PENSIERO CRISTIANO
Genesi 1:26-27
“Poi Dio disse: « Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme
alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del
cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla
terra ». Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a
immagine di Dio; li creò maschio e femmina.”
Noi siamo stati creati ad immagine di Dio, noi assomigliamo a Lui, affinché
gli altri possono vedere Lui in noi. È importante capire che siamo stati
creati da Dio, perfetti e senza peccato.
Cosa possiamo fare noi che gli altri animali non possono fare?
Noi possiamo ragionare, noi siamo ad immagine di Dio e non gli animali.
Genesi 3:6-8
“La donna osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che
era bello da vedere e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza;
prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con
lei, ed egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s’accorsero
che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. Poi
udirono la voce di Dio il Signore, il quale camminava nel giardino sul far della
sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il Signore
fra gli alberi del giardino”.
Cosa è cambiato con il peccato dell’uomo?
Si nascondono da Dio, dal Creatore. Abbiamo perso la sua immagine.
Chi è l’immagine di Dio?
II° Corinzi 4:4
“Per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti,
affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo,
che è l’immagine di Dio.”
Colossesi 1:15
“Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di
ogni creatura;”
Ebrei 1:3
“Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza,
e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto
la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà
nei luoghi altissimi”.
In Gesù risplende la gloria di Dio, è Lui che ci sostiene seduto
alla destra dei luoghi altissimi.
Giovanni 1:14
“E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di
noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre.”
Dio è amore poiché è Trinità cioè Padre,
Figlio e Spirito Santo, e tra loro si amano.
Noi siamo stati creati per fare le opere buone. È per grazia che siamo
stati salvati.
In Cristo abbiamo segnato il nostro destino, qual è?
Romani 8:28-30
“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio,
i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti,
li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo,
affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha
predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati;
e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.”
Noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio. Noi
ritorniamo a vivere ciò per cui siamo stati creati, e siamo destinati
ad esser immagine di Dio, di Cristo. Siamo chiamati.
Come possiamo diventare immagine di Dio?
Efesini 4:21-24
“Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo
la verità che è in Gesù, avete imparato per quanto concerne
la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo
le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra
mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio
nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità”.
Dobbiamo spogliarci del vecchio uomo e rivestirci del nuovo per il quale siamo
stati creati.
II° Corinzi 5:17
“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le
cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.”
Non è una meta irraggiungibile.
Come possiamo a non resistere allo Spirito Santo?
Dobbiamo cambiare ovvero non restare legati ai nostri peccati.
Esercizio: Io voglio prender un peccato in particolare e lo voglio
cambiare attraverso lo Spirito Santo e non voglio resistere, così mi
avvicino di più a Gesù.
Perché vogliamo cambiare?
ASPETTI CHE NON VANNO BENE:
“Esser più bravi agli occhi di Dio” NO noi non potremmo mai
ripagare quello che ha fatto Gesù sulla croce per noi. Noi non dobbiamo
pensare che il nostro cambiamento, possa ripagare quello che ha fatto.
“Lui mi deve voler bene e mi deve benedire”
“Io voglio diventar più come Cristo per farmi bello/a davanti agli
altri”
“Voglio provare a me stesso che io sono più spirituale, più
bravo”
Quando è importante per Dio veder le motivazioni per amarlo
e cambiare?
Luca 18:9-14 “Disse ancora questa parabola per certuni che erano persuasi
di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio
per pregare; uno era fariseo, e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi,
pregava così dentro di sé: "O Dio, ti ringrazio che io non
sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri; neppure come questo pubblicano.
Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo".
Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi
al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: "O Dio, abbi pietà di
me, peccatore!" Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato,
piuttosto che quello; perché chiunque s'innalza sarà abbassato;
ma chi si abbassa sarà innalzato».”
Il pubblicano è giustificato.
Quali sono gli atteggiamenti sbagliati?
Vanità, l’arroganza e l’insoddisfazione cioè quando
non capiamo che la famiglia o il lavoro è il mezzo per glorificare Dio
non deve essere un idolo.
Quali sono gli atteggiamenti giusti?
L’umiltà, noi vogliamo diventare come Gesù, non vogliamo
guadagnare qualcosa perché altrimenti lo offendiamo.
Efesini 2:8-10 “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante
la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è
in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo
opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone,
che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.”
Grazia significa regalo eccezionale, è gratuito.
Se fosse stato per opere noi ci vanteremo, e non è saggio esserlo.
Perché diventerei orgoglioso e direi a Dio “Io mi sono salvato
da solo”.
Il nostro fine è fare le opere, sono una conseguenza della nostra salvezza,
noi viviamo per farle le opere buone.
Perché vogliamo esser trasformati?
Siamo destinati, Dio ci ha preparato per fare le cose che Lui ha fatto. La santità
inizia dal cuore, voglio cambiare, voglio assecondare il mio destino.
La nostra gioia è in Cristo Gesù.
Siamo nuove persone in Cristo, con nuovi obiettivi.
II° Pietro 1:3-9 “La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò
che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci
ha chiamati con la propria gloria e virtù. Attraverso queste ci sono
state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo
di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla
corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. Voi, per questa
stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra
fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo;
all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà
l'affetto fraterno; e all'affetto fraterno l'amore. Perché se queste
cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né
sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo. Ma colui che
non ha queste cose, è cieco oppure miope, avendo dimenticato di essere
stato purificato dei suoi vecchi peccati.”
Di cosa parlo sempre?
Quello che abbiamo di più nel cuore.
Quello che abbiamo nel cuore deve essere Gesù, parlare di cosa Gesù
ha fatto nella tua vita, a me personalmente me l’ha stravolta, mi ha liberato
completamente. Ci ha chiamato santi e Lui attraverso il suo Spirito Santo ci
ha donato tutti gli strumenti.
Attraverso la fede siamo una vita nuova. Noi siamo nuove creature, comportiamoci
da nuove creature, che Dio ci ha fatto diventare. Siamo figli del Padre.
Galati 4:4-7 “Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò
suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano
sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione. E, perché
siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che
grida: «Abbà, Padre». Così tu non sei più servo,
ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio.”
Al momento giusto Dio mandò Suo Figlio per riscattare quelli che erano
sotto la legge. Eravamo figli di Adamo, del peccato, ma grazie a Gesù
siamo figli del Padre, così non siamo più schiavi ma figli, così
siamo anche eredi per grazia di Dio.
Sposa del Figlio significa Chiesa di Dio.
Efesini 5:25 “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo
ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei”.
Dobbiamo pensare alla nostra nuova identità, siamo la nuova Creatura,
dimora dello Spirito Santo.
I° Corinzi 6:18-20 “Fuggite la fornicazione. Ogni altro
peccato che l'uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca
contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello
Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete
a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate
dunque Dio nel vostro corpo.”
Quindi basta peccare, siamo vita nuova in Cristo, perché il nostro corpo
è la casa dello Spirito Santo. Non apparteniamo a noi stessi.
Dobbiamo capire: noi chi siamo veramente?
Siamo questa nuova vita, figli del Padre, sposa di Gesù, tempio dello
Spirito e questa è la nuova identità in Cristo.
CI SONO MODI SBAGLIATI DI CAMBIARE:
Colossesi 2:20-23 “Se siete morti con Cristo agli elementi del
mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti,
quali: «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare» (tutte cose
destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli
uomini? Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel
tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità
nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare
la carne.”
Austerità significa crearsi delle regole severe.
Far vedere agli altri che si è spirituali, farsi delle regole che non
portano a Cristo, tutto ciò non è una buona intenzione.
Marco 7:18-23 “Egli disse loro: «Neanche voi siete capaci
di comprendere? Non capite che tutto ciò che dal di fuori entra nell'uomo
non lo può contaminare, perché non gli entra nel cuore ma nel
ventre e se ne va nella latrina?» Così dicendo, dichiarava puri
tutti i cibi. Diceva inoltre: «È quello che esce dall'uomo che
contamina l'uomo; perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini,
che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adultèri,
cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia,
stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l'uomo».”
Frode significa imbrogliare qualcuno per togliere denaro.
Lascivia significa lasciarsi andare.
A cosa dobbiamo stare attenti?
Dobbiamo star attenti al nostro cuore, il problema è dal di dentro, le
cose che sono dentro di noi.
Non sono le cose che stanno fuori a farci del male.
Galati 3:1-3 “O Galati insensati, chi vi ha ammaliati, voi,
davanti ai cui occhi Gesù Cristo è stato rappresentato crocifisso?
Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo
delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete così
insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione
con la carne?”
Paolo in questi versetti, dice che i Galati sono senza senno, perché
vogliono far di testa loro secondo la legge, anziché secondo la fede,
creandosi delle regole per sentirsi a proprio agio.
Perché ci piace il legalismo?
Ci sembra più semplice crearsi delle regole, dei paletti; ci piace comandare
gli altri, così pensiamo di meritare la salvezza; spesso ci paragoniamo
agli altri per sentirci meglio.
Filippesi 3:4-9 “Benché io avessi motivo di confidarmi
anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella
carne, io posso farlo molto di più; io, circonciso l'ottavo giorno, della
razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto
alla legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla
giustizia che è nella legge, irreprensibile. Ma ciò che per me
era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a
dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della
conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a
tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare
Cristo e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla
legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che
viene da Dio, basata sulla fede.”
Paolo considera che il vivere secondo le leggi come tanta spazzatura di fronte
alla libertà in Cristo, perché adesso è libero seguendo
Cristo.
Come possiamo cambiare?
1° Tessalonicesi 5:23 “Or il Dio della pace vi santifichi
egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il
corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù
Cristo.”
Dio ci santifica direttamente.
Ezechiele 36:25-26 “Vi aspergerò d'acqua pura e sarete
puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti
i vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi
uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi
darò un cuore di carne.”
È Lui che attua la purificazione, ci dà lo Spirito Santo,
opera questo cambiamento. Ci dà un cuore nuovo ed uno spirito nuovo.
Qual è il ruolo del Padre in questa liberazione?
Ebrei 12:10-11 “Essi infatti ci correggevano per pochi giorni
come sembrava loro opportuno; ma egli lo fa per il nostro bene, affinché
siamo partecipi della sua santità. È vero che qualunque correzione
sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce
un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo
di essa.”
Attraverso la disciplina Dio ci aiuta correggendoci, affinché noi possiamo
portare frutti di giustizia e di pace.
Giovanni 15:1-2 “«Io sono la vera vite e il Padre mio
è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie
via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di
più.»”
Il nostro scopo è dare di più frutto. E questo è per la
nostra santificazione.
Qual è il ruolo del Figlio in questa liberazione?
Romani 6:1-7 “Che diremo dunque? Rimarremo forse nel peccato
affinché la grazia abbondi? No di certo! Noi che siamo morti al peccato,
come vivremmo ancora in esso? O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati
battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo
dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché,
come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre,
così anche noi camminassimo in novità di vita. Perché se
siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche
in una risurrezione simile alla sua. Sappiamo infatti che il nostro vecchio
uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato
fosse annullato e noi non serviamo più al peccato; infatti colui che
è morto è libero dal peccato.”
Noi siamo morti al peccato e siamo risorti con Lui, quindi siamo liberi
dal peccato. Siamo stati crocifissi con Lui, dobbiamo morire al peccato.
Qual è il ruolo dello Spirito Santo?
2° Corinzi 3:17-18 “Ora, il Signore è lo Spirito;
e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà.
E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del
Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo
l'azione del Signore, che è lo Spirito.”
Galati 5:16 “Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete
affatto i desideri della carne.”
Lo Spirito ci guida e ci protegge. Dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito,
è questo il nostro destino.
1° Giovanni 3:9 “Chiunque è nato da Dio non persiste
nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può
persistere nel peccare perché è nato da Dio.”
Seme divino significa Spirito Santo.
Chi accetta Gesù è nato da Dio, quindi non persiste nel peccare.
Più vado avanti per la Sua strada e più assomiglio a Cristo.
Dobbiamo capire come noi stiamo resistendo a Dio? In cosa stiamo resistendo?
Riconoscere il nostro modo sbagliato di resistere a Dio, così i nostri
comportamenti cambieranno automaticamente.
Domande per la riflessione personale:
1) Come hai provato a cambiare nel passato?
2) Quando hai cercato in passato di cambiare, volevi cambiarlo con le tue forze?
3) Come vedi che Dio sta lavorando nella tua vita?
4) Come rispondiamo al lavoro di Dio per cambiarci?
Quali sono le situazioni più facili, per noi, di peccare?
Molto spesso pensiamo che a Dio non interessa le nostre situazioni.
Esodo 3:7-8 “Il SIGNORE disse: «Ho visto, ho visto l'afflizione
del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano
i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni. Sono sceso per liberarlo
dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono
e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele, nel luogo dove
sono i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei.”
Qui il Signore aveva visto l’afflizione del popolo, aveva sentito
il loro grido, conosceva le loro pene, era sceso per liberare il Suo popolo.
Ebrei 2:14-18 “Poiché dunque i figli hanno in comune
sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con
la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo,
e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per
tutta la loro vita. Infatti, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in
aiuto alla discendenza di Abraamo. Perciò, egli doveva diventare simile
ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote
nelle cose che riguardano Dio, per compiere l'espiazione dei peccati del popolo.
Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire
in aiuto di quelli che sono tentati.”
Chi è la discendenza d’Abraamo?
Siamo tutti noi che abbiamo accettato Gesù.
Qual è qui la promessa?
Lui ci viene in aiuto perché sa che siamo tentati, conosce le nostre
tentazioni.
Ebrei 4:14-16 “Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è
passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella
fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare
con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come
noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia
al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere
soccorsi al momento opportuno.”
Non comportiamoci come il vecchio uomo, ma comportiamoci da nuove creature e
se cadiamo non dobbiamo abbatterci. Quando cadiamo in tentazione, dobbiamo tornare
al trono della grazia, e la grazia è un dono immeritato che Dio ci ha
dato.
Quindi dobbiamo andar da Dio e dirgli così: “Scusa ho sbagliato
di nuovo, grazie Padre, Papà, perché sei così buono, hai
grazia nei miei confronti.”
Non vogliamo esser come dei bambini viziati che quando rompono un giocattolo
pretendono dai loro papà che li comprano un nuovo gioco. Ma vogliamo
esser quei bambini che riconoscono di aver sbagliato, chiedono scusa e si pentono.
Dio è con noi nelle situazioni difficili?
Isaia 43:1-2 “Ma ora così parla il SIGNORE, il tuo Creatore,
o Giacobbe, colui che ti ha formato, o Israele! Non temere, perché io
ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! Quando dovrai attraversare
le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno;
quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà.”
Sì, Dio è con noi.
Come è con noi? Che cosa Dio ci ha dato che è sempre con noi?
Dio ci ha dato lo Spirito Santo, come sigillo che ci aiuta.
Qual è il ruolo delle prove che abbiamo?
Romani 8:28-29 “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene
di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché
quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine
del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli.”
Siamo predestinati ad esser conformi all’immagine di Dio.
Romani 5:3-5 “Non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni,
sapendo che l'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l'esperienza
speranza. Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato
sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato.”
Ci gloriamo nelle afflizioni. Il ruolo delle prove è la crescita
per esser più come Gesù.
Giacomo 1:2-4 “Fratelli miei, considerate una grande gioia quando
venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede
produce costanza. E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché
siate perfetti e completi, di nulla mancanti.”
Sta dicendo guardate che la prova della vostra fede produce costanza
e ci fa diventare perfetti come Gesù, perché le prove ci servono
per esercitare la costanza, per diventare più come Gesù per compiere
il nostro destino che Dio vuole per noi.
1° Pietro 1:6-7 “Perciò voi esultate anche se ora,
per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché
la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa
dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di
lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.”
Le prove sono come il fuoco che tolgono l’impurità all’oro,
noi siamo più puri.
Il nostro atteggiamento non deve esser quello di arrabbiarsi, ma chiedergli
che si vuole imparare la lezione, capire qual è la lezione in questo.
Le reazioni che abbiamo, fanno vedere quello che abbiamo realmente nel cuore.
Marco 7:21-23 “Perché è dal di dentro, dal cuore
degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adultèri,
cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia,
stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l'uomo».”
Il nostro cuore ci fa peccare.
Perché le nostre reazioni a volte sono gravi?
Le nostre reazioni sono gravi perché vogliamo avere il controllo su tutto.
Qual è il legame tra le nostre difficoltà e i nostri cuori?
Ebrei 4:12 “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace,
più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a
dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti
e i pensieri del cuore.”
Il nostro cuore ha due realtà, Dio giudica i sentimenti e i
pensieri del nostro cuore, quindi giudica il nostro essere.
I nostri pensieri sono: non crediamo che Dio abbia il controllo (è un
problema di pensiero); noi solitamente crediamo alle bugie anziché alla
Verità (è un problema di pensiero);
I nostri sentimenti sono: desideriamo o a volte adoriamo qualcos’altro
rispetto Dio (è un problema di sentimento)
Quindi il problema della fede è che non abbiamo fiducia in Dio, il problema
del ravvedimento è che i nostri desideri sono più per altro piuttosto
che per Dio.
Dobbiamo guardare i nostri cuori. Cosa Dio mi sta facendo vedere? Cosa stiamo
adorando più di Dio?
I nostri atteggiamenti derivano da tutto ciò che pensa il cuore. Riflettere
quando stiamo per peccare su cosa pensiamo?, cosa vogliamo?, cosa adoriamo in
quel momento?, cosa stiamo credendo al posto di Dio?
CHE COSA NON È GIUSTO?
Riflessione: Quali ingiustizie vediamo che ci danno più fastidio?
Falsa testimonianza, assunzione della droga e dell’alcol, violenze sessuali,
furti, omicidi, maldicenze.
Genesi 1:31 “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco,
era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.”
All’inizio della creazione, non c’era niente di ingiusto.
Genesi 3:17-19 “Ad Adamo disse: «Poiché hai dato
ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall'albero circa
il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto
per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita.
Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l'erba dei campi; mangerai
il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da
cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai».”
Abbiamo rovinato tutto, è colpa nostra.
Conseguenza della caduta: la fatica, l’affanno, la terra che non produce
frutto, il dolore e la morte.
“Pecchi e tutto questo è la causa”.
Se succede una tragedia non è colpa di Dio, ma solo nostra.
La conseguenza del peccato è la morte.
Noi non meritiamo di vivere, eppure siamo vivi. Quello che meritiamo è
di morire. Nessuno riceve mai, più di quanto merita.
Romani 1:18 “L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà
e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia;”
Tutti noi tendiamo a soffocare la verità con l’ingiustizia.
Cos’è l’ira di Dio? L’ira di Dio è l’inferno,
la punizione eterna.
Marco 9:43-44 “Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala;
meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene
nella geenna, nel fuoco inestinguibile, [dove il verme loro non muore e il fuoco
non si spegne].”
Gesù ci sta dicendo: Guarda è talmente grave il tuo
peccato ed è meglio che ti tagli la mano piuttosto che andare nella geenna,
dove il fuoco non si spegne mai. È in senso figurato. Ci dice questo
perché vuole farci capire veramente che cos’è il peccato.
Geremia 21:14 “Io vi punirò secondo il frutto delle vostre
azioni", dice il SIGNORE; "appiccherò il fuoco a questa selva
di Gerusalemme, ed esso divorerà tutto quello che la circonda"».”
L’azione corrisponde ad una reazione.
Lamentazioni 3:39 “Perché si rammarica la creatura vivente?
L'uomo vive malgrado i suoi peccati!”
Perché ci lamentiamo? Eppure noi siamo vivi, malgrado i nostri
peccati. Anche se meritiamo la morte istantanea.
Luca 13:1-5 “In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli
il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici.
Gesù rispose loro: «Pensate che quei Galilei fossero più
peccatori di tutti i Galilei, perché hanno sofferto quelle cose? No,
vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto
sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, pensate che fossero più
colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico; ma se non vi ravvedete,
perirete tutti come loro».”
Gesù sta dicendo: voi mettete una relazione tra la sofferenza
e il peccato, ma è un vostro problema. Non è vero che questi hanno
sofferto di più.
Quindi prende due episodi che sembra non ci sia una giustizia, non ci sia Dio.
Tutti meritiamo questa morte, ma se non ci ravvediamo periremo come loro.
Come mai un Dio giusto ci sta mantenendo ancora in vita?
Cosa meritiamo veramente?
Giobbe 42:2-6 “«Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla
può impedirti di eseguire un tuo disegno. Chi è colui che senza
intelligenza offusca il tuo disegno? Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo;
sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco.
Ti prego, ascoltami, e io parlerò; ti farò delle domande e tu
insegnami! Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l'occhio mio ti
ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere».”
Dio aveva dato a Giobbe delle prove che gli servivano per la sua trasformazione.
Alla fine lui ha capito che a causa del suo peccato in realtà meritava
molto peggio.
Dio è misericordioso e ci dà delle situazioni per esser più
come Gesù. Le prove che ci dà sono niente al confronto di quello
che in realtà meritiamo.
Vogliamo imparare a vivere la nuova vita. Dio è molto buono.
Matteo 18:21-35 “Allora Pietro si avvicinò e gli disse:
«Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di
me? Fino a sette volte?» E Gesù a lui: «Non ti dico fino
a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Perciò il regno dei cieli
è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Avendo cominciato
a fare i conti, gli fu presentato uno che era debitore di diecimila talenti.
E poiché quello non aveva i mezzi per pagare, il suo signore comandò
che fosse venduto lui con la moglie e i figli e tutto quanto aveva, e che il
debito fosse pagato. Perciò il servo, gettatosi a terra, gli si prostrò
davanti, dicendo: "Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto".
Il signore di quel servo, mosso a compassione, lo lasciò andare e gli
condonò il debito. Ma quel servo, uscito, trovò uno dei suoi conservi
che gli doveva cento denari; e, afferratolo, lo strangolava, dicendo: "Paga
quello che devi!" Perciò il conservo, gettatosi a terra, lo pregava
dicendo: "Abbi pazienza con me, e ti pagherò". Ma l'altro non
volle; anzi andò e lo fece imprigionare, finché avesse pagato
il debito. I suoi conservi, veduto il fatto, ne furono molto rattristati e andarono
a riferire al loro signore tutto l'accaduto. Allora il suo signore lo chiamò
a sé e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel
debito, perché tu me ne supplicasti; non dovevi anche tu aver pietà
del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?" E il suo signore,
adirato, lo diede in mano degli aguzzini fino a quando non avesse pagato tutto
quello che gli doveva. Così vi farà anche il Padre mio celeste,
se ognuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello».”
Anche quello che dobbiamo fare acquista un altro significato. Il servo
ha ricevuto grazia però non è riuscito a darla, molto spesso siamo
così anche noi.
Non sono dei limiti, ma sono delle aperture che Dio ci dà, come cristiani
noi vogliamo comportarci bene perché siamo stati perdonati.
Vogliamo fare la volontà di Dio. Abbiamo veramente sperimentato cosa
significa esser perdonati, cosa significhi la grazia e cosa significhi il perdono.
Quindi come possiamo ridire la frase “Non è giusto!”?
“È più che giusto”. Dio mi sta dando grazia. Noi vogliamo
un unico amico, cioè Gesù.
IL VANGELO E IL CUORE
Come possiamo predicare la Buona Notizia cioè il Vangelo, che Gesù
è andato sulla croce per noi?
C’è una battaglia in corso : qua sulla terra, dentro il nostro
cuore.
Ebrei 4:12 “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace,
più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a
dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti
e i pensieri del cuore.”
Cosa c’è nel cuore? Nel cuore si trovano i sentimenti
e i pensieri. I sentimenti cioè cosa desideriamo, cosa adoriamo, cosa
vogliamo e cosa apprezziamo, mentre i pensieri sono cosa pensiamo, cosa ci fidiamo
e cosa crediamo.
Noi abbiamo un problema di fede e di ravvedimento.
Non credere in Dio: non crediamo in qualcosa che riguarda Dio, non abbiamo fiducia
in Dio, questo è un problema di pensiero.
Non adoriamo Dio, questo è un problema di sentimento.
Cosa c’è dietro un peccato?
Noi crediamo in una bugia.
Genesi 3:1-6 “Il serpente era il più astuto di tutti
gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna:
«Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?»
La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne
possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino
Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"».
Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che
nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio,
avendo la conoscenza del bene e del male».
La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da
vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del
frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed
egli ne mangiò.”
Verità: non ne mangiare, altrimenti morirai.
Problema di bugia: No, non morirete affatto.
Romani 1:24-25 “Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità,
secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro
corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato
e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno.
Amen.”
Qual è la causa del peccato?
Efesini 4:17-19 “Questo dunque io dico e attesto nel Signore:
non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità
dei loro pensieri, con l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio,
a motivo dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del
loro cuore. Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza
fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.”
La causa del peccato è la vanità dei pensieri, con l’intelligenza
ottenebrata, estranei alla vita di Dio.
Casi di bugie:
Cosa non crediamo su Dio, cosa pensiamo su Dio, quando siamo in ansia per i
soldi? Crediamo e pensiamo che Dio non si prende cura di me, non sta vedendo
la situazione.
Tristezza per esser single: l’intimità con un’altra persona
mi renda più felice che non con Dio.
Qual è la bugia che può venir dietro se sono in mezzo al traffico?
Dio perché non intervieni? Dio non è in controllo.
Tutte queste sono delle bugie che pensiamo.
Romani 14:23 “Ma chi ha dei dubbi riguardo a ciò che
mangia è condannato, perché la sua condotta non è dettata
dalla fede; e tutto quello che non viene da fede è peccato.”
Non abbiamo fiducia in Dio, tutto quello che viene fuori è
peccato, stiamo peccando: il frutto della nostra non-fede è il peccato.
È giusto chiedere, ma dobbiamo star dietro alle risposte di Dio ad ogni
richiesta che facciamo. La risposta viene dal Signore, perché la Sua
volontà è perfetta.
Romani 8:28 “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene
di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.”
Dio ci risponde con preghiera, durante un sermone, dietro le situazioni
che stiamo vivendo, in sogno, leggendo la Bibbia. Man mano che siamo fiduciosi
in Lui, più abbiamo intimità con Lui e più siamo con Cristo,
capiamo cosa stiamo facendo e cosa Dio sta dicendo.
Dov’è la battaglia?
Geremia 17:5-9 “Così parla il SIGNORE: «Maledetto
l'uomo che confida nell'uomo
e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE! Egli
è come una tamerice nel deserto: quando giunge il bene, egli non lo vede;
abita in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti. Benedetto
l'uomo che confida nel SIGNORE, e la cui fiducia è il SIGNORE! Egli è
come un albero piantato vicino all'acqua, che distende le sue radici lungo il
fiume; non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde;
nell'anno della siccità non è in affanno
e non cessa di portare frutto».”
Ci sono due uomini: l’uomo che confida nell’uomo è
simile ad una pianta secca nel deserto, invece l’uomo che confida nel
Signore è simile alla pianta che è vicino al rivolo d’acqua
e non soffrirà mai di siccità.
Qual è la conseguenza nel confidare nell’uomo?
La conseguenza è la morte.
La battaglia è nel cuore.
Dov’è la vittoria?
Giovanni 8:34 “Gesù rispose loro: «In verità,
in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato.”
La conseguenza del peccato è la schiavitù del peccato
Giovanni 8:31-32 “Gesù allora disse a quei Giudei che
avevano creduto in lui: «Se perseverate nella mia parola, siete veramente
miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà
liberi».”
La conseguenza della verità è la libertà.
Qual è il modo di conoscer la verità?
Il modo è quello di perseverare nella Sua Parola così siamo suoi
discepoli.
Vogliamo seguir la Sua Parola, vogliamo esser suoi discepoli.
Come le verità di Dio ci trasformano?
Ci trasformano quando noi desideriamo Dio, più di quanto desideriamo
il peccato.
Qual è il compito per noi?
È di continuar a pregare nei nostri cuori, Dio sa tutto e fa per il meglio.
Salmi 42:11 “Perché ti abbatti, anima mia? Perché
ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli
è il mio salvatore e il mio Dio.”
Perché sei depressa anima mia?
Anima mia spera in Dio, abbi fiducia in Dio, non abbatterti, questo è
quello che dobbiamo dirci ogni giorno.
Salmi 43:5 “Perché ti abbatti, anima mia? Perché
ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli
è il mio salvatore e il mio Dio.”
Quando nella Bibbia c’è qualcosa di ripetuto, vuol dire che è
una cosa importantissima.
Salmi 103:1-2 “Benedici, anima mia, il SIGNORE; e tutto quello
ch'è in me, benedica il suo santo nome. Benedici, anima mia, il SIGNORE
e non dimenticare nessuno dei suoi benefici.”
Dobbiamo predicare al nostro cuore. È nel cuore che si racchiude
tutti i nostri sentimenti.
Qual è il messaggio primario della nostra predica?
Salmi 62:11-12 “Dio ha parlato una volta, due volte ho udito
questo: che il potere appartiene a Dio; a te pure, o Signore, appartiene la
misericordia; perché tu retribuirai ciascuno secondo le sue azioni.”
Quindi dov’è la vittoria?
Noi dobbiamo predicare al nostro cuore, ogni volta che siamo tormentati, dirgli:
“Tu stai credendo in qualcos’altro e credere che il potere appartiene
a Dio, secondo la misericordia appartiene a Dio, Dio è potente ed è
misericordioso.”
Dio è in controllo di tutto e fa le cose giuste. Dio è buono.
IL NOSTRO COMPITO È DI PREDICARE AI NOSTRI
CUORI
- Primo messaggio: Dio è grande.
Isaia 40:10-17 “Ecco il Signore, DIO, viene con potenza, con
il suo braccio egli domina. Ecco, il suo salario è con lui, la sua ricompensa
lo precede. Come un pastore, egli pascerà il suo gregge: raccoglierà
gli agnelli in braccio, li porterà sul petto, condurrà le pecore
che allattano.
Chi ha misurato le acque nel cavo della sua mano o preso le dimensioni del cielo
con il palmo? Chi ha raccolto la polvere della terra in una misura o pesato
le montagne con la stadera e i colli con la bilancia? Chi ha preso le dimensioni
dello Spirito del SIGNORE o chi gli è stato consigliere per insegnargli
qualcosa? Chi ha egli consultato perché gli desse istruzione e gli insegnasse
il sentiero della giustizia, gli impartisse la saggezza e gli facesse conoscere
la via del discernimento? Ecco, le nazioni sono come una goccia che cade da
un secchio, come la polvere minuta delle bilance; ecco, le isole sono come pulviscolo
che vola. Il Libano non basterebbe a procurare il fuoco e i suoi animali non
basterebbero per l'olocausto. Tutte le nazioni sono come nulla davanti a lui;
egli le valuta meno che nulla, una vanità.”
Come vediamo la grandezza di Dio?
Dio viene con potenza, è un dominatore, in controllo di tutto, raccoglie
le sue pecore, protegge il suo gregge.
Qualcuno di noi può prender tutta l’acqua degli oceani?
No, non lo possiamo fare.
Lo Spirito del Signore è stato creato da Dio.
Chi ha egli consultato perché gli desse istruzione
e gli insegnasse il sentiero della giustizia,
gli impartisse la saggezza
e gli facesse conoscere la via del discernimento?
Nessuno perché solo Lui sa tutto quanto.
Pulviscolo significa polvere.
Tutte le nazioni sono nulla davanti a Lui.
Ebrei 1:3 “ Egli, che è splendore della sua gloria e
impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della
sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto
alla destra della Maestà nei luoghi altissimi.”
Gesù è splendore della Sua Gloria e sostiene tutte le cose con
la sua potenza.
Colossesi 1:15-17 “Egli è l'immagine del Dio invisibile,
il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte
le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni,
signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo
di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono
in lui.”
Il Padre ha creato tutte le cose per Gesù. Tutte le cose sono
state create in Lui.
La Parola è Gesù. Il creato stava aspettando la Sua venuta.
Luca 2:13-14 “E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine
dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli
gradisce!»”
Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo
stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo
la decisione della propria volontà.”
Siamo stati predestinati secondo la volontà di Gesù, siamo già
destinati a tutte le cose.
Proverbi 21:1 “Il cuore del re, nella mano del SIGNORE, è
come un corso d'acqua;
egli lo dirige dovunque gli piace.”
Non c’è nessuno che può resistere alla potenza di Dio.
Lui può fare quello che vuole.
Gesù è l’unico Dio, può fare qualsiasi cosa.
Molto spesso noi siamo nervosi perché pensiamo che in realtà Dio
non può fare tutto.
Vogliamo imparare riguardo le frustrazioni, le nostre paure invece la grandezza
di Dio.
Marco 5:21-43 “Gesù passò di nuovo in barca all'altra
riva, e una gran folla si radunò attorno a lui; ed egli stava presso
il mare. Ecco venire uno dei capi della sinagoga, chiamato Iairo, il quale,
vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregò con insistenza, dicendo:
«La mia bambina sta morendo. Vieni a posare le mani su di lei, affinché
sia salva e viva». Gesù andò con lui, e molta gente lo seguiva
e lo stringeva da ogni parte.
Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, e che molto aveva sofferto
da molti medici e aveva speso tutto ciò che possedeva senza nessun giovamento,
anzi era piuttosto peggiorata, avendo udito parlare di Gesù, venne dietro
tra la folla e gli toccò la veste, perché diceva: «Se riesco
a toccare almeno le sue vesti, sarò salva». In quell'istante la
sua emorragia ristagnò; ed ella sentì nel suo corpo di essere
guarita da quella malattia. Subito Gesù, conscio della potenza che era
emanata da lui, voltatosi indietro verso quella folla, disse: «Chi mi
ha toccato le vesti?» I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi come
la folla ti si stringe attorno e dici: "Chi mi ha toccato?"»
Ed egli guardava attorno per vedere colei che aveva fatto questo. Ma la donna
paurosa e tremante, ben sapendo quello che era avvenuto in lei, venne, gli si
gettò ai piedi e gli disse tutta la verità. Ma Gesù le
disse: «Figliola, la tua fede ti ha salvata; va' in pace e sii guarita
dal tuo male».
Mentre egli parlava ancora, vennero dalla casa del capo della sinagoga, dicendo:
«Tua figlia è morta; perché incomodare ancora il Maestro?»
Ma Gesù, udito quel che si diceva, disse al capo della sinagoga: «Non
temere; soltanto continua ad aver fede!» E non permise a nessuno di accompagnarlo,
tranne che a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero a casa
del capo della sinagoga; ed egli vide una gran confusione e gente che piangeva
e urlava. Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete?
La bambina non è morta, ma dorme». Ed essi ridevano di lui. Ma
egli li mise tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina
e quelli che erano con lui, ed entrò là dove era la bambina. E,
presala per mano, le disse: «Talità cum!» che tradotto vuol
dire: «Ragazza, ti dico: àlzati!» Subito la ragazza si alzò
e camminava, perché aveva dodici anni. E furono subito presi da grande
stupore; ed egli comandò loro con insistenza che nessuno lo venisse a
sapere; e disse che le fosse dato da mangiare.”
Come impariamo sulle ansie?
Noi pensiamo che Gesù arrivi al momento sbagliato, invece Lui viene al
momento giusto e fa le cose giuste. Ogni cosa è per il suo piano.
Il nostro cuore è preso da ansie che vanno contro Dio.
Quando siamo nervosi pensiamo e crediamo che Lui non è veramente grande.
Se non succede subito una tal cosa è perché non porta gloria a
Dio.
Dio è in controllo.
Quando crediamo che Lui è fuori controllo, cosa dobbiamo predicare al
nostro cuore?
Luca 12:25-31 “E chi di voi può con la sua preoccupazione
aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? Se dunque non potete fare
nemmeno ciò che è minimo, perché vi affannate per il resto?
Guardate i gigli, come crescono; non faticano e non filano; eppure io vi dico
che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu mai vestito come uno di
loro. Ora se Dio riveste così l'erba che oggi è nel campo e domani
è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, gente di poca
fede! Anche voi non state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e
non state in ansia! Perché è la gente del mondo che ricerca tutte
queste cose; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il
suo regno, e queste cose vi saranno date in più.”
Siamo così potenti da aggiungere un’ora sola alla nostra
vita?
Non dobbiamo lamentarci perché facendolo non si guadagna niente.
Dio è grande ed influenza le vite di ognuno di noi.
Non crediamo che Dio è veramente grande?
Dio è in controllo di tutto.
Impegno per questa settimana:
“Ogni giorno rifletti su quelle volte quando il tuo cuore non si è
fidato del controllo sovrano del Signore”.
“Preghiamo di riconoscere subito questi dubbi per il giorno seguente,
chiedendo scusa a Dio”.
DIO È SANTO
Predicare al nostro cuore: Dio è più potente di te.
Salmi 62:11-12 “Dio ha parlato una volta, due volte ho udito
questo: che il potere appartiene a Dio; a te pure, o Signore, appartiene la
misericordia; perché tu retribuirai ciascuno secondo le sue azioni.”
Dio ha il potere, ha la misericordia, è misericordioso.
Cosa significa la parola Santo? Significa diverso, messo da parte.
Quindi Dio è diverso da noi completamente. Noi abbiamo bisogno di Lui,
Lui non ha bisogno di noi.
Isaia 40:25-26 “«A chi dunque mi vorreste assomigliare,
a chi sarei io uguale?»
dice il Santo. Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose?
Egli le fa uscire e conta il loro esercito, le chiama tutte per nome; per la
grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non ne manca una.”
Il Santo è Dio.
La domanda “A chi dunque mi vorreste assomigliare, a chi sarei io uguale?”
è una domanda retorica, nessuno può assomigliare a Lui.
In che cosa è diverso?
1° Giovanni 1:5 “Questo è il messaggio che abbiamo
udito da lui e che vi annunziamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre.”
Dio è completamente puro. In Lui c’è solo Luce.
Abacuc 1:13 “Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportare
la vista del male, e che non puoi tollerare lo spettacolo dell'iniquità,
perché guardi i perfidi e taci quando il malvagio divora l'uomo che è
più giusto di lui?”
Dio è diverso dal male, Lui ha gli occhi troppo puri per sopportare
la vista del peccato.
Salmi 93:1-5 “Il SIGNORE regna; egli s'è rivestito di
maestà; il SIGNORE s'è rivestito, s'è cinto di forza; il
mondo quindi è stabile, e non sarà scosso. Il tuo trono è
saldo dai tempi antichi, tu esisti dall'eternità. I fiumi hanno alzato,
o SIGNORE, i fiumi hanno alzato la loro voce; i fiumi elevano il loro fragore.
Più delle voci delle grandi, delle potenti acque, più dei flutti
del mare, il SIGNORE è potente nei luoghi altissimi. I tuoi statuti sono
perfettamente stabili; la santità s'addice alla tua casa, o SIGNORE,
per sempre.”
Dio è maestoso, potente e glorioso.
Isaia 6:1-5 “Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore
seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano
il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali;
con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava.
L'uno gridava all'altro e diceva: «Santo, santo, santo è il SIGNORE
degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!» Le porte
furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e
la casa fu piena di fumo. Allora io dissi: «Guai a me, sono perduto! Perché
io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra
impure; e i miei occhi hanno visto il Re, il SIGNORE degli eserciti!»”
I serafini sono degli angeli particolari; essi si coprivano la faccia perché
erano vicini al Signore, affinché non vedessero la grandezza e la santità
di Dio. Si coprivano i piedi perché i piedi scoperti erano segno di disprezzo.
Gridava santo per tre volte quindi era una cosa assolutamente più importante
di loro.
A volte noi non vediamo quanto siamo malvagi, impuri, diversi da Dio, più
guardiamo a Lui, più ci vediamo diversi e non santi.
Perché è importante capire la santità di Dio?
Salmi 89:7 “Dio è terribile nell'assemblea dei santi,
e tremendo fra quanti lo circondano.”
Salmi 119:120 “Tu mi fai rabbrividire di paura; io temo i tuoi
giudizi.”
È importante capire la Sua santità per aver timore di Lui, timore
del Suo giudizio.
2° Corinzi 7:1 “Poiché abbiamo queste promesse, carissimi,
purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra
santificazione nel timore di Dio.”
Solo quando abbiamo timore di Lui, vogliamo diventare come Lui, ma
solo quando guardiamo alla Sua santificazione, vogliamo cambiare.
Due sono le reazioni:
1. Accettare il sacrificio di Gesù, allora inizia il processo di santificazione.
2. Se non vogliamo cambiare, vuol dire che non abbiamo accettato il sacrificio
di Gesù.
Esempi pratici su cui dubitiamo di Dio:
Quali sono le bugie al posto della verità?
- Spesso temiamo più gli uomini invece che temere Dio.
Proverbi 29:25 “La paura degli uomini è una trappola,
ma chi confida nel SIGNORE è al sicuro.”
Noi siamo in peccato di fronte al Signore, perché abbiamo timore degli
uomini. Ma se riconosciamo che Dio è più potente di questi uomini
allora siamo al sicuro.
È Gesù che ci dà più gioia rispetto ai nostri amici.
Altri esempi del timore dell’uomo e non di Dio sono: fumo, bevo, dico
parolacce per farmi accettare dalla compagnia, faccio le corna a mia moglie,
quindi dormo con un’altra donna che non è mia moglie oppure dormo
con un altro uomo che non è mio marito.
Mi faccio tatuaggi, piercing, prendo in giro qualcuno per farmi vedere dagli
altri. Do molta importanza a cosa pensano gli altri su di me.
Se il comportamento degli altri ci rende depressi è perché temiamo
più gli altri che l’approvazione di Dio.
A volte pensiamo che siamo meglio di Gesù. Altre volte abbiamo paura
di parlare di Gesù agli altri.
Tutte le volte che facciamo questo: ci allontaniamo da Lui. Quando adoriamo
gli altri allora abbiamo sostituito Dio, ci modifica la nostra relazione nell’esser
più come Gesù.
Salmi 34:1-22 “Di Davide, quando si finse pazzo davanti ad Abimelec
e, scacciato da lui, se ne andò. Io benedirò il SIGNORE in ogni
tempo; la sua lode sarà sempre nella mia bocca. Io mi glorierò
nel SIGNORE; gli umili l'udranno e si rallegreranno.
Celebrate con me il SIGNORE, esaltiamo il suo nome tutti insieme.
Ho cercato il SIGNORE, ed egli m'ha risposto; m'ha liberato da tutto ciò
che m'incuteva terrore. Quelli che lo guardano sono illuminati, nei loro volti
non c'è delusione. Quest'afflitto ha gridato, e il SIGNORE l'ha esaudito;
l'ha salvato da tutte le sue disgrazie. L'angelo del SIGNORE si accampa intorno
a quelli che lo temono,
e li libera. Provate e vedrete quanto il SIGNORE è buono! Beato l'uomo
che confida in lui. Temete il SIGNORE, o voi che gli siete consacrati, poiché
nulla viene a mancare a quelli che lo temono. I leoncelli soffrono penuria e
fame, ma nessun bene manca a quelli che cercano il SIGNORE. Venite, figlioli,
ascoltatemi; io v'insegnerò il timor del SIGNORE. Chi è l'uomo
che desidera la vita e che brama lunghi giorni per poter gioire del bene? Trattieni
la tua lingua dal male e le tue labbra da parole bugiarde. Allontànati
dal male e fa' il bene; cerca la pace e adoperati per essa. Gli occhi del SIGNORE
sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti al loro grido. Il volto del SIGNORE
è contro quelli che fanno il male
per cancellare dalla terra il loro ricordo. I giusti gridano e il SIGNORE li
ascolta;
li libera da tutte le loro disgrazie. Il SIGNORE è vicino a quelli che
hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito. Molte sono le afflizioni
del giusto; ma il SIGNORE lo libera da tutte. Egli preserva tutte le sue ossa;
non se ne spezza neanche uno.
La malvagità farà perire il malvagio, quelli che odiano il giusto
saranno considerati colpevoli. Il SIGNORE riscatta la vita dei suoi servi, nessuno
di quelli che confidano in lui sarà considerato colpevole.”
Nulla viene a mancare a quelli che lo temono. Il Signore è
con me.
Cosa dobbiamo predicare ai nostri cuori?
Predichiamo Salmo 27:1-3 “Il SIGNORE è la mia luce e
la mia salvezza; di chi temerò? Il SIGNORE è il baluardo della
mia vita; di chi avrò paura? Quando i malvagi, che mi sono avversari
e nemici, mi hanno assalito per divorarmi, essi stessi hanno vacillato e sono
caduti. Se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non avrebbe
paura; se infuriasse la battaglia contro di me, anche allora sarei fiducioso.”
Di chi avrò paura? Se il Signore mi ha acquistato con il Suo
sangue? Lui è la mia luce, la mia salvezza.
Compito: Pensare ogni sera a tutte le volte che ho paura più
degli uomini che non di Dio?
Se sono religioso, non sono salvato.
DIO È BUONO
La battaglia è nel cuore.
Salmo 62:11-12 “Dio ha parlato una volta, due volte ho udito
questo: che il potere appartiene a Dio; a te pure, o Signore, appartiene la
misericordia; perché tu retribuirai ciascuno secondo le sue azioni.”
Il potere appartiene a Dio, a Dio appartiene la misericordia.
Dio è grande quindi non devo essere io in controllo.
Dobbiamo aver timore di Lui e non dell’uomo.
1° Timoteo 4:4 “Infatti tutto quel che Dio ha creato è
buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie;”
Tutta la creazione è stata fatta da Dio.
Salmo 145:9 “Il SIGNORE è buono verso tutti, pieno di
compassioni per tutte le sue opere”.
Dio è buono verso tutti.
Salmo 100:5 “Poiché il SIGNORE è buono; la sua
bontà dura in eterno, la sua fedeltà per ogni generazione.”
Il Signore non smette mai di amarci.
Naum 1:7 “Il SIGNORE è buono; è un rifugio nel
giorno dell'angoscia e conosce quelli che confidano in lui.”
Quelli che confidano nel Signore, mettono la loro fiducia in Lui.
Abbiamo provvidenza in Lui. Lui ci protegge, ci nutre. Tutto dimostra la bontà
di Dio.
Salmi 119:68 “Tu sei buono e fai del bene; insegnami i tuoi
statuti.”
Dio è buono e fa del bene. Non è l’incontrario.
Il salmista gli sta chiedendo di insegnare a fare del bene.
Giacomo 1:17 “Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto
e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione
né ombra di mutamento.”
Ogni dono è perfetto e buono. Il Signore ci regala questo dono
perfetto, della sua bontà.
Come possiamo vedere la Sua bontà nella nostra trasformazione?
Matteo 13:44 “ «Il regno dei cieli è simile a un
tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e, per
la gioia che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo.”
L’uomo vende tutto perché ha gioia avendo trovato il
tesoro, quindi aveva soddisfazione. Così anche noi dobbiamo rinunciare
alle cose del mondo, pur di aver il regno.
Giovanni 4:7-29 “Una Samaritana venne ad attingere l'acqua.
Gesù le disse: «Dammi da bere». (Infatti i suoi discepoli
erano andati in città a comprare da mangiare.) La Samaritana allora gli
disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna
samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. Gesù
le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice:
"Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe
dato dell'acqua viva». La donna gli disse: «Signore, tu non hai
nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest'acqua
viva? Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo
pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» Gesù
le rispose: «Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma
chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete;
anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua
che scaturisce in vita eterna». La donna gli disse: «Signore, dammi
di quest'acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più
fin qui ad attingere». Gesù le disse: «Va' a chiamare tuo
marito e vieni qua». La donna gli rispose: «Non ho marito».
E Gesù: «Hai detto bene: "Non ho marito"; perché
hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo
hai detto la verità». La donna gli disse: «Signore, vedo
che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi
dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». Gesù
le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né
a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo
quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma l'ora viene,
anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in
spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è
Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità».
La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo)
deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa».
Gesù le disse: «Sono io, io che ti parlo!» In quel mentre
giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che egli parlasse con una donna;
eppure nessuno gli chiese: «Che cerchi?» o: «Perché
discorri con lei?» La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne
andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo
che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?»”
La donna non era soddisfatta e si capisce perché cercava soddisfazione
in modi sbagliati. Gesù le risponde che è Lui la soddisfazione
totale.
Cosa centra la soddisfazione con l’adorazione? Adoriamo quello che ci
dà soddisfazione perché diventa tutto il nostro centro.
Gesù, Lui è il centro della sua soddisfazione.
Quale simbolo dimostra che la donna samaritana ha capito la vera bontà?
Perché lascia la sua secchia.
In Lui aveva trovato la vera bontà.
Esempi pratici: bugie in cui crediamo che Dio non è buono?
Cose che cerchiamo:
- Ogni cosa vogliamo da questa vita è una dimostrazione in piccolo di
quello che vogliamo in Dio.
- Il matrimonio è qualcosa di buono quando dimostra al mondo la Sua bontà,
comunione, guidare con Santità.
Il problema è che queste cose le trasformiamo in cose che noi adoriamo,
le pervertiamo come vogliamo noi, e non cerchiamo l’immagine di Gesù.
Nel matrimonio ci si aiuta a vicenda, servendosi l’uno con l’altro,
ed è il riflesso del nostro rapporto con Dio.
Se pensiamo che Dio non è stato buono, diciamo che non riusciamo nelle
cose a cui noi vogliamo. Per esempio: “Lui non è abbastanza buono
con me”.
Dio ha creato il matrimonio e il lavoro.
Cosa predichiamo ai nostri cuori?
Salmi 34:8 “Provate e vedrete quanto il Signore è buono!
Beato l’uomo che confida in lui”.
Provare e vedere quanto Dio è buono.
Noi dobbiamo trovare soddisfazione in Dio e nient’altro.
Se cerchiamo la soddisfazione in qualcos’altro, allora sappiamo che questo
è un problema di relazione tra noi e Dio.
GIOVANNI 5:1-47
“Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì
a Gerusalemme.
Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata
in ebraico Betesda, che ha cinque portici. Sotto questi portici giaceva un gran
numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici[, i quali aspettavano l'agitarsi
dell'acqua; perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l'acqua in
movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata era
guarito di qualunque malattia fosse colpito].
Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo. Gesù, vedutolo
che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse:
«Vuoi guarire?» L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho
nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci
vengo io, un altro vi scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati,
prendi il tuo lettuccio e cammina». In quell'istante quell'uomo fu guarito;
e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.
Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo
guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi
il tuo lettuccio e cammina"». Essi gli domandarono: «Chi è
l'uomo che ti ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina?"»
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si
era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente. Più tardi
Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: «Ecco, tu sei guarito;
non peccare più, ché non ti accada di peggio». L'uomo se
ne andò, e disse ai Giudei che colui che l'aveva guarito era Gesù.
Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché
faceva quelle cose di sabato.
Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e
anch'io opero». Per questo i Giudei più che mai cercavano d'ucciderlo;
perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi
uguale a Dio.
Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità
vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non la
vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio
le fa ugualmente. Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello
che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché
ne restiate meravigliati.
Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così
anche il Figlio vivifica chi vuole. Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma
ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio
come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha
mandato. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola
e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio,
ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità
vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la
voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno.
Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato
anche al Figlio di avere vita in se stesso; e gli ha dato autorità di
giudicare, perché è il Figlio dell'uomo. Non vi meravigliate di
questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno
la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione
di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. Io non
posso fare nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è
giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà
di colui che mi ha mandato.
«Se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza
non è vera. Vi è un altro che rende testimonianza di me; e so
che la testimonianza che egli rende di me è vera. Voi avete mandato a
interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. Io però
la testimonianza non la ricevo dall'uomo, ma dico questo affinché voi
siate salvati. Egli era la lampada ardente e splendente e voi avete voluto per
breve tempo godere alla sua luce. Ma io ho una testimonianza maggiore di quella
di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle
stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me.
La sua voce, voi non l'avete mai udita; il suo volto, non l'avete mai visto;
e la sua parola non dimora in voi, perché non credete in colui che egli
ha mandato. Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo
di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; eppure
non volete venire a me per aver la vita!
Io non prendo gloria dagli uomini; ma so che non avete l'amore di
Dio in voi. Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se
un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. Come potete
credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria
che viene da Dio solo? Non crediate che io sia colui che vi accuserà
davanti al Padre; c'è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale
avete riposto la vostra speranza. Infatti, se credeste a Mosè, credereste
anche a me; poiché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti,
come crederete alle mie parole?»”
Perché perseguitano Gesù che compie miracoli di sabato?
I giudei stavano sotto la legge e non si poteva lavorare di sabato secondo i
comandamenti di Dio.
Loro cercavano la santificazione della comunità ma in modo sbagliato.
I giudei cercavano un motivo per toglierlo di mezzo.
La persecuzione era perché Gesù gli comandava di trasgredire la
legge.
Gesù diceva di esser Dio e si dichiarava uguale a Lui.
Il paralitico aveva come obiettivo di entrare nella vasca ed era la
sua speranza. La sua speranza non era quella di glorificare Dio. Il paralitico
non riconosce Gesù all’inizio.
Dov’è la nostra speranza?
Giovanni il Battista rendeva testimonianza di Lui. Loro non credono nella Parola
di Dio, la Parola parla e testimonia di Dio.
Versetto 28 Che cosa significa tutti quelli che sono nelle tombe udranno la
sua voce?
Nel giorno del giudizio, tutti risorgeranno dalle tombe, ma Gesù
dividerà chi crede e chi no, Gesù ha già pagato per tutti
noi.
Come rendiamo speciale, ciò che Gesù ci ha reso speciali?
Galati 5:1 “Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state
dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù.”
Galati 5:13 “Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà;
soltanto non fate della libertà un'occasione per vivere secondo la carne,
ma per mezzo dell'amore servite gli uni agli altri;”
Galati 5:16-18 “Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete
affatto i desideri della carne. 17 Perché la carne ha desideri contrari
allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte
tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. 18 Ma se siete
guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.”
Galati 5:19-21 “Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione,
impurità, dissolutezza, 20 idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia,
gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, 21 invidie, ubriachezze, orge
e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso:
chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio.”
Dissolutezza = vita non sobria
Mansuetudine = umile, che non è preso dall’ira.
La prima passione è fare la volontà di Dio.
I giudei pensano che sia attraverso la legge la salvezza. Ma le Scritture parlano
di Gesù e bisogna accettarlo per ricever la salvezza.
IL CORPO
“Ecco perché Cristo, entrando nel mondo, disse:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
ma mi hai preparato un corpo; non hai gradito né olocausti né
sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: "Ecco, vengo"(nel rotolo del libro è scritto
di me)"per fare, o Dio, la tua volontà"».” (Ebrei
10:5-7)
1. INCARNAZIONE E UMANITÀ
A Natale, Gesù ha preso un corpo umano simile al nostro per compiere
un’opera che richiedeva un corpo, cioè offrire il sacrificio di
Pasqua che permette la salvezza di chiunque crede!
Gesù non ha disprezzato la condizione umana con un corpo biologico:
“ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile
agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi
ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce” (Filippesi 2:7-8).
Gesù ha conosciuto i limiti, la debolezza e le sofferenze del corpo umano.
Gesù ha accettato di limitarsi e ci chiama ad accettare di essere limitati.
Limitato non significa peccatore, ma incapace di fare tutto.
Gesù è stato stanco, Gesù ha avuto fame, Gesù è
stato triste, è stato minacciato dagli uomini e perfino abbandonato dal
Padre:
“E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì,
Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio,
Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Matteo 27:46).
Gesù ha conosciuto il dolore della crocifissione nel suo corpo. Accettare
di sacrificare il proprio corpo non è stato facile per Gesù; ci
ricordiamo la sua preghiera a Getsemani:
«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia
volontà, ma la tua sia fatta». (Luca 22:42)
Pensiamo che era più facile per Lui che per noi, perché era Figlio
di Dio, ma siamo diventati figli di Dio per fede in Lui; sacrificare il proprio
corpo non è stato una passeggiata per Gesù. Gesù era pienamente
umano e pienamente divino.
2. DIO È IL CREATORE DEL CORPO
Ognuno è attaccato al proprio corpo e passiamo tanto tempo per curarlo.
Molti piaceri passano per i sensi del corpo e Dio non ci chiama ad una dis-incarnazione
col pretesto di diventare più spirituali (Gesù era molto spirituale
eppure incarnato)!
Chi disprezza il suo corpo (o quello di un altro) disprezza l’opera del
Creatore e dimentica che Dio stesso ha detto, quando ha creato il corpo umano,
che era molto buono:
“Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera,
poi fu mattina: sesto giorno (Genesi 1:31).
Minimizzare il valore del corpo significa minimizzare l’opera del Creatore
e il valore del sacrificio di Gesù. Il corpo fa parte di un insieme dove
è collegato all’anima e allo spirito. Nel progetto di Dio, lo spirito
umano guida l’anima che decide per il corpo. Il peccato ha rovinato questo
progetto e l’anima ha preso il potere e il corpo impone i suoi desideri
peccaminosi.
Il Sacrificio di Gesù permette allo spirito umano di ritrovare il contatto
con lo Spirito Santo e di riprendere il potere, cioè incanalare l’anima
e il corpo. Diventare cristiano non significa rinunciare al corpo, ma rinunciare
all’imperialismo del corpo.
3. NON UCCIDERE!
I terroristi disprezzano la vita umana e fanno quello che Dio ha vietato, cioè
uccidere il prossimo (Esodo 20:13). Il terrorismo è diabolico, perché
non fa caso della vita umana e uccide a caso. Le notizie di guerre, di terrorismo,
di catastrofe mostrano tanti morti e ci abituiamo al crimine; uccidere il prossimo
alimenta la cronaca quotidiana e chi se ne frega più?
Il suicidio è anche un insulto al Creatore del corpo umano. Paolo non
promuoveva il suicidio quando scriveva: “Infatti per me il vivere è
Cristo e il morire guadagno” (Filippesi 1:21).
Infatti, Paolo non si è suicidato; voleva solo dire che la vita nel mondo
è molto dura e che si rallegrava di essere riunito a Cristo, nel futuro.
Gesù non si è suicidato; aveva il potere di dare la sua vita e
di riprenderla:
“Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per
riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere
di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre
mio». (Giovanni 10:17-18)
La morte dimora un nemico e non è mai un amico: “L'ultimo nemico
che sarà distrutto sarà la morte” (1 Corinzi 15:26).
La morte è lo strumento del diavolo e Gesù è venuto per
distruggere le opere del diavolo: “Colui che persiste nel commettere il
peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio.
Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere
del diavolo” (1 Giovanni 3:8).
La risurrezione di Gesù esprime la vittoria della vita sulla morte. Questa
vittoria ha alimentato la speranza dei cristiani di tutti i tempi: tutto non
si ferma con la morte del corpo; c’è una vita dopo la vita:
“Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli
che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta
la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione
dei morti” (1 Corinzi 15:20-21).
4. A CHE COSA SERVE IL CORPO?
1) Dio ha voluto farne un tempio per lo Spirito Santo
2) Dio ha voluto farne uno strumento per il Suo servizio e quello degli esseri
umani.
“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo
che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi
stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque
Dio nel vostro corpo” (1 Corinzi 6:19-20).
Il corpo umano è un vaso di terra (materiale) che Dio ha scelto per mettervi
il suo Spirito Santo: “Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra,
affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi”
(2 Corinzi 4:7).
“Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in
voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché
il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi” (1 Corinzi
3:16-17).
Gesù ci chiama ad avere il coraggio di morire per Lui, se necessario;
si chiama martirio! “Chi avrà trovato la sua vita la perderà;
e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”
(Matteo 10:39).
Tanti cristiani perdono il loro corpo perché sono perseguitati per la
loro fede. Gesù ci assicura che ritroveranno la loro vita. Non dobbiamo
avere paura di chi può solo uccidere il nostro corpo: “E non temete
coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto
colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna” (Matteo
10:28).
Temere Dio= Rispettare Dio (non averne paura). I desideri del corpo occupano
la gente del mondo, ma Gesù ci de-preoccupa dei bisogni del corpo e afferma
che Dio provvederà per noi: “Non fate dunque come loro, poiché
il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate”
(Matteo 6:8).
5. CAMMINATE SECONDO LO SPIRITO
Il peccato ha allontanato lo Spirito Santo dalla vita umana, ma il sacrificio
di Gesù ci riscatta e Gesù, dopo la sua risurrezione, ha soffiato
sui discepoli dicendo:
“Ricevete lo Spirito Santo!”: “Allora Gesù disse loro
di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi».
Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo”
(Giovanni 20:21-22).
Siamo stati salvati, ricreati e rigenerati per ricevere lo Spirito Santo nel
nostro corpo. La bibbia chiama “carne” i desideri del corpo e dell’anima;
questi desideri sono imperialisti e schiavizzano tanta gente. Dio ci chiama
a crocifiggere i desideri del corpo e dell’anima, non il corpo! I desideri
dello Spirito Santo sono incompatibili con i desideri della carne: “Io
dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della
carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito
ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che
non potete fare quello che vorreste” (Galati 5:16-17).
6. L’AGNELLO DEL SACRIFICIO DI PASQUA
Quando Giovanni battista ha visto Gesù, per la prima volta, ha riconosciuto
l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo:
“Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui
e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!”
(Giovanni 1:29).
Si riferiva all’agnello che veniva sacrificato alla Pasqua ebraica:
“Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere
un agnello o un capretto. Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo
mese, e tutta la comunità d'Israele, riunita, lo sacrificherà
al tramonto. Poi si prenda del sangue d'agnello e lo si metta sui due stipiti
e sull'architrave della porta delle case dove lo si mangerà” (Esodo
12:5-7).
Non è a caso che Gesù sia stato sacrificato a Pasqua! Né
l’incarnazione né il sacrificio di Gesù è un idea
filosofica. Gesù non è stato virtuale ma reale. Sono dei fatti
storici che si sono iscritti nello spazio-tempo. Dio ci promette l’eternità
e la vita eterna non si svolgerà nello spazio-tempo, ma nella dimensione
spirituale.
Intanto viviamo la nostra umanità nello spazio-tempo secondo il progetto
di Dio. Il mondo non conosce il progetto di Dio e vive il progetto del diavolo;
il diavolo ha un obiettivo solo, cioè ammazzare ognuno:
“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere;”
(Giovanni 10:10a).
Il ladro pensava che ammazzando Gesù avrebbe potuto regnare sul mondo,
ma non sapeva che Dio aveva preparato il contrario; non sapeva che stava per
essere vinto!
7. LA CENA DEL SIGNORE
Gesù ci ha lasciato un segno dell’alleanza che ha sigillata con
noi mediante l’offerta del suo corpo e del suo sangue, cioè la
Cena del Signore. Quando beviamo vino, beviamo vino; quando mangiamo pane, mangiamo
pane. Il vino non è magicamente trasformato in sangue e il pane non viene
trasformato in corpo di Gesù.
Il vino e il pane sono simboli, ma simboli di una realtà iscritta nello
spazio-tempo. Mentre i sacrificatori della vecchia alleanza ripetevano ogni
anno il sacrificio dell’agnello pasquale, il sacrificio di Gesù
è valido una volta per sempre: “Secondo la legge, quasi ogni cosa
è purificata con sangue; e, senza spargimento di sangue, non c'è
perdono. Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero
purificati con questi mezzi. Ma le cose celesti stesse dovevano essere purificate
con sacrifici più eccellenti di questi.
Infatti Cristo non è entrato in un luogo santissimo fatto da mano d'uomo,
figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio
per noi; non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote,
che entra ogni anno nel luogo santissimo con sangue non suo. In questo caso,
egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla creazione del mondo; ma
ora, una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare
il peccato con il suo sacrificio.
Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene
il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola
per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato,
a coloro che lo aspettano per la loro salvezza (Ebrei 9:22-28).
Dio aveva comandato di non bere il sangue degli animali e Gesù non ci
chiede di bere il suo sangue. Non siamo cannibali o ematofagi! Il sangue è
associato alla vita e Gesù ci offre la vera vita. Bere il vino significa
discernere la vita che Gesù ci offre.
8. CORPO E SESSUALITÀ
La sessualità si vive nel corpo e Dio l’ha voluta. Dio ci chiede
di viverla nel modo giusto e con il partner giusto. La sessualità non
è un peccato tollerato! È così bella che Paolo la paragona
all’unione della chiesa e di Gesù: “Perciò l'uomo
lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due
diverranno una carne sola. Questo mistero è grande; dico questo riguardo
a Cristo e alla chiesa” (Efesini 5:31-32).
Il diavolo prova a banalizzare e a saccheggiare la sessualità limitandola
all’erotismo. C’è tanta confusione (omosessualità,
pedofilia, fornicazione, masturbazione, sodomia, ecc.) a proposito della sessualità,
nel mondo, ma Dio non è Dio di confusione: “perché Dio non
è un Dio di confusione, ma di pace” (1 Corinzi 14:33). Dio ci chiama
ad avere un’idea chiara del nostro corpo e della sessualità. La
Bibbia ne parla, ma quello che dice non fa piacere alla nostra vecchia natura
(cioè alla carne ribelle). La sessualità serve alla riproduzione
e all’attaccamento dei coniugi; è cemento della coppia. Non sprecarla.
Non è necessario scoprirla prima del matrimonio e non è necessario
di acquistare esperienza con molti partner.
L’istinto sessuale è forte e ognuno deve imparare l’autocontrollo.
Nessuno deve essere schiavo/a delle sue pulsioni sessuali. Il piacere si prepara
in due e si vive in due. La vita di coppia richiede tempo, pazienza e autocontrollo.
Non a caso, Paolo menziona l’autocontrollo nel frutto dello Spirito: “Il
frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; (Galati 5:22).
9. LA RISURREZIONE DI GESÙ E DEI CRISTIANI
La risurrezione di Gesù è quella del suo corpo. L’anima
e lo spirito di Gesù non sono morti sulla croce, il corpo, invece si!
Dio ha risuscitato il corpo di Gesù e Tommaso l’ha toccato: “Poi
disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano
e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». Tommaso
gli rispose: «Signor mio e Dio mio!» (Giovanni 20:27-28).
Gesù risuscitato ha anche mangiato cibo materiale: “Ma siccome
per la gioia non credevano ancora e si stupivano, disse loro: «Avete qui
qualcosa da mangiare?» Essi gli porsero un pezzo di pesce arrostito; egli
lo prese, e mangiò in loro presenza” (Luca 24:41-43). Tuttavia,
il giorno dell’Ascensione, il corpo di Gesù è stato trasformato.
Il rapimento di Gesù (Ascensione) prefigura il rapimento della chiesa.
I corpi spirituali sono diversi dai corpi naturali: “Così è
pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e
risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è
seminato debole e risuscita potente; è seminato corpo naturale e risuscita
corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo
spirituale” (1 Corinzi 15:42-44).
Paolo insegna che saremo trasformati in un batter d’occhio: “Ora
io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno
di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità.
Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati,
in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché
la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo
trasformati. Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità
e che questo mortale rivesta immortalità” (1 Corinzi 15:50-53).
10. LA CASA DEGLI SPIRITI IMMONDI (DEMONI)
I spiriti immondi cercano di incarnarsi cioè ad entrare in un corpo,
ma se il corpo è già abitato dallo Spirito Santo, non possono
farlo. Invece, se è “vuoto”, forzano il passaggio per entrare:
“«Quando lo spirito immondo esce da un uomo, si aggira per luoghi
aridi cercando riposo e non lo trova. Allora dice: "Ritornerò nella
mia casa da dove sono uscito"; e quando ci arriva, la trova vuota, spazzata
e adorna. Allora va e prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui,
i quali, entrati, vi prendono dimora; e l'ultima condizione di quell'uomo diventa
peggiore della prima. Così avverrà anche a questa malvagia generazione»”
(Matteo 12:43-45).
C’è un mondo spirituale spesso ignorato che agisce attorno a noi,
ma tutte le potenze spirituali ostili a Dio sono state vinte quando Dio ha reso
la vita a Gesù e l’ha innalzato al di sopra di ogni cosa: “Questa
potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò
dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo, al di sopra di ogni
principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina
non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro. Ogni cosa egli ha posta
sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, che è il
corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti”
(Efesini 1:20-23).
La vittoria di Gesù, a Pasqua, ha spodestato tutti gli spiriti maligni:
“ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo,
trionfando su di loro per mezzo della croce” (Colossesi 2:15). Una parte
importante del ministero di Gesù è stata di liberare esseri umani
posseduti o legati da potenze demoniache. Gesù ha anche mandato i suoi
discepoli ad esercitare la stessa autorità: “Poi, chiamati a sé
i suoi dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi
e di guarire qualunque malattia e qualunque infermità” (Matteo
10:1). Ci vogliono cristiani esperimentati per esorcizzare!
11. LA CHIESA È IL CORPO DI GESÙ
La Chiesa è il corpo di Gesù sulla terra. Questo significa che
Gesù continua a essere incarnato nel corpo dei suoi fratelli e sorelle,
cioè noi! “Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa;
è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni
cosa abbia il primato” (Colossesi 1:18). “Senza attenersi al Capo,
da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture
e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio” (Colossesi 2:19).
“Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo
alla chiesa, che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta
a compimento ogni cosa in tutti” (Efesini 1:22-23).
La parola “Capo” significa entrambi, la testa e il boss! Un corpo
è un’assieme che è coordinato dalla testa; così è
la Chiesa. Se la mano non è più nel corpo, non ubbidisce più
alla testa e non serve più a niente; è morta! Ogni cristiano dipende
dagli altri e non deve staccarsi dal corpo; niente individualismo!
12. PERCHÉ UN SACRIFICIO?
Dimora che Dio sembra crudele chiedendo un prezzo così caro per il peccato.
Come mai Dio così sanguinario e non si soddisfa di niente se non del
sangue del proprio figlio: Gesù? La storia del popolo d’Israele
era marcata dal ritmo sostenuto di numerosi sacrifici come se Dio fosse assetato
di sangue. Come mai, il Dio che dà la vita richiede sacrifici di corpi
animali? Che senso hanno questi sacrifici? Quando Adamo ed Eva hanno peccato,
si sono fatti vestiti di foglie di fico, ma Dio li ha rivestiti di indumenti
di pelle: “Dio il SIGNORE fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di
pelle, e li vestì” (Genesi 3:21). Per fare tuniche di pelle, Dio
ha dovuto spargere il sangue di animali. I vestiti, nella Bibbia rappresentano
la giustizia: “State dunque saldi: prendete la verità per cintura
dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia;” (Efesini
6:14).
La Giustizia “man-made”, cioè il frutto del suo lavoro, non
soddisfa la santità di Dio. Dio provvede a una giustizia che prefigura
il sacrificio di Gesù. Risuscitando Gesù, Dio ha dichiarato che
il sangue del suo sacrificio può perdonare i peccati.
Il messaggio è: lo stipendio del peccato è la morte e il prezzo
della giustificazione è la vita. Gesù ha dato la sua vita per
noi, cioè ha pagato a pieno il prezzo dei nostri peccai. Gesù
è degno di essere chiamato “Salvatore”, perché è
Lui che ci salva dai nostri peccati: “Ella partorirà un figlio,
e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà
il suo popolo dai loro peccati»” (Matteo 1:21).
Il nome di Gesù (Yehoshua) significa “Dio salva”, perciò
l’angelo aveva annunciato a Giuseppe il nome del bambino.
LA FEDE CRISTIANA
1. Quale fede nel mio oggi?
“Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio
fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio,
egli te la concederà” Gesù le disse: “Tuo fratello
risusciterà». Gli rispose Marta: «So che risusciterà
nell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione
e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede
in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?» Gli rispose: «Sì,
o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel
mondo”. (Giovanni 11:21-27).
Marta ha una certa fede e crede cose vere che confessa con la bocca:
• Crede che Dio risponde sempre a Gesù.
• Sa che Lazzaro risusciterà.
• Crede che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio.
Ma Marta non può immaginare la risurrezione del suo fratello oggi! La
sua fede è limitata. Dio ci chiama ad avere una fede illimitata, perché
Lui è illimitato. La fede di Marta non la fa uscire dalla sua tristezza;
la fede di Marta non ha nessun’impatto sul suo presente. Se la mia fede
non mi aiuta a vivere meglio oggi, non serve a gran che!
2. Gesù troverà fede sulla terra?
«Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo,
quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Luca 18:8).
La nostra società è piena di riferimenti alla vita di Gesù
e la letteratura menziona fatti biblici. Quasi tutti hanno una Bibbia a casa;
certi la leggono. Tutta la morale occidentale sembra venire della Bibbia e la
religione ha organizzato quasi tutto! Ci sono opere caritative, i diritti dell’uomo
sono rispettati, i più poveri sono assistiti, ecc., ma Gesù chiede
se troverà fede, quando verrà! Sembra che tutta la società
si sia organizzata per vivere una buona morale senza fede! In questo brano,
Gesù menziona chiaramente che verrà! Gesù ha promesso che
sarebbe risuscitato ed è veramente risuscitato; Gesù ha promesso
che verrà e verrà certamente! A che punto il ritorno di Gesù
influisce la nostra quotidianità? La fede è di vivere il presente
nella prospettiva del ritorno di Gesù. Lasciamo il futuro (invece del
passato) condizionare il nostro presente!
3. Il Dio dell’impossibile
“Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini
questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile»”
(Matteo 19:26). Il concetto umano dell’impossibile è fondato sulle
nostre osservazioni dei fenomeni naturali. Gli scienziati hanno modellizzato
questi fenomeni e generato delle leggi come la legge della gravità espressa
da Isacco Newton e allargata da Alberto Einstein. Non abbiamo (ancora) osservato
che una pietra possa partire dal suolo e innalzarsi nell’aria senza l’intervento
di una forza esterna e concludiamo che è impossibile! La nostra conclusione
è fondata sull’esperienza del passato, esperienza necessariamente
limitata! Dovremmo avere più umiltà e riconoscere che è
soltanto poco probabile, ma non impossibile. Dio sa come utilizzare le leggi
della natura in modi che ci sorprendano e che chiamiamo “impossibile”.
Dio ha delle risorse sconosciute da noi e la fede lo riconosce umilmente!
La fede non crede tutto; la fede crede quello che Dio dice. Ascoltare e riconoscere
la voce di Dio è indispensabile. Ci vuole conoscenza delle Scritture
e discernimento!
4. Fede che guarisce?
Dio vuole la guarigione dei ammalati, dei paralitici, dei cancerosi, dei ciechi,
ecc. Nel suo ministero terrestre, Gesù ne ha guarito parecchi e ha mandato
i suoi discepoli con questo ordine:
“Andando, predicate e dite: «Il regno dei cieli è vicino».
Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate
i demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matteo
10:7-8).
“E, partiti, predicavano alla gente di ravvedersi; scacciavano molti demòni,
ungevano d'olio molti infermi e li guarivano” (Marco 6:12-13).
“La preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà;
se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati” (Giacomo 5:15).
Come mai, gli ammalati per i quali preghiamo e che ungiamo d’olio non
guariscono tutti? Le risposte facile sono “il malato non aveva abbastanza
fede!”, “chi pregava non aveva abbastanza fede!” o “non
era la volontà di Dio!”, ecc. Ci forza a riflettere! La nostra
fede non può costringere Dio a compiere la nostra volontà (anche
quando è generosa). Non c’è un modo di pregare che Dio ascolta
e un modo di pregare che Dio non ascolta; non c’è una formula magica!
Forse pensiamo che se Dio fa di noi uno strumento per la guarigione dei malati
siamo migliori degli altri o più spirituali! Non è così!
La guarigione del corpo è solo un aspetto dell’armonizzazione globale;
per Gesù la guarigione dello spirito è più importante di
quella del corpo. Quando lo spirito è guarito, il corpo guarisce anche
lui.
5. La fede agisce
La parola “fede” è scritta 252 volte nel NT, mentre si trova
solamente 14 volte nell’AT. La fede è quasi specifica del NT. La
fede è personale; nessuno può credere per un’altra persona.
Non si può fare riserve di fede; la fede è come la manna che bisognava
raccogliere ogni giorno e che non si conservava per l’indomani! C’è
una differenza tra fede e credenza. La fede è spirituale, la credenza
è intellettuale. La fede fa agire; la fede d’Abraamo l’ha
fatto agire. Tanta gente pensa di essere cristiana soltanto perché ha
una credenza, ma la loro credenza non li fa agire. La fede ci mette in rapporto
con Dio; una credenza ci mette in rapporto con una morale o una religione. Tutti
gli eroi della fede, in Ebrei 11, hanno avuto una fede che operava in loro o
attraverso di loro! Ci sono dati come esempi da imitare!
“Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa.
Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la
tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.
Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono
e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è
senza valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere,
quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? Vedi che la fede cooperava
con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta”
(Giacomo 2:17-22).
6. Fare crescere la fede
“Noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, com'è giusto,
perché la vostra fede cresce in modo eccellente, e l'amore di ciascuno
di voi tutti per gli altri abbonda sempre di più;” (2 Tessalonicesi
1:3).
La fede cresce; da piccola, può diventare grande! Di che grandezza è
la tua fede? Ai discepoli spaventati nella tempesta, Gesù diceva "Uomini
di poca fede!". In altre parole, Gesù diceva che avere paura non
serve, ma avere fede serve a cambiare le circostanze della vita. Prima di tutto
la fede dovrebbe servire a non spaventarsi quando le circostanze della vita
ci sono ostile. Poi la fede dovrebbe anche servire a cambiare queste circostanze.
A che cosa serve la nostra fede? Per certi, la fede è solo una dichiarazione
che non serve a niente, come un vecchio fucile arrugginito in un museo di guerra!
Se la nostra fede è arrugginita, non ci serve e Dio ci chiama a togliere
la ruggine per renderla operativa!
“Infatti, in Cristo Gesù non ha valore né la circoncisione
né l'incirconcisione; quello che vale è la fede che opera per
mezzo dell'amore” (Galati 5:6). La fede di Gesù operava grandi
miracoli.
Per crescere, la fede deve essere nutrita e lo cibo necessario è la Parola
di Cristo: “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e
ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Romani 10:17).
“Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà
l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"».”
(Matteo 4:4).
La parola di Dio è cibo per la fede!
7. Il dubbio
I Giudei avevano visto parecchi segni miracolosi compiuti da Gesù, ma
non credevano: “Sebbene avesse fatto tanti segni miracolosi in loro presenza,
non credevano in lui” (Giovanni 12:37).
Vedere è un verbo della sfera dei sensi, non della sfera dello spirito.
Tommaso ha visto con i suoi occhi, ma Gesù afferma che bisogna credere
senza vedere: “Poi [Gesù] disse a Tommaso: «Porgi qua il
dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere
incredulo, ma credente». Tommaso gli rispose: «Signore mio e Dio
mio!» Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai
creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»” (Giovanni
20:27-29).
Abbiamo spesso un po' di disprezzo per Tommaso che non credeva alla testimonianza
degli altri discepoli che avevano visto Gesù risuscitato dai morti, ma
ci spetta analizzare se non c'è anche in noi un po' d'incredulità
e ascoltare la voce di Gesù "Non essere incredulo/a!”
8. Salvati mediante la fede
Paolo insiste sul ruolo della fede per ottenere la salvezza:
“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede;
e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. Non è in virtù
di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo
stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente
preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:8-10). Opposizione
tra fede e opere.
9. Perché credi in Dio?
La dogmatica si rapporta a quello che crediamo, mentre l'apologetica si rapporta
ai motivi per i quali crediamo? Perché crediamo? Dio ci chiama a uno
sforzo intellettuale per definire perché crediamo. La testimonianza cristiana
non esprime in che cosa (o in chi) crediamo, ma perché crediamo: “ma
glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a rendere
conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni.
Ma fatelo con mansuetudine e rispetto, e avendo una buona coscienza; affinché
quando sparlano di voi, rimangano svergognati quelli che calunniano la vostra
buona condotta in Cristo” (1Pietro 3:15-16). Quello che tocca il cuore
non è il contenuto dogmatico, ma la testimonianza: "Io credo, perché..."!
“Non credo perché i miei genitori credono, ma credo perché
ho fatto e faccio tuttora esperienze di fede”.
Il cieco guarito da Gesù non spiega nessuna dottrina, ma testimonia della
sua esperienza con Gesù:
“Essi [i capi religiosi] dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo
che era stato cieco, e gli dissero: «Dà gloria a Dio! Noi sappiamo
che quest'uomo è un peccatore». Egli dunque rispose: «Se
egli sia un peccatore, non lo so; una cosa so: che ero cieco e ora ci vedo»
(Giovanni 9:24-25). Questo uomo rendeva conto della sua fede con un argomento
incontestabile. La gente contesta i dogmi, ma non può contestare una
testimonianza che esprime un'esperienza di vita.
Gesù ci manda come testimoni: “Quando sarà venuto il Consolatore
che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità
che procede dal Padre, egli testimonierà di me; e anche voi renderete
testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio” (Giovanni
15:26-27).
Il cieco guarito testimoniava: "Credo, perché ero cieco e adesso
vedo!". E noi sappiamo dire perché crediamo? La Chiesa di Gesù
non ha l'impatto che aveva al primo secolo, perché non sa rendere testimonianza
di cambiamenti significativi. Quanta gente di buona volontà "crede"
soltanto perché teme di essere esclusa dalla vita eterna o per non creare
problema nella famiglia.
10. Non essere credulone
Nei primi secoli, ci sono stati parecchi sviamenti dal vangelo, perché
c'era ignoranza delle Scritture e una credulità infantile. Dobbiamo riconoscere
che non è facile di credere solo a quello che è giusto. Chi non
crede a niente non si lascia perturbare da favole, ma chi crede stenta a definire
i limiti della sua fede. Abbiamo bisogno di discernimento e di sana conoscenza
per non ricevere le tante eresie che vanno in giro per il mondo. Paolo scriveva
del vescovo (pastore) che deve essere: “attaccato alla parola sicura,
così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo
la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono. Infatti vi sono molti
ribelli, ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della circoncisione,
ai quali bisogna chiudere la bocca;” (Tito 1:9-10).
Badate ai ciarloni e ai seduttori! Dobbiamo definire che cosa crediamo e che
cosa non crediamo, cioè la dottrina. Questo significa studiare la Bibbia
a lasciare lo Spirito Santo insegnarci la verità.
11. Il crogiolo delle prove
“Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario
che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene
messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce,
e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di
onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo” (1Pietro
1:6-7).
La fede è spesso come un minerale che contiene impurità e che
bisogna raffinare col fuoco. Il fuoco permette di sciogliere l'oro e di eliminare
le impurità solide. La fede passa attraverso delle prove dolorose per
essere pronta al giorno della manifestazione di Gesù.
Le prove non fanno piacere a chi è provato, ma sono indispensabili per
eliminare le cose inutili che inquinano la fede. L'artigiano di questa eliminazione
è Dio stesso. Non lo fa per sadismo.
Le prove che ognuno deve affrontare non arrivano per caso, ma Dio le permette
per raffinare la nostra fede. In questa prospettiva, ci spetta smettere di lamentarci
ogni volta che siamo afflitti da svariate prove. Le nostre prove hanno un senso
e Dio ci chiama a scoprirlo.
Nessuna prova scappa al controllo di Dio e possiamo avere fiducia in Lui per
superarle. Possiamo perfino rallegrarci di servire Dio che raffina la nostra
fede nel crogiolo delle prove. A questo proposito, c'è qualche insegnamento
nella storia del popolo d'Israele nel deserto.
La prova ha durato 40 anni a causa dell'incredulità e della disobbedienza
del popolo: “Infatti, chi furono quelli che dopo averlo udito si ribellarono?
Non furono forse tutti quelli che erano usciti dall'Egitto, sotto la guida di
Mosè? Chi furono quelli di cui Dio si disgustò per quarant'anni?
Non furono quelli che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto? A chi giurò
che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti?
Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità”
(Ebrei 3:16-19).
L'incredulità è il contrario della fede. Nonostante tutti i segni
che Dio aveva compiuto in Egitto (10 piaghe), il passaggio miracoloso del Mare
Rosso e la provvidenza di Dio, il cuore umano (la carne) non aveva fede in Dio.
12. Vivere per fede, non per sentimenti
“«Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà,
e non tarderà; ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro,
l'anima mia non lo gradisce». Ora, noi non siamo di quelli che si tirano
indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita”
(Ebrei 10:37-39).
La fede riceve le promesse, l'insegnamento e gli avvertimenti di Dio contro
ogni evidenza visibile. L'uomo e la donna di fede credono che Dio li ama e ha
un progetto fantastico per la loro vita.
A causa dei nostri peccati e del messaggio della nostra coscienza che ribadisce
"Sei colpevole", pensiamo che il progetto di Dio è di castigarci.
Ci sentiamo indegni di un progetto fantastico! Quello che sentiamo c'inganna.
I sentimenti sono spesso contrari alla fede; il giusto non vivrà per
i suoi sentimenti, ma per fede in Dio! I sentimenti appartengono alla dimensione
dell'anima, ma la fede appartiene alla dimensione dello spirito. Se confessiamo
di vivere secondo lo Spirito, non camminiamo più secondo la carne (l'anima).
L'imperialismo dei sentimenti inganna parecchi cristiani e il crogiolo delle
prove serve a separare quello che è dallo spirito (la fede) da quello
che è dall'anima (le emozioni).
Dio non è contrario alle emozioni, ma è contrario al loro imperialismo.
Dio non ci chiama ad essere schiavi dei nostri sentimenti. Chi segue quello
che il suo cuore dice, dovrebbe ricordarsi che un cuore malvagio non guida nessuno
verso il progetto di Dio!
“Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata
di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo
spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del
cuore. E non v'è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui;
ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo
rendere conto” (Ebrei 4:12-13).
L'essere umano carnale è guidato dai suoi sentimenti e dai suoi pensieri
(l'anima); i cristiani nati di nuovo (l'essere umano spirituale) è guidato
dalla parola di Dio.
13. Cibo per la fede
“Ma non tutti hanno ubbidito alla buona notizia; Isaia infatti dice: «Signore,
chi ha creduto alla nostra predicazione?» Così la fede viene da
ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di
Cristo” (Romani 10:16-17).
Le forze fisiche vengono dallo cibo che mangiamo, ma la fede viene dalla parola
di Cristo. Ecco perché è così importante ascoltare la parola
di Cristo. La parola di Cristo non ci parla di morale, ma di grazia.
Chi non ascolta la parola di Cristo, ascolta la voce della morale!
La morale pesca criteri di vita nella legge. L'uso comune (ma sbagliato) della
legge è l'auto giustificazione e il giudizio del prossimo (la morale).
La grazia non è contraria alla legge di Mosè; entrambi procedono
dallo stesso Dio santo, misericordioso e sapiente.
La grazia è contraria all'uso sbagliato della legge. L'uomo carnale fa
un uso sbagliato della legge e non riceve la grazia. L'uomo spirituale riceve
la grazia, per fede, ed è liberato dall'uso sbagliato della legge.
La predicazione della grazia è il lieto messaggio del vangelo; la parola
di Cristo è parola di grazia:
“Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè;
la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo”
(Giovanni 1:17).
“Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga
a dirgli:
"Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro".
Ma Gesù che aveva udito rispose:
"Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata". (Luca 8:49-50).
“Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse:
"Tu credi nel Figlio dell'uomo?". Egli rispose: "E chi è,
Signore, perché io creda in lui?". Gli disse Gesù:
"Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui". Ed
egli disse: "Io credo, Signore!". E gli si prostrò innanzi”
(Giovanni 9:35-38).
Sentiamo Gesù dire agli ammalati: la tua fede ti ha salvato/a:
1. “Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si
accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava
infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò
guarita". Gesù, voltatosi, la vide e disse: "Coraggio, figliola,
la tua fede ti ha guarita". E in quell'istante la donna guarì”
(Matteo 9:20-22).
2. “Allora Gesù gli disse: "Che vuoi che io ti faccia?".
E il cieco a lui: "Rabbunì, che io riabbia la vista!". E Gesù
gli disse: "Va', la tua fede ti ha salvato". E subito riacquistò
la vista e prese a seguirlo per la strada” (Marco 10:51-52).
3. “Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Allora
i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo
che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua
fede ti ha salvata; va' in pace!» (Luca 7:48-50).
4. “Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti
e dieci [leprosi]? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse
a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse:
«Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!» (Luca 17:17-19).
5. “All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi
alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho
trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono
a casa, trovarono il servo guarito” (Luca 7:9-10).
-
Piccola fede in un grande Dio
Come una semenza di senape
“Se voi non avete fede, certo, non potrete sussistere” (Isaia 7:9b).
-
Dire che il giusto (giustificato) vivrà per fede significa che non c'è
alternativa. Vivere per fede no è riservato a pochi cristiani impegnati,
ma è il modo di vita normale per tutti i cristiani nati di nuovo. La
fede è totalmente straniera alla carne; la fede appartiene alla dimensione
spirituale.
- “Gesù udì che lo avevano cacciato fuori; e, trovatolo,
gli disse: «Credi nel Figlio dell'uomo?» Quegli rispose: «Chi
è, Signore, perché io creda in lui?». Gesù gli disse:
«Tu l'hai già visto; è colui che ti sta parlando».
Egli disse: «Signore, io credo». E l'adorò. (Giovanni 9:35-38).
-
“E Gesù gli disse: «Dici: "Se puoi!" Ogni cosa
è possibile per chi crede». Subito il padre del bambino esclamò:
«Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità»” (Marco
9:23-24).
-
Opposizione tra fede e razionalità
Evangelizzare è un comandamento e non è riservato a pochi che
hanno un ministero specifico. Ogni cristiano nato di nuovo è un missionario
e ogni persona non convertita è un campo di missione.
DA PRINCIPIO NON ERA COSÌ
“Essi gli dissero: «Perché dunque Mosè comandò
di darle un atto di ripudio e di mandarla via?» Egli [Gesù] disse
loro: «Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di
mandare via le vostre mogli; ma da principio non era così.” (Matteo
19:7-8)
1. Normale e anomalo
Conosciamo il mondo presente che è la conseguenza dalla scelta sbagliata
di Adamo ed Eva. Stentiamo a immaginare come era il mondo da principio, cioè
prima del peccato. Che cosa è normale e che cosa è anomalo? Per
il nostro “buon senso” condizionato dal peccato, il peccato è
normale, ma per Dio è proprio il contrario. Il regno di Dio sembra anomalo
ai peccatori. Per loro, i valori del Regno di Dio sono anomali e li rigettano!
Vivere il regno di Dio nel mondo significa accettare di non essere normali agli
occhi dei peccatori. Agli occhi di chi vogliamo essere normali, a quelli di
Dio o a quelli del mondo? C'è un'incompatibilità di fondo tra
il Regno di Dio e il mondo! Vivere il Regno di Dio nel mondo significa accettare
di essere considerati dal mondo come anomali. Gesù era talmente anomalo
che il mondo l'ha ucciso. L'anomalia disturba, perché provoca una riflessione.
La pecora nera disturba e viene accusata da tutti i problemi del gregge. Per
il mondo, Gesù era fuori specificazione! Per i cristiani, Gesù
è il modello da imitare.
2. Decondizionamento e ricondizionamento
Mosè ha dovuto dare leggi a causa della durezza del cuore umano corrotto.
Un cuore duro è un cuore che considera il mondo odierno come normale
e Dio come anomalo. Un cuore duro è un cuore che rifiuta di uscire dal
suo modo di funzionare anomalo agli occhi di Dio! Un cuore duro è un
cuore così arrogante che rifiuta la parola di Dio! Mosè viveva
in mezzo a un popolo ribelle e arrogante. Il cuore del popolo d'Israele era
diventato duro e il popolo non ne era minimamente consapevole. Perciò
Dio ha dato precetti per limitare i danni. Da quando Gesù è venuto
su questa terra, Dio non si accontenta di limitare i danni. Il sacrificio di
Gesù Cristo è potente per strappare gli esseri umani alla loro
corruzione e trasportarli nel Regno di Dio:
“Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno
del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.
Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura;”
(Col 1:13-15).
Per questo motivo la nuova alleanza, il patto sigillato dal sangue di Gesù
ci libera dal potere delle tenebre che condiziona il mondo. Convertirsi significa
intraprendere un processo di decondizionamento e ricondizionamento.
Ci vuole un bel po' di umiltà per riconoscere che siamo corrotti e che
il peccato ci condiziona. La gente del mondo, animata dallo spirito del mondo,
cioè il diavolo, vuole sempre avere ragione. Il mondo si considera normale!
Chi si misura al calibro del mondo considera il peccato come normale e Dio come
anomalo. Chi si misura al calibro di Dio considera il peccato come anomalo e
si ravvede. Ravvedersi significa riconoscere di non avere sempre ragione.
3. Ho sempre ragione
L'essere umano corrotto si costruisce un dio alla sua immagine, un dio che non
disturba la sua realtà anomala. Dio ci aveva creati alla sua somiglianza
e il peccato ha rovinato la creazione e le creature (noi) al punto che abbiamo
perso il divino (la dimensione spirituale). Gesù, il divino, è
venuto sulla terra per renderci il divino. Chi nasce di nuovo cambia i suoi
riferimenti e si lascia metamorfosare dallo Spirito Santo. Chi non è
nato di nuovo vive secondo i riferimenti del mondo e non si lascia trasformare.
Chi non è nato di nuovo ha il cuore duro! La gente del mondo ha il cuore
così duro che dichiara di non avere bisogno di cambiare! La gente del
mondo è così indurita che pretende di avere sempre ragione. Essa
considera che Dio ha torto!
Gesù è il modello dell'essere umano non corrotto, cioè
del essere umano da principio. Gesù è l’uomo creato all'immagine
di Dio e il primogenito tra molti fratelli. Gesù ci offre di nascere
di nuovo e di riprogrammare la nostra vita. Gesù ci libera dall'egocentrismo
arrogante. Vogliamo assomigliare a Gesù e essere considerati anomali
o vogliamo assomigliare a Adamo e essere considerati come normali dagli esseri
umani?
4. Venga il tuo Regno
I figli e le figlie di Adamo utilizzano la legge (la conoscenza del bene e del
male) come riferimento; i figli di Dio, in Gesù Cristo, utilizzano la
grazia come riferimento. I figli di Adamo chiedono "È lecito?",
i figli di Dio chiedono " È utile?": “Ogni cosa è
lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni
cosa edifica. Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello
degli altri” (1 Corinzi 10:23-24).
I figli di Adamo cercano il proprio vantaggio, mentre i figli di Dio cercano
il vantaggio degli altri a scapito del proprio! La legge (venuta per mezzo di
Mosè) è stata data per la vita del gruppo, la Grazia (venuta per
mezzo di Gesù) è stata data per la vita di ogni individuo. Assieme
gli individui formano il gruppo!
