”, che deve regnare come Sovrano Signore “per i secoli dei secoli”. – 1° Timoteo 1:17. Ma in che modo “il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore”, Geova? l’Eterno Dio non è sempre stato Re? Sì, tanto è vero che il levita Asaf cantò: Dio è il mio Re da molto tempo fa”. E un altro salmista proclamò: “Dio stesso è divenuto re! . . .

Il tuo trono è fermamente stabilito da molto tempo fa; tu sei da tempo indefinito”. (Salmo 74:12; 93:1,2). Nella sua sapienza, però, l’Eterno Padre Geova ha permesso che sulla terra esistessero altre sovranità. In questo modo la questione sollevata in Eden sul fatto se l’uomo possa auto governarsi senza l’aiuto di Dio è stata pienamente chiarita. Il dominio umano è miseramente fallito. Veraci sono in realtà le parole del profeta di Dio: “So bene, o Dio, che non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Geremia 10:23)

Fin dalla ribellione dei nostri primogenitori, l’intera terra abitata è stata soggetta al dominio dell’ ”originale serpente”, Satana. (Apocalisse 12:9; Luca 4:6). E’ ora giunto il tempo di uno straordinario cambiamento! Per rivendicare la sua legittima posizione, Dio comincia a esercitare la sovranità sulla terra in un modo nuovo, tramite il Regno messianico da lui designato.
Annunciate il messaggio per lungo e per largo. Il mondo deve conoscere che l’Eterno Geova è Dio e che Gesù Cristo è il Re dei re e il Signore dei signori. Questo è il più splendido dei giorni. Ecco, il Re regna! Voi ne siete gli agenti pubblicitari.


Questi che ringraziano Geova Dio sono i 24 anziani, che simboleggiano gli unti fratelli di Cristo nei loro incarichi celesti. Dal 1922 in poi un rimanente sulla terra di questi 144.000 unti si impegnò attivamente nell’opera avviata dagli squilli di tromba. Afferrarono la piena portata del segno contenuto in Matteo 24:3-25:46.


L’ARCA DEL SUO PATTO
L’Eterno Dio Geova regna! Mediante il suo Regno messianico egli esercita in maniera meravigliosa la sua sovranità verso il genere umano. Questo è confermato da ciò che Giovanni vede successivamente: “E il santuario del tempio di Dio che è in cielo fu aperto, e l’arca del suo patto fu vista nel santuario del suo tempio. E ne seguirono lampi e voci e tuoni e un terremoto e grossa grandine”. (Apocalisse 11:19).

Questa è l’unica volta che in Apocalisse si parla dell’arca del patto di Dio. L’Arca era stata il simbolo visibile della presenza di Dio presso il suo popolo, Israele. Nel tabernacolo, e in seguito nel tempio edificato da Salomone, l’Arca era tenuta nel Santissimo. Ma quando Israele fu portato in cattività a Babilonia nel 607 a.C. Gerusalemme fu desolata e l’arca del patto scomparve. Ciò avvenne quando i rappresentanti della casa di Davide smisero di sedere sul trono di l’Eterno Dio Geova come re. – 1° Cronache 29:23. Ora, dopo oltre 2.500 anni, l’Arca viene vista di nuovo.


Ma nella visione di Giovanni questa Arca non si trova in un tempio terreno. Viene vista nel celeste santuario di Dio. Ancora una volta Dio regna mediante un re della discendenza reale di Davide. Questa volta, però, il Re Cristo Gesù è intronizzato nella Gerusalemme celeste, e da quella posizione di vantaggio esegue i giudizi di Dio. (Ebrei 12:22) I successivi capitoli di Apocalisse ci sveleranno il contenuto di questi giudizi.


È NATO IL REGNO DI DIO!
Il SACRO segreto di Dio è stato svelato. (Apocalisse 10:7) Il Regno dell’Eterno Dio dal nome Geova retto dal suo Messia è ora una dinamica realtà: domina! La sua esistenza preannuncia la rovina di Satana e del suo seme e la splendida vittoria del Seme dell’organizzazione celeste di Dio.


Il settimo angelo non ha però finito di suonare la sua tromba, perché ha molte altre cose da rivelarci circa il terzo guaio. (Apocalisse 11:14) I segni descritti in Apocalisse capitoli da 12 a 14 ci aiuteranno a capire meglio tutto ciò che comportano quel guaio e il compiersi del sacro segreto di Dio.


GIOVANNI VIDE ora un gran segno, qualcosa di straordinario che interessa il popolo di Dio.
Esso introduce un’emozionante visione profetica, il cui significato fu dapprima pubblicato nella Torre di Guardia (inglese) del 1° marzo 1925, in un articolo intitolato “Nascita della nazione”, e quindi nel 1926 nel libro Liberazione. Lasciamo quindi che Giovanni descriva la scena dal suo inizio: “E un gran segno fu visto nel cielo, e la luna era sotto i suoi piedi, e sulla sua testa c’era una corona di dodici stelle, ed ere incinta. E grida nelle sue doglie e nel suo travaglio per partorire”.
Apocalisse 12:1, 2.


UN GRAN DRAGONE COLOR FUOCO
Cosa vede Giovanni? “E fu visto un altro segno nel cielo, ed ecco, un gran dragone color fuoco, con sette teste e dieci corna e sulle sue teste sette diademi; e la sua coda trascina un terzo delle stelle del cielo, e le scagliò sulla terra. E il dragone si teneva davanti alla donna che stava per partorire, per divorarne il figlio quando l’avesse partorito”. – Apocalisse 12:3, 4.
Questo dragone è Satana, l’originale serpente”. (Apocalisse 12:9; Genesi 3:15)

Egli è un feroce distruttore, un dragone o divoratore con sette teste, in grado di inghiottire completamente la sua preda. Che strano aspetto ha! Quelle sette teste e dieci corna indicano che è lui l’artefice della politica bestia selvaggia descritta poco dopo in Apocalisse 13. Anche quella bestia ha sette teste e dieci corna. Il fatto che Satana abbia un diadema su ogni testa – sette in tutto – ci assicura che le potenze mondiali rappresentate da quella bestia selvaggia sono state sotto il suo dominio.
(Giovanni 16:11) Le dieci corna sono un appropriato simbolo del completo potere che egli ha esercitato su questo mondo.
Il dragone esercita autorità anche nel reame spirituale. Con la sua coda “trascina un terzo delle stelle del cielo”. Le stelle possono rappresentare angeli. (Giobbe 38:7) L’espressione “un terzo” starebbe a sottolineare che un considerevole numero di angeli sono stati sviati da Satana.
Una volta finiti sotto il suo dominio, essi non ebbero più scampo. Non potevano tornare nella santa organizzazione di Dio. Divennero demoni, trascinati per così dire da Satana quale loro re o governate. (Matteo12:24) Satana inoltre li scagliò sulla terra. Questo si riferisce senz’altro ai giorni di Noè prima del Diluvio, quando Satana indusse i disubbidienti figli di Dio a scendere sulla terra per convivere con le figlie degli uomini. Come punizione questi “angeli che peccarono” sono stati gettati da Dio in una condizione simile a una prigione, chiamata Tartaro. – Genesi 6:4; 2° Pietro 2:4; Giuda 6.

Così si delineano chiaramente due organizzazioni antagoniste: l’organizzazione celeste di Dio rappresentata alla donna e l’organizzazione demonica di Satana che sfida la sovranità di Dio. La grande contesa della sovranità deve essere risolta. Ma come? Satana, che ancora trascina con sé i demoni, è simile a un feroce animale da preda che adocchia una vittima potenziale. Egli attende che la donna partorisca. Vuole divorare l’atteso neonato perché sa che questi costituisce una seria minaccia per la sua esistenza e per quella del mondo che soggiace alla sua autorità. – Giovanni 14:30.


GUERRA IN CIELO!
Giovanni dice: ”E scoppiò la guerra in cielo: Michele e i suoi angeli guerreggiarono contro il dragone, e il dragone e i suoi angeli guerreggiarono, ma esso non prevalse, né fu più trovato posto per loro in cielo. E il gran dragone fu scagliato, l’originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana, che svia l’intera terra abitata; fu scagliato sulla terra, e i suoi angeli furono scagliati con lui”. (Apocalisse 12:7-9).

Perciò un sensazionale sviluppo nel compimento del sacro segreto di Dio è che Satana viene espulso, estromesso dal cielo, e i suoi demoni vengono scagliati sulla terra con lui. Colui che ha sviato l’intera terra abitata fino al punto di divenirne il dio è da ultimo confinato nelle vicinanze di questo pianeta, dove ebbe inizio la sua ribellione. – 2° Corinti 4:3,4.

Il dragone non si arrese! “E dalla sua bocca il serpente vomitò dietro alla donna acqua simile a un fiume, per farla annegare nel fiume”. (Apocalisse 12:15). Cosa si intende per “acqua simile a un fiume” o “una fiumana d’acqua”? (Parola del Signore) Nell’antichità il re Davide parlò dei malvagi che si opponevano a lui definendoli “fiumane di uomini buoni a nulla”. (Salmo 18:4,5,16,17). Ciò che ora Satana scatena è similmente una persecuzione per opera di “uomini indegni. Dopo il 1922 Satana riversò contro i Testimoni un’ondata di persecuzione. (Matteo 24:9-13)

Questo assunse la forma di violenza fisica, di affanno progettato mediante decreto, imprigionamenti e perfino esecuzioni capitali mediante impiccagione, fucilazione e decapitazione. (Salmo 94:20).

L’estromesso Satana, non potendo più accedere direttamente presso la celeste donna di Dio si accinse furiosamente ad attaccare i rimanenti del seme di lei sulla terra per distruggerli, o direttamente o facendo perdere loro il favore di Dio infrangendone l’integrità. Ma essi mostrarono di avere la stessa determinazione di Giobbe, il quale disse: “Finché spirerò non rimuoverò da me la mia integrità!” – Giobbe 27:5.


ALLE PRESE CON DUE BESTIE FEROCI
In un’altra visione Daniele vede un montone con due corna che viene abbattuto da un capro con un grande corno. L’angelo Gabriele gliene spiega il significato: “Il montone: . . . rappresenta i re di Media e di Persia. E il capro peloso rappresenta il re di Grecia”. Gabriele profetizza poi che il grande corno del capro sarebbe stato rotto e avrebbe ceduto il posto a quattro corna. Questo avvenne realmente più di 200 anni dopo, allorché Alessandro Magno morì e il suo regno fu diviso in quattro regni governanti da quattro dei suoi generali. – Daniele 8:3-8, 20-25.


E’ quindi chiaro che l’Autore dell’ispirata Bibbia considera le potenze politiche della terra come bestie. Che specie di bestie? Un commentatore definisce la bestia selvaggia di Apocalisse 13:1,2 una “belva”, e aggiunge: “Accettiamo tutte le caratteristiche insite in 0npiov [therion, la parola greca tradotta “bestia”], come quella di mostro spietato, distruttore, terribile, vorace, ecc”. Che descrizione calzante del sanguinario sistema politico mediante il quale Satana ha dominato l’umanità! Le sette teste di questa bestia selvaggia rappresentano sei grandi potenze mondiali menzionate nella storia biblica fino ai giorni di Giovanni – Egitto, Assiria, Babilonia, Media Persia, Grecia e Roma – e una settima potenza mondiale che, secondo la profezia, sarebbe sorta in seguito. – Confronta Apocalisse 17:9,10.

E’ vero che nella storia ci sono state altre potenze mondiali in aggiunta alle sette, così come la bestia selvaggia vista da Giovanni era formata da un corpo più sette teste e dieci corna. Ma le sette teste rappresentano le sette grandi potenze che, in successione, hanno preso la direttiva nell’opprimere il popolo di Dio. Nel 33 d.C. mentre era al potere Roma, Satana si servì di quella testa della bestia selvaggia per uccidere il Figlio di Dio. In quel tempo giudaico e successivamente nel 70 d.C. permise a Roma di eseguire il Suo giudizio contro quella nazione. Il vero Israele di Dio, la congregazione dei cristiani unti, era però stato avvertito e quelli che abitavano a Gerusalemme e nella Giudea avevano trovato scampo oltre il Giordano. – Matteo 24:15,16; Galati 6:16.