Bramiamo il regno di Dio, perché nel mondo i cristiani nati di nuovo
sono una minoranza e la maggioranza decide per tutti (democrazia). Siamo nel
mondo, ma non del mondo. Ognuno di noi, nel suo piccolo, può già
vivere il Regno di Dio con le risorse dello Spirito Santo.
Il Regno di Gesù non è di questo mondo: “Gesù rispose:
«Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo
mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle
mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui»” (Giovanni
18:34-36).
Si, si, siamo stranieri sulla terra: “Tutti costoro sono morti nella fede,
senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando
di essere forestieri e pellegrini sulla terra. Infatti, chi dice così
dimostra di cercare una patria;” (Ebrei 11:13-14). Il mondo è xenofobo
e rigetta gli stranieri!
5. Indurimento del cuore
Quando Mosè è andato dal faraone per chiedere il permesso di recarsi
nel deserto per adorare Dio, il faraone ha indurito il suo cuore per la sua
rovina e quella del suo popolo: “E il cuore del faraone si indurì:
non diede ascolto a Mosè e ad Aaronne, come il Signore aveva detto”
(Esodo 7:13).
Chi indurisce il cuore, non ascolta i servitori di Dio.
Il faraone pretendeva di essere l’incarnazione della divinità e
rifiutava di sottomettersi a qualunque altra autorità. Quando Dio parla
ci sono due reazioni possibile:
- Indurire il proprio cuore e rigettare la parola di Dio.
- Ravvedersi e ricevere la parola di Dio.
Chi minimizza e scusa (giustifica) il peccato non ascolta Dio che ci chiama
ad aborrire il peccato: “L'amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male
e attenetevi fermamente al bene” (Romani 12:9).
Ogni volta che giustifichiamo i nostri errori, induriamo il nostro cuore. Vogliamo
avere sempre ragione. Il drogato giustifica il suo vizio invece di ravvedersi!
Come il faraone, i peccatori rifiutano di dare ascolto alla parola di Dio. La
pazienza di Dio ha dei limiti e il fallimento del faraone ci dimostra che indurire
il proprio cuore è la scelta sbagliata. Quante volte Dio ti ha chiamato
ad abbandonare uno tuo vizio e hai risposto: "Si, Signore, domani!"
e non l'hai fatto! Perciò Dio dice "Oggi, se senti la mia voce,
non indurire il tuo cuore!"
Il tempo di Dio è "Oggi": “mentre ci viene detto: «Oggi,
se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione»”
(Ebrei 3:15).
Chi gioca con il peccato non aborrisce il male e si ritrova imprigionato/a dal
peccato. La gente del mondo considera che è normale di essere schiavi
dal peccato, perché il peccato procura piacere a breve termine.
Il peccato vuole avvolgere e paralizzare gli esseri umani, perciò Dio
ci chiama a rigettarlo: “deponiamo ogni peso e il peccato che così
facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta,
fissando lo sguardo su Gesù, (Ebrei 12:1b-2a). A lungo termine, il peccato
produce tristezza, malessere e morte.
6. Contrasto
Gesù rappresentava un ordine (un’armonia) inimmaginabile per gli
esseri umani, l’ordine del Regno di Dio che vigeva prima della caduta
(da principio).
L’ordine di Gesù contrastava con il sistema religioso costruito
dai farisei (legalismo). Fino a che punto contrastiamo il mondo o ci mimetizziamo
con esso? Da principio non c’era la legge con tutti i suoi comandamenti;
la legge non era necessaria, perché il cuore umano era ancora buono.
Il peccato ha rovinato il cuore umano e la sua volontà di dominare tutto
e tutti lo rende duro! La legge è l’unico modo per fare coesistere
pacificamente gli esseri corrotti dotati da un cuore duro, ma non era il progetto
iniziale di Dio per l’umanità. La legge è incapace di cambiare
il cuore umano e non può riportare nessuno alle circostanze iniziali.
Il cuore umano NON è più buono e bisogna tagliare la testa all’umanismo
che continua a pretendere che gli esseri umani sono buoni. Karlo Marx predicava
una teoria chiamata comunismo e diceva che gli esseri umani nascono buoni, ma
che la società li corrompe.
Perciò, Marx voleva cambiare la società! Era una seduzione e il
fallimento del comunismo è stato clamoroso. Per fare regnare il suo ordine,
Marx utilizzava la tortura, la coercizione e la prigione. Questi castighi non
hanno il potere di cambiare il cuore umano. Gesù non ha portato una religione
o una filosofia migliore, ma una possibilità di cambiare la natura della
vita e di ripristinare quello che c’era da principio.
Al principio, Dio voleva rapporti armoniosi; la società ci mostra rapporti
astiosi, arroganti, dominatori, ecc. Non possiamo cambiare la società,
ma possiamo invitare Gesù a cambiare il nostro cuore e scoprire come
Dio lo voleva da principio.
7. Resistete al diavolo
Da principio, tutto era diverso, perché il peccato non aveva ancora contaminato
i rapporti; Gesù è venuto per ristabilire i rapporti. Riconciliazione
è il nome dell'opera di Gesù nella sfera dei rapporti: Tra Dio
e me
- Tra gli altri e me
- Tra me e me
- Tra la natura e me.
Lo Spirito Santo vuole guidarci in rapporti nuovi a 360 gradi, rapporti basati
sull'amore. Per principio c'era l'amore: “Poiché questo è
il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri”
(1 Giovanni 3:11).
Nel testo Gesù parlava dal rapporto coniugale dove l'amore dovrebbe regnare
e dove, spesso, l'amore non regna!
Il divorzio è un fallimento dell'amore tra coniugi. Per principio Dio
non voleva il divorzio e Dio non ha cambiato idee. Senza Dio come Signore della
coppia, non c'è rapporto coniugale che tiene. Il diavolo si scatena per
distruggere il progetto di Dio e il rapporto tra coniugi è un terreno
di gioco dove si diverte molto:
“Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere;”
(Giovanni 10:10a).
La Bibbia ci chiama a resistere al diavolo: “Sottomettetevi dunque a Dio;
ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7).
È l’autorità del Nome di Gesù che ci permette di
resistere al diavolo e di vincerlo: “Per questo è stato manifestato
il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (1 Giov. 3:8b).
8. Niente compromessi
Non ci sono compromessi possibili tra il normale e l’anomalo. Il regno
di Dio esclude il regno del diavolo. I valori del regno di Dio sono incompatibili
con i valori del mondo. Nessuno può essere un po’ del mondo e un
po’ del Regno di Dio; bisogna scegliere. Non possiamo essere cristiani
la domenica e ubbidire al mondo gli altri 6 giorni della settimana.
Dio ci chiama a essere ambasciatori del suo Regno in questo mondo: “Noi
dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo
nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: Siate riconciliati con Dio”
(2 Corinzi 5:20).
Spetta a noi di invader il mondo e non al mondo di invader la nostra vita.
I compromessi ci separano dalla benedizione di Dio, perché Dio non ha
fatto nessun compromesso con il mondo e il suo capo. Spetta a ognuno esaminarsi
per sapere se è nella verità o se naviga nel mare dei compromessi:
“Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non
riconoscete che Gesù Cristo è in voi? A meno che l'esito della
prova sia negativo” (2 Corinzi 13:5).
L’esito della prova è semplice: O siamo Benedetti da Dio o non
lo siamo! Se Dio ci benedice, chi ci maledirà e se Dio non ci benedice,
chi ci benedirà?
L’ORA DI DIO
Gesù le disse: «Che c'è fra me e te, o donna?
L'ora mia non è ancora venuta» (Giov 2:4)
Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo
non è ancora compiuto» (Giovanni 7:8)
Egli disse: «Andate in città dal tale e ditegli: "Il Maestro
dice: 'Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te, con i miei
discepoli'"» (Matteo 26:18)
Ora prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui
l'ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel
mondo, li amò sino alla fine (Giovanni 13:1)
1. Pazienza
Sapere aspettare pazientemente l'ora di Dio è necessario. Gesù
ha aspettato il tempo di Dio.
Chi forza le cose non vive il progetto di Dio e non è benedetto/a da
Dio.
Mettere Dio davanti al fatto compiuto non è saggio, anzi, è stolto!
Dio ci chiama alla pazienza dinamica, cioè a darci da fare per quello
che dipende da noi e aspettare con fiducia per quello che non dipende da noi.
E ci vuole discernimento per distinguere tra l'uno e l'altro! Dio fa un lavoro
in profondità e ci vuole tempo. Se a 25 anni non hai ancora raggiunto
la perfezione, non scoraggiarti! La strada della santificazione non è
mai breve. Nessuno è già perfetto, ma l’imperfezione non
impedisce nessuno di servire Dio con zelo, amore e gioia.
2. La tempistica di Dio
Se Gesù fosse stato crocifisso all'inizio del suo ministero, il suo sacrificio
sarebbe stato valido, ma non avrebbe potuto comunicarci tutto l'insegnamento
che ha dato nell'ultimo anno.
La crocifissione di Gesù non è stata un incidente che sarebbe
scappato all'attenzione di Dio; era pianificata e Gesù lo sapeva. Gesù
aveva accettato di venire sulla terra per essere crocifisso e non è stato
sorpreso quando l'ora è arrivata.
Era triste, turbato e angosciato, ma non sorpreso:
“Ora l'animo mio è turbato; e che dirò? Padre, salvami da
quest'ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest'ora. Padre,
glorifica il tuo nome!» Allora venne una voce dal cielo: «L'ho glorificato
e lo glorificherò di nuovo!” (Giovanni 12:27-28). Gesù si
è sottomesso alla tempistica del Padre! Anche Paolo desiderava andarsene
con il Signore a causa della malvagità di questo mondo, ma Dio l’ha
chiamato a rimanervi abbastanza per scrivere diverse lettere alle chiese:
“Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno. Ma se
il vivere nella carne porta frutto all'opera mia, non saprei che cosa preferire.
Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere
con Cristo, perché è molto meglio; ma, dall'altra, il mio rimanere
nel corpo è più necessario per voi. Ho questa ferma fiducia: che
rimarrò e starò con tutti voi per il vostro progresso e per la
vostra gioia nella fede” (Filippesi 1:22-25). Le lettere di Paolo sono
un insegnamento forte che ha incoraggiato milioni di cristiani che Paolo non
poteva immaginare.
3. Tanto tempo passato
E' legittimo chiedersi perché Dio ha aspettato così tanto tempo
prima di mandare Gesù sulla terra. È legittimo chiedersi perché
Gesù non è ancora tornato quassù. Paolo dice che bisogna
che i tempi siano compiuti: “per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.
Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose:
tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra” (Efesini
1:10).
Da Abraamo fino a Mosè ci sono più di quattro secoli e i discendenti
di Abraamo conoscevano poco di Dio. Dio si è rivelato piano piano, perché
il popolo non era ancora pronto. Dio aveva promesso a Mosè di mandare
un profeta come lui e ci sono più di 1200 anni tra Mosè e Gesù,
il profeta annunciato da Mosè. Davide aveva ricevuto la promessa che
uno suo discendente sarebbe stato sul suo trono e Gesù è arrivato
1000 anni dopo questa promessa. Non sappiamo perché le cose sono andate
così lentamente, ma ci basta sapere che Dio è stato fedele alle
sue promesse e che sarà ancora fedele alle sue promesse.
4. Pazienza e Perseveranza (P&P)
Aspettare il tempo di Dio si chiama "perseverare"! La pazienza e la
perseveranza sono due sorelle gemelle che fanno tutto assieme: “fortificati
in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti;”
(Colossesi 1:11)!
Per impazienza, si rovina il futuro. Senza perseveranza, non c'è un futuro.
Nessuno è nato paziente e la pazienza fa parte del frutto dello Spirito
Santo: “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;”
(Gal 5:22).
Un frutto non matura in una notte, ma ci vuole tempo! Dio ci dà il tempo
della nostra vita e sarebbe stupido scoraggiarsi al tempo dei fiori con l’argomento
che non ci sono ancora frutti. Non saccheggiare i fiori perché un giorno
ci saranno il frutti.
5. La pazienza di Davide
Davide aveva ricevuto la promessa di diventare re d'Israele. Per due volte Davide
ha avuto l'occasione di uccidere Saul che lo perseguitava. Tuttavia, Davide
ha rifiutato di portare la mano sull'unto dell'Eterno. Il tempo di Davide-re
non era ancora maturo e Davide ha saputo aspettare il tempo di Dio.
-“Davide disse alla gente: «Mi guardi il Signore dall'agire contro
il mio re, che è l'unto del Signore, e dal mettergli le mani addosso;
poiché egli è l'unto del Signore».
Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi
su Saul. Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il
suo cammino” (1 Samuele 24:7-8).
- “Allora Abisai disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo il tuo
nemico nelle mani; ora lascia, ti prego, che io lo colpisca con la lancia e
lo inchiodi in terra con un solo colpo e non ci sarà bisogno di un secondo».
Ma Davide disse ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi potrebbe mettere le mani
addosso all'unto del Signore senza rendersi colpevole?» Poi Davide aggiunse:
«Com'è vero che il Signore vive, il Signore soltanto sarà
colui che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda
in campo di battaglia e vi perisca. Mi guardi il Signore dal mettere le mani
addosso all'unto del Signore! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia che è
vicino alla sua testa e la brocca dell'acqua e andiamocene»” (1
Samuele 26:8-11).
Il tempo di Davide non era ancora pronto e Davide ha saputo aspettare pazientemente!
Non ha provocato la volontà di Dio con un ingiustizia o un peccato.
6. Il tempo, un concetto complesso
Il concetto del tempo è collegato allo spazio-tempo come lo conosciamo
nella nostra realtà materiale. Dio è spirito, cioè immateriale,
e il concetto di tempo è probabilmente diverso per Dio. Sentiamo a immaginare
che cosa significhi il tempo per Dio.
Il verbo essere con il quale Dio stesso si presenta a Mosè (YHWH = io
sono) è senza passato e senza futuro. Perciò la Bibbia dichiara:
“Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei
13:8).
Cambiare fa intervenire un passato e un presente diverso: "Ero triste e
adesso sono gioioso!". Dio, Lui, non cambia: “ogni cosa buona e ogni
dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi
presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento”
(Giacomo 1:17).
Noi siamo perfettibili, ma Dio è perfetto.
Dobbiamo stare attenti quando proviamo a quadrare Dio nel tempo, come lo percepiamo:
“Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un
giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. Il Signore
non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è
paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano
al ravvedimento” (2 Pietro 3:8-9). Quando la Bibbia dichiara che Dio ha
creato tutto in sette giorni, dobbiamo rimanere cauti nell'interpretazione di
questi giorni; non è escluso che siano periodi diversi da 24 delle nostre
ore.
Il tempo è anche un concetto complesso per i scienziati e sapere misurarlo
non lo rende meno complesso.
7. Umiltà, ci sono misteri
Nella nostra presunzione di volere capire tutto, di controllare tutto e di dominare
tutto, imprigioniamo Dio nel nostro spazio - tempo! Un po' di umiltà
non dovrebbe nuocere e eviterebbe di creare Dio alla nostra immagine! Siamo
così antropocentrici che stentiamo a immaginare che Dio possa essere
radicalmente diverso da noi.
Dio ci dà il tempo e ci chiede di gestire la nostra realtà temporale,
cioè di non sprecare il nostro tempo: “Guardate dunque con diligenza
a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; recuperando il tempo perché
i giorni sono malvagi. Perciò non siate disavveduti, ma intendete bene
quale sia la volontà del Signore” (Efesini 5:15-17).
Il tempo passa comunque e non possiamo fermarlo. Il tempo ci inquieta, precisamente
perché passa ineluttabilmente! Quando il tempo passa, passiamo con lui
e la morte arriva inesorabilmente. La vita biologica è limitata e il
corpo materiale passa (trapassa).
Gesù ci offre la vita eterna e questo ci rassicura. Quello che viene
da Dio è eterno. Una delle traduzioni di YHWH è l'Eterno; Dio
è l'Eterno. Come sarà l'eternità è difficile (impossibile?)
a immaginare! Non ha senso dire che l'eternità sarà lunga; non
è lunga, ma infinita. L'infinito, che sia nello spazio o nel tempo, ci
dà vertigini. Come sarà la vita eterna è inimmaginabile;
sappiamo che il Dio d’amore che fa ogni cosa bene ha fatto l’eternità
bene. La vita eterna non sarà noiosa!
Che cosa c'era prima del tempo? Che cosa ci sarà dopo il tempo? - L'eternità.
Che senso ha "prima" o "dopo" nell'eternità? La Bibbia
dice che Gesù è come Dio e che era già prima della fondazione
del mondo: “ Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli
che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data;
poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo. Padre giusto, il
mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto
che tu mi hai mandato. E io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò
conoscere, affinché l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e
io in loro»” (Giovanni 17:24-26).
Il tempo ha cominciato con la creazione dell’universo.
8. Predestinazione
Il concetto di predestinazione ci rimanda al prima della fondazione del mondo:
“In lui [Dio] ci ha eletti prima della fondazione del mondo perché
fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo
amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo
il disegno benevolo della sua volontà” (Efesini 1:4-5). È
facile sbagliare quando vogliamo interpretare questo concetto.
Dio aveva immaginato la salvezza mediante Gesù prima di creare il mondo.
Dio sapeva dunque che Adamo ed Eva avrebbero fatto la scelta sbagliata. Non
sappiamo come Dio giudicherà Adamo ed Eva; non ci riguarda. Dio ha ucciso
una bestia per coprire Adamo ed Eva; sangue è stato sparso per “giustificarli”:
“Dio il SIGNORE fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e
li vestì” (Genesi 3:21). Chi rimane in Adamo è predestinato
alla morte; chi rimane in Gesù è predestinato alla vita.
Ognuno sceglie se vuole rimanere in Adamo o “entrare” in Gesù.
Dio non decide per noi. Dire che Dio è onnisciente e che sa in anticipo
quello che sceglieremo è probabilmente sbagliato, perché la logica
è umana e non fa intervenire quello che non sappiamo. Non possiamo concludere
quando non sappiamo. Questo ci disturba e ci chiama all’umiltà.
9. I tempi e i momenti
“Egli [Gesù] rispose loro: «Non spetta a voi di sapere i
tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità”
(Atti 1:7). Quando Gesù parla dei tempi, si riferisce a un periodo più
o meno lungo nel quale poco o niente succede.
Invece, i momenti sono puntuali e qualcosa succede. La vita umana è fatta
da tempi e da momenti. I tempi ci sembrano spesso uno spreco, perché
niente succede, ma sono una scuola che ci prepara a una svolta, cioè
un momento particolare. Nessun cristiano nato di nuovo deve scoraggiarsi per
i tempi. Non ci sono momenti se non c’è un tempo! La perseveranza
nel tempo è indispensabile allo sviluppo dei momenti di Dio. Nessuno
deve scoraggiarsi mentre sembra che niente succeda.
10. Un giorno è come mille anni
“Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un
giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. Il Signore
non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è
paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano
al ravvedimento.
Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno
stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che
sono in essa saranno bruciate” (2 Pietro 3:8-10).
Quando Gesù è risuscitato, la Chiesa dei primi tempo aspettava
il suo ritorno a breve. L’idea del Messia politico era profondamente radicata
e l’occupazione romana diventava molto pesante. Nel 70, Gerusalemme è
stata distrutta e i Giudei sono scapati per tutto il mondo (diaspora). Certi
scettici criticavano la speranza della Chiesa, cioè il ritorno di Gesù.
Pietro ha scritto la seconda delle sue lettere per incoraggiare la Chiesa a
perseverare nella speranza, nonostante le difficoltà. L’argomento
di Pietro era che il vangelo non era ancora stato annunciato a tutto il mondo,
condizione che Gesù aveva fissata per tornare sulla terra:
“E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché
ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine”
(Matteo 24:14).
La fine non è ancora arrivata e sono sempre meno i missionari che partono
per predicare il Vangelo del Regno. Ci spetta uscire dal letargo per lavorare
a questo obiettivo:
“E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai
che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più
vicina di quando credemmo. La notte è avanzata, il giorno è vicino;
gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”
(Romani 13:11-12).
L’ASCENSIONE
“Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato,
fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio” (Marco 16:19)
“Poi li condusse {fuori} fin presso Betania; e, alzate in alto le mani,
li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato su
nel cielo” (Luca 24:50-51)
“Dette queste cose, mentre essi guardavano, [Gesù] fu elevato;
e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. E come essi avevano
gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche
si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state
a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto ed
è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in
cui lo avete visto andare in cielo» (Atti 1:9-11)
1. Che cosa è l'Ascensione?
L’Ascensione è un movimento dal basso verso l'alto contrario all'umiliazione
che Gesù aveva scelta per salvarci:
L'arroganza degli esseri umani gli ha spinto a costruire la torre di babele
e a innalzarsi fino al cielo.
L’Ascensione di Gesù è un intervento di Dio, non degli uomini.
Gesù è stato metamorfizzato per scappare alla gravità;
l’Ascensione è una trasformazione del corpo. Gesù è
stato preso dal Padre che lo ha trasportato nella gloria.
“Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo
Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere
uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso,
prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente
come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte,
e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli
ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome
di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra,
11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria
di Dio Padre” (Filippesi 2:5-11).
2. Chi è stato rapito prima di
Gesù?
Enoch: “Tutto il tempo che Enoc visse fu di trecentosessantacinque anni.
Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese”
(Genesi 5:23-24).
“Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte, e non fu
più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti, prima che
fosse portato via, ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio. Ora
senza fede è impossibile piacergli, poiché chi si accosta a Dio
deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano”
(Ebrei 11:5-6).
Elia: “Quando furono passati, Elia disse a Eliseo: «Chiedi quello
che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto». Eliseo rispose:
«Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!» Elia disse:
«Tu domandi una cosa difficile; tuttavia, se mi vedi quando io ti sarò
rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma, se non mi vedi, non ti sarà
dato». Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand'ecco un
carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l'uno dall'altro, ed
Elia salì al cielo in un turbine. Eliseo lo vide e si mise a gridare:
«Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d'Israele!» Poi non lo
vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi;”
(2 Re 2:9-12)
3. Il rapimento della chiesa
“Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo
e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i
morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme
con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo
sempre con il Signore” (1 Tessalonicesi 4:16-17).
“«Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio, e credete anche
in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto
forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò
preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché
dove sono io, siate anche voi;” (Giovanni 14:1-3).
Il rapimento della Chiesa sarà l’opera di Dio, non dei cristiani.
Solo Dio può innalzarci come ha innalzato Gesù.
4. Dov'è Gesù, adesso?
“Questa potente efficacia della sua forza egli [Dio] l'ha mostrata in
Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra
nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato, autorità, potenza,
signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche
in quello futuro. Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per
capo supremo alla chiesa” (Efesini 1:20-22).
Dio ha innalzato Gesù nei luoghi celesti, nella gloria che aveva prima
di venire sulla terra. Gesù è il Nome al di sopra di ogni nome.
Gesù è il Capo suprema della Chiesa e noi siamo il corpo. Come
i membri dipendono dal capo per agire, così dipendiamo da Gesù
per vivere.
5. Dove sono i cristiani nati di nuovo in Cristo?
“Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui
ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo
(è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e
con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare
nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà
che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù” (Efesini 2:4-7).
Quando siamo “in Cristo”, siamo seduti nei luoghi alti, al di sopra
di tutte le potenze diaboliche e del diavolo stesso. Questo significa che siamo
vittoriosi con Gesù vittorioso! Il diavolo si scatena per farci dubitare
di questa realtà, ma impariamo a riconoscere la sua voce, à smascherarlo
e a resistere alle sue menzogne. In Cristo, Dio ci ha ri-creati per essere vittoriosi
da tutti i nostri nemici:
“Ho cercato il SIGNORE, ed egli m'ha risposto; m'ha liberato da tutto
ciò che m'incuteva terrore” (Salmi 34:4).
L’umiltà non è incompatibile con la vittoria; siamo vittoriosi
senza trionfalismo! A noi sia la vittoria e a Dio sia la gloria! Non siamo vittoriosi
a causa dei nostri meriti, ma a causa dei meriti di Gesù. Gesù
ha meritato di trionfare della morte e del suo principe; Gesù condivide
con noi la sua eredità di figlio di Dio:
“E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella
paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo:
«Abbà! Padre!» Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro
spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di
Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati
con lui” (Romani 8:15-17).
L’Ascensione è una realtà e la nostra fede è fondata
sui fatti. Abbiamo un’eredità della quale Dio c’invita a
prendere possesso come Caleb:
“Dammi dunque questo monte del quale il SIGNORE parlò quel giorno,
poiché tu udisti allora che vi stanno degli Anachiti [giganti] e che
vi sono delle città grandi e fortificate. Forse il SIGNORE sarà
con me, e io li scaccerò, come disse il SIGNORE». Allora Giosuè
lo benedisse, e diede Ebron come eredità a Caleb, figlio di Gefunne.
Per questo Caleb, figlio di Gefunne, il Chenizeo, ha avuto Ebron come eredità,
fino a oggi: perché aveva pienamente seguito il SIGNORE, il Dio d'Israele”
(Giosuè 14:12-14).
Dio ci ha promesso un’eredità grande e spesso trascuriamo di prenderne
possesso:
“E Giosuè disse ai figli d'Israele: «Fino a quando trascurerete
di andare a prendere possesso del paese che il SIGNORE, il Dio dei vostri padri,
vi ha dato?” (Giosuè 18:3). Oggi, Dio ci chiama a fare passi di
fede per appropriarci l’eredità che Gesù condivide con noi.
“Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù
dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù,
non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita
è nascosta con Cristo in Dio” (Colossesi 3:1-3)
PENTECOSTE
“Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello
stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso
che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. Apparvero loro
delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno
di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in
altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi” (Atti 2:1-4)
1. Generalità:
- Lo Spirito Santo è la terza persona della Trinità. Anche se
la parola “Trinità” non è scritta nella Bibbia, troviamo
che Dio si manifesta come Padre, Figlio e Spirito Santo. È un mistero
che non capiamo bene e che accettiamo per fede. Nello stesso modo che Gesù
diceva: “Il Padre e io siamo uno”, lo Spirito Santo è uno
con il Padre e Gesù: Io e il Padre siamo uno» (Giovanni 10:30).
- Come Gesù, lo Spirito Santo esisteva già prima della fondazione
dell'universo: “La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la
faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque”
(Genesi 1:2).
-Lo Spirito Santo agiva nell'AT e ispirava i patriarchi, i profeti, i giudici
e tanti altri esseri umani consacrati. La parola “Spirito” è
la stessa di “soffio” ed è legata alla vita, cioè
alla respirazione. Ispirare significa fare entrare il soffio dentro di se e
dire che tutte le Scritture sono ispirate da Dio:
“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere,
a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo
e ben preparato per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:16-17); questo significa
che il soffio o la vita di Dio è entrato nei profeti. Il soffio è
soltanto una somiglianza dello Spirito Santo; non ci sono parole per descrivere
le realtà spirituali.
- Analogamente, è quasi impossibile esprimere il pensiero di Dio con
linguaggi umani. Perciò Paolo dice che la lettera uccide, è lo
Spirito che vivifica:
“Egli [Dio] ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto,
non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito
vivifica” (2 Corinzi 3:6).
Non significa che non dobbiamo leggere la lettera, ma che la sua interpretazione
umana uccide (ha ucciso Gesù); abbiamo bisogno dello Spirito Santo per
capirla:
“Allora [Gesù] aprì loro la mente per capire le Scritture”
(Luca 24:45)!
- Lo Spirito Santo può abitare solo in cuori puri/purificati, perciò
riposava SU i profeti. Ormai può abitare DENTRO di noi dopo che il nostro
cuore è stato purificato dal sangue di Cristo: “lo Spirito della
verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede
e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà
in voi” (Giovanni 14:17).
Bisognava che Gesù muoia per i nostri peccati, prima che lo Spirito Santo
possa essere sparso: “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi
d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Disse questo dello Spirito, che
dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti,
non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato”
(Giovanni 7:38-39).
2. Che cosa fa lo Spirito Santo?
Ecco un elenco non esaustivo dell’opera dello Spirito Santo:
1. Interpreta le Scritture al nostro cuore (2 Pietro 1:20)
2. Ci dà la vita (Romani 8:10)
3. Ci trasforma nell’immagine di Gesù (2 Corinzi 3:18)
4. Ci spinge alla conversione
5. Testimonia di Gesù al nostro spirito (Giovanni 15:26)
6. Ci fa conoscere la volontà di Dio
7. Versa l'amore di Dio nei nostri cuori (Romani 5:5)
8. Testimonia al nostro spirito che siamo figli/e di Dio (Romani 8:16)
9. Mette convinzioni nel nostro cuore (Giovanni 16:8)
10. Porta ordine nella nostra vita e nella chiesa (1 Corinzi 14:33 e 40)
11. Ci ricorda le parole di Gesù (Giovanni 14:26)
12. Ci guida nella verità (Giovanni 16:13)
13. Ci dà saggezza per testimoniare (Luca 12:12)
14. Ci consola e dà conforto (Giovanni 14:16 e 26)
15. Ci aiuta a pregare (Romani 8:26)
16. Distribuisce doni per l'edificazione della Chiesa (1 Corinzi 12:11)
17. Fa crescere un frutto benedetto (Galati 5:22)
18. Ci permette di vincere la carne e di vivere secondo lo Spirito. (Romani
8:13)
19. Ci fa traboccare di vita abbondante (Giovanni 7:38-39)
20. Ci spinge a testimoniare (Atti 1:8)
21. Fa dal nostro corpo un tempio per Dio (1 Corinzi 6:19)
Chi minimizza lo Spirito Santo amputa la Bibbia e tiene solo una morale religiosa.
3. Parlare in lingue sconosciute
Parlare in lingue sconosciute è spesso mal compreso e genera divisioni
nella Chiesa di Gesù. Se il diavolo si accanisce contro questo dono,
possiamo concludere che Dio abbia previsto che sia una pratica importante per
i cristiani nella loro intimità con Lui. È sbagliato dire che
chi non parla in lingue non è convertito/a. È l’unico dono
che non è dato per l’edificazione della chiesa, ma per l’edificazione
di chi parla in lingue. È il più piccolo dei doni, dice Paolo,
perché non serve all’edificazione della Chiesa: “Vorrei che
tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che profetaste; chi profetizza
è superiore a chi parla in altre lingue, a meno che egli interpreti,
perché la chiesa ne riceva edificazione” (1 Corinzi 14:5).
Alla Pentecoste, undici discepoli umanamente impauriti dall'opposizione dei
capi religiosi giudei, escono dal silenzio e si manifestano pubblicamente con
molta franchezza. La loro bocca testimonia in lingue non imparate da loro, ma
capite dagli ascoltatori stranieri. Lo scopo di questo dono era di comunicare
il vangelo ai Giudei della diaspora riuniti à Gerusalemme per la festa
delle settimane. In più, Paolo parlava della lingua degli angeli: “Se
parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un
rame risonante o uno squillante cembalo” (1 Corinzi 13:1). Che siano lingue
umane o angeliche non importa veramente; sono ispirate dallo Spirito Santo.
A la Pentecoste, sentire i discepoli parlare in altre lingue era così
inconsueto che certi uomini pensavano che i discepoli fossero ubriachi. Il vino
disinibisce e rende audaci; il vino fa cantare e rallegra il cuore dell'uomo.
Così questi dodici discepoli e pochi altri seguaci (circa 120 persone)
sono stati riempiti dallo Spirito Santo che li ha spinti verso il pubblico.
Questo Pietro che aveva rinnegato Gesù davanti ad una serva viene animato
da un zelo nuovo che lo fa testimoniare pubblicamente che Gesù è
il Cristo e che è veramente risuscitato. Gesù aveva annunciato
che lo Spirito Santo sarebbe mandato per testimoniare: “Ma riceverete
potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni
in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità
della terra»” (Atti 1:8).
4. Cambiamenti profondi
Lo Spirito Santo genera un cambiamento in profondità: “Ora, il
Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì
c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in
uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine,
di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito”
(2 Cor 3:17-18”.
Nascere di nuovo è un cambiamento in profondità. La legge non
può cambiare nessuno, ma lo Spirito Santo può, con la nostra complicità,
operare grandi cambiamenti nella nostra vita e nella vita degli altri. Come
il bruco si metamorfizza in farfalla, gli esseri umani che nascono di nuovo
sono trasformati in figli/e di Dio. Dopo la metamorfosi, la farfalla vola facilmente,
mentre il bruco non lo poteva neanche con grandi sforzi. Non sono i sforzi che
fanno crescere le ali, ma la nuova nascita. Nascere di nuovo genera trasformazioni
profondi e duraturi. Il fascino della carne diminuisce e l’amore delle
cose spirituali cresce. Lo Spirito Santo può sviluppare il suo frutto
nella nostra vita: “Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete
affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari
allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte
tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati
dallo Spirito, non siete sotto la legge. Ora le opere della carne sono manifeste,
e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza,
idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni,
sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali,
come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà
il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace,
pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;
contro queste cose non c'è legge. Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso
la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se viviamo dello Spirito, camminiamo
anche guidati dallo Spirito” (Galati 5:16-25).
5. Entusiasmo
In greco "spirito" si dice "asthma" e en-theo-asthma (entusiasta)
significa "avere il soffio di Dio dentro se". Quando Gesù è
morto, ha reso il suo spirito, dunque ha cessato di soffiare.
Prima di partire al cielo, Gesù ha compiuto un atto unico: ha soffiato
sui discepoli dando loro l'ordine di ricevere lo Spirito Santo: “Allora
{Gesù} disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato,
anch'io mando voi». Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete
lo Spirito Santo»” (Giovanni 20:21-22). Questo atto è molto
simile a quello che Dio ha fatto con Adamo e Eva: “Dio il Signore formò
l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale
e l'uomo divenne un'anima vivente” (Genesi 2:7). È interessante
capire che Gesù comincia una nuova creazione e che gli esseri umani che
ricevono lo Spirito Santo appartengono a questa nuova creazione: “Se dunque
uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono
passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
Il giorno della Pentecoste, lo Spirito Santo è venuto come entrambi,
lingue di fuoco e un forte vento: “Quando il giorno della Pentecoste giunse,
tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un
suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi
erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e
se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito
Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di
esprimersi”. (Atti 2:1-4). Alla Pentecoste, lo Spirito Santo ha riempito
i discepoli e li ha resi entusiasti.
6. La nascita della Chiesa
La Pentecoste è l'inizio della Chiesa; lo Spirito Santo fa nascere la
Chiesa come corpo di Cristo sulla terra per estendere il Regno di Dio che Gesù
aveva cominciato a stabilire. Gesù ci dice di cercare, in priorità,
il Regno di Dio: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e
tutte queste cose vi saranno date in più” (Matteo 6:33). Il regno
dei pagani è caratterizzato dalla ricerca materiale (cibo e vestito)
e psicologiche (onore, potenza, sicurezza) ma Gesù ci chiama a de-preoccuparci
dalle cose terrestri, perché Dio provvederà ai bisogni di chi
si occupa di cercare il Regno di Dio e la sua giustizia. Lo Spirito Santo è
dato a esseri umani nati di nuovo per diversi obiettivi:
1. Amare a 360°
2. Adorare Dio
3. Cercare il regno di Dio
4. Testimoniare
5. Capire la Bibbia e insegnare il suo messaggio Queste sono le attività
della Chiesa.
7. Nascere d’acqua e di Spirito
“Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita
in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i
vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi” (Romani
8:11). C'è un'opera dello Spirito Santo che vivifica: “Così
anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»;
l'ultimo Adamo è spirito vivificante” (1 Corinzi 15:45).
L'ultimo Adamo è Gesù; Gesù conclude la prima creazione
e comincia una nuova creazione di cui è il prototipo. Nello stesso capitolo,
Paolo scrive che Gesù è il secondo uomo: “Il primo uomo,
tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo.
Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il
celeste, tali saranno anche i celesti” (1 Corinzi 15:47-48). La nuova
nascita di cui Gesù parlava con Nicodemo è il passaggio dal primo
uomo al secondo uomo e Gesù attesta che lo Spirito Santo è coinvolto
in questa nuova nascita: “Gesù rispose: «In verità,
in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito,
non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne
è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito”
(Giovanni 3:5-6).
Gesù aveva la nostra natura biologica e psicologica, ma la sua natura
spirituale era diversa; era stato concepito dallo Spirito Santo. La nuova nascita
cambia la nostra natura spirituale che, in un secondo tempo, influenza la nostra
psicologia e anche la nostra biologia (guarigione di malattie psicosomatiche).
8. Battesimo nello Spirito Santo
Perché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati
in Spirito Santo fra non molti giorni». (Atti 1:5).
Che cosa è il battesimo nello Spirito Santo? È la pienezza della
vita di Dio. È l’inizio di un processo chiamato santificazione
e vita secondo lo Spirito.
Che cosa sono i doni dello Spirito Santo e a che cosa servono?
• Parola di sapienza
• Parola di conoscenza
• Fede
• Doni di guarigione
• Potenza di operare miracoli
• Profezia
• Discernimento degli spiriti
• Diversità di lingue
• Interpretazione delle lingue
“Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene
comune. Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza;
a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede,
mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del
medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia;
a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di
lingue e a un altro, l'interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le
opera quell'unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare
come vuole” (1 Cor 12:7-11).
9. Quando
Quando una persona si converte, riceve una caparra dello Spirito Santo: “Or
colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra
dello Spirito” (2 Corinzi 5:5), ma non è ancora la pienezza dello
Spirito Santo. A Efeso, c'erano 12 uomini credenti, ma ignoranti dall’esistenza
dello Spirito Santo: “Egli [Paolo] disse loro: «Riceveste lo Spirito
Santo quando credeste?» Gli risposero: «Non abbiamo neppure sentito
dire che ci sia lo Spirito Santo». Egli disse: «Con quale battesimo
siete dunque stati battezzati?» Essi risposero: «Con il battesimo
di Giovanni». Paolo disse: “«Giovanni battezzò con
il battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva
dopo di lui, cioè in Gesù». Udito questo, furono battezzati
nel nome del Signore Gesù; e, avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito
Santo scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano. Erano in
tutto circa dodici uomini”. (Atti 19:2-7). Imporre le mani non è
un atto magico. In certi casi lo Spirito Santo è stato trasferito con
l'imposizione delle mani (come a Efesi) e in altri è sceso alla sprovvista,
come da Cornelio: “Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo
scese su tutti quelli che ascoltavano la Parola. E tutti i credenti circoncisi,
che erano venuti con Pietro, si meravigliarono che il dono dello Spirito Santo
fosse dato anche agli stranieri, perché li udivano parlare in altre lingue
e glorificare Dio” (Atti 10:44-46). Di solito la cronologia è:
1. Conversione
2. Battesimo d'acqua
3. Battesimo nello Spirito Santo
Ma ci sono eccezioni. Dio non può essere imprigionato in strutture rigidi,
in dogmi o in dottrine.
“Allora gli apostoli, che erano a Gerusalemme, saputo che la Samaria aveva
accolto la Parola di Dio, mandarono da loro Pietro e Giovanni. Essi andarono
e pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; infatti non
era ancora disceso su alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel
nome del Signore Gesù. Quindi imposero loro le mani ed essi ricevettero
lo Spirito Santo” (Atti 8:14-17).
10. A chi è dato la pienezza dello Spirito Santo?
“E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato
nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete
il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per
i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore,
nostro Dio, ne chiamerà»” (Atti 2:38-39). La pienezza dello
Spirito Santo è offerta a tutti i cristiani nati di nuovo. È offerta,
ma non è sempre ricevuta. Tanta gente ne ha paura, perché non
lo conosce e teme di perdere il controllo della propria vita. Se lo spirito
dei profeti è sottomesso ai profeti, significa che i profeti controllano
la loro vita e quello che esce dalla loro bocca.
Il battesimo nello Spirito Santo non è un certificato di perfezione spirituale
e chi l'ha ricevuto è ancora un peccatore. Perciò ci vuole umiltà
e ordine nella chiesa. Attorno ai doni dello Spirito Santo, c'è spesso
troppo arroganza e l'arroganza non viene mai dallo Spirito Santo. Uomini non
ancora saldi nella fede scambiano autorità spirituale e arroganza; pensano
che tutto quello che esce dalla loro bocca sia ispirato solo perché parlano
ogni tanto in lingue sconosciute. Il battesimo nello Spirito Santo non serve
a mettere nessuno in mostra tranne Gesù. Ci sono pretese molto carnali,
anche nella Chiesa, e ci vuole discernimento per smascherarle e correggerle.
L’albero si riconosce dal suo frutto e il frutto dello Spirito Santo non
include l’arroganza, ma l’amore, la gioia, la pace, la pazienza,
la benevolenza, la bontà, la fedeltà, la mansuetudine e l’autocontrollo.
IL VOSTRO AVVERSARIO, IL DIAVOLO
“Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno
come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi
nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli
sparsi per il mondo” (1Pietro 5:8-9)
1. Prede facili
Ogni figlio/a di Dio ha un avversario. L'idea di averne uno non piace a nessuno,
ma la realtà non cambia. Non c'è un terreno neutro e ognuno deve
scegliere da che parte stare.
Il diavolo cerca di divorarti; il suo unico obiettivo è ucciderti. Il
leone non si riposa finché non ha divorato la preda. Non permettere che
ti divori. Le prede sono spesso ingenue e rifiutano di vedere la realtà,
perché è scomoda. L'ingenuità delle prede è un vantaggio
per il leone, non certo per le prede. Bisogna sapere come il leone si comporta
per potergli resistere e non farsi divorare. Il leone è più forte
delle prede. Gesù ci paragona alle pecore e nessuna pecora può
vincere un leone o un lupo.
«Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti
come i serpenti e semplici come le colombe» (Matteo 10:16).
Fino a quando le pecore sono custodite dal pastore, il lupo non può divorarle:
“Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche
i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». Ed egli [Gesù]
disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io
vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza
del nemico; nulla potrà farvi del male” (Luca 10:17-19).
Gesù è il nostro Pastore spirituale e ci dà il potere di
camminare su tutta la potenza del nemico.
2. Resistere
Per resistere bisogna essere saldi nella fede. La fede è un atteggiamento
di fiducia in Dio. Per fede sappiamo che il nemico è già vinto,
ma spetta a noi istallare nella nostra vita la vittoria di Gesù contro
la morte e il diavolo. Gesù ha pagato un grande prezzo per conquistare
la vittoria e offrirla alla nostra fede. Gesù offre, non impone. Il mondo
sta male, perché il diavolo non offre, ma impone la sua volontà
a chi non gli resiste nel Nome di Gesù.
Tutto il mondo è sotto il potere del diavolo: “Noi sappiamo che
siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno”
(1 Giovanni 5:19).
Il mondo non può resistere al diavolo e si fa divorare. Tanti giovani
s’illudono e pensano di essere più forti del diavolo o negano che
esista. Alla fine della loro vita capiscono di essere stati ingannati e si amareggiano,
ma è troppo tardi. Tanta gente depressa non pensava di essere sopraffatta
dalla depressione, ma si ritrova nella tristezza, nella disperazione e nel malessere
senza capire di essere caduta nelle fauci del leone che vuole ucciderla.
Un gatto si diverte giocando con un topo, ma alla fine lo uccide; il diavolo
si diverte con le sue prede ma alla fine le uccide. Il leone è più
forte di tutti tranne che di Gesù. Il diavolo pensava di avere vinto
Gesù quando fu crocefisso, ma ignorava la potenza di Dio per risuscitarlo.
La risurrezione di Gesù ha vinto la morte e il suo principe: il diavolo.
C’è solo un modo di resistere al diavolo e di farlo indietreggiare:
ricevere la vittoria che Gesù ha conquistato con la sua risurrezione.
Il sangue di Gesù ci ha riscattato dalla schiavitù; il diavolo
non ha perso le sue caratteristi-che e non ha più il potere di imporci
la sua volontà. Ci prova, ma possiamo resistergli con successo. Per resistere
alle proposte ingannevoli del diavolo che prova a sedurci, bisogna riconoscerlo
e smascherarlo. Non è sempre facile, perché si traveste da angelo
di luce:
“Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste
da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori
si travestono da servitori di giustizia;” (2 Corinzi 11:15).
Una delle strategie del diavolo è parlare di religione (salvezza tramite
le buone opere) e di umanismo (l’umanità può migliorare),
i quali sono entrambi vicoli ciechi.
3. Non contro carne e sangue
Dietro qualcuno che mi fa male, c'è il leone che prova a distruggermi;
se reagisco con odio verso questa persona, ci sono due perdenti umani e un leone
spirituale vincitore. Prima di reagire, dovrei riconoscere chi è il nemico
e non sbagliare bersaglio.
Se non riconosco le macchinazioni del diavolo, rischio di fare il suo gioco.
Paolo scriveva: “affinché non siamo raggirati da Satana; infatti
non ignoriamo le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11). In realtà
ignoriamo spesso le sue macchinazioni (Satana significa avversario) e ci lasciamo
raggirare. Quando ce ne accorgiamo, siamo già stati feriti e abbiamo
già ferito qualcuno. Quante ferite inutili fanno soltanto il gioco dell'avversario!
La nostra umanità – la carne - risponde al male con il male. Tutte
le guerre ne sono la prova! Gesù ci offre un'alternativa alla vita secondo
la carne: la vita secondo lo spirito. Lo spirito risponde al male con il bene:
“A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche l'altra; e a chi ti
toglie il mantello non impedire di prenderti anche la tunica” (Luca 6:29).
"Pazzia", dicono gli esseri umani ma Gesù dice "saggezza"!
La saggezza che viene dall’alto non rivendica i propri diritti quando
c'è un conflitto; le coppie dovrebbero saperlo per non essere raggirate
dalle macchinazioni del diavolo. Porgere l'altra guancia a chi mi percuote è
una grande umiliazione, ma è l'unico modo per disinnescare la spirale
della vendetta.
È meglio essere umiliato che ferito; dall'umiliazione si guarisce in
poco tempo. La saggezza umana (la carne) dice: "sberla per sberla",
ma la saggezza di Gesù (lo spirito) dice di non rispondere al male con
il male. Che lezione! Alla scuola di Dio abbiamo tanto da imparare e siamo così
poco docili che ricadiamo spesso nelle macchinazioni del diavolo. Perciò,
Pietro ci dice "Siate sobri, vegliate!".
4. "Siate sobri, vegliate!"
Tre volte, Pietro invita i suoi lettori alla sobrietà: 1Pietro 1:13,
4:7 e 5:8. Ci sarà una ragione! La sobrietà è il contrario
della stravaganza e della volontà di farsi vedere. La sobrietà
è sorella dell’umiltà e dell’animo contento. Chi è
insaziabile si espone al nemico, perché perde di vista Gesù per
guardare a quello che brama. È giusto avere ambizioni nella vita, ma
ognuno deve esaminarsi per sapere se l’ambizione è un idolo mascherato!
Vegliate è anche un ordine di Gesù: “«…Quel
che dico a voi, lo dico a tutti:"Vegliate"»” (Marco 13:37).
Le prede potenziali devono vegliare, perché il leone le attacca durante
il sonno e alla sprovvista. Vegliare significa riconoscere la propria debolezza
e le macchina-zioni
dell’avversario. C’è un’anestesia generata dal benessere
che espone i cristiani all’avversario.
Lo Spirito Santo vuole svegliare il popolo di Dio: “E questo dobbiamo
fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno;
perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo”
(Romani 13:11).
Gli erbivori, come le gazzelle, vivono in gruppi nei quali certi vegliano mentre
gli altri si riposano. Non sono sempre gli stessi che vegliano o che dormono!
La Chiesa di Gesù è un gruppo nel quale siamo chiamati a vegliare
gli uni sugli altri, come sentinelle.
5. Conoscere l’avversario
Nella Bibbia, il diavolo è descritto come:
1. l'avversario = satana
2. il maligno: "... 13 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal
maligno." Matteo 6:13.
3. il padre della menzogna: Voi siete figli del diavolo, che è vostro
padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida
fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché
non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che
è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. (Giovanni.
8:44).
4. il principe della morte: Poiché dunque i figli hanno in comune sangue
e carne, egli [Gesù] pure vi ha similmente partecipato, per distruggere,
con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo
(Ebrei 2:14).
5. il principe della potenza dell'aria: vostri peccati, ai quali un tempo vi
abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della
potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli (Efesini
2:2).
6. il lupo: Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono
le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga
(e il lupo le rapisce e disperde), (Giovanni 10:12).
7. il ladro: Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere;
io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza (Giovanni
10:10).
8. un leone ruggente: Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo,
va attorno come un leone ruggente (1 Pietro 5:8).
9. il tentatore: Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per
essere tentato dal diavolo (Matteo 4:1).
10. il seduttore: Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato
diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu
gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli (Apocalisse
12:9).
6. Contro le forze spirituali della malvagità,
che sono nei luoghi celesti
La nostra lotta non è nel mondo fisico e materiale, ma nel mondo spirituale.
Non lottiamo contro la gente, ma contro lo spirito che anima la gente ostile
alla nostra fede. Gesù non lottava contro i posseduti, ma contro gli
spiriti maligni che schiavizzavano certi esseri umani. Non c’è
nessuna formula magica per lottare contro i demoni e le forze spirituali malvage
che agiscono nella politica, nella società e nelle famiglie.
“Il nostro combatti-mento infatti non è contro sangue e carne,
ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo
di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei
luoghi celesti. Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché
possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto
tutto il vostro dovere” (Efesini 6:12-13).
Chi rifiuta di lottare è già vinto. Il pacifismo è una
bella idea, ma ci vogliono due parti che vogliano fare la pace e il leone non
la vuole! Il leone ci impone il combattimento. Dio ha provveduto all’attrezzatura
per proteggerci, resistere e vincere.
“Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla
quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione
di fede in presenza di molti testimoni” (1 Timoteo 6:12).
“Infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio
il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti”
(2 Corinzi 10:4).
“Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché
il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il
Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (1 Giovanni 3:8).
“Vale a dire, la storia di Gesù di Nazaret; come Dio lo ha unto
di Spirito Santo e di potenza; e com'egli è andato dappertutto facendo
del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché
Dio era con lui” (Atti 10:38).
IL SENSO DELLE COSE DI DIO
“Ma Gesù, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me,
Satana! Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle
cose degli uomini»” (Matteo 16:23).
1. Incompatibilità
Gesù dice che Pietro non aveva il senso delle cose di Dio. Come tutti
noi, si era costruito una conoscenza (cosmogonia) con l’informazione che
i suoi sensi umani avevano raccolto. Aveva buona volontà e buon senso
eppure, di queste cose, Gesù dice “Tu mi sei di scandalo”.
Come Pietro avrebbe potuto evitare di essere di scandalo a Gesù? Se non
avesse parlato, non avrebbe dato l’occasione a Gesù di comunicare
un insegnamento forte e rivoluzionario. Il problema non era di parlare ma di
non avere il senso delle cose di Dio.
Pietro attingeva, in buona fede, informazioni nella logica umana che Gesù
chiama il “senso delle cose degli uomini”. Aveva seguito Gesù
e sentito il suo insegnamento; non ignorava le sue parole, ma le aveva interpretate
per integrarle nella sua costruzione mentale umana. È l’unico sforzo
che Pietro poteva fare e Gesù denunciò una totale incompatibilità
tra il senso delle cose di Dio e il senso delle cose degli uomini. Pietro era
cresciuto in una cultura ebraica piena della Parola di Dio comunicata ai patriarchi,
a Mosè e ai profeti. Pietro vi aveva aggiunto l’insegnamento di
Gesù in uno sforzo lodevole di farsi un’idea coerente di Dio, del
suo progetto per l’umanità e del senso del Messia. Pietro non era
totalmente ignorante né totalmente stupido. Ragionava come aveva imparato
a casa, a scuola e nella società. Era condizionato dal pensiero degli
altri che per Gesù era il “senso delle cose degli uomini”.
Gli uomini parlavano di Dio senza avere il senso delle cose di Dio. Pietro era
un pescatore poco versato nelle questioni intellettuali, ma non era questo che
scandalizzava Gesù. Non era la quantità scarsa di conoscenza che
Gesù denunciava, ma la qualità di questa conoscenza.
2. Gli eruditi mal messi
Nicodemo, invece era un esperto dell’Antico Testamento (AT) e aveva una
grande conoscenza, ma era incapace, come Pietro, di darne un’interpretazione
giusta:
“Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste
cose? In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò
che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete
la nostra testimonianza. Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete,
come crederete se vi parlerò delle cose celesti? Nessuno è salito
in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo”.
(Giovanni 3:10-13).
Il fatto di essere maestro, in Israele non permetteva a Nicodemo di avere il
senso delle cose di Dio. Pietro, l’ignorante e Nicodemo, l’erudito,
erano intrappolati nello stesso modo di pensare che Gesù chiama “il
senso delle cose di Dio. Pietro, l’ignorante e Nicodemo, l’erudito,
erano intrappolati nello stesso modo di pensare che Gesù chiama “il
senso delle cose degli uomini”. Gli scribi e i capi religiosi al tempo
di Gesù (e in tutti i tempi) non avevano il senso delle cose di Dio e
il senso delle cose degli uomini li ha fatto crocifiggere Gesù!
Anche Saulo di Tarso era un erudito dell’AT e la sua interpretazione delle
Scritture lo spingeva a perseguitare i primi cristiani con ferocità.
Tutta l’erudizione di Saulo non gli permetteva di comprendere le cose
di Dio. Dopo la sua conversione, Saulo diventò Paolo. Sulla strada di
Damasco, e più tardi nel tempio di Gerusalemme, Paolo ha avuto una rivelazione
che rivoluzionò totalmente la sua interpretazione delle Scritture. Paolo
scriveva ai Corinzi: “Tuttavia, a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo
una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori
di questo mondo, i quali stanno per essere annientati; ma esponiamo la sapienza
di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a
nostra gloria, e che nessuno dei dominatori di questo mondo ha conosciuta; perché,
se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria"
(1 Corinzi 2:6-8).
C’è un modo sbagliato di studiare la Bibbia; c’è un
atteggiamento sbagliato nei confronti della Bibbia e della natura umana. C’è
un interpretazione sbagliata delle Scritture che porta alla morte, mentre le
Scritture ci sono date per portarci alla vita.
“Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo
di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; eppure
non volete venire a me per aver la vita!” (Giovanni 5:39-40).
3. Che criteri per che progetto?
Pietro non aveva detto qualcosa di cattivo, di immorale o di egoista, anzi voleva
sottrarre Gesù alla morte. Era una parola generosa, umanista e “buona”.
Eppure, Gesù vi si oppone vigorosamente e la dichiara diabolica. Se Gesù
fosse con noi, quante volte dichiarerebbe che le nostre parole sono diaboliche?
“Ma, Signore, spiegami che cosa ho detto di male?” “Se è
così, non parlo più!”. “Perché mi maltratti
quando parlo per risparmiarti la vita?” Chi era pazzo, in questo dialogo?
Con il senso delle cose degli uomini, gli esseri umani non esitano a dire che
Gesù era pazzo e Pietro saggio. Ma chi è disposto a seguire un
Maestro che gli esseri umani considerano pazzo? Chi non sarebbe tirato indietro
dopo tali parole di Gesù? “Ma chi me la fa fare?”.
Ovviamente, il progetto di Gesù era diverso da quello di Pietro! E se
il progetto di Gesù è diverso dal nostro, come reagiamo alle sue
parole che sfidano il nostro buon senso (umano), le nostre conoscenze e le nostre
certezze? Dopo la morte di Gesù, dopo la sua risurrezione e dopo la sua
ascensione in gloria, Pietro capì quello che non aveva potuto capire
prima! E se ci fosse un “dopo” che non immaginiamo ancora e che
rendesse il nostro buon senso diabolico? Ovviamente, i criteri di Gesù
erano “di un altro mondo”, criteri ancora velati che lo Spirito
Santo doveva rivelare dopo”. Dopo capirai, ribadiva Gesù allo stesso
Pietro:
“Gesù gli rispose: «Tu non sai ora quello che io faccio,
ma lo capirai dopo» (Giovanni 13:7).
Perché Pietro non ha mollato? Forse Pietro si sentì umiliato dalle
parole di Gesù, ma non mollò, perché aveva avuto una rivelazione
(ancora parziale) da Dio: Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io
sia?» Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio
vivente».
Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona,
perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre
mio che è nei cieli” (Matteo 16:15-17) .
Mentre certi seguaci si tirarono indietro alle parole di Gesù, Pietro
ribadì: “Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro
e non andavano più con lui.
Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche
voi?» Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu
hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu
sei il Santo di Dio»” (Giovanni 6:66-69).
4. Rinnovamento della mente
Ripetutamente, Gesù andò contro il buon senso di Pietro, il quale
probabilmente si sentì umiliato dalle parole di Gesù. Forse Pietro
avrà pensato che c’era qualcosa che Gesù doveva ancora capire…
“Non hai capito, Signore!” è la mia reazione quando non capisco!
E ho arroganza di affermare che il mio pensiero è migliore di quello
di Gesù, perché lo vivo in prima persona! E ho arroganza di concludere
che, tra noi due, il pazzo è Gesù! È scandaloso dire queste
cose con franchezza! Gesù diceva che Pietro gli era di scandalo: “Tu
mi sei di scandalo”. C’era uno scandalo, ma non era dove Pietro
lo pensava! Quando c’è uno scandalo, forse non è dove penso
io! «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le
vostre vie sono le mie vie», dice il Signore. «Come i cieli sono
alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle
vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri» (Isaia
55:8-9).
I pensieri di Dio, la sua logica e le sue strategie sono cose del cielo, mentre
noi siamo sulla terra. Dio aveva già rivelato l’incompatibilità
dei suoi pensieri e dei nostri, ma stentiamo ad assimilare la Parola di Dio.
Pietro non sapeva ancora che la sua mente era incapace di discernere la volontà
di Dio e che doveva essere rinnovata, come Paolo scriveva ai Romani: “Non
conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della
vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà
di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Romani 12:2).
Rinnovare significa fare del nuovo con il vecchio! Gesù fa ogni cosa
nuova, inclusa la nostra mente, quando Lo lasciamo fare! I vangeli ci mostrano
tanti dissensi tra Pietro e Gesù, ma Gesù fu paziente. Gesù
sapeva già che Pietro sarebbe stato totalmente rinnovato alla Pentecoste.
5. Il pensiero del cane
Noi esseri umani siamo gli organismi più sviluppati sulla terra, ma sarebbe
pretenzioso pensare che possiamo capire tutto. Il pensiero umano non è
universale né il calibro assoluto. Ci sono probabilmente delle dimensioni
e/o delle cose inimmaginabili alla nostra mente, ma sarà difficile dimostrarlo.
Per il cane, la matematica è semplicemente inimmaginabile; non può
immaginarla. Esso ignora la matematica. Ignorare una cosa non la cancella. Il
cane non può dimostrare che la matematica non esiste, non è arrogante
per considerare il suo modo di pensare come unico, perfetto e universale. L’essere
umano, invece, ha quest’arroganza! Il cane non può immaginare come
pensano gli esseri umani; al limite, ci considera come super-dogs (a sua somiglianza).
Anche noi, siamo tentati di considerare che Dio è un super-man (a nostra
somiglianza). L’essere umano è molto di più di un super-dog,
ma il cane non lo sa! Dio è molto di più che un super-man, ma
non lo sappiamo. Forse Dio considera che sia un po’ stupido pensare come
Pietro, cioè avere: il “senso delle cose degli uomini”, ma
non lo sappiamo. Tuttavia possiamo concepirlo sulla base del paragone tra il
cane e l’essere umano; non è assurdo!
Per il cane è impossibile dimostrare che l’essere umano può
pensare cose inconcepibili per lui, dato che sono inconcepibili al suo cervello;
il cane ha il “senso delle cose dei cani”. Similmente, per noi,
esseri umani, è impossibile dimostrare che Dio pensi a cose inconcepibili
per noi, dato che sono inconcepibili al nostro cervello; abbiamo solo il “senso
delle cose degli uomini”. Possiamo umilmente concepire che c’è
una realtà inconcepibile, ma non possiamo concepirla; questa realtà
inconcepibile per noi è il “senso delle cose di Dio”. Certi
diranno che sono congetture gratuite e inutili, ma non possono dimostrarlo.
Dimostrare che non c’è l’inconcepibile è arduo.
6. Modelli e dogmi
Dal mondo complesso della fisica, sappiamo che nell’universo ci sono fenomeni
inimmaginabili che gli scienziati chiamano “singolarità”.
Un buco nero è una singolarità e ci rivela che la nostra conoscenza
è collegata a modelli che abbiamo costruito e che rimangono incompleti
(o limitati). Per es, Isacco Newton produsse un modello della gravità
che “funzionava” in circa 95% dei casi. Fino a Albert Einstein,
il 5% dei casi per i quali il modello di Newton non funzionava erano una singolarità.
Einstein produsse un nuovo modello (la relatività) che riteniamo migliore
di quello di Newton, poiché permette di spiegare il 99% dei fenomeni
gravitazionali che possiamo percepire. Resta tuttavia un modello! Un modello
complesso, ma incompleto.
La materia nera e l’energia scura (sembra che esistano!) scappano al nostro
intendimento e ai modelli attuali. Se accettiamo, concettualmente la possibilità
di singolarità fisiche, perché non accettare la possibilità
di singolarità spirituali? OK, abbiamo seri motivi di credere all’esistenza
di Dio, e cercare di conoscerLo non è fanta-scienza!
I buchi neri lasciano “tracce” nell’universo e anche il Creatore
ha lasciato tracce nella creazione! Mentre l’idea di un Creatore che ha
lasciato tracce nella creazione non è filosoficamente assurda, l’idea
che il Creatore possa essere Dio fa reagire certi scienziati, perché
quello che la religione ha fatto conoscere di Dio è inaccettabile alla
loro mente. Non scusa niente, scriveva Paolo ai Romani: “Poiché
quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo
Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna
potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo
essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili,
perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio,
né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro
cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino
sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile
in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi
e di rettili” (Romani 1:19-23).
7. Aspirate alle cose di lassù
“Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù
dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù,
non a quelle che sono sulla terra;” (Colossesi 3:1-2).
Lassù e quaggiù sono due mondi distinti tra i quali c’è
comunicazione mediante Gesù e lo Spirito Santo. Mentre conosciamo le
cose di quaggiù, le cose di lassù devono essere rivelate per essere
conosciute. Non ci sono parole per esprimere le cose di lassù nei linguaggi
di quaggiù; Gesù utilizzava delle parabole per parlare delle cose
di lassù e i discepoli stentavano a capirne il senso. Il peccato ha separato
il mondo di quaggiù da quello di lassù. Il sacrificio di Gesù
apre una porta tra i due mondi.
SOTTOSOPRA
“Ma non avendoli trovati [Paolo e Sila], trascinarono
Giasone e alcuni fratelli davanti ai magistrati della città, gridando:
«Costoro, che hanno messo sottosopra il mondo, sono venuti anche qui,…»”
(Atti 17:6)
“«Ecco, vi sono degli ultimi che saranno primi e dei primi che saranno
ultimi»” (Luca 13:30)
1. UNA BOMBA
Paolo e Sila ricevono una testimonianza sorprendente: "hanno messo sottosopra
il mondo". Il loro messaggio era così potente che nessuno rimaneva
indifferente.
Il vangelo che i primi cristiani predicavano era potente per salvare, guarire
e liberare: “Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è
potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del
Greco;” (Romani 1:16).
Il loro messaggio era una bomba che scombussolava il pensiero umano:
“ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo
e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto
Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la
pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio
è più forte degli uomini” (1 Corinzi 1:23-25).
Il messaggio di Gesù era così insopportabile (scandaloso) per
il pensiero Giudeo che i capi religiosi l'hanno fatto morire. Il messaggio di
Gesù era così pazzo per i greci, che non l’hanno ricevuto.
In che cosa la predicazione di Gesù era così insopportabile?
Gesù non trasgrediva la buona morale e insegnava di ubbidire ai dieci
comandamenti.
Gesù compiva opere potente per il bene del popolo ma metteva sottosopra
l'interpretazione delle Scritture dicendo che nessuno si salverà con
i propri sforzi. Gesù incarnava la grazia e la grazia era percepita come
un scandalo dal mondo religioso (fondato sui meriti).
Gesù demoliva un edificio religioso pazientemente costruito dagli uomini.
Tutte le religioni sono basate sulla minaccia dell'inferno per chi non ubbidisce
scrupolosamente a un codice morale.
La minaccia era la leva dei capi religiosi per assoggettarsi la gente.
Le religioni dominano con violenza e terrorizzano gli uomini.
Gesù portava un messaggio di liberazione a tutti gli esseri umani imprigionati
nei sistemi religiosi dittatoriali costruiti dai capi religiosi.
Essi utilizzavano abusivamente l'insegnamento di Mosè e dei profeti per
dominare sul popolo.
Gesù si presenta come il liberatore di tutti gli oppressi imprigionati
dai sistemi religiosi:
“«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi
ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha inviato per annunciare la liberazione
ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà
gli oppressi, per proclamare l'anno accettevole del Signore»” (Luca
4:18-19).
Il pensiero unico imposto alla società è un modo per dominare
sul popolo; per i capi religiosi c'era un pensiero unico, cioè la carota
e il bastone. Il pensiero di Gesù che parlava da parte di Dio era che
nessun'essere umano può salvarsi dall'inferno con i propri sforzi.
Gesù diceva "Siete troppo corrotti per potere riscattarvi con "buone
opere".
Le buone opere sono quello che si FA, ma Dio è interessato a quello che
SIAMO!
Le pretese di chi FA per meritare la salvezza sono incompatibili con la grazia.
Gesù non diceva che era male ubbidire alla legge e ai profeti, ma diceva
che nessuno poteva salvarsi con le proprie forze.
Gesù dimostrava che tutti trasgredivano al meno i due primi comandamenti,
i comandamenti d'amore!
Non serve negarlo; nessuna legge (sistema religioso) può generare amore
in cuori corrotti. Gesù diceva "siete troppo corrotti per portare
frutti buoni":
“Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né
vi è albero cattivo che faccia frutto buono; perché ogni albero
si riconosce dal proprio frutto. Infatti non si colgono fichi dalle spine, né
si vendemmia uva dai rovi” (Luca 6:43-44).
Il frutto d’un albero buono è l'amore e dato che nessuno riesce
ad amare, tutti sono alberi cattivi.
La natura buona o cattiva dell'albero è quello che È e da quello
che È, dipende quello che FA!
Gesù predicava che bisogna prima cambiare la natura dell’albero
e dopo i frutti seguiranno!
2. I LIMITI DELLA LEGGE
La legge e tutti i sistemi religiosi non possono cambiare la natura umana e
si limitano a gestire quello che si FA.
Le religioni sono elenchi di "FAI e non FAI" e Paolo scriveva che
tali elenchi servono solo a soddisfare la carne:
“Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come
se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti quali: «Non toccare,
non assaggiare, non maneggiare» (tutte cose destinate a scomparire con
l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? Quelle cose hanno,
è vero, una reputazione di sapienza per quel tanto che è in esse
di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il
corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne”
(Colossesi 2:20-23).
I sistemi religiosi o codici morali possono solo arginare la corruzione, ma
non possono cambiare la natura umana.
Gesù diceva ai capi religiosi che il loro sistema religioso era inutile;
si sono arrabbiati!
Conoscevano bene i limiti della legge, ma non potevano immaginare che Dio volga
cambiare la natura umana.
Non credevano al profeta Ezechiele quando profetizzava che Dio voleva cambiare
il cuore umano:
“Io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro
un nuovo spirito, toglierò dal loro corpo il cuore di pietra, e metterò
in loro un cuore di carne” (Ezechiele 11:19 e 36:26).
Continuavano a illudersi con un vecchio concetto umanista che pretende che gli
esseri umani non sono così corrotti e che con qualche sforzo si può
migliorare la loro condizione.
La legge può fare di leva solo se gli esseri umani possono cambiare qualcosa,
ma l’esperienza mostra che non possono cambiare niente.
Lo scandalo del vangelo di Gesù è di affermare che la legge non
permette di migliorare niente. Ecco come Gesù lo diceva: “Disse
ancora questa parabola per certuni che erano persuasi di essere giusti e disprezzavano
gli altri: «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo
e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro
di sé: "O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini,
ladri, ingiusti, adùlteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno
due volte la settimana, pago la decima su tutto quello che possiedo". Ma
il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al
cielo; ma si batteva il petto, dicendo: "O Dio, abbi pietà di me,
peccatore!" Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato,
piuttosto che quello; perché chiunque s'innalza sarà abbassato,
ma chi si abbassa sarà innalzato»” (Luca 18:9-14). Il fariseo
elenca quello che FA, mentre il pubblicano si umilia per quello che È
(un peccatore)! Il fariseo non ottiene il favore di Dio, mentre il pubblicano
torna a casa giustificato!
3. TRAMBUSTO NEL TEMPIO
Gesù entra nel tempio di Gerusalemme e lo mette sottosopra:
“Gesù entrò nel tempio e ne scacciò tutti quelli
che vendevano e compravano; rovesciò le tavole dei cambiamonete e le
sedie dei venditori di colombi. E disse loro: «È scritto: "La
mia casa sarà chiamata casa di preghiera", ma voi ne fate un covo
di ladri»” (Matteo 21:12-13).
Il tempio era il luogo della religione, il guardiano della buona morale e del
pensiero unico. Il tempio era il luogo dell'intolleranza dove si predicava la
minaccia dell'inferno. Gesù rovescia tutto questo. Gesù annuncia
che il tempio nel quale Dio vuole abitare non è fatto da mani umani.
Le religioni sono fatti da mani umani.
“I Giudei allora presero a dirgli: «Quale segno miracoloso ci mostri
per fare queste cose?» Gesù rispose loro: «Distruggete questo
tempio, e in tre giorni lo farò risorgere!» Allora i Giudei dissero:
«Quarantasei anni è durata la costruzione di questo tempio e tu
lo faresti risorgere in tre giorni?» Ma egli parlava del tempio del suo
corpo” (Giovanni 2:18-21).
Gesù rivoluzionava il concetto del tempio e delle Scritture, ma i capi
religiosi non hanno voluto capirlo. La rivoluzione di Gesù disturbava
i capi religiosi che hanno preferito sacrificare un uomo per salvaguardare il
popolo:
“Uno di loro, Caiafa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro:
«Voi non capite nulla, e non riflettete come torni a vostro vantaggio
che un uomo solo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione».
Ora egli non disse questo di suo; ma siccome era sommo sacerdote in quell'anno,
profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione, e non soltanto
per la nazione, ma anche per riunire in uno i figli di Dio dispersi. Da quel
giorno dunque deliberarono di farlo morire” (Giovanni 11:49-53). Gesù
annuncia che, da ora in poi, il vero tempio di Dio doveva essere il cuore umano
purificato dai peccati che impedivano a Dio di abitarvi.
“Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo
Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo;
e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa;
lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa” (Atti 17:24-25).
Il tempio di Gerusalemme (costruito da mani umani) diviene inutile nella nuova
alleanza che Gesù ha sigillata con il suo sangue e i cristiani nati di
nuovo divengono il tempio del Dio vivente:
“ E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo
infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò
in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”
(2 Corinzi 6:16).
4. NUOVO TEMPIO
“Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in
voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché
il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi. Nessuno s'inganni.
Se qualcuno tra di voi presume di essere un saggio in questo secolo, diventi
pazzo per diventare saggio; perché la sapienza di questo mondo è
pazzia davanti a Dio. Infatti è scritto: «Egli prende i sapienti
nella loro astuzia»;” (1 Corinzi 3:16-19).
Il tempio di Dio è il luogo dove abita lo Spirito Santo. Fino a quando
Gesù non è stato sacrificato, lo Spirito Santo non poteva abitare
nel cuore umano, ma Gesù ha profetizzato "sarà con voi e
sarà in voi":
“lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere
perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché
dimora con voi, e sarà in voi” (Giovanni 14:17). Per abitare in
noi, lo Spirito Santo deve trovare cuori purificati da ogni peccato. Ci vuole
il sangue di Cristo per purificare i cuori umani, perciò lo Spirito Santo
è stato sparso solo dopo la morte di Gesù:
“Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù
stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.
Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno
dal suo seno». Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli
che avevano creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato,
perché Gesù non era ancora glorificato” (Giovanni 7:37-39).
Lo Spirito del Signore è stato sparso alla Pentecoste come Pietro lo
spiegava: 32 Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò noi tutti
siamo testimoni.
“Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto
dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite”
(Atti 2:32-33). La rivoluzione è che Dio vuole risiedere in mezzo agli
esseri umani (Emmanuelle) mediante il suo Spirito Santo.
Nel nostro cuore (il nuovo tempio), lo Spirito Santo agisce con potenza per:
testimoniare al nostro spirito che siamo figli/e di Dio,
per guidarci nella verità,
per sviluppare il suo frutto (buono) e
per spingerci a testimoniare.
Gesù dichiara che lo Spirito ci farà anche traboccare di benedizioni
per gli altri (fiumi d’acqua viva che sgorgheranno).
5. TUTTO SOTTOSOPRA
Dio mette tutto sottosopra quando sceglie le cose debole per confondere le forte:
“ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti;
Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto
le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono,
per ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte
a Dio”(1 Corinzi 1:27-29).
“Dio sceglie i poveri, i disprezzati, i deboli del mondo, perché
vuole innalzare chi si umilia e abbassare chi si innalza: Chiunque si innalzerà
sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato”
(Matteo 23:12).
Se il messaggio che la Chiesa odierna non mette il mondo sottosopra, ci viene
da chiederci se predica il messaggio giusto! Gesù predicava e praticava
una rivoluzione radicale, quella della nuova nascita.
L’umanismo odierno alimentato da società segrete come la massoneria
dà l’illusione di un miglioramento nell’umanità. Basta
considerare la cronaca nera, nei giornali, per convincerci che le conoscenze
scientifiche, la filosofia, le religioni e la democrazia non hanno migliorato
gli individui.
La depressione, il senso di colpa, la tristezza, la disperazione,
il senso del fallimento, l’angoscia, ecc. avvelenano la vita di miliardi
di esseri umani e solo il vangelo di Gesù può mettere questa gente
sottosopra.
L’istituzione religiosa ha smussato il messaggio di Gesù per regnare
con la morale e la minaccia dell’inferno.
L’istituzione religiosa ha usurpato il potere a Gesù e fa regnare
i suoi capi religiosi come nel tempo di Gesù, 2000 anni fa. I cristiani
nati di nuovo non si lasciano ingannare e danno a Gesù il diritto di
regnare nella loro vita, perché Gesù li ha liberati dal sistema
chiamato “il mondo”.
Il principe di questo mondo è il diavolo che Gesù
chiama il padre della menzogna. Il mondo è ingannato dalle menzogne del
diavolo e non se ne accorge (non vuole accorgersene). La verità mette
tutto sottosopra: Gesù è la verità. Perciò Gesù
diceva: “«… conoscerete la verità e la verità
vi farà liberi»” (Giovanni 8:32).
Gesù continua a mettere tutto sottosopra nella vita dei suoi discepoli,
ma siamo spesso ostili e ci opponiamo alla sua opera, come il popolo d’Israele
si è opposto alla Sua opera per ben quaranta anni, nel deserto.
Noi sappiamo queste cose che sono state scritte per noi:
“Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte
per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche”
(1 Corinzi 10:11).
Siamo ammoniti e responsabili. Lasceremo Gesù mettere tutto sottosopra
nelle nostre vite? Se non è il caso, non serve dire “Gesù
è Signore”, perché un Signore che non può regnare
nei cuori, non è Signore di questi cuori.
IMMAGINE
“Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra
immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del
mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i
rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine;
lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina” (Genesi
1:26-27)
“Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo
è dal cielo. Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri;
e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. E come abbiamo portato
l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste”
(1 Corinzi 15:47-49)
1. All’immagine di Dio
Quando Dio ha creato l'essere umano, l'ha creato alla sua somiglianza e l'ha
creato maschio e femmina. Dio è entrambi maschio e femmine. Quando ha
creato l’umanità, Dio ha voluto separare i sessi e la differenza
fa parte del progetto di Dio. Nessuno sesso è completo e nessuno può
riprodursi da solo/a. Questo dovrebbe mantenere tutti umili! Dio non ha detto
che le donne siano meno degli uomini, come la coltura e la religione lo fanno
credere. Si può essere diverso senza essere né meglio né
peggio dell’altro/a. Dio ci chiama a rispettare la differenza.
L’omosessualità nega la differenza. Come fare quando
il sesso psicologico non corrisponde al sesso biologico e che una persona esperimenta
un'attrazione verso un’altra persona dello stesso sesso biologico? La
risposta non è semplice ma prima di pensarci, è utile chiederci
che cosa alimenta l'attrazione di due persone, che siano dello stesso sesso
o meno.
L'attrazione non è magica e non è irresistibile; può crescere
o sparire. Spetta a ognuno lavorare su di sé per capire cosa c'è
dietro l'attrazione. Ci sentiamo incompleti e cerchiamo la meta che manca per
essere completi. L'adolescenza, con i conflitti intergenerazionali rompe l'armonia
della famiglia e i ragazzi/e prendono coscienza della solitudine (del fatto
di essere incompleti/e).
L'istinto sessuale si sviluppa e complica le cose. Non sappiamo più se
cerchiamo qualcuno per creare l’armonia che abbiamo persa o se cerchiamo
il piacere sessuale.
Speriamo che sia la stessa cosa e non vogliamo pensarci troppo. E
che cosa c'è da pensare? È naturale di formare una coppia e di
fare sesso con un coniuge. Anche se fare sesso sembra un obiettivo da raggiungere,
non è il caso. Se fosse il caso, qualunque persona farebbe l'affare.
Cerchiamo la persona giusta perché siamo più o meno consapevoli
che c'è altro, che c'è di più. L'erotismo non è
tutto. Definire "l'altro" non è semplice. Le nostre aspettative
non sono molto chiare e la delusione è spesso in agguato.
In fondo abbiamo un ricordo subconscio dell'armonia che Adamo e Eva vivevano
con Dio prima di peccare. L'armonia si è persa a motivo del peccato e
ritrovarla richiede di cancellare il peccato. L’armonia fa parte dell’immagine
di Dio. Solo Gesù può cancellare il peccato perché è
morto per noi. Nessun coniuge può colmare il buco del cuore dell’altro/a
e quando i coniugi se ne accorgono, si sentono ingannati e rimproverano all’altro/a
di non essere Dio!
Molti uomini (maschi) trovano le donne complicate e molte donne considerano
gli uomini privi di sensibilità. È forse il caso, ma il problema
non qua! Il problema è di conoscere e accettare le differenze per non
essere sorpresi (delusi) nei momenti di crisi. Diviene ovvio che chi nega le
differenze o non sa come gestirle si trova meglio con gente dello stesso sesso!
2. Chi è Dio?
Dio non è un superman. Le religioni si sono fate un Dio all’immagine
dell’uomo (di solito maschio), con i limiti, i difetti e i ragionamenti
umani. Pensano che l’immagine di Dio include la cattiveria, la furbizia,
la sete di potere, ecc. e concludono che Dio è un po’ cattivo,
un po’ furbo e assettato di potere. Ma non è così! Allora,
che cosa significa “creati all’immagine di Dio”? Sembra che
la biologia sia esclusa; Dio non ha né cromosomi né cellule mortali!
Gli animali hanno cromosomi e cellule mortali senza essere stati creati
all’immagine di Dio.
Dato che gli animali hanno anche un’anima, l’immagine di Dio non
è neanche l’anima. Rimane lo spirito. All’inizio, Dio ha
messo il Suo Spirito (un alito di vita) nell’essere umano; non l’ha
messo in nessun’animale:
“Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò
nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente” (Genesi
2:7).
L’alito vitale è quello che distingue l’essere umano dagli
animali; è l’immagine di Dio nell’essere umano. Dio non disprezza
né il corpo, né l’anima degli esseri umani; li ha creati
e ha detto:
“Che bello!” (Genesi 1:34).
Dio ci chiama a non disprezzarli! Dio ci ha creati per essere più
che animali, cioè spirituali. Il progetto di Dio per ogni essere umano
è un spirito, un anima e un corpo. Il progetto di Dio per ogni essere
umano è l’armonia tra il corpo, l’anima e lo spirito. Dio
è Spirito, diceva Gesù alla donna Samaritana: “Dio è
Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verit໓
(Giovanni 4:24)!
Dio ha previsto una gerarchia nell’essere umano, con lo spirito umano
in cima e il corpo in basso. Nel progetto iniziale, lo spirito umano doveva
comandare l’anima e l’anima comandare il corpo.
Lo spirito è stato dato agli esseri umani per comunicare con lo Spirito
di Dio. In questa comunicazione, Dio voleva guidare tutta la vita umana. Da
quando la comunicazione è stata interrotta, lo spirito umano stenta a
governare l’anima e l’anima prende il sopravento. L’essere
umano senza comunicazione spirituale con Dio torna allo stato animale. L’anima
lotta contro lo spirito per prendere il potere. Per i cristiani nati di nuovo,
lo spirito deve riprendere il potere e comandare l’anima. Anima e corpo
costituiscono la carne e sono i desideri della carne che Dio ci chiama a crocifiggere
per permettere allo spirito di governare la vita nell’armonia:
“Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni
e i suoi desideri” (Galati 5:24).
Questo è possibile quando lo spirito umano ritrova la comunicazione con
lo Spirito di Dio. Lo spirito umano è l’immagine dello Spirito
Santo nell’essere umano.
3. Condizionamento
Nella nostra infanzia abbiamo interagito con molte persone più o meno
gentili e quasi tutte peccatrice. La nostra logica non capiva gran che a un
ambiente emotivo fatto da ira, rimproveri, castighi, tenerezza, carezze, conforto,
incoraggiamento, ecc. Abbiamo vissuto delle sofferenze e degli abusi psicologici,
fisici, ecc.
Gli abusi hanno lasciato delle tracce nella nostra anima e, associato l'attrazione
per un altro, c'è questo bagaglio confuso di emozioni passati. Certe
ferite si sono più o meno guarite e altre sono ancora vive e dolorose.
Pensiamo che sia normale (non conosciamo altro).
Abbiamo trovato (o non trovato) modelli d'identificazione, la nostra
autostima è stata più o meno saccheggiata, l'angoscia del castigo
ha minato la nostra identità. L'immagine di Dio, dentro di noi, è
stata rovinata. Tuttavia c’è una grande speranza, perché
Dio ha provveduto alla guarigione per restaurare la nostra anima:
“Egli [il Signore] mi ristora l'anima, mi conduce per sentieri di giustizia,
per amore del suo nome” (Salmo 23:3). Non si tratta di dire che solo gli
omosessuali hanno bisogno di ristorazione, ma tutti! L’omosessualità
è solo un effetto collaterale della separazione dell’essere umano
dal suo Creatore: “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”
(Romani 3:23).
Le radici della sessualità (omo- o etero-) sono nell’infanzia,
nel condizionamento.
Se l’anima umana è abbastanza malleabile per essere storta,
può anche essere raddrizzata. L’immagine del padre e della madre
è importante e tendiamo a riprodurre i schemi comportamentali visti e
integrati nell’infanzia. Per esempio, l’odio verso il genitore dell’altro
sesso può contaminare i rapporti con tutti gli esseri umani dall’altro
sesso, l’altro sesso diviene nemico.
Qualunque tipo di rapporto col nemico è inconcepibile e l’omosessualità
si presenta come l’unica alternativa. Guarire dal nostro condizionamento
è indispensabile. Non significa che il nostro condizionamento era cattivo,
ma era come un gesso attorno a una gamba rotta. Quando la gamba è guarita,
bisogna togliere il gesso!
4. Immaginazione
Nel nostro cervello, l’'immagine gioca un ruolo così importante
che ci costruiamo immagini virtuali che chiamiamo immaginazione.
L’essere umano sembra essere l’unica creatura dotata di un’immaginazione.
L’immaginazione non è concreta, ma astratta e la gestione dei concetti
astratti permette all’essere umano di prevedere, di dominare la natura
e di utilizzare le leggi della natura. Il linguaggio verbale è una costruzione
astratta.
Nel cervello, associamo a ogni parola un’immagine o un concetto.
Gli animali non hanno un linguaggio verbale come noi; non possono comunicare
concetti filosofici o leggi fisiche. La parola è un attributo di Dio;
Dio creò il cielo e la terra con la sua Parola.
Dio ci ha dato questo attributo che fa parte dell’immagine di Dio in noi.
Avere la capacità di parlare è una cosa; dire buone cose ne è
un’altra.
Gesù dice che le parole che escono dalla bocca vengono dal cuore umano:
“Ma ciò che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello
che contamina l'uomo. Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi,
adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni”
(Matteo 15:18-19).
Il cuore immagina e esprime i suoi desideri con le parole. L’educazione
ci fa filtrare le parole che produciamo, ma non può cambiare il cuore
malvagio.
La tentazione è un processo mentale astratto; il cuore umano
immagina il peccato e si lascia andare a commetterlo:
“Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»;
perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non
tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che
lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce
il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte”
(Giacomo 1:13-15).
Tutto comincia nell’immaginazione. Con che pensieri alimentiamo la nostra
immaginazione? Dobbiamo controllare la nostra immaginazione se non vogliamo
essere controllati da essa.
L’ozio è la madre di tutti i vizi, dice la saggezza popolare!
Quando abbiamo tempo per immaginare il peccato, significa che siamo oziosi.
Dio ci dà il tempo della nostra vita e tocca ognuno definire che cosa
farne. Invece di sognare al peccato e al modo di consumarlo, pregare dovrebbe
allontanare la possibilità di peccare; l’alternativa diviene: peccare
o pregare!
Santificare la nostra immaginazione fa parte del progetto di Dio per noi. Non
si tratta di uccidere la nostra immaginazione, ma di alimentarla con buone cose.
Dio ci ha dato l’immaginazione e è preziosa; senza immaginazione,
non possiamo avere progetti per il futuro. L’immaginazione è la
radice delle arti!
5. Specchio
Un specchio è una superficie luccicata che rimanda un’immagine!
Che tipo di specchio sei? Per rispecchiare l'immagine di Gesù, bisogna
che lo specchio non sia né graffiato né sporco! Ci sono dei specchi
che cambiano le dimensioni dell'immagine perché non sono perfettamente
piati. Uno specchio bombato dentro (concavo) da un'immagine più piccola
e uno specchio cilindrico allunga l'immagine nel senso dell'asso del cilindro.
Siamo nati specchi storti, graffiati e sporchi e non possiamo rispecchia l'immagine
di Gesù con fedeltà. Spesso, la nostra testimonianza non glorifica
Dio, perché presentiamo al mondo un Dio storto, graffiato e torbido.
Nell'AT, i specchi si facevano con un pezzo di bronzo che bisognava
lavorare con forza e pazienza. Poi, l'ossigeno dell'aria reagiva con la superficie
e rovinava tutto. Bisognava riprendere il lavoro per lucidare la superficie.
Anche noi reagiamo con il peccato che ci circonda e abbiamo bisogno di essere
puliti dal sangue di Gesù.
Tanti ragazzi e ragazze, quando si vedono nello specchio, si trovano brutti,
perché non accettano la propria immagine! Questo naso... Queste orecchie...
Questi capelli... I denti storti e questi brufoli... ecc. Se stentiamo ad accettarci
come siamo, dobbiamo sapere che Dio ci accetta come siamo; tuttavia, se Dio
ci ama come siamo, ci ama troppo per lasciarci come siamo!
Siamo unici e non è necessario imitare i modelli di questo mondo per
essere accettati da Dio.
Abbiamo un rapporto complicato con la nostra immagine.
Ci lamentiamo di avere i capelli così dritti, ma se qualcuno
ce lo dice, siamo offesi, perché ci sentiamo rigettati. Dio non ci rigetta
mai!
La Bibbia è come uno specchio che ci permette di conoscerci; quello che
scopriamo di noi non è sempre glorioso. Diventare consapevoli dei nostri
difetti è una cosa, correggerli ne è un’altra! Vorremmo
cambiare con un colpo di bacchetta magica, ma Dio non lavora con la magia. Dio
ci rende artigiani dei cambiamenti, perché ci rispetta.
La disciplina coinvolge la perseveranza nello sforzo.
Dio lavora in noi per cambiare quello che è utile agli altri! Dio lavora
anche a darci un’immagine di figlio/a di Dio. Se abbiamo disprezzato l’immagine
di Adamo, in noi, Dio vuole lavorare a installare l’immagine di Gesù,
in noi!
Se gli altri ci disprezzano a motivo dei nostri limiti, Dio non ci
disprezza, perché i nostri limiti non limitano Dio; anzi, Dio sceglie
le cose disprezzate di questo mondo per confondere le forti:
“Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi
le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono” (1 Corinzi
1:28).
Se siamo figli/e del Re, dobbiamo dare al mondo l’immagine di principi/esse;
fa parte della nostra testimonianza!
6. Immagine ritoccata
Che immagine vogliamo dare agli altri? C'è un'offerta di cosmetici per
curare la propria immagine, ma nessuno di loro può cambiare il nostro
carattere! La moda esprime qualcosa e certi si vestono soprattutto per dare
un immagine di loro stessi agli altri. Quanta vana gloria nel farsi vedere!
L'immagine che vogliamo dare di noi non è tutta la storia; nascondiamo
i nostri difetti e vizi per mostrare solo quello che riteniamo onorabile. In
questo senso l'immagine che mostro di me diviene una menzogna. C'è un
modo non verbale di mentire!
Con photoshop, si ritoccano le foto per renderle più belle, ma l'immagine
non corrisponde più alla realtà. Ritoccare l'immagine di un viso
brutto non migliora il viso, ma solo la sua immagine!
La testimonianza cristiana passa anche per gli occhi; gli altri devono
vedere il nostro
comportamento:
“Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore
gli uni per gli altri»” (Giovanni 13:35).
I cristiani mettono Gesù in vista, non la loro propria immagine. I gioielli,
i vestiti, la macchina che guidiamo danno un immagine di noi. Mentre è
giusto essere vestiti dignitosamente, il lusso e l’ostentazione non servono
a costruire la Chiesa di Gesù.
Non sono valori importanti agli occhi di Dio. Spetta ognuno esaminarsi per mettere
ordine nella nostra vita. Quando l’immagine non corrisponde alla verità,
parliamo d’ipocrisia e Gesù ha denunciato l’ipocrisia dei
capi religiosi arroganti. Per loro, il parere era più importante dal
essere! Il parere è superficiale, ma Dio non è superficiale.
Dio non si lascia ingannare dalle apparenze, cioè dall’immagine
ritoccata che diamo agli altri. Dio vede la realtà del nostro cuore e
non si lascia impressionare dall’immagine superficiale che offriamo agli
altri, perché sa che è ritoccata.
7. Immagini a 360 gradi
La pubblicità che arriva nella nostra cassetta postale comporta più
immagini che testo.
L'immagine "colpisce" la mente umana più del testo.
La concupiscenza passa per gli occhi:
“Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza
della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene
dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa
la volontà di Dio rimane in eterno” (1 Giovanni 2:16-17); i ciechi
ne sono risparmiati.
L'occhio non si sazia mai di vedere:
“Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l'uomo possa dire;
l'occhio non si sazia mai di vedere e l'orecchio non è mai stanco di
udire” (Ecclesiaste 1:8).
Chi guida la macchina deve guardare la strada, ma l’occhio è continuamente
sollecitato dalla pubblicità, dalla gente o dal paesaggio. Chi guida
deve selezionare le immagini necessarie e rifiutare le immagini irrilevante.
Chi non filtra si espone a causare incidenti stradali.
Che immagini guardiamo? Il mondo si lascia passivamente invadere dalle
immagini imposte dai media e i cristiani nati di nuovo sono tentati di seguire
il mondo. Se non possiamo evitare il primo sguardo, possiamo sempre scegliere
di evitare il secondo. Il potere dell’immagine è grande, ma Dio
ci chiama a non lasciarci abbindolare; “Resistete!”, dicono Pietro
e Giacomo!
Che posto diamo ai schermi e quanto tempo passiamo a guardarli? Oggi come oggi,
abbiamo schermi dappertutto, nelle nostre case; tutti generano immagini che
inondano i nostri occhi:
• Tv
• Computer
• Smartphone
• Tablet
• Navigatore, ecc.
Come i nostri bisnonni facevano senza tutta elettronica? Vivere senza
schermi ci sembra impossibile. L’immagine è solo un immagine; può
suggerire molto, ma non rimpiazza l’oggetto (o la persona) che rappresenta.
La visura della mia casa è un'immagine, in due dimensioni, di un oggetto
che ne ha tre. Non abito nella visura, ma nella casa stessa.
L'immagine della casa non mi protegge né dalla pioggia, né dal
freddo, né dai ladri. Per utile che sia l'immagine della casa, non rimpiazza
la casa. Quando compriamo un mobile in kit (da Ikea, per esempio) ci sono istruzioni
su un foglio illustrativo.
Una sequenza di immagini spiega come costruire il mobile. L'immagine
è più suggestiva del testo e il foglio illustrativo e proprio
privo di testo. Lo stesso foglio illustrativo può essere capito da gente
di lingua diversa. Non è necessario tradurre un'immagine!
“Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del
Signore lì c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando
come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa
immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo
Spirito” (2 Corinzi 3:17-18).
EFESINI 4:17-24
“Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più
come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l'intelligenza
ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è
in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore. Essi, avendo perduto ogni
sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza, fino a commettere ogni specie
di impurità con avidità insaziabile. Ma voi non è così
che avete imparato a conoscere Cristo. Se pure gli avete dato ascolto e in lui
siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, avete
imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio
uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati
nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato
a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla
verità” (Efesini 4:17-24)
1. Come si comportano i pagani
2. Vanità dei loro pensieri
3. L'intelligenza ottenebrata
4. Estranei alla vita di Dio
5. L'ignoranza
6. L'indurimento del loro cuore
7. Perduto
8. Abbandonati alla dissolutezza
9. Ogni specie di impurità
10. Con avidità insaziabile
11. Avete imparato
12. Dato ascolto
13. Siete stati istruiti
14. La verità che è in Gesù
15. Avete imparato
16. A spogliarvi del vecchio uomo
17. Le passioni ingannatrici
18. Rinnovati
19. A rivestire l'uomo nuovo
20. Giustizia
21. Santità
22. Verità
Questi 22 temi possono essere più o meno sviluppati
Sviluppo questi temi: 3) l'intelligenza ottenebrata, 5) l'ignoranza, 11) avete
imparato e 15) avete imparato.