Tuttavia verso la fine del primo secolo d.C. molti di quella primitiva congregazione si erano allontanati dalla verità, e il vero grano cristiano, “i figli del regno”, era stato in gran parte soffocato dalle zizzanie, “i figli del malvagio”. Ma quando arrivò il termine del sistema di cose, i cristiani unti ricomparvero come gruppo organizzato. Durante il giorno del Signore, i giusti dovevano risplendere così fulgidamente come il sole. La congregazione cristiana fu dunque organizzata per compiere un’opera. (Matteo 13:24-30, 36-43) A quel tempo l’impero romano non esisteva più. Al centro dell’attenzione mondiale c’era il vasto impero britannico, insieme ai potenti Stati Uniti d’America.


Questa duplice potenza mondiale mostrò di essere la settima testa della bestia selvaggia.
Non è offensivo identificare le potenze politiche governanti con una bestia selvaggia? Questo è quanto asserirono alcuni oppositori durante la seconda guerra mondiale, quando la posizione dei testimoni di Geova, sia come organizzazione che come singoli individui, venne messa in discussione nei tribunali di molti paesi della terra. Ma riflettere: Non sono le nazioni stesse ad adottare bestie o animali selvatici come loro simboli nazionali? Ci sono ad esempio il leone britannico, l’aquila americana, il drago cinese e l’orso russo.

Perché dunque trovar da ridire se anche il divino Autore della Sacra Bibbia si serve di bestie per simboleggiare le potenze mondiali? Perché mai inoltre qualcuno dovrebbe trovar da ridire sul fatto che secondo la Bibbia è Satana a dare alla bestia selvaggia la sua grande autorità? E’ Dio la Fonte di questa affermazione, e dinanzi a lui ‘le nazioni sono come una goccia dal secchio e come un velo di polvere ’. Quelle nazioni farebbero meglio a cercare il favore di Dio anziché offendersi per come la Sua Parola profetica le descrive. (Isaia 40:15, 17; Salmo 2:10-12)

Satana non è un personaggio mitico incaricato di tormentare le anime dei defunti in un inferno di fuoco. Non esiste un luogo del genere. Piuttosto, nelle Scritture Satana è descritto come “angelo di luce”, un magistrale ingannatore che esercita una potente influenza sugli affari politici in generale. 2 Corinti 11:3,14,15; Efesini 6:11-18. La bestia selvaggia ha dieci corna sulle sue sette teste avevano un solo corno e tre teste avevano due ciascuna. Inoltre aveva dieci diademi sulle sue corna. Nel libro di Daniele vengono descritte bestie spaventevoli, e il numero delle loro corna è da intendersi letteralmente. Per esempio, le due corna di un montone rappresentavano un impero mondiale formato da due nazioni alleate, la Media e la Persia, mentre le quattro corna di un capro rappresentavano i quattro imperi contemporanei che sorsero dall’impero greco di Alessandro Magno. (Daniele 8:3,8,20-22) Per quanto riguarda la bestia vista da Giovanni, però, il numero delle corna, dieci, sembra essere simbolico. (Confronta Daniele 7:24; Apocalisse 17:12).

Esse rappresentano la totalità degli stati sovrani che formano l’intera organizzazione politica di Satana. Tutte queste corna sono violente e aggressive, ma, come indicano le sette teste, il primato è detenuto da una sola potenza mondiale per volta. Similmente i dieci diademi indicano che tutti gli stati sovrani avrebbero esercitato il potere governativo contemporaneamente allo stato dominante, o potenza mondiale, del momento.

La bestia selvaggia ha “sulle sue teste nomi blasfemi”, in quanto fa delle asserzioni sul proprio conto che rivelano profonda mancanza di rispetto per Geova Dio e per Cristo Gesù. Essa si è servita dei nomi di Dio e di Cristo come paravento per raggiungere i suoi fini politici, e ha agito in combutta con la falsa religione, permettendo addirittura al clero di partecipare alle sue attività politiche. Per esempio, in Inghilterra la Camera dei Lord include i vescovi. Cardinali cattolici hanno avuto un notevole peso politico in Francia e in Italia, e più recentemente sacerdoti hanno ricoperto cariche politiche nell’America Latina. Governi stampano sulle loro banconote slogan religiosi, come:
“NOI CONFIDIAMO IN DIO” ( In God We Trust), e asseriscono che i rispettivi governanti abbiano l’approvazione di Dio e siano stati da lui costruiti, imprimendo ad esempio sulle loro monete l’iscrizione “per grazia di Dio”.

Tutto ciò è in effetti blasfemo, perché tenta di coinvolgere Dio nel torbido agone politico- nazionalistico. La bestia selvaggia ascende dal “mare”, il quale è un appropriato simbolo delle turbolente masse da cui emergono i governi umani. (Isaia 17:12,13) Questa bestia selvaggia cominciò ad emergere dal mare della turbolente umanità ai giorni di Nimrod (verso il XXI secolo a.C.), quando iniziò a manifestarsi un sistema di cose postdiluviano in opposizione a Geova. (Genesi 10:8-12; 11:1-9)

Ma solo durante il giorno delle sue sette teste. Si noti anche che è il dragone colui che “diede alla bestia la sua potenza e il suo trono e grande autorità”. (Confronta Luca 4:6). La bestia è la creatura politica di Satana fra le masse del genere umano. Satana veramente “il governante di questo mondo”. Giovanni 12:31.


LA PIAGA MORTALE
Agli inizi del giorno del Signore una calamità colpisce la bestia selvaggia. Giovanni riferisce:
“E vidi una delle sue teste come scannata a morte, ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra seguì la bestia selvaggia con ammirazione”. (Apocalisse 13:3).

Questo versetto dice che una testa della bestia selvaggia fu colpita da una piaga mortale, mentre il versetto 12 ne parla come se l’intera bestia ne avesse sofferto. Perché? Ebbene, le teste della bestia non hanno tutte il predominio contemporaneamente. A turno ciascuna ha signoreggiato sull’umanità, in particolare sul popolo di Dio. (Apocalisse 17:10)

Così, agli inizi del giorno del Signore, c’è un’unica testa, la settima, che agisce da potenza mondiale dominante. Una piaga mortale su quella testa mette in serie difficoltà l’intera bestia selvaggia. In che consisté la piaga mortale? In seguito è chiamata una ferita della spada, e la spada è simbolo di guerra. Questa ferita della spada, inferta agli inizi del giorno del Signore, deve riferirsi alla prima guerra mondiale, che devastò e dissanguò la politica bestia selvaggia di Satana. (Apocalisse 6:4,8; 13:14).


GUERRA CONTRO I SANTI
Satana aveva fatto astutamente i suoi piani per manovrare la bestia selvaggia secondo i propri fini. Giovanni lo spiega dicendo: “E le fu data [alla bestia con sette teste] una bocca che diceva cose grandi e bestemmie, e le fu data autorità di agire per quarantadue mesi. Ed essa aprì la bocca in bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora e quelli che dimorano in cielo. E le fu concesso di far guerra contro i santi e di vincerli, e le fu data autorità su ogni tribù e popolo e lingua e nazione. E tutti quelli che dimorano sulla terra l’adoreranno; il nome di nessuno di loro sta scritto nel rotolo della vita dell’Agnello che fu scannato, dalla fondazione del mondo”. – Apocalisse 13:5-8.


I 42 mesi qui menzionati sembrano essere gli stessi tre anni e mezzo durante i quali i santi sono angariati da un corno spuntato a una delle bestie della profezia di Daniele. Daniele (7:23-25; vedi anche Apocalisse 11:1-4). Per Satana e la sua organizzazione questa sembrò una vittoria. Ma non poteva recare loro benefici durevoli, dato che il nome di nessun componente dell’organizzazione visibile di Satana è scritto nel “rotolo della vita dell’Agnello”.

Figurativamente parlando, questo rotolo contiene i nomi di quelli che governeranno con Gesù nel suo Regno celeste. I primi nomi vi furono scritti alla Pentecoste del 33 d.C. e negli anni successivi ne sono stati progressivamente aggiunti degli altri. Dal 1918 il suggellamento dei rimanenti dei 144.000 eredi del Regno è proseguito verso il completamento. Presto i nomi di tutti questi saranno scritti indelebilmente nel rotolo della vita dell’Agnello. In quanto agli oppositori che adorano la bestia selvaggia, il nome di nemmeno uno d’essi sarà scritto in quel rotolo.

Perciò qualsiasi apparente vittoria essi possano riportare sui “santi” è vana, solo temporanea. Non ha incoraggiato gli uomini a sottomettersi al Regno di Dio accettando il dominio dell’Agnello di Dio, ma piuttosto a fare gli interessi di Satana, il gran dragone. Ha promosso divisioni e odii nazionalistici, ovvero l’adorazione della prima bestia selvaggia. Questa bestia selvaggia con due corna compie grandi segni, facendo addirittura scendere fuoco dal cielo. (Confronta Matteo 7:21-23).

Questo ultimo segno ci fa venire in mente Elia, l’antico profeta di Dio che sfidò i profeti di Baal. Quando egli invocò fuoco dal cielo nel nome di Dio, e ciò avvenne, fu dimostrato al di là di ogni dubbio che egli era un vero profeta e che quelli di Baal erano falsi profeti. (1° Re 18:21-40) Come quei profeti di Baal, la bestia selvaggia con due corna ritiene di avere le dovute credenziali come profeta. (Confronta Apocalisse 13:14,15; 19:20).

Dichiara addirittura di aver sconfitto le forze del male in due guerre mondiali, e ora si oppone fermamente al cosiddetto comunismo ateo! In effetti molti considerano la moderna contro parte della bestia selvaggia con due corna un custode della libertà e fonte di cose buone sotto l’aspetto materiale. Essa minaccia di ostracismo – di isolamento totale – qualsiasi nazione o popolo che non si pieghi alla sua autorità. Ha letteralmente espulso nazioni che non si attengono alle sue ideologie. Militaristiche “corna” di questa immagine della bestia selvaggia avranno un ruolo devastatore allo scoppio della grande tribolazione. – Apocalisse 7:14; 17:8,16.

Dopo la seconda guerra mondiale, l’immagine della bestia selvaggia – ora impersonata dall’organizzazione delle Nazioni Unite – ha ucciso anche in senso letterale. Per esempio, nel 1950 forze dell’ONU intervennero nella guerra fra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Si calcola che le forze dell’ONU, coadiuvate da quelle della Corea del Sud, abbiano ucciso 1.420.000 nord coreani e cinesi. Similmente, dal 1960 al 1964, truppe dell’ONU furono attivamente presenti nel Congo (l’attuale Zaire). Per di più, capi del mondo, inclusi i papi Paolo VI° e Giovanni Paolo II°, hanno continuato ad affermare che questa immagine è la migliore e ultima speranza di pace dell’uomo.

Insistono nel dire che, se l’umanità non le renderà servizio, la razza umana si auto distruggerà. In questo modo fanno simbolicamente uccidere tutti gli uomini che si rifiutano di sostenere l’immagine e di adorarla. – Confronta Deuteronomio 5:8,9.


SEGUACI DELL’AGNELLO
Continuando la sua descrizione dei 144.000 “comprati dalla terra”, Giovanni dice: “Questi sono quelli che non si contaminarono con donne; infatti, sono vergini. Questi sono quelli che continuano a seguire l’Agnello dovunque vada. Questi furono comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello e nella loro bocca non fu trovata falsità; sono senza macchia “. (Apocalisse 14:4,5).

Il fatto che i 144.000 “sono vergini” non significa che i componenti di questa classe siano necessariamente celibi o nubili in senso letterale. Scrivendo a cristiani che avevano la chiamata celeste, l’apostolo Paolo disse che, sebbene il celibato cristiano abbia i suoi vantaggi, in certe circostanze è preferibile sposarsi. (1° Corinti 7:1,2,36-37).

Ciò che caratterizza questa classe è la verginità spirituale. Hanno evitato di commettere adulterio spirituale con la politica del mondo e con la falsa religione. (Giacomo 4:4; Apocalisse 17:5). Come sposa promessa a Cristo, risono mantenuti puri, “senza macchia in mezzo a una generazione perversa e storta”. – Filippesi 2:15.


Inoltre, “nella loro bocca non fu trovata falsità”. Sotto questo aspetto sono simili al loro Re, Gesù Cristo. Come uomo perfetto, “egli non commise peccato, ne fu trovato inganno nella sua bocca”. (1° Pietro 2:21,22) Essendo allo stesso tempo immacolati e veritieri. I 144.000 sono preparati come casta sposa per il grande Sommo Sacerdote del Dio Geova.

Quand’era sulla terra, Gesù invitò le persone di cuore retto a seguirlo. (Marco 8:34; 10:21; Giovanni 1:43) Quelli che accolsero l’invito imitarono il suo modo di vivere e seguirono i suoi insegnamenti. Così durante la loro vita terrena essi “continuano a seguire l’Agnello dovunque vada” mentre egli guida attraverso il mondo di Satana.


“BABILONIA LA GRANDE E’ CADUTA!”.
E’ L’ORA del giudizio di Dio! Ascoltate dunque il messaggio divino: “E un altro, un secondo angelo, seguì, dicendo: “E’ caduta! E’ caduta Babilonia la Grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino dell’ira della sua fornicazione!” (Apocalisse 14:8). Per la prima volta, ma non per l’ultima, Rivelazione richiama l’attenzione su Babilonia la Grande.

In seguito, nel capitolo 17, essa è descritta come una lussuriosa meretrice. Di chi si tratta? Come vedremo, essa è un impero mondiale di natura religiosa, una contraffazione che Satana usa per combattere contro il seme della donna di Dio. (Apocalisse 12:17). Babilonia la Grande è l’intero impero mondiale della falsa religione.

Include tutte le religioni che perpetuano le dottrine e le pratiche religiose dell’antica Babilonia e che manifestano il suo spirito. Fu a Babilonia, più di 4.000 anni fa, che Dio confuse le lingue dei mancati costruttori della Torre di Babele. I vari gruppi linguistici furono dispersi fino alle estremità della terra e portarono con sé le credenze e le pratiche apostate che sono tuttora alla base della maggioranza delle religioni. (Genesi 11:1-9).

Babilonia la Grande è la componente religiosa dell’organizzazione di Satana. (Confronta Giovanni 8:43-47). La sua parte più notevole è oggi l’apostata cristianità, che emerse nel IV° secolo dopo Cristo come potente organizzazione illegale, con credi e formalismi attimi non dalla Bibbia, ma in gran parte dalla religione babilonia. – 2° Tessalonicesi 2:3-12.


IL GRANO E LE ZIZZANIE
Nella sua parabola del grano e delle zizzanie, Gesù parlo di un uomo che seminò seme eccellente i un campo. Ma “mentre gli uomini dormivano”, venne un nemico e vi seminò sopra le zizzanie. Così il grano finì per essere nascosto delle zizzanie. Gesù spiegò la parabola dicendo: “Il seminatore del seme eccellente è il Figlio dell’uomo; il campo è il mondo; in quanto al seme eccellente, questi sono i figli del regno; ma le zizzanie sono i figli del malvagio, e il nemico che le seminò è il Diavolo”. Mostrò poi che al grano e alle zizzanie sarebbe stato permesso di crescere insieme fino al “termine del sistema di cose”, quando gli angeli avrebbero “raccolto fuori” le simboliche zizzanie. – Matteo 13:24-30,36-43.

Ciò contro cui Gesù e gli apostoli Paolo e Pietro avevano messo in guardia accadde. “Mentre gli uomini dormivano”, cioè dopo che gli apostoli si erano addormentati nella morte o quando i sorveglianti cristiani erano divenuti sonnacchiosi nel custodire il gregge di Dio, l’apostasia babilonia fiorì proprio all’interno della congregazione. (Atti 20:31)

Ben presto le zizzanie divennero molto più numerose del grano e lo sottrassero alla vista. Per vari secoli sembrò come il seme della donna fosse completamente scomparso sotto le voluminose vesti di Babilonia la Grande. Negli anni “70 del secolo scorso cristiani unti cominciarono a fare decisi sforzi per dissociarsi dalle pratiche immorali di Babilonia la Grande.

Abbandonarono false dottrine che la cristianità aveva assimilato dal paganesimo e usarono intrepidamente la Bibbia per predicare che nel 1914 sarebbero finiti i tempi dei Gentili. Il principale strumento di Babilonia la Grande, il clero della cristianità, si oppose a questi tentativi di ripristinare la vera adorazione.

Durante la prima guerra mondiale approfittò dell’isterismo bellico per cercare di annientare quel piccolo gruppo di cristiani fedeli. Nel 1918, quando le loro attività erano state quasi del tutto fermate, sembrò che Babilonia la Grande fosse riuscita nel suo intento riportando la meglio su di loro.


IL TRONO DELLA BESTIA SELVAGGIA
Su che cosa il prossimo angelo versa la sua coppa?
“E il quinto versò la sua coppa sul trono sul trono della bestia selvaggia” (Apocalisse 16:10)
La “bestia selvaggia” è il sistema di governi guidati da Satana, esempio: Saddam Hussein.
Il trono della bestia selvaggia sarà rovesciato quando questa bestia sarà distrutta e il seme della donna di Dio inabisserà infine Satana stesso.
Prosciugato il fiume EUFRATE
Il sesto squillo di tromba annunciava la liberazione dei “quattro angeli che sono legati presso il gran fiume Eufrate”. (Apocalisse 9:14) Storicamente, la gran città situata sulle rive dell’Eufrate era Babilonia. E nel 1919 la liberazione dei simbolici quattro angeli accompagnò una significativa caduta di Babilonia la Grande. (Apocalisse 14:8)

E’ quindi degno di nota che anche la sesta coppa dell’ira di Dio abbia relazione col fiume Eufrate: “E il sesto versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e la sua acqua si prosciugò, affinché si preparasse la via ai re provenienti dal sol levante”. (Apocalisse 16:12) Anche questa è una cattiva notizia per Babilonia la Grande! All’apice dello splendore dell’antica Babilonia, le copiose acque dell’Eufrate rappresentavano un elemento fondamentale del suo sistema difensivo.

Nel 539 a.C. quelle acque si prosciugarono quando il loro corso venne deviato dal condottiero persiano Ciro. Questo permise a Ciro il Persiano e a Dario il Medo, i re provenienti dal “sol levante”(cioè dall’est), di entrare a Babilonia e conquistarla. Nel momento cruciale l’Eufrate venne meno come difesa di quella gran città. (Isaia 44:27-45:7; Geremia 51:36) Qualcosa di simile deve accadere alla moderna Babilonia, il sistema mondiale della falsa religione.

Chi sono questi re? Nel 539 a.C. furono Dario il Medo e Ciro il Persiano, che vennero impiegati da Geova Dio Padre per conquistare l’antica città di Babilonia. In questo giorno del Signore, il falso sistema religioso di Babilonia la Grande sarà ugualmente distrutto da governanti umani. Ma ancora una volta si tratterà di un giudizio divino. Geova Dio e Gesù Cristo, i “re provenienti dal sol levante”, dovranno mettere nel cuore dei governanti umani il “pensiero” di rivoltarsi contro Babilonia la Grande e distruggerla completamente. (Apocalisse 17:16,17)

Il versamento della sesta coppa proclama pubblicamente che questo giudizio sta per essere eseguito! Queste prime sei coppe dell’ira di Geova contengono un messaggio che fa riflettere. I servitori terreni di Dio, sostenuti dagli angeli, sono stati impegnati a proclamare il contenuto su scala mondiale. In questo modo tutti i settori del sistema mondiale di Satana sono stati dovutamente avvertiti, e Geova ha dato ai singoli individui l’opportunità di volgersi alla giustizia e continuare a vivere. (Ezechiele 33:14-16)

Resta ancora un’ultima coppa dell’ira di Dio. Ma prima di parlarne, Apocalisse mostra come Satana e i suoi agenti terreni cercano di neutralizzare la proclamazione dei giudizi di Dio Geova.
Giovanni dice: “E vidi uscire dalla bocca del dragone e dalla bocca della bestia selvaggia e dalla bocca del falso profeta tre impure espressioni ispirate che sembravano simili a rane. Esse sono, infatti, espressioni ispirate da demoni e compiono segni, e vanno dai re dell’intera terra abitata, per radunarli alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. (Apocalisse 16:13,14).

Ai giorni di Mosè Dio colpì l’Egitto di Faraone con una ripugnante piaga di rane, così che “il paese puzzava”. (Esodo 8:5-15). Anche durante il giorno del Signore c’è stata una disgustante calamità paragonabile a rane, sebbene una fonte diversa. Consiste nelle “impure espressioni ispirate” da Satana, le quali simboleggiano chiaramente la propaganda intesa a manovrare tutti i governanti umani, i “re”, in opposizione a Geova Dio. Satana si accerta così che siano saldamente al suo fianco quando comincerà la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”.

La propaganda proviene dal “dragone” (Satana) e dalla “bestia selvaggia” (il sistema politico di Satana sulla terra), figure che abbiamo già incontrato in Apocalisse. Chi è invece il “falso profeta”? E’ un nuovo arrivato soltanto di nome. Precedentemente ci è stata presentata una bestia selvaggia con due corna simile a un agnello, che compiva grandi segni davanti alla bestia selvaggia con sette teste. Questa ingannevole creatura agiva come un profeta per conto di quella bestia selvaggia. Promuoveva l’adorazione della bestia selvaggia, arrivando al punto di farle erigere un’immagine. (Apocalisse 13:11-14)

Questa bestia selvaggia con due corna simile a un agnello deve corrispondere al falso profeta qui menzionato. A conferma di ciò, in seguito si legge che “il falso profeta”, come la simbolica bestia selvaggia con due corna, “aveva compiuto davanti [alla bestia selvaggia con sette teste] i segni con cui aveva sviato quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia selvaggia e quelli che rendono adorazione alla sua immagine”. – Apocalisse 19:20.


Qui Gesù avverte che qualcosa di simile può accadere oggi. I sacerdoti e i leviti prefiguravano gli unti fratelli di Gesù. (1° Pietro 2:9) Ma per estensione l’avvertimento di Gesù vale anche per la grande folla. Le vesti alle quali si fa qui riferimento identificano chi le porta come cristiano testimone del vero Dio, che il suo nome è Geova. (Confronta Apocalisse 3:18; 7:14). Se qualcuno lascia che le pressioni del mondo di Satana lo facciano addormentare o divenire inattivo, perderà probabilmente queste vesti: in altre parole, perderà la sua pura identità di cristiano. Una situazione del genere sarebbe vergognosa. La persona correrebbe il pericolo di venir meno completamente.


La necessità che i cristiani rimangano svegli si fa ancor più presente mentre si avvicina l’adempimento del successivo versetto di Apocalisse: “E [le espressioni ispirate da demoni] li radunano [i re o governanti della terra] nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon”.
(Apocalisse 16:16) Questo nome, la cui forma più comune è Armaghedon, compare una sola volta nelle Sacre Scritture, cioè nella Bibbia. Ma ha acceso l’immagine umana. Capi del mondo hanno messo in guardia contro un possibile Armaghedon nucleare.


ARMAGHEDON è anche stato messo in relazione con l’antica città di Meghiddo, luogo di molte battaglie decisive nei tempi biblici, per cui alcuni esponenti religiosi hanno ipotizzato che la guerra finale sulla terra si combatterà in quel territorio limitato. Ma in questo sono molto lontani dalla verità. Il nome Har-Maghedon significa “Monte di Meghiddo”. Ma anziché essere un luogo letterale, rappresenta la situazione mondiale in cui tutte le nazioni vengono radunate in opposizione a Dio Geova e in cui egli in fine le distruggerà. Abbraccia il mondo intero. (Geremia 25:31-33; Daniele 2:44)

E’ simile al “grande strettoio dell’ira di Dio” e al “bassopiano della decisione” o “bassopiano di Giosafat”, dove le nazioni vengono radunate per essere giustiziate da Geova. (Apocalisse 14:19; Gioele 3:12,14) Ha anche attinenza col “suolo d’Israele”, dove gli eserciti satanici di Gog di Magog vengono distrutti, e con quella località “fra il mare grande e il santo monte dell’Adornamento” in cui il re del nord ‘perviene alla sua fine ’ per mano di Michele, il gran principe. – Ezechiele 38:16-18,22,23; Daniele 11:45-12:1. Quando le nazioni saranno state spinte dalla gracidante propaganda di Satana e dei suoi agenti terreni fino a raggiungere la suddetta situazione, sarà tempo che il settimo angelo versi l’ultima coppa dell’ira di Dio.
“È ACCADUTO!”
“E il settimo versò la sua coppa sull’aria. Allora dal santuario, dal trono, uscì un’alta voce, dicendo: E’ accaduto” – Apocalisse 16:17. L’ “aria” è l’ultimo elemento vitale ad essere piagato. Ma non si tratta dell’aria letterale.