A) Intelligenza
Ai Corinzi, Paolo scriveva:
“Per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti,
affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo,
che è l'immagine di Dio” (2 Corinzi 4:4). Il diavolo acceca le
menti per impedire una sana riflessione; la mente del mondo è accecata,
ma quando i cuori si convertano, Gesù restituisce una mente guarita in
grado di capire qualcosa al vangelo.
“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento
della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà
di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Romani 12:2).
Dio ci ha dato un’intelligenza e ci spetta utilizzarla. Tanti cristiani
non osano utilizzarla per le cose spirituali e rimangono infantili; sei giorni
alla settimana utilizzano la loro mente per vivere al lavoro, in casa, ecc.,
ma il settimo giorno staccano la presa e la mente non funziona. Questa dicotomia
non dà una buona testimonianza; chi desidera convertirsi per staccare
la propria mente. Trascurare la propria intelligenza non onora Dio; ce l’ha
data come un talento da far fruttare! La gente del mondo critica i cristiani
dicendo che la loro fede è una pattumiera di mediocrità; e se
ci fosse un po’ di verità, in questa critica? Dire “Dio sa
e se ne occuperà” non è sbagliato, ma lo diventa quando
Dio ci chiede, a noi, di occuparsene! È facile e sbagliato adottare l’atteggiamento
dei musulmani “Inch Allah”, cioè “E’ la volontà
di Dio”, ogni volta che non vogliamo risolvere un problema o utilizzare
la nostra mente per pensare. Ci sono misteri, nell’insegnamento della
Bibbia, ma non è tutto mistero. La pigrizia del nostro cervello non onora
Dio. No, non è necessario essere stupido per seguire Gesù!
B) Ignoranza
Siamo tutti nati ignoranti di tutto. Il nostro percorso di vita ci ha messo
al contatto di gente che ci ha insegnato qualcosa; certi di noi sono stati docili
per imparare e altri ribelli per non imparare. Abbiamo un rapporto ambiguo verso
la conoscenza e pensiamo spesso che ignorare ci discolpa.
“Non sapevo …”. C’è una conoscenza utile e una
conoscenza pericolosa. Il diavolo ha tentato Eva e Adamo con l’argomento
della conoscenza del bene e del male; si sono lasciati tentare e ci tocca chiederci
“perché?” Ci tocca chiederci che scelta avremmo fatto al
loro posto? Noi sappiamo che il tentatore è il grande ingannatore e che
il suo obiettivo è di ucciderci. Saperlo dovrebbe bastarci per non tergiversare
con lui. Ma, spesso, tergiversiamo con il diavolo che ci tenta con il piacere,
la ribellione l’illusione della libertà. Perché il diavolo
ha utilizzato l’argomento della conoscenza del bene e del male per ingannare
i nostri avi, la chiesa cattolica ha lottato contro la conoscenza, in generale,
dicendo che chi ha conoscenza perde la fede. C’è ambiguità
in entrambi le parole “conoscenza” e “fede”.
1. “Conoscenza”:
(1a) La conoscenza scientifica/tecnologica, filosofica, biblica o culturale
è una cosa; la conoscenza del bene e del male ne è un’altra.
La scuola ci ha insegnato una parte della conoscenza utile e nessuno può
negare che ci vuole una certa conoscenza per trovare un lavoro e esercitarlo.
Non voglio essere operato da un chirurgo ignorante!
Questa conoscenza è necessaria e voluta da Dio. Le scienze ci permettono
di conoscere un po’ il mondo materiale e energetico nel quale viviamo.
Per i cristiani, questo mondo è stato creato da Dio e si vedono le tracce
della sua saggezza, grandezza e potenza: “Infatti le sue qualità
invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin
dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò
essi sono inescusabili” (Romani 1:20).
Questa conoscenza dovrebbe spingerci a cercare chi è il Creatore.
La maggioranza degli atei è più anticlericale che atea; questa
gente rifiuta l’idea di Dio che la chiesa cattolica propone (impone) e
ha ragione. Nella mente di questa gente, Dio viene eliminato mano a mano che
la scienza trova spiegazioni ai fenomeni naturali (il famoso Gaps God). Ma si
tratta di un ragionamento sbagliato, perché più la conoscenza
scientifica è grande, più il suo Creatore si rivela essere grande.
Dio non ha bisogno di essere un mago incomprensibile per essere creduto e rispettato.
Il fatto di capire qualcosa alle scienza toglie qualcosa al mistero, ma non
tutto. Le scienze non spiegano il mistero del “Perché” e
si limitano a spiegare il “Come”. Il problema non è la conoscenza
scientifica, ma l’arroganza di chi pretende averla e l’uso che ne
fa.
Sembra giusto lottare contro l’arroganza, non contro la conoscenza scientifica.
(1b) La conoscenza del bene e del male si rapporta alla morale, dunque a un
codice di leggi etiche. Adamo ed Eva non avevano questa conoscenza e se ne sono
accorti quando il diavolo è venuto seminare il dubbio nella loro mente:
“Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che
Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto
di non mangiare da nessun albero del giardino?» La donna rispose al serpente:
«Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto
dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate
e non lo toccate, altrimenti morirete"». Il serpente disse alla donna:
«No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete,
i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene
e del male» (Genesi 3:1-5). Dopo avere seminato il dubbio, il diavolo
argomenta dicendo che Dio è bugiardo!
Il diavolo propone: “Sarete come Dio” e spiega: “avendo la
conoscenza del bene e del male”. Il diavolo propone a Eva un’emancipazione
e dice “non hai capito, niente, Dio ti mantiene nell’ignoranza,
perché ha paura che tu conosca il bene e il male”! La tentazione
era di pensare che si possa fare senza Dio quando c’è la conoscenza
del bene e del male. C’è un cambiamento di riferimento; il riferimento
iniziale era Dio (qualcuno) e il riferimento che propone il diavolo è
la legge (qualcosa).
Oggi, la stramaggioranza della gente ha una conoscenza della legge (religione),
ma non ha nessuna conoscenza di Dio. Oggi, la gente si sente colpevole al calibro
della conoscenza del bene e del male; questa conoscenza non ha emancipato gli
esseri umani, ma li ha imprigionati. Adamo ed Eva hanno sacrificato un rapporto
con qualcuno (il Creatore) per un rapporto con qualcosa (la legge morale o religione).
I capi religiosi di tutti i tempi e di tutti i luoghi hanno la conoscenza del
bene e del male che il diavolo prometteva e è al nome di questa conoscenza
che hanno crocifisso Gesù. Gesù non diceva di fare il male, eppure
disturbava i capi religiosi, perché scappava alla prigione del legalismo.
Addirittura, Gesù predicava che era venuto per liberare i prigionieri:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto
per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi,
…” (Luca 4:18).
I guardiani della prigione si sono arrabbiati contro Gesù che li mandava
in disoccupazione! L’opera di Gesù è il contrario dell’opera
del diavolo; Gesù è venuto per liberarci del rapporto con la legge
(la conoscenza del bene e del male) per permetterci di ristabilire un rapporto
con Dio:
“Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché
il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il
Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (1 Giovanni 3:8).
Che cosa produce la conoscenza del bene e del male, nella mente della gente?
Per una parte, questa conoscenza genera colpevolezza e per un’altra, arroganza.
Chi non arriva a ubbidire alla legge viene torturato dalla sua coscienza e ci
sono milioni di esseri umani che soffrono dall’accusa della loro coscienza
e che ne perde il sonno! L’altra parte (la gente che pensa di ubbidire
alla legge) diviene arrogante e disprezza gli altri.
Ecco il risultato della conoscenza del bene e del male:
disprezzo di se o degli altri! Valeva la pena cedere all’inganno del diavolo?
Dio non ci chiede di ignorare la legge, ma di utilizzarla per quello che vale;
non ci è stata data per permetterci di meritare la salvezza, ma per dimostrarci
che meritiamo il castigo!
“Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo;
siete scaduti dalla grazia” (Galati 5:4).
“La legge è venuta per mezzo di Mosè, ma la grazia e la
verità sono venute nel mondo per mezzo di Gesù” (Giovanni
1:17).
La grazia ci salva, non la legge! I farisei conoscevano la legge, noi conosciamo
la grazia e la legge! La grazia ci salva e la legge ci guida!
2. “Fede”
(2a) La fede che Dio esiste: Il buon senso indica che l’ordine non nasce
dal disordine e che c’è un Creatore che ha messo le cose in ordine.
La maggior parte della gente crede che c’è un Creatore, ma non
l’identifica con il Dio della Bibbia. Spesso, la gente l’identifica
con il Dio della religione e pensa che basta credere che esiste per essere salvato/a.
Questa fede non cambia niente alla vita della gente e non salva nessuno; Giacomo
scriveva che i demoni hanno questa fede, ma non sono salvati:
“Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni
lo credono e tremano” (Giacomo 2:19). Non basta dire “Credo in Dio”
per essere salvato/a.
(2b) La fede che salva:
La fede che salva fa ubbidire e cambia qualcosa nella vita. Abraamo ha creduto
e la sua fede è entrata in azione. La fede di Abraamo era un rapporto
personale con Dio, un rapporto umile e ubbidiente.
Abraamo
(1) ha ascoltato Dio,
(2) ha creduto alle sue promesse e
(3) si è messo in movimento. Abraamo ha fatto diverse esperienze di fede
che l’hanno guidato a conoscere Dio come il Sovrano; queste esperienze
di fede hanno cambiato la sua vita.
Meglio una piccola fede in un gran Dio che una grande fede in un piccolo Dio.
La fede di Abraamo ha cresciuto con ogni esperienza che ha fatto con Dio
(1) lasciare la casa del suo padre,
(2) offrire il suo figlio Isacco in sacrificio,
(3) salvare Lot e la sua famiglia rapita,
(4) Intercedere per Sodoma e Gomorra.
“Che diremo dunque che il nostro antenato Abraamo abbia ottenuto secondo
la carne? Poiché se Abraamo fosse stato giustificato per le opere, egli
avrebbe di che vantarsi; ma non davanti a Dio; infatti, che dice la Scrittura?
«Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia».
Ora a chi opera, il salario non è messo in conto come grazia, ma come
debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la
sua fede è messa in conto come giustizia” (Romani 4:1-5).
Questo testo non contraddice Giacomo:
“Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando
offrì suo figlio Isacco sull'altare? Tu vedi che la fede agiva insieme
alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; così fu adempiuta
la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo
in conto come giustizia»; e fu chiamato amico di Dio. Dunque vedete che
l'uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. […] Infatti,
come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza
le opere è morta” (Giacomo 2:21-26).
La fede è la risposta dell’essere umano alla grazia di Dio; la
fede non è un opera, ma un atteggiamento. La fede è la locomotiva
e le opere sono le carrozze; la fede viene per primo. Le opere sono l’espressione
della gratitudine, non i spiccioli per pagare la salvezza.
3. Fare conoscere
Tutto il ministero di Gesù è “Fare conoscere Dio e il Suo
Amore”; tutto il ministero che Gesù ha confidato ai discepoli è
“Fare conoscere Dio e il Suo Amore fino alle estremità della terra”:
“Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare
tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine dell'età presente»” (Matteo 28:19-20).
Nella parola “conoscere” c’è il concetto di esperimentare,
di assimilare, di integrare!
C’è una grande differenza tra conoscere le Scritture e conoscere
Dio, ma l’uno non dovrebbe escludere l’altro. Purtroppo, la storia
mostra che tanta gente conosce le Scritture, senza conoscere Dio. Conoscere
è un processo e Paolo riconosce che, fino a quando siamo su questa terra,
conosciamo solo in parte:
“L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue
cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; poiché noi conosciamo
in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la perfezione sarà venuta,
quello che è solo in parte, sarà abolito” (1 Corinzi 13:8-10).
Nessuno ha tutta la conoscenza di Dio e questo dovrebbe mantenerci umili!
Quando incontriamo un altro cristiano che ha una conoscenza di Dio diversa dalla
nostra, ci spetta esaminare ogni cosa e ritenere quello che è buono:
“Ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene;” (1 Tessalonicesi 5:21).
Invece ci sono parecchi litigi che generano divisioni nella Chiesa!
Fare conoscere la Parola di Dio significa predicare, testimoniare, insegnare,
avvertire, incoraggiare e correggere; non è poco! C’è un
insegnamento convergente nel quale i predicatori contribuiscono tutti a comunicare
un’idea più grande e più completa di Dio, senza entrare
in conflitto (contraddizione). Uno insiste sulla misericordia di Dio, un altro
sulla Sua saggezza, un altro sulla Sua potenza, fedeltà, pazienza, vittoria,
ecc.
Questo insegnamento convergente edifica la Chiesa; tutte le predicazioni sono
vere e si completano. C’è anche un insegnamento divergente nel
quale si propagano eresie.
Già nel primo secolo, gli apostoli mettevano la chiesa in guardia contro
i falsi dottori e falsi profeti. C’è un’infinità di
filosofie che si contraddicono e la chiesa ha, purtroppo, generato degli insegnamenti
che si contraddicono.
Quando l’uno dice che gli esseri umani sono salvati per mezzo delle buone
opere, contraddice l’altro che dice che gli esseri umani sono salvati
per grazia!
Come fa il popolo per scegliere? Tornare all’insegnamento della Bibbia
permette di escludere tante eresie.
La conoscenza della Bibbia è indispensabile; non rimpiazza un rapporto
dinamico con Dio, ma lo completa.
4. Non ignorare:
“O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo
Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo dunque stati sepolti
con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo
è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così
anche noi camminassimo in novità di vita” (Romani 6:3-4).
Non è necessario essere ignorante per entrare nel Regno di Dio!!!
C) Imparare
“Avete imparato”, scriveva Paolo! Imparare è possibile solo
quando si riconosce umilmente che non si sa ancora. Imparare è un processo
per tutta una vita. Imparare richiede tempo e sforzi; bisogna decidere di imparare
e rimboccarsi le maniche per farlo! C’è troppo dilettantismo e
superficialità nelle chiese evangeliche.
Imparare richiede disciplina e perseveranza; e vorremmo essere discepoli senza
disciplina! Un po’ di serietà!
Dato che non c’è la scadenza della verifica, procrastiniamo e
lo studio della Bibbia diviene la priorità N° 200!
Ci vuole spesso un incentivo per studiare la Bibbia e impegnarsi a insegnare
qualcosa è un buon incentivo.
La chiesa propone molte occasioni di insegnare la Bibbia, inclusi i studi
biblici, gli incontri giovanili, la predicazione, l’evangelizzazione,
la scuola domenicale, ecc.
Chi va all’università per imparare una materia, dedica tempo, forze
e priorità allo studio e lo fa da professionista. Ci vorrebbe lo stesso
impegno per imparare la Parola di Dio.
Il telefonino permette rapidamente di scrivere un versetto o un’idea e
di non dimenticarli!
Il computer offre una chiave biblica molto rapida e si può esplorare
testi o temi metodicamente. Uno studio biblico può incoraggiare qualcuno
anche se non è esaustivo. Siamo inondati da informazione quasi inutile
che copre la conoscenza biblica! Ricordiamo cose di poca importanza e dimentichiamo
gli insegnamenti della Bibbia!
“Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono
mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché
il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero»” (Matteo
11:29-30).
Si impara a chi sa già. C’è una lunga catena che ci ha raggiunta
e che deve raggiungere le generazioni futuri; abbiamo imparato qualcosa della
Parola e lo insegneremo a chi ci segue:
“E le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale
a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri” (2Timoteo
2:2).
Abbiamo la responsabilità di non interrompere questa catena, ricordandoci
che certi sono stati martirizzati per averlo fatto. Per loro, insegnare la Bibbia
era più importante della vita del loro corpo.
Per noi, la vita del nostro corpo non è in palio e diamo poca importanza
alla catena “imparare-insegnare”. Alla scuola di Gesù c’è
molto da imparare; prima, bisogna disimparare il condizionamento del mondo che
inquina la nostra mente! Dio ha cose stupende da insegnarci se siamo disposti
a imparare da Lui! Lo Spirito profetico continua a soffiare per comunicare il
messaggio di Dio agli esseri umani; chi l’ascolterà per comunicarlo?
DIO NON SONNECCHIERÀ NÉ
DORMIRÀ
Canto dei pellegrinaggi. Alzo gli occhi verso i monti ... Da
dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra.
Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non
sonnecchierà.
Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà.
Il Signore è colui che ti protegge; il Signore è la tua ombra;
egli sta alla tua destra.
Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte.
Il Signore ti preserverà da ogni male; egli proteggerà l'anima
tua.
Il Signore ti proteggerà, quando esci e quando entri, ora e sempre. (Salmo
121:1-8)
1. Estate e vacanze
L'estate è la stagione delle vacanze, l'occasione di fare altre cose,
di riposarsi, di viaggiare e di divertirsi.
Dimenticare la quotidianità e darsi alla gioia senza preoccupazione;
ecco il vero lusso!
Dio non parte in vacanza e non viaggia per divertirsi;
viaggia con noi per proteggerci da ogni incidente e proteggerci da ogni male.
Dio ci ama e ci ama troppo per lasciarci in balìa alla malvagità
del diavolo.
Dio ha promesso di accompagnarci se lo accettiamo!
Ci spetta pensare un po'; vogliamo essere accompagnati da Dio in tutti i nostri
divertimenti estivi o preferiamo lasciarLo fuori per essere indisturbati nel
godimento dei piaceri offerti dal mondo?
L'estate è spesso l'occasione di peccare perché l'ozio e le brame
della carne ne danno la possibilità. La Bibbia ci insegna che il diavolo
ha lasciato Gesù, dopo avere provato a tentarlo, fino ad un momento opportuno:
“Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò
da lui fino a un momento opportuno” (Luca 4:13).
Il diavolo è vinto, ma non si dà per vinto.
L'estate è spesso un momento opportuno per il diavolo che cerca a ucciderci.
Quando studiamo come il diavolo ha tentato Gesù, ci accorgiamo che le
sue proposte sono quasi decenti e che non c'è nessun male apparente a
provarci!
"Stop", dice Dio! "Non lasciarti trascinare al macello!".
Dio ci avverte che il diavolo ha sempre proposte seducenti per chi ricerca emozioni
forti.
2. Libertà, si; anarchia, no!
Si, si, sappiamo tutti che Gesù ci ha chiamati alla libertà e
che, comunque, ha già pagato in anticipo per i nostri peccati.
Pagare volontariamente con l’idea che basterà chiedere perdono
per ricevere la grazia si chiama tentare Dio.
Siamo certamente liberi di peccare, ma il peccato ha un prezzo che nessuno può
pagare. Non giocare con il peccato, perché lo stipendio del peccato è
il malessere, la malattia e la morte. Se il peccato non fosse così drammatico,
Gesù non sarebbe andato fino alla croce per salvarci dalle sue conseguenze.
Se il perdono non ci costa niente, è opportuno ricordarci che ha costato
la vita a Gesù.
“Che diremo dunque? Rimarremo forse nel peccato affinché la grazia
abbondi? No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in
esso?” (Romani 6:1-2).
In estate, quando l'aria della sera è fresca, fa sempre piacere rimanere
all'aperto con una candela accesa per allontanare le zanzare.
Purtroppo c'è spesso una falena che vi si avvicina attirata dalla luce.
Basta svolazzare una volta sopra la fiamma per bruciarsi le ali e morire.
Le candele del diavolo ci sembrano innocue ma chi se vi avvicina, solo per vedere,
si brucia e muore!
"Stop" ci dice Dio "la fiamma è pericolosa!".
Non dobbiamo avere paura di tutto e rimanere ai domiciliari per paura di incontrare
il diavolo per strada, ma dobbiamo essere consapevoli che ci cerca per ucciderci.
Gesù ci dice: “«Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai
lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”
(Matteo 10:16).
Solo Dio può, e vuole, renderci vittoriosi contro il diavolo, ma se disubbidiamo
volontariamente alla sua parola, diventiamo vulnerabili e il diavolo lo sa.
Una delle sue strategie è di trascinarci lontano da Dio per tentarci.
Nessuno deve ignorarlo!
“Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato
sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu
dominalo!»” (Genesi 4:7).
3. Non rattristare lo Spirito Santo
"Non faccio niente di male" dicono i candidati al peccato, "tutti
gli altri lo fanno!".
Il calibro dei cristiani non è gli altri, ma Gesù. Ci tocca chiederci
"What would Jesus do?" Gesù non si ubriacava, non fornicava,
non si drogava, non andava alle slot machines.
Il nostro rapporto con Dio è basato su due promesse, la promessa di Dio
di salvarci e la nostra promessa di seguirLo.
Dio dichiara che rimane fedele al suo contratto con noi; e noi?
“Se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli,
egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”
(2 Timoteo 2:13).
Ci spetta non rinnegare la nostra promessa di seguirLo.
La storia del popolo d’Israele ci mostra un Dio fedele alle sue promesse
e un popolo ripetutamente infedele alla sua alleanza.
Dio mandava i suoi profeti per avvertire il popolo, ma il popolo caparbio non
si lasciava avvertire e rompeva il patto come una donna o un uomo adultero.
Le conseguenze dell’allontanamento del popolo sono sempre state dolorose,
perciò c’è spesso qualcuno per dire che Dio è sadico.
No, Dio non ha nessun piacere a vedere i suoi figli e figlie soffrire:
“Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice il Signore,
DIO, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta
dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie!
Perché morireste, o casa d'Israele?"” (Ezechiele 33:11).
Le conseguenze dei nostri peccati sono sempre una perdita di contatto con
Dio che dà la vita. Dio non ha bisogno di castigarci;
ci castighiamo noi stessi. Quando rattristiamo lo Spirito Santo, ci ritroviamo
vuoti e tristi; siamo stati creati per essere riempiti dallo Spirito Santo:
“Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati
per il giorno della redenzione” (Efesini 4:30).
La gioia fa parte del Suo frutto e senza di Lui, c’è soltanto il
ricordo della gioia persa. Il mondo è bulimico di piacere perché
cerca la gioia … e non la trova nei divertimenti peccaminosi. Più
si dà a questi divertimenti, più la tristezza riempie i cuori.
Basta guardare i vecchi rammaricati per convincersene.
4. Sceglie dunque la vita
Dio non sonnecchia e non dorme quando ci abbandoniamo al peccato; la nostra
coscienza ci avverte, ma Dio non ci impedisce di peccare, perché rispetta
le nostre decisioni. L’amore che non rispetta non è amore.
Non siamo dei robot programmati, ma degli esseri umani liberi delle loro scelte;
liberi e responsabili.
Dio non ha forzato il suo popolo a fare la Sua volontà, ma l’ha
avvertito mediante i profeti: “Ho steso tutto il giorno le mani verso
un popolo ribelle, che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri;”
(Isaia 65:2 e Romani 10:20).
La via non buona è larga e molti vi camminano, ma porta alla perdizione:
“Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e
spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano
per essa”.
“Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita,
e pochi sono quelli che la trovano” (Matteo 7:13-14).
La nostra scelta determina il bersaglio: perdizione o vita.
Siamo liberi di scegliere, ma per scegliere, bisogna conoscere le conseguenze.
Ignorare (o fingere di ignorare) non cancella le conseguenze!
La Bibbia ci avverte che le conseguenze del peccato sono la morte.
Ci spetta scegliere:
“Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io
ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli
dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza” (Deuteronomio
30:19).
Ci fa comodo pensare che Dio chiuda un occhio sul nostro peccato, dato che il
fuoco del cielo non è caduto su di noi quando abbiamo peccato, nel passato!
Pensiamo, perfino, che Dio tolleri il nostro peccato! Dio è paziente,
ma non tollera il nostro peccato; Dio è santo e la santità non
è compatibile con il peccato.
5. Il binomio “Illusione-Delusione”
Non è sorprendente di vedere un malessere così esteso nella società
odierna?
È opportuno chiederci da dove viene? Perché una percentuale importante
delle medicine vendute contiene antidepressivi? La gente dice “sono stato/a
sfigato/a”; la Bibbia dice “hai fatto scelte sbagliate”.
Vedo la faccia gioiosa dei giovani pieni di speranza e la faccia torturata dei
vecchi disperati. I giovani sono illusi e i vecchi sono delusi.
Bisogna dire ai giovani che l’illusione è una menzogna e che la
menzogna viene dal diavolo; per evitare la delusione, bisogna evitare l’illusione!
Il discorso non è né religioso né morale; il discorso è
logico.
La religione e la morale minacciano, ma la logica avverte! Chi si lascerà
avvertire? Sento dire: “se non ci divertiamo quando siamo giovani, quando
ci divertiremo?”, ma perché scegliere un divertimento micidiale?
Tanti pensano essere più furbi degli altri e perfino di Dio; sono trasgressivi
per l’adrenalina che produce la sfida.
Non seguire la voce del diavolo quando ti dice di trasgredire l’ordine
di Dio; è pericoloso. Il diavolo l’ha fatto con Eva e Adamo e vediamo
i risultati.
Loro, forse, non sapevano, ma noi sappiamo!
Il tentatore non ha cambiato e la logica non ha cambiato:
le stesse cause producono i stessi effetti e basta vedere la faccia spenta degli
anziani per convincersene.
Non seguire la folla che cammina sulla via spaziosa della perdizione; abbi il
coraggio di scegliere la via angusta.
Dio ti proteggerà sulla via angusta e ti aiuterà a vincere il
maligno.
“Ragazzi, vi ho scritto perché avete conosciuto il Padre. Padri,
vi ho scritto perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio rimane
in voi, e avete vinto il maligno” (1 Giovanni 2:14).
Dio ha promesso che non sonnecchierà né dormirà. Noi
possiamo approfittare dell’estate per sonnecchiare e dormire, ma Dio non
lo fa e ci protegge dai pericoli sconosciuti da noi. Ci avverte anche dei pericoli
sconosciuti per permetterci di prendere posizione e non lasciarci sorprendere.
Il combattimento spirituale continua anche in estate, perché il diavolo
non parte in vacanze. Vigilanza, dunque!
Vegliare e pregare è un consiglio di Gesù ai suoi discepoli (anche
noi) e ci spetta prenderlo sul serio. “Vegliate e pregate, affinché
non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è
debole»” (Matteo 26:41).
Partiamo in vacanza con Dio, non in vacanza da Dio.
COME POTRÀ IL GIOVANE?
“Come potrà il giovane rendere pura la sua via? Badando a essa
mediante la tua parola. Ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciare che
mi allontani dai tuoi comandamenti. Ho conservato la tua parola nel mio cuore
per non peccare contro di te” (Salmo 119:9-11 Nuova Riveduta).
“Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Custodendo le tue
parole. Con tutto il cuore ti cerco: non farmi deviare dai tuoi precetti. Conservo
nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato” (Salmo 118:9-11).
1. Bada alla tua via!
"Bada alla tua via!" dice il Salmista. E come potrà il giovane
badare alla sua via? La risposta è inclusa nello stesso versetto: "Mediante
la Parola di Dio". Si tratta di un’esortazione potente. Chi comanda
nella vita del giovane, Dio o il peccato? Che criteri il giovane utilizza per
scegliere o decidere, la Parola di Dio o il piacere del peccato? Il piacere
si è fatto un posto importante nel mondo e è diventato l'idolo
di tanti giovani (e non solo)!
Tanta gente vive solo per il piacere e certi hanno venduto la loro anima al
diavolo per un piacere effimero.
Dio non è contrario al piacere, ma è contrario all'idolatria del
piacere.
La ricerca del piacere non è l'obiettivo della vita cristiana; ne è
un effetto collaterale.
Il piacere-idolo è un brutto tiranno e i suoi suddetti non sono felici.
La sete convulsiva di piacere rovina tante vite.
- Il piacere compulsivo della sessualità "libera" rovina le
coppie e le famiglie.
- Il piacere del gioco d'azzardo rovina l'economia di chi ne è dipendente.
- Il piacere del mangiare tropo genera obesità.
- Il piacere del fumo produce cancro delle vie respiratorie.
- Il piacere delle sostanze stupefacenti uccide, ecc.
Il piacere è un brutto tiranno per chi si sottomette ai suoi ordini.
Dio non ha creato i giovani per farli prigionieri del piacere peccaminoso. Bisogna
sapere dire "No" al piacere peccaminoso e resistere alla molteplicità
delle sue sollecitazioni chiamate seduzioni!
Il problema del piacere-idolo è che mette l’ego in primo posto,
un posto che solo Dio è degno di occupare nella vita di ognuno.
2. L’inganno della seduzione
Se la seduzione non fosse seducente, non sarebbe più seduzione!
La seduzione è un inganno e il diavolo è il grande ingannatore.
Il diavolo regna su questo mondo e utilizza la seduzione del piacere per asservire
gli esseri umani alla sua autorità devastante.
Il diavolo ha un solo obiettivo per i giovani: ammazzarli!
“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere;”
(Giovanni 10:10a).
Gesù offre un'altra prospettiva che si chiama vita abbondante:
“Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza”
(Giovanni 10:10b).
C'è un'alternativa al lupo, si chiama Gesù. C'è un'alternativa
alla morte, si chiama vita abbondante. C’è un’alternativa
al piacere peccaminoso, si chiama felicità e armonia.
Che scelta fai?
“Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io
ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli
dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza” (Deuteronomio
30:19).
Ogni scelta ha conseguenze e ognuno dovrebbe considerare le conseguenze per
scegliere.
Per chi è già schiavo dal peccato, Gesù si presenta come
il liberatore:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto
per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi”
(Luca 4:18).
Non è troppo tardi per ricevere Gesù e la libertà che
dà. O Gesù regna, o il peccato regna nella tua vita! Quale Signore
hai scelto di servire? Gesù stesso afferma:
“Nessuno può servire due padroni; perché o odierà
l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per
l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona” (Matteo 6:24).
3. Il caos del mondo
Il mondo è pieno di filosofie strane e, oggi, quasi tutto sembra permesso
o incoraggiato.
“Non c’è male a farsi del bene” è un invito
a liberarsi da tutti i vincoli morali e tanti si lasciano contaminare.
Già 3200 anni fa, ognuno faceva quello che gli pareva meglio:
“In quel tempo, non c'era re in Israele; ognuno faceva quello che gli
pareva meglio” (Giudici 21:25). Dio ha messo picchetti per avvertirci
e ci ha dato i suoi comandamenti per proteggerci da conseguenze che noi ignoriamo
(forse?).
Il peccato non è solo una questione di bene e male, ma una rottura
dell’armonia voluta da Dio. Il peccato è una scelta ribelle contro
Dio.
I peccatori pensano: “Siamo più furbi di Dio e sfidiamo le sue
istruzioni!”.
E’ vero che tanta gente ha un’idea storta di Dio, ma molti cristiani
nati di nuovo hanno anche un idea storta di Dio. Anni di morale religiosa hanno
dato un’idea storta di Dio.
Gli atei hanno ragione di rifiutare un’idea storta di Dio, ma l’alternativa
a “un’idea storta di Dio” non è “nessun Dio”!
L’alternativa è “un idea corretta di Dio!”. Un idea
corretta di Dio è necessaria per una vita armoniosa, liberata dall’imperialismo
dell’ego insaziabile.
4. Siete sale della terra
Tante filosofie seducono la gente, ma sono illusioni che bisogna smascherare
in tempo.
Non è semplice! Prendiamo il tempo di pensarci! Se ci fosse realmente
una filosofia umana (saggezza) giusta, in 2000 anni, la gente l’avrebbe
scoperta e sarebbe diventata la norma di tutti. Una filosofia giusta dà
quello che promette!
L’illusione non dà quello che promette. Il vangelo è l’unica
saggezza che ha attraversato 2000 anni e non delude chi lo riceve.
Come mai così poca gente lo riceve? Forse perché i giovani da
tanto tempo non badano più a rendere la loro via pura. Pensiamoci! Il
vangelo è molto di più della testimonianza che portiamo, ma la
gente vede/sente solo la nostra testimonianza.
Che testimonianza presentiamo al mondo? Essere “sale della terra”,
come Gesù dice, significa essere cristiani saporiti. Invece ci sono troppi
cristiani insipidi!
I giovani hanno voglia di badare alla loro via quando vedono cristiani adulti
vivere quello che predicano con amore e potenza.
5. Criteri per rendere pura la propria via
Il salmista chiede: “Come il giovane potrà …?”! Significa
che non è ovvio.
La via del giovane non è pura automaticamente e bisogna lavorare sodo
per renderla pura.
Gli insegnamenti della cultura, della religione, della famiglia non ci permettono
di rendere la nostra via pura agli occhi di Dio.
Utilizzare la Parola di Dio (Bibbia) per decidere come rendere la nostra via
pura è possibile solo se la conosciamo e se siamo docili.
I capi religiosi, nel tempo di Gesù, conoscevano la Parola di Dio, ma
non erano docili; anzi si sono ribellati e hanno fatto crocifiggere Gesù.
Dio ci chiama a:
(1) conoscere la Bibbia
(2) sottometterci alla sua armonia
(3) ubbidire ai suoi insegnamenti.
Ci dà lo Spirito Santo per questo! Guai a chi rattrista lo Spirito
Santo con la sua incredulità e la sua disubbidienza. L’insegnamento
della Bibbia non si limita a una morale (Questo è buono e questo è
male), non è un libro di storia o di storie. La Bibbia è Parola
ispirata di Dio. Gesù afferma che: “L’uomo non vivrà
solo di pane, ma da ogni Parola che esce dalla bocca di Dio” (Matteo 4:4).
6. Puro! Che cosa significa?
Il chimico dice che un prodotto è puro se non è una miscella.
Nella natura, quasi tutto è impuro. Per esempio, l’acqua di mare
è una miscela, perché contiene circa 30 grammi di sale per 1000
grammi di acqua (3%)!
L’impurità, cioè il sale, basta a renderla imbevibile. 3%
bastano a corrompere 97%...!
Rendere pura l’acqua di mare non è una piccola impresa.
Rendere puro la via del giovane non è una piccola impresa!
Se compro un desalinizzatore per purificare l’acqua di mare, c’è
un manuale e guai a chi non lo legge per farlo funzionare bene!
Come il giovane renderà la sua acqua pura? Badando a seguire le istruzioni
del manuale!
Logico, no? Non ho bisogno di capire tutti dettagli del funzionamento del
desalinizzatore per farlo funzionare bene; basta seguire le istruzioni del manuale
che il produttore ha scritto.
La Bibbia è il manuale del giovane per rendere la sua via pura.
Il Produttore della vita è Dio; chi meglio di Lui sa come vivere bene
la vita?
7. La sua via …, ma che via?
Su che via camminiamo? Si sceglie la via secondo l’obiettivo da raggiungere!
Quale è il nostro obiettivo, nella vita?
La domanda sembra semplice, ma non è il caso!
Cristiani nati di nuovo, rispondiamo che il nostro obiettivo è di servire
Dio, ma non è tutta la storia! In realtà, il nostro obiettivo
è anche di avere successo, di guadagnare soldi, di essere benestanti,
di godere la vita e di fare carriera.
Speriamo che entrambi gli obiettivi siano compatibili, ma non ci pensiamo per
paura che non sia il caso! Così camminiamo con un piede nel mondo e un
piede nel cielo e non è comodo!
Quando le due vie divergono, non possiamo più mantenere un piede lì
e un piede là; mettiamo allora entrambi i piedi sulla stessa via!
Quale? Troppo spesso finiamo con i due piedi sulla via del mondo e abbandoniamo
la via del cielo. La via del cielo è angusta e ripida!
Camminare da solo non è divertente; invece, sulla via larga, ci sono
“amici” per incoraggiarci e con chi scherzare! Il problema è
che la via larga porta alla perdizione.
Incoraggiarsi a vicenda sulla via larga è micidiale:
“Coraggio, amico, su con le gambe che andiamo in perdizione!”. Cambiare
via si chiama convertirsi!
8. Camminare stanca
Una via significa che c'è un processo dinamico: camminare. Si parte dal
conosciuto per recarsi verso lo sconosciuto. Nessuno cammina senza avere deciso
di camminare, perché camminare stanca.
Tanta gente si lascia portare dal movimento del mondo e va verso la perdizione
alla sua insaputa; basta lasciarsi trascinare dalla corrente del mondo.
Fare come gli altri, cioè i ragazzi del mondo è una forte tentazione
e bisogna saperlo. Bisogna decidere su che via vogliamo camminare e perseverare.
La decisione deve essere ripresa ogni giorno, perché la pressione del
mondo si manifesta ogni giorno. La stanchezza non è un motivo valido
per non camminare.
I grandi uomini di Dio hanno passato una vita a camminare, per fede, con Dio.
9. Progredire o girare nel deserto?
Ogni giovane ha la sua via. A volte ci sentiamo soli sulla nostra via, ma Gesù
ha promesso di accompagnarci ogni giorno! Le promesse di Gesù ci incoraggiano
a perseverare e a non mollare tutto. Nessuno ha una via diritta; zigzaghiamo,
perché ci smarriamo e ci ritroviamo nel nulla. Bisogna allora tornare
indietro per ritrovare la via.
Come gli Ebrei, giriamo nel deserto. Hanno girato così tanto a motivo
della loro incredulità e della loro disobbedienza:
“A chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a
quelli che furono disubbidienti? Infatti vediamo che non vi poterono entrare
a causa della loro incredulità” (Ebrei 3:18-19).
Dio ci mette davanti a cose che non piacciono al nostro ego e siamo tentati
di rifiutare di affrontarle. Proviamo a essere più furbi di Dio e continuiamo
a camminare pensando di averla scappata bella, ma, un giorno o l'altro, ci ritroviamo
davanti alle stesse cose spiacevole che bisognerà affrontare coraggiosamente
un giorno o l'altro! Procrastinare non serve, anzi è controproducente.
Dio non ci chiama a sfuggire davanti ai nostri problemi, ma a risolverli e
più presto sarà, meglio sarà (the sooner, the better).
È utile saperlo, ma è ancora più utile viverlo. A girare
nel deserto si cammina, ma non si va avanti...
Gli Ebrei avevano l'illusione di progredire e hanno avuto bisogno di 40 anni
per fare quello che si poteva fare in 40 giorni, a causa della loro incredulità
e della loro disobbedienza.
È facile criticarli, ma non serve se manifestiamo la stessa incredulità
e la stessa disobbedienza. Loro non sapevano, mentre noi sappiamo; sapere ci
rende responsabili!
10. Non scoraggiarti!
Ci sembra, ogni tanto, che la nostra via è un vicolo cieco.
Non riusciamo a concretizzare i nostri progetti, ci sono tante sofferenze e...
chi ce la fa fare? Lo scoraggiamento è sempre in agguato e chi si scoraggia
si ferma.
A noi sembra che la nostra via sia senza uscita, ma non a Dio.
Oltre a questa curva, la via continua, anche se non la vedo ancora.
Cammino per fede, non per vista.
Ho fiducia che Dio non mi lascia in braghe di tela in mezzo al nulla.
Dio non l'ha fatto con gli Ebrei e non lo farà con noi.
Perciò non ci fermiamo! Davanti alle difficoltà, gli Ebrei hanno
avuto la forte tentazione di tornare indietro e di camminare indietro verso
l'Egitto; Mosè ha dovuto incoraggiarli a non farlo.
“Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state
scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche”
(1 Corinzi 10:11).
Tutti i cristiani hanno la forte tentazione di tornare indietro da dove Dio
li ha salvati.
La volontà di Dio non è di farci tirare indietro, ma di osare
andare avanti, per fede:
“Ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l'anima
mia non lo gradisce». Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro
a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita” (Ebrei
10:38-39).
Coraggio! La vita per fede non è comoda e Dio ci tira sistematicamente
fuori dalla nostra zona di comodità! Come mai? Nella nostra zona di comodità,
non viviamo per fede, ma utilizziamo le nostre risorse per dare gloria all’uomo
(alla donna) che siamo! La vita cristiana è un’avventura di fede;
lo è stata per Abramo, per Mosè e per tanti altri che ci dicono
che Dio è fedele e che vale la pena correre i rischi della fede. Non
scoraggiarti!
11. Navigatore
I progressi della tecnologia facilitano i viaggiatori.
Il navigatore aiuta a non smarrirsi nel labirinto delle strade.
Il navigatore permette a ognuno di badare alla sua strada.
Come funziona? È collegato al cielo, cioè a satelliti di geo-localizzazione
e riceve in continuo informazione per localizzare il viaggiatore.
Il navigatore ha memorizzato molte carte geografiche che mostra sullo schermo.
L’elettronica fa il resto e una voce dice che scelta fare a ogni incrocio.
Gesù dice che lo Spirito Santo ci guiderà in tutta la verità;
lo Spirito Santo è il nostro navigatore e la memoria delle carte geografiche
è la nostra conoscenza della Bibbia.
Al momento giusto, lo Spirito Santo va “pescare” l’informazione
necessaria nella nostra memoria e sussurra al nostro orecchio che scelte fare.
Quando non seguo le istruzioni del navigatore, la voce non si arrabbia mai
contro di me, ma mi propone un’alternativa o mi fa tornare indietro.
Tornare indietro significa convertirsi. Sembra stupido non accendere il navigatore
quando si va verso lo sconosciuto, ma tanta gente si fida dal suo cuore (“ascolta
quello che il tuo cuore dice”), come se il “cuore” fosse infallibile.
Anche certi cristiani si affidano a quello che sentono, mentre la Bibbia ci
dice di badare alla Parola di Dio.
Onestamente, quello che sentiamo cambia 200 volte al giorno e i nostri sentimenti
non sono affidabili. L’amore di Dio può essere percepito con sentimenti,
ma non è sempre il caso. Spesso crediamo, per fede, che Dio ci ama perché
la sua Parola lo dice.
C’è una forma di pseudo spiritualità chiamata esaltazione
che è poco spirituale in quanto segue più il cuore che la Parola
di Dio!
Quando il navigatore mi guida, non è che io mi senta esaltato o trasportato
di felicità, ma mi guida a buon porto.
Se ho fiducia nella tecnologia, posso anche avere fiducia nella Parola di Dio.
Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno
dietro a te una voce che dirà:
«Questa è la via; camminate per essa!» (Isaia 30:21).
Ascoltiamo, dunque, la voce di Dio!
“Quando però sarà venuto Lui, lo Spirito della verità,
egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà
di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà
le cose a venire” (Giovanni 16:13).
CHE COSA C’È NEL MEZZO?
"[Gesù] Entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che
aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno
di sabato per poi accusarlo. Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita:
"Mettiti nel mezzo!". Poi domandò loro: "È lecito
in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?".
Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per
la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: "Stendi la mano!".
La stese e la sua mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani
e tennero consiglio contro di lui per farlo morire" (Marco 3:1-6).
1. La sinagoga e il sabato
La sinagoga era il luogo della religione, delle regole (legge), della fedeltà
alla tradizione. C'era posto per Dio nella sinagoga? La domanda è scandalosa
perché, secondo i farisei, Dio «doveva» abitare lì,
in quel santuario costruito da mani d’uomo per Lui. Come se Dio dovesse
lasciarsi imprigionare in una struttura umana!
Nella casa del vietato e del lecito, Gesù chiese: "È lecito
in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?"
La domanda è scandalosa perché il sabato «doveva»
essere rispettato a tutti costi. Non si scherza con le cose religiose e i farisei
erano disposti ad assassinare Gesù per salvaguardare i dogmi della loro
religione:
“Anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà
di rendere culto a Dio” (Giovanni 16:2).
Gesù vuole salvare, guarire, sanare; la religione si oppone. Per i farisei,
la sofferenza di questo storpio non importava; quello che importava, invece,
era l'osservanza della legge di Dio; cioè il rispetto del sabato. E per
noi? Gesù disturbò l'ordine stabilito con una domanda d'amore.
Come se la sinagoga non fosse il luogo dell'amore; come se il sabato non fosse
il giorno dell'amore. Perché Gesù scelse la sinagoga e il sabato
per guarire quest’uomo?
2. Indignato dalla durezza dei cuori
Gesù era indignato e rattristato dalla durezza dei loro cuori. Preferire
l'ordine religioso alla guarigione di un uomo è una scelta drammatica
che rattrista Gesù. Chissà quante volte abbiamo rattristato Gesù
con scelte sbagliate? Chissà se il nostro cuore è duro al punto
di togliere la vita di qualcuno invece di darla? Gesù è sorgente
di vita e i legalisti (i farisei) sono sorgenti di morte! E noi, che sorgenti
siamo?: "La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l'amaro?"
(Giacomo 3:11).
Non è per caso che Gesù abbia fatto questo miracolo di sabato
e nella sinagoga; Gesù ha voluto provocare una riflessione fondamentale
sul ruolo della religione (legge) e l'attaccamento carnale a principi, precetti
e comandamenti. Gesù ha voluto mostrare che la lettera può uccidere
e che solo lo Spirito può vivificare:
“Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non
di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica”
(2 Corinzi 3:6).
Gesù non dice che la legge data da Mosè è scaduta:
“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son
venuto per abolire, ma per dare compimento” (Matteo 5:17) ma che non deve
avere il posto centrale (in mezzo) nella vita; questo posto spetta a Dio e al
prossimo (amore).
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta,
dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più
gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste
cose bisognava praticare, senza omettere quelle” (Matteo 23:23).
Chiunque ricerca la giustificazione (la salvezza) nella legge è decaduto
dalla grazia:
“Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione
nella legge; siete decaduti dalla grazia” (Galati 5:4)! Gesù dice
che bisogna dare la precedenza alla giustizia, alla misericordia e alla fedeltà
(la gente) senza trascurare la legge!
3. Gioia o ira?
Per i farisei qualcuno doveva stare male, o lo storpio o Gesù (forse
entrambi). Per Gesù qualcuno doveva stare bene, o lo storpio o i farisei
(forse entrambi). Quello che doveva rallegrare i cuori, cioè la guarigione
di uno storpio, scatena ira e accuse. Siamo rallegrati dalla guarigione che
Gesù dà o siamo così induriti di cuore che ci arrabbiamo
quando Gesù scombussola il nostro ordine per guarire qualcuno? Perché
quest’accanimento contro Gesù?
4. Qual è il calibro?
Lecito, non lecito? Vietato, non vietato? Gli uomini cercano disperatamente
un codice, delle regole, una legge alla quale aggrapparsi.
Abbiamo bisogno di sapere quello che è giusto e quello che è
sbagliato e, forse, anche quello che è bene e quello che è male!
Abbiamo bisogno di criteri obiettivi, di riferimenti, di un’autorità
per decidere (e giudicare). Gesù fa una domanda per interpellare i farisei,
ma non l’ascoltano: “È lecito fare del male … è
lecito togliere la vita?”. I farisei non hanno risposto. Rispondere a
questa domanda domandava coraggio e umiltà.
Se avessero detto: “È lecito fare del bene e … è
lecito salvare”, avrebbero tradito la loro interpretazione della legge.
Se avessero risposto: “È lecito fare del male … è
lecito togliere la vita, avrebbero tradito lo spirito della legge, cioè
l’amore. Gesù ha messo i farisei davanti ad un’incoerenza
del loro sistema religioso e … si sono arrabbiati al punto da volere eliminarlo
fisicamente (il quale è un’offesa alla legge)!
Quando l’amore per le parole di Dio porta l’uomo a odiare il Figlio
di Dio (la Parola fatta carne), c’è qualcosa che non va. Forse
è l’amore per le parole di Dio che non andava. Che amore avevano
per le parole di Dio? Che rispetto avevano per Dio? Che cosa cercavano nelle
parole di Dio? Marco dice che cercavano un motivo per accusarlo! C’era
uno spirito di contesa, cercavano un motivo per litigare invece di sottomettersi
a Dio per fede.
Questa saggezza è carnale, terrena e diabolica dice (Giacomo 3:15).
5. Regnare o ubbidire?
Gesù disse di fare quello che i farisei dicevano ma non quello che facevano:
“Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo
le loro opere; perché dicono e non fanno” (Matteo 23:3).
Era giusto rispettare il sabato come giorno di riposo, ma non spettava a nessuno
gestire il riposo degli altri! Cos’è il riposo? Quando l’essere
umano non lascia più Dio regnare e si mette in testa di occupare il posto
di Dio per regnare (e giudicare gli altri), fa il gioco del diavolo.
Chi regna e chi è sottomesso al Re? Sembra giusto dichiarare che Dio
regna e gli esseri umani si sottomettono alla Sovranità di Dio. In realtà,
la sovranità è oggetto di concupiscenza e ognuno prova a diventare
sovrano anche nel suo piccolo:
“Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete
che quelli che sono reputati prìncipi delle nazioni le signoreggiano
e che i loro grandi le sottomettono al loro dominio” (Marco 10:42).
È facile scambiare la volontà di Dio con quella dell’uomo;
è una grave confusione.
Quando l’uomo regna nel Nome di Dio, non compie la volontà di Dio;
l’uomo non è chiamato a regnare, ma a servire. Gesù non
è venuto per regnare (anche se ne aveva il diritto), ma per servire e
salvare: “Appunto come il Figlio dell'uomo non è venuto per essere
servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”
(Matteo 20:28);
ci ha lasciato un esempio:
“Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come
vi ho fatto io” (Giovanni 13:15). Ovviamente i farisei non avevano capito
l’esempio o non avevano voluto capirlo. Volevano regnare, non lasciare
Dio regnare.
6. Non farti nessun’immagine di Dio
I farisei si erano fatti un’immagine di Dio (contro il primo comandamento
in Esodo 20:4
“Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù
nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra”)
e volevano forzare Dio a corrispondere a questa immagine.
Dio chiama gli uomini a essere umili per quanto riguarda l’idea che si
fanno di Dio (Conosciamo in parte: “Poiché noi conosciamo in parte,
e in parte profetizziamo” 1 Corinzi 13:9).
Dio non si lascia imprigionare in nessuna immagine, nessuna teologia (dogmi),
nessuna morale (legge); Dio è più grande di tutto questo.
Perché abbiamo così tendenza a definire (limitare) Dio, è
strutturare la teologia, a dominare sulla gente? La tentazione suprema è
di volere essere come Dio, conoscere il bene e il male per non avere più
bisogno di Dio:
“Ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno
e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male” (Genesi 3:5).
Un Dio che non si lascia mettere in equazione non è gestibile! Chi ha
detto che Dio deve essere gestibile? Non è piuttosto l’uomo che
dovrebbe lasciare Dio gestire la sua Creazione? L’uomo ha paura e la sua
paura non lo guida né nella verità né nell’amore.
Da quando l’uomo (Adamo) ha peccato contro Dio, ha paura. Non è
quel che dice a Dio per giustificarsi di essere nascosto?
“Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura,
perché ero nudo, e mi sono nascosto»” (Genesi 3:10);
la paura rovina la vita degli esseri umani. L’uomo ha bisogno di essere
rassicurato, di trovare sicurezza, di vivere in pace. Quando la sua coscienza
lo tormenta, deve trovare un modo per calmarla. L’uomo ha paura da quello
che non conosce; ha paura di Dio perché si sa peccatore; ha paura del
suo prossimo che potrebbe essere un altro Caino assassino; ha paura del futuro
e di non avere le risorse per affrontarlo. Invece di confidarsi nella grazia
di Dio, l’uomo s’inventa una storia, una favola, una religione e
… si rassicura (s’illude di rassicurarsi) a prezzo modico!
7. Bisogna scegliere il suo campo!
Ci sono poli forti, in questo testo:
• togliere la vita salvare la vita
• fare il male fare il bene
• legge (lecito/non lecito) grazia
• ira dei farisei riconoscenza della guarigione
• farisei Gesù
In mezzo a questi due poli antagonisti, un uomo paralizzato: "Mettiti nel
mezzo!"
Gesù non cerca una via di mezzo (nei compromessi); non c’è
via di mezzo tra il giusto e lo sbagliato!
Gesù smaschera lo sbagliato e lascia il giusto parlare per Lui.
Gesù mette l’uomo al centro del discorso; i farisei mettono la
religione (il legalismo) al centro del discorso. Le esigenze della legge sono
contrarie a quelle dell’uomo. La legge non risponde alle attese del paralizzato
e il paralizzato non ha nessuna attesa dalla legge o dalla religione (non è
venuto alla sinagoga per essere guarito). Gesù cambia tutto; una riunione
liturgica ben preparata si trasforma in un momento di vita perché Gesù
apporta la vita. Gesù distrugge le strutture artificiali costruite da
mano d’uomo e che imprigionano gli uomini (e Dio!); Gesù dà
libertà e guarigione.
8. Azione e reazione
La presenza, le parole e gli atti di Gesù non lasciano mai indifferenti.
In certi provocano sollievo, speranza e guarigione, in altri producono contrarietà,
odio e pensieri criminali. Gesù non si è arrabbiato e non ha alimentato
nessun conflitto; Gesù non ha bisogno di polemiche, di litigi o di contese
(la sua saggezza è pacifica). Gesù non protegge nessuna teologia,
non ha bisogno di persuadere nessuno: agisce! Gesù diceva:
“Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; ma se le faccio,
anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate
che il Padre è in me e che io sono nel Padre” (Giovanni 10:37-38).
Le azioni di Gesù parlano a favore suo, ma la gente non vuole ascoltare.
Come riceviamo la parola di Dio quando ci perturba? Lo storpio l’ha ricevuta
con fede e la sua vita è stata trasformata; i farisei non l’hanno
ricevuta e la loro vita è rimasta miserabile.
9. Gesù non si spaventa
Gesù era libero come il vento; l’ira dei farisei non lo tocca.
Gesù non risponde alla violenza degli uomini con violenza. Gesù
non vuole alimentare la contesa e non butta benzina sul fuoco. Gesù rimane
sereno e la sua serenità mostra la giustezza del suo insegnamento:
“Soltanto, comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo, affinché,
sia che io venga a vedervi sia che io resti lontano, senta dire di voi che state
fermi in uno stesso spirito, combattendo insieme con un medesimo animo per la
fede del vangelo, per nulla spaventati dagli avversari. Questo per loro è
una prova evidente di perdizione; ma per voi di salvezza; e ciò da parte
di Dio. Perché vi è stata concessa la grazia, rispetto a Cristo,
non soltanto di credere in Lui, ma anche di soffrire per lui” (Filippesi
1:27-29).
Gesù non insegna con grande dichiarazione o con parole persuasive. Gesù
lasciava la verità parlare per sé. Gesù è il canale
attraverso il quale Dio parla, ristora, guarisce, salva e dà la vita;
è l’unico Nome dato agli uomini per essere salvati:
“In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto
il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale
noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).
10. Ambiguità
Il problema dei farisei è presente per ognuno di noi. I cristiani impegnati
sono attaccati alla Parole di Dio e fanno di tutto per non tradirla. Per i farisei,
il sabato era sacro santo e rispettare il giorno di riposo era un ordine non
negoziabile di Dio:
“Ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo;
non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio,
né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né
il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città”;
“Osserverete dunque il sabato perché è un giorno santo per
voi. Chiunque lo profanerà sarà messo a morte. Chiunque farà
in esso qualche lavoro sarà eliminato dal suo popolo” (Esodo 20:10
e 31:14).
Quando si comincia a negoziare i comandamenti e ad adottare una certa flessibilità,
la porta può essere aperta all’eresia. I farisei volevano mantenere
l’eresia fuori e hanno chiuso la porta. I farisei si consideravano i guardiani
del vecchio patto (AT). Perché Gesù si mette di traverso? Per
i farisei, Gesù dava un messaggio ambiguo; da un lato Gesù diceva
che non era venuto per cancellare la legge ma per compierla:
“«Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti;
io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento” (Matteo 5:17).
Dall’altro lato, Gesù scandalizza con parole come:
“Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per
il sabato, perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato”
(Marco 2:27-28).
Qual è il messaggio di Gesù? Ovviamente Gesù non è
ambiguo. Gesù denuncia le pretese di ricompensa (la salvezza mediante
le opere) spesso associate all’osservazione della legge.
C’è ambiguità quando c’è l’idea della
salvezza mediante le buone opere.
I Riformatori hanno rimesso quest’aspetto al centro del cristianesimo,
riscoprendo che l’uomo è salvato per grazia (mediante la fede)
e non per le opere:
“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede;
e ciò non viene da voi; è il dono di Dio” (Efesini 2:8).
Dio aveva dato la legge per 2 motivi:
(1) per dare un quadro morale (e sociale) al popolo d’Israele
(2) per mostrare all’uomo la sua incapacità a raggiungere le esigenze
di Dio in termine di santità, di onestà e di amore;
i farisei hanno occultato questo secondo aspetto e si sono compiaciuti nella
mediocrità con il pretesto che “così è fatta l’umanità”
(sotto inteso “così è fatta l’umanità dal Creatore”).
L’ipocrisia che Gesù ha combattuto era precisamente questo divario
tra quello che si doveva insegnare e quello che l’essere umano era in
grado di fare (Matteo 23:3).
11. Alternativa?
Ma, d'altronde, che scelta avevano i farisei? Nell’eredità di Adamo
c’era l’incapacità di vivere in armonia con Dio e non potevano
scappare a questa realtà; lo sapevano bene:
“Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno
a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu
lasciato solo con la donna che stava là in mezzo” (Giovanni 8:9).
Invece di utilizzare la legge come calibro delle proprie azioni la utilizzavano
per giudicare gli altri. Se si fossero giudicati se stessi, si sarebbero ravveduti
e avrebbero cambiato vita:
«Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito i loro cuori, affinché
non vedano con gli occhi, e non comprendano con il cuore, e non si convertano,
e io non li guarisca» (Giovanni 12:40).
Perciò Paolo c’invita a esaminarci per sapere se siamo nella fede:
“Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal
calice;” “Ciascuno esamini invece l'opera propria; così avrà
modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli
altri” (1 Corinzi 11:28; Galati 6:4).
Una parte del problema dei farisei è la loro identità: sono figli
della legge più che figli di Dio.
Questo è un pericolo per tutti i cristiani; si chiama legalismo. Siamo
d’accordo (almeno lo spero) che l’osservanza della legge non può
portare nessuno alla salvezza e che la salvezza è una grazia offerta
alla nostra fede.
Ma dopo avere ricevuto la salvezza per fede, torniamo facilmente alla legge
con pretese di meriti. Ma la Bibbia dice che senza fede è impossibile
piacere a Dio:
“Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta
a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano”
(Ebrei 11:6).
La salvezza per fede è soltanto il primo passo di una lunga strada di
fede e il giusto vivrà per fede, non per legge:
“E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è
evidente, perché il giusto vivrà per fede” (Galati 3:11).
L'ubbidienza alla legge può dare una falsa sicurezza perché sottintende
che basta praticare i suoi comandamenti per essere in regola con Dio; invece
è soltanto la fede nell’opera di Gesù che permette all’essere
umano di essere in regola con Dio.
È soltanto la fede che dà la sicurezza di cui l’umanità
ha tanto bisogno. Quando Gesù tornerà, troverà certamente
cristiani legalisti, ma troverà fede sulla terra?
“Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio
dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?“ (Luca 18:8).
12. Il fascino del peccato
C’è un altro problema di fondo che bisogna risolvere: “Perché
mi disturba tanto vedere gli altri peccare?” Non dovrebbe essere il mio
problema, tutto sommato, ma il problema di Dio. Mi disturba pensare che una
persona possa godere il peccato e ricevere la salvezza per fede, dopo. Quello
che m’inganna è di pensare che si possa godere il peccato. Quello
che disturbava i farisei, nel caso della donna adultera:
“Gesù andò al monte degli Ulivi. All'alba tornò nel
tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna colta in adulterio; e,
fattala stare in mezzo, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata
colta in flagrante adulterio.
Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che
ne dici?» Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare.
Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. E, siccome
continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di
voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Essi, udito ciò, e accusati
dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi
fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là
in mezzo. Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse:
«Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?»
Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure
io ti condanno; va' e non peccare più»” (Giovanni 8:1-11)
Era un atto che avrebbero commesso loro stesso se ne avessero avuto l’occasione,
ma non l’hanno avuto e sono convinti di avere perso qualcosa (gelosia?).
Fino a quando pensiamo che il peccato può dare felicità alla gente,
siamo gelosi di quelli che peccano! Il vero problema non è l’adulterio
di questa donna, ma perché si è consciamente esposta a un rischio
mortale? Nessuno si chiede che tipo di rapporto mediocre viveva con suo marito.
Nessuno, tranne Gesù, vede in lei una vittima del diavolo. Si sa che
non c’è nessun adulterio felice e pure, tanti esseri umani vivono
nell’adulterio per rubare un piacere effimero. Se il cuore umano fosse
saldo, non si lascerebbe sedurre dal piacere effimero, ma il cuore umano non
è saldo! Il cuore umano è un campo di battaglia ed è pieno
delle ferite del passato. La legge non può guarire il cuore umano; può
soltanto nascondere le sue ferite dietro una maschera di moralità.
Se la chiesa di Gesù non si preoccupa delle ferite della gente, non compie
il ministero che Gesù gli confida. È fantastico pensare che Gesù
può perdonare i peccati, ma non è tutta la salvezza che ha conquistata
per i suoi.
La salvezza deve includere una guarigione interiore, una rigenerazione che permette
ai cristiani di essere saldi nella fede e forti nella tentazione.
Non è il fatto di avere il perdono che significa che i cristiani sono
stati sanati e ci sono tanti cristiani ammalati che hanno bisogno di guarigione
interiore per diventare saldi nella fede.
Certo che non hanno bisogno del giudizio legalista dei farisei, ma piuttosto
dell’amore dei fratelli. Lo troveranno quando i fratelli metteranno l’essere
umano in mezzo alla chiesa, come Gesù.
“Ma quelli (i farisei), udito ciò, se ne andarono uno per uno,
cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù
con la donna là in mezzo” (Giovanni 8:9).
13. I dogmi in mezzo alla chiesa
C'è chi mette i dogmi al centro del discorso; Gesù metteva la
gente al centro! La Bibbia dice che chiunque invocherà il Nome del Signore
(Gesù) sarà salvato:
“Poi li condusse fuori e disse: «Signori, che debbo fare per essere
salvato?» Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai
salvato tu e la tua famiglia»” (Atti 16:30-31); è questa
la grazia!
Al limite siamo disposti ad accettare che un pubblicano e una prostituta possano
essere salvati perché abbiamo capito che l'amore di Dio si rivolge anche
alla gente peccatrice di cui facciamo parte:
“Quale dei due fece la volontà del padre?» Essi gli dissero:
«L'ultimo». E Gesù a loro: «Io vi dico in verità:
I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio“ (Matteo
21:31)
Ma non accettiamo che un cattolico o un testimone di Geova possa essere salvato!
Eppure, ci sono cattolici e testimoni di Geova che invocano sinceramente il
nome del Signor Gesù! Quando mettiamo i dogmi al centro, non c'è
più posto per la gente! Nel Nome del Dio d'amore, ci accaniamo contro
chi non ce la pensa come noi!
Abbiamo dogmi e una dottrina e le mettiamo al centro dei rapporti umani!
Dobbiamo convincerci che Dio ama anche i testimoni di Geova e i cattolici! Dio
ci chiama ad amarli, anche noi!
Dio non ha detto di amare tutti tranne tante categorie di gente! Se la gente
invoca il Nome di Gesù, chi siamo, noi, per dire: "non sei salvato,
perché i tuoi dogmi non mi piacciono"?
Certo ci spetta scrutare le Scritture e stabilire dogmi robusti, ma non è
collegato alla salvezza di nessuno! C'è probabilmente abbastanza da fare
per tirare via le trave dai miei occhi senza volere occuparmi di tirare via
le pagliuzze dall'occhio del prossimo mio!
Nel tempo di Gesù c’erano diverse tendenze religiose con dogmi
discretamente diversi. I sadducei, i farisei, gli erodiani e gli esseni avevano
tutti una comprensione più o meno sbagliata del piano di Dio.
Gesù non ha lanciato una campagna per correggere gli errori; Gesù
ha annunciato la buona notizia e tra la gente che l’ha ricevuta, c’era
gente di tutte queste tendenze.
Quando la gente si è convertita a Gesù, tutte queste tendenze
hanno perso il loro senso. Nello stesso modo, ci sono cattolici, protestanti,
ortodossi e altri nella chiesa di Gesù; abbandonano il loro bagaglio
di dogmi “strani” man mano che conoscono Gesù personalmente.
Nel “mondo” dei dogmi, ci sono 2 categorie di gente:
(1) quella che difende i dogmi a colpi di grande dichiarazione
(2) quella che cerca di progredire ed è disposta ad abbandonare certi
dogmi per seguire Gesù.
I primi non si lasciano convincere e si perde il tempo a parlare con loro; i
secondi non hanno bisogno di urli, gridi o altre messe in scena perché
si lasciano convincere dalla verità.
Gesù annunciava la verità e ci domanda di annunciare la verità
con rispetto e mansuetudine.
Mettere la gente “in mezzo” significa considerare i problemi, le
sofferenze, le schiavitù della gente e intervenire per aiutare questa
gente con amore.
Quando i dogmi sono in mezzo, la gente torna a casa con le sue sofferenze. Lo
storpio è tornato a casa senza le sue sofferenze.
C’era un certo cieco che Gesù ha guarito e a chi i farisei dicevano:
“Rende gloria a Dio, sappiamo che quest’uomo (Gesù) è
un peccatore”. Il cieco guarito rifiuta di camminare su questa strada:
“Che sia peccatore o no, non lo so! So una cosa: ero cieco e adesso vedo”.
L’intervento di Gesù nella vita di questo cieco non era basata
su i dogmi o la comprensione che quest’uomo aveva del Regno di Dio, ma
sulla sua fede nella grazia di Dio.
I dogmi e le dottrine sono come le fondamenta di una casa, cioè attorno
e non in mezzo! Sono necessari per rendere la casa robusta e salda! Tuttavia
non sono la ragione di essere della casa! In mezzo alla casa' è la gente
che vi vive! La casa è solo un "involucro" per la gente che
ci abita. La vita è più importante del involucro!
14. Conclusione
Gesù non ha messo né la legge né i dogmi in mezzo alla
sua chiesa, ma l'uomo, lo storpio, il bambino, la prostituta e il peccatore!
Dio s'interessa allo storpio invalido, al bambino vulnerabile, alla prostituta
frustrata e al peccatore ferito! Sono tutti minimi fratelli che Gesù
ci chiama ad amare, sollevare, soccorrere e liberare nel suo nome!
La legge è buona e Gesù non chiama nessuno a disubbidire alla
legge, ma non deve occupare il centro della vita. La legge non è fatta
per salvare dall’inferno, ma per vivere in armonia. I dogmi sono necessari
perché sono le fondamenta della nostra fede e vita cristiana. Gesù
non ci chiama a buttare fuori i dogmi, ma a non metterli al centro della nostra
vita cristiana. I dogmi non sono fatti per salvare nessuno, ma per mantenerci
saldi nella fede.
Tutto sommato, se qualcuna avesse avuto il diritto di mettersi al centro, era
Gesù, il Figlio di Dio, il Messia, il Signore, ma non l’ha fatto.
Gesù ci lascia un esempio d’umiltà, un esempio d’amore
verso la gente e un esempio di coraggio per affrontare solo la maggioranza legalista,
dogmatica o egoista!
“Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo
a loro e disse:
"In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come
i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Matteo 18:2-3).
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
"Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie
me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato" (Marco 9:36).
STRAORDINARIO
“Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne
avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri
fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi
dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste”
(Matteo 5:46-48).
1. Un mondo ordinario.
Il mondo, attorno a noi è ordinario,
ma Gesù ci chiama a essere straordinari:
• Amare chi ci ama è ordinario.
• Salutare chi ci saluta è ordinario.
• Ubbidire alle regole di una religione è ordinario.
• Guadagnare il proprio stipendio con onestà è ordinario!
• Godere i piaceri del mondo è ordinario.
• Confidarsi nel denaro è ordinario.
• Sottomettersi alle leggi dello stato è ordinario.
• Ecc.
2. C’è straordinario e
straordinario
C'è gente straordinaria in quanto non ama chi l'ama, non saluta chi la
saluta e guadagna il suo stipendio con inganno. Questa gente è straordinaria
in quanto mediocre, ma Gesù ci chiama a essere straordinari all'altra
estremità della scala, cioè a manifestare la perfezione di Dio!
La maggior parte dei farisei era ordinaria in quanto vincolata
da una religione. Era ordinario fare offerte al tempio, era ordinario recarsi
al tempio per la Pasqua, era ordinario rispettare il riposo sabatico! Questa
gente ordinaria ha crocifisso Gesù, perché essi era straordinario!
Lo straordinario disturba l'ordinario in quanto mostra che l'ordinario è
solo ordinario!
Abbandonare l'ordinario per conquistare lo straordinario, per fede, è
il percorso di Abraamo, di Mosè e di tutti gli uomini di fede. Vivere
con le sole risorse umane è ordinario, ma vivere per fede è straordinario!
3. Carne e Spirito
“È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità;
le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (Giovanni 6:63). La carne
è ordinaria; lo Spirito è straordinario!
“Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è
nato dallo Spirito, è spirito” (Giovanni 3:6).
Tutti i figli di Adamo sono nati dalla carne; tutti i figli
di Adamo sono ordinari. Bisogna nascere dallo Spirito per diventare straordinari.
Chi è nato dallo spirito è diventato figlio/a di Dio, per fede:
“Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare
figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono
nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà
d'uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12-13).
Nascere di nuovo (cioè diventare figlio/a di Dio) è
straordinario. Nicodemo non poteva neanche immaginarlo:
“Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è
già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di
sua madre e nascere?»” (Giovanni 3:4).
Possiamo immaginare l'ordinario, ma lo straordinario è
inimmaginabile. Nicodemo era un capo religioso e tutta la sua religione era
ordinaria, cioè carnale.
La religione non permette di nascere di nuovo. Anzi, la religione si oppone
alla vita spirituale; sono i figli di Adamo che hanno ucciso il Figlio di Dio.
Con la sua volontà di conoscere il bene e il male, Adamo è diventato
il primo essere umano religioso.
I figli di Adamo perseguitano a morte i figli di Dio:
“Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri
della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito
ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro, in modo che
non potete fare quello che vorreste” (Galati 5:16-17).
4. Una dimensione in più
L'ordinario e lo straordinario non hanno niente in comune; lo straordinario
è una dimensione in più. Se la carne (l'ordinario) corrisponde
al piano XY, lo spirito (lo straordinario corrisponde all'altezza Z. Tutti gli
sforzi nel piano XY sono vani per conquistare la dimensione Z.
La religione si trova nel piano XY, perciò non permette
in nessun modo di conquistare la dimensione spirituale (Z). L'umanismo è
una filosofia carnale. Sembra essere umanamente generosa e buona, ma non permette
di diventare spirituale. L'umanismo pretende di potere migliorare gli esseri
umani, ma è una speranza falsa, come tutto quello che propone il diavolo!
Il comunismo è un’altra forma di umanismo; può sedurre,
ma non ha niente di spirituale.
5. Umiltà?
Tutti i figli e tutte le figlie di Dio sono persone straordinarie, non per merito
ma per grazia. L’umiltà ci spinge, ogni tanto, a negare l’aspetto
straordinario della nostra identità di figli di Dio, ma è spesso
ambiguo in quanto diciamo di essere incapaci di fare qualcosa nell’idea
di avere un pretesto per non dovere ubbidire.
Quando l'umiltà porta qualcuno a trascurare i talenti
ricevuti da Dio, c'è qualcosa che non va. Non è più umiltà,
ma pigrizia e incredulità. Quello che è stato rimproverato al
popolo d'Israele nel deserto era l'incredulità:
“A chi [Dio] giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se
non a quelli che furono disubbidienti? Infatti vediamo che non vi poterono entrare
a causa della loro incredulità” (Ebrei 3:18-19).
La vera umiltà è associata alla fede e dichiara: “Solo,
non posso nulla, ma posso tutto con Cristo che mi fortifica!”. Fare passi
di fede è sempre straordinario!
6. Daniele
Daniele era un uomo straordinario perché coltivava con Dio un rapporto
stretto. Era lo Spirito Santo che gli rivelava il senso dei sogni del re. Perciò
Daniele aveva questa fama di essere una persona straordinaria: “Questo
Daniele si distingueva tra i capi e i satrapi, perché c'era in lui uno
spirito straordinario; il re pensava di stabilirlo sopra tutto il suo regno”
(Daniele 6:3).
Non è Daniele che si vantava di essere straordinario, ma il re stesso!
Quando la gente del mondo parla di noi, menziona che siamo
gente straordinaria? Lo straordinario è diverso dall'ordinario ma non
ci piace essere diversi! La nostra carne vuole fare di noi dei camaleonti che
prendono il colore dell'ambiente dove si trovano. Vogliamo essere santi con
i santi e profani con i profani. Non ci piace essere santi tra i profani perché
abbiamo paura di essere esclusi dal branco dei profani.
Daniele non si è tirato indietro ed è stato gettato nella fossa
dei leoni per avere osato ad essere straordinario. Dio l’ha soccorso in
modo sovrannaturale; Dio soccorre sempre i suoi servitori che corrono il rischio
di essere straordinari in un mondo ordinario. Quello che rendeva Daniele straordinario
era la sua costanza nella preghiera e nell’ubbidienza:
“Quando Daniele seppe che il decreto era firmato, andò
a casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme,
tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio
come era solito fare anche prima” (Daniele 6:10).
7. Gesù era straordinario
Gesù era straordinario tra gli ordinari ed essi l'hanno escluso dal branco.
Seguire Gesù significa correre il rischio di essere rigettati dagli esseri
umani ordinari. Il religioso è ordinario; lo spirituale è straordinario.
Gli uomini religiosi sono quelli che hanno crocifisso Gesù.
Essere luce del mondo significa essere diversi dalle tenebre.
La luce è straordinaria; le tenebre sono ordinarie! Non solo Gesù
era la luce del mondo:
“Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce
del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la
luce della vita»” (Giovanni 8:12),
ma ci chiama a essere anche noi luce del mondo:
“Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non
può rimanere nascosta” (Matteo 5:14).
Gesù era straordinario e ci chiama a essere straordinari.
“La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era
nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto.
È venuto in casa sua, e i suoi non l'hanno ricevuto;” (Giovanni
1:9-11).
Quello che rendeva Gesù straordinario era il suo rapporto
con Dio che chiamava "Padre". Gesù aveva un’altra identità
e diceva che l'identità degli uomini del mondo era di essere figli del
diavolo. Essere figli del diavolo è ordinario ma diventare figli di Dio
è straordinario.
L'amore deve essere il marchio della nostra identità come era il marchio
del l'identità di Gesù:
“Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore
gli uni per gli altri»” (Giovanni 13:35).
Essere discepoli di Gesù è straordinario! C'è
un prezzo da pagare per essere discepoli di Gesù: “[Gesù]
Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso,
prenda ogni giorno la sua croce e mi segua...»” (Luca 9:23).
Vogliamo veramente venire dietro a Gesù? Siamo disposti a pagare il prezzo
per esserne straordinari? Gesù l'ha fatto e ci ha lasciato un esempio
da seguire.
CI HA RISCATTATI
“Egli [Gesù Cristo] ha dato se stesso per noi per
riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga,
zelante nelle opere buone.” Tito 2:14.
1. Gesù ha dato se stesso
1a. Gesù era volontario per dare se stesso:
“Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per
riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere
di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre
mio” (Giov 10:17-18).
1b. Dare è un verbo del Regno di Dio; Gesù ha dato la sua vita.
Per Dio, amare è sempre associato a dare: “Perché Dio ha
tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio affinché chiunque
crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giov 3:16°).
1c. La morte di Gesù non è stata un incidente; Gesù era
venuto sulla terra specificamente per dare la sua vita: “Ora, l'animo
mio è turbato; e che dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma è
per questo che sono venuto incontro a quest'ora” (Giovanni 12:27).
La morte di Gesù non è stata un attimo di distrazione di Dio,
ma un progetto maturato.
1d. Dare non è vendere; le religioni vendono il paradiso a gran prezzo
di buone opere, ma Gesù non ha creato una religione. Gesù dà
la salvezza a chiunque crede che il Suo sacrificio può riscattarlo.
1e. La risposta a “dare” è “ricevere”. Quante
volte rifiutiamo di ricevere perché non ci sentiamo degni? Cosi ci auto
castighiamo e ci priviamo della grazia di Dio:
“Vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna
radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati”
(Ebrei 12:15).
Chi vuole meritare la grazia di Dio non ha ancora capito che, per definizione,
la grazia è gratuita.
1f. La grazia è gratuita per noi, perché Gesù ne ha pagato
il prezzo. Il prezzo non si deve pagare due volte; Gesù si è dato
per pagare il prezzo del nostro riscatto.
1g. La grazia è gratuita: Per il mondo, quello che è gratuito
non ha nessun valore; perciò tanta gente disprezza la grazia di Dio e
questo disprezzo ha perfino raggiunto la Chiesa nella quale, purtroppo, tanta
gente non fa tanto caso della Grazia!
1h. Dimensione della grazia: Più percepiamo la grandezza della Grazia,
più lodiamo Dio. Meno percepiamo la grandezza della Grazia, meno lodiamo
Dio!
1i. Per Dio, sei prezioso/a. Non sei prezioso/a per quello che sei o per quello
che fai; sei prezioso/a perché Dio ti ama.
“Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che,
mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani
5:8).
2. Per riscattarci da ogni iniquità
2a. Shopping: Gesù è venuto sulla terra per fare shopping e
ha pagato il conto con il suo sangue.
2b. Un vano modo di vivere: Gesù, dice Pietro, ci ha riscattato con
il suo sangue dal vano modo di vivere tramandatoci dai padri:
“Sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati
riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma
con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né
macchia” (1 Pietro 1:18-19).
2c. Un eredità chiamata carne: I padri ci hanno tramandato un modo
di vivere vano e sbagliato che la Bibbia chiama “carne”. Adamo ci
ha lasciato un’eredità di peccato che c'imprigiona in vizi e comportamenti
cattivi. Abbiamo tutti ricevuto dai padri un brutto carattere che fa soffrire
gli altri e una mente acciaccata che rifiuta di vederlo.
2d. Moralmente accettabile? Fino a quando giudichiamo che siamo moralmente
accettabili, non percepiamo il bisogno di essere riscattati. Pensiamo che solo
le prostitute e i pubblicani hanno bisogno di essere riscattati, ma dimentichiamo
che siamo tutti corrotti e privi della gloria di Dio:
“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23).
Abbiamo un concetto esclusivamente morale del peccato, ma non è quello
che la Bibbia insegna.
2e. Morale e fare: La morale è collegata a quello che si fa o non si
fa.
2f.- Identità ed essere: La Bibbia c’insegna che il peccato è
questione d’identità, cioè a quello che si è o no
si è. Il progetto di Dio non è solo di renderci moralmente accettabili,
ma di cambiare la
nostra identità.
2g. Nascere di nuovo: Siamo tutti nati figli/e di Adamo, ma Gesù ci
chiama a nascere di nuovo per diventare figli/e di Dio. Non è colpa nostra
se siamo nati figli/e di Adamo, ma è colpa nostra se non
diventiamo figli/e di Dio.
2h. La scelta di cambiare identità: Il riscatto riguarda il nostro
cambiamento d’identità dal quale dipende il nostro cambiamento
di comportamento. Volere cambiare il comportamento senza
cambiare l’identità (la natura) è impossibile. Con il suo
sangue, Gesù ci ha riscattato dalla nostra identità di figli/e
di Adamo.
3. Un popolo che gli appartenga
3a. A chi appartieni? Prima di essere riscattati, a chi appartenevamo?
3b. Il vecchio proprietario: Chi era il proprietario delle nostre vite? Adamo
ci aveva svenduti al peccato e il diavolo si era impadronito di tutta l'umanità.
Il nostro vecchio padrone che Gesù
chiamava "principe del mondo" era un tiranno malvagio. Il suo unico
obiettivo era di ucciderci:
“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono
venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Io sono il buon
pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore” (Giovanni
10:10-11).
Il diavolo ruba; Gesù riscatta! Il diavolo ammazza; Gesù dà
la vita eterna. Il diavolo distrugge; Gesù ricostruisce (edifica).
3c.- Cambiare proprietario: Quando ci siamo convertiti, abbiamo
cambiato proprietario! Il vecchio proprietario non ha più nessun diritto
su di noi da quando il prezzo del riscatto è stato pagato.
Quando compro una macchina, ricevo un certificato dal PRA che attesta che sono
il proprietario del veicolo. Il vecchio proprietario non ha più nessun
diritto sulla macchina, perché il prezzo è stato
pagato a pieno. Gesù ha pagato un grande prezzo per riscattarci dal vecchio
proprietario. Nessuno può pagare il prezzo del proprio riscatto. Che
disperazione!
3d.- Religioni = bufala: Le religioni ingannano gli esseri umani
con l'idea che ognuno può riscattarsi con sforzi e buone opere. La proposta
delle religioni è una bufala!
3e.- Gesù è il proprietario legittimo della Chiesa:
La Chiesa è proprietà di Gesù e Gesù si occupa della
sua proprietà. Gesù è partito al cielo, ma ha mandato lo
Spirito Santo per curare la sua
Chiesa.
3f.- Non criticare la Chiesa: Chiunque critica la Chiesa critica
il Suo Proprietario, cioè Gesù. La Chiesa non è ancora
perfetta, ma non spetta a nessun’essere umano criticarla e giudicarla.
Per
fede, Dio ci chiama ad andare avanti e a non lasciare niente fermarci. Non è
il nostro problema se la Chiesa è imperfetta; è il problema del
Suo Proprietario.
3g.- Riscattato/a per chi? Troppi cristiani pensano che sono
stati riscattati per loro, ma non è il caso!
3h. Partecipare a un popolo:
Siamo stati riscattati per essere un popolo che appartiene a Gesù. Gesù
ci ha riscattati per compiere la Sua volontà, non la nostra. L’alternativa
è essere un popolo che appartiene al diavolo o essere un popolo che appartiene
a Gesù. Dio non ci ha salvati per appartenere a nessuno o a noi stessi.
Quando dobbiamo scegliere tra i nostri vantaggi e la volontà di Dio,
che cosa scegliamo?
3i. Un popolo disubbidiente:
Chi è questo popolo che pretende di avere il diritto di non ubbidire
a Dio per soddisfare la sua carnalità? Non vogliamo che Gesù regni
su di noi:
“Or i suoi concittadini l'odiavano e gli mandarono dietro degli ambasciatori
per dire: «Non vogliamo che costui regni su di noi» (Luca 19:14).
Vogliamo regnare noi; diciamo “Signore, Signore!”, ma non lo lasciamo
regnare. Diamo alla nostra volontà più importanza che alla volontà
di Dio. Forse pensiamo “Intanto sono stato salvato dai miei peccati”
e facciamo quello che vogliamo?
3j. Dare gloria a Dio:
Dove è la gratitudine e la gloria dovuta al nostro Signore?
“Gesù, rispondendo, disse: «I dieci non sono stati tutti
purificati? Dove sono gli altri nove?
Non si è trovato nessuno che sia tornato per dare gloria a Dio tranne
questo straniero?»” (Luca 17:17-18).
Abbiamo dimenticato di dare gloria a Dio per la purificazione. Dare gloria significa
dedicare la nostra vita al nostro Salvatore 24/24 e 7/7 per fare “Grazia”.
“Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti
e in verità” (1 Giovanni 3:18).
3k. Lo Spirito Santo = sigillo dell’appartenenza:
“Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito
di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli
non appartiene a lui” (Romani 8:9).
4. Zelante nelle opere buone:
4a. Gesù era zelante per l’opera di Dio: E i suoi
discepoli si ricordarono che sta scritto:
«Lo zelo per la tua casa mi consuma» (Giovanni 2:17) (vedi Salmo
69:9).
4b. Ci sono dei talenti sepolti, invece di essere utilizzati
con zelo. A quelli che sono zelanti per fare fruttare i talenti che hanno ricevuto,
Gesù dirà:
Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele
in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo
Signore" (Matteo 25:21)
ma ai pigri che trascurano i loro talenti, Gesù dirà:
“Il suo padrone gli rispose: "Servo malvagio e fannullone, tu sapevi
che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; dovevi dunque
portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio con
l'interesse. Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti.
Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà;
ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quel servo inutile,
gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor
dei denti" (Matteo 25:26-30).
Gesù ammonisce i servi fannulloni e pigri che la loro parte sarà
pianto e stridore di denti.
4c. Zelo o pigrizia:
Paolo scriveva: “Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello
spirito, servite il Signore;” (Romani 12:11).
4d. La cattiva fama delle buone opere:
Le opere buone non hanno una buona reputazione nel mondo evangelico, perché
sono associate ai meriti, ma rispondere a un errore con un altro errore non
è giusto. Se le buone opere NON servono a meritare la salvezza, Dio ci
chiama a praticarle per esprimere la nostra riconoscenza per il dono gratuito
della salvezza.
4e. Non salvati per buone opere:
La Riforma ha scoperto che la salvezza è una grazia offerta alla fede,
mentre la religione affermava che la salvezza era una ricompensa offerta alle
buone opere.
Se le buone opere permettessero di ottenere la salvezza, Gesù sarebbe
morto in vano!
4f. Salvati per grazia:
“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede;
e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù
di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo
stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente
preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:8-10).
4g. Siamo salvati PER compiere buone opere:
Le buone opere sono la conseguenza della salvezza e ogni cristiano nato di nuovo
è chiamato a manifestarne tante.
4h. Gesù era conosciuto per le sue opere buone:
“Gesù disse loro: «Vi ho mostrato molte buone opere da parte
del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate?»” (Giovanni
10:32).
4i. Il biglietto di visita del cristiano:
Gesù ci chiede di essere conosciuti per le nostre opere buone:
“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché
vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei
cieli” (Matteo 5:16).
4l. Buone opere compiute alla sola gloria di Dio!
“NON COSÌ TRA DI VOI”
“Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi
sapete che quelli che sono reputati prìncipi delle nazioni le signoreggiano
e che i loro grandi esercitano autorità su di esse. Ma non è così
tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere grande fra voi sarà vostro
servitore; e chiunque tra di voi vorrà essere primo sarà servo
di tutti”. (Marco 10:42-44)
1. Egemonia e rassegnazione
Il modello di società nel mondo è fatto di egemonia (dominio)
e di rassegnazione (sottomissione forzata). Per difetto, tutti gli esseri umani
funzionano così; fa parte dell'eredità ricevuta da Adamo (1Pietro
5:8). Gesù propone un'altra eredità, ma i suoi meccanismi ci sono
così sconosciuti (e sconvolgenti) che stentiamo a funzionare come insegna
Gesù. Siamo stati riscattati da Gesù, ma torniamo facilmente ai
schemi di Adamo, come gli Israeliti nel deserto.
2. Gerarchia
Il modello gerarchico, che tutti hanno sperimentato nella vita, si costruisce
attorno ai genitori che dominano sui figli per amore dell'ordine. L'educazione
è fatta di dominio e di rassegnazione. Ci siamo rassegnati ad ubbidire
perché il rapporto di forza non ci permetteva di fare altrimenti. Certi
si sono convinti che i genitori dominavano per il bene dei figli, ma altri hanno
sperimentato un conflitto di potere nel quale perdevano sistematicamente. Che
frustrazione! Così si sono istallati schemi di comportamento sbagliato
che stentiamo a correggere. Poi riproduciamo nei nostri figli/e il male di cui
siamo stati vittime. E così avanti per generazioni.
3. La carne e le sue rivendicazioni
La carne vuole dominare, e non solo quella dei maschi! Purtroppo il modello
di dominio e sottomissione ha invaso anche il mondo lavorativo, religioso, politico
e sociale. Il contagio è così diffuso che viene chiamato "buon
senso". Si tratta di un rapporto di forza o addirittura di violenza. Chi
ha subito violenza la fa subire ad altri. Spesso i bambini abusati sessualmente
diventano a loro volta pedofili perché la violenza sessuale è
l'unico modello di rapporto intimo che conoscono; è logico ma drammatico.
Siamo tutti prigionieri del nostro condizionamento e chi ce ne libererà?
Chi desidera essere liberato dal buon senso? La gente religiosa è prigioniera
della morale e della minaccia del castigo.
4. Le religioni vogliono dominare
Il cattolicesimo ha creato una gerarchia per dominare sul “gregge”.
Le religioni dominano con la minaccia dell’inferno e la paura della scomunica.
L’istituzione ha mantenuto i “fedeli” infantili per dominarli
meglio. I rapporti interpersonali sono basati su decreti e non c’è
posto per l’amore. Dove regna il timore, l’amore non c’è.
L’autorità dell’istituzione non è lo Spirito Santo,
ma è violenza psicologica e fisica. Già ai tempi di Gesù,
la religione non tollerava nessuna disubbidienza alle sue regole: “Nessuno
però parlava di lui apertamente, per paura dei Giudei”. (Giov 7:13)
e Questo dissero i suoi genitori perché avevano paura dei Giudei; infatti
i Giudei avevano già stabilito che se uno riconoscesse Gesù come
Cristo, fosse espulso dalla sinagoga. (Giovanni 9:22).
Il sistema religioso stabilito dai Giudei era intollerante e imponeva agli esseri
umani il suo modo di fare.
5. Liberazione
Il sacerdozio universale è la liberazione dal sacerdote-mago. Gesù
fa di tutti i suoi fratelli dei sacerdoti: “e da Gesù Cristo, il
testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.
A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che
ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria
e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (Apocalisse 1:5-6).
Nessuno si prende questo titolo di sacerdote da se stesso, ma lo riceve da Gesù
che l’ha ricevuto da Dio. In questo tipo di rapporto, nessuno essere umano
domina su un altro; solo Dio regna e domina e tutti Gli si sottomettono.
6. Nella vera Chiesa
Pietro dice che gli anziani non devono dominare secondo i meccanismi del
mondo: “pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo,
non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma
di buon animo; non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi
del gregge”. (1Pietro 5:2-3).
Che cosa si deve fare quando ci sono falsi fratelli che vogliono prendere il
potere per dominare sulla chiesa? Purtroppo ci sono falsi fratelli:
“Anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto
tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con
l'intenzione di renderci schiavi” (Galati 2:4).
Come mai c’è gente che è disposta a lasciarsi schiavizzare?
È perché è insicura e un capo carismatico la rassicura!
Pur di essere rassicurata, si lascia schiavizzare. Altra gente invece pensa
che la gerarchia della chiesa viene da Dio e che ribellarsi è un peccato;
perciò si sottomette con ambiguità.
7. Non imitare gli errori
Il condizionamento cattolico viene riprodotto nelle chiese evangeliche, perché
è l’unico che la gente conosce. Essere nato/a di nuovo non significa
che tutto è cambiato magicamente. Dio ci chiama a lavorare alla nostra
santificazione:
“Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni
contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel
timore di Dio”. (2 Corinzi 7:1).
Santificazione include l’idea di separazione. Dio ci chiama a separarci
dagli atteggiamenti del mondo e dal condizionamento che ne abbiamo ereditato.
È un lungo lavoro e siamo tutti in cantiere; finché Gesù
non torna, il lavoro non è finito: “E ho questa fiducia: che colui
che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino
al giorno di Cristo Gesù”. (Filippesi 1:6).
La carne, cioè la natura non rigenerata, vuole dominare sugli altri e
li fa soffrire, perché non li ama.
Fa piacere alla carne dei leader (pastori, anziani) dominare in un modo o nell’altro.
Paolo parla di autorità, ma non per distruggere:
“Perciò vi scrivo queste cose mentre sono assente, affinché,
quando sarò presente, io non abbia a procedere rigorosamente secondo
l'autorità che il Signore mi ha data per edificare e non per distruggere”.
(2 Corinzi 13:10).
Chi controlla se i fedeli danno la decima impone un dominio che Dio disapprova.
Questo legalismo è una prigione. Non è sbagliato dare soldi alla
chiesa, ma è sbagliato focalizzare l’attenzione sui soldi e farne
un motivo di colpa.
8. Non vi fate chiamare “Rabbi”
Gesù ci insegna a considerarci fratelli e sorelle e a non stabilire
nessuna gerarchia fondata sull’autoritarismo degli esseri umani:
“Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno
solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno
sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello
che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è
la vostra Guida, il Cristo; ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore.
Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà
sarà innalzato. (Matteo 23:8-12).
Ciò non significa che nella chiesa ci sia anarchia, ma che dobbiamo sottometterci
al nostro Maestro/Padre/Guida. È più facile sottomettersi a chi
impone la sottomissione che a chi dà la libertà. La nostra responsabilità
è legata alla nostra libertà. Dio ci considera esseri umani adulti
e responsabili. Se tutti i cristiani fossero responsabili, la chiesa sarebbe
unita e ubbidiente. Invece, siamo allenati, secondo il mondo, a giocare ai furbetti
e lo facciamo anche in chiesa. Dio ci chiama ad abbandonare questo comportamento
infantile. Convertirsi significa abbandonare i comportamenti ereditati da Adamo
(il mondo) per scegliere quelli presentati da Gesù. I comportamenti di
Adamo sono diventati riflessi che qualifichiamo normali, perché quasi
tutti li praticano. I cristiani nati di nuovo hanno un altro Padre e imparano
da Lui i comportamenti che il mondo considera anomali.
9. Crocifiggere la carne
Nelle chiese evangeliche si vede di tutto e il suo contrario. Purtroppo istaurare
il Regno di Dio nella vita dei cristiani non è facile; la carne si oppone
vigorosamente. Non si può negoziare con la carne, perché è
imperialista, egoista, arrogante; la carne, dice Paolo, deve essere crocifissa:
“Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni
e i suoi desideri”. (Galati 5:24).
La sete di dominare, di ordinare e di regnare è carnale e non deve esistere
nella chiesa di Gesù. Che cosa bisogna fare quando esiste e che gli esseri
umani litigano per il potere? Come mettere ordine senza ricorrere alla violenza,
al dominio e all’autoritarismo? Paolo è stato confrontato a questa
realtà e ha dovuto restare saldo. Egli parla di un’autorità
spirituale che Dio dà per edificare la chiesa, non per distruggerla:
“Perciò vi scrivo queste cose mentre sono assente, affinché,
quando sarò presente, io non abbia a procedere rigorosamente secondo
l'autorità che il Signore mi ha data per edificare e non per distruggere”.
(2 Corinzi 13:10).
10. WWJD? (What Would Jesus Do)?
Non si tratta di limitare la volontà di potere, ma di rinunciarvi.
La vera autorità è quella dello Spirito Santo: “La mia parola
e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana,
ma in dimostrazione di Spirito e di potenza” (1 Corinzi 2:4).