‘MERETRICIO ’ MODERNO
Immischiandosi nella politica, la grande meretrice ha recato indicibili sofferenze al genere umano. Prendere ad esempio i retroscena dell’ascesa al potere di Hitler in Germania, retroscena che alcuni cancellerebbero volentieri dai libri di storia. Nel maggio del 1924 il partito nazista aveva 32 seggi al Reichstag tedesco. Nel maggio del 1928 i seggi erano scesi a 12. Comunque, nel 1930 il mondo era in piena Grande Depressione.

Approfittando della situazione, i nazisti si ripresero sorprendentemente, conquistando 230 seggi su 608 alle elezioni tedesche del luglio 1932. Poco dopo, l’ex cancelliere Franz von Papen, cavaliere del papa, venne in aiuto dei nazisti. Secondo gli storici, von Papen sognava un nuovo Sacro Romano Impero. La sua breve esperienza come cancelliere era stata un fallimento, così ora sperava di ottenere il potere mediante i nazisti.

Entro gennaio del 1933 egli aveva assicurato a Hitler l’appoggio dei grandi industriali, e attraverso abili intrighi fece in modo che il 30 gennaio 1933 Hitler divenisse cancelliere della Germania. Egli stesso fu nominato vice-cancelliere e venne impiegato da Hitler per ottenere l’appoggio dei settori cattolici della Germania. Nel giro di due mesi dalla sua ascesa al potere, Hitler sciolse il parlamento, mandò nei campi di concentramento migliaia di esponenti dell’opposizione e diede il via a un’aperta campagna persecutoria nei confronti degli ebrei.

Il 20 luglio 1933 l’interesse del Vaticano per l’astro nascente del nazismo divenne evidente allorché il cardinale Pacelli (il futuro papa Pio XII°) firmò a Roma un concordato fra il Vaticano e la Germania nazista. Von Papen firmò il documento in qualità di rappresentante di Hitler, e per l’occasione Pacelli conferì a von Papen l’alta onorificenza pontificia della Gran Croce dell’Ordine Piano. Al riguardo Tibor Koeves, nel suo libro Satan in Top Hat (Satana col cappello a cilindro), scrive: “Il concordato fa una grande vittoria per Hitler. Gli diede il primo sostegno morale che avesse ricevuto dal mondo esterno, e questo dalla fonte più autorevole”. Il concordato prevedeva che il Vaticano smettesse di appoggiare in Germania il partito cattolico del Centro, ratificando così lo “stato totalitario” retto dal partito unico di Hitler.

Inoltre l’articolo 14 dichiarava: “Le nomine di arcivescovi, vescovi e simili saranno effettuate solo dopo che il governatore, insediato dal Reich, avrà debitamente accertato che non sussistano dubbi circa le considerazioni politiche generali”. Per la fine del 1933 (proclamato “Anno Santo” da papa Pio XI°) l’appoggio del Vaticano era divenuto un elemento importante nell’offensiva di Hitler per il dominio del mondo. Sebbene un esiguo numero di sacerdoti e suore protestasse contro le atrocità commesse da Hitler – e ne pagasse le conseguenze – sia il Vaticano che la Chiesa Cattolica e il suo esercito di ecclesiastici appoggiarono attivamente o tacitamente la tirannide nazista, da essi considerata un baluardo contro il dilagare del comunismo mondiale.

Tranquillamente chiuso in Vaticano, papa Pio XII° lasciò che l’Olocausto degli ebrei e le crudeli persecuzioni contro i testimoni di Geova e altri proseguissero senza critiche. Paradossalmente, papa Giovanni Paolo II°, visitando la Germania nel maggio 1987, ha esaltato l’atteggiamento antinazista di un sacerdote sincero.

Cosa facevano le altre migliaia di ecclesiastici tedeschi durante il regno del terrore instaurato da Hitler? A questo riguardo una lettera pastorale pubblicata dai vescovi cattolici tedeschi nel settembre 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, è illuminante. Essa dice in parte: “In questa ora decisiva incoraggiamo ed esortiamo i nostri soldati cattolici, in obbedienza al Fuhrer, a compiere il loro dovere e ad essere pronti a sacrificare tutto di se stessi.

Esortiamo i fedeli a unirsi in una ardente preghiera affinché la Provvidenza divina conduca questa guerra ad una fine benedetta”. – I nazisti e la Chiesa, di Guenter Lewy, ed. Il Saggiatore, 1965, trad. di Irene Giorni Alberti, p. 327. Questo destreggiarsi della diplomazia cattolica illustra il tipo di meretricio pratico negli scorsi 4.000 anni dalla religione nel conteggiare lo Stato politico per acquistare potere e vantaggi. Questi rapporti fra religione e politica sono stati causa di guerre, persecuzioni e sventure su vasta scala. L’umanità può essere davvero felice che il giudizio di Dio contro la grande meretrice sia imminente. Possa esso venir presto eseguito!.


SIEDE SU MOLTE ACQUE.
L’antica Babilonia sedeva su molte acque: il fiume Eufrate e numerosi canali. Quelle acque erano per lei una protezione, come pure una fonte di ricchezza commerciale, finché in una sola notte si prosciugarono. (Geremia 50:38; 51:9,1213) Anche Babilonia la Grande fa affidamento su “molte acque” perché la proteggano e la facciano arricchire. Queste acque simboliche sono “popoli e folle e nazioni e lingue”, cioè tutte le migliaia di milioni di esseri umani sui quali ha dominato e da cui ha tratto sostegno materiale. Ma anche queste acque si vanno prosciugando, cioè smettono di sostenerla. – Apocalisse 17:15; confronta Salmo 18:4; Isaia 8:7.

Inoltre l’antica Babilonia fu descritta come “un calice d’oro nella mano di Dio, [in quanto] essa ha fatto inebriare tutta la terra”. (Geremia 51:7). L’antica Babilonia costrinse le nazioni vicine a trangugiare le espressioni dell’ira di Dio quando le conquistò militarmente, rendendole deboli come uomini ubriachi.

Sotto questo aspetto essa fu uno strumento di Dio. Anche Babilonia la Grande ha fatto conquiste. Al punto di divenire un impero mondiale. Ma non è certo uno strumento di Dio. Piuttosto, ha servito “i re della terra” con i quali commette fornicazione religiosa. Ha appagato questi re usando le sue dottrine menzognere e le sue pratiche asservitici per stordire le masse”, “quelli che abitano la terra”, rendendole deboli come ubriachi e succubi dei loro governanti.

Il Giappone scintoista ne è notevole esempio. Per l’indottrinato soldato giapponese il massimo onore era quello di dare la vita per l’imperatore, il dio supremo scintoista. Durante la seconda guerra mondiale circa 1.500.000soldati giapponesi perirono in battaglia; quasi senza eccezioni consideravano un disonore arrendersi.


Ma in seguito alla sconfitta del Giappone, l’imperatore Hirohito fu costretto a rinunciare alle sue pretese di divinità. Il risultato fu che le “acque” che sostenevano la componente scintoista di Babilonia la Grande si ritirarono in misura notevole, purtroppo dopo che lo scintoismo aveva approvato l’immane carneficina della guerra del Pacifico!

Questo indebolimento dell’influenza scintoista aprì anche la via affinché in anni recenti più di 120.000 giapponesi, la stragrande maggioranza dei quali erano prima scintoisti o buddisti, divenissero ministri dedicati e battezzati del Sovrano Signore Eterno Dio il cui nome è Geova. (JHWH)


SVELATO UN GRANDE MISTERO.
Quale è la relazione di Giovanni alla vista della grande meretrice e della sua temibile cavalcatura? Egli stesso risponde: “E, scorgendola, mi meravigliai di grande meraviglia”. (Apocalisse 17:6b) Una tale vista non avrebbe mai potuto essere frutto della semplice immaginazione umana. Eppure ecco lì, in pieno deserto, una depravata meretrice in groppa a un’orribile bestia selvaggia di colore scarlatto! (Apocalisse 17:3)

Oggi anche la classe di Giovanni si meraviglia di grande meraviglia vedendo evolversi gli avvenimenti che adempiono la visione profetica. Se le persone del mondo potessero vederla, esclamerebbero: “Incredibile”! E i capi del mondo farebbero loro eco dicendo: “Inconcepibile!” Ma nel XX° secolo la visione diventa una sorprendente realtà. I servitori di Dio hanno già avuto un ruolo notevole nell’adempimento della visione, e questo assicura loro che la profezia procederà inarrestabilmente verso il suo straordinario culmine.

L’angelo nota lo stupore di Giovanni. “E l’angelo”, prosegue Giovanni, “mi disse: “Perché ti sei meravigliato? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia selvaggia che la porta e che ha le sette teste e le dieci corna”. (Apocalisse 17:7) Sì, l’angelo sta per svelare il mistero! Egli spiega all’attonito Giovanni i vari aspetti della visione e i drammatici avvenimenti che sta per vedere.

Similmente alla vigile classe di Giovanni, mentre oggi presta servizio sotto la guida angelica, è stato rivelato l’intendimento della profezia. “Le interpretazioni non appartengono a Dio?” Come il fedele Giuseppe, siamo convinti di sì. (Genesi 40:8, confronta Daniele 2:29,30). I servitori di Dio si trovano per così dire, al centro della scena mentre Dio interpreta per loro il significato della visione e come essa influisce sulla loro vita. (Salmo 25:14).

Al momento opportuno egli ha permesso loro di comprendere il mistero della donna e della bestia selvaggia. – Salmo 32:8.


ASCENDE DALL’ABISSO
La bestia selvaggia di colore scarlatto riuscì in effetti a venir fuori dall’abisso. Il 26 giugno 1945, con una chiassosa fanfara, 50 nazioni firmarono a San Francisco (USA) L’accordo per approvare lo Statuto delle Nazioni Unite. Questa organizzazione doveva “mantenere la pace e la sicurezza internazionale”.

C’erano molte somiglianze fra la Lega e l’ONU. Un ‘enciclopedia afferma: “Sotto alcuni aspetti l’ONU assomiglia alla Lega delle Nazioni, istituita dopo la prima guerra mondiale . . . Molti dei paesi fondatori dell’ONU sono gli stessi che fondarono la Lega. Come la Lega, l’ONU fu istituita per contribuire al mantenimento della pace fra le nazioni.

Gli organi principali dell’Onu sono molto simili a quelli della Lega”. (The World Book Encyclopedia). L’ONU, perciò, e in realtà la bestia selvaggia di colore scarlatto rediviva. I suoi membri, oltre 150, sono molti di più dei 63 della Lega: rispetto al suo predecessore, l’ONU si è anche assunta maggiori responsabilità.


DIECI RE PER UN ORA
Nel precedente capitolo di Rivelazione, il sesto e il settimo angelo hanno versato coppe dell’ira di Dio. Siamo stati quindi informati che i re della terra vengono radunati per la guerra di Dio ad Armaghedon e che “Babilonia la Grande deve essere ricordata dinanzi a Dio”. (Apocalisse 16:1,14,19)

Ora apprendiamo in maniera più particolareggiata come devono essere eseguiti i giudizi di Dio su costoro. Ascoltiamo di nuovo l’angelo di Dio mentre parla a Giovanni: “E le dieci corna che hai visto significano dieci re, che non hanno ancora ricevuto il regno, ma ricevono autorità come re per un’ora con la bestia selvaggia. Questi hanno un solo pensiero, e danno la loro potenza e la loro autorità alla bestia selvaggia.

Questi combatterono contro l’Agnello, ma, siccome egli è Signore dei signori e Re dei re, l’Agnello li vincerà. E con lui vinceranno quelli che sono chiamati ed eletti e fedeli”. – Rivelazione 17:12-14. Le dieci corna raffigurano tutte le potenze politiche attualmente al potere nel mondo e che sostengono l’immagine della bestia selvaggia.