Gesù aveva grande autorità e le sue opere potente (segni miracolosi)
confermavano i suoi discorsi. Gesù non aveva bisogno di gridare, urlare
e terrorizzare le folle per essere ascoltato. Gesù parlava come nessuno:
“Le guardie dunque tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, i quali
dissero loro: «Perché non l'avete portato?» Le guardie risposero:
«Nessuno parlò mai come quest'uomo!»” (Giovanni 7:45-46).
Gesù aveva un autorità spirituale che colpiva la gente:
“Ed essi si stupivano del suo insegnamento perché parlava con autorità”.
(Luca 4:32).
Gesù lasciava lo Spirito Santo convincere la gente; Lui si limitava a
dire le parole di Dio! Gesù diceva la verità e lasciava ognuno
gestire il messaggio. Stranamente la gente che grida non fa cambiare idea a
nessuno e gridare non serve a niente.
Gesù rimaneva sereno e relax!
11. Domino
Dominare significa essere il domino, cioè il padrone che vuole controllare
tutto. C’è soltanto un Padrone che controlla tutto: Dio. Chiunque
vuole dominare, usurpa il potere a Dio e s’innalza in alto. Dio non ha
delegato la sua dominazione a nessuno; Gesù non ha chiesto a Pietro di
rimpiazzarLo dopo la sua ascensione. La carne tenta di dominare:
- con la paura del castigo,
- con gli insulti e il sarcasmo,
- con i ricatti di ogni tipo
- con la corruzione e l’ingiustizia
- con le menzogne, l’inganno e la seduzione
- con la forza e la violenza
- ecc.
“Non così tra di voi”, dice Gesù.
Il progetto di Dio era di essere il Re d’Israele, ma il popolo ha richiesto
un re umano per fare come le altre nazioni. Samuele aveva avvertito il popolo
che il re umano sarebbe scivolato nell’imperialismo, la tirannia e la
dominazione violente. E così è stato con la maggioranza dei re
d’Israele. Così è stato con la chiesa cattolica che si è
dato un papa e una gerarchia per dominare sul gregge.
La carne ci è così familiare che la consideriamo come normale.
La carne è normale al calibro di Adamo e dei suoi figli/e. Per Dio, la
carne è anormale.
12. Leadership
“Saranno divisi il padre contro il figlio e il figlio contro il padre;
la madre contro la figlia, la figlia contro la madre; la suocera contro la nuora
e la nuora contro la suocera»”. (Luca 12:53).
I rapporti interpersonali sono spesso conflittuali, perché ognuno cerca
di dominare sugli altri. Gesù cita una profezia dell’AT (Michea
7:6) e mostra che ci sono tre assi di conflitto per la leadership. I padri vogliono
dominare i figli (e reciprocamente quando i figli sono adolescenti). Le madri
vogliono dominare le figlie (e reciprocamente) e le suocere vogliono dominare
le loro nuore. Queste tensioni portano a divisioni nelle famiglie. “Non
così tra di voi!” dice Gesù! Vivere il vangelo in famiglia
è molto difficile, perché in famiglia il vero carattere (la carne)
viene a gala e ognuno si rassegna alla carnalità degli altri, quando
non vi trova piacere! La vera conversione deve stendersi in tutti i reparti
della nostra vita, non solo nella vita della domenica, al culto! Quanta ipocrisia,
purtroppo! E ognuno cerca di spiegare perché lascia la propria carne
regnare, mentre Gesù ci chiama a pentirci e a cambiare atteggiamento.
13. Riposo per le vostre anime!
“Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io
sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre;”
(Matteo 11:29).
Gesù propone rapporti umani diversi dal conflitto di potere. Lui, il
Signore parla di mansuetudine e di umiltà e questi valori sono esclusivamente
valori del Regno di Dio. L’umiltà è la chiave! Se il Signore
era umile, sarebbe utile che i suoi discepoli lo siano anche! Gesù non
aveva nessuna pretesa, non era arrogante e non disprezzava nessuno come i grandi
di questo mondo fanno. Gesù era più grande dei grandi di questo
mondo, ma non rivendicava nessun dominio. Mentre l’atteggiamento dei figli
di Adamo genera stress e tensione, Gesù parla di riposo per l’anima
di chi l’ascolta e l’imita. Davanti agli arroganti pretenziosi,
Gesù si rivolge ai suoi discepoli:
“Non così tra di voi!”.
“Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete
che quelli che sono reputati prìncipi delle nazioni le signoreggiano
e che i loro grandi esercitano autorità su di esse. Ma non è così
tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere grande fra voi sarà vostro
servitore; e chiunque tra di voi vorrà essere primo sarà servo
di tutti”. (Marco 10:42-44).
GIONA O LE PERIPEZIE DI UN PROFETA DIFFIDENTE
La storia di Giona è comica, tragica e incoraggiante.
Le 13 tappe della vita di Giona sono:
1. Prima chiamata di Dio: “Alzati!” (1:2)
2. Fuga (1:3)
3. Prima risposta di Dio (1:4)
4. Giona gettato nel mare (1:15)
5. Salvataggio di Giona nel mare (2:1)
6. Preghiera di Giona (2:3)
7. Seconda chiamata di Dio: “Alzati!” (3:2)
8. Ubbidienza di Giona (3:3)
9. Predicazione e pentimento dei Niniviti (3:5-6)
10. Primo dispiacere e irritazione di Giona (4:1)
11. Crescita di un ricino (4:6)
12. Secondo dispiacere e irritazione di Giona (4:9)
13. Pietà (compassione) di Dio (4:11)
1. Prima chiamata di Dio: “Alzati”
(Giona 1:2)
Giona non ha avuto dubbi sulla chiamata di Dio; non si è chiesto se questa
idea di andare in missione procedeva dalla sua fantasia! Giona sapeva bene che
Dio lo chiamava ad andare a Ninive, ma questa missione non gli piaceva! Una
chiamata di Dio sempre disturba e scombussola i propri piani. Giona era profeta
di Dio e perciò abituato a raccogliere il messaggio di Dio per farlo
conoscere agli uomini. Sapeva distinguere la voce di Dio tra mille! Ma questa
volta il progetto di Dio non gli piaceva!
Fino a quando si trattava di parlare a Israele, Giona lo faceva, ma andare all’estero
era inconcepibile. Ninive era la capitale dei nemici d’Israele. E poi
portare un messaggio poco popolare “Pentitevi” era rischioso. Chi
sa quanto tempo Giona ha pensato a queste cose e deciso di non pensarci più!
Ma il pensiero tornava come un chiodo attirato da una calamita e Giona si è
stufato! “Basta, Signore; non voglio pensarci più e non ci andrò!”
Giona si sarà girato cento volte sul suo letto, cercando il sonno liberatore
… ma non veniva e Giona ha cominciato a pensare a una strategia alternativa
per liberarsi da questa chiamata! “Se Dio mi chiama ad alzarmi per andare
all’est, mi alzerò e sfuggirò all’ovest”. “Quando
sarò via, in mezzo al mare, chi sa se Dio si occuperà ancora di
me! Manderà un altro profeta!!!”.
Dio non voleva mandare un altro profeta! Dio non è limitato dalla malavoglia
di Giona! Perché Dio è Dio, ha i mezzi per agire e convincere
Giona a vivere cose stupende. Non è che Dio si sia arrabbiato o impazientito
con il suo profeta diffidente! Dio conosceva già la tortuosità
del cuore di Giona! Dio sa che sarà lungo, ma Dio non è in fretta!
Dio ha dato una vita intera a Giona per realizzare un progetto ben definito.
Qualcuno pensa che Dio si sia accanito contro Giona e non ha rispettato la sua
scelta. Un Dio che forza non è un Dio d’amore!
Precisamente! Dio non ha forzato Giona; l’ha convinto! La strada della
convinzione è stata lunga ma efficiente! Dio continua a chiamare gente
tortuosa, confusa e diffidente … siamo tutti +/- così: “Alzati!”.
Come siamo disposti a rispondere alla sua chiamata? Dio non chiama nessuno a
una vita comoda e liscia. Dio chiama i suoi a vivere un’avventura di fede
sorprendente. Vogliamo vivere una vita fuori dal comune?
2. Fuga (Giona 1:3)
Dio ci chiama a fuggire il male, non gli ordini che ci dà: “Fuggite
la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta, è fuori del
corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo” (1 Corinzi 6:18),
“Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria” (1 Corinzi 10:14)!
Darsi alla fuga piuttosto che affrontare le difficoltà è una reazione
molto comune. Sfuggire lascia, tuttavia, un sentimento di insicurezza di se
stesso e poco auto-stima. Darsi alla fuga significa che c’è la
paura di affrontare le difficoltà, la paura di risolvere i problemi e
la paura dello sconosciuto.
Queste paure sono semenza di nevrosi e di depressione. Alla scuola di Dio, impariamo
a farci coraggio, a non temere le difficoltà; impariamo a ricevere saggezza
per risolvere i problemi.
Dio ci chiama a un’igiene mentale e psicologica, cioè a pensare
giusto e a reagire giusto. Giona ha pensato che fuggire era la soluzione, ma
non era il caso. Dio ha permesso che la sua storia ci sia trasmessa per insegnarci
che fuggire non serve se non a metterci nei guai.
Dio non ci chiama a essere testardi e a perseverare a tutti costi. Si tratta
di perseverare sulla strada giusta, ma quando sbagliamo strada, bisogna avere
l’umiltà e il coraggio di tornare in dietro. Tornare in dietro
non è una fuga! Giona è sfuggito, non è subito tornato
indietro! Più tardi, quando il frutto amare della sua disubbidienza è
maturato, è tornato indietro … in Israele.
Sfuggire dà l’idea che c’è qualcuno più forte
che impone il terrore e non lascia nessun’alternativa. Dio non impone
terrore a nessuno; il diavolo, sì! Giona doveva ancora imparare che la
volontà di Dio è buona e che non c’è niente di migliore
che questa Sua volontà.
Dio non chiamava Giona ad andare a Ninive per metterlo a disagio, ma per utilizzarlo
come strumento di salvezza! A Giona non piaceva questa idea. La volontà
di Dio non piace mai alla nostra carne, perché c’illudiamo e pensiamo
che c’è qualcosa di migliore per noi … Giona pensava che
sfuggendo, Dio sceglierebbe un altro profeta per mandarlo in missione a Ninive.
La storia mostra che Dio non si è rassegnato; Dio non ha cambiato idea.
Nessuno può fare cambiare il progetto di Dio; Dio è sovrano e
ha i mezzi per compiere la sua volontà.
3. Prima risposta di Dio (Giona 1:4)
Dio avrebbe potuto fermare Giona prima
che s’imbarchi nella nave, ma non l’ha fatto; perché? Dio
lascia le conseguenze della disubbidienza manifestarsi. Dio non ha castigato
Giona; non l’ha bastonato e non l’ha forzato a cambiare idea. Dio
ha cominciato un lungo lavoro di educazione di Giona per portarlo al
pentimento e all’ubbidienza gioiosa. Dio utilizza le circostanza per fare
pensare Giona.
All’inizio, Giona non vuole pensare a niente e va dormire nella sua cabina!
Per i marinai pagani, la tempesta è una sfortuna e Giona è uno
sfortunato! Dall’inizio, Giona sa che non è per caso che le cose
vanno storte, sa che Dio controlla quello che lui non controlla e si accorge
che la sua strategia di fuga non giova né alla sua vita né a quella
degli altri viaggiatori. Disubbidire a Dio non giova a nessuno, perché
la volontà di Dio è buona.
La disubbidienza di Giona ha causato una grande angoscia nel cuore dei marinai.
Ma Dio si è anche rivelato a loro e hanno capito che il Dio d’Israele
è potente per calmare la tempesta e salvare dalla morte.
Hanno offerto un sacrificio a questo Dio potente e fatto voti.
Dio ama tutti gli esseri umani e Dio non voleva che nessuno muoia; né
Giona né i marinai! Dio ha la capacità di utilizzare un profeta
disubbidiente per farsi conoscere ai marinai.
4. Giona gettato nel mare (Giona 1:15)
Dopo una riflessione lunga, Giona si arrende; accetta che la morte sia l’epilogo
della sua fuga e si fa buttare nel mare. I marinai lo prendono e credono alle
sue parole:
“Egli [Giona] rispose: «Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare
si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba
addosso per causa mia»” (1:12). In mezzo al mare, non c’è
via di fuga per Giona! Non può più giocare al furbetto!
Si ritrova davanti alla sua disubbidienza e alle sue conseguenze. Qualcuno penserà
che Dio voleva castigarlo, ma una lettura attenta mostra che non è il
caso. Dio voleva educare, formare e salvare Giona. Se Dio avesse voluto castigare
Giona, l’avrebbe ucciso, ma tale non era il suo piano.
Giona non lo sapeva, perché doveva ancora scoprire che Dio è misericordioso.
Conviene fermarsi su questi momenti drammatici per Giona; la disperazione, la
paura, la solitudine e … un Dio che non osa più invocare, perché
Gli ha disubbidito. La morte è sempre un momento brutto, anche se non
dura più di tanto! Quando Giona ha sentito il rumore del suo corpo sull’acqua
e si è ritrovato bagnato ha dovuto pensare: “Sono stato stupido
di disubbidire a Dio e mieto quello che ho seminato”
(vedi le parole del brigante crocifisso in Luca 23:41: “Per noi è
giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni;
ma questi non ha fatto nulla di male”, e Proverbi 5:12-13: “e tu
non dica: «Come ho fatto a odiare la correzione, e come ha potuto il mio
cuore disprezzare la riprensione? Come ho fatto a non ascoltare la voce di chi
m'insegnava, e a non porgere l'orecchio a chi m'istruiva?”).
Forse sapeva nuotare; forse no! Ma in un mare così grande, nuotare non
permetteva di salvarsi.
Fino qui Giona non invoca Dio, ma nell’acqua Dio ha preparato una salvezza
inimmaginabile.
Se la tempesta non si è scatenato per caso, il grosso animale marino
non era lì per caso!
Dio aveva previsto di salvare i marinai dalla tempesta e Giona dalle acque profonde.
5. Salvataggio di Giona nel mare (Giona 2:1)
Mentre il suo corpo comincia ad affondare nel mare mosso, Giona invoca Dio e
Dio rivela la sua soluzione straordinaria: un’animale marino inghiottisce
Giona senza masticarlo! È probabile che questo animale sia stato un tipo
di balena (mammifero), perché lì dentro c’era ossigeno e
Giona ha potuto continuare a respirare. D’altronde una balena non ha denti.
Tre giorni e mezzo di oscurità. Giona non sapeva niente dell’animale
e non sapeva niente del salvataggio! L’idea logica era di pensare che
l’animale l’avesse mangiato per alimentarsi e che stava per essere
digerito dai suoi succhi gastrici.
Per Giona era ancora inconcepibile che non sia il caso. L’agonia continuava
a fuoco lento …! Aveva cominciato quando Giona si era rifugiato nella
stiva per non vedere il mare mosso. Da lì era uscito vivo … per
essere gettato nel mare e da lì era uscito vivo nella pancia dell’animale
marino.
Non sapeva ancora che da lì uscirebbe vivo su una spiaggia sconosciuta!
Dio lo sapeva e Dio aveva orchestrato queste “coincidenze” per formare
Giona.
Gesù ha validato la storia di Giona e ha rivelato che era profetica:
“Ma egli rispose loro: «Questa generazione malvagia e adultera chiede
un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona.
Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti,
così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni
e tre notti” (Matteo 12:39-40). Di Giona, Gesù parla unicamente
dai tre giorni passati nella pancia del mostro marino. Giona profetizzava la
morte e la risurrezione di Gesù e il battesimo cristiano, il quale è
una morte, un seppellimento nell’acqua e una risurrezione con Gesù.
6. Preghiera di Giona (Giona 2:3)
Nella pancia della balena, Giona canta un canto bellissimo e riconosce che la
salvezza viene dal Signore. Non c’è canto di riconoscenza fino
a quando la misericordia di Dio non diviene una realtà personale. Dio
permette delle difficoltà per fare conoscere agli uomini come Giona (i
furbetti diffidenti) che ha risorse inimmaginabili per intervenire quando tutto
sembra perso.
Quando hanno sepolto Gesù, tutto sembrava perso e Dio è intervenuto
potentemente per risuscitarLo e vincere il diavolo una volta per sempre! Che
canto di lode questa vittoria dovrebbe suscitare nei nostri cuori! Tutto sommato,
il nostro battesimo è un seppellimento con Cristo e la nostra vita cristiana
è una vita di risurrezione! Siamo stati sepolti con Gesù e come
Giona è tornato alla vita grazie all’intervento potente di Dio,
così siamo salvati dalla morte grazie all’intervento potente di
Dio. Gesù parla di Giona per dire che come lui, il Figlio dell’uomo
sarà sepolto tre giorni e tre notti prima di risuscitare.
Giona anticipava profeticamente la morte e la risurrezione di Gesù come
un segno della potenza di Dio per salvare i suoi. Il Salmo 116 rispecchia questa
salvezza straordinaria:
“I legami della morte mi avevano circondato, le angosce del soggiorno
dei morti mi avevano colto; mi aveva raggiunto la disgrazia e il dolore. Ma
io invocai il nome del SIGNORE: «SIGNORE, libera l'anima mia!» Il
SIGNORE è pietoso e giusto, il nostro Dio è misericordioso. Il
SIGNORE protegge i semplici; io ero ridotto in misero stato ed Egli mi ha salvato”
(Salmo 116:3-6).
7. Seconda chiamata di Dio: “Alzati” (Giona
3:2)
Dio non ha salvato Giona per metterlo in pensione! Ritorno alla casella “Start”,
Dio chiama Giona, per la seconda volta: “Alzati, va a Ninive!”.
Tutta la storia della tempesta e del salvataggio di Giona ha soltanto servito
a formare Giona per affrontare l’ordine di Dio con un'altra prospettiva.
Giona ha capito che Dio non vuole la sua comodità, ma la sua ubbidienza
incondizionata! “Ti dirò dopo quello che devi dire, ma vai!”
La seconda chiamata di Dio è esattamente identica alla prima, ma Giona
ha profondamente cambiato. Tuttavia non ha ancora finito di cambiare. Il battesimo
è un punto di partenza, non di arrivo e c’è ancora tanto
da imparare. Giona è come nato di nuovo e accetta con gioia di ubbidire
a Dio. Giona ha fatto un percorso spirituale che ha cambiato il suo atteggiamento.
Giona non vuole più essere furbetto con Dio!
8. Ubbidienza di Giona (Giona 3:3)
Giona non esita più e parte a Ninive! Era un lungo viaggio pericoloso
e Ninive era una grande città straniera. Giona rischiava di essere ucciso
da questi “stranieri”.
Lo sconosciuto fa sempre paura! Giona parte con gioia e si reca finalmente a
Ninive!
Questa volta non esita più e ubbidisce alla sua chiamata missionaria.
Giona scopre tante cose nuove, cibi, lingue, culture e religioni sconosciuti!
Chi parte in missione lascia la sua comodità e deve adeguarsi al modo
di vivere dei “stranieri”.
Giona ha capito che Dio lo mandava per avvertire (non minacciare) gli abitanti
di Ninive che il loro peccato aveva superato i limiti e che Dio progettava di
distruggere la città.
Non è un messaggio troppo amichevole … non è una buona notizia
o un lieto messaggio, ma Giona si mette a predicare. Non ha mai fatto qualcosa
del genere, non ha esperienza, non sa come fare se la gente lo combatte. Tuttavia,
peggio della tempesta e dell’animale marino, non si può.
Se Dio l’ha salvato quando disubbidiva, si aspetta di essere soccorso
quando ubbidisce. Giona prende coraggio! Forse si ricorda questo canto che aveva
cantato nel ventre del “mostro marino” e lo ripassa nel suo cuore
per farsi coraggio. Dio ha risposto nell’angoscia e Dio sta ancora per
sorprendere Giona con delle risposte inimmaginabili.
Giona non sa ancora che Dio vuole salvare Ninive e anche lui! Giona ha forse
un piacere sadico ad annunciare la distruzione della città ed è
forse curioso di vedere come Dio la distruggerà! Sarà il fuoco
del cielo? Sarà un epidemia? Sarà un terremoto? Sarà un
esercito nemico? Sarà la carestia?
Giona crede che Dio sta per distruggere la città e lo predica con vigore!
L’informazione è solo un aspetto del progetto di Dio; il pentimento
e la salvezza sono un altro aspetto.
9. Predicazione e pentimento dei Niniviti (Giona 3:5-6)
Giona annuncia un messaggio chiaro e terribile: “Ancora 40 giorni e Ninive
sarà distrutta”.
A ogni incrocio si ferma e ripete le parole che Dio ha messo nella sua mente.
Lo Spirito Santo opera nel cuore degli abitanti e si convertono massicciamente.
Anche il re si converte!
Sembra che Giona abbia avuto un successo straordinario! Un predicatore che vede
tanta gente pentirsi per vero dovrebbe essere un predicatore contento. Ma Giona
non aveva previsto questa mossa. Come reagiamo quando Dio agisce in un modo
non previsto da noi? Tutto sommato, Dio non doveva rendere nessun conto a Giona
e sarebbe presuntuoso pretendere che Dio debba renderci conto dalla sua misericordia:
“Non mi è lecito fare del mio ciò che voglio? O vedi tu
di mal occhio che io sia buono?" (Matteo 20:15).
Non piaceva a Giona che Dio sia buono verso i Niniviti! Voleva un Dio severo
e intrattabile, alla sua somiglianza! Le religioni non parlano della bontà
di Dio, ma del giudizio e della giustizia.
10. Primo dispiacere e irritazione di
Giona (Giona 4:1)
Ma Giona provò un grande dispiacere! Non aveva previsto la conversione
della folla! Aveva previsto la distruzione della città e dei suoi abitanti,
ma non aveva previsto la grazia di Dio. Giona non amava i Niniviti! Giona voleva
vederli castigati per i loro numerosi peccati! Voleva vedere la punizione di
Dio scendere su tutta questa gente (>120 000 abitanti). Che figura se niente
di quello che ha profetizzato si realizza! La gente lo burlerà o si vendicherà.
Giona non era contento e ha provato un grande dispiacere! Dio non agisce come
lo pensava! Giona non “permette” a Dio di essere misericordioso
e di perdonare i peccati di chi si converte seriamente. Giona ha esperimentato
la grazia di Dio, ma non è disposto a vedere questi stranieri peccatori
esperimentare la stessa grazia. Giona s’irrita! La sua preghiera cambia!
Non è più il canto di salvezza, ma la lamentela della delusione.
Giona si era illuso per quanto riguarda il castigo degli abitanti di Ninive.
È stufo di servire un Dio misericordioso che ha pietà degli esseri
umani. Per lui Dio non è né serio né credibile!
11. Crescita di un ricino (Giona 4:6)
Dio sa che fa caldo e che il sole picchia sulla testa del suo profeta contrariato.
Dio non si arrabbia con lui, ma usa di premura e di bontà, facendo crescere
una pianta verde per dare un po’ d’ombra a Giona. Dio controlla
il mare e le tempeste; Dio controlla le balene; Dio controlla il ricino e perfino
il verme che rosicchia il ricino. Prima di partire, Gesù ha detto ai
suoi discepoli che ha ricevuto da Dio ogni potere sulla terra e nel cielo: “E
Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi
è stato dato in cielo e sulla terra” ... (Matteo 28:18).
Dovrebbe rassicurarci sapere che il nostro Signore è potente, che controlla
le tempeste, che controlla le balene, i ricini e i vermi (tra altri). Perciò
possiamo rimanere sereni e tranquilli quando la terra vacilla sui suoi fondamenti
(vedi Salmo 46:2). C’è tanta angoscia e paura nel mondo, ma per
chi si confida in Dio, c’è un altro atteggiamento, molto più
comodo:
“Poiché così aveva detto il Signore, DIO, il Santo d'Israele:
«Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza;
nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza». Ma voi non avete
voluto!” (Isaia 30:15).
12. Secondo dispiacere e irritazione di Giona (Giona 4:9)
Giona è testardo e continua a mormorare, a lamentarsi e a contestare
la sovranità di Dio. Giona è contrariato e s’irrita! Come
gestiamo le nostre contrarietà? Che cosa facciamo quando le cose vano
storte e scappano al nostro controllo? La contrarietà porta Giona a desiderare
la morte. Chi si nasconde dietro la contrarietà di Giona, se la morte
ne è il capolinea?
Il diavolo lavora a uccidere il profeta di Dio e Giona non lo capisce. Noi,
non ignoriamo le macchinazione del diavolo:
“[perdoniamo] affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non
ignoriamo le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11). Giona cerca un rifugio
nella morte, ma la Bibbia c’insegna che la morte è un nemico e
che Gesù l’ha vinta. L’idea della morte amica proviene dal
romanticismo e contamina tutto il mondo.
13. Pietà di Dio (Giona 4:11)
Pensiamo spesso che Dio sia indifferente alla morte della gente, ma non è
il caso! Dio aveva compassione e pietà dei Niniviti ignoranti. Gesù
aveva compassione delle folle che si riunivano per ascoltarLo e le vedeva come
un gregge senza pastore: “Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché
erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore” (Matteo 9:36).
Se Dio s’interessa ai peccatori per dare a ognuno un’opportunità
di pentirsi e convertirsi, dovrebbe anche essere una preoccupazione importante
della Chiesa. Dio ha sentimenti di pietà (compassione) e di misericordia;
Dio perdona a chi si pente seriamente. C’è gioia nel cielo per
un solo peccatore che si pente ed è salvato:
“Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per
un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno
di ravvedimento” (Luca 15:7).
Dio non si rallegra dalla morte del peccatore, ma dal suo pentimento e dalla
sua conversione:
“Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice il Signore,
DIO, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta
dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie!
Perché morireste, o casa d'Israele?" (Ezechiele 33:11).
C’è ancora speranza, come Geremia lo scriveva:
“È una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti;
le sue compassioni infatti non sono esaurite;” (Lamentazioni 3:22).
14. Conclusioni
1. Giona è un personaggio interessante, così vicino a noi nella
sua ribellione, la sua disubbidienza, il suo grido a Dio, la sua religiosità
e la sua indifferenza verso la morte dei peccatori.
2. Dio rivela la sua bontà e la sua potenza per salvare il suo profeta
disubbidiente. Dio inventa soluzioni inimmaginabili. Dio rivela anche la sua
bontà verso i marinai e verso i Niniviti.
3. L’ubbidienza non rimpiazza l’amore e Giona non amava né
i Niniviti, né il Suo Dio.
4. I limiti e la debolezza di Giona non limitano Dio. Dio utilizza gente limitata
e debole. Dio ha voluto istruire Giona della Sua misericordia, ma Giona non
ha capito tutto il pensiero di Dio.
5. Giona ha profetizzato, alla sua insaputa, la morte e la risurrezione di Gesù
e Gesù l’ha detto apertamente ai capi religiosi che conoscevano
il profeta Giona, ma non hanno capito il senso profetico del suo passaggio attraverso
la morte. Investigavano le Scritture per avere la vita, ma non capivano il senso
delle Scritture a motivo dell’indurimento del loro cuore.
6. Dio ha ancora compassione delle folle e ci chiama ad avere anche noi compassione
delle folle. Dio salva ancora oggi e lo fa in modi stupendi!
SOLO CONTRO TUTTI
“Allora Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!»
Tutto il popolo si avvicinò a lui; ed Elia riparò l'altare del
Signore che era stato demolito. Prese dodici pietre, secondo il numero delle
tribù dei figli di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Il
tuo nome sarà Israele». Con quelle pietre costruì un altare
al nome del Signore, e fece intorno all'altare un fosso della capacità
di due misure di grano. Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il toro
e lo pose sopra la legna. E disse: «Riempite quattro vasi d'acqua e versatela
sull'olocausto e sulla legna». Poi disse: «Fatelo una seconda volta».
E quelli lo fecero una seconda volta.
E disse ancora: «Fatelo per la terza volta». E quelli lo fecero
per la terza volta. L'acqua correva attorno all'altare, ed egli riempì
d'acqua anche il fosso. All'ora in cui si offriva l'offerta, il profeta Elia
si avvicinò e disse: «Signore, Dio di Abraamo, d'Isacco e d'Israele,
fa' che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo e che
ho fatto tutte queste cose per ordine tuo.
Rispondimi, Signore, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che
tu, o Signore, sei Dio e che tu sei colui che converte il loro cuore!»
Allora cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le
pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. Tutto il
popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra e disse:
«Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!» Elia disse loro:
«Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!» Quelli li presero,
ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e laggiù li sgozzò”.
(1 Re 18:30-40)
La chiesa di Gesù è troppo spesso timida e non proclama il vangelo.
La chiesa deve crescere nella consapevolezza del Grande Mandato (vedi Matteo
28:20): “Insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente».”
I profeti, predicatori ed evangelisti non devono essere degli Showmen ma dei
Shockmen! Elia era un nonno che destava scalpore e non aveva paura di andare
a controcorrente. Aveva uno stile di vita speciale e non si conformava al mondo;
Elia era un pazzo per Dio e ha cambiato la storia del suo popolo.
Giacomo diceva di Elia che era un modello di preghiera e di fede (Giacomo 5:17-18).
“Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò
intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.
Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo
frutto”.
La nostra vita è stata pensata da Dio per portare frutto. Dio ci chiama
a non sprecare il nostro tempo e a non sciupare i nostri talenti. Basta con
questa auto-commiserazione che ci fa dire "sono tropo debole per servire
il Signore"; questo non è umiltà ma incredulità e
disobbedienza.
Elia non cercava a farsi vedere per alimentare la sua vanagloria, ma cercava
a fare vedere Dio. Elia non si vergognava della Parola del suo Dio e non si
preoccupava dei commentari della gente.
Non parlava per fare piacere alla gente ma per fare piacere a Dio.
Elia sfida il popolo sul Monte Carmelo e si schiera contro 450 profeti della
divinità pagana chiamata Baal. C'erano anche 400 profeti di Astarte,
la regina del cielo. Gesù dice che lo spirito di Elia animava Giovanni
Battista. Entrambi erano originali vestiti di una pelle di cammello e provocavano
il popolo con franchezza. Volevano fare qualcosa di grande per Dio con la loro
vita.
Ogni servitore di Dio è chiamato a fare qualcosa di grande con la propria
vita per il suo Signore invece di svolgerla in un modo insignificante.
Ecco il contesto storico della vita di Elia (circa 2900 anni fa): Acab era un
re d'Israele infedele a Dio. La sua moglie pagana, Izebel, aveva importato il
culto delle divinità straniera del suo popolo e aveva stabilito falsi
profeti in Israele. Il popolo d'Israele era confuso e adorava Dio, Baal e Astarte.
L'insegnamento di Dio era stato mescolato a pratiche diverse con argomenti
balordi del tipo "i tempi sono cambiati, bisogna adeguarsi".
Elia denunciava questa modernità ingannatrice e chiamava il popolo d'Israele
a fare una scelta coraggiosa. "Scegliete, non zoppicate più con
entrambi i piedi!". La cristiana odierna zoppica spesso tra il materialismo
e lo spirituale. C'è mondanità nella chiesa e c'è poco
cristianesimo nel mondo.
Ci sono dei falsi profeti che ci chiamano ad adorare il Creatore, qualunque
sia il nome che gli uomini gli danno (Allah, Buddha, Dio, ecc.). Dio ci chiama
a essere una chiesa profetica con una forte identità biblica che ci distingue
dal mondo e che ci fa riconoscere come Elia si faceva riconoscere come profeta
del Signore. Tutti riconoscevano che Elia era profeta di Dio. Gesù diceva:
“Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore
gli uni per gli altri»” Giovanni 13:35. L'amore è quello
che ci contraddistingue.
1) Elia chiama il popolo
"Avvicinatevi a me". Elia voleva essere un modello a chi il popolo
guarda per seguire Dio. Giovanni e Pietro dicevano allo zoppo:
"Guardaci": Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse:
«Guardaci!»
Ed egli li guardava attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro”
(Atti 3:4-5). La gente vede Gesù quando ci guarda? Non nascondiamo Gesù
per essere accettati dal mondo: “Voi siete la luce del mondo. Una città
posta sopra un monte non può essere nascosta, e non si accende una lampada
per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa
luce a tutti quelli che sono in casa”. (Matteo 5:14-15).
Essere di esempio non deve essere un peso. Gli altri sono deboli, ma Dio ci
chiama a essere forti in Lui; gli altri camminano nel buio, ma noi camminiamo
nella luce da parte di Dio. Dio ci chiama a accettare il suo progetto di essere
di esempio per gli altri; si tratta di un impegno. Dio ci chiama a osare essere
diversi in questo mondo.
Recentemente c'era una macchina con un adesivo sul quale era scritto "Non
seguitemi, anch'io sono perso!"; noi non siamo più persi e dobbiamo
mostrare la strada del Regno di Dio agli altri. Dio ci chiama, come aveva chiamato
Elia, a essere profeti suoi e questo richiede, da parte nostra, di mettere tante
cose in ordine nella nostra vita. Ci sono delle scelte a fare per essere riconosciuti
come profeti del Signore. Scegliamo la verità in un mondo di bugie governato
dal diavolo.
Il mondo è nemico di Dio e sarà nemico nostro se ci schieriamo
per la verità. Come siamo disposti a essere rigettati dal mondo per piacere
a Dio? Elia era solo contro tutti e non se ne vergognava. Elia era l'unico profeta
di Dio rimasto in Israele e Dio lo chiamava a non conformarsi al mondo. Dio
ci lo chiede anche a noi:
“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento
della vostra mente” (Romani 12:2a). Ci costa non conformarci a questo
mondo.
Elia era geloso per Dio e la Sua identità di profeta del Signore lo
spingeva a testimoniare pubblicamente della verità Ci chiama a osare
schierarci per la verità senza vergogna. Evangelizzare fa parte del lavoro
dei profeti del Signore e Paolo dichiarava:
“Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché necessità
me n'è imposta; e guai a me se non evangelizzo! Se lo faccio volenterosamente
ne ho ricompensa; ma se non lo faccio volenterosamente è sempre un'amministrazione
che mi è affidata” (1 Corinzi 9:16-17)
Evangelizzare significa aiutare una persona in pericolo. È un reato
non fermarsi per aiutare una persona accidentata e perfino un animale in pericolo.
Siamo spesso colpevoli di un peccato per omissione quando trascuriamo di annunciare
il vangelo di Gesù alla gente in pericolo. Dio ci chiama a non tacere
in questo mondo triste e disperato. Non possiamo nascondere il vangelo a chi
ne ha disperatamente bisogno.
"Ho paura del silenzio dei giusti" diceva qualcuno, perché
i giusti non protestano più contro l'ingiustizia. Come Ezechiele siamo
chiamati a essere sentinelle da parte di Dio:
“Ora, figlio d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d'Israele;
quando dunque udrai qualche parola della mia bocca, avvertili da parte mia.
Quando avrò detto all'empio:
"Empio, per certo tu morirai!", e tu non avrai parlato per avvertire
l'empio che si allontani dalla sua via, quell'empio morirà per la sua
iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano.
Ma se tu avverti l'empio che si allontani dalla sua via, e quello non se ne
allontana, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato
te stesso” (Ezechiele 33:7-9).
Tutti i cristiani nati di nuovo sono delle sentinelle del Signore. Paolo si
era prodigato per le chiese e scriveva:
“Perciò io vi dichiaro quest'oggi di essere puro del sangue di
tutti; perché non mi sono tirato indietro dall'annunciarvi tutto il consiglio
di Dio” (Atti 20:26-27).
Non tiriamoci indietro dall'annunciare tutto il consiglio di Dio ai nostri
contemporanei. Il talento della testimonianza non deve essere sepolto. Osiamo
essere diversi dal mondo e render coraggiosamente conto del vangelo; osiamo
essere in vista per mostrare Gesù agli altri! Come gli artisti sul parco
scenico, siamo nell'occhio di bue, cioè il proiettore ci illumina mentre
tutto il resto è buio. Al suo battesimo, Gesù era nell'occhio
di bue: “Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall'acqua;
ed ecco, i cieli {gli} si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come
una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo
è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»”
(Matteo 3:16-17).
Umiliamoci di non avere passione per Dio, per la Sua Parola e per i persi.
L'occhio di bue ci metta a disagio ma se mostra Gesù in noi, Dio sarà
glorificato. Il fuoco di Dio ci spinge a uscire dall'anonimato e a rivelare
Gesù al mondo. Alimentiamo questo fuoco invece di volere estinguerlo!
Dio risponde con il fuoco quando imitiamo Elia e riempiamo il nostro ruolo di
profeti davanti agli esseri umani persi. Elia ha pubblicamente testimoniato
della verità al popolo confuso. Un profeta non teme di ferire la sensibilità
della gente:
“Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, di
amore e di autocontrollo. Non avere dunque vergogna della testimonianza del
nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo,
sorretto dalla potenza di Dio” (2 Timoteo 1:7-8).
Il fuoco di Dio ci fa uscire dalla timidezza. Il fuoco di Dio ci mette in
scena per rivelare Gesù al mondo. Gli errori del mondo non devono lasciarci
indifferenti, ma spingerci a testimoniare di Gesù. Paolo, a Atene non
è rimasto indifferente a tanta idolatria:
“Mentre Paolo li aspettava ad Atene, lo spirito gli s'inacerbiva dentro
nel vedere la città piena di idoli. Frattanto discorreva nella sinagoga
con i Giudei e con le persone pie; e sulla piazza, ogni giorno, con quelli che
vi si trovavano” (Atti 17:16-17).
Paolo non ha detto "qui c'è troppo da fare", ma si è
messo all'opera! Paolo non ha fatto un passo indietro, ma un passo avanti; Paolo
ci ha lasciato un esempio da imitare! Paolo era nell'occhio di bue, anche per
noi. Il coraggio che viene da Dio deve cacciare via il timore che vorrebbe farci
fare un passo indietro! "Avanti" dice lo Spirito Santo!
Non zoppicare con i zoppi! Come potremmo chiamare gli altri a non zoppicare
se noi zoppichiamo?
Dio ci affida il vangelo per il mondo che va in perdizione. Dio ci chiama ancora
a essere sentinelle!
2.- Elia ricostruisce l'altare demolito!
Nel passato un altare era stato costruito per offrire sacrifici a Dio, ma era
crollato per mancanza di cura. Elia avrebbe potuto rimpiangere il tempo passato
quando tutto andava come Dio l'aveva comandato, ma non considera questo cambiamento
come una scusa per tirarsi indietro; anzi fa un passo avanti e restaura il vecchio
altare. Elia scava per ritrovare il vecchio fondamento, non ne stabilisce un
nuovo. C'è una tendenza a rimpiazzare la Parola di Dio con un discorso
moderno nel mondo. Ci sono dei ciarloni che predicano un vangelo artefatto che
seduce la gente, ma non è altro che pensiero umano. La gente cerca la
novità, ma Elia c'insegna a ricercare il fondamento vecchio, perso, nascosto,
dimenticato per ricostruire l'altare del Signore! Dio ha dato dei doni ai suoi
figli e ci chiama a restaurarli:
“Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è
in te mediante l'imposizione delle mie mani” (2 Timoteo 1:6). Se abbiamo
perso la grinta di Dio, dobbiamo ritrovarla!
Elia fa ricostruire l'altare, cioè rimettere assieme le pietre sparpagliate.
L'altare è un assieme di pietre unite. Fino a quando non c’è
l'unità voluta da Dio, il fuoco non scende dal cielo! Nessuno è
ospite nella casa del Signore. I figli non sono mai ospiti nella casa del loro
padre. I figli di Dio sono a casa loro nella chiesa. C'è unità
sotto il tetto del Padre e Dio ci chiama a lavorare all'unità nei nostri
rapporti. Col tempo e per mancanza di cura l'amore dei coniugi si è sgretolato
e Dio ci chiama a restaurare il vecchio rapporto, non a costruirne un nuovo.
Nella chiesa, l'amore fraterno si è raffreddato e la critica ha sgretolato
la fratellanza. Dio ci chiama a restaurare la fratellanza e a riconciliarci
per ritrovare l'unità. Gesù insegnava a lavorare all'unità:
“Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull'altare e lì
ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua
offerta davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi
vieni a offrire la tua offerta” (Matteo 5:23-24).
Elia ha restaurato l'unità tra le pietre disunite e le ha rimesse assieme.
Dio non ha mandato il fuoco dal cielo fino a quando l'altare non è stato
restaurato. Elia ha preparato il sacrificio e l'ha inzuppato abbondantemente
d’acqua per escludere un intervento umano nel fuoco che doveva consumare
il sacrificio. Sull’altare, ci vuole un sacrificio da consumare! Dio non
ha fatto scendere il fuoco sull'altare prima che ci sia un sacrificio. Paolo
ci dice che il sacrificio gradito da Dio è l'offerta del nostro corpo:
“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare
i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è
il vostro culto spirituale” (Romani 12:1).
Il sacrificio che ci salva è quello di Gesù, ma Dio chiede il
sacrificio del nostro corpo per portare la salvezza agli esseri umani persi.
L'offerta del nostro corpo è l'espressione della nostra gratitudine verso
Gesù che si è offerto in sacrificio per noi.
L'acqua è contraria al fuoco, ma il fuoco di Dio vince l'acqua! Sembrava
impossibile di bruciare questo sacrificio inzuppato d'acqua, ma Dio compie l'impossibile
per dimostrare al suo popolo che è potente.
Attraverso la vita di Elia, solo contro tutti, Dio si è manifestato al
suo popolo confuso e ingannato dagli insegnamenti pagani. Dio ha mandato il
suo fuoco e il popolo si è convertito confessando "Il Signore è
Dio". Elia è stato uno strumento di Dio per portare il popolo alla
conversione e Dio vuole utilizzarci come strumenti di conversione per il popolo
della nostra città. Elia non si è tirato indietro e ha avuto fede
in Dio, nel Dio dell'impossibile. Se Dio è con noi, chi sarà contro
di noi?
“Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi
sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma
lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con
lui?” (Romani 8:31-32).
“Infatti il Signore percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare
la sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di lui”
(2 Cronache 16:9a)
LA VITA NELLA PRIMA CHIESA 12/01/2018
“Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli
e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. Ognuno era
preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli. Tutti quelli
che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le proprietà
e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle
case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore,
lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni
giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati” (Atti 2:42-47).
1.- Il dinamismo di una chiesa sana
1a.- La disciplina spirituale porta alla crescita
1b.- L’unità e la potenza
2.- La preghiera e la pienezza dello Spirito Santo
2a.- La preghiera come reazione alla persecuzione
2b.- Risposta potente alla preghiera
3.- La potenza dimostrata attraverso gli apostoli
3a.- Segni e miracoli
3b.- Nuovi convertiti aggiunti
1.- Il dinamismo di una chiesa sana
1a.- La disciplina spirituale porta alla crescita
“Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e
nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (Atti
2:42).
1. Perseverare nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli
2. Perseverare nella comunione fraterna
3. Perseverare nel rompere il pane
4. Perseverare nelle preghiere
Perseverare assieme è una sana disciplina!
1.- Il dinamismo di una chiesa sana
1b.- L’unità e la potenza
“Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune;
vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo
il bisogno di
ciascuno” (Atti 2:44-45).
1. Stare assieme
2. Distaccarsi dal materialismo
3. Distribuire generosamente
4. Rispondere ai bisogni di ciascuno
Gli interessi della Chiesa prevalgono sugli interessi privati: rinunciare a
se stesso/a, caricarsi della croce e seguire Gesù, ogni giorno!
“Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a
se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua” (Luca 9:23).
“Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune;
vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo
il bisogno di ciascuno”
(Atti 2:44-45)
1. Unità nell’amore per Dio
2. Unità nell’amore gli uni per gli altri
3. Unità nella visione di evangelizzare
4. Unità nell’ubbidienza
La persecuzione genera disgregazione o unità nella chiesa
Lo Spirito Santo comunica risorse straordinarie per affrontare situazioni straordinarie.
Osare andare a controcorrente.
Una chiesa che fa convergere tutti gli sforzi verso un unico obiettivo.
“Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guardaci!»
Ed egli li guardava attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro. Ma
Pietro disse:
«Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel
nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!»
Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante le piante
dei piedi e le caviglie gli si rafforzarono” (Atti 3:4-7)
Dio conferma il messaggio degli apostoli con miracoli.
“E quelli se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore
operava con loro confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano”
(Marco 16:20).
Il popolo sente la predicazione del vangelo e vede gli interventi di Dio (miracoli):
Conversione
2.- La preghiera e la pienezza dello Spirito Santo
2a.- La preghiera come reazione alla persecuzione
“Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro, e riferirono tutte
le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette.
Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio, e dissero: «Signore,
tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono
in essi; colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo
Davide, nostro padre:
"Perché questo tumulto fra le nazioni, e i popoli meditano cose
vane? I re della terra si sono sollevati, i prìncipi si sono riuniti
insieme contro il Signore e contro il suo Cristo“ Atti 4:23-26 (vedi Salmo
2).
“Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù,
che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni
e con tutto il popolo d'Israele, per fare tutte le cose che la tua volontà
e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero.
Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunciare
la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché
si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù»”
(Atti 4:24-30).
Pregare assieme prima di agire; incoraggiarsi a vicenda e impegnarsi a perseverare.
2.- La preghiera e la pienezza dello Spirito Santo
2b.- Risposta potente alla preghiera
“Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e
tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con
franchezza”
(Atti 4:31).
Dio ascolta la preghiera dei suoi figli/e e risponde con potenza.
Lo Spirito Santo riempie tutti i presenti (peccato per gli assenti) e li propulsa
(vedi Atti 1:8):
1. nell’annuncio della Parola di Dio
2. nella testimonianza della risurrezione di Gesù
3. nella chiamata a ravvedersi e credere in Gesù
3.- La potenza dimostrate attraverso gli apostoli
3a.- Segni e miracoli
“Molti segni e prodigi erano fatti tra il popolo per le mani degli apostoli;
e tutti di comune accordo si ritrovavano sotto il portico di Salomone. Ma nessuno
degli altri osava unirsi a loro; il popolo però li esaltava” (Atti
5:12-13).
Dio utilizza le mani degli apostoli per compiere segni e i prodigi, come annunciato
in Marco 16. Dio vuole ristorare il corpo, l’anima e lo spirito degli
esseri umani.
Gesù non ha cambiato (vedi Ebrei 13:8) “Gesù Cristo è
lo stesso ieri, oggi e in eterno”.
Il Nome di Gesù è ancora potente per salvare, guarire, liberare
e benedire.
3.- La potenza dimostrate attraverso gli apostoli
3b.- Nuovi convertiti aggiunti
• “Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in
quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone” (Atti 2:41).
• “Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli
che venivano salvati” (Atti 2:47b).
• “E sempre di più si aggiungevano uomini e donne in gran
numero, che credevano nel Signore;” (Atti 5:14).
• “Ma molti di coloro che avevano udito la Parola credettero; e
il numero degli uomini salì a circa cinquemila” (Atti 4:4).
Parole d’ordine:
“Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e
nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (Atti
2:42).
Non ci sono contese dottrinali nella prima chiesa
La chiesa parla di quello che sa: testimonianza
Gli apostoli non indietreggiano davanti ai casi impossibili, ma fanno indietreggiare
le impossibilità
I primi cristiani rimanevano uniti nella diversità e la complementarità
L’opposizione è un’opportunità per esperimentare le
risorse di Dio
L’amore dei primi cristiani non considera la persecuzione un motivo valido
per tirarsi indietro Franchezza: pregare con franchezza e testimoniare con franchezza
PREDICARE, POTENZA E PERSEVERANZA
“Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù
che voi uccideste appendendolo al legno e lo ha innalzato con la sua destra,
costituendolo Principe e Salvatore, per dare
ravvedimento a Israele, e perdono dei peccati. Noi siamo testimoni di queste
cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono»”
(Atti 5:30-32).
1.- Uomo paralitico guarito e Cristo
predicato
1a.- Il miracolo attira l’attenzione
1b.- Gesù Cristo glorificato è proclamato
2.- Manifestazione della potenza di
Dio
2a.- L’ipocrisia smascherata e giudicata
2b.- Il giudizio di Dio genera rispetto
3.- La chiesa perseguitata ma perseverante
3a.- Arrestati e messi in giudizio
3b.- Umili e fedeli
1.- Uomo paralitico guarito e Cristo
predicato
1a.- Il miracolo attira l’attenzione
“Ma Pietro disse: «Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello
che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!»
Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante le piante
dei piedi e le caviglie gli si rafforzarono. E con un balzo si alzò in
piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando,
saltando e lodando Dio” (Atti 3:6-8).
“Tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Dio; e lo riconoscevano
per colui che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta «Bella» del
tempio; e furono pieni di meraviglia e di stupore per quello che gli era accaduto.
Mentre quell'uomo teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo,
stupito, accorse a loro al portico detto di Salomone” (Atti 3:9-11).
Questa guarigione umanamente impossibile scombussola Gerusalemme, inclusi i
capi religiosi! Dio interviene per:
1.- rendere la salute a un paralitico. Dio ci vuole in buona salute!
2.- dare un’occasione a Pietro e Giovanni di parlare
di Gesù
3.- innescare una sana riflessione nella mente di tutti.
Il miracolo è uno strumento d’evangelizzazione, non un spettacolo
divertente. Come possiamo attirare l’attenzione della gente su Gesù?
1b.- Gesù Cristo glorificato è proclamato
“Pietro, visto ciò, parlò al popolo, dicendo: «Uomini
d'Israele, perché vi meravigliate di questo? Perché fissate gli
occhi su di noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo
fatto camminare quest'uomo? Il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio
dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi metteste nelle
mani di Pilato e rinnegaste davanti a lui, mentre egli aveva giudicato di liberarlo”
(Atti 3:12-13).
“Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso
un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.
Di questo noi siamo
testimoni. E, per la fede nel suo nome, il suo nome ha fortificato quest'uomo
che vedete e conoscete; ed è la fede, che si ha per mezzo di lui, che
gli ha dato questa perfetta guarigione in presenza di voi tutti” (Atti
3:14-16).
• C’è lo scontro tra due sistemi: la religione e la fede.
Quello che la religione è incapace di fare, la fede lo compie. Il tempio
era il luogo della religione. Pietro insiste sul ruolo della fede nel Nome di
Gesù.
• Pietro rimane umile (dà tutta la gloria a Dio), ma vigoroso nella
sua testimonianza. Gesù è stato umiliato pubblicamente e Pietro
lo glorifica pubblicamente.
• Dio ha deciso di operare tramite esseri umani limitati!
• Non esiste una formula “magica” per guarire i paralitici!
“Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano
cancellati” Atti 3:19. Pietro non scusa niente e chiama tutti a ravvedersi
e a convertirsi. Giovanni Battista e Gesù avevano già predicato
così e Gesù aveva chiesto ai suoi discepoli di fare così:
“e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono
dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme” (Luca 24:47).
Il ravvedimento fa parte del vangelo di Gesù. Pietro non minaccia, ma
avverte il popolo.
2.- Manifestazione della potenza di Dio
2a.- L’ipocrisia smascherata e giudicata
“Ma un uomo di nome Anania, con Saffira sua moglie, vendette una proprietà,
e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie;
e, un'altra parte, la consegnò, deponendola ai piedi degli apostoli.
Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ha così riempito
il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo
del podere? Se questo non si vendeva, non restava tuo? E una volta venduto,
il ricavato non era a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore
questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio».
Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E un gran timore prese tutti
quelli che udirono queste cose. I giovani, alzatisi, ne avvolsero il corpo e,
portatolo fuori, lo seppellirono” (Atti 5:1-5).
Il problema non è di avere dato una parte sola dei
soldi, ma di avere voluto nascondere qualcosa (menzogna). Anania e Safira volevano
ricavare una certa gloria per loro. Mettersi in mostra, nella chiesa di Gesù,
significa cercare a ricavare una certa gloria.
L’ipocrisia è una forma di menzogna. Gesù denunciava vigorosamente
l’ipocrisia dei capi religiosi: “Guai a voi, ipocriti!” (8x
in Matteo 23).
• Pietro non ha pronunciato nessun giudizio contro Anania; Pietro ha smascherato
l’ipocrisia e lo Spirito Santo ha fatto il resto.
• Basta con questa idea eretica di una misericordia divina senza limiti.
La mancanza di rispetto per Dio caratterizza i figli di Adamo.
• La morte biologica di Anania non significa la sua dannazione eterna.
2.- Manifestazione della potenza di Dio
2b.- Il giudizio di Dio genera rispetto
“Allora un gran timore venne su tutta la chiesa e su tutti quelli che
udivano queste cose” (Atti 5:11).
• I miracoli sono pubblici, la testimonianza di Gesù è pubblica
e la santità di Dio si manifesta anche pubblicamente. Dio stesso interviene
per evitare una deriva che avrebbe discreditato il vangelo. L’intervento
di Dio genera rispetto.
• Predicare l’amore di Dio senza parlare della sua giustizia è
uno sviamento frequente. Chi pretende di potere continuare a peccare perché
Dio è misericordioso e che il prezzo del peccato è già
stato pagato da Gesù non rispetta né la santità né
la giustizia di Dio.
• Non piace parlare della santità di Dio eppure, Lui stesso, ci
chiama alla santità:
“Poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono
santo»” (1 Pietro 1:16).
Come la prima chiesa, vogliamo tutti vedere miracoli, ma siamo pronti a vivere
senza compromessi, cioè nella santità. La santità non è
riservata a pochi cristiani un po’ esaltati, ma Dio la richiede da tutti
i Suoi figli e figlie. Non è necessario essere esaltati per essere santi!
3.- La chiesa perseguitata ma perseverante
3a.- Arrestati e messi in giudizio
“Il sommo sacerdote e tutti quelli che erano con lui, cioè la setta
dei sadducei, si alzarono, pieni di invidia, e misero le mani sopra gli apostoli
e li gettarono nella prigione pubblica. Ma un angelo del Signore, nella notte,
aprì le porte della prigione e, condottili fuori, disse: «Andate,
presentatevi nel tempio e annunciate al popolo tutte le parole di questa vita».
Essi, udito ciò, entrarono sul far del giorno nel tempio,
e insegnavano. Ora il sommo sacerdote e quelli che erano con lui vennero, convocarono
il sinedrio e tutti gli anziani del popolo d'Israele, e mandarono alla prigione
per far condurre davanti a loro gli apostoli” (Atti 5:17-21).
“Ma le guardie che vi andarono non li trovarono nella prigione; e, tornate,
fecero il loro rapporto, dicendo: «La prigione l'abbiamo trovata chiusa
con ogni diligenza, e le guardie in piedi davanti alle porte; abbiamo aperto,
ma non abbiamo trovato nessuno dentro». Quando il capitano del tempio
e i capi dei sacerdoti udirono queste cose, rimasero perplessi sul conto loro,
non sapendo cosa ciò potesse significare.
Ma sopraggiunse uno che disse loro: «Ecco, gli uomini che voi metteste
in prigione sono nel tempio, e stanno insegnando al popolo»” (Atti
5:22-25).
“Allora il capitano, con le guardie, andò e li condusse via, senza
far loro violenza, perché temevano di essere lapidati dal popolo. Dopo
averli portati via, li presentarono al sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò,
dicendo: «Non vi abbiamo forse espressamente vietato di insegnare nel
nome di costui? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina, e
volete far ricadere su di noi il sangue di quell'uomo»” (Atti 5:27-28).
• I capi religiosi non potevano sopportare la testimonianza degli apostoli
e li hanno imprigionati. La chiesa pregava per loro. Quanti sono imprigionati,
ancora oggi; la chiesa
prega ancora per loro?
• Un angelo è venuto per liberare gli apostoli. Dio manda ancora
angeli per soccorrere i suoi testimoni.
• Dio non abbandona Pietro e Giovanni. Dio non abbandona mai i suoi figli/e
perseguitati.
• Dio fortifica Pietro e Giovanni e li rimanda a parlare di Gesù
al popolo. Il popolo deve ancora sentire parlare di Gesù e Dio ci manda,
anche noi!
“Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: «Bisogna ubbidire a Dio
anziché agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù
che voi uccideste appendendolo al legno e lo ha innalzato con la sua destra,
costituendolo Principe e Salvatore, per dare
ravvedimento a Israele, e perdono dei peccati. Noi siamo testimoni di queste
cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono»”
(Atti 5:29-32).
• A chi Pietro e Giovanni dichiarano che bisogna ubbidire? Ubbidire non
ha una buona fama, nel mondo odierno!
• Quando la disubbidienza civica è autorizzata da Dio? Non per
la comodità dei suoi figli, ma per il progresso del Suo Regno.
• Dittatura religiosa, democrazia o teocrazia? Venga il tuo Regno!”
vuole dire che bramiamo il governo di Dio sulla terra! Veramente?
• Il coraggio di andare a controcorrente.
• Perseverare nella testimonianza. Non cessare mai di portare il lieto
messaggio che Gesù è il Cristo.
3.- La chiesa perseguitata ma perseverante
3b.- Umili e fedeli
“Ma essi, udendo queste cose, fremevano d'ira, e si proponevano di ucciderli.
Ma un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della legge, onorato da tutto il popolo,
alzatosi in piedi nel sinedrio, comandò che gli apostoli venissero un
momento allontanati.
Poi disse loro: «Uomini d'Israele, badate bene a quello che state per
fare circa questi uomini. Poiché, prima d'ora, sorse Teuda, dicendo di
essere qualcuno; presso di lui si raccolsero circa quattrocento uomini; egli
fu ucciso, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi e ridotti
a nulla” (Atti 5:33-36).
“Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, ai giorni del censimento, e si trascinò
dietro della gente; anch'egli perì, e tutti quelli che gli avevano dato
ascolto furono dispersi.
E ora vi dico: tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini; perché,
se questo disegno o quest'opera è dagli uomini, sarà distrutta;
ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi
a combattere anche contro Dio»” (Atti 5:37-39).
“Essi furono da lui convinti; e chiamati gli apostoli, li batterono, ingiunsero
loro di non parlare nel nome di Gesù e li lasciarono andare.
Essi dunque se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti
degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù. E ogni giorno, nel tempio
e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che
Gesù è il Cristo” (Atti 5:40-42).
• Dio utilizza Gamaliele per convincere i capi religiosi. Dio non è
limitato e interviene mediante … un capo religioso!
• Gli apostoli sono stati ingiustamente battuti, ma hanno trovato la forza
di rallegrarsene: “Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi!
Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi”
(1 Pietro 4:14).
• “Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di
loro è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno
e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi
e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché
così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi”
(Matteo 5:10-12).
• Chi cantava cantici nella prigione di Filippe!:
“Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i
carcerati li ascoltavano” (Atti 16:25).
Parole d’ordine:
“Noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio
ha dato a quelli che gli ubbidiscono»” (Atti 5:32).
VIVERE E MORIRE PER CRISTO 09/02/2018
Atti 6:1-4 Istituzione dei
diaconi
“In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio
da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano
trascurate nell'assistenza quotidiana. I dodici, convocata la moltitudine dei
discepoli, dissero:
«Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire
alle mense.
Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si
abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo
questo incarico.
Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola»”
Atti 6:5-7 Istituzione dei diaconi (Con’t)
“Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano,
uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena
e Nicola, proselito di Antiochia. Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo
aver pregato, imposero loro le mani.
La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente
in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede”.
1.- Resi capaci di servire
1a.- Pieno di fede e di Spirito Santo
1b.- Esercitando il proprio ministero tra la gente
2.- Accusati ingiustamente
2a.- Degli oppositori infiammati
2b.- Una difesa pacifica
3.- Primo martirio cristiano
3a.- Proclamazione convincente
3b.- La morte di un testimone
1.- Resi capaci di servire
1a.- Pieno di fede e di Spirito Santo
• La crescita è sempre accompagnata da sfide che bisogna affrontare
con saggezza e fede.
• Gruppi di cultura diversa stentano a vivere in pace. La divisione della
Chiesa è in agguato.
• Nuove soluzioni per risolvere problemi nuovi.
• Delegare certe attività per rimanere centrati sulla testimonianza
• Niente gerarchia: tutti al servizio di Dio! Diversità di servizi
nell’unità della Chiesa.
• Ognuno mette i suoi talenti al servizio di tutti.
• La gente (e i suoi bisogni) rimangono al centro della Chiesa.
• I lavori amministrativi indispensabili non devono distogliere i predicatori
dalla loro predicazione. I dodici appostoli sono stati testimoni oculari di
Gesù!
Priorità alla testimonianza.
• I lavori amministrativi includevano la gestione dei soldi, dello cibo
e i rapporti con gli indigenti (le vedove greche).
• I sette diaconi (= dedicati a un servizio) hanno tutti un nome greco
e parlavano probabilmente greco meglio dei 12 apostoli.
• La Chiesa di Gerusalemme si apre alla realtà “pagana”.
• La saggia risoluzione del conflitto mantiene la Chiesa unita.
• Molte nuove persone si convertono.
1b.- Esercitando il proprio ministero tra il popolo
“Ora Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni
tra il popolo.
(Atti 6:8) I sette diaconi non si sono limitati a gestire faccende materiali.
Il loro zelo per il Signore ha permesso allo Spirito Santo di utilizzarli per
compiere prodigi e miracoli.
Solo gli apostoli avevano ricevuto questo dono di operare miracolo. Dio estende
il Suo regno tramite uomini zelati e impegnati. Perché Stefano era pieno
di potenza e di grazia, è stato uno strumento di Dio. Non è il
“titolo” che importa, ma lo zelo e l’impegno.
1b.- Esercitando il proprio ministero tra il popolo (con’t)
Stefano non si è limitato a “servire alle tavole”, ma si
è messo a testimoniare fuori dalla Chiesa. Lo Spirito Santo spinge i
cristiani verso gli altri esseri umani e Stefano non si è tirato indietro
dall’avventura della fede (Vedi Marco 16:17-20):
“Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel
nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno
in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun
male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno».
Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e
sedette alla destra di Dio.
E quelli se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro
confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano”.
I miracoli avrebbe dovuto ispirare rispetto verso Stefano; invece, gli invidiosi
hanno complottato contro di lui sulla base della menzogna, perché non
c’era niente di sbagliato nel suo parlare.
“E non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava”
Atti 6:10.
La conseguenza è stata la persecuzione.
2.- Accusati ingiustamente
2a.- Degli oppositori infiammati
Atti 6:9-14 “Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei,
degli Alessandrini, di quelli di Cilicia e d'Asia, si misero a discutere con
Stefano; e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli
parlava. Allora istigarono degli uomini che dissero: «Noi lo abbiamo udito
mentre pronunciava parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio».
Essi misero in agitazione il popolo, gli anziani, gli scribi; e, venutigli addosso,
lo afferrarono e lo condussero al sinedrio;
e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: «Quest'uomo non cessa
di proferire
parole contro il luogo santo e contro la legge. Infatti lo abbiamo udito affermare
che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e cambierà
gli usi che Mosè ci ha tramandati»”
• Perché questa opposizione così violente contro Stefano?
• Chi sono gli avversari della verità?
• Che spirito animava gli oppositori?
• Chi vince tra i falsi testimoni e il vero testimone di Gesù?
• Perché Dio non è intervenuto per salvare Stefano dai suoi
oppositori?
2b.- Una difesa pacifica
• Stefano rimane pacifico e non risponde agli insulti con insulti (1 Pietro
2:23): “Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava,
ma si rimetteva a colui che giudica giustamente”
• Stefano rende testimonianza della speranza sua con mansuetudine e rispetto
(1 Pietro 3:16): “Ma fatelo con mansuetudine e rispetto, e avendo la coscienza
pulita; affinché quando sparlano di voi, rimangano svergognati quelli
che calunniano la vostra buona condotta in Cristo”.
• Stefano segue Gesù fino in fondo.
• Gli occhi degli oppositori sono stati ottenebrati (Efesini 4:18): “con
l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza
che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore”
• Lo Spirito Santo ha dato a Stefano le parole giuste per il tempo giusto
(Luca 21:15): “Perché io vi darò una parola e una sapienza
alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire”.
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissati gli occhi
su di lui, videro il suo viso simile a quello di un angelo.
3.- Primo martirio cristiano (Stefano)
3a.- Proclamazione convincente
“Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d'orecchi, voi opponete
sempre resistenza allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così
fate anche voi. Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri?
Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi
ora siete divenuti i traditori e gli uccisori; voi, che avete ricevuto la legge
promulgata dagli angeli, e non l'avete osservata». Essi, udendo queste
cose, fremevano di rabbia in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui”
(Atti 7:51-54).
Stefano ha avuto l’occasione di parlare e ha costruito
la sua difesa sulla storia del popolo d’Israele ripetutamente disubbidiente
agli ordini di Dio. Ha aggiunto che la morte di Gesù faceva parte da
questo comportamento disubbidiente.
C’è una continuità, nel tempo, di ribellione a Dio dietro
una maschera di custodi della legge. Stefano ha il coraggio di denunciare l’ipocrisia
“Non avete osservato la legge”. Parlare della Parole di Dio non
basta; bisogna osservare i suoi ordini! Il messaggio ha raggiunto i cuori, ma
invece di pentirsi, i capi religiosi si sono infuriati.
Ci sono molte similitudini tra il discorso di Pietro alla Pentecoste e quello
di Stefano. Mentre il popolo ha avuto il cuore compunto e si è convertito,
i capi religiosi hanno indurito il loro cuore e hanno digrignato i denti contro
Stefano.
La parola di Dio non lascia nessuno indifferente! La stessa verità genera
sia pentimento sia indurimento; sia conversione sia persecuzione. Come riceviamo
la Parola di Dio?
La legge e i profeti avevano annunciato il Messia e le sue sofferenze; una letture
seria delle Scritture dimostra che Gesù è il Messia. Il NT è
continuità dell’AT.
3b.- La morte di un testimone
“Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide
la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra, e disse: «Ecco,
io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio».
Ma essi, gettando grida altissime, si turarono gli orecchi e si avventarono
tutti insieme sopra di lui; e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono.
I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: «Signore Gesù,
accogli il mio spirito». Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta
voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E detto questo
si addormentò” Atti 7:55-60.
C’è un forte contrasto tra Stefano, pieno di Spirito Santo e i
suoi persecutori. Stefano vedeva Gesù alla destra di Dio e utilizza lo
stesso vocabolario di Gesù, cioè il Figlio dell’uomo:
“Ma da ora in avanti il Figlio dell'uomo sarà seduto alla destra
della potenza di Dio” Luca 22:69. Lo Spirito Santo apre gli occhi sulla
dimensione spirituale dove c’è Gesù nella gloria. Questa
realtà era sconosciuta dagli persecutori di Stefano e la sua testimonianza
scatena una reazione contagiosa che coinvolge tutti i presenti!
La psicologia di gruppo sfida il buon senso e produce una sommossa generale
che si conclude con la lapidazione di Stefano. Quando si uccide un giusto nel
nome della religione, non c’è Dio nella religione.
La morte di Stefano non è stata vana; anzi è forse stata più
utile della sua vita! Vedere un martirio morire non lascia indifferente! Saulo
(Paolo) era lì a guardare Stefano morire in pace. Nella sua morte Stefano
ha ripreso due frase che Gesù aveva pronunciate sulla croce:
1. Padre, non imputare loro questo peccato (vedi Luca 23:34): Gesù diceva:
«Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».
Poi divisero le sue vesti, tirandole a sorte.
2. Rimetto il mio spirito tra le tue mani (vedi Luca 23:46): Gesù, gridando
a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio».
Detto questo, spirò”.
Dallo Spirito Santo, Stefano ha ricevuto le risorse necessarie per testimoniare
con la sua vita, le sue parole e la sua morte come Gesù.
La morte di Stefano ha scatenato una persecuzione che ha “forzato”
i cristiani a partire in missione, fuori da Gerusalemme. Gesù aveva detto:
“Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi,
e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino
all'estremità della terra»” Atti 1:8.
La persecuzione ha propulso i cristiani sulla scena internazionale.
I primi cristiani si trovavano tropo bene per partire in missione e Dio ha utilizzato
la persecuzione di Stefano per farli andare.
Il sangue dei martiri è seme dei cristiani! (Tertulliano, 2° secolo).
Ancora oggi, in molti stati, i cristiani sono perseguitati per la loro fede.
Lo Spirito Santo dà a tutti le risorse per affrontare la morte.
Gamaliele aveva profetizzato:
“E ora vi dico: tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini;
perché, se questo disegno o quest'opera è dagli uomini, sarà
distrutta; ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete
trovarvi a combattere anche contro Dio»” Atti 5:38-39.
Due mila anni dopo siamo qui per attestare che questa opera era e è da
Dio. Il diavolo è un nemico vinto e non ha il potere di fermare il progetto
di Dio. A noi è affidato il Gran Mandato, cioè la missione di
diffondere il vangelo nel mondo a ogni costo, incluso il costo della propria
vita.
“Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare
tutte quante le cose che vi ho comandate” (Matteo 28:19-20).
DA PERSECUTORE A PREDICATORE 23/02/2018
Atti 9:1-17 Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del
Signore,
si presentò al sommo sacerdote, e gli chiese delle lettere per le sinagoghe
di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini
e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme.
E durante il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, d'improvviso,
sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo e, caduto in terra, udì
una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?»
Egli domandò: «Chi sei, Signore?»
E il Signore: «Io sono Gesù, che tu perseguiti. Àlzati,
entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».
Gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero stupiti, perché udivano
la voce, ma non vedevano nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli
occhi, non vedeva nulla; e quelli, conducendolo per mano, lo portarono a Damasco,
dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né
bevanda.
Or a Damasco c'era un discepolo di nome Anania; e il Signore gli disse in visione:
«Anania!» Egli rispose: «Eccomi, Signore». E il Signore
a lui: «Àlzati, va' nella strada chiamata Diritta, e cerca in casa
di Giuda uno di Tarso chiamato Saulo; poiché ecco, egli è in preghiera,
e ha visto in visione un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perché
ricuperi la vista».
Ma Anania rispose: «Signore, ho sentito dire da molti di quest'uomo quanto
male abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. E qui ha ricevuto autorità
dai capi dei sacerdoti per incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome».
Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è uno strumento
che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d'Israele;
perché io gli mostrerò quanto debba soffrire per il mio nome».
Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e
disse: «Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso
sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti
la vista e sia riempito di Spirito Santo».
1.- Un incontro con Gesù che trasforma la vita
1a.- Il nemico della Chiesa
1b.- Conversione
2.- Mandato da Gesù
2a.- La missione di Anania
2b.- Missione compiuta: Saulo crede
3.- Perseguitato per Cristo mentre predica
3a.- Il campo di missione a Damasco
3b.- Ritorno a Gerusalemme
1.- Un incontro con Gesù che trasforma la vita
1a.- Il nemico della Chiesa
• Saul sembrava impermeabile al vangelo. Il capitolo 9 ci rimette in contatto
con Saulo dopo averlo lasciato alla lapidazione di Stefano. Saulo era animato
di un zelo senza conoscenza e voleva sradicare la Chiesa nascente. Per realizzare
il suo progetto si è fatto dare la missione di buttare in prigione i
cristiani di Damasco e non aveva nessun scrupolo a arrestare uomini e donne.
• Saulo pensava di avere successo e di portare nella prigione di Gerusalemme
i seguaci de Gesù prima di farli condannare dai stessi giudici religiosi
che avevano fatto lapidare Stefano. L’esito era già conosciuto!
• Saulo aveva scelto Damasco perché era una grande città
nella quale numerosi cristiani si erano rifugiati dopo la prima persecuzione
innescata dalla lapidazione di Stefano.
• Roma aveva data ai Giudei di Gerusalemme un certo potere religioso pure
di mantenerli
nell’impero. Saulo aveva dunque ricevuto l’autorità di riportare
i fuggiaschi a Gerusalemme.
• La sua determinazione e il suo potere facevano di Saulo un uomo temuto
e totalmente contrario al vangelo. Chiunque avrebbe voluto testimoniare di Gesù
sarebbe stato fermato e probabilmente ucciso.
1b.- Conversione
• Sulla strada di Damasco, Gesù stesso si è manifestato
a Saulo in un modo straordinario. Saulo ha visto una luce più brillante
del sole (Atti 22:6) che l’ha fatto cadere al suolo: “Mentre ero
per strada e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, improvvisamente dal
cielo mi sfolgorò intorno una gran luce”.
• Una voce ha chiamato Saulo con il suo nome e gli ha chiesto: “Saulo,
Saulo, perché mi perseguiti?”.
• Per Saulo, queste manifestazioni sovrannaturali vengono senza dubbio
da Dio stesso. Tuttavia Saulo chiede: “Chi sei, Signore?”
• Gesù risponde che perseguitando i cristiani, Saulo stava perseguitando
Gesù stesso.
C’è unità tra il Capo (Gesù) e il corpo (la Chiesa).
• Gesù non tratta Saulo secondo il suo peccato.
• Gesù innalzato e glorificato ha ricevuto ogni potere in cielo
e sulla terra, ma Gesù manifesta la grazia. La grazia è una rivoluzione
per un Giudeo attaccato alla legge.
• Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice il Signore,
DIO, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta
dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie!
Perché morireste, o casa d'Israele?" (Ezechiele 33:11).
• Gesù è ancora solidale dal suo corpo perseguitato in tanti
luoghi.
• L’avventura della fede comincia. Saulo ubbidisce e va a Damasco,
secondo l’ordine di Gesù. Saulo si sottomette all’autorità
di Gesù.
• Alzati!
• Tre giorni di buio e di crisi spirituale senza altra speranza che la
grazia di Gesù che non l’ha ucciso.
• Tutto l’essere di Saulo, corpo, anima e spirito sono coinvolti
in questa esperienza con Gesù.
• Saulo non sa ancora niente della sua guarigione e del progetto di Dio
per il suo futuro.
2.- Mandato da Gesù
2a.- La missione di Anania
• Anania conosceva la voce di Gesù; non ha dubbi, ma non capisce.
Anania sa che Saulo aveva il volere e il potere di incatenarlo. Anania ha bisogno
di essere rassicurato da Gesù e si lascia convincere. “Alzati”
e “Va”, comanda Gesù!
• Anania osa correre il rischio della fede e ubbidisce a Gesù.
• Anania impone le mani a Saulo per guarire i suoi occhi.
• Anania battezza Saulo e gli rivela che Dio ha un piano straordinario
per la sua vita.
• Dio ha scelto Saulo per farne un missionario. La scelta di Dio riguarda
la sua attività, non la sua salvezza.
2b.- Missione compiuta: Saulo crede
Atti 9:17-19 “Allora Anania andò, entrò in quella casa,
gli impose le mani e disse: «Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù
che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché
tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo».
In quell'istante gli caddero dagli occhi come delle squame, e ricuperò
la vista; poi, alzatosi, fu battezzato. E, dopo aver preso cibo, gli ritornarono
le forze. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco”.
• Lo Spirito Santo ha tolto la paura e ha reso Anania coraggioso.
• Anania è andato a parlare a Saulo con franchezza e amore.
• Dio ci chiede la stessa determinazione per testimoniare a chi è
ostile al vangelo. Lo Spirito Santo ci darà le stesse risorse!
• Grazie alla sua ubbidienza, Anania è stato uno strumento di Dio
per la guarigione di Saulo.
• La guarigione si è manifestata quando Anania ha imposto le mani
a Saulo. Gesù aveva istruito i suoi discepoli a fare così (Marco
16:18): “Prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno,
non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno»”.
• Il battesimo d’acqua (e di Spirito Santo) segue la conversione.
• La conversione manifesta un cambiamento di fondo. Saulo è diventato
un uomo nuovo e ha messo al servizio di Gesù il resto della sua vita.
• Lo Spirito Santo ha saputo convincere Saulo.
• Nessuno si converte per motivi logici; ci vuole un intervento dello
Spirito Santo per convincere! Ci vuole una rivelazione!
• Saulo ha ripetutamente testimoniato di questa conversione (Atti 22:6
e 26:13):
“Mentre ero per strada e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, improvvisamente
dal cielo mi sfolgorò intorno una gran luce”. “A mezzogiorno
vidi per strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, la
quale sfolgorò intorno a me e ai miei compagni di viaggio”.
Una vera conversione genera una vera testimonianza.
3.- Perseguitato per Cristo mentre predica
3a.- Il campo di missione a Damasco
Atti 9:20-25
“E [Saulo] si mise subito a predicare nelle sinagoghe che Gesù
è il Figlio di Dio. Tutti
quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Ma costui non
è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo
nome ed era venuto qua con lo scopo di condurli incatenati ai capi dei sacerdoti?»
Ma Saulo si fortificava sempre di più e confondeva i Giudei residenti
a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo”.
Parecchi giorni dopo, i Giudei deliberarono di ucciderlo; ma Saulo venne a conoscenza
del loro complotto. Essi facevano persino la guardia alle porte, giorno e notte,
per ucciderlo;
ma i discepoli lo presero di notte e lo calarono dalle mura dentro una cesta”.
• Subito! Saulo si è messo al lavoro, subito! C’era una comunità
cristiana a incoraggiare e tanti Giudei da evangelizzare. Saulo non aveva ancora
i vangeli scritti, ma c’era l’Antico Testamento e Saulo lo conosceva
abbastanza bene per presentare Gesù come il Messia annunciato da Mosè
e dai profeti.
• A Damasco, Saulo aveva la fama di essere stato un persecu-tore della
“Via” e certi cristiani dubitavano della sua sincerità. Gesù
aveva insegnato ai suoi seguaci a essere prudenti come i serpenti e semplici
come le colombe: “«Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi;
siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Matteo
10:16).
• Tuttavia la comunità Giudea era molto più ostile contro
Saulo considerato come un traditore. Paolo voleva la pace, ma non dipendeva
da lui: “Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace
con tutti gli uomini” (Romani 12:18).
La predicazione del vangelo suscita sempre ostilità e Saulo l’ha
sperimentato sul campo di missione di Damasco.
• Saulo avrebbe potuto godere stima dei Giudei, ma ha preferito portare
gli oltraggi di Gesù. L’avventura di fede ha portato Saulo fuori
dalla sua zona di comodità. Scendere dalle mura in una cesta non era
proprio comodo. Per tutti gli anni della sua vita, Saulo ha dovuto subire la
persecuzione da parte della gente religiosa. La grazia è scandalosa per
la religione.
• In 2 Corinzi 11:22-27, Saulo elenca difficoltà e sofferenze che
la sua ubbidienza hanno generato: “Sono Ebrei? Lo sono anch'io. Sono Israeliti?
Lo sono anch'io. Sono discendenza d'Abraamo? Lo sono anch'io. Sono servitori
di Cristo? Io (parlo come uno fuori di sé) lo sono più di loro;
più di loro per le fatiche, più di loro per le prigionie, assai
più di loro per le percosse subite.
Spesso sono stato in pericolo di morte. Dai Giudei cinque volte ho ricevuto
quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta
sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una
notte negli abissi marini.
Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti, in pericolo
da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli stranieri, in pericolo
nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo sul mare, in pericolo
tra falsi fratelli; in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame
e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità.
Parla perfino della cesta per mezzo della quale era riuscito a sfuggire da Damasco
(v32):
“A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella
città dei Damasceni per arrestarmi;”.
3b.- Ritorno a Gerusalemme
• Saulo è partito 3 anni in Arabia (Galati 1:18) prima di fare
un breve salto a Gerusalemme dove aveva numerosi nemici nella comunità
ebraica:
“Poi, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per visitare Cefa e stetti da
lui quindici giorni;”
• Non sappiamo quello che Paolo ha fatto in Arabia, ma non ha perso il
suo zelo per Gesù e lo ritroviamo missionario in Asia.
Sappiamo che Saulo ha ricevuto una rivelazione direttamente da Gesù e
è andato a Gerusalemme 14 anni dopo per confrontare il “suo”
vangelo von quello degli apostoli (Galati 2:1):
“Poi, trascorsi quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba,
prendendo con me anche Tito”.
Bisognava evitare di creare due chiese distinte, una composta da Giudei convertiti
e l’altra composta da pagani convertiti. Lavorare all’unità
è importante.
• È importante sapere che Pietro, Giacomo e Giovanni hanno riconosciuto
il ministero di Saulo e il messaggio che predicava.
• Saulo ha manifestato lo stesso zelo che aveva prima della sua conversione
per predicare il vangelo di Gesù.
• Da Persecutore della chiesa di Gesù, Saulo è diventato
Predicatore del vangelo di Gesù.
• Saulo è rimasto in movimento per Gesù fino alla sua morte.
Non c’è tregua quando ci sono esseri umani perduti a chi bisogna
annunciare il vangelo di Gesù:
“Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché necessità
me n'è imposta; e guai a me, se non evangelizzo!” (1 Corinzi 9:16).
Tocca noi continuare! Gesù aveva comandato: “da Gerusalemme fino
alle estremità della terra!
RAVVEDIMENTO(1) 14/03/2018
“Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: «Ravvedetevi,
perché il regno dei cieli è vicino»” (Matteo 4:17)
“Allora aprì loro la mente per capire le Scritture e disse loro:
«Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe
risorto dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si sarebbe predicato il
ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme”
(Luca 24:45-47)
“E, partiti, [i discepoli] predicavano alla gente di ravvedersi; scacciavano
molti demòni, ungevano d'olio molti infermi e li guarivano” (Marco
6:12-13)Il ravvedimento è un punto forte del vangelo di Gesù (50x
nel NT), ma non fa piacere a nessuno. Gesù ha cominciato il suo ministero
predicando il ravvedimento e ha confidato ai suoi discepoli di continuare a
predicare il ravvedimento a tutte le genti. Che cosa è e che cosa non
è il ravvedimento?
1.- Rimpiangere non è ravvedersi
Ravvedersi è ben diverso dal rimpianto causato dalle conseguenze dolorose
di scelte sbagliate. Questo rimpianto è l'espressione dell'egoismo frustrato.
Quanta gente rimpiange scelte sbagliate e vorrebbe potere tornare indietro per
avere una "seconde chance"; non si può andare indietro nel
tempo! Piangere per scelte sbagliata non è ravvedimento quando si piange
solo per il dolore vissuto in prima persona come conseguenze di scelte sbagliate.
Le nostre numerose scelte sbagliate portano un frutto amaro che non sono un
castigo divino ma soltanto una conseguenza logica. Il mondo piange, ma non si
ravvede!
2.- Ravvedimento e perdono
Il ravvedimento non ha senso se non c'è perdono. Nell'islam, non c'è
né perdono né ravvedimento. Ogni sistema religioso che promuove
una salvezza tramite opere considera che se le opere “buone” superano
quelle cattive (i peccati), i religiosi meritano il paradiso.
I meriti non coinvolgono nessun ravvedimento e nessun perdono. I meriti considerano
il paradiso come un stipendio; il ravvedimento lo considera come una grazia.
Gesù non ha istituito un sistema religioso in più, ma una relazione
con Dio basata sul perdono.
Non c’è perdono senza ravvedimento e Dio non forza nessuno, perché
rispetta la nostra libertà. Vorremo essere perdonati senza ravvederci,
perché ci umilia chiedere perdono a Dio. La consapevolezza del perdono
genera gratitudine, gioia e amore.
3.- Il ravvedimento non è una formalità
Ravvedersi non è un atto liturgico reso necessario dalla dottrina. Non
si passa allo sportello del perdono per timbrare il “foglio di strada”
e continuare a peccate impunemente. Non mi pento perché un sacerdote
mi dice "ravvediti".
Il ravvedimento non è il frutto di una minaccia del tipo: "se non
ti ravvedi, Dio ti manderà in inferno!". È vero che se non
mi ravvedo, andrò in inferno, ma non mi ravvedo per evitare l'inferno.
Tale mossa sarebbe interessata (egoista) e il ravvedimento sarebbe il prezzo
da pagare per non andare nell'inferno, cioè sarebbe un opera meritatoria.
Ma il vangelo afferma che tale prezzo è già stato pagato da Gesù
quando ha offerto la propria vita sulla croce. Il ravvedimento è un primo
passo verso la ricezione del regalo chiamato “perdono”.
Il secondo passo è la fede di credere che Dio può e vuole perdonare
i miei peccati.
Non avrebbe nessun senso di confessare i peccati se non ci fosse la speranza
del perdono.
4.- La santità di Dio è il calibro
Ravvedersi fa intervenire il calibro della santità di Dio e non il piacere
egoista mancato. Piangere non è sinonimo di ravvedimento.
Il ravvedimento può essere accompagnato da pianti, ma non tutti i pianti
esprimono il ravvedimento. Molti piangono, ma pochi si ravvedano per bene.
La Chiesa contiene troppa gente che pensa di essersi ravveduta, ma che l'ha
fatto solo formalmente con le labbra.
“Il Signore ha detto: «Poiché questo popolo si avvicina a
me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano
da me e il timore che ha di me non è altro che un comandamento imparato
dagli uomini” Isaia 29:13. Vedi Matteo 15:8: "Questo popolo mi onora
con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me”.
5.- Serietà
Non si tratta di inventare un lungo elenco di peccati da confessare a Dio secondo
il principio di precauzione. Non costa gran che chiedere perdono a Dio ogni
giorno, ma se non proviene da una convinzione di peccato, è solo una
mossa vuota.
Dio non è così stupido da essere ingannato da mosse vuote! È
necessario di confessare a Dio tutti i peccati che la nostra memoria può
trovare nel nostro passato, ma bisognerebbe definire che cosa è il peccato!
Dio ci ha dato una legge, mediante Mosè, e un modo di definire il peccato
è la trasgressione della legge. La legge è un codice morale con
un elenco di cose che bisogna fare e un elenco di cose che bisogna non fare.
Il codice della strada contiene anche un elenco di cose da fare e un elenco
di cose da non fare. La gente si è abituata a trasgredire il codice de
la strada quasi senza scrupoli.
Si è anche abituata a trasgredire la legge di Dio senza scrupoli.
Il mondo relativizza la trasgressione della legge e banalizzato il peccato.
"Intanto, tutti lo fanno" è diventato un argomento di permissività.
Il mondo pensa "Se Dio si scandalizza per così poco è il
suo problema". La religione ha confinato Dio al ruolo di giudice e, con
l'idea della misericordia, Gli è stato tolto perfino il diritto di giudicare.
Se Dio è solo un giudice che non giudica più, non serve più
a niente!
Questo modo di pensare è diffuso nella cultura odierna e siamo molto
influenzati dalla cultura, alla nostra insaputa. La cultura ha forgiato il nostro
modo di pensare (condizionamento) e ignoriamo che ci sono altri modi di pensare.
Il modo di pensare di Dio è molto diverso dal nostro: “«Infatti
i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le
mie vie», dice il SIGNORE. «Come i cieli sono alti al di sopra della
terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei
pensieri più alti dei vostri pensieri” Isaia 58:8-9.
6.- Religione
I musulmani seguono una religione, cioè un codice morale che definisce
quello che bisogna fare e non fare per evitare l'inferno. Per l'islam, non c'è
perdono! Anzi, il perdono è un concetto scandaloso, perché incompatibile
con la giustizia.
Il Dio dei musulmani non perdona, perché è giusto. Essi concludono
erroneamente che se il Dio dei cristiani perdona, allora non è giusto.
Se Dio non perdona, allora non serve ravvedersi e l'islam risparmia il ravvedimento
ai suoi addetti.
Il binomio "ravvedimento - perdono" è esclusivamente cristiano,
perché solo il vero Dio rivelato da Gesù è capace di essere
100% giusto E di perdonare i peccati:
“Dio lo ha prestabilito [Gesù] come sacrificio propiziatorio mediante
la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza
verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per
dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto
e giustifichi colui che ha fede in Gesù” Romani 3:25-26. Il sacrificio
di Gesù è la pietra angolare di questa rivoluzione. Gesù
è venuto rivoluzionare le religioni e né i Giudei, né i
musulmani, né certi cristiani hanno accolto questa rivoluzione. Tutti
i “cristiani” ignoranti che pensano di potere riscattare i loro
peccati con buone opere fanno come i musulmani.
Si sforzano di meritare il paradiso. Se il paradiso è il frutto di sforzi
più o meno acrobatici, non c'è posto per la grazia! La grazia
è la rivoluzione che Gesù ha iniziato.
La legge definisce i meriti, la grazia definisce il perdono e il perdono definisce
il ravvedimento: “Poiché la legge è stata data per mezzo
di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù
Cristo” Giovanni 1:17.
7.- “Siete un fallimento”
Giovanni Battista predicava il ravvedimento e il battesimo che amministrava
era un battesimo di ravvedimento: “Ed egli andò per tutta la regione
intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono
dei peccati, come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: «Voce
di uno che grida nel deserto: "Preparate la via del Signore, raddrizzate
i suoi sentieri” Luca 3:3-4.
Giovanni Battista predicava:" Siete un fallimento, agli occhi di Dio!".
Questo messaggio non fa piacere a nessuno. La carne umana brama il successo,
non il fallimento. Ci piace sentire parlare della misericordia di Dio, ma non
ci piace sentire parlare della santità di Dio. Eppure la bontà
di Dio ci spinge al ravvedimento:
“Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza
e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge
al ravvedimento?” Romani 2:4.
8.- Umanesimo
L'umanesimo rampante predica che gli esseri umani non sono un fallimento e che
il ravvedimento demotiva la gente, perché distrugge l'autostima.
In altre parole, secondo l'umanesimo, bisogna focalizzarsi sulle cose che vanno
bene (i successi) e non soffermarsi sui fallimenti. Tuttavia, ignorare i fallimenti
non li cancella. La Bibbia chiama peccato quello che il mondo chiama fallimento.
La Bibbia dice che tutti hanno peccato:
“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” Romani 3:23.
Per superare il fallimento (il peccato), bisogna identificarlo e decidere di
cambiare strategia. Dato che le stesse cause producono gli stessi effetti, bisogna
cambiare le cause.
Il ravvedimento contiene entrambi, l'identificazione dei peccati e la decisione
di non peccare più. Il ravvedimento è una confessione dei peccati
e l'impegno di non peccare più.
In un primo tempo, pensiamo che le cause da cambiare siano il nostro modo di
fare, ma scopriamo che il modo di fare rispecchia il nostro modo di essere.
Non possiamo seriamente cambiare il nostro modo di fare senza cambiare quello
che siamo.
L’umanesimo non può cambiare la natura della gente; solo Dio lo
può. Il battesimo cristiano è l'espressione della decisione di
cambiare quello che siamo.
La Bibbia parla di fare morire il vecchio uomo per rivestire il nuovo:
“Avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi
del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere
invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo
che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità
che procedono dalla verità”Efesini 4:22-24. Il battesimo cristiano
è un passo successivo al ravvedimento, non lo rimpiazza.
Le religioni, inclusi il New Age, l’umanesimo e tante altre filosofie,
eliminano il concetto di ravvedimento che non piace e la gente odierna vuole
sentire quello che piace. Dio non parla per fare piacere al nostro ego, ma per
comunicarci la verità.
Amiamo più il piacere o la verità? Se Gesù avesse amato
il piacere, non sarebbe andato sulla croce. I seguaci di Gesù utilizzano
lo stesso calibro del loro Maestro, cioè la verità.
Il ravvedimento fa parte dall’insegnamento che Gesù ha confidato
ai suoi discepoli. Un vangelo senza ravvedimento non è il vangelo di
Gesù: “Ché poi non c'è un altro vangelo; però
ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo”
Galati 1:7.
RAVVEDIMENTO (2) 21/03/2018
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del
ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi,
dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
Questo faremo se Dio lo permette” (Ebrei 6:1-3)
“In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei
il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici. Gesù rispose
loro: «Pensate che quei Galilei fossero più peccatori di tutti
i Galilei, perché hanno sofferto quelle cose? No, vi dico; ma se non
vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto sui quali cadde
la torre in Siloe e li uccise, pensate che fossero più colpevoli di tutti
gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti
come loro»” (Luca 13:1-5).
1.- Ravvedersi dalle opere morte!
Quale sono le opere morte? Paolo distingueva tra le opere della carne e il frutto
dello Spirito:
“Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità,
dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese,
divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa
le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà
il regno di Dio” (Galati 5:19-21).
La carne è l'eredità che ogni essere umano ha ricevuto da Adamo.
Ecco un elenco delle opere della carne:
1. Fornicazione
2. Impurità
3. Dissolutezza
4. Idolatria
5. Stregoneria
6. Inimicizie
7. Discordia
8. Gelosia
9. Ire
10. Contese
11. Divisioni
12. Sètte
13. Invidie
14. Ubriachezze
15. Orge
16. Altre simili cose
I figli/e di Adamo praticano queste opere e non erediteranno il regno di Dio.
Certe opere della carne ci sono ben conosciute, altre meno.
Quando leggiamo questo elenco, ci sembra ascoltare la cronaca
del telegiornale! Tutte queste cose sono "naturali" in quanto i figli
di Adamo le praticano spontaneamente e le considerano come “normale”.
La domanda è: Quale è la “norma”?
Da quando l’essere umano esiste, queste cose rovinano la loro vita e le
religioni, la cultura, la morale non hanno potuto migliorare niente al modo
di vivere dell’umanità.
2.- Risplenda la vostra luce
La “buona morale” è incapace di cambiare la natura dei figli
di Adamo; essa può solo arginare queste opere. Così la “buona
morale” di tutte le religioni elenca una lunga lista di "Non fare!".
Non fare è difficile e ci vuole un po' di carattere per non fare tutte
queste cose elencate.
Purtroppo, la gente religiosa è conosciuta da quello che non fa invece
che da quello che fa!
Gesù non ci chiama ad una religione, ma ad un rapporto. Sono dei religiosi
che hanno crocifisso Gesù! Gesù ci chiama ad essere conosciuti
da quello che facciamo, non da quello che non facciamo: “Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere
e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Matteo 5:16).
Gesù confronta le buone opere con le opere morte. Il biglietto di visita
dei discepoli di Gesù è l'amore: “Io vi do un nuovo comandamento:
che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli
uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete
amore gli uni per gli altri»” (Giovanni 13:34-35).
3.- Amare è la rivoluzione di Gesù
Nessuna religione può generare amore; l'amore non è elencato nella
lista delle opere della carne, bensì nella lista del frutto dello Spirito.
I figli di Adamo sono incapaci di amare secondo il senso che Dio dà a
questa parola.
La parola "amore" è molto ambigua e i femminicidi uccidono
la donna che dicono di amare! Amiamo la sessualità, amiamo la tenerezza,
amiamo essere ammirati e lodati, amiamo essere scelti, amiamo la sicurezza,
amiamo il piacere, ma amare qualcuno/a è ben diverso!
Gesù ci mostra il calibro dell'amore: “Questo è il mio comandamento:
che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più
grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici” (Giovanni 15:12-13).
Amare non è prendere; amare è dare. Gesù ha dato la sua
vita per noi; questo è l'amore (vedi Giovanni 3:16):
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito
Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.