Pochissimi dei paesi oggi esistenti erano conosciuti ai giorni di Giovanni. E quei pochi che lo erano, come l’Egitto e la Persia (Iran), oggi hanno una struttura politica interamente diversa. Perciò nel I° secolo le “dieci corna non avevano ancora ricevuto il regno”. Ma ora, nel giorno del Signore, hanno un “regno” o autorità politica. Col crollo dei grandi imperi coloniali, particolarmente della seconda guerra mondiale in poi, sono sorte molte nuove nazioni. Queste, come pure le potenze esistenti da più tempo, devono dominare con la bestia selvaggia per un breve periodo di tempo – “un’ora” soltanto – prima che Dio ponga fine ad ogni autorità politica mondana Armaghedon.

Oggi il nazionalismo è una delle forze principali che spingono queste dieci corna. Esse hanno “un solo pensiero”nel senso che intendono mantenere la loro sovranità nazionale anziché accettare il Regno di Dio. Fu in primo luogo questo lo scopo per cui aderirono alla Lega delle Nazioni e alle Nazioni Unite, per mantenere la pace mondiale e salvaguardare così la loro stessa esistenza. Poiché hanno questo atteggiamento, si può essere certi che le corna si opporranno all’Agnello, il “Signore dei signori e Re dei re”, perché Dio ha stabilito che il Suo Regno retto da Gesù Cristo sostituisca fra breve tutti questi regni. – Daniele 7:13,14; Matteo 24:30; 25:31-33,46.

Naturalmente non c’è nulla che i governanti di questo mondo possano fare contro Gesù stesso. Egli è in cielo, assolutamente fuori della loro portata. Ma i fratelli di Gesù, i rimanenti del seme della donna sono ancora sulla terra e apparentemente vulnerabili. (Apocalisse 12:17) Molte delle corna hanno già dimostrato di nutrire ostilità nei loro confronti e così facendo hanno combattuto contro l’Agnello. (Matteo 25:40,45)

Presto, però, verrà il tempo in cui il Regno di Dio “stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine”. (Daniele 2:44) Allora i re della terra, come vedremo fra breve, impegneranno un combattimento a oltranza contro l’Agnello. (Apocalisse 19:11-21). Ma qui possiamo capire chiaramente che le nazioni non avranno successo. Sebbene esse e la bestia selvaggia di colore scarlatto, l’ONU, abbiano “un solo pensiero”, non possono sconfiggere il grande “Signore dei signori e Re dei re”, né possono sconfiggere “quelli che sono chiamati ed eletti e fedeli” con lui, i quali includono i suoi unti seguaci ancora sulla terra. Anche questi avranno vinto mantenendo l’integrità in risposta alle spregevoli accuse di Satana. – Romani 8:37-39; Rivelazione 12:10,11.


DEVASTATA LA MERETRICE
I servitori di Dio non sono gli unici ai quali le dieci corna mostreranno inimicizia. Ora l’angelo richiama di nuovo l’attenzione di Giovanni sulla meretrice: “Ed egli mi dice: “Le acque che hai visto, dove la meretrice siede, significano popoli e folle nazioni e lingue. E le dieci corna che hai visto, e la bestia selvaggia, queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeremo le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco.” – Apocalisse 17:15,16.


Proprio come l’antica Babilonia faceva affidamento sulle sue difese fluviali, così Babilonia la Grande fa oggi affidamento sull’enorme numero dei suoi membri, “popoli e folle e nazioni e lingue”. Appropriatamente l’angelo richiama la nostra attenzione su costoro prima di menzionare un eccezionale sviluppo: i governi politici della terra si rivolteranno violentemente contro Babilonia la Grande. Cosa faranno allora tutti questi “popoli e folle e nazioni e lingue”? I servitori di Dio stanno già avvertendo Babilonia la Grande che le acque dell’Eufrate si prosciugheranno. (Apocalisse 16:12).

Queste acque infine si esauriranno completamente. Non saranno in grado di dare alla disgustante vecchia meretrice nessun effettivo sostegno nel momento in cui ne avrà più bisogno. – Isaia 44:27; Geremia 50:38; 51:36,37. Le immense ricchezze materiali di Babilonia la Grande non la salveranno di certo. Potranno addirittura accelerarne la distruzione, poiché la visione mostra che quando la bestia selvaggia e le dieci corna sfogheranno su di lei il loro odio, la spoglieranno delle sue vesti regali e di tutti i suoi gioielli. Saccheggeranno le sue ricchezze.

“La renderanno . . . nuda”, esponendone la vera identità alla pubblica vergogna. Che devastazione! Anche la sua fine tutto altro che dignitosa. La distruggeranno. – “mangeranno le sue carni” – riducendola a uno scheletro inanimato. Alla fine “la bruceranno completamente col fuoco”. Sarà bruciata come un’appestata, senza nemmeno una decorosa sepoltura! A distruggere la grande meretrice non saranno soltanto le nazioni, rappresentate dalle dieci corna: in questa furia si unirà loro la “bestia selvaggia”, cioè l’ONU stessa. Essa sanzionerà la distruzione della falsa religione.

La maggioranza degli oltre 150 paesi membri dell’ONU ha già manifestato, col modo in cui vota, una certa ostilità nei confronti della religione, specialmente quella della cristianità. Perché mai le nazioni dovrebbero trattare in maniera così oltraggiosa la loro ex amante? La storia recente ci ha permesso di vedere, livello potenziale, la possibilità di un tale voltafaccia contro la religione babilonia.

L’opposizione governativa ufficiale ha enormemente ridotto l’influenza della religione in paesi come l’Unione Sovietica e la Cina. Nelle zone protestanti dell’Europa, la diffusa apatia e lo scetticismo hanno svuotato le chiese, così che la religione è praticamente morta. Il vasto impero cattolico è lacerato da ribellione e discordia, situazione che il papa itinerante non è stato in grado si sanare. Non dovremmo comunque perdere di vista il fatto che questo finale attacco a oltranza contro Babilonia la Grande sarà un’espressione dell’inappellabile giudizio di Dio contro la grande meretrice.


L’idolatria e la recitazione di preghiere ripetitive non possono salvare Babilonia la Grande da una retribuzione paragonabile al rovesciamento di Sodoma e Gomorra da parte di Dio. – Geremia 50:35-40.


“USCITE DA ESSA, O POPOLO MIO”.
Le successive parole di Giovanni additano un ulteriore adempimento del modello profetico: “E udii un’altra voce dal cielo dire: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe.” (Apocalisse 18:4) Anche alcune profezie delle Scritture Ebraiche relative alla caduta dell’antica Babilonia includono il comando di Dio al suo popolo: “Fuggite di mezzo a Babilonia”. (Geremia 50:8,13)

Similmente, vista l’imminente desolazione di Babilonia la Grande, i servitori di Dio vengono ora esortati a fuggire. Nel 537 a.C. l’opportunità di fuggire da Babilonia fu motivo di grande gioia per gli israeliti fedeli. Nello stesso modo la liberazione dei servitori di Dio dalla cattività babilonia nel 1919 fu per loro motivo di gioia. (Apocalisse 11:11,12)

E da allora milioni di altre persone hanno ubbidito al comando di fuggire. – Confronta Matteo 24:15,16. E’ davvero così urgente fuggire da Babilonia la Grande, facendosi cancellare dai registri delle religioni del mondo e separandosi completamente da esse? Sì, perché bisogna considerare questa millenaria mostruosità religiosa, Babilonia la Grande, come la considera Dio. Egli non andò tanto per il sottile quando la definì la grande meretrice.

Ora la voce dal cielo dà a Giovanni altre informazioni su questa prostituta: “Poiché i suoi peccati si sono ammassati fino al cielo, e Dio si è rammentato dei suoi atti d’ingiustizia. Rendete come essa stessa rese, e fatele il doppio, sì, il doppio del numero delle cose che essa fece nel calice in cui mise un miscuglio mettetele il doppio del miscuglio.

Quanto si glorificò e visse nel lusso sfrenato, tanto datele di tormento e lutto. Poiché in cuor suo continua a dire: Siedo regina, e non sono vedova e non vedrò mai lutto. Perciò in un sol giorno verranno le sue piaghe: morte e lutto e carestia, e sarà completamente bruciata col fuoco, perché Dio Geova, l’ha giudicata, è forte”.
Apocalisse 18:5-8.


MA IN CHE MODO IL POPOLO DI DIO ESCE DA BABILONIA LA GRANDE?
Nel caso dell’antica Babilonia i giudei dovettero letteralmente percorrere la via del ritorno dalla città di Babilonia fino alla Terra promessa. Ma vi era implicato qualcosa di più. Profeticamente Isaia aveva detto agli israeliti: “Allontanatevi, uscite di là, non toccate nulla d’impuro; uscite di mezzo ad essa, mantenetevi puri, voi che portate gli utensili dell’Eterno Dio, dal nome Geova”.
(Isaia 52:11) Si, dovevano abbandonare tutte le pratiche impure della religione babilonica che avrebbero potuto contaminare l’adorazione che rendevano al vero Dio. L’apostolo Paolo citò le parole di Isaia nella sua lettura ai Corinzi, dicendo: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli.

Poiché quale associazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale partecipazione ha la luce con le tenebre? . . . “Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi”, dice Dio, “e cessate di toccare la cosa impura”. Per ubbidire a quel non era necessario che i cristiani di Corinto lasciassero la città. Dovevano però stare letteralmente lontani dagli impuri templi della falsa religione, e dovevano separarsi spiritualmente dalle azioni impure che quegli idolatri compivano.

Nel 1919 i servitori di Dio cominciarono a fuggire in questo modo da Babilonia la Grande, purificandosi di qualsiasi residua dottrina e pratica impura. Furono così in grado di servirlo come suo popolo purificato. – 2° Corinti 6:14-17; 1° Giovanni 3:3.

La caduta dell’antica Babilonia e infine la sua desolazione furono una punizione per i suoi peccati. “Poiché il suo giudizio è giunto fino ai cieli. “Poiché il suo giudizio è giunto fino ai cieli”. (Geremia 5:19). Similmente i peccati di Babilonia la Grande “si sono ammassati fino al cielo”, così da richiamare l’attenzione di Dio stesso. Essa è colpevole di ingiustizia, idolatria, immoralità, oppressione, rapina e omicidio. La caduta dell’antica Babilonia servì in parte a vendicare ciò che essa aveva fatto al tempio di Dio e ai Suoi veri adoratori. (Geremia 50:8,14; 51:11,35,36).

La caduta di Babilonia la Grande e in ultimo la sua distruzione sono similmente espressioni di vendetta per ciò che essa ha fatto ai veri adoratori nel corso dei secoli. La sua distruzione definitiva sarà infatti l’inizio del “giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. – Isaia 34:8-10; 61:2; Geremia 50:28. Sotto la Legge mosaica, se un israelita derubava il suo prossimo, doveva restituire almeno il doppio del risarcimento. (Esodo 22:1,4,7,9)

Nell’imminente distruzione di Babilonia la Grande, Dio applicherà un’analoga norma di giustizia. Essa deve ricevere il doppio di ciò che ha dato. Questa giustizia non sarà mitigata dalla misericordia, perché Babilonia la Grande non ha avuto nessuna misericordia per le sue vittime. E’ vissuta alle spalle dei popoli della terra per mantenere il suo “lusso sfrenato”.

Ora la attendono sofferenze e lutto. L’antica Babilonia pensava di essere assolutamente al sicuro, e si vantava dicendo: “Non sederò vedova, e non conoscerò perdita di figli”. (Isaia 47:8,9,11) Anche Babilonia la Grande si sente al sicuro. Ma la sua distruzione decretata da Dio, che “è forte”, verrà con gran rapidità, come “in un sol giorno”!


CORDOGLIO E ALLEGREZZA PER LA FINE DI BABILONIA
La FINE di Babilonia è una buona notizia per il popolo di Dio, ma come la considerano le nazioni? Giovanni dice: “E i re della terra che hanno commesso fornicazione con lei e hanno vissuto nel lusso sfrenato piangeranno e si batteranno con dolore per lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, mentre staranno a distanza per timore del suo tormento e diranno: “Sventura, sventura, la gran città, Babilonia la città forte, perché in una sola ora è arrivato il tuo giudizio!” – Apocalisse 18:9,10. La reazione delle nazioni può sembrare sorprendente se si tiene conto del fatto che Babilonia sarà stata distrutta dalle simboliche dieci corna della bestia selvaggia di colore scarlatto. (Apocalisse 17:16)

Ma una volta scomparsa Babilonia, i “re della terra” si renderanno evidentemente conto di quanto essa fosse loro utile per tenere tranquillo e sottomesso il popolo. Il clero ha santificato le guerre, ha agito da reclutatore di truppe e con le sue prediche ha esortato i giovani ad andare in guerra. La religione ha fornito a governanti corrotti un paravento di santità dietro il quale nascondersi per opprimere il popolo. (Confronta Geremia 5:30,31; Matteo 23:27,28).

Si noti comunque che questi re addolorati se ne stanno ora a distanza dalla città condannata. Non le si avvicinano abbastanza da soccorrerla. Sono tristi nel vederla sparire, ma non abbastanza da correre rischi per lei.


I COMMERCIANTI PIANGONO E FANNO CORDOGLIO
I re della terra non solo i soli a rammaricarsi della scomparsa di Babilonia la Grande. “E i commercianti viaggiatori della terra piangono e fanno cordoglio su di lei, perché nessuno compra più il loro pieno carico, pieno carico d’oro e argento e pietra preziosa e perle e lino fine e porpora e seta scarlatto, e ogni legno odoroso e ogni sorta di oggetto d’avorio e ogni sorta di oggetto di legno preziosissimo e di rame e di ferro e di marmo, e cinnamomo e spezia indiana e incenso e olio profumato e olibano e vino e olio d’oliva e fior di farina e grano e bovini e pecore e cavalli e carrozze e schiavi e anime umane. Sì, l’eccellente frutto che la tua anima desiderava si è allontanato da te [Babilonia la Grande], e tutte le cose squisite e le cose splendide sono perite da te, e non si troveranno più”. – Apocalisse 18:11-14.

Sì, Babilonia la Grande era amica intima e cliente affezionata di facoltosi commercianti. Per esempio, nel corso dei secoli i monasteri, i conventi e le chiese della cristianità hanno accumulato enormi quantità di oro, argento, pietre preziose, oggetti di legno pregiato e altre ricchezze materiali. Inoltre, è stata accordata la benedizione religiosa alla dispendiosa frenesia di acquisti e alle gozzoviglie tipiche della celebrazione del Natale – una festa che offende Cristo – e di altri cosiddetti giorni sacri. Missionari della cristianità sono penetrati in paesi lontani aprendo nuovi mercati ai “commercianti viaggiatori” di questo mondo.

Nel Giappone del XVII° secolo il cattolicesimo, arrivato al seguito dei mercanti, fu addirittura implicato in guerre feudali. Parlando di una battaglia decisiva combattuta sotto le mura del castello di Osaka, l’Encyclopedia Britannica afferma: “Le truppe di Tokugawa si trovarono a combattere contro un nemico i cui vessilli recavano la croce e immagini del Salvatore e di San Giacomo, patrono di Spagna”. La fazione vincitrice perseguitò il cattolicesimo e praticamente lo eliminò dal paese. Anche l’attuale ingerenza della chiesa negli affari mondani non le recherà nessuna benedizione.

La voce dal cielo aggiunge: “I commercianti viaggiatori di queste cose, che si sono arricchiti mediante lei, staranno a distanza a causa del timore del suo tormento e piangeranno e faranno cordoglio, dicendo: “Sventura, sventura, la gran città, vestita di lino fine e porpora e scarlatto, e riccamente adorna di ornamento d’oro e pietra preziosa e perla, perché in una sola ora così grandi ricchezze sono state devastate!” (Apocalisse 18:15-17°).

Con la distruzione di Babilonia la Grande, i “commercianti” fanno cordoglio per la perdita del loro partner commerciale. E’ veramente “sventura, sventura” per loro. Si noti comunque che i motivi per cui fanno cordoglio sono assolutamente egoistici, e che essi – come i re- se ne stanno a distanza. Non si avvicinano abbastanza da essere di qualche aiuto per Babilonia la Grande.


IL RACCONTO PROSEGUE DICENDO:
“E ogni capitano di nave e ognuno che viaggi in qualsiasi luogo, e i marinai e tutti quelli che si guadagnano da vivere sul mere, se ne stettero a distanza e guardando il fumo del suo incendio gridarono, e dissero: Quale città è simile alla gran città? E si gettarono polvere sulla testa e gridarono, piangendo e facendo cordoglio, e dissero: Sventura, sventura, la gran città, nella quale si arricchirono tutti quelli che avevano navi in mare a motivo della sua opulenza, perché in una sola ora è stata devastata!” (Apocalisse 18:17-19)

L’antica Babilonia era una città commerciale dotata di una grossa flotta. Similmente Babilonia la Grande fa grossi affari mediante le “molte acque”, i suoi aderenti. Questo dà lavoro a molti suoi sudditi religiosi. Che colpo sotto il profilo economico sarà per questi la distruzione di Babilonia la Grande! Non ci sarà mai più una fonte di reddito come lei.


SCAGLIATA UNA GRANDE MACINA DA MULINO
Ciò che Giovanni ora vede conferma che il giudizio del Dio Geova su Babilonia la Grande è definitivo: “E un forte angelo alzò una pietra simile a una grande macina da mulino e la scagliò nel mare, dicendo: “Così, con rapido lancio, Babilonia la gran città sarà scagliata giù, e non sarà più trovata”. (Apocalisse 18:21)

Ai giorni di Geremia fu compiuta un’azione simile con un poderoso significato profetico. Geremia fu ispirato a scrivere in un libro “tutta la calamità che sarebbe venuta su Babilonia”. Egli diede il libro a Seraia e gli disse di recarsi a Babilonia. Lì, secondo le istruzioni di Geremia, Seraia lesse una dichiarazione contro la città: “O Dio, tu stesso hai parlato contro questo luogo, per stroncarlo così che non ci sia alcun abitante, né uomo né animale domestico, ma divenga semplici distese desolate a tempo indefinito.” Seraia legò quindi al libro una pietra e lo scagliò nell’Eufrate, dicendo: “Così Babilonia affonderà e non si leverà mai a causa della calamità che farò venire su di lei”. – Geremia 51:59-64.

Il fatto che il libro con la pietra legata venisse gettato nel fiume era una garanzia che Babilonia sarebbe sprofondata nell’oblio, senza riprendersi mai più. In modo analogo, senza riprendersi mai più. In modo analogo il fatto che l’apostolo Giovanni veda un forte angelo compiere un’azione simile costituisce una vigorosa garanzia che il proposito di Dio circa Babilonia la Grande sarà adempiuto. L’assoluta rovina in cui oggi giace l’antica Babilonia è una poderosa testimonianza di ciò che accadrà alla falsa religione nel prossimo futuro.

Ora il forte angelo si rivolge a Babilonia la Grande dicendo: “E il suono dei cantori che si accompagnano con l’arpa e dei musicisti e dei flautisti e dei trombettieri non si udrà più in te, e non si troverà più in te nessun artefice di qualsiasi arte, e non si udrà più in te suono di macina da mulino, e non risplenderà più in te luce di lampada, e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi commercianti viaggiatori erano gli uomini preminenti della terra, poiché mediante la tua pratica spiritica furono sviate tutte le nazioni”. – Apocalisse 18:22,23.


UNA SPAVENTOSA COLPA DI SANGUE
In conclusione, il forte angelo dice perché il Dio Geova giudica Babilonia la Grande con tanta severità. “Si” dice l’angelo, “in lei fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati scannati sulla terra”. (Apocalisse 18:24)

Quand’era sulla terra, Gesù disse ai capi religiosi di Gerusalemme che essi erano responsabili di “tutto il sangue giusto versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele” in poi. Per questo motivo quella perversa generazione fu distrutta nel 70 d.C. (Matteo 23:35-38) Oggi la colpa di sangue grava su un’altra generazione di fanatici religiosi che hanno perseguitato i servitori di Dio. Nel suo libro I nazisti e la Chiesa (op. cit., p. 70), Guenter Lewy scrive: “Quando la setta dei Testimoni del Dio Geova fu soppressa in Baviera (il 13 aprile [1933]), la Chiesa accettò persino il compito assegnatole dal Ministero dell’Educazione e del Culto di denunciare qualsiasi membro della setta che continuasse a praticare la religione proibita”.

La Chiesa Cattolica è pertanto corresponsabile dell’invio di migliaia di Testimoni nei campi di concentramento; le sue mani sono sporche del sangue di centinaia di Testimoni che vennero giustiziati. Quando giovani Testimoni, come Wilhelm Kusserow, mostrarono di saper morire coraggiosamente davanti a un plotone d’esecuzione, Hitler decise che la fucilazione era una pena troppo mite per gli obiettori di coscienza; morì ghigliottinato all’età di vent’anni. Nello stesso tempo la Chiesa Cattolica incoraggiava i giovani cattolici tedeschi ad andare incontro alla morte combattendo per la patria.

La colpa di sangue della chiesa è evidente a tutti! Comunque la profezia dice che il sangue di “tutti quelli che sono stati scannati sulla terra” è da imputare a Babilonia la Grande. E’ stato senz’altro così nei tempi moderni. Per esempio, dato che le manovre cattoliche favorirono l’ascesa di Hitler al potere in Germania, il Vaticano condivide una terribile colpa di sangue per quanto riguarda i sei milioni di ebrei morti nei pogrom nazisti. Inoltre, solo nel nostro secolo, ben oltre cento milioni di persone hanno perso la vita in centinaia di guerre.

La falsa religione ha qualche responsabilità al riguardo? Sì, per due ragioni. La prima è che molte guerre hanno una matrice religiosa. In India, per esempio, la violenza fra musulmani e indù negli anni 1946-48 aveva una motivazione religiosa. Le vittime furono centinaia di migliaia. Il conflitto fra Iran e Iraq negli anni ’80 ha relazione con divergenze settarie, che hanno provocato centinaia di migliaia di morti. La violenza fra cattolici e protestanti nell’Irlanda del Nord è costata migliaia di vite. La continua violenza nel Libano è alimentata da dispute religiose.

Trattando questo argomento, nel 1976 il giornalista C.L. Sulzberger disse: “Una triste realtà è che probabilmente più della metà delle guerre combattute ora nel mondo sono veri e propri conflitti religiosi o hanno relazione con dispute religiose”. E’ stato così durante tutta la turbolenta storia di Babilonia la Grande. Qual è la seconda ragione? Dal punto di vista di Dio, le religioni del mondo sono colpevoli di spargimento di sangue perché non hanno insegnato in maniera convincente ai loro seguaci la verità su ciò che Dio richiede dai suoi servitori.

Non hanno insegnato in maniera convincente che i veri adoratori di Dio devono imitare Gesù Cristo e mostrare amore al prossimo indipendentemente dalla nazione cui appartiene. (Michea 4:3,5; Giovanni 13:34,35; Atti 10:34,35; 1° Giovanni 3:10-12) Poiché le religioni che compongono Babilonia la Grande non hanno insegnato queste cose, i loro aderenti sono stati trascinati nel vortice delle guerre internazionali.

Com’è stato evidente questo nelle due guerre mondiali della prima metà di questo secolo, scoppiate entrambe in seno alla cristianità e sfociate in un massacro reciproco fra correligionari! Se tutti quelli che si dicevano cristiani avessero seguito i principi biblici, quelle guerre non si sarebbero mai potute verificare.

Dio attribuisce a Babilonia la Grande la colpa di tutto questo spargimento di sangue. Se i capi religiosi, e in particolare quelli della cristianità, avessero insegnato ai loro seguaci la verità biblica, non ci sarebbe stato tale enorme spargimento di sangue. E’ quindi vero che, direttamente o indirettamente, Babilonia la Grande – la grande meretrice, l’impero mondiale della falsa religione – deve rispondere a Dio Geova non solo del “sangue dei profeti e dei santi” da lei perseguitati e uccisi, ma anche del sangue di “tutti quelli che sono stati scannati sulla terra”. Su Babilonia la Grande grava davvero una spaventosa colpa di sangue. Che liberazione quando essa sarà definitivamente distrutta!