Bisogna notare che Gesù ci ha amato quando non c'era niente di amabile
in noi.
Non, Gesù non ci ama perché siamo buoni, forti, intelligenti,
religiosi, sottomessi, ecc.
Gesù ci ama gratuitamente senza ragione.
Gesù non ha ricavato niente dall'amore che ci dava; anzi ha perso la
vita. Gesù chiama i suoi discepoli a vivere questa qualità di
vita.
4.- Le risorse di Gesù
Gesù è 100 % consapevole della nostra totale incapacità
di amare come Lui. Perciò, Gesù non ci ha lasciati sprovvisti;
Gesù ha mandato lo Spirito Santo e Paolo elenca le nove parti del frutto
dello Spirito Santo:
“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro
queste cose non c'è legge” Galati 5:22-23.
Ecco l’elenco:
1. Amore
2. Gioia
3. Pace
4. Pazienza
5. Benevolenza
6. Bontà
7. Fedeltà
8. Mansuetudine
9. Autocontrollo
Ogni termine merita di essere definito, perché sono concetti poco conosciuti.
Per il momento ci concentriamo sull’amore, perché è l’oggetto
del primo e del secondo comandamento:
“«Qual è il più importante di tutti i comandamenti?»
Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore,
nostro Dio, è l'unico Signore. Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto
il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la
forza tua". Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come
te stesso". Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi»
(Marco 12:28b-31). Vedi Deuteronomio 6:4-5: “Ascolta, Israele: Il SIGNORE,
il nostro Dio, è l'unico SIGNORE. Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo
Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze”.
Levitico 19:8 “Chiunque ne mangerà porterà la pena della
sua iniquità, perché avrà profanato ciò che è
sacro al SIGNORE e quel tale sarà tolto via dalla sua gente”.
Apriamo i nostri cuori per ricevere l’amore che Dio vuole versarvi mediante
lo Spirito Santo:
“Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato
sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato”
(Romani 5:5).
5.- Fallimento
Siamo tutti in fallo davanti a questi due comandamenti che Gesù dice
essere i più importanti. Questa costatazione ci spinge al ravvedimento.
Chi si ravvedrà? I capi religiosi hanno indurito il loro cuore e hanno
rifiutato di ravvedersi.
La loro religione, come tutte le religioni, li invitava a ubbidire scrupolosamente
a 1000 altri comandamenti “più facili” con l’idea di
riscattare il fallimenti verso i due primi. Se il motore non funziona, non serve
pulire la carrozzeria, cambiare i freni o gonfiare le gomme.
Bisogna focalizzarsi su quello che non funziona e farlo funzionare, non nasconderlo
dietro belle apparenze. Gesù chiamava ipocrisia questa mossa dei capi
religiosi che nascondevano la loro incapacità di amare dietro un’apparenza
religiosa.
6.- Scegliere
Il ravvedimento procede da una scelta. Ogni scelta esclude molte cose! La scelta
di seguire Gesù esclude la pratica del peccato. Gesù dice "Va
e non peccare più!":
“Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse:
«Neppure io ti condanno; va' e non peccare più»” (Giovanni
8:11).
La scelta è un punto importante nella Bibbia, perché la scelta
ci rende responsabili. Dio non vuole fare degli esseri umani dei robot, ma dei
figli/e liberi, alla sua somiglianza: Dio non è un robot.
I figli di Adamo, venduti al peccato, non avevano una vera scelta, ma da quando
Gesù è venuto, abbiamo una vera scelta. Dio sa che non è
colpa nostra se siamo nati nel peccato (è colpa di Adamo), ma Dio ci
dice che è colpa nostra se non ne usciamo.
Gesù è venuto per offrirci una via fuori dal peccato; Gesù
è la via:
“Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).
C’è una via che porta alla morte e un’altra che porta alla
vita; Scegliamo, dunque, la via della vita:
“Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io
ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli
dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza” (Deuteronomio
30:19).
7.- La volontà della creatura
Il peccato può essere definito come la volontà della creatura
che si oppone alla volontà del Creatore! Questa definizione fa uscire
dall'idea legalista "È lecito o non è lecito".
Il peccato è molto più che una disubbidienza alla legge; il peccato
è una rottura di armonia di cui i peccatori sono le vittime. Il ravvedimento
è un primo passo verso il recupero dell'armonia.
Il peccato degli esseri umani non danneggia Dio;
Dio non perde niente quando gli esseri umani peccano. Dio ci chiama a non peccare
perché vuole risparmiarci dalle conseguenze dolorose del peccato.
Il perdono non cancella le conseguenze del peccato; ne cancella il castigo (il
salario) che la Bibbia dice essere la morte spirituale: “Perché
il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita
eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23).
La vita eterna è l'armonia con Dio, mentre la morte eterna è
la separazione.
La volontà dei figli di Adamo è opposta alla volontà di
Dio, perché sono motivati dalla carne:
“Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito
ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro;” (Galati
5:17).
8.- Diffidenza
Dio conosce le conseguenze di ogni peccato e ci dice di non peccare. Dio conosceva
le conseguenze del peccato di Adamo ed Eva e aveva detto "Non peccare!".
Adamo ed Eva non capivano totalmente le conseguenze della disubbidienza. Il
loro errore ci insegna che possiamo ubbidire ai consigli di Dio anche se non
capiamo tutto. O abbiamo fiducia in Dio e crediamo che vuole proteggerci dalla
sofferenza delle conseguenze o non ci crediamo.
La diffidenza di Adamo ed Eva risultava dal dubbio per quanto riguarda l'amore
di Dio; hanno dubitato che Dio aveva vietato un frutto per amore di loro.
È strano di dovere costatare che gli esseri umani sono più propensi
a credere alle proposte del diavolo che a quelle di Dio. Lo Spirito Santo ci
spinge a ravvederci a motivo della diffidenza che nutriamo verso di lui. Il
contrario della diffidenza è la fiducia o fede.
La fede serve a credere alle proposte e promesse di Dio, anche senza capirle!
Non è necessario capire come la carne di pollo viene trasformata in carne
umana quando la mangiamo.
I processi chimici e biochimici sono complessi, ma funzionano indipendentemente
dalla nostra comprensione; gli ignoranti non sono penalizzati.
Capire o non capire non cambia niente ai processi della digestione, assorbimento
e assimilazione. La diffidenza di un bambino che avrebbe paura di diventare
un pollo a forza di mangiare carne di pollo ci fa sorridere! Dovrebbe farci
pensare, invece! Dio chiama i suoi figli/e a vivere per fede, cioè ad
avere fiducia in Lui e nelle Sue Parole:
“Ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l'anima
mia non lo gradisce». Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro
a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita” (Ebrei
10:38-39).
Vedi Abacuc 2:3-4: “perché è una visione per un tempo
già fissato; essa si affretta verso il suo termine e non mentirà;
se tarda, aspettala; poiché certamente verrà; e non tarderà.
Egli è pieno d'orgoglio, non agisce rettamente; ma il giusto per la sua
fede vivrà”.
Galati 3:11: “E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti
a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede”.
“Ricòrdati dunque come hai ricevuto e ascoltato la parola, continua
a serbarla e ravvediti.
Perché, se non sarai vigilante, io verrò come un ladro, e tu non
saprai a che ora verrò a sorprenderti” (Apocalisse 3:3)
LA FEDE IN DIO (1)
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del
ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi,
dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
Questo faremo se Dio lo permette”
1.- Che fede?
Quasi tutta la gente crede che c'è una divinità o più di
una. Questa fede che c'è un Dio Creatore non è completa in quanto
non stabilisce un rapporto con Dio. Anche il diavolo e i demoni credono che
Dio esiste: “Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i
demòni lo credono e tremano”
Giacomo 2:19.
Tuttavia, né il diavolo né i demoni hanno stabilito un rapporto
di fiducia con Dio.
Anzi, il diavolo sfida Dio. La sfida (diffidenza) è l'anti-fede.
La Bibbia (il NT) c'insegna che la fede cristiana ha qualcosa di specifico.
Contrariamente alla credenza delle religioni, la fede cristiana è scandalosa
per il pensiero religioso universale e pazza per la logica occidentale:
“Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza,
è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia
della predicazione.
I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo
Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia;
ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo,
potenza di Dio e sapienza di Dio;” 1 Corinzi 1:21-24.
Effettivamente, Dio non è presente nelle religioni (saggezza umana) e
Dio scappa alla razionalità. Entrambe, religione e razionalità
vogliono mettere le loro braccia attorno all'oggetto della loro ricerca per
"controllare" Dio. Il pensiero umano vuole avere ragione e dominare
tutto e, perfino, Dio.
2.- Scienze
I ricercatori studiano le scienze per capire le leggi della natura (il creato)
e utilizzarle per la comodità dell’umanità. Gli scienziati
hanno fatto delle scoperte stupende che permettono di migliorare la qualità
della vita materiale. Purtroppo, c'è una forma di arroganza da parte
di chi pensa di controllare tutto con la conoscenza scientifica. Dio è
incontrollabile!
C'è un modo di credere che non incide sulla quotidianità; non
è fede! Se c’è un Creatore, allora bisogna ricercarlo per
capire il senso del creato e vivere il Suo progetto.
È poco coerente credere che c'è un Creatore senza impegnarsi a
cercarlo. La gente non vuole che il Creatore intervenga nella propria vita e
teme di dovere sottomettersi a un’autorità dittatoriale.
Perciò questa gente non si preoccupa di Lui. Paolo dice che è
inescusabile:
“Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità,
si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo
delle opere sue;
perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio,
non lo hanno glorificato come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono
dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato”
Romani 1:20-21.
Le scienze ci spingono a ricercare Dio.
3.- Religioni
Le religioni non lavorano sul terreno della logica scientifica, ma sul terreno
dei meriti associati alla pratica di dogmi irrazionali. Per potere rivolgersi
a tutti gli esseri umani, le religioni devono passare attraverso un canale diverso
dalla logica scientifica, perché non tutti la conoscono.
Le religioni fanno intervenire la paura dell'inferno (castigo) e propongono
regole per scapparvi.
Le regole sono democratiche, cioè tutti gli esseri umani devono potere
seguirle.
Le regole hanno anche un aspetto arrogante in quanto propongono un controllo
su Dio stesso.
L'obiettivo delle religioni è di manipolare Dio per ottenere i suoi favori.
Le religioni esistono solo se il concetto di merito esiste.
Le religioni dicono "se segui le regole, meriti un premio".
In altre parole, i religiosi pensano che Dio sarà forzato di benedirli,
salvarli, proteggerli o provvedere ai loro bisogni se seguono le regole. Questa
è l'arroganza, cioè l'idea di potere forzare Dio.
Il vero Dio non può essere forzato da nessuno; nessuno è più
forte di Dio. Né le religioni, né le scienze possono dominare
Dio.
4.- Ignoranza
Per molto tempo, la fede era la risposta universale a tutte le domande (Gap
God). Con l’aumento della conoscenza, c’è sempre meno posto
per la fede in Dio. Così dicono certi filosofi. In realtà, l’aumento
della conoscenza permette di scoprire Dio nelle sue opere.
Era infantile affermare che la mela cade perché Dio vuole che le mele
cadano.
Sir Isaac Newton ha studiato la gravità e ha espresso delle leggi che
spiegano come la mela cade.
Il mondo occidentale odierno è un mondo razionale basato sulle scienze
e molta gente dichiara che le scienze non lasciano nessun posto a Dio o che
Dio non c’è. Dio non è meno quando la nostra conoscenza
aumenta.
5.- Una rivoluzione chiamata grazia
La rivoluzione di Gesù è di presentare Dio sotto un aspetto diverso
da quello della logica e della religione. Dio è così grande che
la logica umana non può capire tutto. Gesù ci presenta un Dio-amico,
mentre le religioni presentano un Dio-nemico.
Le regole delle religioni servono a vincere Dio, perciò c'è arroganza
nelle religioni.
Le regole della fede servono a vincere il diavolo.
Gesù ci chiama ad avere fiducia in Dio, non nelle regole! Per le regole,
la grazia è uno scandalo. Per i religiosi, la grazia è scandalosa,
perché toglie la possibilità di strumentalizzare la gente con
il concetto dei meriti (base del condizionamento di tutti).
Gesù è consapevole della nostra perdizione e sa che meritiamo
tutti l'inferno. Gesù è molto chiaro: non ci sono dei buoni che
meritano il favore di Dio e dei cattivi che meritano l'inferno.
Gesù dice che siamo tutti cattivi e che meritiamo tutti l'inferno.
Le regole proposte dalle religioni non permettono di scappare all'inferno, perché
gli esseri umani corrotti non possono produrre niente di buono.
La grazia, incarnata nella persona e l'opera di Gesù è l'unica
via di scampo.
La fede cristiana richiede la scelta di abbandonare l’illusione di tutte
le altre vie di scampo, perché sono vicoli ciechi. Dio non ci chiede
di credere in Lui senza averci dato indici.
Oltre al creato che parla del Creatore, Dio ha parlato e annunciato il Messia
tramite i profeti.
Dio ha mandato il Messia, cioè Gesù, e ha dimostrato il suo amore
verso di noi.
Dio ha risuscitato Gesù e l’ha innalzato alla sua destra.
Questi fatti storici sono stabiliti e c’invitano a credere in un Dio d’amore,
di perdono, di santità e di potenza. Le religioni non presentano un Dio
d’amore e di perdono.
6 .- Salvezza per solo fede
“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede;
e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. Non è in virtù
di opere affinché nessuno se ne vanti;” Efesini 2:8-9.
Salvati mediante la fede, non mediante le opere. La salvezza è un dono
di Dio (una grazia) che si riceve per fede. La fede si appropria quello che
Dio dà. La fede è dinamica in quanto genera un cambiamento nella
vita! E che cambiamento! La salvezza è un grande cambiamento!
7.- Una fede salda
La fede, di cui la Bibbia dice che salva, riceve le promesse di Dio e si appropria
le risorse che Gesù ha già conquistato. La fede cristiana si appoggia
su un’opera GIÀ compiuta, non su un futuro incerto. La fede cristiana
non dice "spero che alla fine Gesù vincerà il diavolo",
ma "so che Gesù ha già vinto il diavolo"! La vittoria
di Gesù incide sulla mia vita in quanto mi permette di scappare alla
tirannia del diavolo e alla schiavitù del peccato.
Quanta gente è malmenata dal diavolo (angoscia, senso di colpa, depressione,
incertezza, dipendenza, ecc.) e non può liberarsene perché non
ha l'autorità di resistere al diavolo.
La fede in Gesù dà ai cristiani nati di nuovo questa autorità.
È il nome (= persona e opera) di Gesù che libera, guarisce, salva
e trasforma:
“E, per la fede nel suo nome [di Gesù], il suo nome ha fortificato
quest'uomo che vedete e conoscete; ed è la fede, che si ha per mezzo
di lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione in presenza di voi tutti”
Atti 3:16.
Questo uomo era emiplegico e non aveva mai camminato, ma ha creduto in Dio e
si è alzato quando Pietro gli ha detto "Su con le gambe!".
Questa fede ha cambiato il corso della vita di questo uomo. Il Nome di Gesù
è la persona e l’opera di Gesù.
8.- Cambiamento d’identità
Per fede in Gesù, possiamo diventare figli/e di Dio:
“Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare
figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono
nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà
d'uomo, ma sono nati da Dio” Giovanni 1:12-13.
Diventare figli/e di Dio è un grande cambiamento nella vita. Non è
un idea, ma diviene una realtà. Diventare figlio/a di Dio richiede una
rottura con il passato.
Nel passato, ero un figlio/a di Adamo e, adesso, divengo un figlio/a di Dio,
in Gesù. Un figlio/a ha un’eredità e l’eredità
di Adamo era la maledizione; l’eredità di Gesù è
la benedizione:
“Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo,
se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui”
Romani 8:17.
LA FEDE IN DIO (2)
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del
ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi,
dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
Questo faremo se Dio lo permette” Ebrei 6:1-3.
1.- Dall’inizio sino alla fine: fede!
La fede è indispensabile per ricevere la salvezza e, dopo, per vivere
la vita cristiana di ogni giorno. Ripetutamente, la Bibbia dichiara che il giusto
(= il giustificato) vivrà per fede:
“«… Ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro,
l'anima mia non lo gradisce». Ora, noi non siamo di quelli che si tirano
indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita”
(Ebrei 10:38-39):
vedi Abacuc 2:4 “Egli è pieno d'orgoglio, non agisce rettamente;
ma il giusto per la sua fede vivrà”.
Romani 1:17 “Poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata
da fede a fede, com'è scritto: «Il giusto per fede vivrà»”.
Galati 3:11 “E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti
a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede”.
Siamo giustificati per fede per vivere per fede. La fede permette un rapporto
diretto con Dio, senza altro mediatore che Gesù:
“Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli
uomini, Cristo Gesù uomo” 1 Timoteo 2:5.
Le religioni fanno intervenire una gerarchia di mediatori, ma la Bibbia dice
che abbiamo tutti un accesso diretto a Dio mediante Gesù.
La fede cambia la vita in quanto Dio ci propone un’avventura sconosciuta
che percepiamo spesso come minacciosa. Per fede, possiamo ubbidire senza capire
e senza sentire; ubbidire alla Parola di Dio con la fiducia che Dio non ci manda
allo sbaraglio;
Pietro è uscito dalla barca per camminare sull’acqua senza capire
né sentire niente se non la voce di Gesù che lo chiamava dal mare
(Marco 14:24-33):
“Poi Gesù disse: «Questo è il mio sangue, il sangue
del patto, che è sparso per molti. In verità vi dico che non berrò
più del frutto della vigna fino al giorno che lo berrò nuovo nel
regno di Dio».
Dopo che ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi.
Gesù disse loro: «Voi tutti sarete scandalizzati perché
è scritto: "Io percoterò il pastore e le pecore saranno disperse".
Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea».
Allora Pietro gli disse: «Quand'anche tutti fossero scandalizzati, io
però non lo sarò!»
Gesù gli disse: «In verità ti dico che tu, oggi, in questa
stessa notte, prima che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre
volte».
Ma egli diceva più fermamente ancora: «Anche se dovessi morire
con te, non ti rinnegherò».
Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
Poi giunsero in un podere detto Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli:
«Sedete qui finché io abbia pregato».
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e cominciò
a essere spaventato e angosciato”.
Tuttavia la sua fede ha vacillato ed è affondato;
Gesù gli ha detto: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Gesù non l’ha lasciato affondare, ma l’ha soccorso.
La fede di Pietro è stata fortificata e ha continuato a seguire Gesù
mentre tanti altri hanno smesso (Giovanni 6:60): “Perciò molti
dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: «Questo parlare è
duro; chi può ascoltarlo?»”
Senza fede, la vita è piena di stress, di paura e di disperazione! Queste
cose non sono la volontà di Dio per gli esseri umani.
2.- Fede e opere
“Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche
la fede senza le opere è morta” Giacomo 2:26.
La fede senza opere è morta; la fede ci spinge a compiere il piano di
Dio che comporta opere.
La fede è la locomotiva che tira le carrozze chiamate opere.
Nessuno è già arrivato e nessuno può smettere di vivere
per fede.
Abraamo aveva circa cento anni quando Dio gli ha promesso un figlio. Mosè
aveva 80 anni quando Dio l’ha mandato in Egitto per liberare il popolo
d’Israele. Abraamo e Mosè hanno creduto alle Parole di Dio e hanno
agito. Dio ci chiama a mostrare la nostra fede in modo chiaro, cioè tramite
opere: “Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho
le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti
mostrerò la mia fede»” Giacomo 2:18.
Dopo avere affermato che siamo salvati per Grazia, per mezzo della fede (Efesini
2:8 “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la
fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio”).
Paolo aggiunge che non siamo stati salvati per fare quello che vogliamo, ma
per praticare le opere che Dio ha preparato per noi:
“Infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per
fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le
pratichiamo” Efesini 2:10.
Deve essere chiaro che le opere NON sono mai una moneta per meritare la salvezza,
ma l’espressione della nostra gratitudine verso Dio che ci ha regalato
la salvezza.
Le opere sono il frutto della salvezza; c’è un ordine cronologico:
FEDE => OPERE; mai il contrario!
3.- Abraamo
La fede caratterizzava Abraamo e la storia di questo uomo ci mostra che ha creduto
alle parole di Dio e ha ubbidito senza vedere ancora la terra promessa.
La vita per fede contrasta con la vita per vista.
Sappiamo che quello che gli occhi vedono è solo una parte delle cose.
La realtà si trova nel mondo spirituale invisibile.
La fede riceve le promesse e gli ordini di Dio e si mobilizza per mettersi in
moto senza dubbio. Per ascoltare Dio e mettersi in moto, Abraamo doveva conoscere
qualcosa di Dio. Dio si è rivelato a lui e Abraamo ha riorganizzato la
sua vita sulla base dell'informazione che aveva ricevuto da Dio. Dio è
affidabile, cioè Dio è degno di essere creduto! Abraamo non aveva
la Bibbia e ha creduto a Dio con il poco che conosceva di Lui. Noi abbiamo la
Bibbia e possiamo conoscere Dio molto meglio di Abraamo, se la studiamo. Abraamo
avrebbe potuto godersi una vita tranquilla, ma ha preferito l’avventura
della fede! Abraamo e menzionato come amico di Dio, a motivo della sua fede:
“Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la
fede fu resa completa; così fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo
credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia»; e
fu chiamato amico di Dio” Giacomo 2:22-23.
Vediamo tre passi di fede che Abraamo ha fatto:
1) Abraamo ha risposto alla voce di Dio che lo chiamava a lasciare la casa del
suo padre per andare dove Dio lo guiderebbe (Genesi 12:1):
“Il SIGNORE disse ad Abramo: «Va' via dal tuo paese, dai tuoi parenti
e dalla casa di tuo padre, e va' nel paese che io ti mostrerò;”
2) Abraamo ha creduto alla promessa di Dio che annunciava un figlio a una coppia
vecchia e ormai incapace di concepire (Genesi 17:19):
“Dio rispose: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio
e tu gli metterai il nome di Isacco. Io stabilirò il mio patto con lui,
un patto eterno per la sua discendenza dopo di lui”.
3) Abraamo ha ubbidito a Dio che gli chiedeva di andare sul Monte Moria per
sacrificare il figlio della promessa, cioè Isacco (Genesi 22:2):
“E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami,
Isacco, e va' nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno
dei monti che ti dirò»”.
Per “Abraamo, amico di Dio”:
vedi 2 Cronache 20:7 “Non sei stato tu, Dio nostro, a scacciare gli abitanti
di questo paese davanti al tuo popolo Israele, e lo desti per sempre alla discendenza
di Abraamo, il quale ti amò?”
Isaia 41:8 “«Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto,
discendenza di Abraamo, l'amico mio”.
Chi ha fede diviene “amico di Dio” come Abraamo, il capo fila dei
credenti:
“Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abraamo
o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene
dalla fede” Romani 4:13.
4.- Sino alla fine
Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.
2Timoteo 4:7. Conservare la fede quando tanta gente la perde, richiede di curarla,
cioè di alimentarla, di correggerla, di utilizzarla, ecc. La fede cresce
quando è alimentata e il cibo necessario si chiama “ogni parola
che proviene dalla bocca di Dio”:
“Ma egli [Gesù] rispose: «Sta scritto: "Non di pane
soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di
Dio"»” Matteo 4:4.
Paolo scriveva: “Così la fede viene da ciò che si ascolta,
e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” Romani 10:17.
Una delle preoccupazioni di Gesù era di sapere se ci sarà ancora
fede sulla terra quando tornerà: “«Ma quando il Figlio dell'uomo
verrà, troverà la fede sulla terra?»” Luca 18:8b.
Le tribolazioni, le tentazioni, lo scoraggiamento, la stanchezza, la paura,
ecc. possono corrodere la fede e farla sparire. Dio ha voluto una dimensione
comunitaria per la fede dei suoi figli/e con l’idea di aiutarsi a vicenda
a conservare una fede sana.
La chiesa locale deve contribuire a fare “conservare la fede” nella
vita di tutti i cristiani.
5.- La fede è certezza …
“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di
realtà che non si vedono” Ebrei 11:1.
C'è un mondo invisibile: "le realtà che non si vedono"
dietro il mondo visibile. Le scienze ci permettono di esplorare il mondo visibile,
mentre la fede ci permette di esplorare il mondo invisibile. Il mondo visibile
ha le sue radici nel mondo invisibile.
Molti scienziati esplorano il mondo visibile senza preoccuparsi tropo di sapere
da dove viene e perché esiste. Senza accorgersene, fanno un passo di
fede perché accettano che ci sia stata una creazione (che chiamano "Big
Bang") per generare il mondo visibile che studiano. L'oggetto delle scienze
è il "come" delle cose: "Come cade la mela?", ma
il "perché" è totalmente fuori della loro portata. "Perché
la mela cade?" non trova una risposta sensata. Certi rispondono che la
gravità è responsabile della caduta della mela, ma definiscono
loro stessi la gravità come l'interazione che fa cadere le mele. Rispondono:
"la mela cade, perché c'è una forza che fa cadere le mele"...
; si tratta di una dichiarazione d'ignoranza. La “fede” dello scienziato
dice "Ignoro ma ci credo" o "Ignoro il perché, ma non
mi impedisce di studiare il come." La conoscenza scientifica cresce, ma
non risponderà mai alle domande esistenziali degli esseri umani. Le domande
dei bambini sono:
"Papa, perché?" non "Papa, come?".
Non capisco pienamente perché il sacrificio di Gesù sulla croce
mi salva, ma posso e sperimentare la salvezza, per fede! Lo Spirito Santo mette
nel nostro cuore la certezza della salvezza:
“Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli
di Dio” (Romani 8:16).
La fede che salva è un rapporto d'amore con Dio. Le scienze mi parlano
della saggezza, della potenza e della grandezza di Dio, ma non del suo amore.
È Gesù che ci parla dell'amore di Dio.
La grandezza, la potenza e la saggezza di Dio mi spaventano un po'; l'amore
di Dio mi colpisce!
6.- Piacere a Dio
“Ora senza fede è impossibile piacergli, poiché chi si accosta
a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano”
Ebrei 11:6. Che cosa piace a Dio?
• I nostri dogmi (conoscenza)
• Le nostre buone opere
• La nostra generosità
• La nostra partecipazione alla vita della Comunità
• La nostra buona volontà, ecc.
Tutte queste cose sono secondarie, ma la prima è la fede.
Quando Gesù tornerà sulla terra, troverà tante opere caritative,
tante religioni, tanta buona volontà (?), ecc., ma troverà fede?
Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?»
Luca 18:8b.
Vivere per fede in contrasto con vivere per vista:
“Poiché camminiamo per fede e non per visione; 2 Corinzi 5:7.
Vivere per fede significa abbandonare la zona di comodità per esplorare
lo sconosciuto in una posizione di vulnerabilità che non piace alla carne!
La carne vuole tirarsi indietro per timore dello sconosciuto. Dio ci spinge
ad andare avanti con questa fiducia che Lui ci accompagnerà, ci darà
la saggezza e le forze per vincere nel nome di Gesù! La Bibbia ci dà
esempi di uomini e donne di fede che c'incoraggiano a vivere il progetto di
Dio, per fede (vedi Ebrei 11).
7.- Valori duraturi
Come l'amore e la speranza, la fede non sparirà mai:
“Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più
grande di esse è l'amore” 1 Corinzi 13:13.
L'oro e le ricchezze materiali spariranno, ma la fede è un valore duraturo.
Conviene investire nei valori duraturi. Consacriamo molto tempo a curare le
cose passeggere e poco tempo a occuparci delle cose durature; Dio ci chiama
a assegnare il primo posto alle cose durature. Il corpo è l'oggetto di
una grande attenzione e facciamo di tutto per mantenerlo in buona salute, ma
lo lasceremo probabilmente su questa terra.
La nostra anima e il nostro spirito sono eterni e sarebbe il caso di averne
anche cura. Tanta gente trascura la sua fede al punto di lasciarla soffocare
dalle preoccupazione di questo mondo.
Gli impegni mondani e l’inganno delle ricchezze sono un’arma pericolosa
che il diavolo utilizza per distoglierci dalla fede:
“Quello che ha ricevuto il seme tra le spine è colui che ode la
parola; poi gli impegni mondani e l'inganno delle ricchezze soffocano la parola
che rimane infruttuosa” Matteo 13:22.
Chi ha orecchi, oda!
8.- Naufragio
“Conservando la fede e una buona coscienza, alla quale alcuni hanno rinunciato
e, così, hanno fatto naufragio quanto alla fede” 1 Timoteo 1:19.
Si può fare naufragio quanto alla fede e dobbiamo saperlo per evitarlo.
La tentazione di tornare alla carne è sempre forte e bisogna lottare
per non essere trascinati dalla corrente del mondo. La vita cristiana è
un’avventura piena di sorprese e di sfide.
Per affrontarle, Dio ci parla e ci istruisce.
Dio parla in diversi modi, ma le istruzioni di Dio sono sempre coerenti con
la Bibbia:
“Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai
padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo
del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale
ha pure creato i mondi” Ebrei 1:1-2. Dio ha parlato mediante Gesù
che Giovanni chiamava la Parola incarnata:
“E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di
noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre” Giovanni 1:14. Dio ci parla tramite
lo Spirito Santo che Gesù ha sparso su i suoi discepoli.
Gesù è stato innalzato alla destra di Dio (da dove era venuto)
e ha mandato lo Spirito Santo per insegnarci:
“ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel
mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che
vi ho detto” Giovanni 14:26.
Se rattristiamo lo Spirito Santo, non ci parla più e non ci insegna più
e facciamo naufragio quanto alla fede. Possiamo leggere la Bibbia, ma solo lo
Spirito Santo che ha ispirato i suoi autori può aiutarci a interpretare
le Scritture:
“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere,
a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo
e ben preparato per ogni opera buona” 2 Timoteo 3:16-17.
Sono queste Scrittura che alimentano la nostra fede: Ma egli [Gesù] rispose:
«Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni
parola che proviene dalla bocca di Dio"». Matteo 4:4.
9.- Necessario ma non sufficiente
Leggere la Bibbia è necessario ma non sufficiente. I capi religiosi che
hanno crocifisso Gesù conoscevano bene l'Antico Testamento (AT), ma ne
avevano un interpretazione sbagliata. “Sappiate prima di tutto questo:
che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale;
infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli
uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”
2 Pietro 1:20-21.
Lo stesso Spirito Santo che ha ispirato le Scritture vuole interpretare il loro
senso per aiutarci a capire e vivere il progetto di Dio per noi, cioè
l'avventura della fede.
Dio ci parla anche nella sofferenza. Siamo così testardi che la sofferenza
è spesso l'unico linguaggio che siamo disposti ad ascoltare. Impariamo
dunque ad affrontare le sofferenze per fede in Dio, ricevendo le sue promesse
per rimanere sereni e progredire.
Per fede installiamo la vittoria di Gesù nella nostra vita 24/24. Vivere
secondo lo Spirito è doloroso per la carne. I desideri della carne sono
opposti a quelli dello Spirito:
“Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito
ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro, in modo che
non potete fare quello che vorreste” Galati 5:17. Per quaranta anni Dio
ha parlato a un popolo ribelle e contraddicente:
“Ma riguardo a Israele afferma: «Tutto il giorno ho teso le mani
verso un popolo disubbidiente e contestatore»” Romani 10:21.
La loro disubbidienza deve insegnarci a non imitare la loro ribellione. La loro
carne contestava le istruzioni che Dio comunicava loro mediante Mosè.
Per natura, siamo dei contestatori di Dio, perché siamo figli/e di Adamo
che ha, per primo, contestato la Parola di Dio.
Dio non si compiace a farci soffrire, ma utilizza la sofferenza come linguaggio
per insegnarci e stimolaci a vivere secondo lo Spirito. Chi è abbastanza
docile per capire questo linguaggio progredisce!
10.- Vincitori per fede
“Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e
questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” 1 Giovanni
5:4.
La nostra fede serve a lottare e vincere il mondo governato dal diavolo!
“Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere
del maligno” 1 Giovanni 5:19.
La vita per fede è un combattimento nel mondo spirituale
(Vedi Efesini 6:10-16 “Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza
della sua potenza.
Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi
contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è
contro sangue e carne, ma contro i principati,
contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le
forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.
Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate
resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il
vostro dovere.
State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi;
rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri
piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò
lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del
maligno”).
La fede ci permette di resistere al diavolo e di vincerlo con il sangue di
Gesù:
“È stato gettato giù l'accusatore dei nostri fratelli, colui
che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio. Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell'Agnello, e con la parola della loro testimonianza;”
Apocalisse 12:10b-11a.
“Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù
di colui che ci ha amati”. Romani 8:37.
I BATTESIMI (1) 11/04/2018
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare
intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo
il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della
dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione
dei morti e del giudizio eterno. Questo faremo se Dio lo permette”.
1.- I battesimi nel Nuovo Testamento
Battezzare, in greco, significa immergere nell’acqua. Il battesimo biblico
è sempre per immersione.
Prima parte
• Battesimo di Giovanni Battista (G.B.)
• Battesimo cristiano nell’acqua
Seconda parte
• Battesimo nello Spirito Santo
2.- Il battesimo di Giovanni Battista (1)
“Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona
adiacente il
Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare
da lui nel fiume Giordano” Matteo 3:5-6.
Il battesimo di Giovanni era un battesimo di ravvedimento per il perdono dei
peccati.
L’acqua era utilizzata simbolicamente per la purificazione dei peccati!
Giovanni Battista preparava la strada a Gesù e il battesimo che praticava
era “solo” un appello al ravvedimento e alla fede in Dio!
Il ravvedimento è un primo passo verso la vita nuova.
Un primo passo è necessario, ma non è ancora tutta la strada.
Ci sono tanti altri passi sulla strada del cielo e chi si ferma dopo il primo
passo non cammina più (chi si ferma dovunque non cammina più)!
“Venne Giovanni il battista nel deserto predicando un battesimo
di ravvedimento per il perdono dei peccati” Marco 1:4.
“Paolo disse: «Giovanni battezzò con il battesimo
di ravvedimento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva dopo
di lui, cioè, in Gesù»” Atti 19:4.
La chiesa non pratica più il battesimo di Giovanni che era rivolto ai
Giudei, prima del vangelo di Gesù. “Sotto i sommi sacerdoti Anna
e Caiafa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
Ed egli andò per tutta la regione intorno al Giordano, predicando un
battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati, come sta scritto nel libro
delle parole del profeta Isaia: «Voce di uno che grida nel deserto: "Preparate
la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.
Ogni valle sarà colmata e ogni monte e ogni colle sarà spianato;
le vie tortuose saranno fatte diritte e quelle accidentate saranno appianate;
e ogni creatura vedrà la salvezza di Dio"»” Luca 3:2-6.
Giovanni preparava la via del Signore Gesù!
3.- Il battesimo di Giovanni (2)
“Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver attraversato le regioni
superiori del paese, giunse a Efeso; e vi trovò alcuni discepoli, ai
quali disse:
«Riceveste lo Spirito Santo quando credeste?» Gli risposero: «Non
abbiamo neppure sentito dire che ci sia lo Spirito Santo». Egli disse
loro: «Con quale battesimo siete dunque stati
battezzati?» Essi risposero: «Con il battesimo
di Giovanni». Paolo disse: «Giovanni battezzò con il battesimo
di ravvedimento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva dopo di lui,
cioè, in Gesù». Udito questo, furono battezzati
nel nome del Signore Gesù; e, avendo Paolo imposto loro le mani,
lo Spirito Santo scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano.
Erano in tutto circa dodici uomini”. Atti 19:1-7.
Il battesimo di Giovanni Battista non bastava; preparava la strada a Gesù.
Il battesimo di Giovanni Battista ha preparato la via al battesimo cristiano
e al ricevimento dello Spirito Santo.
4.- Il battesimo di Gesù (1)
“Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni
per essere da lui battezzato. Ma questi vi si opponeva
dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato
da
te, e tu vieni da me?» Ma Gesù gli rispose: «Sia così
ora, poiché conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia».
Allora Giovanni lo lasciò fare. Gesù, appena fu battezzato,
salì fuori dall'acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito
di Dio scendere come una colomba e venire su di lui” Matteo 3:13-16.
Gesù non aveva bisogno né di ravvedersi (battesimo di Giovanni)
né di nascere di nuovo; perché allora si è fatto battez-zare?
Gesù dice che era giusto farlo! Come mai lo Spirito Santo è venuto
solo dopo il battesimo di Gesù? Niente impediva che venisse prima, dato
che Gesù non doveva nascere di nuovo! Non si capisce tutto, ma era giusto
che sia così.
5.- Il battesimo di Gesù (2)
Al di là delle domande, ci sono insegnamenti:
(i) per un credente farsi battezzare è un atto di giustizia,
(ii) lo Spirito scende dopo il battesimo d’acqua.
Gesù ha dato un esempio d’ubbidienza all’ordine di Dio e
ci mostra la strada da seguire. Gesù era adulto quando è stato
battezzato e si è fatto battezzare per immersione (nel fiume, con molta
acqua). Gesù si è fatto battezzare prima di cominciare il suo
ministero; per circa 30 anni Gesù ha vissuto come tanti uomini (ma senza
peccare).
Il battesimo apre la strada al suo ministero pubblico. In questo senso il battesimo
mostra una rottura col passato.
“«Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato
a Israele, io sono venuto a battezzare in acqua»”
Giovanni 1:31.
6.- Il battesimo in Cristo Gesù (1)
“E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia
battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri
peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo” Atti 2:38.
La cronologia usuale della piena salvezza è:
1. Conversione, confessione dei peccati e salvezza per Grazia mediante la fede
2. Battesimo d’acqua = ubbidienza per fede
3. Ricevimento dello Spirito Santo, per fede nella promessa di Dio
4. Vita cristiana vittoriosa per fede (Santificazione).
Alla Pentecoste Pietro associa il ravvedimento, il battesimo d’acqua e
il ricevimento dello Spirito Santo. La promessa è per tutti … e
per tutti i tempi:
“«Perché per voi è la promessa, per i vostri figli,
e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà»”
Atti 2:39.
7.- Il battesimo in Cristo Gesù (2)
“O non sapete che quanti siamo stati battezzati
in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella
sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque
stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato
dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare
in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una
morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene
che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché
fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del
peccato. Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato. Ma se
siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui,” Romani 6:3-8.
Paolo dice che l'acqua del battesimo cristiano non è un simbolo di purificazione,
ma di seppellimento e di risurrezione.
8.- Il battesimo in Cristo Gesù (3)
“… siete stati con lui sepolti nel battesimo,
nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza
di Dio che lo ha risuscitato dai morti” Colossesi 2:12.
Per ricevere una vita nuova bisogna abbandonare la vecchia. Non possiamo rivestire
Gesù se non ci siamo spogliati di Adamo. Nel battesimo, Adamo viene sepolto
e Gesù ci dà una nuova vita.
Il battesimo è un cambiamento di natura. Il battesimo cristiano è
la fine della storia di Adamo (il primo uomo) e l’inizio della storia
di Gesù (il secondo uomo) 1 Corinzi 15:20-23.
(Adamo)(Gesù);
)( = battesimo; )
= morte ( = risurrezione.
Gesù prende il mio posto sulla croce e porta il mio castigo; offro la
mia vita a Gesù e Lui mi dà la sua vita di risurrezione.
Gesù diviene il mio sostituto nella morte e nella vita.
Gesù ha iniziato una nuova Creazione e chiunque è “in Cristo”
partecipa a questa nuova Creazione (2 Corinzi 5:17 “Se dunque uno è
in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco,
sono diventate nuove”).
9.- Il battesimo in Cristo Gesù (4)
“Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli
che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta
la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione
dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in
Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia;
poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta;” 1 Corinzi 15:20-23.
La risurrezione è inclusa nel battesimo d’acqua. Uscire dall’acqua
è simbolo di risurrezione.
• L’uomo per mezzo di cui è venuta la morte è Adamo.
La morte è il risultato della disubbidienza di Adamo.
• L’uomo per mezzo di cui è venuta la risurrezione dei morti
è Gesù. La risurrezione è il risultato dell’ubbidienza
di Gesù.
10.- Il battesimo in Cristo Gesù (5)
“Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è
seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile
e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; è
seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo
naturale, c'è anche un corpo spirituale.
Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»;
l'ultimo Adamo è spirito vivificante. Però, ciò che è
spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale; poi
viene ciò che è spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è
dal cielo. Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale
è il celeste, tali saranno anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine
del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste” 1 Corinzi
15:42-49.
Gesù è l’ultimo Adamo ()) e
il secondo uomo ((). Passiamo da Adamo terrestre
a Gesù celeste mediante la croce.
I BATTESIMI (2) 18/04/2018
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del
ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della
dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione
dei morti e del giudizio eterno. Questo faremo se Dio lo permette” (Ebrei
6:1-3)
11.- Il battesimo in Cristo Gesù (6)
1. “Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo
comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù,
suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” 1 Giovanni 1:7.
2. “… e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito
dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati
dai nostri peccati con il suo sangue,…“
Apocalisse 1:5.
3. “In lui abbiamo la redenzione mediante il suo
sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia,”
Efesini 1:7.
La purificazione dei peccati non procede dall’acqua del battesimo,
ma dal sangue di Gesù. Alla conversione, i peccati sono perdonati
mediante il sangue di Gesù. Alla conversione si riceve la prima parte
della salvezza, cioè il perdono dei peccati, ma la natura umana non è
ancora cambiata. Il sangue di Gesù risolve quello che abbiamo FATTO,
non quello che SIAMO.
Cambiare quello che siamo (la nostra identità) richiede di fare morire
il vecchio uomo e di rivestire il nuovo. Il battesimo è il simbolo di
questa morte e risurrezione con Cristo.
12.- Il battesimo in Cristo Gesù (7)
“Quest'acqua (del diluvio) era figura del battesimo
(che non è eliminazione di sporcizia dal corpo, ma la richiesta di una
buona coscienza verso Dio). Esso ora salva anche voi, mediante la risurrezione
di Gesù Cristo,” 1 Pietro 3:21.
Noè è profeticamente passato attraverso la morte con l’arca
e ha ritrovato la vita, come un segno di risurrezione. Noè è stato
salvato da una generazione malvagia, dalla natura dei figli di Adamo. Se Gesù
fosse soltanto morto, il suo sangue e la sua croce non avrebbero perso il loro
valore, ma non ci sarebbe una nuova vita e l’umanità non sarebbe
stata salvata dalla natura dei figli di Adamo.
1. Il sangue di Gesù permette di perdonare i peccati.
2. La croce di Gesù permette di uscire dalla natura di Adamo (il
peccato).
3. La risurrezione di Gesù permette di entrare in una vita nuova.
4. L’ascensione di Gesù ci permette di vivere nella vittoria.
13.- Il battesimo in Cristo Gesù (8)
“Sono stato crocifisso con Cristo: non sono
più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne,
la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé
stesso per me” Galati 2:20.
Paolo dice che da quando è stato crocifisso
con Cristo (battesimo) non è più lui che vive, ma Cristo risuscitato.
Questa nuova vita, Paolo la vive per fede.
“Ma quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce
del nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è
stato crocifisso e io sono stato crocifisso
per il mondo” Galati 6:14.
La croce di Gesù marca una rottura o separazione dal mondo.
Il battesimo è l’impegno di rinunciare al mondo per seguire Gesù.
14.- Il battesimo in Cristo Gesù (9)
“Poi, a tutti, (Gesù) diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro
a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua»”
Luca 9:23.
Seguire Gesù significa passare, con Lui, attraverso la morte e la risurrezione
per vivere in novità di vita: questo è il battesimo.
È una decisione di ogni giorno; ogni giorno bisogna prendere la croce
e seguire Gesù. Rinunciare a se stessi è una forma di morte; mettere
la propria volontà da parte, abbandonare l’educazione, la cultura,
la religiosità, ecc. per seguire Gesù.
Questa è la via stretta che pochi scelgono: “Entrate per la porta
stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce
alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è
la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la
trovano”
(Matteo 7:13-14).
È una questione di volontà: “se qualcuno vuole” e
di perseveranza “ogni giorno”.
Il battesimo sbocca sulla via stretta; è l’inizio della via.
Mentre è importante passare per questa porta, è necessario continuare
a camminare su questa via per arrivare alla mèta: “dimenticando
quello che è dietro, corro verso il futuro!”: “Fratelli,
io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando
le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti”
Filippesi 3:13.
15.- Il battesimo e la circoncisione
1. “Infatti, in Cristo Gesù, né la circoncisione né
l'incirconcisione hanno valore alcuno; quel che vale è la fede operante
per mezzo dell'amore” Galati 6:15.
2. “Poiché tanto la circoncisione che l'incirconcisione non son
nulla; quel che importa è l'essere una nuova creatura” Galati
5:6.
Il battesimo cristiano d’acqua non equivale alla circoncisione
giudea; come segno esteriore non significa niente se non c’è un
impegno di fede.
Nel giudaismo, ogni neonato maschio doveva essere circonciso. Ogni pagano che
si convertiva al giudaismo doveva essere circonciso.
Era un segno di appartenenza al popolo di Dio.
La circoncisione è un atto deciso dai genitori per i figli; il principale
interessato non può decidere.
La circoncisione non dà alle donne alcuna possibilità di
partecipare; sono tutte escluse.
La circoncisione non è simbolo di liberazione dal peccato; la
circoncisione è stata data ad Abraamo come segno del patto che Dio faceva
con lui, 4000 anni fa.
“Questo è il mio patto che voi osserverete, patto fra me e voi
e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio tra di voi sia circonciso”
(Genesi 17:10).
16.- Il battesimo dei bambini (1)
Non c’è nessuno testo che giustifica il battesimo dei bambini.
Molto presto, nella storia della chiesa, il battesimo è stato somministrato
a bambini (neonati) per analogia con la circoncisione dei bambini ebrei, ma
questo Gesù non l’ha mai insegnato.
Paolo non ha insegnato che il battesimo rimpiazza la circoncisione.
Purtroppo, già nei primi secoli, certi pagani cristiani e certi ebrei
convertiti hanno voluto mantenere la circoncisione nel cristianesimo. Paolo
ha lottato contro questa tendenza, dichiarando che la circoncisione non apparteneva
al nuovo patto, ma a un vecchio; certi cristiani hanno allora rimpiazzato la
circoncisione dei neonati con il battesimo dei neonati.
In tempi di persecuzione, certi genitori hanno considerato giusto battezzare
i bambini per paura che siano uccisi prima di potere ...
17.- Il battesimo dei bambini (2)
… decidere di essere battezzati loro stessi. La paura è sempre
l’antagonista della fede. Togliere la responsabilità da una persona
significa infantilizzarla. Dio ci vuole adulti e responsabili.
I partigiani del battesimo dei bambini dicono che nella casa di Cornelio, tra
chi fu battezzato con tutta la sua famiglia, c’erano probabilmente dei
bambini:
“Vi era in Cesarea un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta
«Italica».
Quest'uomo era pio e timorato di Dio con tutta la sua famiglia, faceva molte
elemosine al popolo e pregava Dio assiduamente.
Egli vide chiaramente in visione, verso l'ora nona del giorno, un angelo di
Dio che entrò da lui e gli disse: «Cornelio!» Egli, guardandolo
fisso e preso da spavento, rispose: «Che c'è, Signore?»
E l'angelo gli disse: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite,
come una ricordanza, davanti a Dio. E ora manda degli uomini a Ioppe, e fa'
venire un certo Simone, detto anche Pietro.
Egli è ospite di un tal Simone, conciatore di pelli, la cui casa è
vicino al mare».
Appena l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due
dei suoi domestici, e un pio soldato fra i suoi attendenti e, dopo aver raccontato
loro ogni cosa, li mandò a Ioppe.
Il giorno seguente, mentre quelli erano in viaggio e si avvicinavano alla città,
Pietro salì sulla terrazza, verso l'ora sesta, per pregare. Ebbe però
fame e desiderava prender cibo.
Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. Vide il cielo aperto, e scenderne
un oggetto simile a una gran tovaglia, che, tenuta per i quattro angoli, veniva
calata a terra.
In essa c'era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo.
E una voce gli disse: «Àlzati, Pietro; ammazza e mangia».
Ma Pietro rispose: «No assolutamente, Signore, perché io non ho
mai mangiato nulla di impuro e di contaminato». E la voce parlò
una seconda volta: «Le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure».
Questo avvenne per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu ritirato in cielo.
Mentre Pietro, dentro di sé, si domandava che cosa significasse la visione,
ecco gli uomini mandati da Cornelio, i quali, avendo domandato della casa di
Simone, si fermarono alla porta.
Avendo chiamato, chiesero se Simone, detto anche Pietro, alloggiasse lì.
Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco
tre uomini che ti cercano. Àlzati dunque, scendi e va' con loro, senza
fartene scrupolo, perché li ho mandati io».
Pietro, sceso verso quegli uomini, disse loro: «Eccomi, sono io quello
che cercate; qual è il motivo per cui siete qui?» Essi risposero:
«Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, del quale rende
buona testimonianza tutto il popolo dei Giudei, è stato divinamente avvertito
da un santo angelo, di farti chiamare in casa sua e di ascoltare quello che
avrai da dirgli».
Pietro allora li fece entrare e li ospitò. Il giorno seguente andò
con loro; e alcuni fratelli di Ioppe l'accompagnarono.
L'indomani arrivarono a Cesarea. Cornelio li stava aspettando e aveva chiamato
i suoi parenti e i suoi amici intimi.
Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si gettò ai suoi
piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati,
anch'io sono uomo!»
Conversando con lui, entrò e, trovate molte persone lì riunite,
disse loro: «Voi sapete come non sia lecito a un Giudeo aver relazioni
con uno straniero o entrare in casa sua; ma Dio mi ha mostrato che nessun uomo
deve essere ritenuto impuro o contaminato. Perciò, essendo stato chiamato,
sono venuto senza fare obiezioni.
Ora vi chiedo: qual è il motivo per cui mi avete mandato a chiamare?»
Cornelio disse: «Quattro giorni or sono stavo pregando, all'ora nona,
in casa mia, quand'ecco un uomo mi si presentò davanti, in veste risplendente,
e disse: "Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita, e le tue
elemosine sono state ricordate davanti a Dio.
Manda dunque qualcuno a Ioppe e fa' venire Simone, detto anche Pietro; egli
è ospite in casa di Simone, conciatore di pelli, in riva al mare".
Perciò, subito mandai a chiamarti, e tu hai fatto bene a venire; or dunque
siamo tutti qui presenti davanti a Dio, per ascoltare tutto ciò che ti
è stato comandato dal Signore».
Allora Pietro, cominciando a parlare, disse: «In verità comprendo
che Dio non ha riguardi personali; ma che in qualunque nazione chi lo teme e
opera giustamente gli è gradito.
Questa è la parola ch'egli ha diretta ai figli d'Israele, portando il
lieto messaggio di pace per mezzo di Gesù Cristo. Egli è il Signore
di tutti.
Voi sapete quello che è avvenuto in tutta la Giudea, incominciando dalla
Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; vale a dire, la storia di
Gesù di Nazaret; come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza; e
com'egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli
che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nel paese dei Giudei
e in Gerusalemme; essi lo uccisero, appendendolo a un legno.
Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno e volle che egli si manifestasse
non a tutto il popolo, ma ai testimoni prescelti da Dio; cioè a noi,
che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E
ci ha comandato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è
colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti. Di
lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei
peccati mediante il suo nome».
Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su tutti quelli che
ascoltavano la Parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro,
si meravigliarono che il dono dello Spirito Santo fosse dato anche agli stranieri,
perché li udivano parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «C'è forse qualcuno che possa negare l'acqua
e impedire che siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come
noi?» E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù
Cristo. Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro” (Atti
10:1-48);
Luca dice che quelli che sono stati battezzati d’acqua avevano ricevuto
lo Spirito Santo e questo esclude i neonati.
Le chiese che praticano il battesimo dei bambini hanno previsto una confermazione
e questo getta ancora più confusione perché confermare con sincerità
un atto sbagliato non lo rende giusto.
Dio conosce i cuori e non appartiene a nessuno di giudicare la sincerità
della confermazione.
La cronologia comandata da Gesù è
(i) credere e
(ii) essere battezzato; i neonati non possono credere.
Il vangelo menziona una cronologia:
“Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato;”
Marco 16:16.
Un neonato non può ancora credere!
18.- Il battesimo non salva!
“Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà
salvato” (Atti 2:21 + Romani 10:13). “Ed essi risposero: «Credi
nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia»”
(Atti 16:31).
Dio ha voluto salvare gli esseri umani per grazia, cioè gratuitamente.
Gesù ha già pagato il prezzo dei peccati e la responsabilità
umana è di accettare o di rifiutare il dono di Dio (la grazia).
La conversione è l’associazione del ravvedimento e della
fede che riceve il perdono.
Quando una persona si converte, è salvata; i suoi peccati sono
perdonati e la sua coscienza è purificata. La giustizia di Dio è
soddisfatta (anche il suo amore).
La grazia non è associata a nessuna opera umana; il battesimo è
una opera e non entra nella salvezza! È il sangue di Gesù che
ci salva dai nostri peccati.
19.- Il battesimo non salva!
“Chi avrà creduto e sarà stato
battezzato sarà salvato; ma chi non avrà
creduto sarà condannato” Marco 16:16.
Un’interpretazione comune di questo testo è che bisogna credere
E essere battezzato/a per essere salvato/a; si conclude che chi crede solo non
è salvato/a! Ma non è scritto così; è solo scritto
che chi non crede sarà condannato/a! È probabilmente utile chiedersi
che cosa significa essere salvato/a, in questo contesto? Si pensa, di solito
che la salvezza si limita al perdono dei peccati, ma c’è molto
di più! Dio vuole salvarci dai nostri peccati E dalla tirannia del peccato;
questo secondo aspetto è il battesimo.
Aldilà delle polemiche ci sono due insegnamenti:
(i) il battesimo deve seguire la fede che crede (questo invalida il battesimo
dei neonati) e
(ii) (ii) Dio non si accontenta di perdonare i nostri peccati, ma vuole introdurci
in una vita nuova.
20.- Il caso del brigante sulla croce
Gesù gli disse: «Io ti dico in verità che oggi tu sarai
con me in paradiso». Luca 23:43.
Il brigante sulla croce ha riconosciuto due cose:
(i) che era giusto che sia castigato e
(ii) che non era giusto che Gesù sia castigato.
Questo riconoscimento dell’ingiustizia nella crocifissione di Gesù
e la sua fiducia in Gesù sono segni di una conversione del brigante.
Gesù ha affermato che sarebbe con Lui nel paradiso di Dio, la stessa
sera.
L’entrata nel paradiso è la salvezza; nessuno contesta che questo
ladro ravveduto sia salvato.
E pure, non è stato battezzato! Non poteva essere battezzato, ma è
morto con Gesù (e il battesimo è una morte con Gesù).
D'altronde essendo morto non poteva nascere di nuovo!
Il punto importante è che un essere umano può essere salvato senza
essere battezzato e questa mostra chiaramente che il battesimo non salva! Il
battesimo è un passo in più verso la santità (vita secondo
lo spirito).
21.- Conclusione
• C’è qualcosa di misterioso nel battesimo d’acqua;
tuttavia non è necessario di avere capito tutto per essere battezzato/a.
Basta credere che Gesù è morto per i nostri peccati, di ravvedersi
e di offrire la nostra vita a Dio come segno della gratitudine che abbiamo per
il dono della vita che Gesù ha pagato per noi.
• Gesù ha ordinato ai suoi discepoli di battezzare i convertiti.
• La fede precede sempre il battesimo.
• Il battesimo d’acqua è un’identificazione con Gesù:
il battezzato/a entra e esce dall’acqua come Gesù è entrato
e uscito dalla tomba. Simbolicamente, il battezzato/a muore e risuscita con
Gesù.
• Il battesimo è una liberazione dalla natura corrotta di Adamo
e l’inizio di una nuova vita, liberata dal peccato e dalla morte. Il battesimo
d’acqua apre una via nuova chiamata santificazione.
• Il battesimo d’acqua permette allo Spirito Santo di venire abitare
nel cuore degli uomini e delle donne che si sono convertiti e sono nati di nuovo
(nati d’acqua e di Spirito: Giovanni 3:5 “Gesù rispose: «In
verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua
e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio”).
• Giovanni Battista annunciava che Gesù è colui che battezza
nello Spirito (Matteo 3:11
“Io vi battezzo con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene
dopo di me è più forte di me, e io non sono degno di portargli
i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco”).
È impossibile vivere una vita vittoriosa, santa e gioiosa senza lo Spirito
Santo. Il battesimo nello Spirito Santo viene anche chiamato “Pienezza
dello Spirito”.
Normalmente il battesimo dello Spirito Santo segue il battesimo d’acqua,
ma ci sono delle eccezioni (vedi Cornelio in Atti 10:44-48:
“Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su tutti quelli
che ascoltavano la Parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con
Pietro, si meravigliarono che il dono dello Spirito Santo fosse dato anche agli
stranieri, perché li udivano parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «C'è forse qualcuno che possa negare l'acqua
e impedire che siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come
noi?» E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù
Cristo. Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro").
• Il battesimo nello Spirito Santo NON è un attestato di perfezione,
ma un aiuto per progredire verso la perfezione.
Viviamo nella dimensione del “già-non ancora”! Gesù
è già morto, risuscitato e seduto alla destra di Dio (sono fatti
del passato). Nel nostro presente, si tratta di integrare, per fede, tutti gli
aspetti di una si grande salvezza. Il “non ancora” ci spinge a progredire
e a non scoraggiarci.
L’IMPOSIZIONE DELLE MANI 02/05/2018
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del
ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi,
dell'imposizione delle mani, della risurrezione
dei morti e del giudizio eterno. Questo faremo se Dio lo permette” (Ebrei
6:1-3)
1.- Gesù imponeva le mani agli ammalati
“È [Gesù] non vi poté fare alcuna opera potente,
ad eccezione di pochi malati a cui impose le mani e
li guarì. E si meravigliava della loro incredulità” Marco
6:5-6.
Gesù imponeva le mani ai malati e li guariva.
“Al tramontar del sole, tutti quelli che avevano dei sofferenti di varie
malattie li conducevano a lui; ed egli li guariva, imponendo
le mani a ciascuno” Luca 4:40.
Imporre le mani agli ammalati non è un rito magico.
Nell’AT, il prete imponeva le mani al capro espiatorio per caricarlo dei
peccati del popolo:
“Poserà la mano sulla testa del capro,
e lo sgozzerà nel luogo dove si sgozzano gli olocausti, davanti al SIGNORE.
È un sacrificio espiatorio” Levitico 4:24.
Il gesto ha un forte senso di trasmissione di qualcosa a qualcuno. Imporre le
mani agli ammalati non è l’unico modo di guarirli e Gesù
ha anche guarito certi malati a distanza, cioè senza contatto fisico
con loro. (Matteo 15:28, Luca 7:7).
“Allora Gesù le disse: «Donna, grande è la tua fede;
ti sia fatto come vuoi». E da quel momento sua figlia fu guarita”
Matteo 15:28.
“Perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te; ma
di' una parola e il mio servo sarà guarito” Luca 7:7.
In altri casi, Giacomo parla di ungere d’olio gli ammalati:
“C'è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa
ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore” Giacomo
5:14.
Riteniamo che Dio vuole guarire gli ammalati e che non è il rito che
guarisce, ma Dio. La fede è più importante del “metodo”.
2.- Gesù ha istruito i discepoli a imporre le mani
agli ammalati
Gesù ha ordinato ai suoi discepoli di imporre le mani agli ammalati:
“Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel
nome mio scacceranno i demòni, parleranno in lingue nuove, prenderanno
{in mano} dei serpenti, anche se berranno qualche veleno non ne avranno alcun
male, imporranno le mani agli ammalati ed essi
guariranno»” Marco 16:17-18.
“Il padre di Publio era a letto colpito da febbre e da dissenteria. Paolo
andò a trovarlo; e, dopo aver pregato, gli impose
le mani e lo guarì” Atti 28:8.
Il libro degli Atti degli apostoli rapporta molte guarigioni compiute dai primi
cristiani.
Gesù non ha detto che Dio smetterebbe di guarire dopo un secolo! Dio
guarisce ancora e la chiesa di Gesù continua a imporre le mani agli ammalati.
La guarigione dei corpi è un segno profetico dell’ordine di Dio
che si manifesterà nel Regno di Dio. Imporre le mani agli ammalati per
guarirli è la predicazione del Regno di Dio messa in pratica!
3.- Anania e Saulo [Paolo]
e [Saulo] ha visto {in visione} un uomo chiamato Anania entrare e imporgli
le mani perché recuperi la vista». [...] Atti 9:12.
Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose
le mani e disse: «Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù
che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché
tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo». In quell'istante
gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò [subito] la vista;
poi, alzatosi, fu battezzato. Atti 9:17-18.
Anania ha imposto le mani a Saulo per guarirlo dalla cecità. Dio ha guarito
Saulo, ma ha fatto intervenire Anania fisicamente. Dio potrebbe fare tutto senza
fare intervenire esseri umani come Anania, ma non lo fa! Anania ha dovuto superare
la sua paura, per fede, per recarsi da Saulo! Anania non era uno dei 12 discepoli.
4.- Contatto fisico
Gesù non esitava a toccare anche i lebbrosi considerati come intoccabili:
“Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo:
«Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». Gesù, tesa la mano,
lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii
purificato». E in quell'istante egli fu purificato dalla lebbra”
Matteo 8:2-3.
Anche se non capiamo tutto, l'importante è che Dio continui a guarire
gli ammalati che manifestano fede nella Sua potenza quando i cristiani impongono
loro le mani.
“E tutta la folla cercava di toccarlo [Gesù], perché
da lui usciva un potere che guariva tutti” Luca 6:19.
Il contatto fisico permetteva al potere di Gesù di guarire gli ammalati:
“Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva speso tutti
i suoi beni con i medici senza poter essere guarita da nessuno, si avvicinò
di dietro e gli toccò il lembo della veste; e in quell'istante
il suo flusso ristagnò. E Gesù domandò: «Chi mi ha
toccato?» E siccome tutti negavano, Pietro e quelli che erano con
lui risposero: «Maestro, la folla ti stringe e ti preme». Ma Gesù
replicò: «Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito
che una potenza è uscita da me». Luca 8:43-46.
Non si tratta di un “contato elettrico”, perché “la
corrente” è passata solo da Gesù alla donna e non agli altri
esseri umani che stringevano Gesù! Gesù dice che il fattore che
ha reso possibile questa guarigione è la fede della donna:
“Ma egli [Gesù] le disse: «Figliola, la tua fede ti ha salvata;
va' in pace». Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide che
la suocera di lui era a letto con la febbre; ed egli le toccò la mano
e la febbre la lasciò. Ella si alzò e si mise a servirlo”
Matteo 8:14-15.
“E, presala per mano, le disse: «Talità cum!»
che tradotto vuol dire: «Ragazza, ti dico: àlzati!» Subito
la ragazza si alzò e camminava, perché aveva dodici anni. E furono
subito presi da grande stupore;” Marco 5:41-42.
5.- Liberazione/guarigione a distanza
Gesù non era prigioniero di un metodo o di riti. Gesù ha anche
guarito a distanza, cioè senza contatto fisico e neanche la presenza
dell’interessato/a.
“Anzi subito, una donna la cui bambina aveva uno spirito immondo, avendo
udito
parlare di lui, venne e gli si gettò ai piedi. Quella donna era pagana,
sirofenicia di nascita; e lo pregava di scacciare il demonio da sua figlia.
Gesù le disse: «Lascia che prima siano saziati i figli, perché
non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini».
«Sì, Signore», ella rispose, «ma i cagnolini, sotto
la tavola, mangiano le briciole dei figli».
E Gesù le disse: «Per questa parola, va', il demonio è uscito
da tua figlia». La donna, tornata a casa sua, trovò la bambina
coricata sul letto: il demonio era uscito da lei” Marco 7:25-30.
“Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri
sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
Perché anche io sono uomo sottoposto ad altri e ho sotto di me dei soldati;
e dico a uno: "Va'", ed egli va; e a un altro: "Vieni",
ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa».
Gesù, udito questo, ne restò meravigliato, e disse a quelli che
lo seguivano: «Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele,
ho trovato una fede così grande!
E io vi dico che molti verranno da Oriente e da Occidente e si metteranno a
tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, ma i figli del regno
saranno gettati nelle tenebre di fuori. Là ci sarà pianto e stridor
di denti».
Gesù disse al centurione: «Va' e ti sia fatto come hai creduto».
E il servitore fu guarito in quella stessa ora” Matteo 8:8-13.
6.- Trasferire una benedizione
Gesù ha imposto le mani a piccoli bambini sani che non avevano bisogno
di guarigione:
“Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro
le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Ma Gesù disse: «Lasciate
stare i bambini e non impedite loro di venire da me, perché il regno
dei cieli è di chi è come loro». E, imposte
loro le mani, se ne andò via di là” Matteo 19:13-15.
In questo caso l'imposizione delle mani è associata alla trasmissione
di una benedizione.
È anche il caso per i primi sette diaconi. Erano uomini pieni di Spirito
Santo:
“Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano,
uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena
e Nicola, proselito di Antiochia. Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo
aver pregato, imposero loro le mani” Atti
6:5-6.
La chiesa di Antiochia ha anche imposto le mani a Paolo e Barnaba prima di lasciarli
partire in missione:
“Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo
disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho
chiamati». Allora, dopo aver digiunato, pregato e
imposto loro le mani, li lasciarono partire” Atti 13:2-3. “Non
trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica
insieme all'imposizione delle mani dal collegio
degli anziani”. 1 Timoteo 4:14.
L'imposizione delle mani degli anziani della chiesa serviva a trasmettere un
dono, cioè una carica o ministero per l'edificazione della chiesa. I
doni non sono mai attribuiti da Dio sulla base dei meriti e non c'è nessun
(0%) motivo di vanagloria per chi li riceve e le utilizza.
Sono talenti che bisogna fare fruttare! Dio non chiama dei qualificati, ma qualifica
quelli che chiama! Paolo aveva imposto le mani a Timoteo per benedire il suo
lavoro:
“Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è
in te mediante l'imposizione delle mie mani”
2 Timoteo 1:6.
7.- Trasmettere lo Spirito Santo
Il dono che Timoteo aveva ricevuto mediante l’imposizione delle mani di
Paolo era uno dei 9 doni dello Spirito Santo (vedi 1 Corinzi 12:7-11: “Ora
a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune.
Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un
altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante
il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo
Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un
altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue
e a un altro, l'interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera
quell'unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare
come vuole”).
Questi doni sono dati per l’edificazione della Chiesa, non per la vanagloria
degli esseri umani. Non sono un certificato di santità.
“Allora gli apostoli, che erano a Gerusalemme, saputo che la Samaria aveva
accolto la Parola di Dio, mandarono da loro Pietro e Giovanni. Essi andarono
e pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; infatti non
era ancora disceso su alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel
nome del Signore Gesù. Quindi imposero loro le
mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo” Atti 8:14-17.
“Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù; e,
avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo
scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano. Erano in tutto
circa dodici uomini” Atti 19:5-7.
Tuttavia, per non fare dall’imposizione delle mani un rito, vediamo che
lo Spirito Santo è sceso sui discepoli, alla pentecoste, senza l’intervento
di nessuna mano. Lo stesso si è verificato mentre Pietro annunciava il
vangelo a Cornelio:
“Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su tutti
quelli che ascoltavano la Parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti
con Pietro, si meravigliarono che il dono dello Spirito Santo fosse dato anche
agli stranieri, perché li udivano parlare in altre lingue e glorificare
Dio”. Atti 10:44-46.
8.- Non s’impongono le mani agli indemoniati
Gesù non imponeva le mani agli indemoniati, ma scacciava i spiriti immondi
con la sua parola:
“Gesù lo sgridò, dicendo: «Taci, ed esci da quest'uomo!»
E il demonio, gettatolo a terra lì nel mezzo, uscì da lui senza
fargli alcun male. E tutti furono presi da stupore e discutevano tra di loro,
dicendo: «Che parola è questa? Egli comanda con autorità
e potenza agli spiriti immondi, ed essi escono»” Luca 4:35-36.
“Ma se è con il dito di Dio che io scaccio i demòni,
allora il regno di Dio è giunto fino a voi” Luca 11:20.
9.- Conclusione
Non c'è niente di magico nell'imposizione delle mani, ma questo modo
di fare rimane un po' misterioso.
Non c'è un fluido magico che passa da chi benedice verso chi è
benedetto.
Eppure Gesù lo faceva e ha comandato ai suoi seguaci di farlo.
Il contatto fisico gioca un ruolo, anche se non è sempre così.
Imporre le mani per:
1. Guarire gli ammalati
2. Benedire qualcuno per un compito specifico
3. Trasmettere lo Spirito Santo
La fede permette di affrontare il mistero di quello che non si capisce. L’obiettivo
dell’imposizione delle mani è:
1. L’estensione del Regno di Dio nelle vite
2. La manifestazione della potenza di Dio
3. L’edificazione della Chiesa.
RISURREZIONE DEI MORTI (1) 09/05/2018
“Perciò, lasciando da parte l'insegnamento iniziale su Cristo,
passiamo a ciò che è più completo, senza gettare di nuovo
le fondamenta della rinunzia alle opere morte e della fede in Dio, della dottrina
dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del
giudizio eterno. Questo noi intendiamo fare, se Dio lo permette”. Ebrei
6:1-3
(1) La risurrezione di Gesù
1.- Profezie
Gesù aveva annunciato varie volte che sarebbe risuscitato dopo tre giorni:
“Poi [Gesù] prese con sé i dodici e disse loro: «Ecco,
noi saliamo a Gerusalemme, e saranno compiute riguardo al Figlio dell'uomo tutte
le cose scritte dai profeti. Infatti egli sarà consegnato ai pagani,
e sarà schernito e oltraggiato e gli sputeranno addosso; e, dopo averlo
flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà». Ed
essi non capirono nulla di tutto questo; quel discorso era per loro oscuro e
non capivano ciò che Gesù voleva dire”. Luca 18:31-34
(vedi Marco 8:31: “E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo
doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti
e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare”).
Entrambe, la morte di Gesù e la sua risurrezione facevano parte del piano
di Dio e niente può annientare il piano di Dio. Gesù era venuto
sulla terra per offrire la sua vita come sacrificio per i nostri peccati. La
sua morte non è stata un incidente.
1.- Gesù aveva parlato di Giona (Matteo 12:34 “Razza di vipere,
come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla
dalla pienezza del cuore”)
2.- Gesù aveva parlato del tempio del suo corpo
(Giovanni 2:18-22 “Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale
segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete
questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora
i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni
e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del
suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono
che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù”).
Entrambe le storie menzionano tre giorni. Gesù aveva parlato di tre
giorni, perché ci volevano 3 giorni per essere sicuri che il morto era
veramente morto. La risurrezione non avrebbe senso se Gesù non fosse
morto! Perciò i musulmani contestano perfino la morte di Gesù.
Gesù aveva il potere di deporre la sua vita e di riprenderla.
Così era l'ordine di Dio
(Giovanni 10:18 “Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché
ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando
ho ricevuto dal Padre mio»”).
Per Gesù, non è stato facile di deporre la propria vita ma Gesù
è stato ubbidiente sino alla morte sulla croce.
“Perciò, Dio l'ha risuscitato, l'ha innalzato nel cielo e lo
ha dato come Capo alla chiesa! Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato
e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché
nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto
terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla
gloria di Dio Padre”.
Filippesi 2:9-11.
Oltre a Giona, l’Antico Testamento (AT) menziona diversi fatti storici
che profetizzavano un passaggio attraverso la morte:
• Noè (Genesi 7 “Il Signore disse a Noè: «Entra
nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi
a me in questa generazione. D'ogni animale mondo prendine con te sette paia,
il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio
e la sua femmina. Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e
femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. Perché tra
sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta
notti; sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto». Noè
fece quanto il Signore gli aveva comandato.
Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioè le acque
sulla terra.
Noè entrò nell'arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli
dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. Degli animali mondi e
di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo
entrarono a due a due con Noè nell'arca, maschio e femmina, come Dio
aveva comandato a Noè.
Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; nell'anno seicentesimo
della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio
in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte
del cielo si aprirono.
Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. In quello
stesso giorno entrò nell'arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet,
la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli: essi e tutti i viventi
secondo la loro specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili
che strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo
la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati.
Vennero dunque a Noè nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui è
il soffio di vita. Quelli che venivano, maschio e femmina d'ogni carne, entrarono
come gli aveva comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui.
Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono
l'arca che si innalzò sulla terra. Le acque divennero poderose e crebbero
molto sopra la terra e l'arca galleggiava sulle acque. Le acque si innalzarono
sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che
sono sotto tutto il cielo.
Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto.
Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame
e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. Ogni
essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto era sulla terra
asciutta morì.
Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli uomini, gli
animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono sterminati
dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell'arca.
Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni”.)
• I quasi sacrificio di Isacco
(Genesi 22:13 “Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato
con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì
in olocausto invece del figlio” e
Ebrei 11:19 “Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere
anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo”)
• La vita di Giobbe
• La Pasqua ebraica
(Esodo 12:12-13 “In quella notte io passerò per il paese d'Egitto
e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così
farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore!
Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò
il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio,
quando io colpirò il paese d'Egitto”)
• Il passaggio del mare rosso all’uscita dell’Egitto:
(Esodo 14:13-14 “Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate
forti e vedrete la salvezza che il Signore oggi opera per voi; perché
gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più! Il Signore
combatterà per voi, e voi starete tranquilli»”);
• Daniele nella fosse dei leoni:
(Daniele 6:20-22 “La mattina dopo il re si alzò di buon'ora e sullo
spuntar del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni. Quando fu vicino,
chiamò: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi
con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?». Daniele rispose: «Re,
vivi per sempre);
• I tre amici di Daniele buttati nella fornace ardente:
(Daniele 3:17-26 “sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può
liberarci dalla fornace con il fuoco acceso e dalla tua mano, o re. Ma anche
se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi
e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto».
Allora Nabucodònosor, acceso d'ira e con aspetto minaccioso contro Sadràch,
Mesàch e Abdènego, ordinò che si aumentasse il fuoco della
fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più
forti del suo esercito, comandò di legare Sadràch, Mesàch
e Abdènego e gettarli nella fornace con il fuoco acceso. Furono infatti
legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i loro
abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso.
Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano acceso al massimo
la fornace per gettarvi Sadràch, Mesàch e Abdènego, rimasero
uccisi dalle fiamme, nel momento stesso che i tre giovani Sadràch, Mesàch
e Abdènego cadevano legati nella fornace con il fuoco acceso.
Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore.
Azaria, alzatosi, fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca
disse:
«Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri; degno di lode e glorioso
è il tuo nome per
sempre);
• I salmi
(Salmi 16:9-10 “di fronte agli empi che mi opprimono, ai nemici che mi
accerchiano. Essi hanno chiuso il loro cuore, le loro bocche parlano con arroganza.”;
Salmi 23:4 “Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo”;
• Osea
(Osea 6:1-2 “«Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato
ed egli ci guarirà.
Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà
la vita e il terzo ci farà rialzare e noi vivremo alla sua presenza”).
2.- Un fatto storico incontestabile
La mattina di Pasqua, Gesù non era più nella tomba, perché
Dio l’aveva risuscitato dai morti. Era impossibile che Gesù sia
trattenuto nel soggiorno dei morti:
“ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami
della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto”
Atti 2:24.
La risurrezione di Gesù disturba il pensiero umano.
I capi religiosi hanno fatto credere che i discepoli avessero rubato il corpo
di Gesù nonostante le guardie mandate per sorvegliare la tomba (Matteo
28:13 «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato,
mentre noi dormivamo”).
La menzogna è tenace e la gente è più propensa a credere
alla menzogna che alla verità. Rubare un cadavere è una cosa;
presentarlo vivo davanti a cinque cento persone è un'altra cosa.
La risurrezione di Gesù non è stata una faccenda privata e ci
sono stati tanti testimoni, nel primo secolo.
L'impatto dell’incontro di Gesù risuscitato con diverse persone
è stato forte e Pietro, il codardo che ha rinnegato Gesù a Pasqua,
proclama ripetutamente con franchezza che è testimone della risurrezione
di Gesù:
• Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò noi tutti siamo
testimoni. Atti 2:32.
• e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.
Di questo noi siamo testimoni. Atti 3:15.
• Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione
del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro. Atti 4:33.
• Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: «Bisogna ubbidire a
Dio anziché agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù,
che voi uccideste appendendolo al legno, e lo ha innalzato con la sua destra,
costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele e perdono
dei peccati. Noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che
Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono». Atti 5:29-32.
• E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nel paese dei
Giudei e in Gerusalemme; essi lo uccisero, appendendolo a un legno. Ma Dio lo
ha risuscitato il terzo giorno e volle che egli si manifestasse non a tutto
il popolo, ma ai testimoni prescelti da Dio; cioè a noi, che abbiamo
mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. Atti 10:39-41.
• Ma Dio lo risuscitò dai morti; e per molti giorni egli apparve
a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, i quali {ora}
sono suoi testimoni davanti al popolo. E noi vi portiamo il lieto messaggio
che la promessa fatta ai padri Dio l'ha adempiuta per noi, {loro} figli, risuscitando
Gesù, come anche è scritto nel salmo secondo: "Tu sei mio
Figlio, oggi io ti ho generato". Atti 13:30-33.
• Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli
uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno
nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo che egli
ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti risuscitandolo dai morti».
Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni se ne beffavano;
e altri dicevano: «Su questo ti ascolteremo un'altra volta». Atti
17:30-32.
• [Gesù] Già designato prima della fondazione del mondo,
egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; per mezzo di lui
credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché
la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio.
1 Pietro 1:20-21.
Dio ha risuscitato Gesù e gli ha dato la gloria alla quale aveva rinunciato
per prendere un corpo biologico (incarnazione).
Mediante la risurrezione di Gesù, Dio ha validato il suo sacrificio e
il messaggio del vangelo; Gesù è stato dichiarato Figlio di Dio
mediante la sua risurrezione
(Romani 1:4 “costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di
santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro
Signore”).
Paolo ha incontrato Gesù sulla via di Damasco:
(Atti 9:3-7 “E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi
a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì
una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?».
Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù,
che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà
detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con
lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno.)
E la sua vita è stata rivoluzionata da questo incontro.
Paolo non ha incontrato un fantasma e si è ritrovato cieco. Non è
stato un incontro virtuale. Nessuno rischia la vita per una realtà virtuale!
Non c'è nessun motivo valido per dubitare della risurrezione di Gesù.
Perché i discepoli avrebbero fatto credere una bugia? D'altronde, nel
Nome di Gesù, ci sono stati numerosi miracoli che nessun essere umano
poteva compiere (né negare).
È inconcepibile di pensare che Dio abbia confermato la parola di bugiardi
con segni miracolosi.
Più di 500 persone hanno visto Gesù risuscitato:
“Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei
quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti”. 1 Corinzi
15:6.
La maggioranza dei fatti archeologici dipende da una o due testimonianze.
Nessuno ha dubbio sulle conquiste di Alessandro il Grande, ma ci sono pochi
documenti che le attestano.
Il grado di credibilità delle testimonianze della Bibbia è molto
più grande di quello delle testimonianze storiche. Tra credere tutto
e credere niente c’è una via di mezzo, cioè credere a quello
che è obiettivamente credibile!
Gesù aveva un corpo materiale dopo la risurrezione; ha mangiato
(Luca 24:41 “Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano
ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?»”)
e ha detto a Tommaso di mettere il suo dito nelle sue piaghe.
(Giovanni 20:27 “Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda
le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più
incredulo ma credente!»”).
3.- La bomba del vangelo
Ci voleva un motivo straordinario per mettere tutto il bacino mediterraneo in
subbuglio. Un’idea, una filosofia o una favola costruita da bugiardi non
mette l'impero romano in subbuglio:
Ma non avendoli trovati [Paolo e Sila], trascinarono Giasone e alcuni fratelli
davanti ai magistrati della città, gridando: «Costoro, che hanno
messo sottosopra il mondo, sono venuti anche qui, e Giasone li ha ospitati;
ed essi tutti agiscono contro i decreti di Cesare, dicendo che c'è un
altro re: Gesù». Atti 17:6-7.
Dopo la persecuzione di Stefano, i cristiani di Gerusalemme sono partiti in
tutto l'impero per predicarvi il vangelo di Gesù, il Risuscitato:
Quelli che erano stati dispersi per la persecuzione avvenuta a causa di Stefano,
andarono sino in Fenicia, a Cipro e ad Antiochia, annunciando la Parola solo
ai Giudei, e a nessun altro. Atti 11:19.
Paolo è conosciuto per avere percorso la Turchia, l’Iraq, la
Siria, la Grecia, la Macedonia, l’Italia e probabilmente la Spagna con
lo scopo di annunciare la risurrezione di Gesù. Nessuno mette la propria
vita a repentaglio per niente, ma Paolo era entusiasta e proclamava dappertutto
il vangelo di Gesù di cui la risurrezione di Gesù è la
pietra angolare.
Metteva la sua vita a repentaglio per la risurrezione di Gesù. L'influenza
dei grandi filosofi greci non ha rivoluzionato la vita di milioni di pagani,
ma la predicazione del vangelo di Gesù da parte dei testimoni oculari
continua a rivoluzionare la vita di milioni di esseri umani dappertutto, nel
mondo!
Buddha non è risuscitato, Maometto non è risuscitato, Carlo Marx
non è risuscitato e il messaggio che hanno propagato comporta effetti
limitati al tempo della vita e non dà una prospettiva d'eternità.
La risurrezione di Gesù dà una prospettiva d’eternità
a chi lo riceve come Signore e Salvatore.
4.- Gli effetti della Risurrezione di Gesù
Nell’immediato, oggi, nella nostra quotidianità, la risurrezione
di Gesù ha grandi effetti:
• La vittoria della vita contro la morte
• Il fallimento del diavolo
• Il dardo della morte è stato rotto
• La nuova nascita verso la vera vita (spirituale)
• La partecipazione alla natura di Cristo
• Il Gran Mandato • La speranza per l’eternità •
Ecc.
Per fede, possiamo già anticipare il Regno di Dio e i suoi valori, nel
tempo della nostra vita presente.
“Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che
dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.
Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo
pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che
si sono addormentati” 1 Tess 4:13.
“Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo,
che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva
mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti,” 1 Pietro 1:3.
La risurrezione di Gesù apre la strada alla risurrezione di tutti i
cristiani nati di nuovo. Questo è il tema dello studio successivo.
“Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli [Gesù]
pose la sua mano destra su di me, dicendo: «Non temere, io sono il primo
e l'ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli,
e tengo le chiavi della morte e dell'Ades. Scrivi dunque le cose che hai viste,
quelle che sono e quelle che devono avvenire in seguito” Apoc 1:17-19
RISURREZIONE DEI MORTI (2) 16/05/2018
(2) La risurrezione dei credenti
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del
ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi,
dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti
e del giudizio eterno. Questo faremo se Dio lo permette” Ebrei. 6:1-3
1.- Futuro perché il Signore stesso, con
un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal
cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo;
poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro,
sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre
con il Signore. 1 Tessalonicesi 4:16-17.
“In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola
e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna;
e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte
alla vita. In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi
è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e
quelli che l'avranno udita, vivranno. Perché come il Padre ha vita in
se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; e
gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo.
Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli
che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno
operato bene, in risurrezione di vita; quelli che
hanno operato male, in risurrezione di giudizio.
Io non posso fare nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è
giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà
di colui che mi ha mandato” Giovanni 5:24-30.
Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda
nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti
nell'ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre
mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io
lo risusciterò nell'ultimo giorno».
Giovanni 6:39-40.
Gesù parla di:
• un ultimo giorno;
• risuscitare i credenti;
• dare la vita eterna.
“Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato
dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c'è risurrezione
dei morti? Ma se non vi è risurrezione dei
morti, neppure Cristo è stato risuscitato;
e se Cristo non è stato risuscitato, vana
dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede.
Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato
di Dio, che egli ha risuscitato il Cristo; il quale
egli non ha risuscitato, se è vero che i
morti non risuscitano.
Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo
è stato risuscitato; e se Cristo non è
stato risuscitato, vana è la vostra fede;
voi siete ancora nei vostri peccati. Anche quelli che sono morti in Cristo sono
dunque periti. Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo
i più miseri fra tutti gli uomini.
Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti,
primizia di quelli che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo
è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta
la risurrezione dei morti. Poiché, come
tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati;
ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo,
alla sua venuta”; 1 Corinzi 15:12-23.
Il “tutti saranno vivificati” è sinonimo di “tutti
risusciteranno”. Il verbo è al futuro e si rapporta alla seconda
venuta di Gesù.
Perché alla risurrezione non si prende né
si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli. Matteo 22:30.
Gesù indica che i risorti non hanno un corpo biologico, perché
sono come angeli. Gli angeli non si accoppiano, non mangiano e non muoiono.
Gli angeli sono spiriti al servizio di Dio: “Essi non sono forse tutti
spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono
ereditare la salvezza?” Ebrei 1:14. Gli angeli non sono sottomessi alla
gravità.
2.- Che corpo per la risurrezione?
“Così è pure della risurrezione
dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita
incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita
glorioso; è seminato debole e risuscita
potente; è seminato corpo naturale e risuscita
corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un
corpo spirituale. Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo,
divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante.
Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò
che è naturale, poi viene ciò che è spirituale. Il primo
uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo.
Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il
celeste, tali saranno anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine del
terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste.
Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno
di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità.
Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati,
in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché
la tromba squillerà, e i morti risusciteranno
incorruttibili, e noi saremo trasformati. Infatti bisogna che questo corruttibile
rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.
1 Corinzi 15:42-53.
Paolo dichiara chiaramente che la carne e il sangue non possono ereditare
il Regno di Dio. I corpi corruttibili devono rivestire l’incorruttibilità
per diventare immortali e vivere la salvezza eterna. Ci sarà una trasformazione!
Il corpo di Gesù è risorto a Pasqua e è stato trasformato
il giorno dell’Ascensione. La prima risurrezione si fa in un corpo, la
seconda senza corpo biologico. Gesù è risorto dai morti con il
suo corpo biologico (la tomba era vuota, Ha mangiato, si è fatto toccare
da Tomaso e aveva le piaghe dei chiodi nelle mani). Tuttavia, quando è
stato rapito nel cielo, il corpo di Gesù è stato trasformato in
un batter d'occhio. Gesù non l'ha lasciato sulla terra ma è stato
innalzato nel cielo. Così, il corpo di Gesù non era più
soggetto alla gravità.
Un corpo materiale è normalmente sottomesso alla gravità. Il rapimento
della chiesa sembra andare contro la gravità a meno che i corpi dei santi
siano resi immateriali in un batter d'occhio: Paolo non descrive la natura della
trasformazione, ma non si trasforma un corpo corruttibile in un altro corpo
corruttibile.
“Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo
anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà
il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della
sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni
cosa. Filippesi 3:20-21.
Il corpo della nostra umiliazione sarà trasformato per essere reso
conforme al corpo di Gesù risuscitato. Gesù ha il potere di compiere
questa trasformazione. Se il corpo di risurrezione fosse materiale e biologico,
Paolo non parlerebbe di trasformazione. Le parole "trasformazione"
e "conforme" contengono "forma". Abbiamo avuto la forma
di Adamo, ma la nuova nascita ci apre la porta della vita eterna con la forma
di Gesù! Paolo parla anche di corpi spirituali diversi dei corpi terreni.
3.- Spazio-tempo
Gesù esisteva già prima della fondazione del mondo, cioè
prima che ci sia materia e corpi biologici. Gesù era un spirito nella
gloria del Padre. Circa due mila anni fa, Gesù ha preso un corpo biologico
e si è incarnato nello spazio-tempo che conosciamo. Prima di essere stato
concepito nel grembo di Maria, Gesù non aveva carne; Gesù era
uno spirito. Dopo la sua Ascensione, Gesù ha ritrovato la gloria che
aveva prima di incarnarsi, cioè un corpo immateriale.
[Gesù] Già designato prima della fondazione del mondo, egli è
stato manifestato negli ultimi tempi per voi; per mezzo di lui credete in Dio
che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria
affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio. 1 Pietro 1:20-21.
Dio ha risuscitato Gesù e gli ha dato la gloria alla quale aveva rinunciato
per prendere un corpo biologico. Padre, io voglio che dove sono io, siano con
me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che
tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo.
Giov.17:24.
4.- Cronologia
Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E
vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza
di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la
bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla
fronte e sulla mano. Essi tornarono in vita e regnarono
con Cristo per mille anni. Gli altri morti non tornarono in vita prima che i
mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima
risurrezione. Beato e santo è colui che partecipa alla prima
risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno
sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni. Apocalisse 20:4-6.
C'è una prima e una seconda morte! C’è una prima e una
seconda risurrezione. Di che cosa si tratta? La prima risurrezione servirà
a fare regnare i cristiani nati di nuovo sulla terra per 1000 anni con Gesù.
La Bibbia non dà dettagli su questa prima risurrezione, ma afferma che
la seconda morte non avrà potere su chi l’ha sperimentato. Questi
1000 anni sulla terra si svolgeranno nello spazio-tempo che conosciamo. "1000
anni" sono una grandezza del nostro spazio tempo; "sulla terra"
è anche collegato allo spazio che conosciamo. Questa prima risurrezione
farà intervenire corpi materiali, ma corpi capaci di vivere 1000 anni
nell'armonia del Regno di Dio. Che cosa succederà dopo i 1000 anni? La
Bibbia spiega che il diavolo sarà buttato nell'inferno e che ci sarà
un giudizio di tutti gli esseri umani. Quelli che non hanno partecipato alla
prima risurrezione e al Millennio risusciteranno e saranno giudicati, condannati
e gettati nell'inferno.
Lo spazio-tempo sparirà e l'eternità comincerà:
“Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra
e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro.
E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono
aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e
i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.
Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono
i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la
morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte
seconda, cioè lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto
nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. Apocalisse 20:11-15.
Lo stagno di fuoco è l'inferno. L'inferno è eterno. Dunque,
dopo i mille anni di regno sulla terra si passerà sia alla vita eterna
sia alla morte eterna. La morte eterna non è la sparizione dello spirito,
ma la separazione dello spirito dalla presenza di Dio. L'inferno è doloroso
per l'eternità. Non sono i corpi biologici che saranno gettati nell’inferno,
ma i spiriti (o corpi spirituali). La prima risurrezione ci riporterà
all'armonia del giardino di Eden, cioè al progetto iniziale di Dio per
l'umanità nello spazio-tempo. Adamo ed Eva non potevano vivere per l'eternità
nel loro corpo biologico.
Lo spazio-tempo ha avuto un inizio (la Creazione) e avrà una fine.
Dio ha creato lo spazio-tempo e ha dichiarato "è bello!"; Dio
era già prima dello spazio-tempo e sarà ancora dopo lo spazio-tempo.
Dio È (YHWH); lo spazio-tempo è una parentesi nell'eternità!
Perché Dio ha creato lo spazio-tempo? Nessuno lo sa! Dio ci ha creati
nello spazio-tempo con un progetto d'eternità. Già all'inizio,
nel giardino d’Eden, c'era l'albero della vita eterna:
“Poi Dio il Signore disse: «Ecco, l'uomo è diventato come
uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non
stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi
e viva per sempre»” Genesi 3:22.
La vita per sempre è la vita eterna. La disubbidienza di Adamo ed Eva
gli ha privati della vita eterna. Nel giardino, c'era un albero della morte
eterna e un albero della vita eterna. Dio aveva creato questi alberi prima di
creare gli esseri umani; questi alberi facevano parte del progetto di Dio prima
della disubbidienza dei primi esseri umani. Il peccato di Adamo ed Eva non ha
prodotto la fine dello spazio-tempo, ma la loro partecipazione alla morte eterna,
cioè alla separazione da Dio:
tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio Romani 3:23.
Prima della creazione di Adamo ed Eva, c'erano degli animali, sulla terra
(spazio-tempo) e è legittimo chiedersi se morivano dopo un certo tempo
o meno? La morte fisica degli animali non era il risultato del peccato di Adamo
che non esisteva ancora. La morte fisica degli esseri umani (la prima morte)
non è il salario del peccato. La morte spirituale è il salario
del peccato (vedi Romani 6:23). L'insegnamento della Bibbia non ci permette
di escludere molte generazioni di animali nati e morti nello spazio-tempo, inclusi
i dinosauri, prima della creazione di Adamo. Dio li ha creati il sesto giorno,
ma non conosciamo la durata del sesto giorno come non conosciamo la durata del
settimo giorno. Lo stesso vale per la durata dei 5 primi giorni. Non è
molto importante ma è legittimo pensarci. Quello che importa, invece,
è che la prima morte si rapporta alla morte del corpo umano e la seconda
morte a quella dello spirito umano. La seconda morte si verificherà dopo
il giudizio universale, dunque dopo i mille anni, solo per gli increduli.
(ADES = SOGGIORNO DEI MORTI)
5.- Una finestra aperta
Sul monte della trasfigurazione, il corpo di Gesù era diverso, cioè
glorioso e i discepoli hanno visto questa gloria del mondo spirituale, ma non
hanno potuto installarsi in questo mondo. Ne hanno avuto un anticipazione:
“Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni
e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato
in loro presenza; le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal
candore che nessun lavandaio sulla terra può dare. E apparve loro Elia
con Mosè, i quali stavano conversando con Gesù” Marco 9:2-4.
Il mondo spirituale È. Il mondo spirituale era prima della trasfigurazione
e ha continuato dopo di essa. I discepoli hanno fatto una visita breve in un
mondo perenne (eterno). In questo mondo c'era anche Mosè e Elia che Pietro
ha visti. C'è dunque una dimensione spirituale nella quale lo spirito
dei morti si trova. Sono consci? Ci vedono? Ci sentono? Possono interagire con
i vivi sulla terra?
“Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (se fu con il corpo
non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo.
So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa) fu
rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo
di pronunciare”. 2 Corinzi 12:2-4.
Questo rapimento ha introdotto Paolo nella dimensione spirituale che chiama
il terzo cielo e paradiso. Vi ha sentito delle parole ineffabili. Paolo non
sa se il suo corpo partecipava a questo rapimento o solo il suo spirito. La
testimonianza di Paolo è che c’è un “terzo cielo”,
cioè un mondo spirituale fuori dal primo cielo (il mondo materiale?)
e del secondo cielo (il mondo culturale?). Le visioni dei profeti come Ezechiele,
Daniele e Geremia si riferiscono a questo mondo spirituale che hanno visitato
in spirito. Anche Mosè ci ha avuto accesso quando ha avuto la visione
del tabernacolo:
“Vedi di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato
sul monte”.