LODATE IAH PER I SUOI GIUDIZI!
Perché la grande meretrice ha veramente meritato questo giudizio? Secondo la legge che Dio diede a Noé – e attraverso lui a tutto il genere umano – l’arbitrario spargimento di sangue è punibile con la pena di morte. Questo fu riaffermato nella Legge data a Dio Israele. (Genesi 9:6; Numeri 35:20,21) Inoltre sotto la Legge mosaica l’adulterio, sia letterale che spirituale, era punito con la morte. (Levitino 20:10; Deuteronomio 13:1-5)

Per migliaia di anni Babilonia la Grande si è macchiata di sangue, ed è stata una grande fornicatrice. Per esempio, il divieto di sposarsi imposto dalla Chiesa Cattolica ai suoi preti ne ha indotto diversi a commettere gravi atti di immoralità, e oggi non pochi di loro contraggono l’AIDS. (1° Corinti 6:9,10; 1° Timoteo 4:1-3)

Ma i suoi peccati più gravi, ammassatisi fino al cielo, sono i suoi spaventosi atti di fornicazione spirituale, in quanto insegna falsità e si allea con politici corrotti. (Apocalisse 18:5) Poiché la punizione l’ha infine raggiunta, la moltitudine celeste fa ora echeggiare un secondo alleluia.


IL MATRIMONIO DELL’AGNELLO E’ IMMINENTE!
“O mia nemica”! Così Gerusalemme, sede del tempio in cui si adorava il Dio Geova, si rivolse all’idolatria Babilonia. (Michea 7:8) Similmente “la città santa, la Nuova Gerusalemme”, composta dei 144.000 membri della sposa, ha avuto ogni ragione per considerare Babilonia la Grande sua nemica. (Apocalisse 21:2)

Ma alla fine sulla grande meretrice si sono abbattute avversità, calamità e rovina Le su pratiche spiritiche e i suoi astrologi non sono stati in grado di salvarla. (Confronta Isaia 47:1,11-13). Davvero una grande vittoria per la vera adorazione! Essendo scomparsa per sempre la disgustante meretrice, Babilonia la Grande, l’attenzione può ora concentrarsi sulla virginea sposa dell’Agnello! Quindi le schiere celesti cantano esultanti alla lode di Dio: “Rallegriamoci ed esultiamo, e diamo a lui la gloria, perché è arrivato il matrimonio dell’Agnello e la sua moglie si è preparata. Sì, le è stato concesso di adornarsi di lino fine, splendente e puro, poiché il lino fine rappresenta gli atti giusti dei santi”. – Apocalisse 19:7,8.


LA MOGLE DELL’AGNELLO SI E’ PREPARATA.
Così ora, dopo 2.000 anni, tutti i 144.000 membri della classe della sposa sono pronti. Ma a che punto nel corso del tempo si può dire che la moglie dell’Agnello si è preparata? Progressivamente, dalla Pentecoste del 33 d.C. in poi, credenti unti sono stati “suggellati col promesso spirito santo”, in vista di un futuro “giorno della liberazione mediante riscatto”. Per citare le parole dell’apostolo Paolo, Dio “ha anche posto su di noi il suo suggello e ci ha dato la caparra di ciò che deve venire, cioè lo spirito, nei nostri cuori”. (Efesini 1:13; 4:30; 2° Corinzi 1:22)

Ciascun cristiano unto è chiamato ed eletto, e si è dimostrato fedele – Apocalisse 17:14. Dopo decenni di prove, Paolo stesso poté dichiarare: “Ho combattuto l’eccellente combattimento, ho corso la corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede. Da ora in poi mi è riservata la corona della giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno, ma non solo a me, bensì anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione”. (2° Timoteo 4:7,8).

Pare che l’apostolo fosse stato suggellato in maniera completa, sebbene fosse ancora nella carne e dovesse ancora affrontare il martirio.
Similmente dovrà arrivare il tempo in cui tutti i rimanenti dei 144.000 sulla terra saranno stati individualmente suggellati come appartenenti al vero Dio il cui nome è Geova. (Timoteo 2:19) Allora la moglie dell’Agnello si sarà completamente preparata, nel senso che la stragrande maggioranza dei 144.000 avrà già ricevuto la propria ricompensa in cielo e quelli ancora sulla terra saranno stati definitivamente approvati e suggellati come fedeli.

A questo punto della tabella di marcia del Dio Geova, una volta completato il suggellamento dei 144.000, gli angeli libereranno i quattro venti della grande tribolazione. (Apocalisse 7:1-3)

Per prima cosa sarà eseguito il giudizio contro la meretrice, Babilonia la Grande. Il Cristo vittorioso procederà quindi rapidamente verso Armaghedon per distruggere il resto dell’organizzazione di Satana sulla terra e infine inabissare Satana e i suoi demoni. (Apocalisse 19:11-20:3)

Senza dubbio gli unti che sopravvivranno sulla terra riceveranno presto la loro ricompensa celeste per unirsi agli altri componenti della classe della sposa. Allora, in un contesto di pace universale, potrà essere celebrato il matrimonio dell’Agnello!
L’ordine degli avvenimenti è confermato dalla descrizione profetica contenuta nel Salmo 45.
Prima il Re intronizzato cavalca per sconfiggere i suoi nemici. (Vv. 1-7)

Poi viene celebrato il matrimonio, mentre la sposa celeste ha al suo seguito sulla terra le vergini compagne, la grande folla. (Vv. 8-15) Successivamente il matrimonio porta frutto: l’umanità risuscitata viene elevata alla perfezione sotto la sorveglianza di “principi in tutta la terra”. (Vv. 16,17)

Quali splendide benedizioni accompagnano il matrimonio dell’Agnello!


IL RE GUERRIERO TRIONFA AD ARMAGHEDON
Armaghedon: una parola che incute timore a molti! Ma per coloro che amano la giustizia, addita il giorno lungamente atteso in cui Geova eseguirà il giudizio finale sulla nazioni. Non è una guerra umana, ma la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, il suo giorno di vendetta contro i governanti della terra. (Apocalisse 16:14,16; Ezechiele 25:17)

Con la devastazione di Babilonia la Grande sarà già iniziata la grande tribolazione. Poi, istigate da Satana, la bestia selvaggia di colore scarlatto e le sue dieci corna concentreranno il loro attacco sul popolo di Geova. Il Diavolo, più adirato che mai contro l’organizzazione di Dio paragonata a una donna, è deciso a impiegare i suoi accoliti per far guerra ad oltranza ai rimanenti del seme di lei. (Apocalisse 12:17)

Questa è l’ultima opportunità per Satana!
Il perfido attacco del Diavolo è vividamente descritto nel capitolo 38 di Ezechiele.
Lì Satana, espulso dal cielo, è chiamato “Gog del paese di Magog”. L’Eterno Geova Dio mette dei simbolici uncini nelle mascelle di Gog, trascinando lui e le sue numerose forze militari all’attacco.


IL RUOLO DI GESU’ NELLA PROFEZIA
L’angelo quindi dice: “Poiché il rendere testimonianza a Gesù è ciò che ispira la profezia”. (Apocalisse 19:10) In che senso? Nel senso che tutte le profezie ispirate sono imperniate su Gesù e sul ruolo che egli svolge nel proposito di Dio Geova. La prima profezia della Bibbia promise la venuta di un seme. (Genesi 3:15)

Gesù divenne quel Seme. Successive rivelazioni edificarono su quella promessa fondamentale una grandiosa struttura di verità profetiche. Al credente gentile Cornelio l’apostolo Pietro disse: “A [Gesù] tutti i profeti rendono testimonianza”. (Atti 10:43) Una ventina d’anni dopo l’apostolo Paolo disse: “Per quante siano le promessa di Dio, sono state Sì per mezzo di [Gesù]”. (2° Corinzi 1:20)

Dopo altri 43 anni Giovanni stesso ci ricorda: “La verità è venuta per mezzo di Gesù Cristo”. – Giovanni 1:17. Questo sminuisce in qualche modo l’adorazione che rendiamo al Signore ? No. Ricordate l’avvertimento dell’angelo: “Adora Dio”. Gesù non cerca mai di rivaleggiare con Dio. (Filippesi 2:6).

E’ vero che a tutti gli angeli è detto di rendere omaggio a Gesù, e tutta la creazione deve riconoscere il suo alto incarico affinché “nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio”. Ma si noti che questo avviene “alla gloria di Dio Padre” e per suo ordine”. (Ebrei 1:6; Filippesi 2:9-11) Dio ha conferito a Gesù la sua autorità, e riconoscendo quella autorità noi diamo gloria a Dio. Rifiutare di sottomettersi al dominio di Dio. Rifiutare di sottomettersi al dominio di Gesù equivale a rigettare Dio stesso. –Salmo 2:11,12.

Esprimiamo quindi all’unisono le parole iniziali dei Salmi da 146 a 150: “Lodate Iah!” Il coro di alleluia risuoni possentemente in attesa del trionfo di Dio sul babilonico impero mondiale della falsa religione! E possa l’avvicinarsi del matrimonio dell’Agnello essere fonte di indicibile gioia!

COLUI CHE E’ CHIAMATO “FEDELE E VERACE”.
Giovanni prosegue la descrizione: “Egli ha un nome scritto che nessuno conosce se non lui solo”. (Apocalisse 19:12) La Bibbia parla già del Figlio di Dio con nomi come Gesù, Emmanuele e Michele. Ma sembra che questo “nome” non dichiarato rappresenti la posizione e i privilegi che Gesù ha durante il giorno del Signore. (Confronta Apocalisse 2:17).

Isaia, descrivendo il ruolo di Gesù dal 1914, dice: “Sarà chiamato col nome di Consigliere meraviglioso, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace”. (Isaia 9:6) L’apostolo Paolo mise in relazione il nome di Gesù con i Suoi altissimi privilegi di servizio quando scrisse riguardo a lui: “Dio lo ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio”. – Filippesi 2:9,10.


QUELLI CHE COMBATTONO INSIEME A GESU’.
Che dire però dei servitori di Dio qui sulla terra? La classe di Giovanni non avrà nessuna parte attiva nel combattimento di Armaghedon; né l’avranno i suoi leali compagni, quei popoli da tutte le nazioni che stanno affluendo nella spirituale casa di adorazione di Dio. Queste persone pacifiche hanno già fatto delle loro spade vomeri. (Isaia 2:2-4)

Nondimeno, sono implicate in notevole misura! Come abbiamo già visto, sarà il popolo di Dio Geova, apparentemente indifeso, a essere perfidamente attaccato da Gog e da tutta la sua folla. Per il Re guerriero di Dio, appoggiato degli eserciti celesti, quello sarà il segnale per scatenare una guerra di sterminio contro quelle nazioni. (Ezechiele 39:6,7,11; confronta Daniele 11:44-12:1.) Come spettatori, i servitori di Dio sulla terra seguiranno gli avvenimenti con grande interesse. Armaghedon significherà la loro salvezza, ed essi vivranno per l’eternità essendo stati testimoni oculari della grande guerra in cui Dio sarà stato rivendicato.


VERSO LA BATTAGLIA FINALE.
Con quale autorità Gesù completa la sua vittoria? Giovanni dice: “E dalla sua bocca esce una lunga spada affilata, affinché colpisca con essa le nazioni, ed egli pascerà con una verga di ferro”. (Apocalisse 19:15) Questa “lunga spada affilata” rappresenta l’autorità che Dio ha dato a Gesù di emanare ordini per mettere a morte tutti quelli che si rifiutano di sostenere il Regno di Dio. (Apocalisse 1:16; 2:16)

Questo vivido simbolismo fa da parallelo alle seguenti parole di Isaia: “[Dio] rendeva la mia bocca come una spada affilata. Mi ha nascosto all’ombra della sua mano. E gradualmente fece di me una freccia forbita”. (Isaia 49:2) Qui Isaia prefigurava Gesù, che proclama ed esegue i giudizi di Dio, come con un’infallibile freccia. A questo punto Gesù avrà gia agito in adempimento di queste parole di Paolo: “Allora, in realtà, sarà rivelato l’illegale, che il Signore Gesù sopprimerà con lo spirito della sua bocca e ridurrà a nulla mediante la manifestazione della sua presenza”.

Si, la presenza (greco parousia) di Gesù è stata dimostrata dal 1914 in poi dallo smascheramento e dal giudizio dell’uomo dell’illegalità, il clero in maniera appariscente quando le dieci corna della bestia selvaggia di colore scarlatto eseguiranno quel giudizio e devasteranno la cristianità insieme al resto di Babilonia la Grande. (2° Tessalonicesi 2:1-3,8).

Quello segnerà l’inizio della grande tribolazione! Dopo di ciò Gesù rivolgerà la sua attenzione a ciò che resterà dell’organizzazione di Satana, conforme a questa profezia: “Deve colpire la terra con la verga della sua bocca; e con lo spirito delle sue labbra metterà a morte il malvagio”. – Isaia 11:4.
Questo potente re guerriero compare di nuovo nella scena successiva della visione: “E calca lo strettoio del vino del furore dell’ira di Dio Onnipotente”. (Apocalisse 19:15)

In una precedente visione Giovanni aveva già visto calcare lo “strettoio dell’ira di Dio”. (Apocalisse 14:18-20). Anche Isaia descrive uno strettoio di morte, ed altri profeti parlano di come sarà calamitoso per tutte le nazioni il giorno dell’ira di Dio. – Isaia 24:1-6; 63:1-4; Geremia 25:30-33; Daniele 2:44; Sofonia 3:8; Zaccaria 14:3,12; Apocalisse 6:15-17.

Come disse Gesù stesso, tutti quelli che non sono “pecore” vanno nel “fuoco eterno preparato per il Diavolo e per i suoi angeli”, cioè allo “stroncamento eterno”. (Matteo 25:33,41,46). Questo sarà il momento culminante del “giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. – 2° Pietro 3:7; Naum 1:2,7-9; Malachia 4:1.
STRITOLATA LA TESTA DEL SERPENTE.


INABISSATO SATANA.
Cos’è dunque in serbo per Satana stesso e per i suoi demoni? Giovanni dice: “E vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell’abisso e una grande catena in mano. Ed egli afferrò il dragone, l’originale serpente, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni. E lo scagliò nell’abisso e chiuse e sigillò questo sopra di lui, affinché non sviasse più le nazioni fino a quando fossero finiti i mille anni. Dopo queste cose deve essere sciolto per un po’ di tempo”. – Apocalisse 20:1-3.
Quando il gran dragone color fuoco fu scagliato giù dal cielo, fu definito “l’originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana, che svia l’intera terra abitata”. (Apocalisse 12:3,9).

Ora, sul punto di essere afferrato e inabissato, egli è nuovamente descritto per esteso come “il dragone, l’originale serpente, che è il Diavolo e Satana”. Questo infame divoratore, ingannatore, calunniatore e oppositore è incatenato e scagliato “nell’abisso”, che viene chiuso e sigillato ermeticamente, affinché non svii più le nazioni.

Questo inabissamento di Satana è per mille anni, durante i quali la sua influenza sull’umanità non sarà superiore a quella di un prigioniero rinchiuso in una profonda segreta. L’angelo dell’abisso precluderà a Satana qualsiasi contatto col Regno di giustizia. Che sollievo per l’umanità!.
Mentre saranno nell’abisso, Satana e i suoi demoni saranno attivi? Ebbene, rammentate la bestia selvaggia di colore scarlatto con sette teste che “era, ma non è, e sta per ascendere dall’abisso”. (Rivelazione 17:8).

Finché era nell’abisso, non era. Era inerte, immobilizzata, morta a tutti gli effetti. Similmente, parlando di Gesù, l’apostolo Paolo disse: “Chi scenderà nell’abisso? Cioè per far salire Cristo dai morti”. (Romani 10:7). Mentre era in quell’abisso, Gesù era morto. E’ quindi ragionevole concludere che durante i mille anni in cui saranno nell’abisso Satana e i suoi demoni saranno in uno stato di inattività simile alla morte. Che buona notizia per quelli che amano la giustizia!


LA PROVA FINALE.
Per la fine del Regno millenario l’intera terra avrà assunto un aspetto simile a quello dell’Eden originale. Sarà un vero e proprio paradiso. L’umanità perfetta non avrà più bisogno di un sommo sacerdote che interceda per essa dinanzi a Dio, dato che ogni traccia del peccato di Adamo sarà stata cancellata e l’ultimo nemico, la morte, sarà stato ridotto a nulla. Il regno di Cristo avrà realizzato il proposito di Dio di creare un mondo unito sotto un solo governo.

A questo punto Gesù consegnerà il regno al suo Dio e Padre. – 1° Corinti 15:22-26; Romani 15:12. Sarà giunto così il tempo della prova finale. A differenza dei primi esseri umani nell’Eden, quel mondo del genere umano reso perfetto rimarrà saldo nella sua integrità? Giovanni dice ciò che accadrà: “Ora appena saranno finiti i mille anni, Satana sarà sciolto dalla sua prigione, e uscirà per sviare quelle nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarli alla guerra. Il numero di questi è come la sabbia del mare. E avanzarono sull’estensione della terra e circondarono il campo dei santi e la città diletta”. – Apocalisse 20:7-9. Quale sarà l’esito dell’ultimo tentativo di Satana? Egli ingannerà “quelle nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog”, e le condurrà alla “guerra”.
Chi mai, dopo mille anni di gioioso e costruttivo dominio teocratico, potrebbe schierarsi dalla parte di Satana? Ebbene, non dimenticate che Satana riuscì a sviare i perfetti Adamo ed Eva mentre godevano la vita nel Paradiso di Eden. E riuscì a sviare celesti angeli che avevano visto i cattivi risultati della ribellione originale. (2° Pietro 2:4; Giuda 6) Non dovremmo quindi sorprenderci se alcuni esseri umani perfetti saranno adescati da Satana e lo seguiranno anche dopo mille splendidi anni di governo da parte del Regno di Dio.


IL LAGO DI FUOCO E ZOLFO
Riuscirà questo ultimo tentativo di Satana? Certamente no, non più di quanto riuscirà l’attacco che Gog di Magog deve sferrare contro l’Israele spirituale nei nostri giorni! (Ezechiele 38:18-23) Giovanni ne descrive vividamente l’esito: “Ma fuoco scese dal cielo e li divorò. E il Diavolo che li sviava fu scagliato nel lago di fuoco e zolfo, dove erano già la bestia selvaggia e il falso profeta”.
(Apocalisse 20:9-10). Abbiamo già visto che il “lago di fuoco e zolfo” non può essere un letterale luogo di tormento. (Apocalisse 19:20) Se Satana dovesse soffrire lì pene atroci per tutta l’eternità, Dio dovrebbe conservarlo in vita. Tuttavia la vita è un dono, non una punizione. La morte è la punizione per il peccato, e secondo la Bibbia le creature morte non sentono dolore. (Romani 6:23; Ecclesiaste 9:5,10) Più avanti inoltre leggiamo che la morte stessa, insieme all’Ades, verrà scagliata in questo lago di fuoco e zolfo. La morte e l’Ades non possono certo soffrire! – Apocalisse 20:14.
Nella parabola delle pecore e dei capri, Gesù disse che i capri sarebbero andati “nel fuoco eterno preparato per il Diavolo e per i suoi angeli”. (Matteo 25:41)

L’espressione “fuoco eterno” deve riferirsi al lago di fuoco e zolfo in cui Satana deve essere gettato. Gli angeli del Diavolo furono espulsi dal cielo con lui. Evidentemente saranno andati nell’abisso con lui all’inizio del Regno millenario. Logicamente, quindi, saranno pure distrutti insieme a lui nel lago di fuoco e zolfo. – Matteo 8:29. In questo modo l’ultimo dettaglio della profezia riportata in Genesi 3:15 si sarà adempiuto.

Quando Satana verrà scagliato nel lago di fuoco, morirà come muore un serpente la cui testa venga stritolata sotto un calcagno di ferro. Egli e suoi demoni saranno spariti per sempre. Nel libro di Apocalisse non si parla più di loro. Ora, avendo profeticamente tolto di mezzo costoro, lo spirito di Dio Geova richiama l’attenzione su una questione di grande interesse per quelli che nutrono una speranza terrena: Quale sarà per il genere umano il risultato del Regno celeste del “Re dei re” e di quelli che sono “chiamai ed eletti e fedeli” con lui? (Apocalisse 17:14) Per rispondere, Giovanni ci riporta nuovamente all’inizio del Regno millenario.


CHI VERRA’ RISUSCITATO E GIUDICATO?
Giovanni aggiunge: “Ma fu aperto un altro rotolo; è il rotolo della vita. E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere. E il mare diede i morti che erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti che erano in essi, e furono giudicati individualmente secondo le loro opere”. (Apocalisse 20:12, 13)
DITE: “VIENI!”
Ora tocca a Giovanni parlare. Col cuore ricolmo di gratitudine per tutto ciò che ha visto e udito, egli esclama: “E lo spirito e la sposa continuano a dire: “Vieni!” E chi ode dica: “Vieni!” E chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente”. (Apocalisse 22:17) I benefici del sacrificio di riscatto di Gesù non saranno limitati ai 144.000, perché il suddetto invito è rivolto a tutti. Lo spirito di Dio opera in modo impellente mediante la classe della sposa, così che continua a risuonare con la massima chiarezza il messaggio: “Prendete l’acqua della vita gratuitamente”. (Vedi anche Isaia 55:1; 59:21). Chiunque abbia sete di giustizia è invitato a “venire” e beneficiare della generosità di Dio. (Matteo 5:3,6)

Che grande privilegio hanno tutti i probabili appartenenti alla classe terrena che accolgono questo invito dell’unta classe di Giovanni! Ora è Gesù che parla di nuovo, dicendo: “Io rendo testimonianza a chiunque ode le parole della profezia di questo rotolo: Se qualcuno fa un’aggiunta a queste cose, Dio gli aggiungerà le piaghe che sono scritte in questo rotolo; e se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del rotolo di questa profezia, Dio toglierà la sua parte dagli alberi della vita e dalla città santa, cose che sono scritte in questo rotolo”. – Apocalisse 22:18,19.


I componenti della classe di Giovanni devono richiamare l’attenzione sulla “profezia” di Apocalisse. Non devono nasconderla né aggiungervi alcunché. Il suo messaggio deve essere predicato apertamente, “dalle terrazze”. (Matteo 10:27). Il libro di Apocalisse è ispirato da Dio. Chi oserebbe cambiare una parola di ciò che Dio stesso ha detto e trasmesso mediante colui che ora domina quale Re, Gesù Cristo? Una tale persona meriterebbe certo di non ottenere la vita e di subire le piaghe che devono abbattersi su Babilonia la Grande e sul mondo intero.

A questo punto Gesù rivolge un incoraggiamento finale: “Colui che rende testimonianza di queste cose dice: “Si; vengo presto”. (Apocalisse 22:20) Gesù è “il testimone fedele e verace”. (Apocalisse 3:14) Se egli rende testimonianza delle visioni dell’ Apocalisse, quale devono essere vere. Sia lui che Dio stesso ribadiscono più volte il fatto che essi vengono “presto”, e Gesù qui lo ripete per la quinta volta. (Apocalisse 2:16; 3:11; 22:7,12,20) “Vengono” per eseguire il giudizio sulla grande meretrice, sui “re” politici e su tutti gli altri che si oppongono al “regno del nostro Signore [Dio] e del suo Cristo”. – Apocalisse 11:15; 16:14,16; 17:1,12-14. Possiate inoltre essere spinti a proclamare con rinnovato zelo “l’anno di buona volontà da parte di Dio e il giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. (Isaia 35:4; 6:12)

Sia che apparteniate al piccolo gregge o alla grande folla, partecipate il più pienamente possibile alla proclamazione del versamento delle sette coppe dell’ira di Dio, annunciando i giudizi di Dio sul mondo di Satana. Nello stesso tempo unite la vostra voce alla gioiosa proclamazione dell’eterna buona notizia riguardante lo stabilito Regno di Dio e del suo Cristo. (Apocalisse 11:15; 146,7) Compite questa opera con urgenza. E possa la consapevolezza del fatto che viviamo nel giorno del Signore indurre molti che ancora non servono Dio a partecipare alla proclamazione della buona notizia. Possano anche essi progredire verso la dedicazione della loro vita a Dio in vista del battesimo.

Ricordate, “il tempo fissato è vicino”! – Apocalisse 1:3. Perciò, insieme a Giovanni, preghiamo fervidamente: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. E Giovanni, l’anziano apostolo, aggiunge: “L’immeritata benignità del Signore Gesù Cristo sia con i santi”. (Apocalisse 22:20,21) Sia essa anche con tutti voi che leggete questa pubblicazione. Abbiate fede che il grandioso culmine di Apocalisse è vicino, così da unirvi a noi nel pronunciare un sincero “Amen!”


(Da come la vedo io, Novarini, i Testimoni di Geova mettono qualche cosa di più nel piatto, dicono cose che per 2000 anni sono state nascoste dai falsi Cristiani Cattolici).

E-mail: novarinio@virgilio.it
www.problemireligiosipolitici.4t.com
http://novarini1.interfree.it