Esodo 25:40.
Giovanni, sull’isola di Patmos ha avuto la rivelazione dell’Apocalisse:
“Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel
regno e nella costanza in Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos a causa
della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Fui rapito dallo Spirito
nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di
una tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo
alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia
e a Laodicea»”. Apocalisse 1:9-11.
“Dopo queste cose vidi una porta aperta nel cielo, e la prima voce,
che mi aveva già parlato come uno squillo di tromba, mi disse: «Sali
quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire in seguito».
Subito fui rapito dallo Spirito. Ed ecco, un trono
era posto nel cielo e sul trono c'era uno seduto”. Apocalisse 4:1-2.
Giovanni non dice se il suo corpo fu rapito, ma dice che è stato rapito
dallo Spirito. Ovviamente Giovanni è tornato nel suo corpo e nello spazio-tempo
per scrivere le sue visioni. Ci sono numerose descrizione del mondo spirituale
o finestre aperte sul aldilà. Gesù ne parla nella parabola del
ricco e di Lazzaro:
“«C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni
giorno si divertiva splendidamente; e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro,
che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, e bramoso di sfamarsi con quello
che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le
ulceri. Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno
di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. E nell'Ades, essendo nei
tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo
seno; ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda
Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua,
perché sono tormentato in questa fiamma". Ma Abraamo disse: "Figlio,
ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro
similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato.
Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché
quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là
si passi da noi". Luca 16:19-26.
Entrambi Lazzaro e il ricco hanno lasciato il loro corpo sulla terra e il
loro spirito è stato trasferito in un’altra dimensione, quella
dello spirito. Gesù descrive entrambi, l’inferno e il paradiso.
Non sappiamo quanto tempo è successo tra la morte dei corpi e il trasferimento
dei spiriti, ma Gesù dice al ladrone:
Ed egli gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me
in paradiso». Luca 23:43.
Oggi indica che il trasferimento è immediato. A proposito del Ricco
e di Lazzaro, Gesù non parla di giudizio, ma è quasi certo che
era prima del giudizio, perché dopo il giudizio, l’Ades sarà
buttato nello stagno di fuoco: “E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi
davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che
è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte
nei libri, secondo le loro opere. Il mare restituì i morti che erano
in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati,
ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l'Ades furono gettati nello
stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno
di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato
nello stagno di fuoco”. Apocalisse 20:12-15.
IL GIUDIZIO ETERNO 15/10/2018
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del
ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi,
dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio
eterno. Questo faremo se Dio lo permette”Ebrei 6:1-3
1- Un giorno futuro
Il giudizio eterno non è un’invenzione degli esseri umani per spaventare
gli altri. La Bibbia ne parla molto:
1. "Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra
e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro.
E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono
aperti, e fu aperto anche un altro libro, che è il libro della vita;
e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei
libri, secondo le loro opere. Il mare restituì i morti che erano in esso;
la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono
giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l'Ades furono
gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè
lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita,
fu gettato nello stagno di fuoco" Apocalisse 20:11-15.
2. "In verità vi dico che, nel giorno del
giudizio, la sorte del paese di Sodoma e Gomorra sarà più
tollerabile di quella di tale città" Matteo 10:15 (e 22 e 24).
3. Io [Gesù] vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli
uomini renderanno conto nel giorno del giudizio;
poiché in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue
parole sarai condannato». Matteo 12:36-37.
4. Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che
viene il giudizio, così anche Cristo, dopo
essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà
una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.
Ebrei 9:27-28.
5. Siccome Paolo parlava di giustizia, di temperanza
e del giudizio futuro, Felice si spaventò
e replicò: «Per ora va'; e quando ne avrò l'opportunità,
ti manderò a chiamare». Atti 24:25.
Gesù dice che Dio è giusto e che giudicherà con giustizia.
La giustizia di Dio non è un rullo compressore, come quella degli esseri
umani. Dio terrà conto di molti elementi come le buone (e cattive) intese
che non hanno avuto l'occasione di essere espresse. Dio scruta i cuori di tutti
e vede tutto, inclusi i pensieri segreti che rispecchiano la qualità
del nostro cuore. Tuttavia, se ci sono circostanze attenuante, Dio dimora giusto
e non tutti saranno salvati. La salvezza non deve infrangere la giustizia. La
norma è la giustizia e non ci sono eccezioni possibili. La salvezza non
è un eccezione alla giustizia. La salvezza non è un'alternativa
alla giustizia. Dio non può essere ingiusto perché la giustizia
è nella sua natura. La salvezza proviene dal compimento della giustizia.
Nascondere il giudizio futuro alla gente è criminale (vedi Ezechiele
33:7 “Ora, figlio d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa
d'Israele; quando dunque udrai qualche parola della mia bocca, avvertili da
parte mia”).
Predicare la salvezza per grazia non ha senso se la grazia non permette di scappare
alla condanna del giudizio eterno.
2- Il giudizio eterno non è ancora cominciato
Egli [Dio] non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci castiga in proporzione
alle nostre colpe. Salmo 103:10.
Spesso soffriamo le conseguenze dei nostri peccati, ma non sono il giudizio
di Dio. Se salto per la finestra e che mi rompo le gambe, Dio non c'entra! Dio
non si compiace a rompere le gambe di chi salta per la finestra. Dio non è
sadico!
Dio non giudica ancora nessuno, perché saremmo tutti morti! Il giudizio
verrà dopo la morte:
“Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di
che viene il giudizio” Ebrei 9:27.
L'idea che ci sia un ciclo di reincarnazioni per permettere a tutti di migliorare
e, finalmente, raggiungere il nirvana (paradiso) viene dall'induismo e non è
per niente biblica.
Dopo la morte viene il giudizio! Dio ci corregge già sulla terra, ma
non ci tratta secondo i nostri misfatti. Il salario dei nostri misfatti è
la morte (Romani 3:23 “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di
Dio”); Dio non ci uccide per correggerci.
L'obiettivo del castigo è di fare cambiare il nostro atteggiamento. Un
morto non può più cambiare il proprio atteggiamento!
Il giudizio è una cosa, la condanna ne è un'altra! Paulo dice
che non c'è più nessuna condanna per gli esseri umani che sono
“in Cristo” (Romani 8:1 “Non c'è dunque più
nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù”).
Saremo tutti giudicati, ma non tutti condannati. Gesù è già
stato condannato per i nostri peccati e i stessi peccati non possono essere
castigati due volte. Chi è "in Cristo" beneficia degli effetti
della condanna che Lui ha portata per i nostro peccati.
Quando la Bibbia dice che lo stipendio del peccato è la morte, è
ovvio che non si tratta della morte del corpo, ma dell’anima/spirito.
In fatti, tutti gli esseri umani muoiono un giorno e la loro morte non espia
i loro peccati! Gesù ci chiama a fare scelte coraggiose per non mettere
a repentaglio la nostra anima e il nostro spirito.
“E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere
l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo
nella geenna” Matteo 10:28.
Gesù dice che la morte del corpo non è grave ma quella dell'anima
lo è. La prima morte è quella del corpo, la seconda è quella
dell'anima. Il salario del peccato non è la morte del corpo, ma quella
dell'anima. Se la morte del corpo fosse lo stipendio del peccato, tutti sarebbero
salvati per l'eternità, poiché tutti muoiono. Non è così,
dice Gesù!
Gesù parla della geenna, cioè l'inferno. L'inferno c'è!
Dio ha il potere di fare perire l'anima nella geenna. Queste parole di Gesù
contrastano con l'argomento (universalismo) che pretende che Dio non può
fare perire le sue creature, perché è buono! Si, Dio è
buono ma Buono E giusto!
3- Un giudizio giusto
“Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata
fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute:
«Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se in Tiro e Sidone
fossero state fatte le opere potenti compiute tra di voi, già da molto
tempo si sarebbero pentite, con sacco e cenere. Perciò vi dichiaro che
nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone
sarà più tollerabile della vostra. E tu, o Capernaum, sarai forse
innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino all'Ades. Perché se in
Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, essa sarebbe durata
fino ad oggi. Perciò vi dichiaro che nel giorno
del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile
della tua». Matteo 11:20-24.
Gesù parla due volte del giorno del giudizio! Gesù indica che
il giudice terrà in conto l'ignoranza e la conoscenza; sarà un
giudizio assolutamente giusto. Gesù non si lascia ingannare dalle apparenze
ma scruta in profondità. Gesù conosce tutto quello che è
nascosto e le intese segrete della gente. Questa idea mi spaventa perché
se posso nascondere i miei vizi agli esseri umani, non posso nasconderli a Dio.
Agli occhi degli esseri umani posso essere onorevole, ma agli occhi di Dio sono
un malvagio ipocrita e un bugiardo.
L'idea di un giudizio a geometria variabile (cioè giusto) viene espressa
da Gesù stesso:
“Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non
ha preparato né fatto secondo la sua volontà, riceverà
molte percosse; ma colui che non l'ha conosciuta e ha fatto cose degne di percosse,
ne riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto sarà
richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà.
Luca 12:47-48.
A chi niente è stato dato, niente sarà richiesto! I pagani che
non hanno mai sentito parlare del vangelo della grazia saranno giudicati sulla
base di altri criteri. Paolo parla della loro coscienza: “Infatti quando
degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste
dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano
che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la
loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o
anche si scusano a vicenda.
Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti
degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo”.
Romani 2:14-16.
“Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che mettevano i
loro doni nella cassa delle offerte. Vide anche una vedova poveretta che vi
metteva due spiccioli, e disse: «In verità vi dico che questa povera
vedova ha messo più di tutti; perché tutti costoro hanno messo
nelle offerte del loro superfluo, ma lei vi ha messo del suo necessario, tutto
quello che aveva per vivere»” Luca 21:1-4.
Il giudizio di Gesù non è assoluto ma relativo. I due spiccioli
della vedova valevano poco, in assoluto, ma per Gesù valevano più
dell'offerta dei ricchi. Gesù scruta il cuore e vede se i donatori sono
gioiosi o meno.
“Tu infatti hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; ti sei assiso
sul trono come giusto giudice” Salmo 9:4.
Dio è un giusto giudice.
4- Gesù è la nostra giustizia
“Che diremo dunque? Diremo che degli stranieri, i quali non ricercavano
la giustizia, hanno conseguito la giustizia,
però la giustizia che deriva dalla fede;
mentre Israele, che ricercava una legge di giustizia,
non ha raggiunto questa legge. Perché? Perché l'ha ricercata non
per fede, ma per opere. Essi hanno urtato nella pietra d'inciampo, come è
scritto: «Ecco, io metto in Sion un sasso d'inciampo e una pietra di scandalo;
ma chi crede in lui non sarà deluso»” Romani 9:30-33.
Paolo spiega che ci sono due vie per raggiungere la giustizia cioè
essere graditi da Dio:
1.- La fede nelle proprie opere (legalismo)
2.- La fede nell'opera di Gesù (grazia)
I religiosi, illustrati dal popolo d'Israele hanno scelto la prima via, mentre
i credenti, illustrati dai stranieri, hanno scelto la seconda via. La prima
via (il legalismo o buona morale) glorifica l'essere umano che l'ha scelta,
mentre la seconda (la fede) glorifica Dio. La prima via dipende dalle forze
umane, la seconda dalle forze divine. Oggi potremo dire che per recarci a Roma,
ci sono due mezzi:
1.- Le gambe del viaggiatore
2.- L'aereo
Entrambi sembrano possibili con sforzi diversi per il viaggiatore ma se il
viaggiatore ha una gamba rotta, la prima scelta è impossibile. Paolo
vuole dire che il peccato ci ha rotto le gambe e che rimane un mezzo solo per
recarsi a Roma, l'aereo. È facile prendere l'aereo perché non
sono le gambe che fanno lo sforzo, ma i motori dell'aereo. Gesù ci offre
un passaggio nell'aereo; ci dà un biglietto gratuito (l’ha pagato
Lui). E ci sono tanti paralitici che dubitano dall'offerta al punto di non cogliere
l'occasione! La loro incredulità è l'unico motivo responsabile
se non raggiungono Roma. Hanno una "buona" scusa, cioè non
possono camminare, ma chi se ne frega quando c’è la possibilità
di volare! L'obiettivo è di arrivare a Roma, non di spiegare perché
non è stato possibile di raggiungere l’obiettivo!
5- Giustizia e misericordia
“Ormai mi è riservata la corona di giustizia
che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà
in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la
sua apparizione” 2 Timoteo 4:8.
Dio è un giudice giusto. La giustizia chiede che ogni crimine sia castigato
una volta e una volta sola! Dato che Gesù ha pagato per me, non devo
pagare una seconda volta. Una doppia imposizione non sarebbe giusta.
I musulmani dicono che se Dio perdona i peccati, non è giusto, ma sappiamo
che, nella sua saggezza, Dio ha trovato il mezzo di essere 100% misericordioso
e 100% giusto. L'equazione sembrava impossibile, ma Dio ne ha trovato la soluzione;
la soluzione si chiama Gesù Cristo!
“Ma [i peccatori] sono giustificati gratuitamente
per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo
sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo
usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina
pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel
tempo presente affinché egli sia giusto
e giustifichi colui che ha fede in Gesù”
Romani 3:24-26.
Essere giusto e giustificare il peccatore era l'equazione umanamente impossibile!
Dio è capace dell'impossibile, perciò è degno di lode e
di fede! Il perdono di Dio che ha costato la vita a Gesù NON è
un invito a continuare a peccare, ma un invito a offrire la nostra vita a Dio
come un sacrificio! Il sacrificio è di rinunciare al piacere della carne!
Il motore del mio sacrificio è la gratitudine verso Gesù che mi
salva, non l’illusione di potere pagare la giustizia. Il dono di Dio non
si compara; neanche con i spiccioli delle buone opere!
6- Non giudicare gli altri
“Infatti non ho coscienza di alcuna colpa; non per questo però
sono giustificato; colui che mi giudica è il Signore. Perciò non
giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il
quale metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre e manifesterà
i pensieri dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio”
1 Corinzi 4:4-5.
I cristiani non giudicano (non dovrebbero giudicare) la gente ma devono avere
la saggezza di giudicare i fatti. Nessuno ha gli elementi necessari per giudicare
gli altri; Dio li giudicherà in tempo debito. Tuttavia la Chiesa non
deve essere timida né compiacente verso il peccato.
È giusto smascherare il peccato e informare la Comunità che
fornicare, rubare, uccidere, mentire e gonfiarsi d'orgoglio non onorano Dio
perché sono dei peccati! Per esortare la Chiesa a non peccare, i predicatori
devono identificare il peccato. Come la Comunità riceve la predicazione
è fuori portata del predicatore.
Lo Spirito Santo si occupa di rivelarne il senso e di stimolare ognuno a camminare
nella verità e santità!
Perché Adamo ed Eva sono stati attirati dall’albero della conoscenza
del bene e del male e ne hanno mangiato il frutto? Perché Dio aveva specificamente
vietato di mangiare il frutto di questo albero? A che cosa serve la conoscenza
del bene e del male? Ovviamente la conoscenza del bene e del male serve a giudicare
se stessi e gli altri. Una legge utilizza dei criteri per giudicare. Una parte
del nostro problema è di giudicare il FARE, mentre Dio giudica, prima
di tutto, l’ESSERE.
La tentazione di giudicare gli altri è forte, ma non procede dallo Spirito
Santo. Gesù non ci dice “Giudica il tuo prossimo”, ma “Ama
il tuo prossimo”. La chiesa è stata avvelenata da giudizi umani
incompleti o sbagliati. Il consiglio di Giovanni rimane valido:
“Se qualcuno vede suo fratello commettere un peccato che non conduca
a morte, preghi e Dio gli darà la vita!“ 1 Giovanni 5:16.
Più preghiere e meno giudizio!
È strano di costatare che utilizziamo un criterio di misericordia verso
noi stessi e un criterio di condanna verso gli altri. Si chiama favoritismo
e è contrario a Dio. Se Dio mi ha dato la grazia, mi tocca utilizzare
il calibro della grazia in tutti i miei rapporti con gli altri.
Se Dio è stato paziente verso di me, perché dovrei essere impaziente
verso gli altri? L’impazienza ci spinge a giudicare invece di amare! Chi
sono io per imporre a Dio un timing nella sua opera per gli altri! Paolo ci
chiama a sopportarci a vicenda con pazienza, non a giudicarci a vicenda con
impazienza:
“Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di
che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche
voi!” Colossesi 3:13.
“Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare
e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?” Giacomo 4:12.
7.- Due verdetti del giudizio
“Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti
con loro.
Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò altri cinque
talenti, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho
guadagnati altri cinque". Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo
buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte
cose; entra nella gioia del tuo Signore”
Matteo 25:19-21
“E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre
di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti“
Matteo 25:30.
Nel giudizio eterno, ognuno sentirà Gesù dire l’una o
l’altra delle parole “Entra”
o “Fuori”. Voglio seguire le istruzioni
della Bibbia per essere gradito da Dio ed entrare nella gioia del mio Signore!
BATTESIMO NELLO SPIRITO (05/12/2018)
“Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi
aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è
colui che battezza in Spirito Santo” (Giovanni
1:33)
1.- Giovanni Battista
Giovanni Battista profetizzava che Gesù era Colui che battezza con lo
Spirito Santo.
Per il popolo d’Israele, battezzare con lo Spirito Santo era una novità;
l'AT non ne parla più di tanto.
La manifestazione principale dello Spirito Santo era la profezia limitata a
pochi esseri umani. Tuttavia, Dio aveva promesso di spargere il suo Spirito
su ogni persona, come Pietro lo ricorda alla Pentecoste, citando un testo di
Gioele:
«Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su
ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri
vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui
servi e sulle serve spargerò in quei giorni il mio Spirito. (Gioele 2:28-29).
Le manifestazioni dello Spirito Santo menzionate da Gioele e citate da Pietro
sono (1) profetizzare, (2) fare dei sogni e (3) avere delle visioni.
2.- Ezechiele e Isaia
Ezechiele aveva profetizzato una cosa impossibile
nel contesto religioso della sua epoca:
“Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro
di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di
pietra e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro
di voi il mio Spirito e farò in modo che camminiate secondo le
mie leggi, e osserviate e mettiate in pratica le mie prescrizioni” (Ezechiele
36:26-27).
Bisogna cambiare il cuore per permettere allo Spirito Santo di entrare dentro
e abitarvi.
Isaia scriveva di un patto nuovo nel quale lo Spirito di Dio era al centro:
«Quanto a me», dice il Signore, «questo è il patto
che io stabilirò con loro: il mio Spirito che riposa su di te
e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si allontaneranno mai dalla
tua bocca, né dalla bocca della tua discendenza, né dalla bocca
della discendenza della tua discendenza», dice il Signore, «da ora
e per sempre» (Isaia 59:21).
3.- Il futuro si fa presente
Le profezie di Gioele, Ezechiele, Isaia e altri sono al futuro. Gesù
vara il futuro! Alla Pentecoste
Gesù ha sparso lo Spirito Santo sui suoi seguaci (circa 120) con effetti
visibili e sconosciuti.
Lo Spirito Santo li ha catapultato nella testimonianza (si tratta di una forma
di profezia).
Le manifestazioni dello Spirito Santo sono sovrannaturali e gli spettatori della
Pentecoste sono stati stupiti:
“E si stupivano e si meravigliavano, dicendo [l'un l'altro]: «Tutti
questi che parlano non sono Galilei? Come mai li udiamo parlare ciascuno nella
nostra propria lingua nata?” (Atti 2:7-8).
Lo Spirito Santo ha trasformato i primi cristiani e ne ha fatto degli ambasciatori
del Regno di Dio. Gesù aveva promesso:
“e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore
perché sia con voi per sempre: “lo Spirito della verità,
che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.
Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi
lascerò orfani; tornerò da voi” (Giovanni 14:16-18).
Gesù dice che lo Spirito Santo è Spirito di verità e che
il mondo che giace sotto il potere del bugiardo non Lo conosce.
4.- L’apostolo Giovanni
L’apostolo Giovanni ha scritto diversi testi nei quali Gesù parlava
dello Spirito Santo e lo definisce più precisamente:
• Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo
Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà
ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. (Giovanni 14:25-26).
• Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da
parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli
testimonierà di me; e anche voi renderete testimonianza, perché
siete stati con me fin dal principio. (Giovanni 15:26-27).
• quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità,
egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà
di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà
le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà
del mio e ve lo annuncerà.
(Giovanni 16:13-14).
5.- Organizzare la Chiesa
Lo Spirito Santo rimpiazza e rappresenta il Signore Gesù sulla terra.
Mentre era sulla terra, Gesù insegnava i suoi discepoli e, adesso, lo
Spirito Santo insegna i discepoli odierni.
Le manifestazioni dello Spirito Santo, a Pentecoste danno un’impressione
di spontaneità che solo lo Spirito di Dio controllava. Pietro ha parlato
al popolo, ma non era il capo della Chiesa.
Non c'era nessuna gerarchia tra i primi cristiani.
Pietro non ha provato a gestire la Pentecoste o a limitare il suo impatto; Pietro
ha lasciato lo Spirito Santo organizzare la Chiesa e guidarla nella verità.
Era una novità! Oggi come lasciamo lo Spirito Santo organizzare la Chiesa?
6.- Un dono e dei doni
Lo Spirito Santo distribuisce dei doni ai cristiani nati di nuovo. Ricevere
un dono dello Spirito Santo non significa che siamo migliori degli altri o più
santi o più capaci.
Dio dà lo Spirito Santo a chi Gli ubbidisce come lo diceva Pietro:
«Noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio
ha dato a quelli che gli ubbidiscono» (Atti 5:32).
L'ubbidienza a Dio è collegata ai doni dello Spirito Santo. Chi non vuole
ubbidire a Dio non deve sperare ricevere i doni dello Spirito Santo. Un stipendio
è un stipendio meritato, mentre un dono è un dono immeritato.
Un stipendio glorifica chi lo riceve, mentre un dono glorifica chi lo dà,
cioè Dio. Ubbidienza e umiltà devono caratterizzare i battezzati
nello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo comunica dei doni per l’edificazione della Chiesa (non
per la gloria degli esseri umani):
1. il dono di una parola di saggezza
2. il dono della conoscenza
3. il dono della fede
4. il dono delle guarigione
5. il dono di fare miracoli
6. il dono della profezia
7. il dono del discernimento dei spiriti
8. il dono di parlare lingue
9. il dono di interpretare le lingue
“Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza;
a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede,
mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del
medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia;
a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di
lingue e a un altro, l'interpretazione delle lingue;” (1 Corinzi 12:8-10).
C’è unità nella diversità dei doni dello Spirito
Santo.
7.- Il frutto dello Spirito Santo
In contrasto con le opere della carne, il frutto dello Spirito invece è:
1. amore
2. gioia
3. pace
4. pazienza
5. benevolenza
6. bontà
7. fedeltà
8. mansuetudine
9. autocontrollo;
“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;”
(Galati 5:22)
Ai Galati, Paolo descrive un frutto indivisibile. Nessuno può dire "Ho
la gioia e non ho bisogno dell'amore". Nessuno ha tutti i doni, ma ognuno
deve portare tutto il frutto.
8.- Glossolalia
Il parlare in lingue non imparate si chiama glossolalia. C'è una teologia
malsana del parlare in lingue e bisogna attenersi all'insegnamento della Bibbia.
Non è scritto che parlare in lingue sia il segno della nuova nascita
o che tutti i convertiti debbano parlare in lingue.
Nel Regno di Dio nessuno parlerà più in lingue perché le
cose imperfette faranno posto alle cose perfette:
“L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue
cesseranno e la conoscenza verrà abolita, poiché noi conosciamo
in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la perfezione sarà venuta,
[allora] quello che è solo in parte sarà abolito” (1 Corinzi
13:8-10).
Chi pretende parlare in lingue sotto l’ispirazione dello Spirito Santo
e non ama il prossimo è un bugiardo. L'amore non verrà mai meno,
ma le lingue cesseranno. Il dono delle lingue non deve essere né sottovalutato
né sopravalutato.
9.- A che cosa serve parlare in lingue?
Tutti i doni dello Spirito Santo sono comunicati per l'edificazione della Chiesa
tranne il parlare in lingue che è dato per l'edificazione di chi lo pratica:
“Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica
la chiesa. Vorrei che tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che
profetizzaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue,
a meno che egli interpreti perché la chiesa ne riceva edificazione”
(1 Corinzi 14:4-5).
Parlare in lingue è un’intimità con il Signore. Non significa
che la persona che parla capisca quello che dice, ma che dice delle cose importante
al Signore. Non è necessariamente accompagnato da sentimenti o di eccitazione.
10.- Non rattristare lo Spirito Santo
“Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati
per il giorno della redenzione” (Efesini 4:30).
L'incredulità, la disubbidienza, l’arroganza e il peccato rattristano
lo Spirito Santo che si tira indietro da chi persevera in queste cose o non
si ravvede. La colomba non fa il suo nido nel fango. Se il fango del peccato
riempie il cuore, la colomba vola via.
11.- La Comunione dello Spirito Santo
“La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione
dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Corinzi 13:13).
Lo Spirito del Signore comunica con lo spirito umano riconciliato dal sacrificio
di Gesù. Ogni tanto la benedizione del Signore "scende" dallo
spirito umano nell'anima e vi porta l'armonia. La gioia, l'amore, la sicurezza,
ecc. sono dei sentimenti dell'anima. Ogni tanto la benedizione del Signore "scende"
fino al corpo e vi porta la guarigione.
Gioia, amore, guarigione e benessere sono degli effetti collaterali della comunione
dello Spirito Santo con il nostro spirito! Il sentimento di esaltazione può
venire dallo Spirito Santo, ma è raramente il caso.
Dobbiamo stare attenti di scambiare comunione con lo Spirito Santo con sentimenti
dell’anima.
Non ha senso di riprodurre manifestazioni dell’anima per essere benedetti
nello spirito.
La benedizione passa dallo spirito all’anima, non nell’altro senso.
Non c'è nessuna formula magica per fare scatenare la gioia o la guarigione.
C'è, purtroppo, un sentimentalismo carnale che viene scambiato con manifestazioni
spirituali e questo genera parecchia confusione nelle chiese.
12.- Deviazionismo
Nel primo secolo c'erano già dei gruppi di "cristiani" che
cercavano di entrare in estasi con manifestazioni più o meno strane!
Certi urlavano, altri cadevano a terra, altri avevano movimenti compulsivi e
si riunivano per praticare queste cose piuttosto che per cercare Dio e la santità.
Pietro ricordava che il comandamento di Dio era "Siate santi!":
“ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi
in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi,
perché io sono santo» (1 Pietro 1:15-16)
(vedi Levitico 11:44-45 “Poiché io sono il SIGNORE, il vostro Dio;
santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo. Non contaminate
le vostre persone per mezzo di uno qualsiasi di questi animali che strisciano
sulla terra. 45 Poiché io sono il SIGNORE che vi ho fatti salire dal
paese d'Egitto, per essere il vostro Dio. Siate dunque santi, perché
io sono santo”).
Senza la santificazione nessuno vedrà Dio:
“Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la
quale nessuno vedrà il Signore”; (Ebrei 12:14).
La santità è la separazione dal peccato e non è più
santo chi urla, chi cade a terra o chi è agitato da movimenti convulsivi.
C’è ancora molto ignoranza e manifestazioni che non sono spirituali
nella chiesa di Gesù. Dio ci chiama alla saggezza che viene dall’alto
per vivere il Suo progetto senza scandalizzare i credenti e i non credenti:
“Ciò che è bene per voi non sia dunque oggetto di biasimo”
(Romani 14:16).
13.- Il giusto per fede vivrà
“Ma il mio giusto per fede vivrà;
e se si tira indietro, l'anima mia non lo gradisce». Ora, noi non siamo
di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede
per ottenere la vita” (Ebrei 10:38-39).
La fede è uno strumento spirituale che crede nelle promesse di Dio
e nella Sua grazia.
La fede non è espressione dell'anima (mente o cuore). Credo anche se
non capisco o se non sento.
Sentire e capire sono strumenti dell'anima.
Dio ci chiama a vivere per fede, non per sentimenti o per logica. Chi diviene
l'ostaggio dei propri sentimenti o della logica non vive più per fede.
Alla Pentecoste, i discepoli hanno ricevuto una forte unzione dello Spirito
Santo e manifestavano gioia e coraggio nella testimonianza.
La gente pensava che avevano bevuto troppo vino!
Lo Spirito del Signore è dato per testimoniare ai pagani e portarli alla
conversione.
Lo Spirito Santo è dato per edificare la comunità dei credenti
e lo Spirito Santo ci è comunicato per guarirci dalle ferite del passato.
14.- Terapia dell’anima
Parlare in lingue è un dono dello Spirito Santo per l'edificazione personale,
cioè per la terapia dell’anima. Se non c'è un'interpretazione
per comunicare un messaggio alla comunità, non si deve parlare in lingue
nella comunità. Ognuno parla in lingue nella sua intimità col
Signore, nel segreto della sua camera.
Qualcuno chiederà giustamente "a che cosa serve?" Comunicare
in un linguaggio che nessuno capisce sembra assurdo.
Ma Dio capisce questo linguaggio quando è suscitato dal suo Spirito al
nostro spirito!
C'è una terapia personale nel parlare in lingue.
“Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza,
perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede
egli stesso [per noi] con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa
quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi
secondo il volere di Dio” (Romani 8:26-27).
Il diavolo non capisce il linguaggio dello Spirito Santo. Spesso, quando parliamo
della nostra debolezza, nella preghiera, il diavolo ne trae vantaggio, perché
non lo sapeva prima di sentirci. Quando preghiamo in lingue, il diavolo non
capisce quello che diciamo a Dio.
15.- Che cosa dice la Bibbia
Ci sono diversi testi che parlano della glossolalia:
• “Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto:
nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in
lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche
veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi
guariranno». (Marco 16:17-18).
• Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare
in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. (Atti 2:4).
• “Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su
tutti quelli che ascoltavano la Parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano
venuti con Pietro, si meravigliarono che il dono dello Spirito Santo fosse dato
anche agli stranieri, perché li udivano parlare
in altre lingue e glorificare Dio (Atti 10:44-46).
• E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo
luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di guarigioni,
assistenze, doni di governo, diversità di lingue.
(1 Corinzi 12:28).
• e, avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro
ed essi parlavano in lingue e profetizzavano. (Atti
19:6).
• “Pertanto, fratelli, desiderate il profetare, e non impedite
il parlare in altre lingue; ma ogni cosa sia fatta con dignità
e con ordine” (1 Corinzi 14:39-40).
• “Che dunque, fratelli? Quando vi riunite, avendo ciascuno di voi
un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare
in altra lingua, o un'interpretazione,
si faccia ogni cosa per l'edificazione” (1 Corinzi 14:26).
16.- Controllo contro la confusione
“ Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti, perché Dio
non è un Dio di confusione, ma di pace” (1 Corinzi 14:32).
Nessuno è posseduto dallo Spirito Santo o perde il controllo sul suo
comportamento e le sue parole. Lo Spirito Santo rispetta le nostre persone e
non ci forza a dire o fare delle cose strane.
C’è una confusione carnale che viene spesso giustificata con argomenti
ingiustificabili del tipo:
“Lo Spirito Santo mi ha spinto a fare questo”. Non credervi! Una
parte del frutto dello Spirito Santo è l’autocontrollo! La perdita
del controllo sui propri comportamenti e le proprie parole non proviene dallo
Spirito Santo.
Il parlare in lingue non è un linguaggio incantatore che permetterebbe
di manovrare la mano di Dio. La carne umana è spesso mossa dalla volontà
di potere e il potere dello Spirito Santo attira gli ignoranti che vorrebbero
diventare potenti di una potenza sopra naturale per alimentare la sette di potere
della propria carne.
Nessun dono dello Spirito Santo viene dato per attirare l’attenzione su
una persona o un’altra; i doni dello Spirito mettono Gesù al centro
e edificano la Chiesa.
Lo Spirito Santo non è una scorciatoia per diventare famosi con pochi
sforzi! Gli ipocriti facevano diverse cose per essere visti e ammirati dagli
altri.
Il loro modo di servire Dio serviva più il loro ego che Dio:
«Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano
pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere
visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio
che ne hanno. (Matteo 6:5)
Purtroppo questa vana gloria è tenace e nessuno scappa alla tentazione
di alimentarla. Bisogna resistere alla tentazione.
17.- Chiedete e vi sarà dato
Dio vuole dare lo Spirito Santo ai suoi figli/e, senza eccezione:
“Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli,
quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito
Santo a coloro che glielo chiedono!” (Luca 11:13).
Ci sono dei cristiani ignoranti che chiedono lo Spirito Santo per anni e non
lo ricevono mai, perché s’immaginano che
lo Spirito deve prendere il controllo su di loro. Lo Spirito Santo non
ci telecomanda perché siamo figli di Dio, non robot. Gesù ha comandato
ai suoi discepoli:
“Detto questo, [Gesù] soffiò su di loro e disse: «Ricevete
lo Spirito Santo” (Giovanni 20:22)
Ricevere è una parola chiave in tutti i passi di fede.
All’inizio, il parlare in lingue si costruisce con la mente. Avendo sottomesso
la propria vita all’autorità di Dio, crediamo che i suoni che escono
dalla bocca e che costruiamo con la propria volontà vengano da Dio. È
questione di fede. All’inizio il flusso è lento e limitato, ma
con la pratica, le cose diventano più spontanee e più abbondanti.
L’intimità con lo Spirito Santo non è sempre accompagnata
da sentimenti.
Chi parla in lingue decide quando cominciare e quando finire e non è
necessario creare un’atmosfera di eccitazione per parlare in lingue; anzi,
ci sono messe in scena che ingannano i più deboli e servono solo alla
gloria di chi pretende parlare in lingue sotto l’ispirazione dello Spirito
Santo.
18.- Fake
Il diavolo è anche capace di suggerire lingue straniere ai suoi addetti
e bisogna mettersi al beneficio del sacrificio di Gesù per essere fuori
portata del diavolo. Nessuno deve avere paura di parlare in lingue sotto l’influenza
del diavolo alla sua insaputa.
Chi lo fa lo sa e lo fa consapevolmente. Dio non lascia il diavolo seminare
confusione nella vita dei suoi figli/e quando ci vede umili e onesti. C’è
un mondo occulto e diabolico che molti cristiani ignorano (o vogliono ignorare
per paura di non sapere gestire gli attacchi del diavolo).
C’è anche una curiosità esoterica e malsana di queste cose.
A proposito di consultare lo spirito dei morti, Dio dice al suo popolo: “a
te non lo permetto”:
“Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per
il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né
chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi
consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché
il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli,
il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai
integro verso il SIGNORE Dio tuo; poiché quelle nazioni, che tu spodesterai,
danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il SIGNORE, il tuo
Dio, non lo permette (Deuteronomio 18:10-14).
Gesù non ha mai preso sotto gamba il monde dei demoni e una parte importante
del suo ministero era di liberare che ne era posseduto o legato.
19.- Non trascurare
“Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la
parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani”
(1 Timoteo 4:14).
Lo scoraggiamento è un’arma cara al diavolo. Ci scoraggiamo facilmente,
perché la vita cristiana è difficile. Lo Spirito Santo ci è
dato per aiutarci nella nostra debolezza. Paolo ha anche esperimentato questa
situazione:
“ed egli [Dio] mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché
la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto
volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché
la potenza di Cristo riposi su di me” (2 Corinzi 12:9).
La Potenza di Cristo è precisamente lo Spirito Santo. Il contrario di
non trascurare è perseverare. Perseveriamo nella fede con l’aiuto
dello Spirito Santo. I figli di Adamo camminano secondo la carne, ma i figli
di Dio camminano secondo lo Spirito. I figli di Adamo sono maledetti e vanno
in perdizione eterna; i figli di Dio sono benedetti e vanno verso la vita eterna.
“Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne;
invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.
Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama
lo Spirito è vita e pace; infatti ciò che brama la carne è
inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio
e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere
a Dio.
Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio
abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene
a lui.
Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato,
lo Spirito dà vita a causa della giustificazione.
Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi,
colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche
i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. (Romani 8:5-11).
FORMAZIONE BATTESIMO
“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento
del ravvedimento dalle opere morte e della fede
in Dio, della dottrina dei battesimi, dell'imposizione
delle mani, della risurrezione dei morti
e del giudizio eterno. Questo faremo se Dio lo
permette” (Ebrei 6:1-3).
Il fondamento
Il fondamento è importante in quanto si costruisce una vita sopra di
esso. Se il fondamento è robusto, la vita sarà salda. La chiesa
del primo secolo aveva un “background” religioso diverso dal nostro
e l’autore della lettera agli Ebrei giudica che non è necessario
porre di nuovo il fondamento, perché vuole andare oltre. Tuttavia descrive
sei temi che chiama anche l’insegnamento elementare:
1. il ravvedimento dalle opere morte,
2. la fede in Dio,
3. la dottrina dei battesimi,
4. l'imposizione delle mani,
5. la risurrezione dei morti,
6. il giudizio eterno.
Questi sei temi sono l’oggetto di questa formazione per il battesimo.
I battesimo è un impegno serio e bisogna conoscere il suo contenuto,
prima di farsi battezzare. Una parte importante della vita di Gesù era
di insegnare e ha mandato i suoi discepoli a insegnare quello che avevano sentito
da lui:
“Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare
tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine dell'età presente».”. (Matteo 28:19-20).
Il messaggio del vangelo di Gesù è talmente rivoluzionario che
deve essere insegnato. Nessuno ne ha l’intuizione e nessuno lo scopre
seguendo il proprio cuore. Le scienze parlano della saggezza e della potenza
del Creatore, ma Gesù ci rivela il Suo amore, la Sua natura e il Suo
pensiero:
“Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio
non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio
ha preparate per coloro che lo amano».” A noi Dio le ha rivelate
per mezzo dello Spirito” (1 Corinzi 2:9-10).
Da 2000 anni, ci sono cristiani impegnati a trasmettere questo messaggio rivelato
dallo Spirito Santo di generazione in generazione, secondo il consiglio di Paolo:
“e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale
a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri” (2 Timoteo
2:2).
Lo studio della Bibbia fa parte dell’impegno cristiano. A chi passa tempo
a leggere, studiare, cercare nella Bibbia, Dio dà una comprensione che
meraviglia; Dio è stupendo.
Tuttavia, leggiamo la Bibbia, spesso con un condizionamento sbagliato (ostile)
che chiamiamo cultura, buon senso o filosofia. Questo condizionamento rallenta
i nostri progressi, perché tutto passa attraverso le lenti delle risorse
umane, mentre Dio passa attraverso un altro canale, quello dello Spirito che
rivela Dio al nostro spirito umano.
La Bibbia è un bel libro, ma si può leggerlo in meno di un anno.
Tuttavia, il suo contenuto è così grande che una vita non basta
a esplorarlo. Dobbiamo anche riconoscere che dimentichiamo molte cose! Chi si
ricorda il tema dell’ultima predicazione? La predicazione non è
un spettacolo o una conferenza, ma un insegnamento che Dio comunica. Ci spetta
riceverlo con serietà e assimilarlo per fede.
È precisamente quello che gli Ebrei, nel deserto, non hanno fatto:
“Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia;
a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non
essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata”.
(Ebrei 4:2).
La parola “discepolo” significa “studente”; i studenti
ricevono un insegnamento e fanno di tutto per assimilarlo. I discepoli non sono
dei dilettanti, ma degli ascoltatori assidui che scrivono appunti e li studiano
a casa. La storia del cristianesimo è purtroppo una storia di sviamenti
e di divisioni.
Il diavolo fa di tutto per distruggere il cristianesimo e utilizza anche l’ignoranza
come trampolino! Se concordiamo tutti che siamo salvati per fede, non per conoscenza
dottrinale, dobbiamo ricordare che la conoscenza di Dio è necessaria;
Gesù è precisamente venuto per farci conoscere Dio-Padre: “Nessuno
ha mai visto Dio; l'unigenito [figlio di] Dio, che è nel seno del Padre,
è quello che l'ha fatto conoscere” (Giovanni 1:18).
ERESIE CATTOLICHE
Lista delle eresie e delle invenzioni adottate e perpetuate dalla chiesa cattolica
romana nel corso di 1600 anni “E conoscerete la verità, e la verità
vi farà liberi” (Gesù, secondo le parole di Giovanni 8:32).
Senza assumere una posizione di criticismo nei confronti di nessuna confessione
religiosa, pure sembra un preciso dovere di chi ricerca la verità prendere
in considerazione questa nota storica scritta, fra le altre cose, da un insigne
Reverendo. Buona Lettura.
AVVERTENZA. Queste date in molti casi sono approssimative.
Molte di queste eresie furono correnti qua e là nella Chiesa molto tempo
prima di essere adottate ufficialmente; ma è solo quando un Concilio
le ha ufficialmente adottate e il Papa le ha proclamate come dogma di fede che
esse devono essere credute e praticate dai cattolici.
Per essere verace, una dottrina deve essere conforme alla Parola di Dio. «Alla
legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla, così, non vi sarà
per lui alcuna aurora!» (Isaia 8:20). Nella Riforma del secolo XVI, queste
eresie furono ripudiate perché non d’accordo con l’insegnamento
di Gesù e degli Apostoli quale si trova nel Nuovo Testamento.
1. Tra tutte le invenzioni umane praticate dalla Chiesa Romana e contrarie
al Vangelo, le più antiche sono la preghiera per
i morti e il segno della Croce. Ambedue
furono inventate verso l’anno 310. Furono ufficialmente adottate intorno
al 500 dopo Cristo.
2. La venerazione di santi, morti e di angeli,
verso l’anno 375.
3. La celebrazione quotidiana della Messa entrò
in uso nel 394.
4. Il Culto di Maria, madre di Gesù, e
l’uso dell’espressione Madre di Dio a lei applicato, ebbe origine
nel Concilio di Efeso del 431.
5. Il monachismo fu introdotto in occidente da
Benedetto da Norcia che costruì il primo monastero a Monte Cassino nel
528. Gesù ordinò ai suoi discepoli di predicare a tutti i popoli
della terra, non di segregarsi in conventi o monasteri (Matteo 10:5-8; 28:19-20;
Marco 16:15-20).
Matteo 10:5-8 “Questi sono i dodici che Gesù mandò, dando
loro queste istruzioni:
«Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani,
ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele. Andando, predicate
e dite: "Il regno dei cieli è vicino". Guarite gli ammalati,
risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni; gratuitamente
avete ricevuto, gratuitamente date”.
Matteo 28:19-20 «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli
battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando
loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono
con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente»
Marco 16:15-20 “E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate
il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato
sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome
mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in
mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male;
imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno».
Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e
sedette alla destra di Dio. E quelli se ne andarono a predicare dappertutto
e il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano.
6. La dottrina del Purgatorio fu istituita da
Gregorio Magno verso l’anno 593
7. La lingua latina come lingua di culto nella
Chiesa fu imposta da Papa Gregorio I nell’anno 600 dopo Cristo. La Parola
di Dio invece insegna che si deve pregare e predicare nella lingua conosciuta
dal popolo (leggi:
1 Corinzi 14:19 “ma nella chiesa preferisco dire cinque parole intelligibili
per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua”).
8. Secondo il Vangelo le preghiere devono essere dirette solo a Dio. Nella
chiesa primitiva non ci furono mai preghiere rivolte a
Maria o ai Santi. Tale pratica ebbe origine 600 anni dopo Cristo Leggi:
Matteo 11:28 “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi,
e io vi darò riposo”
Luca 1:46 “E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore»”
Atti 10:25-26 “Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro,
si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo:
«Àlzati, anch'io sono uomo!»”
Atti 14:14-18 “Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si
strapparono le vesti, e balzarono in mezzo alla folla, gridando:
«Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani
come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio
vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in
essi. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse
la propria via, senza però lasciare se stesso privo di testimonianza,
facendo del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere, dandovi
cibo in abbondanza, e letizia nei vostri cuori». E con queste parole riuscirono
a stento a impedire che la folla offrisse loro un sacrificio”.
9. Il Papato è di origine pagana. Il titolo
di Papa, ossia vescovo universale, venne per la prima volta dato dall’empio
imperatore Foca al vescovo di Roma nell’anno 610.
Ciò egli fece per fare dispetto al vescovo Ciriaco di Costantinopoli
che lo aveva scomunicato per aver egli fatto assassinare il suo predecessore,
l’imperatore Maurizio. L’allora vescovo di Roma, Gregorio I ricusò
il titolo e fu il suo successore Bonifazio III il primo ad avvalersi del titolo
di Papa. Gesù non lasciò nessuno capo fra gli apostoli essendo
Egli sempre il capo immortale della Chiesa.
Leggi:
Luca 22:24-26 “Fra di loro nacque anche una contesa: chi di essi fosse
considerato il più grande. Ma egli disse loro: «I re delle nazioni
le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati
benefattori. Ma per voi non dev'essere così; anzi il più grande
tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve”.
Efesini 1:22-23 “Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha
dato per capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui, il compimento
di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti
Colossesi 1:18 Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa;
è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni
cosa abbia il primato
1 Corinzi 3:11 “poiché nessuno può porre altro fondamento
oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù”
10. Il Bacio del piede del Papa cominciò
nell’anno 709. Gli imperatori pagani si facevano baciare il piede. Il
Vangelo condanna simili pratiche
(Leggi:
Atti 10:25-26 “Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro,
si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo:
«Àlzati, anch'io sono uomo! “
Apocalisse 19:10 “Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli
mi disse: «Guàrdati dal farlo. Io sono un servo come te e come
i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio!
Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia».
Apocalisse 22:9 “Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo;
io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che
custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!»
11. Il potere temporale papale cominciò
nell’anno 750. Quando Pipino, l’usurpatore del trono di Francia,
discese in Italia chiamato da Papa Stefano II per far guerra ai Longobardi,
li sconfisse e dette la città e i dintorni di Roma al Papa. Gesù
assolutamente proibì ciò ed Egli stesso rifiutò di essere
fatto re.
(Leggi:
Matteo 4:8-9 Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte
altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli:
9 «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori».
Matteo 20:25-26 “Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «Voi
sapete che i prìncipi delle nazioni le signoreggiano e che i grandi le
sottomettono al loro dominio. Ma non è così tra di voi: anzi,
chiunque vorrà essere grande tra di voi, sarà vostro servitore;
Giovanni 18:36 “Gesù rispose: «Il mio regno non è
di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero
perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non
è di qui»”.
12. L’adorazione della croce, e delle immagini
e delle reliquie fu adottata ufficialmente nel
788.
Ciò fu per ordine dell’imperatrice Irene di Costantinopoli, che
prima fece cavare gli occhi al proprio figlio Costantino VI, e poi invocò
un concilio della Chiesa per richiesta di Adriano 1, vescovo di Roma in quel
tempo. Nella Bibbia tale pratica è chiamata idolatria ed è severamente
condannata.
Leggi:
Esodo 20:4-6 “Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose
che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto
la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io,
il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri
sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano,
e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano
e osservano i miei comandamenti”.
Deuteronomio 27:15 "Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo
fuso, cosa abominevole per il SIGNORE, opera di un artigiano, e la pone in luogo
occulto!" - E tutto il popolo risponderà e
dirà: "Amen".
Salmo 115 Non a noi, o SIGNORE, non a noi, ma al tuo nome dà gloria,
per la tua bontà e per la tua fedeltà!
Perché le nazioni dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?»
Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace.
I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo.
Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono,
hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano,
hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano,
la loro gola non emette alcun suono.
Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano.
Israele, confida nel SIGNORE! Egli è il loro aiuto e il loro scudo.
Casa d'Aaronne, confida nel SIGNORE! Egli è il loro aiuto e il loro scudo.
Voi che temete il SIGNORE, confidate nel SIGNORE!
Egli è il loro aiuto e il loro scudo.
Il SIGNORE si è ricordato di noi; egli benedirà,
sì, benedirà la casa d'Israele,
benedirà la casa d'Aaronne, benedirà quelli che temono il SIGNORE,
piccoli e grandi.
Il SIGNORE moltiplichi le sue grazie a voi e ai vostri figli.
Siate benedetti dal SIGNORE, che ha fatto il cielo e la terra.
I cieli sono i cieli del SIGNORE, ma la terra l'ha data agli uomini.
Non sono i morti che lodano il SIGNORE, né alcuno di quelli che scendono
nella tomba;
ma noi benediremo il SIGNORE, ora e sempre.
Alleluia.
Geremia 10:1-5 “Ascoltate la parola che il SIGNORE vi rivolge,
casa d'Israele! Così parla il SIGNORE:
«Non imparate a camminare nella via delle nazioni, e non abbiate paura
dei segni del cielo,
perché sono le nazioni quelle che ne hanno paura. Infatti i costumi dei
popoli sono vanità;
poiché si taglia un albero nella foresta e le mani dell'operaio lo lavorano
con l'ascia;
lo si adorna d'argento e d'oro, lo si fissa con chiodi e con i martelli
perché non si muova. Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri,
e non parlano;
bisogna portarli, perché non possono camminare. Non li temete! perché
non possono fare nessun male, e non è in loro potere di far del bene».
13. L’uso dell’Acqua Santa cui si
aggiungeva un pizzico di sale e che veniva poi benedetta dal prete, venne autorizzato
nell’anno 850.
14. Le venerazione di San Giuseppe ebbe inizio
nell’anno 890.
15. L’uso delle campane nelle chiese venne
istituito da Papa Giovanni XVI nella chiesa di San Giovanni in Laterano nell’anno
965.
16. La canonizzazione dei santi avvenne per la
prima volta ad opera imposto ufficialmente nell’anno 995. La Bibbia chiama
santi tutti i credenti e veri seguaci di Cristo
Leggi:
Romani 1:7 a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati santi, grazia a voi
e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo
1 Corinzi 1:2 alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in
Cristo Gesù, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano
il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro
ecc.
17. Il digiuno in giorno di venerdì e
durante la Quaresima venne imposto ufficialmente nell’anno 998 “Sembra
da papi interessati nel commercio del pesce. Per mangiare carne occorre la dispensa.
Alcune autorità affermano che ciò iniziò verso l’anno
700. Si tratta di cosa contraria al chiaro insegnamento delle Scritture
Leggi:
Matteo 15:10 “Chiamata a sé la folla, disse loro: «Ascoltate
e intendete”
1 Corinzi 10:25 “Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza
fare inchieste per motivo di coscienza”
1 Timoteo 4:3 “Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi
da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto
la verità ne usino con rendimento di grazie.
18. La messa come sacrificio fu sviluppata gradualmente
e la frequenza ad essa resa obbligatoria nell’undicesimo secolo XI. Il
Vangelo insegna che il sacrificio di Cristo fu offerto una sola volta per tutti,
e non dev’essere ripetuto, ma solo commemorato nella Santa Cena.
Leggi:
Ebrei 1:27 “Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.”
Ebrei 9:26-28 “In questo caso, egli avrebbe dovuto soffrire più
volte dalla creazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine dei secoli,
è stato manifestato per annullare il peccato con il suo sacrificio. Come
è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene
il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola
per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato,
a coloro che lo aspettano per la loro salvezza”.
Ebrei 10:10-14 “In virtù di questa «volontà»
noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo
fatta una volta per sempre.
Mentre ogni sacerdote sta in piedi ogni giorno a svolgere il suo servizio e
offrire ripetutamente gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati,
Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre,
si è seduto alla destra di Dio, e aspetta soltanto che i suoi nemici
siano posti come sgabello dei suoi piedi. Infatti con un'unica offerta egli
ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati”.
19. Il celibato dei preti fu decretato da papa
Gregorio VII nell’anno 1079. Il Vangelo invece insegna che i ministri
di Dio possono avere moglie e figli. San Pietro era ammogliato, San Paolo prescrisse
che i vescovi devono avere famiglia.
Leggi:
1 Timoteo 3:2 “Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito
di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare”
1 Timoteo 3:5 perché se uno non sa governare la propria famiglia, come
potrà aver cura della chiesa di Dio?
1 Timoteo 3:12 “I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino
bene i loro figli e le loro famiglie”
Matteo 8: 14-15 “Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide
che la suocera di lui era a letto con la febbre; ed egli le toccò la
mano e la febbre la lasciò. Ella si alzò e si mise a servirlo”.
20. La corona del Rosario fu introdotta da Pietro
l’eremita nell’anno 1090. Questa fu copiata dai Maomettani. Il contare
le preghiere è pratica pagana ed è severamente condannata da Cristo.
Leggi:
Matteo 6:5-13 “«Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché
essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze
per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è
il premio che ne hanno. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa
la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre
tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di
essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro,
poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele
chiediate. Voi dunque pregate così:
"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il
tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci
oggi il nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li
abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci
dal maligno."
21. La inquisizione per gli eretici fu istituita
dal Concilio di Verona nell’anno 1184. Gesù condanna la violenza
e non forza nessuno ad accettare la sua religione.
22. Le indulgenze (con le quali si rimetteva
la punizione per i peccati) vennero concesse per la prima volta nell’anno
850 da papa Leone IV a coloro che salivano la Scala Santa sulle loro ginocchia.
La vendita di esse iniziò nell’anno 1190 e continuò fino
all’epoca della Riforma 850 e 1190. San Pietro rifiutò danaro da
Simon Mago che credeva di poter acquistare il dono di Dio con l’oro Atti
8:20 “Ma Pietro gli disse: «Il tuo denaro vada con te in perdizione,
perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio”.
La religione cristiana secondo l’insegnamento dell’Evangelo è
contro un simile traffico e fu appunto la protesta contro tale traffico che
provocò la Riforma Protestante del XVI secolo.
23. Il dogma della Transustanziazione fu decretato
da Papa Innocenzo nell’anno 1215. Con questa dottrina il prete pretende
di creare Gesù Cristo ogni giorno e poi mangiarLo in presenza del popolo
durante la Messa. Il Vangelo condanna simile assurdità. Nella Santa Cena
v’è solo la presenza spirituale di Cristo.
Leggi:
Luca 22:19-20 “Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò
e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato
per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo, dopo aver
cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo
patto nel mio sangue, che è versato per voi”
Giovanni 6:63 “È lo Spirito che vivifica; la carne non è
di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita”
1 Corinzi 11:26 “Poiché ogni volta che mangiate questo pane e
bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché
egli venga»”.
24. La confessione auricolare o confessione dei
peccati fatta all’orecchio del prete, fu istituita da Papa Innocenzo nel
Concilio Laterano nel 1215. Il Vangelo ci comanda di confessare i peccati direttamente
a Dio e a coloro che abbiamo offeso. Giuda si confessò ai preti e poi
si strangolò:
Matteo 27:3-5 “Allora Giuda, che l'aveva tradito, vedendo che Gesù
era stato condannato, si pentì, e riportò i trenta sicli d'argento
ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, consegnandovi
sangue innocente». Ma essi dissero: «Che c'importa? Pensaci tu».
Ed egli, buttati i sicli nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi”
Leggi:
Salmo 51:1-12 “Abbi pietà di me, o Dio, per la tua bontà;
nella tua grande misericordia cancella i miei misfatti. Lavami da tutte le mie
iniquità
e purificami dal mio peccato; poiché riconosco le mie colpe,
il mio peccato è sempre davanti a me. Ho peccato contro te, contro te
solo,
ho fatto ciò ch'è male agli occhi tuoi. Perciò sei giusto
quando parli,
e irreprensibile quando giudichi. Ecco, io sono stato generato nell'iniquità,
mia madre mi ha concepito nel peccato.
Ma tu desideri che la verità risieda nell'intimo: insegnami dunque la
sapienza nel segreto del cuore.
Purificami con issopo, e sarò puro; lavami, e sarò più
bianco della neve.
Fammi di nuovo udire canti di gioia e letizia, ed esulteranno quelle ossa che
hai spezzate.
Distogli lo sguardo dai miei peccati, e cancella tutte le mie colpe.
O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo.
Non respingermi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza e uno spirito volenteroso mi sostenga
Luca 7:48-50 Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati».
49 Quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire in loro stessi: «Chi
è costui che perdona anche i peccati?» 50 Ma egli disse alla donna:
«La tua fede ti ha salvata; va' in pace».
Luca 15:21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo
e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio"
1 Giovanni 1:8-9 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi,
e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli
è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.
25. L’adorazione dell’ostia fu sancita
da Papa Onorio III nell’anno 1220. Così la Chiesa Romana adora
un Dio fatto dalle mani di uomini. Tale pratica è il colmo dell’idolatria
ed è assolutamente contraria allo spirito del Vangelo.
Leggi:
Giovanni 4:23-24 “Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che
i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché
il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano,
bisogna che l'adorino in spirito e verità»”.
26. La Bibbia fu proibita al popolo e messa all’indice
dei libri proibiti, dal Concilio di Tolosa, nell’anno 1229. Gesù
dice che la Scrittura deve essere letta da tutti
Leggi:
Giovanni 5:39 “Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver
per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza
di me;”
2 Timoteo 3:15-17 e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture,
le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede
in Cristo Gesù. Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare,
a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di
Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
27. Lo scapolare fu inventato da Simone Stock,
monaco carmelitano inglese, nell’anno 1287.
28. Il battesimo per aspersione fu reso legale
dal Concilio di Ravenna nell’anno 1311. Il battesimo secondo il Nuovo
Testamento è per immersione in acqua, da amministrarsi ai soli credenti
Matteo 3:6 “ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando
i loro peccati”
Matteo 3:7 “Ma vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo,
disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura?”
Matteo 3:16 “Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall'acqua;
ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una
colomba e venire su di lui”.
Matteo 28:18-20 “E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo:
«Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque
e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che
vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età
presente”.
Marco 16:16 “Chi avrà creduto e sarà stato battezzato
sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato”
Atti 8:36-39 “Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua.
E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?»
[Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile».
L'eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio
di Dio».] Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo
e l'eunuco; e Filippo lo battezzò. Quando uscirono dall'acqua, lo Spirito
del Signore rapì Filippo; e l'eunuco, continuando il suo viaggio tutto
allegro, non lo vide più”
Atti 9:18 “In quell'istante gli caddero dagli occhi come delle squame,
e ricuperò la vista; poi, alzatosi, fu battezzato.
29. La Chiesa Romana proibì il calice ai fedeli
nella comunione, al Concilio di Costanza, nell’anno 1414. Il Vangelo
ci comanda di celebrare la comunione col pane e col vino.
Leggi:
Matteo 26:27 “Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo:
«Bevetene tutti”
1 Corinzi 11:25-27 “Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche
il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue;
fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni
volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la
morte del Signore, finché egli venga».
Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del
Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore”.
30. La dottrina del Purgatorio fu considerata
come dogma nel Concilio di Firenze, nell’anno 1439.
Nel Vangelo non v’è neanche una parola che accenni al purgatorio
dei preti. Il sangue di Gesù Cristo è l’unica purificazione
dei nostri peccati.
Leggi:
1 Giovanni 1:7-9 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce,
abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio,
ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità
non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e
giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.
1 Giovanni 2:1-2 Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate;
e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù
Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati,
e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Giovanni 5:24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia
parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio,
ma è passato dalla morte alla vita.
Romani 8:1 Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che
sono in Cristo Gesù
31. I Sette Sacramenti vennero per la prima volta
così elencati da Pietro Lombardo nell’anno 1160 dopo Cristo ma
la dottrina dei Sette Sacramenti divenne ufficiale col Concilio di Firenze,
nell’anno 1439.
L’Evangelo dice che Cristo istituì due soli sacramenti, il Battesimo
e la Santa Cena
Leggi:
Matteo 28:19-20 Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli
nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare
tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine dell'età presente».
Matteo 26:26-28 “Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo
aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo:
«Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». Poi, preso un
calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché
questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso
per molti per il perdono dei peccati”.
32. L’Ave Maria, preghiera indirizzata
a Maria, venne ordinata tale nella sua prima parte, che è tolta dalla
Bibbia da Oddo, vescovo di Parigi nel 1196. A. D. e la sua seconda parte come
preghiera, della chiesa venne completata da Papa Pio Vi nell’anno 1568.
La Bibbia ci esorta in molti passi a pregare Dio soltanto. Il pregare altri
è considerato idolatria. Maria non disse mai di indirizzare a lei le
nostre preghiere.
33. Il Concilio di Trento dichiarò che la Tradizione
deve essere ritenuta di eguale autorità che la Bibbia, nell’anno
1545. Per tradizione s’intendono insegnamenti umani. I farisei credevano
lo stesso e Gesù li rimproverò acerbamente, poiché con
la tradizione degli uomini si annulla la Parola di Dio.
Leggi:
Marco 7:7-13 “Invano mi rendono il loro culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli
uomini». Diceva loro ancora: «Come sapete bene annullare il comandamento
di Dio per osservare la tradizione vostra! Mosè infatti ha detto: "Onora
tuo padre e tua madre"; e: "Chi maledice padre o madre sia condannato
a morte". Voi, invece, se uno dice a suo padre o a sua madre: "Quello
con cui potrei assisterti è Corbàn" (vale a dire, un'offerta
a Dio), non gli lasciate più far niente per suo padre o sua madre, annullando
così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata.
Di cose simili ne fate molte».
Colossesi 2:8 “Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia
e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo
e non secondo Cristo;”
Apocalisse 22:18 “Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia
di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai
suoi mali i flagelli descritti in questo libro;”
34. I libri Apocrifi furono aggiunti alla Bibbia
pure al Concilio di Trento. Tali libri non sono
Riconosciuti canonici dai Giudei. Anno 1546
Leggi:
Apocalisse 22:18-19 “Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia
di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai
suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa
dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte
dell'albero della vita e della santa città che sono descritti in questo
libro.
35. Il Credo cattolico di Pio IV fu imposto nel
1560. I veri cristiani si attengono solo al Vangelo e al Credo degli Apostoli,
che è di 1500 anni più antico del Credo dei cattolici.
36. La devozione al Sacro Cuore fu adottata ufficialmente
nel 1765.
37. L’immacolata concezione di Maria fu
proclamata dogma da Papa Pio IX nell’anno 1854. Il Vangelo invece dice
che tutti gli uomini, eccetto Cristo, sono peccatori, e Maria stessa ebbe bisogno
del Salvatore
Leggi:
Luca 1:30 “L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché
hai trovato grazia presso Dio”
Luca 1:46-47 “E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore,
e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,
Romani 3:23 “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”
Romani 5:12 “Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato
è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così
la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato.”
Salmo 51:5 “Ecco, io sono stato generato nell'iniquità, mia madre
mi ha concepito nel peccato.”
38. Nell’anno 1870 dopo Cristo, Papa Pio IX stabilì dogma della
Infallibilità Papale. Questo è il
colmo della bestemmia e il segno dell’apostasia e dell’anticristo
predetto da S. Paolo
Leggi:
2 Tessalonicesi 2:2-12 “di non lasciarvi così presto sconvolgere
la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia
da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già
presente.
Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà
se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato,
il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò
che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere
nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio.
Non vi ricordate che quand'ero ancora con voi vi dicevo queste cose? Ora voi
sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo.
Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto
c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo.
E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà
con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua
venuta.
La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana,
con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo
d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché
non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati.
Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla
menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità,
ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati.
Apocalisse 13:5-8 “E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti
e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi.
Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo
nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo.
Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità
sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. L'adoreranno tutti gli abitanti
della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro
della vita dell'Agnello che è stato immolato.
Apocalisse 13:18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero
della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è
seicentosessantasei.
La Bibbia dice che non v’è nessun uomo giusto sulla terra che
non pecchi.
Romani 3:4-23 No di certo! Anzi, sia Dio riconosciuto veritiero e ogni uomo
bugiardo, com'è scritto:
«Affinché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole
e trionfi quando sei giudicato».
Ma se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo? Che
Dio è ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Parlo alla maniera
degli uomini.) No di certo! Perché, altrimenti, come potrà Dio
giudicare il mondo?
Ma se per la mia menzogna la verità di Dio sovrabbonda a sua gloria,
perché sono ancora giudicato come peccatore? Perché non «facciamo
il male affinché ne venga il bene», come da taluni siamo calunniosamente
accusati di dire? La condanna di costoro è giusta.
Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo
già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato,
com'è scritto:
«Non c'è nessun giusto,
neppure uno.
Non c'è nessuno che capisca,
non c'è nessuno che cerchi Dio.
Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti.
Non c'è nessuno che pratichi la bontà,
no, neppure uno».
«La loro gola è un sepolcro aperto;
con le loro lingue hanno tramato frode».
«Sotto le loro labbra c'è un veleno di serpenti».
«La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza».
«I loro piedi sono veloci a spargere il sangue.
Rovina e calamità sono sul loro cammino
e non conoscono la via della pace».
«Non c'è timor di Dio davanti ai loro occhi».
Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono
sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto
colpevole di fronte a Dio; 20 perché mediante le opere della legge nessuno
sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto
la conoscenza del peccato.
Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la
giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale
a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti
coloro che credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato
e sono privi della gloria di Dio
2 Tessalonicesi 2:3-4 “Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché
quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato
manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui
che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di
culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso
e proclamandosi Dio.”
Apocalisse 17:3-9 “gli mi trasportò in spirito nel deserto; e
vidi una donna seduta sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di
bestemmia, e che aveva sette teste e dieci corna. La donna era vestita di porpora
e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle.
In mano aveva un calice d'oro pieno di abominazioni e delle immondezze della
sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome, un mistero: BABILONIA
LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA. E vidi
che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di
Gesù.
Quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia.
L'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero
della donna e della bestia con le sette teste e le dieci corna che la porta.
La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall'abisso e
andare in perdizione. Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono stati scritti
nel libro della vita fin dalla creazione del mondo, si meraviglieranno vedendo
la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo. Qui occorre
una mente che abbia intelligenza. Le sette teste sono sette monti sui quali
la donna siede. Sono anche sette re”
Apocalisse 17:13-18 “Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro
potenza e la loro autorità alla bestia. Combatteranno contro l'Agnello
e l'Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori
e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli
eletti e i fedeli». Poi mi disse: «Le acque che hai viste e sulle
quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue. Le dieci
corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la
lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco. Infatti
Dio ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno che è di dare,
di comune accordo, il loro regno alla bestia fino a che le parole di Dio siano
adempiute. La donna che hai vista è la grande città che domina
sui re della terra».
Molti vedono il Numero 666 nelle lettere romane VICARIVS FILII DEI –V-5,
I-1, C-100, I-1, V-5, I-1 L-50, I-1, I-1, D-500, I-1, Totale 666.
39. Pio X nel 1907 condannò assieme al «Modernismo»
tutte le scoperte della scienza che non piacciono al papa (Lo stesso aveva fatto
Pio IX nel Sillabo del 1864).
40. Nel 1930 Pio XI condannò le scuole pubbliche.
41. Nel 1931 lo stesso Pio XI ha confermato la dottrina che Maria
è Madre di Dio. Dottrina che fu per la prima volta inventato dal
Concilio di Efeso nel 431. Questa è una eresia contraria alle stesse
parole di Maria.
Leggi: Luca 1:46-49
42. Nell’anno 1950, l’Assunzione della Vergine
Maria fu proclamata da Papa Pio XII.
43. Pio XII proclama Maria, Regina del mondo,
nell’anno 1950.
44. Paolo VI proclama Maria, Madre della Chiesa
nell’anno 1964.
CONCLUSIONE: Quale sarà la prossima invenzione? La Chiesa Romana dice
che non cambia mai, eppure non ha fatto altro che inventare nuove dottrine contrarie
alla Bibbia, e praticare riti e cerimonie dal paganesimo.
Nota: Il Cardinale Newman nella sua opera «Lo sviluppo della dottrina
cristiana» confessa che: «I templi, l’incenso, le lampade,
le candele, le offerte votive, l’acqua santa, giorni e stagioni di speciali
devozioni, processioni, benedizioni di campi, vestimenti sacerdotali, la tonsura,
le immagini, ecc. sono tutte cose di origine pagana» (pagina 359).
La suddetta lista cronologica delle invenzioni umane distrugge il vanto dei
preti che la loro religione sia quella insegnata da Cristo e che i Papi siano
stati i custodi fedeli della medesima. La vera religione di Cristo, invece,
non si trova nel Romanesimo, ma nel Vangelo. (Compilata dal Rev. Stefano Testa)
PERSEVERARE SINO ALLA FINE (24-02-2019)
“Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda.
Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. Poiché l'iniquità
aumenterà, l'amore dei più si raffredderà. Ma chi avrà
perseverato sino alla fine sarà salvato” (Matteo 24:10-13)
1. Molti si svieranno
Sviare significa uscire della strada giusta e prendere una strada sbagliata.
C’è una strada giusta per molte strade sbagliate. Non sviare! Bisogna
che qualcuno ci faccia conoscere la strada giusta per non sviare e stare molto
attenti. Dio ha promesso a Abraamo: “Ti mostrerò la strada!”.
A ogni incrocio, ci sono dei pannelli che indicano la destinazione delle strade
e la tentazione di scegliere una via facile può essere grande.
“Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e
spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano
per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla
vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Matteo 7:13-14).
“Io vi ho detto queste cose, affinché non siate sviati. Vi espelleranno
dalle sinagoghe; anzi, l'ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà
di rendere un culto a Dio. Faranno questo perché non hanno conosciuto
né il Padre né me.
Ma io vi ho detto queste cose affinché, quando sia giunta l'ora, vi ricordiate
che ve le ho dette. Non ve le dissi da principio perché ero con voi”
(Giovanni 16:1-4).
Gesù parla ai suoi discepoli e dice “Non lasciatevi sviare!”.
Più che mai, questa esortazione di Gesù è valida, perché
viviamo i tempi della fine!
1. L’amore del denaro fa sviare certi cristiani: “Infatti l'amore
del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati,
si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori” (1 Timoteo
6:10).
2. L’amore del piacere può fare sviare certi cristiani: “Infatti
già alcune si sono sviate per andare dietro a Satana” (1 Timoteo
5:15). Qui, Paolo parlava di vedove che vivevano nel disordine sessuale.
3. L’ignoranza della Bibbia, cioè l’assenza di radici profonde
può fare sviare i cristiani superficiali:
“Ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; poi, quando
vengono tribolazione e persecuzione a causa della parola, sono subito sviati”
(Marco 4:17). Bisogna sapere che la vita cristiana comporta tribolazioni e persecuzioni
e affrontarle con coraggio.
Abbiate dunque cura di fare ciò che il SIGNORE, il vostro Dio, vi ha
comandato; non ve ne sviate né a destra né a sinistra; (Deuteronomio
5:32).
La storia del popolo d’Israele mostra molti sviamento e Dio ha voluto
che questa storia sia scritta nella Bibbia per la nostra istruzione, cioè
per non imitare i stessi sviamenti.
2. Molti falsi profeti sorgeranno
«Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da
pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie
forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono fa frutti
buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. (Matteo 7:15-17).
Come riconoscere i falsi profeti? Se sono molti, avranno strategie diverse e
bisogna conoscerle per non essere trascinati nei loro errori. Ci sarà
una seduzione nel loro pseudovangelo.
• I falsi profeti hanno un messaggio che fa piacere alla carne umana.
• Non cercano la gloria di Dio, ma la propria gloria.
• Risparmiano il ravvedimento.
• Predicano che l'essere umano è abbastanza buono per meritare
il paradiso.
• Ecc.
L'umanesimo seduce molti. I falsi profeti lavorano sulla fibra emotiva per muovere
la folla. Le loro tecniche sono quelle della psicologia di massa che utilizza
i sensi.
I loro ascoltatori cercano un piacere carnale nascosto sotto una vernice religiosa.
I loro ascoltatori consumano degli incontri, ma non progrediscono nel loro rapporto
con Dio e pregano poco.
Nel segreto della loro cameretta, non riescono a riprodurre l’eccitazione
collettiva.
Sono diventati dipendenti da un guru che prende il posto di Gesù, ma
non predica l'insegnamento di Gesù.
Molti falsi profeti chiedono soldi e fanno pressione per "forzare"
le offerte con promesse che attirano la carne. I donatori non danno con gioia
ma con mercantilismo: sperano di ricevere il centuplo!
“Ma gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando
gli altri ed essendo ingannati” (2 Timoteo 3:13).
I falsi profeti parlano ai cristiani e ai religiosi. Non sono degli atei che
negano l’esistenza di Dio. I falsi profeti parlano di Dio e della Bibbia,
ma la travisano. Bisogna avere un senso critico verso tutti i profeti.
Paolo dice di giudicare “Anche i profeti parlino in due o tre e gli altri
giudichino;” (1 Corinzi 14:29).
Ci sono parecchi profeti autoproclamati e non sono tutti ispirati dallo Spirito
Santo.
Perciò abbiamo bisogno di saggezza e discernimento per smascherarli e
allontanarci da loro. C’è spesso una confusione tra anima e spirito
e i falsi profeti parlano all’anima (i sensi e/o la logica). Hanno un
talento di comunicatore e seducono.
Danno l’idea di essere sicuri di se stessi e prendono un bel po’
di gloria per loro stessi.
I veri profeti parlano allo spirito umano.
I falsi profeti predicano una religione del fare, mentre Gesù s’interessa
all’essere.
I falsi profeti elencano numerosi comandamenti e regole che rassicurano la gente.
Per loro, la fede non è necessaria, perché tutto sembra chiaro.
I falsi profeti non cercano a rafforzare il rapporto degli esseri umani con
Dio, ma con loro. Dicono di essere indispensabili alla crescita degli individui.
Guai a chi non segue le loro istruzioni. I falsi profeti hanno un discorso minaccioso
verso i ribelli.
Mentre Gesù si presenta come il grande Liberatore, i falsi profeti schiavizzano
i loro addetti. C’è un modo poco rispettoso di forzare la gente
a agire adesso, sotto l’influenza coercitiva di chi parla.
“Se non lo fai adesso, Dio non ti darà un’altra possibilità!”.
Chi ubbidisce è succube del falso profeta e perde il suo senso critico.
Dio non agisce così.
I veri profeti hanno un altro discorso:
“Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione,
di esortazione e di consolazione” (1 Corinzi 14:3).
I profeti dell’AT avevano spesso un linguaggio forte per chiamare il popolo
a tornare a Dio. Ogni tanto annunciavano cose future e conseguenze spiacevoli
delle scelte sbagliate. Mettevano Dio al centro del loro messaggio, mentre i
falsi profeti mettono l’uomo al centro del loro discorso.
È facile spacciarsi per un profeta ispirato dallo Spirito Santo, ma se
un profeta non produce il frutto dello Spirito Santo: “Il frutto dello
Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà,
fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;” (Galati 5:22), è
legittimo dubitare delle sue belle parole.
Li riconoscerete dal loro frutto, diceva Gesù!
C’è una ricerca di unire le religioni e sembra generoso parteciparvi.
Tuttavia, Gesù non ha promosso una religione, ma una relazione con Dio.
La vera unità non è costruita con compromessi, ma nell’amore.
Giovanni ci istruisce a provare i spiriti per sapere se vengono da Dio:
“Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere
se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo. Da questo
conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito, il quale riconosce pubblicamente
che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; e ogni
spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma
è lo spirito dell'anticristo. Voi avete sentito che deve venire; e ora
è già nel mondo” (1 Giovanni 4:1-3).
3. L'iniquità aumenterà
“Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché
gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori,
ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori,
intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi,
amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà,
mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontànati!”
(2 Timoteo 3:1-5).
Che cosa è l’iniquità? Si tratta entrambi di ingiustizia
e di impurità.
Il peccato sarà banalizzato e la rimozione di picchetti morali renderà
il peccato facile.
I cristiani nati di nuovo hanno l'insegnamento della Bibbia che fissa molti
picchetti.
Anche se il cristianesimo non è una morale minacciosa, il messaggio del
vangelo dà principi morali.
Oggi, il peccato non è più chiamato peccato e parlare di peccato
viene percepito come
colpevolizzante.
• La sessualità è un dono di Dio, ma Dio ha fissato delle
regole che l’umanità non vuole rispettare. Il diavolo colpisce
obiettivi importanti. Il diavolo vuole uccidere e la sessualità è
un terreno dove uccide molti esseri umani ingenui o schiavi dal piacere erotico.
L’internet permette a tutti di guardare film erotici in pochi click e
senza controllo.
• La corruzione divampa nel mondo. La finanza è corrotta e tutti
vogliono molti soldi senza sforzi. C’è sempre qualcuno che è
vittima di queste mosse; i ricchi diventano più ricchi e i poveri sono
sempre più poveri.
• C’è un bel po’ d’iniquità nella politica.
I grandi di questo mondo sono più preoccupati dalla loro immagine elettorale
che dal benessere del popolo.
• La farmacodipendenza aveva poche molecole a disposizione, ma oggi, tutto
ha cambiato e le droghe (la farmacia del diavolo) sono vendute quasi liberamente.
La gente rifiuta il senso morale e il mondo è diventato una giungla
nella quale l’iniquità aumenta.
4. L'amore dei più si raffredderà
Tanti cristiani saranno delusi e abbandoneranno la fede. L’amore è
il biglietto di visita del cristiano e l’amore non deve raffreddarsi.
La Chiesa di Gesù non deve perdere di vista i due primi comandamenti
per occuparsi di 1000 altri comandamenti più o meno inutili.
Abbiamo bisogno dello Spirito Santo per amare e chi non ha lo Spirito Santo
non può amare. L’amore fa parte del frutto dello Spirito Santo
che permette di riconoscere i veri discepoli di Gesù.
“Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore
gli uni per gli altri»” (Giovanni 13:35).
C’è parecchia confusione a proposito dei doni dello Spirito Santo
e molti cristiani mancano entrambi di saggezza e di amore.
L’amore si raffredda quando non c’è più l’umiltà
e che nessuno si pente più.
“Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore”
(Apocalisse 2:4).
5. Perseverare sino alla fine
“Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se
perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli;” (Giovanni
8:31).
Perseverare nella fede, nella preghiera, nello studio della Bibbia, nel servizio
(ubbidienza), nell’amore, nella testimonianza, nella fratellanza, la grazia,
ecc.
Perseverare ha un senso quando tutto diviene difficile.
Perseverare richiede (1) decisione e (2) volontà.
Non si tratta di perseverare un giorno sì e un giorno no, ma ogni giorno.
Gesù fissa la scadenza cioè "sino alla fine".
I "vecchi" cristiani non hanno il "diritto" di riposarsi.
Il concetto di pensione non è biblico.
I pensionati hanno più tempo per pregare, leggere la Bibbia, preparare
studi biblici e servire il Signore.
Non hanno una licenzia per peccare.
Perseverare sino alla fine è un impegno di ogni giorno.
Lo scoraggiamento è nemico della perseveranza e nessuno è risparmiato
dallo scoraggiamento.
Perseverare è possibile solo se combattiamo il vero nemico con le armi
spirituali (vedi Efesini 6:10 “Del resto, fortificatevi nel Signore e
nella forza della sua potenza”).
Chi non vince il diavolo è vinto dal diavolo.
Vorremo una vita cristiana priva di combattimento spirituale e rifiutiamo di
lottare contro il diavolo. Paolo ne parlava alla fine della sua vita:
“Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato
la fede” (2 Timoteo 4:7).
Paolo ha perseverato sino alla fine. Se la pianta non persevera, non porta mai
frutto!
“Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e
nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (Atti
2:42).
ESEMPI PER LA NOSTRA ISTRUZIONE (31-03-2019)
“Or queste cose avvennero per servire da esempio a noi, affinché
non siamo bramosi di cose cattive, come lo furono costoro, e perché non
diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: «Il
popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi».
Non fornichiamo come alcuni di loro fornicarono, e ne caddero in un giorno solo
ventitremila. Non tentiamo Cristo come alcuni di loro lo tentarono, e perirono
morsi dai serpenti. Non mormorate come alcuni di loro mormorarono, e perirono
colpiti dal distruttore. Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio
e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva
delle epoche” (1 Corinzi 10:6-11).
“Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto
per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione
che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza” (Romani 15:4)
1. Una storia caricata d’insegnamenti
La storia del popolo d’Israele è piena d’istruzione.
Paolo menziona quattro esempi da non seguire:
1. Non diventiate idolatri
2. Non fornichiamo
3. Non tentiamo Cristo
4. Non mormorate.
Il popolo d’Israele, all’uscita d’Egitto, sapeva poco di
Dio e non si tratta di biasimarlo.
Noi, abbiamo tutta la Bibbia per farci conoscere Dio e il suo progetto per l’umanità.
Tuttavia, tanti la leggono poco e hanno una conoscenza limitata di Dio.
Il popolo ha stra-capito la liberazione dalla schiavitù perché
non sapeva ancora gestire la libertà!
Gestire la libertà che Dio ci dà è un tema importante nella
vita di ogni cristiano.
Il popolo ha probabilmente pensato:
“Adesso possiamo fare quello che vogliamo”! Potete fare quasi tutto,
senza limiti attira ognuno.
La domanda è “Che cosa desidera il tuo cuore?”.
La risposta di tanti è “Il mio cuore desidera peccare senza essere
disturbato!”.
Un cuore ribelle a Dio desidera scappare dal controllo di Dio.
Così ha voluto fare il popolo d’Israele, scambiando libertà
e anarchia.
Dio ha messo picchetti morali (la legge) per evitare una deriva catastrofica.
Il popolo ribelle ha perfino contestato i picchetti che Dio ha fissato e ha
derivato in catastrofe grave.
Trascurare gli insegnamenti di Dio ha sempre delle conseguenze gravi.
La legge di Dio ci è stata data per il nostro bene.
2. Perché?
Il punto è “Perché Dio ha dato una legge santa a un popolo
ribelle incapace di praticarla?”. Sì, Dio sapeva che il popolo
d’Israele uscito dall’Egitto era formato da figli e figlie di Adamo.
Dio sapeva che il loro cuore era corrotto e ribelle.
Qualcuna dirà giustamente che il popolo non era responsabile delle conseguenze
della corruzione trasmessa da Adamo.
Ci fa piacere trovare un colpevole che ci sdogana e giustifica i nostri vizi!
A noi, fa piacere dire a Dio “Sono fatto così; devi accettarmi
come sono!”.
Dire a Dio, “Scatenati su Adamo, non su di me!” è un po’
facile e non del tutto onesto.
Da quando Gesù è venuto, c’è una possibilità
di scappare alla condizione di figlio/a di Adamo per diventare figlio/a di Dio.
Il popolo d’Israele non aveva questa scelta, ma noi, l’abbiamo!
Come Dio giudicherà il popolo d’Israele non mi riguarda, ma devo
prepararmi a essere giudicato da Dio secondo i criteri rivelati da Gesù.
Il fatto di avere la scelta di scappare alla condizione di Adamo per diventare
figli/e di Dio ci rende responsabili.
Sì, siamo nati peccatori, ma Gesù ci propone di nascere di nuovo
e di rivestire la sua natura capace di resistere al peccato.
3. La Grazia è incompatibile con la religione
Paolo aveva capito bene che nessun figlio/a di Adamo è capace di ubbidire
alla legge data da Mosè. Paolo ci chiama a cambiare ottica e a capire
che la legge non ci è stata data per meritare il paradiso, ma per dimostrarci
che siamo incapaci di ubbidire:
“Perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato
davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato”
(Romani 3:20).
Queste parole di Paolo sono una bomba che disturba chiunque cerca la giustificazione
tramite le opere della legge.
La legge è data per mostrarci che abbiamo bisogno della grazia! Tante
persone testarde non vogliono della grazia e perseverano nell’uso sbagliato
della legge.
Paolo utilizza una parola forte, dicendo che sono scaduti dalla grazia:
“Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo;
siete scaduti dalla grazia” (Galati 5:4).
4. “È scritto …, ma io vi dico …”
Gesù sorprendeva i religiosi attaccati all’uso sbagliato della
legge quando ripeteva:
“E’ scritto …, ma io vi dico …”
(5 volte in Matteo 5:28-44 “Ma io vi dico che chiunque guarda una donna
per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se
dunque il tuo occhio destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da
te; poiché è meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto
che vada nella geenna tutto il tuo corpo. E se la tua mano destra ti fa cadere
in peccato, tagliala e gettala via da te; poiché è meglio per
te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto che vada nella geenna tutto il
tuo corpo.
Fu detto: "Chiunque ripudia sua moglie le dia l'atto di ripudio".
Ma io vi dico: chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di fornicazione,
la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è mandata via commette
adulterio.
«Avete anche udito che fu detto agli antichi: "Non giurare il falso;
dà al Signore quello che gli hai promesso con giuramento". Ma io
vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è
il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello
dei suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città
del gran Re. Non giurare neppure per il tuo capo, poiché tu non puoi
far diventare un solo capello bianco o nero. Ma il vostro parlare sia: "Sì,
sì; no, no"; poiché il di più viene dal maligno.
«Voi avete udito che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente".
Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia
destra, porgigli anche l'altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la
tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne
con lui due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te,
non voltar le spalle.
Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico".
Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”).
I religiosi utilizzano la legge per dimostrare che non hanno peccato;
Gesù utilizza la legge per dimostrare che tutti hanno peccato! le parole
“ma io vi dico …” di Gesù non lasciano via di scapo;
nessuno riuscirà mai a vivere quello che Gesù indica come la norma,
cioè la santità.
Gesù ci chiama ad abbandonare il nostro vecchio punto di vista della
legge e ad adottare il suo punto di vista.
Questo ha delle conseguenze:
(1) riconoscere che siamo incapaci di rispondere ai criteri di santità
e di perfezione di Dio
(2) pentirsi del proprio fallimento (peccati)
(3) ricevere la grazia
(4) nascere di nuovo
(5) camminare secondo lo Spirito
L’uso sbagliato della legge porta a un vicolo cieco.
L’unica porta di uscita si chiama Gesù:
“Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato” (Giovanni
10:9°).
Una porta serve a uscire da una condizione per entrare in un’altra condizione.
Gesù ci permette di uscire dalla perdizione per entrare nella salvezza.
Ci fa comodo invocare la Grazia di Dio per giudicare noi stessi, ma utilizzare
la legge di Dio per giudicare gli altri. Non è coerente perché
Dio offre la Grazia anche agli altri.
5. Cheap Grace (Grazia svalutata)
La Grazia di Dio non è una licenza per peccare! Certi falsi profeti insegnano
che il prezzo dei peccati è già stato pagato e che sarebbe stupido
non approfittarne!
Il messaggio di questi falsi profeti non include né la nuova nascita
né la camminata secondo lo Spirito.
Il peccato è un insulto alla santità di Dio e chi pecca senza
scrupoli si concentra sulla soddisfazione dei suoi desideri. I desideri di chi
non è nato di nuovo sono peccaminosi. Bisogna dirlo, una volta per sempre:
“Non ci sono peccatori felici”.
A lungo termine il peccato distrugge e la felicità vola via! Il piacere
del peccato è un inganno, perché bisogna pagarne il costo! Il
costo è la morte!
A questo proposito, bisogna dire che la salvezza che Gesù ci offre è
gratuita per noi, ma non per Gesù che ne ha pagato il prezzo.
Questa salvezza ha due aspetti distinti:
1. Il perdono dei peccati
2. La nuova nascita
I discepoli della Grazia svalutata si fermano al perdono dei peccati e continuano
a peccare.
La loro vita è frustrante, perché il peccato è imperialista
e li malmena. Non conoscono la seconda parte della salvezza.
Questa seconda parte della salvezza è la liberazione dall’imperialismo
del peccato.
1. Il perdono dei peccati agisce sul senso di colpa per quello che abbiamo fatto.
2. La nuova nascita ci libera da quello che siamo.
Le religioni si focalizzano sul fare; Gesù si focalizza sull’essere.
Dio è più interessato a quello che siamo che a quello che abbiamo
fatto.
Quando cambiamo il nostro “essere”, il nostro “fare”
cambia da solo.
Rinunciare al vecchio essere per rivestire il nuovo essere è una liberazione.
6. Il sacrificio di Gesù
I due aspetti della salvezza sono inclusi nel sacrificio di Gesù:
1. Il sangue di Gesù ci purifica da quello che abbiamo fatto (i nostri
peccati) e toglie il senso di colpa. Il sangue di Gesù è associato
al perdono dei nostri peccati.
2. La croce di Gesù è una messa a morte da quello che sono. Bisogna
rinunciare al figlio/a di Adamo per diventare figlio/ a di Dio. La croce di
Gesù è associata al nostro cambiamento d’identità.
Per fede, credo che il sangue di Gesù toglie i miei peccati. Non capisco
come, ma se Dio lo dichiara, posso credere alle sue parole:
“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci
i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1 Giovanni 1:9).
Per fede, credo che il corpo di Gesù crocifisso è la fine di
un capitolo e che la sua risurrezione dai morti è l’inizio di un
nuovo capitolo.
Il battesimo cristiano è il simbolo della morte del figlio/a di Adamo
e della nascita del figlio/a di Dio.
La Cena del Signore presenta:
1. il vino come simbolo del sangue di Gesù che perdona i nostri peccati
(le cose fatte)
2. il pane come simbolo del corpo di Gesù crocifisso e risuscitato per
darci una nuova identità (il nostro essere)
Il sacrificio di Gesù è piena sufficiente. Non dobbiamo completarlo
con buone opere.
Gesù ha compiuto tutto e ci offre la salvezza gratuitamente.
La grazia è, per definizione, gratuita:
“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede;
e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù
di opere affinché nessuno se ne vanti;”
(Efesini 2:8-9).
7. Ogni giorno
La vita cristiana è una decisione di ogni giorno.
Gesù menziona tre aspetti della scelta dei suoi discepoli:
1. rinunciare a se stesso/a
2. prendere la croce di Gesù
3. seguire Gesù
“[Gesù] Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro
a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua …»”
(Luca 9:23).
Questi tre aspetti non sono una moneta per pagare la salvezza, ma l’espressione
della nostra gratitudine per la moneta che Gesù ha pagato per salvarci.
Siamo così riconoscenti che vogliamo fare quello che Gli fa piacere,
ogni giorno.
• Dio ci dà le risorse per resistere al diavolo e essere vincitori
in ogni tentazione, ogni giorno.
• Dio ci dà le sue promesse che possiamo ricevere per fede ogni
giorno.
• Dio ci dà lo Spirito Santo che può abitare nei cuori purificati.
Lo Spirito Santo ci anima, ci rivela il piano di Dio, ci spiega le Scritture,
ci consola, c’incoraggia e ci guida nella verità.
Non siamo dei cristiani solo la domenica, ma 7/7, cioè ogni giorno!
Ogni giorno preghiamo, studiamo la Bibbia, compiamo le opere che Dio ci confida
e seguiamo Gesù sulla strada stretta.
Ogni giorno il peccato sta spiando alla nostra porta e Dio ci chiama a dominarlo:
“Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato
sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu
dominalo!»”
(Genesi 4:7).
Se non dominiamo il peccato, lui cerca a dominarci. Decidiamo di non lasciarlo
dominarci!
8. Le opere della carne verso il frutto dello Spirito
La Bibbia chiama carne la natura di Adamo e spirito la natura di Gesù.
La carne ha una natura opposta a quella di Gesù. I desideri della carne
sono contrari a quelli dello spirito.
Rinunciare a se stesso/a significa respingere le pretese della carne per vivere
secondo lo Spirito.
Chi ha rivestito Gesù può camminare in novità di vita,
cioè secondo lo Spirito.
Gli esempi dell’Antico testamento ci sono stati dati per aiutarci a non
cadere nei stessi errori che hanno fatto girare il popolo d’Israele per
40 anni nel deserto.
Dio vuole istruirci come voleva istruire il Popolo d’Israele.
Se siamo docili, impariamo in poco tempo, ma se siamo ribelli, non progrediamo
e la nostra vita è miserabile perché non ci concediamo le gioie
del mondo (perché sono immorale) e non riceviamo le gioie del cielo (perché
ci opponiamo a Dio).
La vecchia natura (quella di Adamo) ci spinge a vivere secondo la carne.
La carne ci viene spontaneamente e dobbiamo imparare a rinunciare alla sua espressione.
L’alternativa alle opere della carne è il frutto dello Spirito:
“Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità,
dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese,
divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa
le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà
il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose
non c'è legge.
Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i
suoi desideri. Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito”
(Galati 5:19-25).
9. Conclusioni
L’obiettivo delle istruzioni di Dio è di migliorare la nostra qualità
di vita. Il peccato rovina la nostra qualità di vita. Quando Dio ci chiama
a non peccare, non significa che sia capriccioso, ma che voglia risparmiarci
le conseguenze dolorose del peccato.
Il peccato è lo strumento del diavolo per rendere gli esseri umani schiavi
e, alla fine, ucciderli! Il diavolo vuole la nostra morte, ma Dio vuole la nostra
vita.
Perciò Dio ha mandato Gesù, per darci la vita e la vita abbondante:
“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono
venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Giovanni
10:10).
Dio non è moralizzatore, come i religiosi lo credono! Dio è
liberatore!
Ci sarà tempo, un’altra volta per sviluppare queste quattro opere
della carne che hanno rovinato la vita del popolo d’Israele e che potrebbero
rovinarla nostra se non facciamo tesoro delle cose scritte per la nostra istruzione!
- Non diventiate idolatri (Esodo 32:6 “L'indomani, si alzarono di buon'ora,
offrirono olocausti e portarono dei sacrifici di ringraziamento; il popolo sedette
per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi”)
- Non fornichiamo (Numeri 25:1-9 “Or Israele era stanziato a Sittim
e il popolo cominciò a fornicare con le figlie di Moab. Esse invitarono
il popolo ai sacrifici offerti ai loro dèi; e il popolo mangiò
e si prostrò davanti ai loro dèi. Israele si unì a Baal-Peor
e l'ira del SIGNORE si accese contro Israele. Il SIGNORE disse a Mosè:
«Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al SIGNORE,
alla luce del sole, affinché l'ardente ira del SIGNORE sia allontanata
da Israele». Mosè disse ai giudici d'Israele: «Ciascuno di
voi uccida quelli dei suoi uomini che si sono uniti a Baal-Peor».
Ecco che uno dei figli d'Israele venne e condusse ai suoi fratelli una donna
madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la comunità dei
figli d'Israele, mentre essi stavano piangendo all'ingresso della tenda di convegno.
E Fineas, figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, lo vide, si alzò
in mezzo alla comunità e afferrò una lancia; poi andò dietro
a quell'Israelita nella sua tenda e li trafisse tutti e due, l'uomo d'Israele
e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra i figli d'Israele.
Di quel flagello morirono ventiquattromila persone”).
- Non tentiamo Cristo (Numeri 21:5-9 “Il popolo parlò contro Dio
e contro Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori
d'Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c'è
né pane né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero».
Allora il SIGNORE mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano
la gente, e gran numero d'Israeliti morirono.
Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché
abbiamo parlato contro il SIGNORE e contro di te; prega il SIGNORE che allontani
da noi questi serpenti».
E Mosè pregò per il popolo. Il SIGNORE disse a Mosè: «Fòrgiati
un serpente velenoso e mettilo sopra un'asta: chiunque sarà morso, se
lo guarderà, resterà in vita».
Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un'asta; e avveniva
che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di
bronzo, restava in vita”)
- Non mormorate (Numeri 16:41-50 “Il giorno seguente, tutta la comunità
dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e Aaronne e disse: «Voi
avete fatto morire il popolo del SIGNORE». E avvenne che, mentre la comunità
si radunava contro Mosè e Aaronne, i figli d'Israele si volsero verso
la tenda di convegno; ed ecco che la nuvola la ricoprì e apparve la gloria
del SIGNORE. Mosè e Aaronne vennero davanti alla tenda di convegno. Il
SIGNORE disse a Mosè: «Allontanatevi da questa comunità
e io li consumerò in un attimo». Ed essi si prostrarono con la
faccia a terra.
Mosè disse ad Aaronne: «Prendi il turibolo, riempilo di fuoco preso
dall'altare, mettici sopra dell'incenso e portalo presto in mezzo alla comunità
e fa' l'espiazione per loro; poiché l'ira del SIGNORE è scoppiata,
il flagello è già cominciato».
Aaronne prese il turibolo, come Mosè aveva detto, corse in mezzo all'assemblea,
ed ecco che il flagello era già cominciato fra il popolo. Aaronne mise
l'incenso nel turibolo e fece l'espiazione per il popolo. Si fermò tra
i morti e i vivi e il flagello cessò.
I morti a causa del flagello furono quattordicimilasettecento, oltre a quelli
che morirono per il fatto di Core. Aaronne tornò da Mosè all'ingresso
della tenda di convegno e il flagello era cessato”).
SCEGLI DUNQUE LA VITA (01-05-2019)
“Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io
ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli
dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza, amando il
SIGNORE, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché
egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu
potrai abitare sul suolo che il SIGNORE giurò di dare ai tuoi padri Abraamo,
Isacco e Giacobbe»” (Deuteronomio 30:19-20).
1. Liberi di scegliere
Dio chiama gli esseri umani di tutti i tempi e di tutti i popoli a fare una
scelta. Dio non sceglie per nessuno; Dio propone e consiglia. Dio non costringe
nessuno perché l'amore è incompatibile con la costrizione. Dio
c'informa che ci sono delle conseguenze alle nostre scelte.
Le nostre scelte definiscono niente meno che la morte o la vita.
Dio ci chiama a diventare responsabili e a fare scelte coraggiose.
Ci vuole una crescita spirituale per uscire dall'infantilismo e osare diventare
adulti, cioè responsabili.
I bambini non sono ancora responsabili e i loro genitori scelgono per loro,
ma non deve durare. Siamo abituati a essere assistiti e a non prendere decisioni.
Lo Stato deve provvedere al lavoro, alla sicurezza, alla casa e a tante cose.
Ci consideriamo come bambini che giocano nel giardino dei genitori piuttosto
che come adulti che lavorano la terra per vivere.
Vogliamo divertimento senza pensieri. Non è il progetto di Dio per noi.
Dio ci chiama a scegliere. Per scegliere, bisogna essere informati e spetta
a ognuno di informarsi su chi è Dio e quale è il suo progetto.
La Bibbia ce Lo rivela.
2. Il cielo e la terra
Dio prende il cielo e la terra a testimoni contro
di noi. I cieli e la terra ci parlano del Creatore e ci rendono responsabili
di cercarLo. Le scienze scoprono il creato e il creato non può opporsi
al Creatore. Abbiamo forse un'idea sbagliata dal Creatore e non combacia con
quello che la natura (il cielo e la terra) dicono.
Spetta a ognuno ricercare il Creatore perché se c'è un Creatore
di un universo così strutturato, merita di essere onorato, conosciuto
e ascoltato.
Nessun scienziato onesto crede nel caso. Le scienze dicono che ogni effetto
ha una o un assieme di cause e che le stesse cause producono gli stessi effetti.
Quando le cause sono sconosciute, si parla di caso.
Invocare il caso è un modo pudico per dire "Non conosco le cause!"
ignorare le cause non le cancella.
Ci sono scienziati più o meno disonesti che credono ancora che il cielo
e la terra siano il risultato del caso! Dato che il caso non c'è, bisogna
invocare un altro creatore.
La Bibbia ci parla dell'unico Creatore che prende a testimoni contro di noi
il cielo e la terra.
“Io chiamo oggi come testimoni contro di voi il cielo e la terra, che
voi ben presto perirete, scomparirete dal paese di cui andate a prendere possesso
di là del Giordano. Voi non ci vivrete a lungo, ma sarete interamente
distrutti” (Deuteronomio 4:26)
Dio valida la sua istruzione con la sua autorità di Creatore del cielo
e della terra!
3. Sono inescusabili
Il caso non ha potuto creare il caso ... Eppure, le statistiche (la matematica
del caso) hanno delle leggi. Le statistiche sono strutturate e ogni struttura
è il risultato di una volontà. All'inizio c'era il caos e Dio
ha strutturato l'energia, la materia e la vita. C'è una mano potente
dietro questa organizzazione e dietro le leggi della natura. Cerchiamo a chi
appartiene questa mano:
“Poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto
in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili,
la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione
del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono
inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato
come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti
e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrata” (Romani
1:19-21).
Il cielo e la terra ci parlano della potenza, della saggezza e della grandezza
di Dio.
Nessuno può trascurare un Dio così grande, saggio e potente. Il
Creatore si è anche manifestato nella persona di Gesù Cristo per
rivelare la sua misericordia e il suo amore verso le sue creature smarrite.
Sì, Dio ti ama. Sei inescusabile di non cercarLo con tutto il tuo cuore!
4. Non c'è nessuno destino
Sono le nostre scelte che definiscono il nostro futuro. Dio ci chiama a scegliere
la vita invece di scegliere la morte. Qualcuno dirà che bisogna essere
stupido per scegliere la morte, ma temo che ci siano tanti stupidi!
C'è un fondo di commercio di paganesimo nella nostra civiltà moderna.
Viviamo con concetti pagani totalmente incoerenti con le scienze e incompatibili
con l'insegnamento della Bibbia. Quanta gente crede che il suo futuro sia scritto
nelle stelle e consulta l'oroscopo prima di fare qualunque cosa. Questa gente
non crede che il suo futuro dipenda dalle sue scelte. Se c'è un destino
scritto da qualche parte, gli esseri umani sono ridotti a essere dei robot senza
libertà e senza scelte. Dio non chiama le sue creature umane a essere
robot; Dio le chiama a diventare figli/e Suoi! Fa comodo ai pigri e disonesti
scappare alle loro responsabilità invocando la sfortuna o il destino.
La marea di lamentele che sentiamo ogni giorno accusa una volontà nefasta
che vuole fare del male e contro la quale diciamo di essere impotenti. Invece,
Gesù è venuto per liberarci da questa volontà nefasto e
offrirci la vittoria di Pasqua. Il lieto Messaggio chiamato "Vangelo di
Gesù" ci propone di uscire dalla prigione del destino nefasto che
porta alla morte. Dio ci chiama a scegliere la vita per vivere.
5. Oroscopo, magia e scienze occulte
Dio ci avverte che chiunque consulta i morti per i vivi e ricorre all'evocazione
del diavolo ha scelto la morte. Queste pratiche sono abominevoli:
“«Quando sarai entrato nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti
dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni.
Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco,
né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice
il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli
spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché
il Signore detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli,
il Signore, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai
integro verso il Signore Dio tuo; poiché quelle nazioni, che tu spodesterai,
danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il Signore, il tuo
Dio, non lo permette” (Deuteronomio 18:9-14).
Nell’Antico Testamento, Dio sembra spesso crudele perché combatte
certi popoli. Dio stesso spiega perché li ha combattuti e il motivo è
precisamente il ricorso all’occultismo, à l’astrologia e
al culto dei morti. Dio continua ad avvertirci “Non toccare a queste cose!”.
Dio continua a chiamarci “Scegli dunque la vita affinché tu viva!”
6. Per difetto
Per difetto, tutti gli esseri umani sono schiavi del diavolo e della morte perché
Adamo ed Eva ci hanno mandato in questa prigione. La scelta di Adamo ed Eva
non è la nostra responsabilità, ma Dio ci offre di uscirne. La
nostra scelta è di uscire o rimanere nella prigione dell'oppressione.
Gesù si presenta come il liberatore da tutte le prigioni:
“«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi
ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione
ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà
gli oppressi, per proclamare l'anno accettevole del Signore»” (Luca
4:18-19)
(Isaia 61 Lo Spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché
il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato
per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà
a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare
l'anno di grazia del SIGNORE, il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare
tutti quelli che sono afflitti; per mettere, per dare agli afflitti di Sion
un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di
lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati querce
di giustizia, la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria.
Essi ricostruiranno sulle antiche rovine, rialzeranno i luoghi desolati nel
passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse
generazioni. Là gli stranieri pascoleranno le vostre greggi, i figli
dello straniero saranno i vostri agricoltori e i vostri viticultori. Ma voi
sarete chiamati sacerdoti del SIGNORE, la gente vi chiamerà ministri
del nostro Dio; voi mangerete le ricchezze delle nazioni, a voi toccherà
la loro gloria.
Invece della vostra vergogna, avrete una parte doppia; invece di infamia, esulterete
della vostra sorte. Sì, nel loro paese possederanno il doppio e avranno
felicità eterna.
Poiché io, il SIGNORE, amo la giustizia, odio la rapina, frutto d'iniquità;
io darò loro fedelmente la ricompensa e stabilirò con loro un
patto eterno. La loro razza sarà conosciuta fra le nazioni,
la loro discendenza, fra i popoli; tutti quelli che li vedranno riconosceranno
che sono una razza benedetta dal SIGNORE.
Io mi rallegrerò grandemente nel SIGNORE, l'anima mia esulterà
nel mio Dio; poiché egli mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto nel mantello della giustizia, come uno sposo che si adorna di
un diadema, come una sposa che si adorna dei suoi gioielli. Sì, come
la terra produce la sua vegetazione e come un giardino fa germogliare le sue
semenze, così il Signore, DIO, farà germogliare la giustizia e
la lode davanti a tutte le nazioni).
Gesù ha vinto il diavolo per permetterci di uscire dalla morte ed entrare
nella vita.
Oggi, questa scelta ci è ancora offerta. Oggi è il giorno. Oggi
devi decidere.
Non scegliere significa lasciare il diavolo scegliere per te e il suo progetto
è la morte. Il diavolo non ti ama e non si preoccupa della tua libertà.
Il diavolo vuole ucciderti. Lo lascerai fare? Il diavolo ha un diritto su di
te perché la giustizia richiede la tua morte. Gesù ha offerto
la sua vita per riscattarti dalla morte. Oggi, scegli Gesù!
“Perciò, come dice lo Spirito Santo: «Oggi, se udite la sua
voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, come nel
giorno della tentazione nel deserto,»” (Ebrei 3:7-8).
“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono
venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Giovanni
10:10).
PRUDENTI E SEMPLICI (23-05-2019)
“Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti
come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini; perché
vi metteranno in mano ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe”
(Matteo 10:16-17a)
1. Siate prudenti
Il mondo è cattivo perché il diavolo è cattivo.
Il diavolo o maligno ha usurpato il potere e regna su questo mondo:
“Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere
del maligno” (1 Giovanni 5:19).
Giovanni lo chiama anche il principe di questo mondo
- Giovanni 12:31 “Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà
cacciato fuori il principe di questo mondo;”
- Giovanni 14:30 “Io non parlerò più con voi per molto,
perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro
di me” e
- Giovanni 16:11 “Quanto al giudizio, perché il principe di questo
mondo è stato giudicato”).
I cristiani nati di nuovo hanno un Re solo, cioè Gesù.
Il mondo e il suo principe sono ostili al Re e al Regno di Dio.
Non è più tanto il mondo politico che combatte i cristiani, ma
le potenze spirituali, nei luoghi celesti:
“Il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma
contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo
di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei
luoghi celesti” (Efesini 6:12) Sono i demoni al sevizio del diavolo che
manipolano i figli di Adamo e tutte le mosse del mondo odierno.
Gesù ci insegna a diffidarci del diavolo; siamo stranieri in questo mondo.
Ognuno deve scegliere se vuole seguire l’andazzo di questo mondo o allinearsi
sul Regno di Dio.
Adamo ed Eva avevano la scelta:
1. Confidarsi in Dio e diffidarsi del diavolo.
2. Confidarsi nel diavolo e diffidarsi di Dio.
In confidare e diffidare,
c'è la radice "fid" dalla quale viene "fede".
Il mondo ha fede nel diavolo! Il mondo è accecato e fiducioso; il mondo
pensa che tutto andrà bene per l’umanità. Non illudiamoci,
niente può andare bene quando il diavolo regna. L'umanesimo ha inquinato
il pensiero umano con l'illusione che gli uomini (e le donne) sono buoni e che
possiamo fidarci dai loro progetti. Gesù dice il contrario:
"Diffidatevi del mondo!" o "Guardatevi dagli uomini!"
Professiamo di avere fiducia nel Signore e dimentichiamo che bisogna avere diffidenza
verso il diavolo. Perciò Gesù ci chiama alla prudenza.
Gli uomini del mondo sono i nostri nemici in quanto suddetti del diavolo. Gesù
ci ha insegnato ad amare i nostri nemici E a essere prudenti!
Nessuno deve ignorare che il diavolo va in cerca di prede da divorarle come
un leone ruggente. Una delle strategie del nemico è di fare credere agli
esseri umani che c'è un "buon diavolo". È una menzogna!
Non credevi! Il diavolo non è né buono né innocuo!
Il diavolo è malvagio e affamato:
“Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come
un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella
fede”
(1 Pietro 5:8-9°).
Non ignorarlo! Chi è prudente non l'ignora e chi l'ignora non è
prudente. L'ingenuità e l’ignoranza sono pericolose!
2. Svegliatevi primo che sia troppo tardi
Tanta gente anziana del mondo ha capito, dopo molto tempo, che il diavolo l'ha
fregata e ne concepisce amarezza. Questa gente è diventata diffidente
verso tutti, incluso verso Dio! Questa diffidenza a 360° non rende felice.
Nessun diffidente è felice! Non aspettare di essere ingannato per svegliarti
e resistere al diavolo; sii fermo nella fede. Molta gente dice “mi convertirò
prima di morire” e continua a vivere nel peccato.
Questa gente crede che il peccato renda felice, ma ignora che il peccato rende
infelice. Non ci sono peccatori felici! Il peccato è spesso una seduzione.
Gesù ribadisce:
Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi seduca …»
(Matteo 24:4).
La seduzione è una menzogna e non dovrebbe sorprendere nessuno se, dietro
la seduzione, c’è il padre della menzogna, cioè il diavolo.
Il diavolo vince i cristiani imprudenti che si lasciano sedurre. Essere prudenti
significa essere sulle nostre guardie e discernere il lupo dietro la sua maschera
di agnello.
Il progetto del lupo è di distruggere il gregge:
“Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci,
i quali non risparmieranno il gregge;” (Atti 20:29). State attenti e prudenti!
I lupi hanno la parvenza della buona morale ma rinnegano quello che ne fa la
forza:
(2 Timoteo 3:5 “aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno
rinnegato la potenza. Anche da costoro allontànati!” e
Tito 1:16 “Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo
abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona.”).
In quanto cristiani nati di nuovo impariamo ad essere fiduciosi in Dio e diffidenti
verso il diavolo.
La nostra fiducia in Dio ci rende felici e la nostra diffidenza verso il diavolo
ci rende prudenti.
3. Non zoppicare
Come già menzionato, Gesù associa il diavolo e la seduzione; il
diavolo è il grande seduttore:
“perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi
segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l'ho
predetto” (Matteo 24:24-25).
La parola di Gesù “Ecco, ve l'ho predetto” deve renderci
prudenti.
La seduzione piace alla carne e i cristiani carnali si lasciano abbindolare
dalla seduzione.
Per diventare immuni alla seduzione, Paolo ci chiama a camminare secondo lo
Spirito:
“Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri
della carne” (Galati 5:16).
Lo Spirito è 100% incompatibile con la carne.
Troppi cristiani sperano ancora di potere camminare un po’ secondo la
carne e un po’ secondo lo Spirito.
Elia ribadisce: “Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse:
«Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio,
seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli
rispose nulla” (1 Re 18:21).
4. Siate semplici
Viviamo in un mondo artificialmente complicato. Chi non è complicato
non entra nelle strategie del mondo. Per piacere al mondo, bisogna essere complicati.
Una parte importante del condizionamento della cultura è di rendere la
gente complicata. I semplici non sono credibili. Dire di qualcuno che è
un semplice è un insulto.
Eppure, Gesù comanda “Siate semplici come le colombe”.
Potremo aggiungere una beatitudine:
"Beati i semplici perché non si complicano la vita!".
Quanta gente si complica la vita inutilmente.
Questa gente pensa che per essere accettati dagli altri (dignitosi), bisogna
essere complicati.
Il timore di essere rigettati rende questa gente complicata.
I schiavi della complicazione spendono molti soldi e molto tempo a rendersi
la vita complicata.
Quanto stress è generato dal bisogno di essere complicati per mostrare
agli altri che siamo qualcuno. La moda è un esempio di complicazione
della vita.
La gente del mondo vuole farsi vedere. Povera gente che ha solo strazi per farsi
vedere. Questi meccanismi contaminano la chiesa di Gesù eppure Gesù
ha raccomandato:
"Siate semplici come le colombe!".
5. Marta, Marta, non complicarti la vita!
La complicazione rende molte persone nevrotiche.
Marta si complicava la vita con tante faccende domestiche complicate.
Marta voleva ricevere Gesù dignitosamente.
Marta seguiva il canone di questo mondo e "rimproverava" a Gesù
di non spingere la sua sorella, Maria, ad aiutarla! Gesù non segue questa
logica; Gesù si accontenta di un pranzo semplice. Maria era semplice
e ascoltava Gesù; Marta era complicata e si stressava in cucina! Dire
le cose così fa sorridere, ma deve fare pensare ognuno.
Siamo semplici come Maria o complicati come Marta? Gesù non ha rimproverato
a Marta di preparare la cena, ma di complicarla.
Gesù si accontenta di un cibo semplice! E noi?
I farisei e altri religiosi si complicavano la vita con una moltitudine di comandamenti
complicati e "dimenticavano" i comandamenti semplici, cioè
"AMARE".
La grazia è semplice; la legge è complicata.
I bambini sono semplici e Gesù ci chiama ad assomigliare ai bambini per
quanto riguarda la semplicità!
“Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore,
nella semplicità del vostro cuore, come
a Cristo, non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come
servi di Cristo, facendo la volontà di Dio di buon animo” (Efesini
6:5-6).
Ci sarà qualcosa di complicato, a Trieste, per concludere "Non se
pol!".
Quanta gente si complica la vita al punto di concludere "Non se pol".
Quando semplifichiamo le cose, se pol farle! “Siate semplici, dice Gesù!”.
Se c’è un modo di rendere le cose troppo complicate per osare intraprendere
qualcosa, c’è anche un modo di semplificare i problemi per progredire
con successo.
Uno dei paradossi di questo mondo è di complicare le cose e rendere la
gente disperata di non riuscire a farle. Marta si complicava la vita!
Guardatevi dagli uomini complicati!
La preghiera che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli è semplice.
Certi cristiani vogliono fare delle preghiere complicate per mostrare agli altri
(e a Dio) che sanno parlare.
La preghiera non è un concorso di eloquenza. Dio guarda al cuore, non
alle parole. Torniamo alla semplicità, anche nelle nostre preghiere!
Non sviamo dalla semplicità:
“Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così
le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità
e dalla purezza nei riguardi di Cristo” (2 Corinzi 11:3).
6. Pecore in mezzo ai lupi
Per una pecora, la probabilità di sopravvivere in mezzo ai lupi è
zero! Eppure Gesù manda i suoi discepoli come pecore vulnerabile in mezzo
ai lupi. Gesù non ha nessuna illusione e non è sadico. Ok, siamo
come pecore in mezzo ai lupi, ma pecore che hanno un Pastore!
La vulnerabilità delle pecore non cambia niente alla strategia del Pastore
per salvare le sue pecore. Ci sono delle pecore spaventate dai lupi e ci sono
delle pecore rassicurate dal Pastore.
Chi ascolta i lupi si spaventa e si scoraggia, ma chi ascolta il pastore non
teme e prende coraggio. A chi vede un grandissimo lupo e un piccolo pastore,
Gesù dice
"avvicinatevi a me!".
Da vicino il pastore è più grande dai lupi e i lupi non possono
nulla né contro il pastore né contro le pecore che il pastore
protegge. Abbiamo fede in un grande pastore che ha promesso di proteggerci nel
bel mezzo dei lupi.
Più abbiamo fedeli in Gesù meno c'è posto per il panico
dei lupi.
Gesù non c'invita a ignorare i lupi ma ad avere fede in Lui poiché
ha vinto i lupi!
Né troppo prudenti, né troppo poco prudenti
Né troppo semplici, né troppo poco semplici
LA PENTECOSTE E SPIRITO SANTO (09-06-2019)
“Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,
ma di attendere l'attuazione della promessa del Padre, «la quale»,
egli disse, «avete udita da me. 5 Perché Giovanni battezzò
sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti
giorni». 6 Quelli dunque che erano riuniti gli domandarono: «Signore,
è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?» 7 Egli
rispose loro: «Non spetta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre
ha riservato alla propria autorità. 8 Ma riceverete potenza quando lo
Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme,
e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra»”
(Atti 1:4-8)
La Pentecoste: lo Spirito Santo scende dal cielo
“Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso
luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che
soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. Apparvero loro
delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno
di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in
altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione
che è sotto il cielo. Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse
e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.
E tutti stupivano e si meravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano
non sono Galilei? Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua
natìa? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea
e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto
e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, tanto Giudei che proseliti,
Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue».
Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l'uno all'altro: «Che cosa
significa questo?»” (Atti 2:1-12)
1. Promessa di Gesù
Gesù è tornato al cielo, ma dieci giorni dopo, ha mandato lo Spirito
Santo su i discepoli, come l’aveva promesso:
• “E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro
consolatore, perché stia con voi per sempre,
lo Spirito della verità, che il mondo non
può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete,
perché dimora con voi, e
sarà in voi. Non vi lascerò orfani;
tornerò da voi” (Giovanni 14:16-18).
• “Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò
da parte del Padre, lo Spirito della verità
che procede dal Padre, egli testimonierà di me;
e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin
dal principio” (Giovanni 15:26-27).
• “Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che
io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore;
ma se me ne vado, io ve lo manderò”
(Giovanni 16:7).
Gesù è stato fedele alla questa sua promessa. Gesù è
sempre fedele alle sue promesse!
2. Nascita della Chiesa
Lo Spirito di Dio è santo e non può abitare in esseri umani sporchi,
macchiati dal peccato.
• A Pasqua, Gesù ha offerto la sua vita in sacrificio per togliere
la sporcizia del peccato dal cuore dei discepoli-
• All’Ascensione, Gesù ha confermato la promessa di Dio riguardo
allo Spirito Santo
• Alla Pentecoste, Gesù ha mandato lo Spirito Santo che ha trasformato
i discepoli La Chiesa è nata alla Pentecoste. Lo Spirito Santo ha riempito
la vita di esseri umani non qualificati e li ha propulsi in un’avventura
straordinaria che continua ancora oggi. Lo Spirito Santo è la potenza
di Dio che ha cambiato questi esseri umani deboli in testimoni coraggiosi. Senza
la potenza dello Spirito Santo, il progetto di Dio per gli esseri umani perdonati
è impossibile. Chi è capace di amare i propri nemici? Chi è
capace di predicare con franchezza in mezzo all’opposizione? Chi è
capace di rischiare la propria vita per un insegnamento rivoluzionario chiamato
vangelo di Gesù Cristo?
L’insegnamento di Gesù è rivoluzionario in quanto le religioni
di tutti i tempi imprigionano gli esseri umani in prigioni morali caratterizzate
da lunghi elenchi di cose da fare o non fare, ma Gesù si focalizza sull’essere.
Gesù insegnava che bisogna nascere di nuovo per entrare nel Regno di
Dio (vedi Giovanni 3). Nascere di nuovo significa cambiare la propria natura,
quello che si è. Gesù è venuto e ha sacrificato la propria
vita per cambiare l’identità degli esseri umani. I religiosi dicono
“Che fai?”, ma Gesù chiede “Chi sei?”. Fino a
quando l’idea che abbiamo del cristianesimo è una morale, cioè
un lungo elenco di cose da fare o non fare, siamo ancora stranieri al Regno
di Dio e fuori dal Suo progetto.
3. Vuoto o pieno?
La religione è noiosa perché è guscio vuoto; Il cristianesimo
è gioioso, perché è un guscio pieno. Fino a quando i discepoli
non hanno ricevuto lo Spirito Santo, sono stati gusci vuoti, ma il giorno della
pentecoste, l’hanno ricevuto e ne sono stati riempiti. Gesù non
ha cambiato la sua strategia; Gesù utilizza i suoi discepoli per chiamare
degli esseri umani vuoti a diventare cristiani pieni. Non solo lo Spirito Santo
riempi i cuori, ma li fa traboccare, come Gesù l’aveva annunciato:
“Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù
stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.
Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno
dal suo seno». Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli
che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato,
perché Gesù non era ancora glorificato” (Giovanni 7:37-39).
Il giorno della Pentecoste, i discepoli sono stati riempiti dallo Spirito Santo
e hanno traboccato fiumi d’acqua viva. Gesù interpellava gente
assetata “Se qualcuno ha sete” e prometteva di dissetarla. Gesù
chiamava “Venga a me e beva!”, Bere alla sorgente d’acqua
viva disseta gli assetati di vita. Attorno a noi, la gente vive male: depressione,
senso di colpa, angoscia, fobie, schiavitù a vizi imperialisti, problemi
esistenzialisti, ecc. Per mezzo della bocca dei suoi discepoli di tutti i tempi,
Gesù continua a chiamare «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.»
Gli ascoltatori di Pietro, nel giorno della Pentecoste hanno percepito che Gesù
poteva dissetarli e hanno chiesto:
“Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro
e agli altri apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?» E Pietro a
loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù
Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito
Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per
tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà».
E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi
da questa perversa generazione»” (Atti 2:37-40).
4. Qualità di vita
La folla ha visto Pietro e gli altri discepoli traboccare e ha voluto bere di
questa acqua viva.
Il cuore della gente è stato computo e hanno detto “Ne vogliamo
anche noi”. La qualità di vita che Pietro annunciava contrastava
con la qualità di vita che questi esseri umani religiosi conoscevano.
Per cambiare la loro qualità di vita, Pietro diceva:
“Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù
Cristo, per il perdono dei vostri peccati”. (Atti 2:38)
La porta d’entrata alle sorgenti di acqua viva si chiama ravvedimento
e fede in Gesù. Predicare il ravvedimento non è popolare, ma fuori
da questa porta, non c’è nessun accesso alle sorgenti d’acqua
viva che possono dissetare tutti i frustrati della vita.
5. Ravvedimento
Bisognerebbe spiegare che cosa è il ravvedimento e il battesimo di qui
Pietro parlava. Il tempo manca, oggi, ma il ravvedimento non è solo la
confessione di un elenco di peccati (cose fatte o non fatte), come lo credevo.
Permettetemi una breve testimonianza: in un primo passo verso Dio, ho confessato
i peccati che conoscevo e ho capito che il sangue di Gesù poteva purificare
la mia coscienza:
“Avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo
i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza
e il corpo lavato con acqua pura” (Ebrei 10:22).
L’ho fatto e mi sono trovato bene; ho sperimentato il perdono e ero felice,
ma non era tutta la storia. Ho scoperto che continuavo a fare le stesse cose
sbagliate e mi sentivo imprigionato in una natura corrotta. Ho scoperto che
il ravvedimento aveva una seconda parte, cioè la confessione di quello
che ero.
La prima parte riguardava quello che avevo fatto, la seconda parte riguardava
quello che ero. Mentre la soluzione di Dio per i miei peccati (quello che avevo
fatto) era il sangue di Gesù, la soluzione di Dio per la mia natura (quello
che ero) era la croce di Gesù.
Sulla croce Gesù è morto e Gesù m’invita a morire
con lui. Per nascere di Nuovo, bisogna morire alla vecchia natura.
Il battesimo che Pietro annunciava rispecchia questa idea.
Chi si fa battezzare viene sepolto nell’acqua e ne esce vivo come Gesù
è stato sepolto nella tomba e ne è uscito vivo. Il battesimo ha
qualcosa a che fare con un cambiamento di natura nell’identificazione
con Gesù.
Fare morire la vecchia natura corrotta per riceverne una nuova santa è
piuttosto una buona notizia e è quello che Pietro predicava alla Pentecoste.
È la buona notizia del vangelo che Gesù ha affidato ai suoi discepoli
e che continuiamo a predicare, oggi!
Il ravvedimento e il battesimo non sono dei riti vuoti, ma una liberazione dal
un passato di fallimento! Nella sua prima predicazione pubblica riportata da
Luca, Gesù annunciava la liberazione profetizzata 800 anni prima da Isaia:
“[Gesù] Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era
solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere,
gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto
il libro, trovò quel passo dov'era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di
me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato per annunciare la liberazione ai
prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi;
per rimettere in libertà gli oppressi, per
proclamare l'anno accettevole del Signore».
Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli occhi
di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. Egli prese a dir loro: «Oggi,
si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite»” (Luca
4:16-21)
(Vedi Isaia 61 “Lo Spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché
il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato
per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà
a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare
l'anno di grazia del SIGNORE, il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare
tutti quelli che sono afflitti; per mettere, per dare agli afflitti di Sion
un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di
lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati querce
di giustizia, la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria.
Essi ricostruiranno sulle antiche rovine, rialzeranno i luoghi desolati nel
passato,
rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse generazioni.
Là gli stranieri pascoleranno le vostre greggi, i figli dello straniero
saranno i vostri agricoltori e i vostri viticultori. Ma voi sarete chiamati
sacerdoti del SIGNORE, la gente vi chiamerà ministri del nostro Dio;
voi mangerete le ricchezze delle nazioni, a voi toccherà la loro gloria.
Invece della vostra vergogna, avrete una parte doppia; invece di infamia, esulterete
della vostra sorte. Sì, nel loro paese possederanno il doppio e avranno
felicità eterna.
Poiché io, il SIGNORE, amo la giustizia, odio la rapina, frutto d'iniquità;
io darò loro fedelmente la ricompensa e stabilirò con loro un
patto eterno. La loro razza sarà conosciuta fra le nazioni, la loro discendenza,
fra i popoli; tutti quelli che li vedranno riconosceranno
che sono una razza benedetta dal SIGNORE. Io mi rallegrerò grandemente
nel SIGNORE,
l'anima mia esulterà nel mio Dio; poiché egli mi ha rivestito
delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto nel mantello della giustizia, come uno sposo che si adorna di
un diadema,
come una sposa che si adorna dei suoi gioielli. Sì, come la terra produce
la sua vegetazione
e come un giardino fa germogliare le sue semenze, così il Signore, DIO,
farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le nazioni. ).
La religione dà delle regole, Gesù dà la libertà.
Ognuno deve fare una scelta coraggiosa e deve informarsi per scegliere. Tutta
la Bibbia è informazione. Pietro utilizzava testi del profeta Gioele
e dei Salmi. Gesù menzionava una profezia di Isaia. Tutta la Scrittura
è ispirata dallo Spirito Santo. Chi prenderà tempo per studiare
la Scrittura?
6. Promessa senza scadenza
Alla Pentecoste Pietro affermava:
«Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel
nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete
il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per
i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore,
nostro Dio, ne chiamerà» (Atti 2:38-39)
La promessa è per gli esseri umani di tutti i tempi e di tutti i luoghi,
cioè oggi e a Trieste! Si, Dio continua a chiamare tutti i frustrati
della vita, tutti gli assetati di vita, tutti i falliti, tutti i vuoti, tutti
i tristi.
Il vuoto caratterizza il cuore della gente senza Gesù. Il pieno deve
caratterizzare il cuore della gente con Gesù. “Fate il pieno”;
Dio non ci ha creati per essere vuoti, ma pieni di Spirito Santo. Come lo profetizzava
Giovanni Battista dopo il battesimo di Gesù:
“Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere
dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma colui
che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha detto: "Colui sul quale
vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello
che battezza con lo Spirito Santo" (Giovanni 1:32-33). Gesù
battezza ancora oggi con lo Spirito Santo.
7. Che cosa cambierà
Che cosa succederà se Gesù mi battezza con lo Spirito Santo? Gesù
ha un bel progetto di vita per ognuno. Gesù offre una qualità
di vita chiamata pienezza dello Spirito.
Quando riceviamo la pienezza dello Spirito Santo, il nostro spirito umano entra
in comunione con lo Spirito di Dio che:
• ci libera
• ci guida nella verità
• versa l’amore di Dio nel nostro cuore
• ci dà doni soprannaturali
• testimonia al nostro spirito che siamo diventati figli/e di Dio
• ci consola
• ci trasforma all’immagine di Gesù
• sviluppa il suo frutto, ci riempie e ci fa traboccare ecc.
No, lo Spirito Santo non vuole fare degli esaltati squilibrati; anzi, vuole
equilibrare la vita di chi lo riceve e riempirla di belle cose.
8. Conclusione
Il progetto di Dio è incompatibile con il progetto del diavolo sotto
il potere del quale giace tutto il mondo. Lo Spirito Santo ci rende cittadini
del cielo in mezzo ai cittadini della terra. Lo Spirito Santo fa di noi dei
stranieri, sulla terra.
I nostri valori sono quelli del Regno di Dio, non quelli del regno del diavolo.
Dio ci chiama a scegliere si vogliamo continuare a essere suddetti del diavolo
o se vogliamo diventare suddetti di Gesù.
Dio ci chiama a scegliere se vogliamo essere gusci pieni o gusci vuoti. Troppa
gente si lascia sedurre dal diavolo e non sceglie il progetto di Dio per la
vita. Ci vuole un po’ di coraggio e un po’ di fede per osare accettare
il contratto rivoluzionario di Gesù e cominciare a vivere secondo lo
Spirito!
SANTIFICATEVI (11-08-2019)
“Io [Gesù] ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati,
perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che
tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del
mondo, come io non sono del mondo. Santificali
nella [tua] verità: la tua parola è verità. Come tu hai
mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo” (Giovanni 17:14-18).
Gesù pregava per la santificazione dei suoi
discepoli. Gesù associava la santificazione alla verità,
cioè la Parola di Dio!
1. Santificare
La parola "santificare" significa "mettere da parte dal mondo".
Gesù dichiara l'incompatibilità tra lo spirito del mondo e lo
Spirito Santo. Gesù è venuto nel mondo e il mondo ha odiato Gesù,
poiché non era del mondo. Gesù ha detto che il mondo odierà
i suoi seguaci, poiché non sono del mondo.
Dio aveva mandato Gesù nel mondo come luce, ma le tenebre non hanno accettato
la luce. Gli uomini del mondo hanno spento la luce.
2. A chi vogliamo piacere?
Vorremmo essere accettati da tutti, ma il mondo non accetta quello che non è
suo!
Il mondo è buio e siamo chiamati a essere luci nel mondo. Agli esseri
umani peccatori, non piace la luce, perché rivela la loro malvagità
(vedi Giovanni 3:19 “Il giudizio è questo: la luce è venuta
nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le
loro opere erano malvagie”).
Il mondo è intollerante. Non possiamo cercare di piacere a Dio E al mondo.
Bisogna scegliere.
Non possiamo essere luce e tenebre allo stesso tempo; bisogna scegliere.
In teoria, abbiamo scelto la luce; nella pratica, ci sono parecchie zone d’ombra
nelle nostre vite.
La vita dolorosa dei cristiani perseguitati mostra che lo stesso spirito di
rigetto opera ancora nel mondo, oggi. Questi cristiani sono odiati dal mondo.
Questi cristiani ci mandano un messaggio: “Siete pronti a piacere a Dio
fino alla persecuzione?”.
3. Che riconciliazione?
Gesù è venuto per riconciliarci con Dio ma la riconciliazione
ha dei limiti! Gesù non ha riconciliato il peccato con Dio. La morte
e la vita non sono riconciliabili! Il buio e la luce non sono riconciliabili.
Paolo scriveva della riconciliazione:
“E tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati
con sé per mezzo di [Gesù] Cristo e ci ha affidato il ministero
della riconciliazione. Infatti Dio era in Cristo
nel riconciliare con sé il mondo, non imputando
agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione”
(2 Corinzi 5:18-19).
Gesù ci ha riconciliati con Dio; Gesù non ha riconciliato il peccato
con Dio. Gesù non ha riconciliato le tenebre con la luce.
4. Badate alla confusione
C'è confusione perché tanti esseri umani ignoranti pensano che
la santificazione fa parte del patto di Mosè (la legge) e che Gesù
ha compiuto tutto, inclusa la santificazione dei cristiani.
Dicono: “Se Gesù ha fatto tutto, per noi non c'è niente
da fare e si può continuare a peccare senza scrupoli”. Ovviamente
questo modo di pensare è sbagliato e sembra utile parlare di santificazione
nella chiesa odierna. Si parla molto di misericordia e di grazia, ma si deve
anche parlare di santità, di giustizia e di severità:
“Considera dunque la bontà e la severità
di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà
di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche
tu sarai reciso” (Romani 11:22).
Prendiamo spesso la severità di Dio sotto gamba e pensiamo che Dio
sia tanto mediocre quanto noi! Il buonismo è un’invenzione degli
esseri umani ingiusti e mediocri.
Dio è paziente, ma non debole! Dio è misericordioso ma non inghiottisce
nessun rospo!
La bontà di Dio non ci concede di peccare impunemente.
La cultura ci ha trasmessa un’idea del peccato molto incompleta.
Pensiamo che il peccato sia solamente un problema morale e che l’arte
del peccatore sia di peccare senza farsi prendere.
Sarebbe opportuno considerare che nessuno scappa a Dio.
Soprattutto sarebbe opportuno considerare che il peccato ha delle conseguenze
drammatiche per i peccatori. Dio non soffre quando gli esseri umani peccano!
Gli esseri umani soffrono quando peccano! La legge non è l’espressione
di un Dio capriccioso che teme per la sua reputazione; la legge è un
ammonimento o avvertimento!
Dio ha messo dei picchetti per proteggerci da danni dolorosi!
5. La legge del traffico
Capiamo bene che il semaforo è stato messo a un incrocio pericoloso per
evitare gli incidenti.
La legge sul traffico è stata fata per proteggere gli autisti.
Senza legge sul traffico, la strada sarebbe una giungla spaventosa.
Come mai capiamo la legge di Dio diversamente? Il poliziotto non è contento
di multare i disubbidienti; lo fa per dissuadere i disubbidienti prima che ci
sia un incidente. Dio non è contento di correggere i ribelli, ma lo fa
per insegnare a loro che ci sono delle conseguenze alla ribellione. La multa
non è il pericolo da evitare; l’incidente lo è!
Per quanto riguarda il peccato, la conseguenza è la morte! Dio non desidera
la morte di nessuno: “Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa,
come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che
qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (2 Pietro
3:9).
Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore»,
dice il Signore, DIO. «Convertitevi dunque, e vivete!» (Ezechiele
18:32).
Lo stesso Dio che ha mandato Gesù sulla terra ha ispirato Mosè
con un insegnamento che resta valido, sempre.
6. Confusione N°2
La legge di Mosè NON è stata data per meritare qualcosa. Tanti
esseri umani onesti, ma ignoranti, pensano che ubbidire alla legge conquista
la salvezza. Le religioni utilizzano questo argomento per fare ubbidire i loro
seguaci.
Lo fanno con la minaccia dell’inferno, per chi non ubbidisce! È
un terrorismo.
Dio era santo quando ha dato la legge a Mosè.
Dio è rimasto santo quando ha mandato Gesù.
Dio è ancora e sempre santo quando ci chiama alla salvezza per fede.
7. Impegnatevi
“Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione,
senza la quale nessuno vedrà il Signore;” (Ebrei 12:14).
Questo testo ispirato dice che la santificazione è
necessaria e che senza di essa nessuno vedrà il Signore! La santificazione
non à un optional per religiosi esaltati!
La santificazione, cioè la separazione dal mondo, dal modo di pensare
del mondo, dai valori del mondo è un requisito di base per vedere il
Signore.
1. Pietro ne parla: “Ma come colui che vi ha chiamati è santo,
anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto:
«Siate santi, perché io sono santo»”
(1 Pietro 1:15-16). Pietro menziona
2. Paolo ne parla: “Poiché abbiamo queste promesse, carissimi,
purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra
santificazione nel timore di Dio” (2 Corinzi
7:1).
“Perché questa è la volontà di Dio: che vi
santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione” (1 Tessalonicesi
4:3).
8. Separatevene
Dio chiama i suoi figli e figlie a essere separati dal mondo. Ci sono tante
cose innocue nel mondo e non si tratta di rinunciare alle cose innocue col pretesto
della santità.
Dio ci chiama a separarci dal mondo. Da parte di Dio, il profeta Isaia chiamava:
"Separatevene!": E che armonia c'è
fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente,
come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò
il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite
di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore,
e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò. E sarò per voi
come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente».
(2 Corinzi 6:16-18) (vedi Isaia 52:11 “Partite, partite, uscite di là!
Non toccate nulla d'impuro! Uscite di mezzo a lei!
Purificatevi, voi che portate i vasi del SIGNORE!”).
“Uscite!” è un ordine di Dio
ricorrente.
• Dio ha chiamato Abraamo a uscire dalla casa del suo padre.
• Dio ha chiamato il popolo d’Israele a uscire d’Egitto.
• Dio ha chiamato i giudei deportatati in Mesopotamia a uscire da Babilonia.
• Dio chiama la Chiesa a uscire dai scemi del mondo.
Uscire per osare essere diversi. Siamo gregari e camaleonti! Ci piace fare come
gli altri per essere accettati dal branco! Gesù ci chiama ad avere il
coraggio di separarci dal branco per trovare la nostra identità, non
quella del branco! La nostra identità è quella di figli/e di Dio;
quella del branco è quella di figli/e del diavolo.
9. Lot non scherzava
Chiamare la gente a uscire non è uno scherzo. Lot aveva ricevuto angeli
che lo avevano chiamato a uscire da Sodoma e Gomorra, lui e la sua famiglia.
I suoi generi hanno rifiutato di sentire la chiamata:
“Allora Lot uscì, parlò ai suoi generi che avevano preso
le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite
da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città».
Ma ai suoi generi parve che volesse scherzare”
(Genesi 19:14).
La città di Lot era conosciuta per la sua immoralità sessuale.
L'immortalità sessuale divampa anche oggi tra di noi. Come Lot, siamo
stranieri in mezzo a peccatori incalliti. Per questi peccatori, la nostra testimonianza
sembra essere uno scherzo e molti non la ricevano. Molti non hanno ricevuto
la testimonianza di Gesù.
10. Siete una gente santa
“Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa,
un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù
di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce
meravigliosa;” (1 Pietro 2:9).
“Perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo
in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete
come astri nel mondo”
(Filippesi 2:15).
Dio ci chiama a risplendere, cioè a rispecchiare la sua luce nel mondo.
Uno specchio deve essere pulito per rispecchiare la luce.
Dio ci chiama a confessare ogni peccato che sporca lo specchio!
11. Con chi siamo in comunione?
“Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi;
infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O
quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo
e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele? E che armonia
c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del
Dio vivente”
(2 Corinzi 6:14-16).
Lo Spirito Santo ha separato la luce dal buio, la materia dall’energia,
la materia organica da quella minerale, gli animali dai vegetali e l’essere
umano dagli animali. Tutta la Creazione è una messa in ordine con separazione
tra le cose create. Non sorprende se lo Spirito Santo chiama gli figli/e di
Dio a separarsi dai peccatori.
SPIRITO SANTO (27-08-2019)
Quale è il bisogno di ognuno di noi, oggi? Qualcuno risponde "la
salute", altri "il lavoro", altri "la pace in famiglia",
ecc.
L'unico vero bisogno di tutti gli esseri umani è di essere animati/riempiti
dallo Spirito Santo.
Gesù annunciava:
• “E io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro
Consolatore perché sia con voi per sempre: lo Spirito
della verità, che il mondo non può ricevere perché non
lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e
sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi”
(Giovanni 14:16-18).
• “«Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me,
come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno».
Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere
quelli che avevano creduto in lui” (Giovanni 7:37b-39)
Chi ha sette venga ...»
• “Perché Giovanni battezzò, sì con acqua,
ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non
molti giorni»” (Atti 1:5).
Solo lo Spirito Santo può veramente cambiarci. Con buona volontà,
ci mortifichiamo, ma non miglioriamo la nostra natura. Vorremo migliorare, ma
ne siamo incapaci. Qualcosa cambia quando lo Spirito Santo fa crescere il suo
frutto nella nostra vita:
“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo”
(Galati 5:22).
È lo Spirito Santo che cambia qualcosa alla vita umana.
Se vogliamo vivere per la carne, abbiamo problemi, ma se ci alleniamo a vivere
secondo lo Spirito, qualcosa cambia.
Tre esempi ce lo mostrano:
1) Dio ha creato Adamo a mano... magnifico. Era da Dio! È nato già
cresciuto! Bello, muscoloso, grande, ma gli mancava lo Spirito fino a quando
Dio non ebbe soffiato un alito di vita in lui:
“Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò
nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente” (Genesi
2:7).
2) Ezechiele profetizzava sulle ossa secche e si sono riunite per dare esseri
umani.
Guerrieri morti nonostante il miracolo... mancava lo Spirito Santo.
Ezechiele ha profetizzato: “Io profetizzai, come egli mi aveva comandato,
e lo Spirito entrò in essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi;
erano un esercito grande, grandissimo” (Ezechiele 37:10).
3) 120 persone che Gesù ha insegnato 50 giorni fino dalla sua risurrezione.
Da 500 sono passati a 120 (Atti 1:15). Fino a quando lo Spirito Santo non è
stato sparso, i simpatizzanti si sono tirati indietro:
La chiesa può avere una bella forma ed essere un gruppo moralmente
accettabile, colto di Scritture. La prima chiesa aspettava lo Spirito Santo
che cambia tutto e fa fare quello che non era mai stato fatto perché
fa diventare quello che non eravamo mai stati, prima!
Atti 29... Gli atti dello Spirito nei cristiani continuano.
Introduzione. Ascensione di Gesù
“Nel mio primo libro, o Teofilo, ho parlato di tutto quello che Gesù
cominciò a fare e a insegnare fino al giorno che fu elevato in cielo,
dopo aver dato mediante lo Spirito Santo delle istruzioni agli apostoli che
aveva scelti.
Ai quali anche, dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente con molte
prove, facendosi vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative
al regno di Dio.
Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,
ma di attendere l'attuazione della promessa del Padre, «la quale»,
egli disse, «avete udita da me. Perché Giovanni battezzò,
sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti
giorni». Quelli dunque che erano riuniti gli domandarono: «Signore,
è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?» Egli rispose
loro: «Non spetta a voi sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato
alla propria autorità. Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo
verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la
Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra»(Atti 1:1-8)
Negli ultimi giorni, ci sarà:
1) Evangelizzazione globale
2) Testimonianza globale
3) Persecuzione globale
Vediamo negli Atti una chiesa coraggiosa che ha affrontato la persecuzione
con franchezza.
Quale è il ruolo della chiesa, oggi?
"I miei testimoni siete voi", dice Gesù:
“E anche voi renderete testimonianza, perché siete stati con me
fin dal principio” (Giovanni 15:27)!
E la potenza per testimoniare è lo Spirito Santo.
Gesù è il Capo della chiesa.
Pian piano, ci allontaniamo da Dio.
La nostra macchina consuma gasolio e non abbiamo riserve per passare la notte.
Fare il pieno.
Gesù ha dato una promessa "Riceverete..."
La nuova creazione è opera di Gesù. Gesù ha fatto una nuova
creazione e ha soffiato sui discepoli...
“Allora {Gesù} disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il
Padre mi ha mandato, anch'io mando voi». Detto questo, soffiò su
di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo” (Giovanni 20:21-22).
I discepoli avevano un grande potenziale ma mancava la potenza.
Ritornare a essere Cristo centrici. Rendere la gloria a Dio non a noi. Scoprire
la Bibbia che ci parla. La bibbia è fonte di saggezza. Non ignorarla.
Luca ha scritto un primo libro che Teofilo aveva letto, ma il secondo libro
parla dello Spirito Santo.
Luca scriveva di Gesù: “Fino al giorno che fu elevato in cielo,
dopo aver dato mediante lo Spirito Santo delle istruzioni agli apostoli che
aveva scelti” (Atti 1:2).
Fino a quando Gesù è stato elevato. Gesù è sul trono.
I politici non sono seduti sul trono.
Niente paura da quello che succederà perché Gesù è
stato elevato e si è seduto alla destra del trono di Dio.
La chiesa di Gerusalemme non seguiva un politico, ma il Re dei re.
Gesù è stato innalzato al di sopra di tutto.
Gesù intercede e prega per noi "Pietro, Pietro, il diavolo ti ha
richiamato.... ma ho pregato per te"
Gesù continua a pregare per noi.
Gesù dà doni alla chiesa, Gesù veglia sul suo popolo. Quello
che è salito è quello che scenderà.
Preghiamo per le autorità, ma votiamo per Gesù.
La Bibbia è la Parola di Dio.
Eppure ci sono parecchie divisioni per motivo di interpretazioni diversi.
Ascoltiamo lo Spirito Santo che ci spiega le Scritture e le interpreta per noi.
Ognuno di noi è scelto da Dio. Dio ci ama e ci chiama a vivere per fede.
Siamo pochi ma Dio ci ha chiamati a essere pionieri. C'è da fare, ma
Gesù ci ha costituito... per compiere la Sua volontà. Dio compie
miracoli quando ci rimbocchiamo le maniche.
Non siamo numeri ma figli/e di Dio! Vi ho costituito affinché andiate
e portiate frutti!
Niente di meno! Dio ci vuole abilitare a compiere la Sua volontà con
la potenza dello Spirito Santo.
Abbiamo ricevuto la vita eterna, il perdono, la vita nuova.
Non trascurare le esperienze dello Spirito Santo! Chi ha sete venga! Chi non
ha sete non si avvicina a Dio. Avete sete? Allora avanti! Siamo chiamati a fare
la storia.
Adamo senza lo Spirito Santo, era vuoto fino a quando lo Spirito non è
stato dato!
I guerrieri sono stati deboli fino a quando non hanno ricevuto lo Spirito Santo.
Dio manifesterà la differenza tra chi Lo serve e chi non Lo serve.
Gesù ha il ventilabro! Lui scombussola le Comunità per separare
la pula dal grano.
La morte non è la fine della storia. Chi muore passa alla vita eterna.
La morte è un problema per noi, ma non per Dio.
Abbiamo bisogno di esperienze spirituali che ci fanno trionfare! Cacciare i
demoni con l'autorità di Gesù per trionfare.
All'improvviso...! Per i 120 discepoli, l'improvviso è l'adempimento
di 50 giorni di preghiera.
La secolarizzazione invade la chiesa. Il mondo influenza la chiesa. Dovrebbe
essere il contrario!
E’ stato il contrario il giorno della Pentecoste; con lo Spirito Santo,
deve sempre essere il contrario!
Lo Spirito di Dio ci rende profeti del Regno di Dio in bel mezzo al mondo.
Senza lo Spirito di Dio non possiamo niente. Negli ultimi giorni spenderò
il mio Spirito su ogni carne, dice Dio.
Il fuoco scese su individui per trasformare la comunione fraterna in comunione
spirituale.
Nella Chiesa, siamo co-dipendenti.
120 conigli sono diventati 120 leoni quando lo Spirito Santo è venuto
su di loro.
Predicazione, conversione, battezzati => 5000 anime che sono diventate missionari
per portarci il vangelo.
Oggi è il tempo di Atti 29. Che visione abbiamo? Che desideriamo? La
pace, il benessere, l'armonia... No, desidero servire Dio. Dio è lo stesso
2000 anni dopo la prima Pentecoste.
Sparge ancora lo Spirito Santo per catapultarci nel servizio.
Fare cose nuove perché siamo diventati persone nuove!
Rivoluzione! Gesù provoca un trambusto nei nostri piani.
Fatiche... Ricompensa per chi si è affaticato.
“Gli anziani che tengono bene la presidenza siano reputati degni di doppio
onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento;”
(1 Timoteo 5:17).
Siamo tutti diversi come le stelle del cielo (1Corinzi 15:40-41 “Ci
sono anche dei corpi celesti e dei corpi terrestri; ma altro è lo splendore
dei celesti, e altro quello dei terrestri. Altro è lo splendore del sole,
altro lo splendore della luna, e altro lo splendore delle stelle; perché
un astro è differente dall'altro in splendore”).
Abbiamo una fede cristiana. La fede di Abele, la fede di Noè, la fede
di Gesù (vedi Ebrei 11:4,7 “Per fede Abele offrì a Dio un
sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu
resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire
le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora.
Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora,
con pio timore, preparò un'arca per la salvezza della sua famiglia; con
la sua fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si
ha per mezzo della fede.)!
RICOLMI DI SPIRITO (01-09-2019)
“Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma
siate ricolmi di Spirito, parlandovi con salmi,
inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore;
ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre, nel nome del Signore nostro
Gesù Cristo; sottomettendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo”
(Efesini 5:18-21).
Paolo elenca quattro conseguenze o effetti nella vita di chi è ricolmo
di Spirito Santo:
1.- Parlarsi con salmi, inni e cantici spirituali.
2.- Cantare e salmeggiare al Signore con il cuore.
3.- Ringraziare Dio Padre per ogni cosa.
4.- Sottomettersi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
Due di queste 4 conseguenze hanno a che fare con il rapporto tra il credente
e Dio:
2.- Cantare e salmeggiare al Signore con il cuore.
3.- Ringraziare Dio Padre per ogni cosa.
e due con i rapporti tra i credenti:
1.- Parlarsi con salmi, inni e cantici spirituali.
4.- Sottomettersi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
La pienezza dello Spirito Santo non lascia il credente sterile
nei suoi rapporti verticali e orizzontali.
1. Rapporto verticale
1a. Lodare Dio
Paolo c'invita ad abbondare in canti, inni, lode e ringraziamenti verso Dio
nei nostri incontri.
Lo Spirito Santo vuole spingerci alla lode sotto diverse forme.
Paolo sembra indicarci che cantare o leggere i salmi sia un buon modo per lodare
Dio. Come il resto delle Scritture, i salmi sono stati ispirati dallo Spirito
Santo e costituiscono una potente esortazione alla lode (parlata o cantata).
Paolo ci stimola a imparare i salmi nei quali ci immedesimano e che esprimono
qualcosa della nostra sensibilità.
1b. Ringraziare Dio
Ringraziare Dio per ogni cosa dovrebbe essere una preghiera abbastanza lunga
perché “ogni cosa” costituisce un elenco lungo.
Ringraziare Dio ci de-focalizza da noi stessi e ci fa guardare a Dio, alla sua
provvidenza, alla sua protezione, alla sua potenza, ecc.
La gratitudine fa elencare molte cose belle e il loro ricordo rallegra i cuori.
Rendere grazie a Dio diviene un modo di vivere.
Quando Paolo parla di pregare con l'intelligenza o la mente, dice che il ringraziamento
si costruisce primo nel cervello e dopo nella bocca:
“Che dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche
con l'intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche
con l'intelligenza” (1 Corinzi 14:15) Quando lodiamo Dio, in un modo o
l'altro, non sbagliamo mai, perché Dio è degno di ogni lode. Più
percepiamo il senso della grazia, più abbiamo motivi per ringraziare
Dio!
2. Rapporti orizzontali
2a. Parlare agli altri
Al bar dell'angolo gli uomini parlano e lo fanno spesso con vigore. A sentirli,
sembra che hanno
tutti e sempre ragione e che il mondo attorno a loro sia stupido, malvagio o
ingiusto.
Di che cosa parlano se non di sport, di politica o di problemi diversi.
Le vecchiette che si ritrovano al mercato chiacchierano ed
elencano tutti i mali del loro corpo, i problemi di famiglia o l'ultima ricetta
del tiramisù!
Quanta vanità e quante lamentele in tutte queste conversazioni.
Nessuno ne è edificato eppure tutti ricominciano alla prima occasione!
Che noia!
Paolo dice che ogni incontro con un'altra persona è un’opportunità
di parlare di Dio:
Paolo istruisce a parlare con i salmi, inni e cantici spirituali. Chi lo fa
è edificato ed edifica gli altri. Invece di parlare del sole e della
pioggia, impariamo a comunicare con una parola di edificazione, di conforto,
di esortazione, perché così è il linguaggio dei profeti:
“Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione,
di esortazione e di consolazione” (1 Corinzi 14:3).
Un giorno dovremo tutti rendere conte delle parole inutili che avremo pronunciate:
“Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno
conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato,
e in base alle tue parole sarai condannato»” (Matteo 12:36-37).
2b. Sottomettetevi
Il colpo di grazia è sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di
Cristo.
Sottomettersi è una parola che non piace. Nel mondo, sono i deboli che
si sottomettono, ma i forti impongono il loro punto di vista con autoritarismo,
disprezzo e arroganza.
Bisogna dominare, non sottomettersi. La sottomissione ricorda l'infanzia, ma
non ne vogliano gli adulti. La ribellione all'autorità, la disubbidienza
e il non-rispetto delle regole esprimono l'assenza di senso civico.
Sembra che sottomettersi sia obbligatorio per i bambini e per le donne, ma gli
uomini macho vogliono dominare, imporre un loro pensiero e schiacciare i deboli.
Che giungla! Lo Spirito Santo vuole scombussolare i nostri modelli relazionali.
• Gesù chiama “grande” colui che serve (Matteo 20:26
“Ma non è così tra di voi: anzi, chiunque vorrà essere
grande tra di voi, sarà vostro servitore;”);
• Gesù chiama “beato” colui che è povero e umile
(Matteo 5:3 “«Beati i poveri in spirito, perché di loro è
il regno dei cieli”);
• Gesù chiama “amato” colui che dà con gioia
(2 Corinzi 9:7 “Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala
voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso”);
• Gesù chiama “discepolo” colui che rinuncia a se stesso
(Luca 14:33 “Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto
quello che ha, non può essere mio discepolo”).
Siamo purtroppo condizionati dal modello relazionale del mondo; Gesù
ci offre un altro modello! Gesù dice “Non così tra di voi!”:
“Ma per voi non dev'essere così; anzi il più grande tra
di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve”
(Luca 22:26).
Gesù era sottomesso al Padre; Gesù è il nostro modello.
Tutti quelli che professano di essere figli di Dio devono comportarsi come il
Figlio di Dio, cioè Gesù.
3. Riconoscere l’albero dal suo frutto
Queste quattro conseguenze sono i frutti che fanno riconoscere l’albero
(Luca 6:44 “Perché ogni albero si riconosce dal proprio frutto;
infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi”).
Nessuno deve essere sviato dalle belle parole dei ciarloni; quello che conta
è il frutto. È credibile chi porta questo frutto. Non serve vantarsi
di parlare in lingue sconosciute, profetizzare o di esprimere altre manifestazioni
inconsuete; serve vivere le conseguenze della pienezza dello Spirito Santo:
“«Perché mi chiamate: "Signore, Signore!" e non
fate quello che dico?»” (Luca 6:46).
La vita di Gesù incarnava queste quattro conseguenze. Gesù era
autorevole poiché viveva quello che insegnava.
Il Maestro ci ha lasciato un esempio da imitare! ImitiamoLo!
Gesù era ricolmo dello Spirito Santo e ci chiama ad esserlo, anche noi,
ricolmi di Spirito!
LODE - LODE – LODE (20-09-2019)
“Lodate il Signore, perché è
cosa buona salmeggiare al nostro Dio, perché
è cosa dolce, e la lode si addice a lui”
(Salmo 147:1).
1. Sinonimi
La Bibbia utilizza molti verbi più o meno sinonimi:
- Lodare
- Ringraziare
- Celebrare
- Glorificare
- Benedire
- Rendere grazie
- Esaltare
- Cantare
- Salmeggiare
- Magnificare
- Elogiare
- Onorare
- Proclamare le lodi
- Ecc.
Questi verbi esprimono la gratitudine, la gioia, il rispetto
e l’amore. Di che cosa siamo grati? Che cosa il Signore ha fatto nella
nostra vita? Che cosa alimenta la nostra lode?
2. Testimonianza
La lode diviene anche una testimonianza di esperienze personali che incoraggia
gli altri a fare passi di fede. Facciamo, stasera, lo sforzo di non dimenticare
le belle e grandi cose che Dio ha fatto per noi; elenchiamole come Davide lo
faceva già circa tre mila anni fa:
“Di Davide.
Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello
che è in me, benedica il suo santo nome.
Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare
nessuno dei suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, risana
tutte le tue infermità;
salva la tua vita dalla fossa, ti corona
di bontà e compassioni;
egli sazia di beni la tua esistenza e ti fa ringiovanire
come l'aquila” (Salmo 103:1-5).
Attorno a noi, c’è un mondo spirituale invisibile
che sente la nostra testimonianza.
Tutta le forze del male devono sentire dalla nostra bocca che Dio è il
nostro Signore, il nostro Redentore, il nostro Salvatore. Ogni lingua confesserà
che Gesù è il Signore:
“e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla
gloria di Dio Padre” (Filippesi 2:11). Confessare che Gesù è
il Signore significa dichiarare che il diavolo NON è più il nostro
signore.
Gesù ha pagato il prezzo completo del nostro riscatto. Il diavolo è
stato de-podestato! Abbiamo cambiato proprietario e il nuovo proprietario ci
ama!
Confessare che Gesù è il Signore significa anche sottometterci
alla sua autorità ed ubbidire alla sua voce.
3. Tutti nomi di Dio
Elencare tutti i Nomi di Dio alimenta anche la nostra lode e ci spinge a mettere
la nostra fede in Lui:
# Creatore dei cieli e della terra
# El Schaddai: Dio onnipotente
# El Elion: Dio Altissimo
# El Olam: Dio eterno
# El Ganna: Dio geloso
# El Hai: Dio vivo
# YHWH Jiré: Dio provvederà
# YHWH Rapha: Dio che ti guarisce
# YHWH Nissi: Dio è la mia bandiera
# YHWH Shalom: Dio è pace
# YHWH Raah: Dio è il mio pastore
# YHWH Tsidkenu: Dio è la nostra giustizia
# Dio Salvatore
# Dio Signore
# L'Altissimo
# Il Potente che salva
Gesù ne aggiunge un altro che cambia la nostra vita: PADRE.
4. La misericordia di Dio
Mentre gli Israeliti potevano lodare Dio per il passato della loro nazione riempito
dalla presenza di Dio, i stranieri (gentili, pagani, non-giudei) lo lodano per
la Sua misericordia:
“Infatti io dico che Cristo è diventato servitore dei circoncisi
a dimostrazione della veracità di Dio per confermare le promesse fatte
ai padri; mentre gli stranieri onorano Dio per la sua misericordia, come sta
scritto:
«Per questo ti celebrerò tra
le nazioni e canterò le lodi al tuo nome».
E ancora: «Rallegratevi, o nazioni, con il
suo popolo».
E altrove: «Nazioni, lodate tutte il Signore;
tutti i popoli lo celebrino».
Noi, stranieri, onoriamo Dio per la sua misericordia! Che cosà è
la misericordia di Dio?
In che cosa cambia il corso della nostra vita? Ci spetta pensare alla misericordia
di Dio verso di noi e esprimere la nostra lode.
Il Nome di Dio che Gesù ci ha rivelato è PADRE MISERICORDIOSO.
5. Nascere di nuovo
La rivoluzione del vangelo è la nuova nascita. Non solo Gesù ha
pagato il prezzo dei nostri peccati (quello che abbiamo fatto), ma ci offre
di cambiare natura (quello che siamo). In quanto figli di Adamo, abbiamo ereditato
la sua natura corrotta; Gesù, il Figlio di Dio ci chiama a diventare
i suoi fratelli, cioè figli di Dio. La disperazione dei figli di Adamo
è la corruzione; la speranza dei figli di Dio è la santità.
Gesù ci offre di passare:
- dalla corruzione alla santità
- dalla disperazione alla speranza
- dalla condanna alla giustizia
- dalla morte alla vita
- dalle tenebre alla luce
- dalla prigione alla libertà
- da una coscienza sporca a una coscienza pura.
- dalla religione (legge) alla fede
- dalla paura alla serenità
- dalla sconfitta alla vittoria
- Ecc.
Sì, i stranieri al patto di Mosè hanno tanti motivi per onorare
e lodare Dio.
- Quanto grande è la misericordia di Dio manifestata in Gesù Cristo!
- O, immensità della saggezza di Dio.
- O, potenza del braccio di Dio!
6. Lodare è la volontà
di Dio
“Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete
grazie, perché questa è la volontà
di Dio in Cristo Gesù verso di voi”(1 Tessalonicesi 5:16-18).
Rendere grazie è uno dei sinonimi per lodare. Non sbagliamo
mai quando lodiamo Dio! Possiamo non capire tutto, ma la nostra ignoranza non
ci impedisce di lodare Dio.
La lode ci rende tutti uguali davanti al Signore. Nella lode, siamo tutti uniti
perché convergiamo verso Dio senza distinzione di coltura, ricchezza,
colore della pelle, posizione sociale. Nella lode siamo tutti fratelli e sorelle.
La lode è scheletro della Comunità cristiana.
La lode unisce i credenti che dicono “Amen” alla lode degli altri:
“Che dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche
con l'intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche
con l'intelligenza. Altrimenti, se tu benedici Dio soltanto con lo spirito,
colui che occupa il posto come semplice uditore come potrà dire: «Amen!»
alla tua preghiera di ringraziamento, visto che non sa quello che tu dici? Quanto
a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l'altro non è edificato”
(1 Corinzi 14:15-17).
L’unità della Comunità è la volontà di Dio.
La lode è spesso un passo di fede e ringraziamo Dio per quello che non
vediamo ancora.
Fare passi di fede è anche la volontà di Dio per noi.
La lode contribuisce a edificare l’altro; l’edificazione dei fratelli
e sorelle è anche la volontà di Dio.
7. Pensieri positivi
La lode ci de-focalizza dalle nostre mancanze, dai nostri limiti e dalla malvagità
del mondo. Queste cose generano lamentele e disperazione. Quando la nostra mente
si focalizza su la perfezione di Dio e l’opera di Gesù, non pensiamo
più à tutte queste cose negative che scoraggiano e angosciano
il mondo.
- Dio è grande indipendentemente dalla mia piccolezza!
- Dio è misericordioso indipendentemente dalle mie mancanze.
- Dio è forte, indipendentemente dalla mia debolezza!
- Dio è vittorioso, indipendentemente dei miei fallimenti.
La rivelazione che lo Spirito Santo dà, ci permette di alimentare i nostri
pensieri con cose positive, mentre il mondo si amareggia di cose negative!
“Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte
le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di
buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano
oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi 4:8).
Quello che è oggetto dei nostri pensieri alimenta la nostra lode.
La croce di Gesù ha la forma di un segno positivo. Gesù converte
le nostre cose negative in cose positive, come l’ha fatto per Giuseppe,
in Egitto:
“Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo
in bene per compiere quello che oggi avviene” (Genesi 50:20).
8. Entrate
“Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode;
celebratelo, benedite il suo nome” (Salmo 100:4).
Chiunque entra nel tempio di Dio lascia dietro di lui la realtà dolorosa
del mondo.
Fino a quando rimaniamo intrappolati nelle sofferenze, nell’incredulità,
nella ribellione a Dio, non entriamo nei suoi cortili.
La lode è il vestito giusto per entrare nei cortili di Dio.
Nell’AT, il culto celebrato a Gerusalemme richiedeva di lasciare la propria
casa, i propri problemi e le sofferenze quotidiane per spostarsi verso il tempio.
Per prepararsi a lodare Dio nei cortili del tempio, i pellegrini recitavano
salmi (i canti dei pellegrinaggi) = Salmi 120-134.
Ognuno si prepara a entrare nel tempio di Dio per lodarLo. Dio aveva dato istruzioni
dettagliate per i sacrifici, la lode e i ringraziamenti, perché erano
il cuore del culto ebraico. Gesù è entrato nel luogo santissimo,
una volte per sempre, con il suo proprio sangue.
Noi, entriamo con le lodi!
“1” NESSUNO È BUONO
“Gesù gli disse: «Perché mi chiami
buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio” (Marco
10:18).
Gesù dice due verità che vanno contro il pensiero religioso onnipresente
e che bisogna ricevere per uscire dall'imperialismo del pensiero religioso.
1. Nessuno [uomo] è buono
2. Dio è buono
1a. Nessuno pratica la bontà
“Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No, affatto! Perché
abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al
peccato, com'è scritto:
«Non c'è nessun giusto, neppure uno. Non c'è nessuno che
capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti
quanti si sono corrotti. Non c'è nessuno che pratichi la bontà,
{no,} neppure uno»” (Romani 3:9-12)
(vedi Salmi 14:1-3 “Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è
Dio». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che
faccia il bene. Il SIGNORE ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere
se vi è una persona intelligente, che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati,
tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno.
“
e Salmi 53:1-3 “Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è
Dio». Sono corrotti, commettono iniquità,
non c'è nessuno che faccia il bene. Dio guarda dal cielo i figli degli
uomini per vedere se c'è una persona intelligente che cerchi Dio. Tutti
si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene,
neppure uno“).
L'essere umano sviato e corrotto non può praticare la bontà. Paolo
dice che nessuno pratica la bontà; nemmeno tu, nemmeno io! Questo deve
essere chiaro nella nostra mente. È un dato di fatto incontestabile,
ma molto contestato. Chi lo contesta si trova nella categoria dei "Nessuno
che capisca". Fino a quando abbiamo l'illusione di non essere sviati e
corrotti, pensiamo di essere abbastanza buoni per meritare il favore di Dio!
L'uomo religioso pensa così, ma Gesù non ci propone una religione;
Gesù ci propone una relazione con il Dio santissimo! Per potere stabilire
questa relazione con Dio, abbiamo bisogno di essere riconciliati con Dio. Lo
sviamento e la corruzione ci hanno reso nemici di Dio. Gesù è
venuto per cercare e riconciliare dei nemici di Dio! Missione apparentemente
impossibile!
(Marco 10:27 “Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse:
«Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa
è possibile a Dio»”).
1b. Buono è relativo a un criterio morale
Nel pensiero umano, il concetto di buono è collegato a un sistema di
riferimento chiamato codice morale o legge religiosa.
Ogni essere umano utilizza un calibro di questo genere per concludere:
a) Io sono buono
b) Gli altri non sono buoni come me
Autoproclamarsi calibro universale è una mancanza di intelligenza (1
Corinzi 10:12 “Perciò, chi pensa di stare in piedi guardi di non
cadere”).
I più generosi dicono eventualmente che tutti sono buoni e che bisogna
ampliare la bontà di ognuno dando a ciascuno la possibilità di
esprimere la propria bontà. Così dice la filosofia comunista che
ha dimostrato di essere un inganno.
Affermare con Karl Marx "L'uomo è buono ma la società lo
corrompe" è 100% contrario alla parola di Gesù citata sopra,
cioè "Nessuno è buono". Il comunismo è un pensiero
anticristo. Karl Marx non utilizzava il calibro di Dio per definire il buono
e il male. Questa ideologia ha lasciato trace nella società odierna che
si aggrappa all’idea che gli esseri umani sono ancora capaci di praticare
la bontà. Nessun politico dice che siamo cattivi, perché la sua
politica dovrebbe essere repressiva. 3500 anni fa, Dio ha dato a Mosè
una legge che dimostra che nessuno è buono, ma la legge di Mosè
è stata travisata dal pensiero religioso per dominare sulla società
con il senso di colpa e la paura dell’inferno. Sulla base del travisamento
di questa legge, il pensiero religioso ha ucciso Gesù, il Giusto (Atti
3:14 “Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso
un omicida;”).
1c. La conoscenza del buono e del male
A Eva, il serpente aveva proposto la conoscenza del buono (= bene) e del male
come calibro di vita: “Il serpente disse alla donna: «No, non morirete
affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno
e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male»” (Genesi
3:4-5).
Sappiamo che il serpente è anticristo e che Cristo è anti-serpente.
Nell'ultimo capitolo del Libro (la Bibbia) è scritto che Cristo è
vincitore e il serpente è vinto.
Chi ascolta e mette in pratica l'insegnamento di Cristo sarà vincitore,
ma chi ascolta e mette in pratica l'insegnamento del serpente sarà vinto.
Una parte ingente dell'umanità si lascia sedurre dal discorso del serpente.
L'ignoranza o il disprezzo delle parole di Gesù portano la gente a seguire
la filosofia del serpente. Eva e Adamo hanno disprezzato la Parola che Dio aveva
pronunciato:
“Dio il Signore ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero
del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare;
perché nel
giorno che tu ne mangerai, certamente morirai»” (Genesi 2:16-17).
La scelta di Adamo ed Eva è stata drammatica e ha propulso l'umanità
nella morte.
Ogni scelta basata sul disprezzo delle Parole di Dio ha delle conseguenze drammatiche.
La volontà di conoscere il buono e il male ha contaminato tutta l’umanità
e ha generato sistemi religiosi repressivi (minacciosi).
1d. Dubitare della Parola di Dio
Dopo avere ascoltato il serpente, Adamo e Eva hanno dubitato della bontà
di Dio e hanno pensato:
“Il consiglio di Dio non è buono!”. Se il consiglio di Dio
non è buono, allora Dio non è buono! Questa conclusione è
stata indotta nella mente di Adamo ed Eva dal grande Ingannatore, cioè
il serpente. Tutte le religioni sono costruite su una conoscenza del bene e
del male; ogni sistema religioso è anticristo in quanto propone agli
esseri umani (anche a noi) di rimpiazzare Gesù con un codice morale.
Chi è al centro del nostro pensiero?
(1) Gesù e la grazia o
(2) un codice morale.
La conoscenza del bene e del male (il codice morale) avvelena tutti i rapporti
interpersonali e introduce i concetti di giudizio e condanna.
Gli esseri umani passano molto tempo a giustificarsi, a giudicare e a condannare
gli altri. Vogliono ignorare che uno solo è giudice, cioè Dio:
“Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare
e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?” (Giacomo 4:12).
Dio conosce i veri criteri per giudicare; non è il nostro caso. Gli esseri
umani vogliono innalzarsi al livello di Dio e diventare Dio per potere giudicare
tutto e tutti come la storia della torre di Babele lo mostra:
“Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre
la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo
dispersi sulla faccia di tutta la terra»” (Genesi 11:4).
Giungere fino al cielo significa innalzarsi al livello di Dio e prendere il
suo posto. Questa idea ha dei corollari sorprendenti. Conquistare il cielo per
prendere il posto di Dio è un invasione che si conclude con la volontà
di cacciare Dio via dal cielo. Nella testa dell’umanità ribelle
a Dio (i figli di Adamo), il dubbio si è fatto certezza “Dio non
è buono e bisogna prendere il potere”.
1e.- Panteismo
“Sarete come Dio” è un primo passo che il serpente propone.
A chi lo fa, il serpente suggerisce, “Siete dei!”. Il New Âge
pretende che Dio si trova in ogni persona, perché ogni persona porta
l’immagine di Dio. D’altronde, l’onnipresenza di Dio sottintende
che Dio è dappertutto, incluso nella vita di tutti gli esseri umani (panteismo).
E se il Dio buono è dentro ognuno, allora ognuno è buono! Gesù
dice chiaramente che non è così; Gesù afferma che bussa
alla porta
(Apocalisse 3:20 “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta
la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui
ed egli con me”)!
Chi bussa non è ancora dentro; dunque è fuori.
Il Dio tre volte santo e buono è fuori dal cuore dei figli di Adamo che
l’hanno rigettato.
Dall’immagine di Dio nell’essere umano, resta ben poco, dopo il
peccato di Adamo ed Eva. Dio ha dato uno spirito a ogni essere umano e lo spirito
umano fa dall’essere umano una creatura alla somiglianza di Dio (Dio è
spirito).
Lo spirito umano è stato dato ad Adamo per essere in rapporto con lo
Spirito di Dio. Il peccato ha interrotto questo rapporto. Dio NON ha messo un
po’ del Suo Spirito in tutti, come dice il panteismo. Gesù ha promesso
ai suoi discepoli nati di nuovo:
“E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore,
perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il
mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi
lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi” (Giovanni
14:16-17).
Se Gesù afferma “Sarà in voi”, significa
che non era ancora nei discepoli quando Gesù diceva queste cose! Il vangelo
di Gesù è definitivamente contrario al panteismo. Il panteismo
è anticristo.
1f.- Universalismo
Il messaggio “Siete tutti peccatori e Dio vi chiama al ravvedimento”
non fa piacere alla gente del mondo, perché non alimenta il loro ego
insaziabile di vanagloria. Il messaggio “Siete tutti buoni”, invece,
fa piacere. Chi vi crede s’illude e chi non vi crede si dispera. Viviamo
in un mondo di illusi e di disperati. Dopo avere dominato sugli esseri umani
con un messaggio che colpevolizza, la religione vuole dominare con un messaggio
che scusa e scagiona la gente (demagogia). Così nasce una banalizzazione
del peccato: “Intanto tutti lo fanno” o “Non sono peggiore
degli altri”.
Il New Age pretende che Dio non può mandare le sue creature in inferno
se è buono. Questo pensiero fa credere che, alla fine, saremo tutti salvati,
perché Dio è buono! Questa filosofia si chiama universalismo.
Il messaggio del New Age seduce molta gente e bussa, perfino, alla porta della
Chiesa di Gesù. Perciò bisogna studiare la Bibbia e conoscere
il pensiero di Dio. Gesù dichiarava: “Nessuno è buono”.
Gesù chiamava la gente al ravvedimento e alla fede:
“Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e
dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
ravvedetevi e credete al vangelo»” (Marco 1:14b-15).
Il vangelo di Dio è definitivamente opposto all’universalismo.
L’universalismo toglie ogni responsabilità agli esseri umani, poiché
Dio decide per loro e impone la sua decisione.
Invece, l’amore non impone; l’amore propone e lascia scegliere!
L’universalismo è un pensiero anticristo!
1g. L’umanesimo anticristo
Il diavolo è riuscito a invertire la verità e a fare dire a certi
filosofi: “Ognuno è buono. Dio non è buono”. Invertire
la verità significa mentire; il diavolo è bugiardo e padre della
menzogna. Questo tipo di travisamento delle parole di Dio è frequente
e la gente del mondo (i figli di Adamo) crede più facilmente alle menzogne
del diavolo che alla verità che esce dalla bocca di Dio. Così
hanno fatto Adamo ed Eva. Queste cose sono state scritte per la nostra istruzione
(Romani 15:4 “Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato,
fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la
consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza”)!
Non solo il Comunismo proclama “L’uomo è buono”, ma
aggiunge “Dio non è buono”, perciò il
Comunismo è determinato a perseguitare i cristiani che confessano con
il loro Signore “Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè
Dio.”
In tutti i stati nei quali il Comunismo è stato scelto come fondamenta
della società, i cristiani nati di nuovo sono perseguitati.
Non c’è un Comunismo cristiano; il Comunismo di Karl Marx è
una bugia e il vero Cristianesimo è la verità.
Il ragionamento del Comunismo è “Se Dio non è buono”,
e non lo è, “bisogna eliminarLo”.
La persecuzione di chiunque crede in Dio è un atto di purificazione dell’umanità
che viene considerato utile alla società. Perciò si parla di umanesimo.
Il comunismo di Karl Marx è una manifestazione dell’umanesimo anticristo;
il panteismo e l’universalismo sono altre filosofie anticristo:
“Ragazzi, è l'ultima ora. Come avete udito, l'anticristo deve venire,
e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo
che è l'ultima ora” (1 Giovanni 2:18).
1h. Il buono è buono e il male è male
Dire che l’essere umano è abbastanza buono per salvarsi da solo
è un illusione, cioè una menzogna. Il diavolo è il padre
della menzogna (Giovanni 8:44 “Voi siete figli del diavolo, che è
vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato
omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché
non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che
è suo perché è bugiardo e padre della menzogna.”).
Guai a chi chiama il vero falso e il falso vero:
“Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano
le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il
dolce in amaro! Guai a quelli che si ritengono saggi e si credono intelligenti!”
(Isaia 5:20-21).
C’è una confusione grave, nel mondo odierno, perché la gente
è condizionata ad accettare il male e a chiamarlo bene. Così il
peccato diviene accettabile o onorabile. L’atteggiamento verso l’omosessualità
illustra questa confusione.
La Bibbia propone molto di più che una sentenza: “È buono”
o “È male”; la Bibbia propone la guarigione. La religione
non può proporre la guarigione. Gesù guariva a 360°. Gesù
non ha cambiato (Ebrei 13:8 “Gesù Cristo è lo stesso ieri,
oggi e in eterno”) e continua a guarire!
Nel conflitto morale tra chi chiama l’omosessualità “bene”
e chi la chiama “male”, il vangelo di Gesù propone un’alternativa
che nessuna religione propone, cioè la guarigione. Non siamo più
centrati su un giudizio “È buono” o “È male”,
ma sulla guarigione.
Nessuna sessualità è buona se non è vissuta nell’amore
di Dio. Dire che l’eterosessualità è buona e che l’omosessualità
è male è soltanto un giudizio morale, ma la morale non rende nessuno
felice, anzi... ! La liberazione, la guarigione e la trasformazione rendono
felici i seguaci di Gesù.
1i. Non c’è nessun miglioramento
L'umanità non dà nessun segno di miglioramento; gli esseri umani
sono oggi tanto malvagi quanto erano 3000 anni fa. Le religioni arginano la
malvagità, ma non la cancellano.
La conoscenza può dare un senso civico, ma non aiuta a togliere la malvagità.
Non c'è nessun miglioramento percettibile e la malvagità divampa
in un’umanità sempre più numerosa.
La bontà rimane un concetto astratto e quando qualcosa che gli assomiglia
si manifesta, nasconde interessi personali egoisti. Nessuno è buono con
generosità. I miglioramenti promessi dalle ideologie filosofiche e politiche
non si sono concretizzati. Anzi, la malvagità si esprime sempre di più
senza ritegno. Il contrario di buono è cattivo o malvagio. Gesù
non aveva nessun'illusione sulla bontà degli esseri umani né sul
loro miglioramento. Gesù li chiamava malvagi! Gesù non ha mai
detto "State buoni" o "Miglioratevi". Gesù era consapevole
che gli esseri umani sono tutti totalmente malvagi, cattivi e corrotti. Gesù
sapeva che l'unica soluzione era di ripartire a capo, cioè nascere di
nuovo (Giovanni 3:3 “Gesù gli rispose: «In verità,
in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può
vedere il regno di Dio»”).
Siamo totalmente incapaci di togliere la malvagità dalla nostra vita.
Gesù vede oltre a quello che mostriamo; Gesù vede la vera natura
dei figli di Adamo e li dichiara malvagi:
“Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose
buone a quelli che gliele domandano!” (Matteo 7:11).
“Razza di vipere, come potete dire cose buone essendo malvagi? Poiché
dall'abbondanza del cuore la bocca parla” (Matteo 12:34).
Smettiamola di volere migliorare le nostre opere (il fare) senza chiedere a
Dio di cambiare la nostra natura (l’essere)! Il primo problema da risolvere
è colui dell'essere, non del fare.
Il fare è un effetto collaterale dell'essere. Chi sei? Agli occhi di
Dio ci sono due risposte possibili:
1. Essere un figlio di Adamo
2. Essere un figlio di Dio in Gesù Cristo
I figli di Adamo sono disubbidienti e maledetti. La loro eredità è
la morte e la loro cultura è il peccato. I figli di Dio, invece, sono
ubbidienti e benedetti. La loro eredità è la vita e la loro cultura
è la santità. Si passa dalla realtà di figlio/a di Adamo
a quella di figlio/a di Dio mediante la nuova nascita. Che liberazione!
1j.- Fare e essere
Quando Gesù dichiara “nessuno è buono, solo Dio è
buono”, esso afferma che c’è una differenza di fondo tra
la natura degli esseri umani e quella di Dio. Mentre siamo abituati a considerare
il buono e il male in termine di “fare”, Gesù porta il discorso
sul “essere”: Nessuno è buono; solo Dio è buono. Possiamo
fare sforzi per cambiare quello che facciamo, ma non possiamo cambiare quello
che siamo.
Eppure Gesù dice che se non cambiamo quello che siamo non possiamo entrare
nel Regno di Dio. E Gesù “spiega” che bisogna nascere di
nuovo (Giovanni 3:3 “Gesù gli rispose: «In verità,
in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può
vedere il regno di Dio»”).
Il concetto di cambiare natura (l’essere) è rivoluzionario, perché
totalmente fuori portata da qualunque religione.
Il vangelo di Gesù è l’unica alternativa ai sistemi religiosi
e alle filosofie ingannatrici. Gesù c’invita a osare considerare
onestamente che non siamo buoni, perché ci dà una speranza, una
soluzione, una vittoria. Il mondo è triste, depresso, illuso, disperato
e rassegnato. Gesù è La Via, l’unica Via che permette di
uscire dall’eredità di Adamo, cioè la corruzione.
DIMENTICARE LA CASA DI PAPÀ
“Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, perché
disse: «Dio mi ha fatto dimenticare ogni mio affanno e tutta la casa di
mio padre»” (Genesi 41:51).
1. Lasciare la casa di papà
Il nome di Manasse significa “Che fa dimenticare”.
Tutto l'affanno di Giuseppe è stato una liberazione dalla casa di suo
padre. Lasciare la casa del padre per diventare adulto e creare una propria
famiglia è un ordine di Dio che Gesù cita:
"Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà
con sua moglie, e i due saranno una sola carne?” (Matteo 19:5) (vedi Genesi
2:24 “Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà
a sua moglie, e saranno una stessa carne”
e Efesini 5:31 “Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre
e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola”).
Giuseppe era troppo amato da suo padre per poterlo lasciare
di propria volontà. L'amore di Giacobbe per Giuseppe era paradossalmente
un ostacolo al piano di Dio. Era risaputo dagli altri fratelli che Giacobbe
aveva una preferenza per Giuseppe.
Questa preferenza faceva comodo a Giuseppe ma l'imprigionava in un ruolo che
non era voluto da Dio. L'amore morboso di un genitore può imprigionare
i figli in un ruolo sbagliato.
Chi sa se Giuseppe ha capito che Dio aveva programmato l’avventura dolorosa
che ha vissuto per aiutarlo a dimenticare la casa di suo padre e creare la sua
propria.
L'amore morboso inibisce chi ne è l'oggetto e ne fa l'ostaggio del genitore.
L'amore che prende un figlio in ostaggio non è amore per il figlio ma
egoismo del genitore (istinto paterno).
Rispettare un padre aguzzino è impossibile.
Giuseppe ha dovuto essere liberato dal padre aguzzino per potere diventare adulto
e libero.
Quattordici anni di sofferenza per liberarsi dall'influenza di suo padre.
Tutto il condizionamento del bambino Giuseppe era stato fatto da preferenze,
ingiustizie, privilegi e comodità. Per molti era considerato come fortunato,
ma per Dio era considerato come perduto. Giuseppe era diventato un bambino capriccioso
e arrogante a motivo di questa immunità verso i castighi che fanno rigare
i figli dritto.
L'amore morboso rende i figli capricciosi e arroganti. Questo condizionamento
sbagliato è una prigione. E chi ne esce libero da questa prigione?
14 anni di sofferenza, umiliazione, solitudine e ingiustizia sono stati necessari
a Giuseppe per dimenticare la sua infanzia viziata.
Si diviene capriccioso in poco tempo, ma ci vuole molto tempo per uscire da
questo comportamento sbagliato; molto tempo e molte sofferenze. Dio sa recuperare
le situazioni perse; Dio è specializzato nell’impossibile.
2. Chi è il padre?
Dimenticare la casa del padre e un percorso difficile.
Siamo tutti nati nella casa di Adamo e uscirne sembra essere una missione impossibile.
Gesù è il liberatore profetizzato da Isaia:
“Lo Spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore
mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare
quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli
che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l'anno
di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti
quelli che sono afflitti;” (Isaia 61:1-2).
La salvezza è uscire dalla casa del padre Adamo! Gesù è
venuto per proclamare la libertà agli esseri umani che sono schiavi dal
condizionamento del padre Adamo.
La strada di Giuseppe è stata profetica; il suo dolore annunciava la
crocifissione della carne per scoprire la vita dello spirito. Tutti i figli
di Adamo sono dei maleducati, agli occhi di Dio, e Gesù è venuto
chiamare dei maleducati per farne dei figli di Dio. Fare dimenticare la maleducazione
è una missione difficile e la sofferenza vi è attaccata. Dopo
quattordici anni, Giuseppe ha capito che la sua sofferenza non era stata vana
perché aveva permesso di dimenticare la casa del padre aguzzino. È
stato un gran passo avanti per lui, ma c'è di più! Giuseppe ha
anche capito che Dio voleva utilizzarlo per diventare strumento di salvezza
per tutto il suo popolo:
“Giuseppe disse loro: «Non temete. Sono io forse al posto di Dio?
Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo
in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo
numeroso” (Genesi 50:19-20).
3. Maturare
Quando Giuseppe era bambino, pensava come un bambino capriccioso, parlava come
un bambino maleducato e si comportava come un bambino arrogante. Paolo scriveva:
quando sono diventato adulto, ho fatto sparire quello che era dal bambino:
“Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo
da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino”
(1 Corinzi 13:11)!
Per diventare adulto, Giuseppe ha dovuto far sparire quello che era dal bambino.
Quattordici anni di sofferenza per diventare adulto e dimenticare la casa del
padre nella quale Giuseppe era diventato capriccioso, maleducato e arrogante!
Dio chiama tutti a osare uscire dalla casa del proprio padre e ad uscire dal
modo di pensare/agire del bambino.
La scuola di Dio è dura ma sbocca sulla benedizione.
Giuseppe non è rimasto in prigione per sempre; Dio l’ha fatto uscire
quando ebbe capito l’insegnamento necessario. Certi sono docili e capiscono
in poco tempo; altri sono ribelli e non capiscono mai.
L’obiettivo di Dio non è di farci soffrire, ma di farci maturare.
Non imprecare contro Dio quando soffri ingiustamente; Dio permette la sofferenza
per insegnarti qualcosa.
Gesù diceva: “Ricevete la mia istruzione” o “imparate
da me” (Matteo 11:29 “Prendete su di voi il mio giogo e imparate
da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo
alle anime vostre”).
4. Uscite!
“Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa (Babilonia),
o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate
coinvolti nei suoi castighi;” (Apocalisse 18:4).
Esci, fratello, esci dal carcere del passato; Gesù ne ha aperto la porta!
Dio ci chiama tutti a uscire da qualcosa che non è nostro per osare conquistare
il nostro:
“Il SIGNORE disse ad Abramo: «Va' via dal tuo paese, dai tuoi parenti
e dalla casa di tuo padre, e va' nel paese che io ti mostrerò;”
(Genesi 12:1).
Abbiamo stabilito la nostra casa in prigioni chiamate:
• Brutte abitudini
• Colpevolezza
• Ragionamenti sbagliati
• (Mal)Educazione
• Cultura
• Religione
• Angoscia/depressione
• Ecc.
Gesù ne apre la porta, ma chi oserà uscirne?
Fuori dalla prigione siamo vulnerabili e gli altri ci fanno un po' paura! Ci
siamo abituati alle nostre prigioni e non vogliamo uscirne.
I muri delle nostre prigioni ci rassicurano. Ci vuole un po' di coraggio per
uscirne e Gesù ci comunica questo coraggio! Gesù ci chiama a uscire
dalle nostre prigioni come Dio ha chiamato Israele fuori dall’Egitto (schiavitù)!
Giuseppe non è uscito dalla casa del suo padre per scelta personale,
ma per scelta dei suoi fratelli gelosi. Essi pensavano castigarlo, ma è
stato una benedizione per Giuseppe, a lungo termine (Quattordici anni è
un lungo termine).
Dio ha fatto concorrere per il suo bene tutte le sofferenze vissute da Giuseppe.
Dio non ha cambiato e può farlo per te, oggi!
5. Il progetto di Dio
Dio ha utilizzato la sofferenza per salvare Giuseppe dalla sua infanzia viziata
e per salvare i suoi fratelli dalla carestia. E se Dio utilizzasse la sofferenza
per farti uscire dalle tue prigioni e salvare gli altri dalla morte? Dio non
si compiace a vedere i suoi figli/e soffrire, ma permette la sofferenza come
scuola di vita, scuola di liberazione.
Nessuno non ha mai realizzato qualcosa senza esserci spinto/a. La sofferenza
ci spinge avanti. Giuseppe doveva andare avanti e dimenticare la casa di suo
padre per creare la propria.
Crocifiggere la carne è sempre doloroso per la carne! Chi non la crocifigga
vive sempre nella casa del padre Adamo. Dimenticare, come Giuseppe, la casa
del proprio padre significa
smettere di vivere secondo i desideri della carne per imparare a vivere secondo
lo spirito:
“Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne;
invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.
Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama
lo Spirito è vita e pace; infatti ciò che brama la carne è
inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio
e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere
a Dio. Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito
di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli
non appartiene a lui” (Romani 8:5-9).
Ognuno deve smettere di illudersi! Ognuno deve smettere di
pensare che nella casa di Adamo tutto è bello: Ognuno deve smettere di
considerare che la carne può soddisfare i suoi bisogni!
Quelli che vivono secondo la carne sono insaziabili e mai saziati. Quando Dio
ha immaginato l’essere umano, ha previsto che sia riempito dal Suo Spirito
Santo, perciò ha soffiato su Adamo.
Senza la pienezza dello Spirito Santo, siamo vuoti e insoddisfatti.
Il battesimo cristiano è un simbolo del passaggio fuori dall’eredità
di Adamo verso l’eredità di Gesù.
L’INFERNO
“«C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora
e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; e c'era un mendicante,
chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, e bramoso di
sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano
a leccargli le ulceri. Avvenne che il povero morì e fu portato dagli
angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. E nell'Ades,
essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro
nel suo seno; ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me,
e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la
lingua, perché sono tormentato in questa fiamma". Ma Abraamo disse:
"Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni
e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato,
e tu sei tormentato. Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una
grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non
possano, né di là si passi da noi". Ed egli disse: "Ti
prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, perché ho
cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche
loro in questo luogo di tormento". Abraamo disse: "Hanno Mosè
e i profeti; ascoltino quelli". Ed egli: "No, padre Abraamo; ma se
qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno". Abraamo rispose: "Se
non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure
se uno dei morti risuscita"»” (Luca 16:19-31).
1. Inferno = perdizione = stagno di fuoco
La parola “inferno” non si trova nella traduzione Nuova Riveduta
della Bibbia, mais la sua realtà è chiaramente descritta con altre
parole.
Gesù stesso ha parlato molte volte di questa realtà, non per minacciare
qualcuno, ma per esortarci a non andarvi (avvertire non è minacciare).
La parola “inferno” viene da “inferiore”; i cadaveri
sono sepolti in un luogo inferiore rispetto al livello del suolo. Gesù
utilizza anche la parola “perdizione” e dice che tutti i figli di
Adamo camminano sulla via spaziosa che conduce alla perdizione.
Gesù ci offre di uscire dalla realtà dei figli di Adamo e di diventare
figli di Dio.
I figli di Adamo camminano sulla la via spaziosa che conduce alla perdizione,
mentre i figli di Dio camminano sulla via stretta che conduce alla vita:
“Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e
spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano
per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla
vita! E pochi sono quelli che la trovano”
(Matteo 7:13-14).
La perdizione è l'inferno dal quale nessuno può uscire:
“Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine,
perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né
di là si passi da noi" (Luca 16:26).
L'inferno è un punto di non ritorno. Non esistono possibilità
di uscirne né dall’Ades, né dall'inferno dopo la morte perciò
bisogna decidere, mentre siamo ancora in vita su questa terra. Si tratta di
una decisione che riguarda la nostra eternità e tanti esseri umani trascurano
di pensare all'eternità. Il diavolo è il grande ingannatore (bugiardo)
e il suo obbiettivo è di mandare un gran numero di esseri umani all'inferno
dove lui stesso sarà gettato, alla fine:
“E il diavolo, che le aveva sedotte, fu gettato nello stagno di fuoco
e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati
giorno e notte, nei secoli dei secoli” (Apocalisse 20:10).
La seduzione del diavolo è di fare credere agli stolti che non c'è
un inferno e che possono tranquillamente continuare di peccare impunemente.
L’inferno è la privazione della presenza di Dio:
“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23).
Gesù menziona che l’inferno è un luogo di tormento e di
perdizione.
Il paradiso, invece, è un luogo di benessere, nell’armonia
di Dio.
Nel nostro spazio tempo, l’inferno è sotto la terra e il paradiso
si trova sopra; Gesù è stato innalzato nel cielo (sopra la terra).
Gesù ci ha insegnato a pregare:
“Padre nostro che sei nei cieli” (Matteo 6:9). Tuttavia i cieli
di qui parla Gesù non sono l’universo popolato di galassie, ma
la dimensione spirituale fuori dallo spazio-tempo.
2. Sapere per decidere
Se l'idea dell'inferno è stata abusivamente
utilizzata dalle religioni per estorcere soldi ai creduloni
(traffico delle indulgenze), bisogna sapere che:
(1) non c’è un purgatorio e
(2) non sono i soldi che permettono di strappare chiunque dall'inferno.
Poveri e ricchi sono uguali davanti all'inferno. Non si tratta né di
spaventare nessuno né di ingannare nessuno.
Si tratta di conoscere la verità per prendere la decisione più
importante che sia per rispondere alla domanda: “Dove passerai l’eternità?”
Se non ci fosse un inferno, Gesù sarebbe morto in vano. Gesù è
morto per salvarci dall’inferno.
Il pensiero umanista e "generoso" dice che un Dio buono non può
mandare le sue creature all'inferno e che, alla fine, Dio salverà tutti
gli esseri umani. Non è il pensiero della Bibbia. Certamente Dio non
ha nessun piacere a condannare le sue creature all'inferno ma Dio è giusto
e rifiuta di decidere per noi! L'amore lascia libero di scegliere.
L'amore informa e stimola a fare la scelta giusta, ma rifiuta di imporre la
scelta giusta.
I genitori impongono le loro scelte ai figli/e fino a quando non sono adulti
e responsabili, ma già all'adolescenza, i figli/e si oppongono alle scelte
dei genitori.
Gli adolescenti rivendicano il diritto all'autodeterminazione.
Non hanno sempre l'informazione necessaria per fare le scelte
giuste, ma vogliono scegliere loro stessi senza essere costretti da nessuno.
I ricatti affettivi e l'autoritarismo spietato dei genitori sono dei meccanismi
che certi genitori utilizzano per forzare i figli/e a sottomettersi, ma non
rispettano la libertà dei figli. Quando i figli sentono che la loro libertà
non è rispettata entrano nella ribellione aperta. Non sanno che la ribellione
è una seduzione del diavolo per mandarli all'inferno:
“[I peccati] ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo
mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera
oggi negli uomini ribelli” (Efesini 2:2).
Volere decidere dell'orientamento della propria vita è una buona cosa;
perciò bisogna generare una sana riflessione e provvedere a un'informazione
utile. La repressione genera un popolo infantile che si rassegna a non decidere
niente, perché è stato condizionato a pensare che non sa scegliere
e che deve accettare, per il proprio bene, le decisioni di chi pretende sapere.
La religione massacra il libero arbitrio e infantilizza i suoi addetti.
Dio chiama tutti gli adulti ad abbandonare quello che è dei bambini:
“Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo
da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino”
(1 Corinzi 13:11).
Se Dio vuole diventare il Padre celeste di tutti gli esseri umani, non infantilizza
nessuno.
Dio ha mandato i suoi profeti e Gesù per informarci, ma chi li ascolta?
E tra chi li ascolta, chi fa la scelta giusta?
La salvezza è un dono che Dio ci offre. La salvezza non ci costa niente,
perché Gesù ne ha già pagato il prezzo. Ma da che cosa
Gesù ci salva se non dall'inferno, dalla perdizione e dallo stagno di
fuoco?
3. Gesù ha saccheggiato l’inferno
Nei tre giorni tra la morte e la risurrezione di Gesù, Paolo ci dice
che Gesù è sceso nei luoghi inferiori per saccheggiare l’inferno:
“Per questo è detto: «Salito in alto, egli [Gesù]
ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini».
Ora, questo «è salito» che cosa vuol dire se non che egli
era anche disceso nelle parti più basse della terra? Colui che è
disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli,
affinché riempisse ogni cosa” (Efesini 4:8-10).
Prima della morte e della risurrezione di Gesù, nessuno
poteva andare in paradiso perché tutti avevano peccato. Dio è
giusto e non poteva chiudere un occhio sui peccati degli esseri umani. L’anima
di tutti aspettava nel soggiorno dei morti (greco: Ades: ebreo: Sheol), anche
quella degli uomini di Dio come Noè, Abraamo, Mosè e Daniele.
In questi tre giorni, Gesù è andato nel soggiorno dei morti per
portare con sè dei prigionieri, cioè l’anima degli esseri
umani prigionieri dal soggiorno dei morti.
Questi esseri umani avevano sperato in Dio e avevano capito che il Messia doveva
venire per riscattare la loro anima da questo luogo.
Il prezzo del loro riscatto era il sangue di Gesù, perciò non
potevano essere liberati dal soggiorno dei morti fino a quando Gesù non
aveva sparso il suo sangue per il perdono dei loro peccati.
Al brigante, sulla croce, Gesù dice che sarà nel paradiso lo stesso
giorno:
“Ed egli [Gesù] gli disse: «Io ti dico in verità,
oggi tu sarai con me in paradiso»”
(Luca 23:43).
Da quando Gesù è morto, l’anima dei credenti non va più
nei luoghi inferi, ma va nel paradiso di cui Gesù ha aperto la porta.
4. Buona Notizia
Sapere che cosa è l’inferno e da che cosa Gesù ci ha strappati
deve riempire il nostro cuore di gratitudine e di amore. La mente di numerosi
cristiani è intorpidita e non fanno caso né dell’inferno
né della salvezza che Gesù ci offre. Perciò la lode del
popolo di Dio è spesso anonima!
Sapere che certi familiari, il panificio dell’angolo, i colleghi di lavoro
e numerose etnie non ancora raggiunte dai missionari vanno in inferno dovrebbe
spingerci a parlare e testimoniare.
Chiediamo a Dio di produrre in noi un amore e uno zelo nuovo per partecipare
attivamente al Gran Mandato che Gesù ci ha lasciato. Il Gran Mandato
è il testamento di Gesù in quanto è l’ultimo ordine
che ha dato ai discepoli prima di essere rapito nel cielo.
Assistere persone in pericolo è un dovere del codice della strada, ma
è anche un ordine di Dio verso tutti i persi che ci circondano.
Una moltitudine di essere umani cammina sulla strada larga e va in perdizione
senza essere stati informati. Chi li informerà e li chiamerà a
cambiare strada?
I musulmani sono terrorizzati dall’idea dell’inferno e, per loro,
le regole per evitare di andarvi non sono chiare. Abbiamo la possibilità
di testimoniare che Gesù ci ha liberato dall’inferno:
“Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno
del suo amato Figlio” (Colossesi 1:13).
Dio vuole renderci inventivi per annunciare il vangelo di Gesù a 360°.
Che cosa diremo al Signore quando ci chiederà “Perché non
ti sei preoccupato della salvezza degli altri esseri umani?” Caino diceva
a Dio che gli chiedeva “Dove è il tuo fratello?: «Non lo
so. Sono forse il guardiano di mio fratello?» (Genesi 4:9). Si, ognuno
è guardiano di suo fratello e della sua sorella.
GESTIRE L’INSICUREZZA
“In pace mi coricherò e in pace dormirò,
perché tu solo, o Signore, mi fai abitare al sicuro”
(Salmo 4:8).
Le minacce del diavolo
Abbiamo bisogno di sicurezza per vivere, ma dove la troviamo?
La nostra carne è imperialista e rifiuta categoricamente di uscire dalla
sicurezza. Spesso si tratta di falsa sicurezza e l'ignoriamo.
Siamo minacciati e ci sentiamo insicuri. Ci sono delle macchinazioni del diavolo
per toglierci la vita e abbiamo paura. Insicurezza e paura
sono due sorelle gemelle!
“Affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo
le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11).
• L'arma dei terroristi è l'insicurezza.
• L'arma dei persecutori è l'insicurezza.
• L'arma dei ladri è l'insicurezza!
• L’arma del diavolo è l’insicurezza.
Da quando Adamo ed Eva sono stati cacciati via dal giardino d'Eden, c'è
insicurezza sulla terra.
- Gli esseri umani hanno costruito delle città fortificate con mura alte
e fossati e porte blindate per dormire e vivere in sicurezza.
- L'industria dei sistemi d’allarme antifurto
si sviluppa perché ci sono tanti ladri pronti a penetrare sino al l'intimità
delle nostre camere per derubarci!
- I tecnici sviluppano sistemi sofisticati per proteggere le nostre case, le
nostre macchine e le nostre banche, ma i ladri seguono a pari passo! L'insicurezza
e il male stimolano la ricerca!
- I nostri computer sono a repentaglio; tra virus e hacker, l’informazione
è minacciata e deve essere codificata per rimanere sicura.
- La nostra carta di credito è minacciata e le banche lavorano a rafforzare
la loro sicurezza.
La falsa sicurezza delle religioni
Le religioni producono riti che dovrebbero ottenere il favore di Dio contro
la disperazione della morte e l'insicurezza rampante nel mondo.
Sicurezza contro fede
Il bisogno di sicurezza può diventare un ostacolo
alla vita per fede.
Dio ci chiama a uscire dalla nostra "comfort zone" nella quale ci
sentiamo al sicuro.
Troviamo tanti pretesti per non ubbidire a Dio e rimanere nella nostra "comfort
zone".
Pensiamo che Dio ci ha dato un cervello e che il cervello rifiuta di correre
rischi.
Uscire dalla comfort zone è un rischio!
Gesù ha lasciato la sua comfort zone nel cielo per venire sulla terra.
Non c'era sicurezza sulla terra e Gesù è
stato assassinato.
Scegliere un marito
Una ragazza considera la sicurezza che offre un ragazzo prima di decidere di
sposarlo o meno.
Un ragazzo che non offre abbastanza sicurezza è rigettato, perché
ci vuole sicurezza per allevare bambini.
La sicurezza ha diversi aspetti:
• le risorse materiali (soldi)
• la protezione dei più deboli (moglie e bambini)
• la reputazione sociale (integrità, rispetto, ammirazione, ecc.)
• la fedeltà e la stabilità emotiva ecc.
Solo Dio dà la vera sicurezza
Davanti a tanta insicurezza, Dio ci propone la vera sicurezza, quella che non
tradisce mai.
1. “Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non
temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga
mi danno sicurezza” (Salmi 23:4).
2. “Garantisci sicurezza al tuo servo e non
lasciare che i superbi mi opprimano” (Salmi 119:122).
3. “Perché il SIGNORE sarà la tua sicurezza,
e preserverà il tuo piede da ogni insidia” (Proverbi 3:26).
4. “C'è grande sicurezza nel timore
del SIGNORE; egli sarà un rifugio per i figli di chi lo teme” (Proverbi
14:26).
Rassicurare il popolo
«Siate forti e coraggiosi! Non temete e non vi sgomentate a causa del
re d'Assiria e della moltitudine che l'accompagna; perché con noi è
uno più grande di ciò che è con lui. Con lui è un
braccio di carne; con noi è il Signore nostro Dio, per aiutarci e combattere
le nostre battaglie». E il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia,
re di Giuda (2 Cronache 32:7-8).
Il popolo aveva bisogno di essere rassicurato perché si sentiva minacciato
di un esercito più forte di lui. La crudeltà delle guerre semina
l’insicurezza e le nazioni spendono somme enormi per essere armate e offrire
ai loro cittadini la sicurezza.
Le nazioni povere sono la preda delle potenze economiche e politiche.
Il popolo ha bisogno di essere rassicurato e Dio manda i suoi profeti per parlare
al suo cuore.
La Chiesa di Gesù ha un ruolo importante in quanto conosce il Signore
che dà la sicurezza!
Pace e sicurezza
Le società ricche lavorano a generare sicurezza per gli esseri umani
e l’ONU si dà da fare per questo, ma la sicurezza degli esseri
umani è vana; sola la sicurezza che Dio dà regge in tempi di
difficoltà. Alla fine dei tempi, Paolo ci annuncia che tutto il sistema
crollerà e che ci sarà una rovina improvvisa:
“Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa
verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno”
(1 Tessalonicesi 5:3).
Non si tratta di farsi paura, ma di scommettere sulla sicurezza vera, cioè
quella che Dio dà.
SICUREZZA
Questa espressione appare in 13 versetti:
5. “Voi dunque passerete il Giordano e abiterete il paese che il SIGNORE,
il vostro Dio, vi dà in eredità; avrete pace da tutti i vostri
nemici che vi circondano e vivrete nella sicurezza”
(Deuteronomio 12:10)
6. “Ezechia rispose a Isaia: «La parola del SIGNORE che tu hai pronunciata,
è buona». Poi aggiunse: «Sì, se almeno vi sarà
pace e sicurezza durante la mia vita»”
(2 Re 20:19)
7. “Dà loro sicurezza, fiducia, e
i suoi occhi vegliano sul loro cammino” (Giobbe 24:23)
8. “Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non
temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga
mi danno sicurezza” (Salmi 23:4)
9. “Garantisci sicurezza al tuo servo e non
lasciare che i superbi mi opprimano” (Salmi 119:122)
10. “Perché il SIGNORE sarà la tua
sicurezza, e preserverà il tuo piede da ogni insidia” (Proverbi
3:26)
11. “C'è grande sicurezza nel timore
del SIGNORE; egli sarà un rifugio per i figli di chi lo teme” (Proverbi
14:26)
12. “L'opera della giustizia sarà la pace e l'azione della giustizia,
tranquillità e sicurezza per sempre”
(Isaia 32:17)
13. “Ezechia rispose a Isaia: «La parola del SIGNORE che tu hai
pronunciata, è buona». Poi aggiunse: «Perché ci sarà
almeno pace e sicurezza durante la mia vita»”
(Isaia 39:8)
14. “Prima di questi giorni non c'era salario per il lavoro dell'uomo,
né salario per il lavoro delle bestie; non c'era nessuna sicurezza
per quelli che andavano e venivano, a motivo del nemico; e io mettevo gli uni
contro gli altri” (Zaccaria 8:10)
15. “Quel che dico quando mi vanto con tanta sicurezza,
non lo dico secondo il Signore, ma come se fossi pazzo” (2 Corinzi 11:17)
16. “Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore. Io non mi stanco
di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza
per voi” (Filippesi 3:1)
17. “Quando diranno: «Pace e sicurezza»,
allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla
donna incinta; e non scamperanno”. (1 Tessalonicesi 5:3)
-
SICURO
Questa espressione appare in 58 versetti:
1. “Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti
la tua vita al sicuro: non guardare indietro e
non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti
perirai!»” (Genesi 19:17)
2. “Voi metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie prescrizioni
e le adempirete e starete al sicuro nel paese”
(Levitico 25:18)
3. “La tua vita ti starà davanti come sospesa; tremerai notte e
giorno e non sarai sicuro della tua esistenza”
(Deuteronomio 28:66)
4. “Di Beniamino disse: «Egli, il prediletto del SIGNORE, abiterà
al sicuro presso di lui. Il SIGNORE gli farà
sempre riparo ed egli riposerà tra le sue colline»” (Deuteronomio
33:12)
5. “Israele abiterà al sicuro, la
sorgente di Giacobbe sgorgherà solitaria in un paese di frumento e di
mosto, dove il cielo stilla rugiada” (Deuteronomio 33:28)
6. “Vi prego dunque, giuratemi per il SIGNORE, poiché vi ho trattati
con bontà, che anche voi tratterete con bontà la casa di mio padre;
e datemi un segno sicuro” (Giosuè
2:12)
7. “Affinché l'omicida che avrà ucciso qualcuno senza averne
l'intenzione, possa mettersi al sicuro; esse vi
serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue” (Giosuè
20:3)
8. “Gedeone salì per la via dei nomadi, a oriente di Noba e di
Iogbea, e sconfisse l'esercito, che si credeva sicuro”
(Giudici 8:11)
9. “I cinque uomini dunque partirono, giunsero a Lais e videro che il
popolo, che vi abitava, viveva al sicuro, come
gli abitanti di Sidone, tranquillo e fiducioso, poiché nel paese non
c'era nessuno in autorità che potesse fare loro il minimo torto; inoltre
erano lontani dai Sidoni e non avevano relazione con nessuno” (Giudici
18:7)
10. “Quando arriverete là, troverete un popolo che se ne sta sicuro.
Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo in mano: è un luogo dove
non manca nulla di ciò che è sulla terra»” (Giudici
18:10)
11. “Il SIGNORE mandò Ierubbaal, Bedan, Iefte e Samuele, e vi liberò
dalle mani dei nemici che vi circondavano, e viveste al
sicuro” (1 Samuele 12:11)
12. “Il SIGNORE tratti Gionatan con tutto il suo rigore! Nel caso poi
che mio padre voglia farti del male, te lo farò sapere e ti lascerò
partire perché tu ti metta al sicuro; e
il SIGNORE sia con te come è stato con mio padre!” (1 Samuele 20:13)
13. “Resta con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua; con
me sarai al sicuro»” (1 Samuele 22:23)
14. “Non è così della mia casa davanti a Dio? Poich'egli
ha stabilito con me un patto eterno, ben regolato in ogni punto e perfettamente
sicuro. Non farà egli germogliare la mia
completa salvezza e tutto ciò che io bramo?” (2 Samuele 23:5)
15. “Gli abitanti di Giuda e Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, vissero
al sicuro, ognuno all'ombra della sua vite e del
suo fico, tutto il tempo che regnò Salomone”. (1 Re 4:25)
16. “La mattina seguente si alzarono presto e si misero in marcia verso
il deserto di Tecoa; mentre si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi,
disse: «Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nel
SIGNORE, vostro Dio, e sarete al sicuro; credete
ai suoi profeti, e trionferete!»” (2 Cronache 20:20)
17. “Saprai al sicuro la tua tenda; e, visitando
i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla” (Giobbe 5:24)
18. “Sarai fiducioso perché avrai speranza; ti guarderai bene attorno
e ti coricherai sicuro” (Giobbe 11:18)
19. “Sono invece tranquille le tende dei ladri; chi provoca Dio, chi si
fa un dio della propria forza, se ne sta al sicuro”
(Giobbe 12:6)
20. “La loro casa è in pace, al sicuro
da spaventi, la verga di Dio non li colpisce” (Giobbe 21:9)
21. “Lo sai di sicuro! Perché tu eri
allora già nato, e il numero dei tuoi giorni è grande!...”
(Giobbe 38:21)
22. “In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché
tu solo, o SIGNORE, mi fai abitare al sicuro”
(Salmi 4:8)
23. “Il SIGNORE sarà un rifugio sicuro per l'oppresso, un rifugio
sicuro in tempo d'angoscia;” (Salmi 9:9)
24. “Perciò il mio cuore si rallegra, l'anima mia esulta; anche
la mia carne dimorerà al sicuro;”
(Salmi 16:9)
25. “«Non distruggere». Inno di Davide, quando Saul mandò
uomini a sorvegliare la casa per ucciderlo. Liberami dai miei nemici, o mio
Dio; portami in alto al sicuro dai miei avversari”
(Salmi 59:1)
26. “La loro tavola imbandita sia per essi come una trappola, un tranello
quando si credono al sicuro!” (Salmi 69:22)
27. “Per la tua giustizia, liberami, mettimi al sicuro!
Porgi a me il tuo orecchio, e salvami!” (Salmi 71:2)
28. “Io sono per molti come un prodigio: tu sei il mio rifugio sicuro”
(Salmi 71:7)
29. “Sicuro proseguirò nella mia strada,
perché ricerco i tuoi precetti”. (Salmi 119:45)
30. “Ma chi mi ascolta starà al sicuro,
vivrà tranquillo, senza paura di nessun male»” (Proverbi
1:33)
31. “Allora camminerai sicuro per la tua
via e il tuo piede non inciamperà” (Proverbi 3:23)
32. “Chi cammina nell'integrità cammina sicuro,
ma chi va per vie tortuose sarà scoperto” (Proverbi 10:9)
33. “L'empio fugge senza che nessuno lo perseguiti, ma il giusto se ne
sta sicuro come un leone” (Proverbi 28:1)
34. “La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel SIGNORE
è al sicuro” (Proverbi 29:25)
35. “Il suo ruggito è come quello di un leone; rugge come il leoncello;
rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro,
senza che nessuno gliela strappi” (Isaia 5:29)
36. “I più poveri avranno di che pascersi e i bisognosi riposeranno
al sicuro; ma io farò morir di fame la tua
radice e quel che rimarrà di te sarà ucciso” (Isaia 14:30)
37. “Voi dite: «Noi abbiamo fatto alleanza con la morte, abbiamo
fatto un patto con il soggiorno dei morti; quando l'inondante flagello passerà,
non giungerà fino a noi perché abbiamo fatto della menzogna il
nostro rifugio e ci siamo messi al sicuro
dietro l'inganno»” (Isaia 28:15)
38. “Ora ascolta questo, o voluttuosa, che abiti al sicuro,
e dici in cuor tuo: "Io, e nessun altro all'infuori di me; io non rimarrò
mai vedova e non conoscerò privazione di figli";” (Isaia 47:8)
39. “«Se, correndo con dei pedoni, questi ti stancano, come potrai
gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro
che in terra di pace, come farai quando il Giordano sarà in piena?”
(Geremia 12:5)
40. “Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà
sicuro nella sua dimora; questo sarà il
nome con il quale sarà chiamato: SIGNORE-nostra-giustizia” (Geremia
23:6)
41. "Ecco, li raccoglierò da tutti i paesi dove li ho cacciati nella
mia ira, nel mio furore, nella mia grande indignazione; li farò tornare
in questo luogo e ve li farò abitare al sicuro;”
(Geremia 32:37)
42. “In quei giorni, Giuda sarà salvato e Gerusalemme abiterà
al sicuro; questo è il nome con cui sarà
chiamata: SIGNORE nostra giustizia" (Geremia 33:16)
43. “Alzatevi, salite contro una nazione che gode pace e abita al sicuro»,
dice il SIGNORE; «che non ha né porte né sbarre, e risiede
solitaria” (Geremia 49:31)
44. “Vi abiteranno al sicuro; costruiranno case e pianteranno vigne; abiteranno
al sicuro, quando io avrò eseguito i miei
giudizi su tutti quelli che li circondano e li disprezzano; e conosceranno che
io sono il SIGNORE, il loro Dio"»” (Ezechiele 28:26)
45. “In quel giorno, dalla mia presenza partiranno messaggeri su navi
per spaventare l'Etiopia, che si ritiene al sicuro,
e regnerà tra di loro il terrore come nel giorno dell'Egitto; poiché,
ecco, la cosa sta per avvenire" (Ezechiele 30:9)
46. “Stabilirò con esse un patto di pace; farò sparire le
bestie selvatiche dal paese; le mie pecore abiteranno al sicuro
nel deserto e dormiranno nelle foreste” (Ezechiele 34:25)
47. “L'albero dei campi darà il suo frutto, e la terra darà
i suoi prodotti. Esse staranno al sicuro sul loro
suolo e conosceranno che io sono il SIGNORE, quando spezzerò le sbarre
del loro giogo e le libererò dalla mano di quelli che le tenevano schiave”
(Ezechiele 34:27)
48. “Non saranno più preda delle nazioni; le bestie dei campi non
le divoreranno più, ma se ne staranno al sicuro,
senza che nessuno più le spaventi” (Ezechiele 34:28)
49. “Dopo molti giorni tu riceverai l'ordine; negli ultimi anni verrai
contro il paese sottratto alla spada, contro la nazione raccolta in mezzo a
molti popoli, sui monti d'Israele, che sono stati per tanto tempo deserti; ma,
fatta uscire dai popoli, essa abiterà tutta quanta al sicuro”
(Ezechiele 38:8)
50. “Dirai: 'Io salirò contro questo paese di villaggi aperti;
piomberò su questa gente che vive tranquilla e abita al sicuro,
che risiede tutta in luoghi senza mura e non ha né sbarre né porte'”
(Ezechiele 38:11)
51. “Perciò, figlio d'uomo, profetizza, e di' a Gog: Così
parla il Signore, DIO: "In quel giorno, quando il mio popolo Israele abiterà
al sicuro, tu lo saprai;” (Ezechiele 38:14)
52. “Essi avranno finito di portare il loro disonore e la pena di tutte
le infedeltà che hanno commesse contro di me, quando abiteranno al sicuro
nel loro paese e non vi sarà più nessuno che li spaventi;”
(Ezechiele 39:26)
53. “A motivo della sua astuzia, la frode prospererà nelle sue
mani; il suo cuore si inorgoglirà; distruggerà molte persone che
si credevano al sicuro. Si ergerà pure contro
il principe dei prìncipi, ma sarà infranto senza intervento umano”
(Daniele 8:25)
54. “Quel giorno io farò per loro un patto con le bestie dei campi,
con gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo; spezzerò e allontanerò
dal paese l'arco, la spada, la guerra, e li farò riposare al
sicuro” (Osea 2:18)
55. “Cercate il SIGNORE, voi tutti umili della terra, che mettete in pratica
i suoi precetti! Cercate la giustizia, cercate l'umiltà! Forse sarete
messi al sicuro nel giorno dell'ira del SIGNORE”
(Sofonia 2:3)
56. “La gente abiterà in essa e non ci sarà più nessun
interdetto; Gerusalemme se ne starà al sicuro”
(Zaccaria 14:11)
57. “Quando l'uomo forte, ben armato, guarda l'ingresso della sua casa,
ciò che egli possiede è al sicuro;”
(Luca 11:21)
58. “Pietro, rientrato in sé, disse: «Ora so di sicuro
che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di
Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei»”
(Atti 12:11)
-
SICURA in Genesi 1:1 – Apocalisse 22:21 (Nuova
Riveduta)
Questa espressione appare in 11 versetti:
1. “Ma il terzo giorno, mentre quelli erano sofferenti, due dei figli
di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada,
assalirono la città che si riteneva sicura,
e uccisero tutti i maschi” (Genesi 34:25)
2. “Egli è strappato dalla sua tenda che credeva sicura,
è fatto scendere verso il re degli spaventi” (Giobbe 18:14)
3. “L'empio fa un'opera illusoria, ma chi semina giustizia ha una ricompensa
sicura” (Proverbi 11:18)
4. “Allora io dissi: «Ah, Signore, DIO! ecco, i profeti dicono loro:
"Voi non vedrete la spada, né avrete mai la fame; ma io vi darò
una pace sicura in questo luogo"»”
(Geremia 14:13)
5. “Proprio come la pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza intervento
umano, e spezzare il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il gran
Dio ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire d'ora in poi. Il sogno
è vero e sicura è la sua interpretazione»”
(Daniele 2:45)
6. “Tale sarà la città festante, che se ne sta sicura
e dice in cuor suo: «Io, e nessun altro all'infuori di me!» Come
mai è diventata un deserto, un covo per le bestie? Chiunque le passerà
vicino fischierà e agiterà la mano” (Sofonia 2:15)
7. “Perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il
mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura
prova a tutti, risuscitandolo dai morti»” (Atti 17:31)
8. “Perciò l'eredità è per fede, affinché
sia per grazia; in modo che la promessa sia sicura
per tutta la discendenza; non soltanto per quella che è sotto la legge,
ma anche per quella che discende dalla fede d'Abraamo. Egli è padre di
noi tutti” (Romani 4:16)
9. “Attaccato alla parola sicura, così
come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana
dottrina e di convincere quelli che contraddicono” (Tito 1:9)
10. “Questa speranza la teniamo come un'àncora dell'anima,
sicura e ferma, che penetra oltre la cortina” (Ebrei 6:19)
11. “Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render
sicura la vostra vocazione ed elezione; perché,
così facendo, non inciamperete mai” (2 Pietro 1:10)
A PROPOSITO DI PIETRO (08-10-2019)
1. Introduzione
Fra i discepoli di Gesù, Pietro è certamente quello che emerge
sia per le sue molteplici dimostrazioni di fede, sia per le sue cadute. Il suo
nome era Simone (che sente), ma Gesù gli diede il nome di Pietro (sasso,
ciottolo).
- Egli aveva una natura ardente, un temperamento vivace, impetuoso;
era un uomo franco, aperto, schietto, energico, pieno d'entusiasmo, ma talvolta
anche presuntuoso: faceva troppo assegnamento sulla propria forza morale, mentre,
poi, il timore aveva su di lui il sopravvento.
- Quando Gesù lo chiamò per farne un suo discepolo, abbandonò
prestamente ogni cosa e lo seguì. Questo non fu un sacrificio lieve,
ma Pietro non se ne pentì mai.
Con Gesù percorse la Galilea, la Giudea, la Samaria. Ovunque andava Gesù,
egli era al suo seguito. Fu scelto da Gesù per seguirlo, sul monte della
trasfigurazione. Egli era anche tra coloro che più da vicino, avrebbero
dovuto pregare con Gesù nell'orto del Getsemani.
- A lui Gesù predisse il martirio; infatti, così ci è tramandata
unanimemente la testimonianza di vari scritti antichi, della morte con la quale
avrebbe glorificato il suo Signore.
- L'episodio che, senza alcun dubbio, lo ha reso celebre a tutti i posteri Cristiani,
è quello in cui Gesù ebbe a dirgli:
“E anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò
la mia chiesa, e le porte del soggiorno dei morti non la potranno vincere”
(Matteo 16:18).
In realtà sono molti quelli che conoscono queste parole,
ma sono pochi quelli che conoscono l'intero episodio e sanno coniugarlo con
tutti gli avvenimenti che lo riguardano. Rileggiamo perciò per intero
quello che è scritto in Matteo 16:13,20:
“Poi Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo, domandò
ai suoi discepoli:
«Chi dice la gente che sia il Figlio dell'uomo?» Essi risposero:
«Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno
dei profeti». Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?»
Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona,
perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre
mio che è nei cieli. E anch'io ti dico: “Tu sei Pietro, e su questa
pietra edificherò la mia chiesa, e le porte del soggiorno dei morti non
la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto
ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò
che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò
ai suoi discepoli di non dire a nessuno che egli era il Cristo.”
Il magistero della Chiesa Cattolica, in queste parole rivolte
da Gesù a Pietro, vede la sua elevazione a capo della Chiesa. Capo della
Chiesa è il Vescovo di Roma, cioè il Papa, che secondo lo stesso
magistero, è il legittimo successore di Pietro.
In occasione della incoronazione del Vescovo di Roma, il Cardinale preposto
a porre la tiara sul capo del Pontefice neo eletto pronunzia queste parole:
“Ricevi la tiara adorna di tre corone, e sappi che sei il padre dei Principi
e dei Re, il reggitore del mondo, il Vicario in terra del Salvatore nostro Gesù
Cristo, cui è onore e gloria nei secoli dei secoli” (così
ha scritto Silvio Romani nella Enciclopedia del Cristianesimo, alla voce:
“Incoronazione”).
La domanda a cui desidero rispondere mediante il presente studio è questa:
Con le parole pronunziate da Gesù rivolte a Pietro, come abbiamo letto
nel Vangelo di Matteo, è vero che Gesù ha eletto Pietro a capo
della Chiesa? E, se eventualmente, quelle parole non costituiscono l'elezione
di Pietro a capo della Chiesa, che significato hanno?
“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”
Abbiamo già letto l'intero dialogo fra Gesù e Simon Pietro mentre
erano in Cesarea di Filippi.
Il testo che tratteremo in questa prima parte come ho detto nell'introduzione
riguarda Matteo 16:17,18: “Gesù, replicando, disse: «Tu sei
beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno
rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E anch'io ti dico:
Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte
del soggiorno dei morti non la potranno vincere.”
Il magistero della Chiesa Cattolica afferma che Gesù,
con queste parole, ha costituito Pietro, capo di tutta la Chiesa Cristiana,
e che il Vescovo di Roma, il Papa, è il suo legittimo successore. Nella
Costituzione “De Ecclesia” del concilio Vaticano Secondo, è
stata ribadita questa dottrina fondamentale della Chiesa Cattolica. In essa
leggiamo infatti: “Certamente Pietro fu costituito da Gesù Pietra
Fondamentale della sua Chiesa e Pastore supremo di tutto il gregge, donde il
suo Primato sui fedeli e sugli Apostoli che si perpetua nel Romano Pontefice,
successore di Pietro” (Costituzione “De Ecclesia”: Ed. Città
Nuova, pag. 14).
L'autore cattolico Silvio Romani dice ancora: “Se successore di San Pietro
non è il Papa, non è nessun altro: così nessuna Chiesa
sarebbe la Chiesa di Cristo, ed il Cattolicesimo, fondato da Cristo, come Cristo
l'ha voluto, sarebbe stato liquidato da Nerone con la morte di Pietro, e Cristo
nella sua più solenne promessa, sarebbe stato smentito dal fatto, appena
un trentennio dopo. Il Papa, dunque, è investito degli stessi poteri
e doveri di Pietro e delle sue stesse prerogative, come la Chiesa da venti secoli
confessa”. (Silvio Romani nella Enciclopedia del Cristianesimo alla voce
“Papa”).
Lo stesso Romani, parlando del primato di Pietro, dice alla
voce “Primato”: “Primato: sommo potere conferito da Gesù
a Pietro, che racchiude non soltanto una preminenza onorifica, ma anche una
vera e propria autorità e giurisdizione su tutti gli altri Apostoli.
Dal Vangelo risulta chiaramente la promessa di questo primato: (tu sei Pietro
etc.) e il conferimento (pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle). Dagli
Atti degli Apostoli risulta poi, che Pietro, consapevole di questa giurisdizione,
la esercitò fortemente nella Chiesa primitiva e nessuno osò negargliela
come un'usurpazione indebita”.
Poniamoci allora alcune domande:
• “È vero che Pietro è stato costituito da Cristo
Capo della Chiesa?” • “È vero che ha esercitato il
Primato in seno alla Chiesa primitiva?
• “È vero Che nessuno osò negarglielo come fosse una
usurpazione?” Vi sono varie ragioni per respingere tutte queste affermazioni.
Ora vedremo le ragioni che escludono il primato di Pietro.
2. Una indispensabile premessa
La dichiarazione di Gesù: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò
la mia Chiesa” (Matteo 16:18) è riportata soltanto dall'evangelista
Matteo. Gli altri tre evangelisti hanno tutti e tre raccontato l'episodio della
testimonianza di Pietro e tutti e tre concludono il loro dire con le parole
che Pietro rivolge a Gesù dicendogli:
“Tu sei il Cristo , il Figlio dell'Iddio vivente” (Marco 8:29)
“Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» Pietro
rispose: «Il Cristo di Dio»” (Luca 9:20) “Simon Pietro
gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna;
e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio»”
(Giovanni 6:68, 69).
Tutti e tre gli Evangelisti omettono il resto dell'episodio. Quindi apprendiamo
solo da Matteo che Gesù ha detto: “Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa”.
Come mai gli altri tre evangelisti omettono questa frase rivolta da Gesù
a Pietro?
Secondo alcuni, questa risposta di Gesù sarebbe stata interpolata nel
IV secolo per sostenere la tesi che Pietro era stato costituito da Cristo capo
di tutta la Chiesa e che il Vescovo di Roma ne era l'unico e legittimo successore.
Questa opinione, però, non ha alcun fondamento storico
ed è da rigettare: la Parola non può avere mistificazioni di sorta.
Inoltre è da notare che se il passo fosse stato interpolato ad arte,
non avrebbe lasciato la porta aperta alle discussioni, ma sarebbe stato interpolato
in modo diverso, con parole meno equivoche, che non avrebbero lasciato alcun
dubbio. Inoltre l'avrebbero aggiunto anche negli altri Evangeli! È, quindi,
più credibile che il passo sia autentico. Anzi, al momento opportuno,
vedremo come esso ha un grande valore, anche se non ha lo stesso significato
che gli attribuisce la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, in genere e in particolare:
dal Concilio Vaticano II in poi. Il passo, quindi, è da ritenersi autentico.
Come spiegare dunque, l'omissione da parte degli altri tre
evangelisti, di quelle parole?
È certo che, se Gesù avesse voluto mettere Pietro a capo della
Sua Chiesa, l'omissione di questa costituzione sarebbe grave. Ma noi sappiamo
che gli evangelisti hanno scritto gli Evangeli sotto la guida e l'ispirazione
dello Spirito Santo, questo esclude che possa esserci stata una tale omissione.
Da bravi conoscitori del messaggio di Gesù, essi sapevano che il Maestro
con quelle parole da loro omesse, non intendeva elevare Pietro a capo della
Cristianità, la Sua Chiesa Universale, quindi l'omissione non è
un fatto che mette sott'accusa la Parola scritta, ma, come vedremo, sott'accusa
sono quelli che rivoltano i concetti fondamentali della Parola di Dio.
Molte cose hanno dovuto omettere gli evangelisti nei loro
Evangeli, anche per motivi di spazio; l'evangelista Giovanni lo ha dichiarato
dicendo:
“Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero
a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se
ne
scriverebbero” (Giovanni 21:25).
Gli Evangelisti si sono limitati a riportare i fatti salienti,
e per gli altri tre Evangelisti i fatti salienti, più importanti relativi
alla conversazione di Gesù con i Suoi discepoli in Cesarea di Filippi,
erano costituiti dalla confessione di fede di Pietro:
“Tu sei il Cristo il Figlio dell'iddio vivente”.
Giovanni nel suo Evangelo lo dichiara solennemente, dicendo:
“Ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù
è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate
vita nel suo nome” (Giovanni. 20:31).
Per i tre Evangelisti, o sarebbe meglio dire: per Lo Spirito Santo, le parole
che Gesù rivolse a Pietro non erano tanto importanti quanto quelle della
confessione di fede di Pietro a Gesù; del resto, come vedremo in seguito,
le parole di Gesù erano una ripetizione delle parole di Pietro e ne sottolineavano
il valore, ma non costituivano il fatto nuovo della presunta elevazione di Pietro
a Capo dei credenti. Per questo quelle parole non sono scritte nei vangeli di
Marco, Luca e Giovanni.
3. Un errore da evitare
Nelle parole di Gesù rivolte a Pietro, che costituiscono l'oggetto del
nostro studio, osserviamo che Gesù disse: “Tu sei Pietro ed io
su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Il significato greco
di questi due vocaboli impiegati nel Sacro Testo è diverso:
Petros significa ciottolo, una qualunque pietra; Petra, invece, significa roccia,
macigno. Una più precisa traduzione del testo originale sarebbe questa:
“Tu sei un ciottolo, ed io su questa roccia (la tua affermazione) edificherò
la mia Chiesa”.
Questa più precisa traduzione del testo originale greco
eviterebbe l'errore che induce a confondere il significato di “petros”
con “petra”. Cristo, infatti, non ha edificato la Sua Chiesa su
un ciottolo qualunque, ma l'ha edificata sulla “roccia”.
Chi sia questa roccia lo vedremo più avanti; e se a noi è difficile
comprendere il senso delle parole di Gesù, non era difficile per i discepoli,
sapere che la Roccia è Cristo, come dice Paolo in 1 Corinzi 10:4: “Bevvero
tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale
che li seguiva; e questa roccia era Cristo”, l'affermazione di Pietro:
“Tu sei il Figliuolo dell'Iddio vivente”, era il riconoscimento
della persona di Gesù, che il Padre aveva mandato nel mondo come Messia
e Salvatore di tutti i credenti.
Proprio per questa ragione Gesù ebbe a dirgli:
“Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il
sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E anch'io
ti dico: Tu sei Pietro, (un ciottolo) e su questa pietra (la roccia, l'affermazione
da te espressa) edificherò la mia Chiesa” (Matteo 16:17,18).
È indispensabile evitare l'errore di confondere la “petra”,
che è la roccia, con il “petros” che è il sasso, il
semplice ciottolo.
Evitando questo errore, il testo appare più chiaro.
4. Una disputa molto significativa
Nell'Evangelo di Luca leggiamo quanto segue:
“Fra di loro (i discepoli) nacque anche una contesa: chi di essi fosse
considerato il più grande. Ma egli disse loro: «I re delle nazioni
le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati
benefattori. Ma per voi non dev'essere così; anzi il più grande
tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve.
Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure
colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono
in mezzo a voi come colui che serve” (Luca 22:24-27).
Questa contesa avvenne tra i discepoli dopo aver celebrato
l'ultima cena con il loro Signore, quando cominciarono a intuire che Gesù
parlava della Sua morte.
Questa avvenne, quindi, molto tempo dopo che Gesù ebbe a dire a Pietro:
“Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”.
Orbene, se con queste parole Gesù avesse costituito Pietro capo della
Chiesa, questa contesa fra i discepoli non sarebbe sorta, perché essi
avrebbero ben saputo che Gesù aveva costituito Pietro come loro futuro
capo.
Ma essi disputavano per sapere chi di loro fosse reputato maggiore, perché
alle parole rivolte da Gesù a Pietro non avevano dato il significato
di una elezione a capo della Chiesa.
Qualcuno può osservare che i discepoli non avevano compreso le parole
di Gesù, come del resto non avevano compreso molte altre cose, altrettanto
importanti. Anche ammettendo questa ipotesi, l'episodio narrato da Luca, non
si ferma alla disputa fra i discepoli, ma ha anche un seguito: Luca ci dice
che Gesù intervenne nella loro disputa. Orbene, se Gesù avesse
costituito Pietro come capo della Chiesa, avrebbe detto loro: “Perché
disputate? Non ricordate che in Cesarea di Filippi ho costituito Pietro come
vostro capo e capo della Chiesa?”. Al contrario, invece, Gesù intervenne
per dichiarare loro che nessuno doveva ambire al primato per signoreggiare sul
gregge, ma che coloro che avessero voluto essere grandi dinanzi agli occhi dell'Eterno,
avrebbero dovuto comportarsi da servi, come Egli si era comportato, servo. Con
il Suo intervento Gesù elimina l'idea che, con le parole rivolte a Pietro
in Cesarea di Filippi, lo abbia costituito Principe degli Apostoli e capo di
tutta la Chiesa.
5. Uguaglianza fra i discepoli
L'Evangelista Matteo, lo stesso che ha riportato nel suo Vangelo le parole di
Gesù che noi stiamo esaminando, riporta un altro discorso che Gesù
fece ai suoi discepoli in un'altra circostanza; infatti, Gesù ebbe a
dir loro:
“Ma voi non vi fate chiamare «Rabbì»; perché
uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. Non chiamate
nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro,
quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una
sola è la vostra Guida, il Cristo”.
Anche questo discorso, è stato fatto dopo aver detto
a Pietro: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia
chiesa” e anche qui dissipa ogni idea di primato.
Con questa Sua dichiarazione, Gesù stabilisce due principi:
1. La perfetta eguaglianza fra i discepoli; nessuno di loro avrebbe dovuto farsi
chiamare dagli altri: Maestro, Padre, Guida, dovendosi fra loro considerare
tutti fratelli, nessuno maggiore degli altri.
2. Con questa categorica proibizione di farsi chiamare dagli altri uomini: Maestro,
Padre, Guida, ci dice che questi attributi appartengono a Dio Padre e a Lui
solo.
Gesù aveva stabilito l'uguaglianza di tutti gli apostoli
e di tutti i membri della Chiesa, locale e universale nella quale solo lo Spirito
Santo è il suo degno rappresentante, e non un uomo: “Ma il Consolatore,
lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà
ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v'ho detto” (Giovanni
14:26). È Lui il delegato, il Vicario, non un uomo!
Perciò, Egli ha proibito ai discepoli di tutti i tempi, di assumere le
funzioni di capo di tutta la Chiesa. Ne consegue che chi si appropria di questi
attributi, se ne appropria arbitrariamente, usurpando ciò che appartiene
a Dio.
Per questa ragione Gregorio I detto Magno, Vescovo di Roma, scrisse una lettera
al Patriarca metropolitano di Costantinopoli, Giovanni, il Digiunatore, che
aveva assunto il titolo di Vescovo Universale, dicendogli:
“Io dichiaro positivamente e liberamente che chiunque si fa chiamare Vescovo
Universale, o vuole che gli si dia un tale titolo, ha l'orgoglio ed il carattere
dell'anticristo, di cui egli è il precursore”. (Ep.VI, 80: citata
da E. Meynier: in Storia dei Papi, tipografia Alpina Torre Pellice 1932 pag.
71).
6. Pietro negli Atti degli Apostoli
Pietro non ha mai esercitato le funzioni di Capo della Chiesa. Dopo l'ascensione
di Gesù in cielo, non ha mai esercitato le funzioni di principe degli
apostoli e della Chiesa. Vi furono, infatti, dei provvedimenti presi dalla Chiesa,
che se essa avesse avuto un capo, sarebbero stati presi solo da Pietro. Dalla
Parola di Dio risulta invece che nessuna particolare funzione sia stata mai
compiuta da Pietro. Anzi. Esaminiamo alcuni esempi:
• L'elezione del dodicesimo apostolo: l'apostolo Pietro, in un discorso
rivolto alle circa 120 persone radunate, fece loro rilevare che il tradimento
di Giuda e il suo successivo suicidio avevano fatto scendere il numero dei discepoli
da 12 a 11. Pietro suggerì di procedere all'elezione del dodicesimo apostolo
scegliendolo fra coloro che erano stati in compagnia di Gesù a cominciare
dal battesimo di Giovanni sino alla Sua ascensione. Ad eleggere il dodicesimo
apostolo, però, non fu Pietro ma si “tirò a sorte”
tra due discepoli che avevano questi requisiti, e la sorte cadde su Mattia che
fu associato agli undici. (At 1:26). Se Pietro avesse esercitato la funzione
di capo del gruppo, nello stesso modo come Gesù aveva eletto i 12 discepoli,
egli avrebbe eletto il dodicesimo venuto meno. Ma non fu lui ad eleggerlo, perché
non ha mai esercitato la funzione di Capo.
• Elezione dei sette diaconi: moltiplicandosi il numero
dei convertiti, aumentavano anche le esigenze. Gli apostoli non tenevano dietro
a tutti i servizi e necessità. Gli apostoli fecero presente a tutti i
membri della Chiesa che era necessario trovare tra i membri sette uomini, dei
quali si fosse avuta ottima testimonianza e che essi avrebbero costituito come
diaconi. Quando questi sette uomini furono trovati, i membri “li presentarono
agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani” (Atti
6:6). Non fu Pietro ad eleggere i diaconi, ma avrebbe dovuto farlo lui se avesse
esercitato la funzione di capo della Chiesa. Fu la Chiesa a scegliere gli uomini
e il collegio degli apostoli a consacrarli come Diaconi.
• L'Evangelo in Samaria: in seguito ad una persecuzione
a cui andò incontro la Chiesa di Gerusalemme, tutti furono dispersi,
tranne gli Apostoli. I dispersi uscirono da Gerusalemme e cominciarono ad annunziare
altrove il messaggio della Buona Novella.
Con gioia i Samaritani accettarono il messaggio di salvezza annunziato loro
da Filippo
che era uno dei Diaconi. Era indispensabile che l'opera da lui iniziata fosse
portata a compimento dagli Apostoli. Se Pietro fosse stato il Capo della Chiesa,
egli stesso, venuto a conoscenza di questa esigenza, avrebbe inviato in Samaria
uno degli Apostoli. Leggiamo, invece, che “gli Apostoli che erano a Gerusalemme,
avendo inteso che la Samaria aveva ricevuto la Parola di Dio, vi mandarono Pietro
e
Giovanni” (Atti 8:14). Pietro, dunque, anziché ordinare ad altri
di andare, ha ricevuto lui l'ordine di andare, perché non era il Capo
della Chiesa.
• La conferenza di Gerusalemme: l'Evangelo era stato
annunziato anche ai pagani, e molti di loro si erano convertiti al Cristianesimo.
Ma, le Chiese Cristiane, fino ad allora, erano formate, da credenti che provenivano
dal Giudaesimo, i quali erano tutti circoncisi, ma i pagani non lo erano. Perciò
nacque una discussione, perché alcuni fra i Giudei convertiti, affermavano
che i pagani convertiti dovevano anche loro essere circoncisi secondo il rito
di Mosè per essere salvati. Altri Giudei convertiti, invece, erano pienamente
convinti che ai fini della salvezza la circoncisione non aveva alcun valore.
Come si risolse la situazione? Fu stabilito che le parti controverse, rappresentate
dai più ragguardevoli “salissero a Gerusalemme agli Apostoli e
Anziani per trattare questa questione”. (Atti 15.2).
Ebbene, se Pietro fosse stato il Capo della Chiesa, egli stesso avrebbe dovuto
convocare quei credenti per risolvere la controversia dando delle direttive
secondo i suggerimenti dello Spirito Santo. Rileviamo invece che non fu Pietro
a convocare la Conferenza di Gerusalemme ma le Chiese nelle quali nacque il
dissenso; non fu Pietro a presiedere la Conferenza e a proclamare quanto era
stato stabilito; perciò, risulta che anche in occasione della Conferenza
di Gerusalemme, Pietro non ha esercitato la funzione di Capo della Chiesa.
Infatti leggiamo: “Allora gli apostoli e gli anziani si riunirono per
esaminare la questione. Ed essendone nata una vivace discussione, Pietro si
alzò in piedi e disse: «Fratelli, voi sapete che dall'inizio Dio
scelse tra voi me, affinché dalla mia bocca gli stranieri udissero la
Parola del vangelo e credessero. E Dio, che conosce i cuori, rese testimonianza
in loro favore, dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; e non fece alcuna
discriminazione fra noi e loro, purificando i loro cuori mediante la fede. Or
dunque perché tentate Dio mettendo sul collo dei discepoli un giogo che
né i padri nostri né noi siamo stati in grado di portare? Ma noi
crediamo per essere salvati mediante la grazia del Signore Gesù allo
stesso modo di loro»” (Atti 15:6-11)
È evidente qui, che Pietro non ha aperto i lavori della Conferenza per
ricevere i convenuti e presentare il dilemma da affrontare.
È detto, infatti, che prima che Pietro aprisse la bocca per parlare,
era nata “una vivace discussione” fra i convenuti.
Inoltre Pietro, nel prendere la parola, reclama l'ascolto non come Capo della
Chiesa, ma come colui che prima era stato eletto da Cristo Gesù per portare
l'evangelo ai Gentili, riferendo che Dio aveva dato lo Spirito Santo ai Gentili,
che non erano circoncisi, deducendone che la circoncisione non era indispensabile
ai fini della salvezza.
Pietro non fu neppure l'ultimo a parlare per concludere i lavori della Conferenza
in quanto dopo di lui parlarono Barnaba, Paolo ed infine per concludere i lavori
parlò Giacomo, il fratello di Gesù, Anziano della Chiesa di Gerusalemme.
A concludere i lavori della Conferenza fu, dunque, Giacomo con una proposta
conclusiva approvata dal collegio degli Apostoli ed inviata tramite lettera
alle chiese.
Pietro, in tutto questo, non ha avuto una funzione direttiva.
Nel risolvere il problema, si è uniformato agli ordini impartiti da Dio
Padre, da Gesù Cristo e dallo Spirito Santo.
Pietro, dunque, non ha esercitato la funzione di Capo della Chiesa in nessuna
circostanza, come le vicende del libro degli Atti ci ricordano.
SIETE MALVAGI! (27-10-2019)
“Se dunque voi, che siete malvagi, sapete
dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è
nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!”
(Matteo 7:11).
Gesù comunica un messaggio che ci fa piacere: Dio è buono e
vuole dare cose buone ai suoi figli.
Gesù comunica anche un messaggio che ci fa meno piacere: siete malvagi!
La malvagità divampa nell’umanità da quando Adamo ed Eva
si sono ribellati contro Dio.
La malvagità è una conseguenza della separazione tra Dio e gli
esseri umani. La malvagità è l’assenza di bontà.
La bontà è una caratteristica di Dio, ma chi si è separato
da Dio si è separato della bontà e manifesta l’assenza di
bontà, cioè la malvagità.
L’Antico Testamento mostra che i discendenti di Adamo erano malvagi.
1. Il diluvio
“Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla
terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi
in ogni tempo” (Genesi 6:5).
Dio ha mandato il diluvio sulla terra a causa della malvagità
dei suoi abitanti, tutti figli e figlie di Adamo. L'arca di Noè era un
passaggio attraverso la morte e profetizzava una risurrezione, quella che Gesù
rende possibile nel battesimo cristiano.
La morte è l'unico modo di spogliarsi dall'eredità di Adamo.
La risurrezione è l'unico modo di camminare in novità di vita,
cioè liberati dalla malvagità!
Tuttavia, i discendenti di Noè avevano ancora la natura di Adamo poiché
il diluvio era solo una metafora della morte e della risurrezione.
La metafora si è concretizzata in Gesù. Solo Gesù può
liberare dall'eredità di Adamo.
Gesù, in quanto Figlio di Dio, aveva un’altra eredità, un
eredità benedetta.
Chi si ravvede, si converte e passa attraverso le acque del battesimo, s'identifica
con Gesù e nasce di nuovo. Nascere da Dio fa dei battezzati dei figli/e
di Dio che hanno il privilegio di condividere l'eredità di Gesù:
“Se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo,
se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui”
(Romani 8:17).
2. Giona mandato a Ninive
“«Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama
contro di lei che la loro malvagità è
salita fino a me»” (Giona 1:2).
Dio ha chiamato il profeta Giona e l’ha mandato a proclamare un messaggio
difficile agli abitanti della città di Ninive: Il motivo per il quale
Dio ha mandato Giona a Ninive è la malvagità dei suoi abitanti.
Il messaggio che Giona doveva predicare era:
"Siete malvagi e Dio sta per distruggervi!".
Ci piace sentire predicare che Dio ci ama e che ci vuole salvare, ma come reagiamo
al messaggio confidato a Giona? Gli abitanti di Ninive si sono ravveduti
dalla loro malvagità.
Dio ha preso l’iniziativa di mandare Giona a Ninive per avvertirne gli
abitanti e chiamarli alla conversione.
Tutti i profeti mandati da Dio hanno chiamato gli uomini a ravvedersi dalla
loro malvagità.
Dio detesta la malvagità ma vuole salvare i malvagi; perciò manda
profeti per chiamarli al pentimento e per comunicare a loro che c’è
speranza.
Come Dio ha mandato Giona tra esseri umani malvagi, ci manda anche noi, con
lo stesso messaggio!
3. Umanesimo e “buona morale”
L’umanesimo, invece, dichiara che gli esseri umani nascono buoni e che
la società li corrompe.
L’idea di essere nati buono/a fa piacere a tutti e molti adulti s’illudono
di essere rimasti buoni. Tutte le religioni dicono che c’è qualcosa
di buono in ognuno e che bisogna ampliarlo.
Tanti sforzi vani sono fatti per migliore gli esseri umani e dopo due millenni
di dimostrazione del contrario, c’è ancora chi che pensa che si
può migliorare la gente con la “buona morale” e l’educazione.
La Bibbia, invece, dice che siamo tutti malvagi, figli di malvagi.
4. Buoni doni e gente malvagia
Gesù dichiara che i genitori possono dare buoni doni ai loro figli ed
essere malvagi! Tanta gente, invece, si ritiene “buona” perché
dà buoni doni agli altri.
Ovviamente Gesù utilizza un altro calibro di quello della gente che si
ritiene abusivamente "buona"!
L'insegnamento di Gesù è stupendo perché diverge dal condizionamento
umano, cioè l’umanesimo e la “buona morale”.
Gesù dichiara che praticare la buona morale non rende nessuno buono agli
occhi di Dio. Gesù azzecca una verità che disturba la gente religiosa
che si ritiene “buona”.
Gesù dichiara con franchezza "Siete tutti malvagi!".
5. Essere e fare
Gesù distingue tra quello che siete e quello che fate.
I religiosi di buona morale si soffermano su quello che la gente fa, mentre
Dio guarda a quello che la gente è.
Quando cominciamo ad analizzare onestamente quello che siamo, scopriamo di non
essere così buoni come ci piacerebbe essere.
Abbiamo imparato a nascondere la nostra malvagità agli altri e... a noi
stessi.
Ma chi potrà nascondere la propria malvagità a Dio?
• Quando ci arrabbiamo e inveiamo contro gli utenti della strada nel segreto
della nostra macchina, c'è poca bontà da ritenere!
• Quando coltiviamo pensieri impuri nel segreto del nostro cuore, la malvagità
viene a gala.
• Quando concepiamo piani machiavellici per ripagare chi ci ha offesi,
diventiamo ingegnosi per fare il male! Altro che bontà!
La mente e gli emozioni sono contaminati dalla malvagità.
6. Educazione e condizionamento
L’educazione ci ha insegnato ad arginare i nostri pensieri malvagi (?),
ma arginarli non significa cancellarne l’origine, cioè il cuore
(vedi Matteo 15:19 Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi,
adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni).
La buona morale ci fa, perfino, sorridere a chi vorremmo mandare in quel paese.
La cortesia della buona morale è spesso ipocrita e ci spetta pensarci!
Dio ci pensa e Gesù ce lo dice: "Siete tutti malvagi, nonostante
la vostra buona educazione!".
Siamo condizionati a pensare che si deve pentirsi dalle cose brute che abbiamo
FATTE, ma Gesù c’invita a pentirci per quello che SIAMO. Siamo
malvagi!
7. Un altruismo egoista
C'è qualcosa di ambiguo nei nostri comportamenti. La motivazione del
"bene" che facciamo è spesso l'egoismo. Siamo così ego-centrati
che non ci accorgiamo di essere egoisti!
Dio se ne accorge! Lo Spirito lavora a mostrarcelo, ma siamo lenti a capire,
perché non ci fa piacere. Fare del bene fa piacere al nostro senso religioso
e ci sentiamo meritevoli, ma lo facciamo probabilmente per la nostra vanagloria
con l’idea di meritare qualcosa.
Più facciamo del bene, più ci sentiamo buoni.
È un inganno del diavolo tra tanti. Gesù, invece, dichiara che
siamo malvagi anche se diamo buone cose agli altri.
8. Ma io vi dico …
Gesù scombussolava la gente religiosa che si riteneva "buona"
al calibro della religione (la legge).
“«Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non uccidere;
chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale"; ma io
vi dico: chiunque si adira contro suo fratello [senza motivo] sarà sottoposto
al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: "Raca" sarà
sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: "Pazzo!" sarà
sottoposto alla geenna del fuoco” (Matteo 5:21-22).
Ci sono delle parole assassine come "Pazzo!" che pronunciamo con malvagità
e che uccidono il prossimo. Quando il nostro istinto è liberato, le parole
nostre rivelano la gravità della malvagità umana. Adirarsi contro
un fratello è umano e tutti lo fanno. Tutti vivono secondo la carne,
ma la carne non è il calibro di Dio.
Le parole ripetute da Gesù “Ma io vi dico …” non lasciano
via di scampo.
Mostrano che il calibro di Dio è molto esigente. Nessuno riuscirà
mai a raggiungere la santità di Dio con i propri sforzi. Siamo troppo
malvagi per raggiungere la santità.
9. Carne o Spirito?
Paolo sfida il condizionamento religioso quando dice che chi vive secondo la
carne non può piacere a Dio. L’unico modo di piacere a Dio è
di vivere secondo lo Spirito. Paolo scriveva che bisogna crocifiggere la carne
per vivere secondo lo Spirito:
“E quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio” (Romani
8:8).
“Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri
della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito
ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che
non potete fare quello che vorreste” (Galati 5:16-17)
“Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni
e i suoi desideri” (Galati 5:24).
La Bibbia chiama carne i desideri dell’anima che ha perso il contatto
con Dio.
Paolo fa un lungo elenco delle opere della carne:
“Fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria,
inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie,
ubriachezze, orge e altre simili cose;” (Galati 5:19b-21).
Il vangelo di Gesù dichiara che non c’è speranza per la
carne e che il suo posto è sulla croce. Nessuno può migliorare
la carne; la carne è malvagia.
10. Il mondo dei pensieri
Avere il pensiero di uccidere non è ancora un peccato ma tale pensiero
mostra la malvagità nascosta nel fondo del cuore:
“Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi,
omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni”
(Matteo 15:19)!
Non uccido perché non è nel mio interesse di andare in galera.
Il mio egoismo è il mio interesse. Non uccido chi mi disturba perché
la galera è contraria al mio interesse. Gesù mi dice che il mio
problema è di avere il pensiero di uccidere, insultare, tradire, ecc.
Il mio problema è di essere un malvagio compiuto.
Sono un malvagio ben educato e ipocrita!
A questa conclusione, sento la gente dire "ma siamo tutti così,
siamo umani!".
Ci rassicura essere umani come gli altri, ma non cambia la realtà e ci
dà una falsa sicurezza.
Non essere più malvagio degli altri non mi rende buono.
Gesù dichiara che siamo tutti malvagi e che la malvagità è
iscritta nel nostro DNA.
Se ci sono tante spiegazioni, non c’è nessuna scusa: siamo malvagi.
La gente si ritiene “buona” e minimizza la propria malvagità
con compiacimento.
Gesù dice che la malvagità va confessata: "Pentitevi di essere
malvagi"!
Fino a quando minimizziamo la malvagità e ci riteniamo, tutto sommato,
"buoni", siamo ambigui perché non esprimiamo la nostra malvagità,
ma non possiamo cancellarla.
L'ambiguità è il contrario dell'integrità.
A Dio piace l'integrità e, agli uomini piace l'ambiguità. "Pentitevi
anche di essere ambigui!".
11. Grazia o legge religiosa
Per i religiosi che seguono una legge, la grazia è un concetto vuoto
e pretendono di non avere bisogno di Gesù che incarna la grazia:
“Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè;
la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo”
(Giovanni 1:17).
I farisei e la loro interpretazione sbagliata della legge sono anticristi. Lo
spirito religioso è anticristo; sono dei religiosi che hanno crocifisso
Gesù. L’ultimo anticristo si siederà nel tempio, il santuario
religioso:
“L'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è
chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio
di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio” (2 Tessalonicesi 2:4).
Le religioni con le loro leggi morale sono invenzioni umani imposte da chi vuole
dominare sugli altri. La grazia è un’invenzione divina proposta
agli esseri umani.
Le religioni indicano un movimento del basso verso l’alto (vedi torre
di Babele).
La grazia scende dall’alto verso il basso.
La base delle religioni è il merito degli esseri umani; la base della
grazia è il merito di Gesù.
12. Viaggio nel paese dei malvagi
“Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, e gli
uomini hanno amato le tenebre più della luce, perché le loro opere
erano malvagie. Perché chiunque fa cose
malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché
le sue opere non siano scoperte;” (Giovanni 3:19-20).
Gesù ha lasciato la gloria del cielo per venire nel mondo dei malvagi.
Quando partiamo in viaggio, scegliamo posti belli ma Gesù ha scelto un
posto malvagio.
Gesù non aveva nessuna illusione sulla natura degli esseri umani che
è venuto a visitare sulla terra. La loro malvagia si è scatenata
contro di Lui e l'ha fatto morire.
Fin dall'inizio Gesù sapeva che la fine sua era la croce. Ci voleva coraggio
e determinazione per venire sulla terra con la consapevolezza della malvagità
degli uomini.
Questo è l'amore, dare la propria vita per dei malvagi accaniti.
Gloria a Gesù per il suo amore verso dei peccatori come noi:
“Difficilmente uno morirebbe per un giusto, ma forse per una persona buona
qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra il proprio amore per
noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per
noi” (Romani 5:7).
13. Eredità di Adamo
Gesù era triste di trovare tanta malvagità sulla terra, ma non
disprezzava nessuno!
Gesù era realista e vedeva la malvagità in ogni essere umano.
Il peccato del primo uomo ha catapultato tutti i suoi discendenti nella malvagità.
Per uscire dalla malvagità, bisogna riconoscerla nella nostra vita, pentirsene
e abbandonarla.
Il lieto messaggio è che Gesù è venuto a chiamare e salvare
dei malvagi.
Gesù ci offre quello che nessuna religione e nessun codice morale non
ha mai potuto fare, cioè cambiare l’identità degli esseri
umani.
Sono nato malvagio in quanto figlio di Adamo, ma Gesù mi offre di nascere
di nuovo per diventare figlio di Dio, come Lui. Gesù non era malvagio.
Gesù non era ingenuo; Gesù incarnava la verità e vedeva
l’umanità decaduta e malvagia.
Gesù non nascondeva la verità e la verità faceva male ai
suoi interlocutori.
Gesù non ha rigettato nessuno a causa della sua natura peccatrice. G
esù ci ha amato quando la malvagità ci rendeva odiosi.
14. Una testimonianza temeraria
“Il mondo non può odiare voi; ma odia me, perché io testimonio
di lui che le sue opere sono malvagie” (Giovanni
7:7).
Gesù non ha detto che soli i religiosi sono malvagi, ma che “tutto
il mondo” lo è.
Tutti gli esseri umani sono malvagi, incluso io.
Questa idea che qualcuno possa essere buono di natura non è per niente
biblica; la Bibbia dice che tutti sono malvagi di natura.
Gesù non è venuto a chiamare dei buoni, ma dei malvagi. La salvezza
per fede nell’opera di Gesù non avrebbe senso se alcuni potessero
ottenerla con le proprie risorse umane (la carne). Chi pensa che lo possa mediante
le proprie “buone opere” insulta il sacrificio di Gesù.
I malvagi producono opere malvagie perché la malvagità è
nella loro natura. Si riconosce la natura dell’albero dal suo frutto (Luca
6:44 “Perché ogni albero si riconosce dal proprio frutto; infatti
non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi”)!
Un inganno diffuso del diavolo è di fare credere ad alberi malvagi che
possono produrre frutti buoni con i propri sforzi.
Gesù è venuto per distruggere le opere del diavolo.
15. Malvagità nella coppia
Nell'ambito della coppia e della famiglia, la malvagità non può
più rimanere nascosta e si manifesta dolorosamente. “Ho sposato
un uomo malvagio!” Benvenuta nella realtà poiché tutti i
mariti sono malvagi e cercano esclusivamente la loro soddisfazione.
“Ho sposato una moglie malvagia!” tutte le moglie sono malvagie
e cercano la soddisfazione della loro carnalità.
I litigi nelle coppie sono rapporti conflittuali tra un malvagio e una malvagia!
Non serve di cercare chi ha ragione, perché hanno entrambi torto.
L'egoismo di entrambi si manifesta e i sogni si spengono!
Il tempo del corteggiamento passa e la realtà cruda viene a gala senza
maschera.
La realtà è che siamo tutti malvagi.
Gesù lo dice, ma chi ascolta Gesù? All'esterno, riusciamo a nascondere
la nostra malvagità per fare bella figura ma questi sforzi richiedono
energia. A casa, siamo troppo pigri per lottare contro la nostra natura malvagia.
16. Dio ama ancora i malvagi
Dio non chiude un occhio sulla nostra malvagità. Dio ci ama come siamo,
cioè malvagi, ma ci ama troppo per lasciarci come siamo.
La malvagità è un insulto alla santità di Dio.
Dio è paziente e ci dà tempo per ravvederci dalla nostra malvagità
e abbandonarla:
“ma [Dio] è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca,
ma che tutti giungano al ravvedimento” (2 Pietro 3:9b).
Non abusare della pazienza di Dio. Oggi è il giorno! Oggi, Dio chiama
tutti al ravvedimento e all’abbandono della malvagità.
Dio è paziente verso ognuno di noi; ci sopporta ancora nonostante la
nostra malvagità, la nostra religiosità, la nostra confusione
mentale e tutti i nostri errori.
Nessuno deve scambiare la pazienza di Dio per la sua approvazione della malvagità.
Dio non giudica ancora nessuno, ma il tempo del giudizio verrà.
17. Liberazione
Riconoscere la propria malvagità, pentirsene e smettere di volere passare
per buoni mentre siamo malvagi è una rivoluzione.
La conversione è una rivoluzione. Da quando Gesù è venuto,
possiamo umilmente riconoscere quello che siamo e non avere paura del giudizio
di Dio, perché Gesù ha pagato per riscattare i malvagi che siamo.
Possiamo anche essere veri gli uni verso gli altri e smettere il carnevale delle
maschere religiose. Oso dire che sono malvagio agli altri malvagi. La verità
ci libera dalla paura di essere giudicati dagli altri malvagi.
18. Salvezza
“Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo,
che ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo
malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre” (Galati
1:3-4).
La malvagità sabota la vita della gente e la rende amare.
Guardo attorno e c'è malvagità; guardo dentro e c'è malvagità.
La malvagità degli uni alimenta le pettegolezzi degli altri. Che disperazione!
Gli occhi vedono la malvagità e la lingua esprime l'amarezza.
Dio aveva creato gli esseri umani per essere riempiti di Spirito Santo, ma
il peccato li lascia vuoti e disperati.
La depressione divampa in un mondo di malvagi.
Il lieto messaggio, cioè il vangelo, parla di salvezza offerta. Gesù
ha pagato il prezzo del castigo che meritava la mia malvagità. Gesù
mi dà una coscienza pura!
Guardo nel mio cuore salvato e non vedo più la malvagità! Gloria
a Gesù per il dono della sua vita che mi salva. Ormai posso guardare
e contemplare Dio nella sua santità, saggezza, potenza, misericordia
e giustizia.
Vedo altro che la malvagità e la lode scaturisce dal mio cuore riconoscente!
Dio ci chiama alla salvezza e chiama i salvati alla speranza.
I salvati distaccano gli occhi dalla malvagità e contemplano la bontà
di Dio.
La malvagità degli uomini alimenta la depressione; la bontà di
Dio alimenta la lode!
Chi passa tempo nell'intimità con Dio trova tanti motivi di lode.
Chi passa tempo con il mondo vede solo malvagità e disperazione. La lode
è il barometro della salvezza! Chi non è salvato non loda! Chi
è salvato loda!
TRASPORTATI NEL REGNO DEL SUO AMATO FIGLIO (15-10-2019)
“Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno
del suo amato Figlio” (Colossesi 1:13).
1. Due regni
Il trasporto dal mondo al Regno di Gesù
è una rivoluzione di vita con frutti rivoluzionari!
2. Ogni regno ha i suoi valori
Il trasporto dal mondo al Regno di Gesù
è una rivoluzione di vita con frutti rivoluzionari!
2. Ogni regno ha i suoi valori
“Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non
vi vantate e non mentite contro la verità. Questa non è la saggezza
che scende dall'alto; ma è terrena, naturale e diabolica.
Infatti, dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva
azione.
La saggezza che viene dall'alto anzitutto è pura; poi pacifica, mite,
conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia”
(Giacomo 3:14-17).
3. Tre volontà
Ognuno deve scegliere tra tre possibilità:
1. La volontà umana
2. La volontà del diavolo
3. La volontà di Dio
Siamo tutti d’accordo di rinunciare alla volontà del diavolo,
ma non alla nostra volontà. Pensiamo che la nostra volontà sia
buona, ma, in realtà, sola la volontà di Dio è buona, gradita
e piacevole (Romani 12:2 “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati
mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per
esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta
volontà).
Dio voleva trasportare il popolo d’Israele
dall’Egitto alla terra promessa. Abbandonare la volontà del Faraone
non è stato il problema. Imparare la libertà di scegliere la volontà
di Dio contra la volontà umana non è stato facile: 40 anni!!!
3. Tre volontà
Il popolo d'Israele è uscito dalle tenebre e non è entrato nella
luce (è entrato nel deserto).
Quanti cristiani, oggi, si trovano in questa situazione.
Il loro rapporto con Dio è ambiguo perché sono riconoscenti di
essere stati salvati, ma non si sottomettono all'autorità di Dio.
Pensano che Dio li abbi salvati per loro stessi, mentre Dio li ha salvati per
farli entrare nel Regno del suo amato Figlio.
In Egitto, gli Ebrei erano la proprietà del faraone e non hanno voluto
diventare la proprietà di Dio.
Hanno voluto diventare i proprietari della loro vita per soddisfare la concupiscenze
della loro carne.
• Non c’è niente di migliore della volontà di Dio!
• Lo sappiamo, ma vivere la volontà di Dio è sempre difficile.
Gesù ha lottato contro la sua propria volontà per compiere la
volontà di Dio:
«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia
volontà, ma la tua sia fatta» (Luca 22:42).
Per noi, come è stato per Gesù, rinunciare alla propria volontà
è una lotta.
• “Perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà,
ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Giovanni 6:38).
La volontà di Dio era vincere il diavolo.
• Gesù ha accettato di rinunciare alla sua vita per compiere la
volontà di Dio. Ogni volta che dichiariamo di cercare il Regno di Dio
e la sua giustizia (Matteo 6:33 “Cercate prima il regno e la giustizia
di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più”), dobbiamo
rinunciare alla nostra volontà e uscire dalla nostra comodità.
• Non ci sono discepoli di Gesù che non rinunciano a se stessi,
ai loro diritti, alla loro comodità, alla loro dignità, al loro
piacere.
“Gesù diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me,
rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua” (Luca
9:23).
Seguire Gesù è molto impegnativo. Il Regno di Dio è impegnativo.
• Generiamo tanti litigi per fare valere i nostri diritti.
Pensiamo che sia giusto di fare valere i nostri diritti, ma non è giusto
generare litigi. Gesù non era litigioso. Gesù aveva tutti i diritti,
ma non li ha fatto valere, perché cercava il regno di Dio.
Non c’è posto per i litigi nel Regno di Dio. Immaginiamo un mondo
senza litigi tra marito moglie, condomini, datori di lavoro e dipendenti, ecc.
Ecco il Regno di Dio!
• I martiri di tutti i tempi e di tutti i stati hanno preferito la volontà
di Dio alla loro volontà. Per amore verso Dio, hanno rinunciato ai loro
diritti.
“Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato
figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo
di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato; stimando gli oltraggi
di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto, perché aveva lo sguardo
rivolto alla ricompensa” (Ebrei 11:24-26).
Mosè ha fatto una scelta difficile. Mosè ha accettato di rinunciare
al benessere e di essere maltrattato per ubbidire a Dio.
Mosè ha accettato di essere trasportato
dalla corte del Faraone nel Regno di Dio.
4.-Servire
• Nel mondo, ognuno vuole essere servito, ma nel Regno di Dio, tutti i
sudditi del Re dei re sono chiamati a servire.
• Servire è un verbo del Regno di Dio.
• Gesù è venuto per servire:
“Appunto come il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito
ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti»
(Matteo 20:28).
Servire non glorifica la nostra carne, ma glorifica il nostro Re!
Servire stanca; servire è spregevole; servire è umiliante.
• Il servizio non è per i super-cristiani, ma per tutti i figli
del regno di Dio.
4.- Servire
• Servire scombussola i nostri piani.
• Serviamo per fare piacere a Dio, non a noi stessi.
• Siamo stati trasportati dal regno del diavolo
al Regno di Dio per servire Dio e il nostro prossimo.
• Un servitore che non serve, a che cosa serve?
• I talenti distribuiti sono dati per servire; chi li gestisce è
un servo di Dio. Il servo che nasconde i suoi talenti viene chiamato “servo
malvagio e fannullone” e il suo Re lo caccia via dal Regno! Non così
per i servitori che servono con i loro talenti; il loro padrone li chiama “servi
buoni e fedeli” e sono accolti nel RdD:
“A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno
secondo la sua capacità; e partì. Subito, colui che aveva ricevuto
i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque.
Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due. Ma colui
che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca in terra e vi nascose
il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò
a fare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò
altri cinque talenti, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti:
ecco, ne ho guadagnati altri cinque". Il suo padrone gli disse: "Va
bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò
sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". Poi, si presentò
anche quello dei due talenti e disse: "Signore, tu mi affidasti due talenti;
ecco, ne ho guadagnati altri due". Il suo padrone gli disse: "Va bene,
servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra
molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". Poi si avvicinò
anche quello che aveva ricevuto un talento solo, e disse: "Signore, io
sapevo che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove
non hai sparso; ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto
terra; eccoti il tuo". Il suo padrone gli rispose: "Servo malvagio
e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non
ho sparso; dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno
avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento e datelo
a colui che ha i dieci talenti. Poiché a chiunque ha, sarà dato
ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello
che ha. E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà
il pianto e lo stridor dei denti" (Matteo 25:15-30).
5.- Sottomettersi
• Il mondo odia il verbo sottomettersi
• Il verbo sottomettersi appartiene al Regno di Dio
• Dio è il Re e i suoi sudditi si sottomettono al Re
• La gente del mondo è sottomessa alla tirannia del diavolo che
la schiavizza al peccato.
• La gente del Regno di Dio è sottomessa alla volontà di
Dio che la libera dal peccato.
“Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete
al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7).
Tanti cristiani fanno il contrario … e Dio fugge da loro!
5.- Sottomettersi
“Infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio,
perché non è sottomesso alla legge
di Dio e neppure può esserlo;”
(Romani 8:7).
Ognuno deve decidere se vuole essere sottomesso a Dio o al diavolo.
I desideri della carne sono inimicizia contro Dio.
Chi vuole l’amicizia con Dio, rinuncia alla carne e s’impegna a
vivere secondo lo Spirito.
Lo Spirito Santo ci spinge a sottometterci a Dio.
Adamo non si è sottomesso a Dio, ma al diavolo.
I risultati della sua scelta sono disastrosi.
Con o senza il nostro consenso, Dio regna.
Dio non ha perso il controllo dopo il peccato di Adamo e dei suoi figli.
Non vediamo ancora il Regno di Dio nel mondo odierno, ma sappiamo che verrà
quando Gesù tornerà. “Venga il tuo Regno!”.
Ogni cristiano nato di nuovo può già anticipare qualcosa del Regno
di Dio nella sua vita, ma cammina a controcorrente del mondo. Il Regno di Dio
è la speranza della Chiesa di Gesù.
Tre tappe:
• Il Regno di Dio nel mio cuore
• Il Regno di Dio sulla terra (Millennio)
• Il Regno di Dio nel cielo (vita eterna)
• La disubbidienza del popolo d’Israele uscito dall’Egitto
per essere trasportato nella terra promessa c’insegna
che c’è molto da perdere a niente da guadagnare nella ribellione.
• Dio non ha perso il controllo e ha compiuto la sua volontà (promessa
ad Abraamo) nonostante l’indurimento degli increduli.
• C’è tanta sofferenza per chi si ribella alla volontà
di Dio. La sofferenza non è un castigo, ma una conseguenza delle scelte
sbagliate.
• Lasciamo Dio regnare nelle nostre vite!
Praticamente, ricevere il Regno di Dio significa detronizzare l’ego e
incoronare Dio.
• Chi regna sul mio tempo?
• Chi regna sui miei soldi?
• Chi regna sul mio piacere?
• Chi regna sui miei pensieri e progetti?
L’ego è contrariato quando lo detronizziamo. L’ego si arrabbia,
l’ego rivendica, l’ego si oppone al Regno di Dio nella nostra vita.
Chi è ostaggio dell’ego non può lasciare Dio regnare nella
propria vita.
Paolo c’insegna che l’ego va crocifisso!
Abbandoniamo l’ego indietro e lasciamo Dio trasportarci
nel Regno del Figlio del suo amore!
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI (05-11-2019)
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in Gesù
Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese
agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare
i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
La santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna.
Amen.
Sembra che il Simbolo degli Apostoli risalga al secondo secolo dell'era cristiana.
I battezzanti confessavano il Simbolo degli Apostoli. È un testo breve
che gli analfabeti potevano facilmente imparare a memoria. Perciò non
è stato necessario scriverlo fin dall’inizio. I suoi dodici dichiarazioni
ricordano il numero degli Apostoli.
1. Io credo in Dio, Padre onnipotente
2. Io credo in Dio, Creatore del cielo e della terra
3. Io credo in Gesù Cristo, Figlio unico di Dio e nostro Signore
4. Io credo che Gesù Cristo fu concepito di Spirito Santo e nacque da
Maria Vergine
5. Io credo nell'opera di Gesù
6. Io credo che Gesù tornerà per giudicate i vivi e i morti
7. Io credo nello Spirito Santo
8. Io credo nella Chiesa universale
9. Io credo nella comunione dei santi
10. Io credo nella remissione dei peccati
11. Io credo nella risurrezione della carne (o dei corpi)
12. Io credo nella vita eterna
0.- Introduzione: Io credo
• Credere è un punto indispensabile di una dichiarazione di fede.
• Credere è un punto forte del vangelo di Gesù
• Credere è una sfida alla ragione.
• È difficile di arginare il contenuto del verbo “credere”.
• È difficile di evitare traviamenti eretici.
• Davanti ai misteri, credere è necessario.
• L’alternativa a credere è negare i misteri.
• Il razionalismo pretende che non ci sono misteri.
• Il razionalismo ha cancellato il verbo “credere” dal suo
vocabolario.
• Definire il contenuto della fede limita la fede, ma non può limitare
Dio. Che cosa può o deve limitare la fede? Limiti stretti generano sette
e sistemi religiosi dogmatici con una forte identità collettiva.
• L’assenza di limiti può generare una fede indefinita.
• Una fede indefinita non dà una forte identità collettiva.
• Definire la fede limita gli errori. Chi sa se limitare la fede non è
un errore.
• Tra avere tutta la verità in tasca e ignorare tutta la verità,
c’è posto per un’umile ricerca della verità.
• Credo non è necessariamente incompatibile con “capisco”,
ma può esserlo.
• Se non capisco, posso credere senza potere rendere conto della mia fede.
• Credere senza limiti apre la porta alla pazzia.
• C’è sempre un aspetto di pazzia nella fede.
• Pazzo è colui che non segue una logica o segue una via illogica.
• “Capire” e “logica” provengono dalla mente razionale.
• Fino a che punto la mente è affidabile?
• Fino a che punto “credere” è affidabile?
• Un “io credo” collettivo permette di definire un’identità
della collettività.
• C’è sempre un conflitto tra l’identità dell’individuo
e l’identità della collettività.
• Per essere accettati nella collettività, gli individui devono
rinunciare a una parte della loro identità.
• Per onestà intellettuale, certi rinunciano all’identità
collettiva e si definiscono “outsiders”.
• C’è un bel po’ di presunzione nel volere capire tutto
prima di credere.
• Gli outsiders sono un po’ presuntuosi perché limitano la
loro fede a quello che ne possono capire.
• Gli umili sono un po’ pazzi perché credono ad articoli
illogici.
• “Credere e “capire” sono due poli tra i quali il pensiero
oscilla.
• La collettività esercita una pressione per “imporre”
articoli di fede.
• La minaccia fa comodo a chi vuole imporre un contenuto (dottrine e dogma)
ai membri della collettività.
• La minaccia di scomunica è una violenza intellettuale.
• Molti cattolici affidano la loro fede ai sacerdoti istruiti che sanno
(o pretendono sapere).
• I sistemi religiosi richiedono una dimissione intellettuale in quanto
il senso critico individuale non è tollerato e gli outsiders vengono
scomunicati.
• Onestamente, trovare l’equilibrio tra il “credere tutto”
e il “capire tutto” non è semplice.
• C’è forse qualcosa di giusto nel rimprovero che la gente
del mondo ci fa quando dice che siamo pigri e mettiamo tutto nel sacco dei misteri.
• Non ci fa comodo fare sforzi con la mente! È più facile
dichiarare “è un mistero”!
• Eppure, se Dio ci ha data una mente e la rinnova, ci chiede di utilizzarla.
• Paolo l’utilizzava la sua mente.
• Assieme a una grande conoscenza delle Scritture dell’AT, la mente
rigenerata di Paolo ha saputo spiegare il senso del sacrificio di Gesù
e la sana dottrina.
• Per evitare di sviare in dottrine sbagliate, bisogna conoscere la sana
dottrina:
“Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore
di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido
di guadagno disonesto, ma attaccato alla parola sicura, così come è
stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e
di convincere quelli che contraddicono. (Tito 1:7,9).
Bisogna essere in grado di riconoscere la sana dottrina e di convincere i contraddittori
(non di scomunicarli).
• Bisogna definire il contenuto della sana dottrina e il motivo per il
quale ci crediamo.
• Ogni religione ha definito una teologia con delle dottrine che devono
spiegare il senso della vita e la natura della divinità.
• Ci vuole una logica e coerenza per mantenere l’edificio intellettuale
in piedi.
• Una teologia semplice piace perché rassicura.
• Trovare risposte credibili aiuta i credenti.
• Per i Giudei che conoscevano bene le Scritture dell’AT, il cristianesimo
corrispondeva a molte profezie dell’AT.
• Tuttavia solo pochi hanno capito che Gesù era il Messia annunciato.
• La maggioranza interpretava male le Scritture.
• È necessario saperlo per evitare di riprodurre gli errori dei
religiosi che hanno chiesto la crocifissione di Gesù.
• Conoscere le Scritture è indispensabile, ma non basta.
• Ci vuole una mente sana per interpretare bene le Scritture.
• Le lettere di Giacomo, Giovanni, Pietro, Giuda e Paolo mostrano che
tanta gente non pensava giusto e non interpretava bene le Scritture.
• L’insegnamento è che bisogna amare la verità: “Perché
non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati”
(2 Tessalonicesi 2:10b).
• Gesù ha mandato lo Spirito Santo nei suoi discepoli per guidarli
in tutta la verità:
“quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità,
egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà
di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà
le cose a venire” (Giovanni 16:13).
• Dio è più grande delle dottrine.
• È utile chiederci se ci confidiamo in Dio o nelle dottrine! Le
dottrine sono una pallida rappresentazione della verità.
• Nessuno ha tutta la verità in tasca, ma ognuno può conoscere
elementi della verità nella consapevolezza dei limiti della propria conoscenza.
• Quando la Chiesa è sottomessa a Dio, lo Spirito Santo agisce
e tutti gli elementi della verità convergono verso la verità.
• Se lo Spirito Santo non è autorizzato ad agire nella chiesa,
l’interpretazione sbagliata degli elementi di verità produce divergenza.
• La frammentazione della Chiesa di Gesù risulta da queste divergenze
e dall’arroganza degli esseri umani religiosi ma ribelli a Dio.
• Questo desiderio di conoscere tutta la verità viene spesso da
un desiderio carnale di dominazione.
• La dominazione umana non è un concetto del Regno di Dio; Pietro
esortava gli anziani a non dominare nella chiesa: “Pascete il gregge di
Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non per obbligo, ma volenterosamente
secondo Dio; non per vile guadagno, ma di buon animo; non come dominatori di
quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge (1 Pietro 5:2-3).
• Solo Dio è il “Domino”, cioè il Signore!
• Per la saggezza del mondo, dominare significa saccheggiare, ma per Dio,
dominare significa edificare!
• I troppi divorzi rispecchiano un’interpretazione carnale del concetto
della dominazione.
• La scomunica praticata dalla chiesa romana rispecchia la saggezza del
mondo.
• Gli esseri umani vogliono dominare con arroganza per servire la loro
vanagloria bulimica.
• Questo comportamento carnale si fa strada perfino nella vita dei cristiani
che non hanno dal tutto rinunciato alla loro volontà.
• Gli anziani delle chiese locali hanno la grande responsabilità
di insegnare la Parola di Dio, ma non di dominare sul gregge.
• Gesù denunciava il terrorismo religioso e il zelo amaro dei scribi
e farisei ipocriti.
• "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate
per mare e per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete
figlio della geenna il doppio di voi” (Matteo 23:15).
• C’è un alternativa al pendolo che oscilla tra capire e
credere; si chiama esperimentare!
• L’esperienza individuale è una specificità cristiana.
• Il vangelo di Gesù non si rivolge solo al cuore e alla mente,
ma alla vita pratica.
• Non è necessario di capire tutta la dottrina per esperimentare
qualcosa di forte nel nostro rapporto con Gesù.
• Lungo la strada, c’era un cieco che Gesù ha guarito.
• Questo uomo non sapeva gran che della dottrina cristiana e non ne aveva
bisogno per testimoniare! “Essi dunque chiamarono per la seconda volta
l'uomo che era stato cieco, e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo
che quest'uomo è un peccatore». Egli rispose: «Se egli sia
un peccatore, non so; una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo». (Giovanni
9:24-25).
• L’uomo guarito non ha cercato di spiegare la dottrina di Gesù,
ma ha testimoniato con coraggio della guarigione che ha sperimentata.
• Un discorso dottrinale può toccare gli intellettuali, ma la testimonianza
di un’esperienza con Gesù tocca tutti!
• Gesù non ha mandato i suoi discepoli per difendere la sua causa,
ma per testimoniare! “Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà
su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria,
e fino all'estremità della terra»”
(Atti 1:8).
• La gente che non ha niente da testimoniare s’improvvisa avvocatessa
di Gesù.
• Tutti questi avvocati hanno lavorato a dividere la Chiesa di Gesù
con dottrine necessariamente incomplete.
• Hanno dimenticato di amare
• Sperimentare la potenza di Dio mediante lo Spirito Santo non comunica
necessariamente dottrine complete, ma una testimonianza che tocca i non credenti.
• Il vero bisogno dei non credenti non è la dottrina, ma l’esperienza
della salvezza.
• La testimonianza dei salvati genera fede nella mente dei non credenti,
mentre la spiegazione delle dottrine non genera fede.
• I vangeli sono stati scritti per invitarci a credere sulla base delle
opere di Gesù:
“ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù
è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate
vita nel suo nome” (Giovanni 20:31).
• I cristiani non hanno il monopolio del “credere”.
• Gli scienziati, nonostante tutta la loro razionalità, credono
a ipotesi di lavoro che nessuno può dimostrare.
• Chi dimostrerà il big bang?
• Chi dimostrerà i principi della termodinamica?
• Tante cose sono osservate, ma non dimostrate!
• Gli scienziati hanno fede nei modelli scientifici che hanno prodotti.
• La realtà è più grande dei modelli, ma i modelli
aiutano a capire un po’ la natura e a utilizzarne le leggi per il nostro
benessere.
• Quando un gruppo di ingegneri disegna un aereo, hanno fede nelle leggi
fisiche e hanno fiducia che non cambiano.
• Il “credere” delle religioni e delle superstizioni è
spesso coercitivo.
• La paura fa credere; il principio di precauzione dice che vale meglio
credere che morire!
• Questo “credere” è totalmente stupido perché
considera gli esseri umani come abbastanza stupidi per credere cose che scappano
totalmente alla loro esperienza.
• Gli esseri umani religiosi si sono fatti delle divinità alla
loro somiglianza, cioè stupide.
• Il mercato degli oroscopi è immenso, perché tanta gente
ci crede!
• È una pazzia attribuire a stelle del cielo un potere sulla vita
umana.
• Paradossalmente, c’è anche gente erudita che ci crede!
• Nel fondo della sua natura, l’essere umano non è razionale.
• La domanda è allora perché tanta gente irrazionale giudica
la fede cristiana e la rigetta.
• Chi crede nell’oroscopo non se ne vergogna.
• Chi crede nelle scienze non se ne vergogna.
• Ma chi crede nel Dio della Bibbia dovrebbe vergognarsene!
• Questa incongruenza è collegata al fatto che tutto il mondo giace
sotto il potere del diavolo che si oppone a credere in Dio.
• C’è una differenza tra credere in Dio e credere a Dio.
I demoni credono che Dio è, ma non credono in Lui.
• La fede cristiana genera un rapporto tra i credenti e Dio.
• Amore, gratitudine, ubbidienza, sottomissione sono ingredienti di questo
rapporto con Dio.
Sulla base di questa riflessione a proposito del verbo “credere”,
possiamo sviluppare i dodici articoli del Simbolo degli Apostoli che cominciano
tutti con “io credo”.
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI (12-11-2019)
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della
terra. E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese
agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare
i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
La santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
1. Io credo in Dio, Padre onnipotente
1a.- I Nomi d Dio nell’Antico Testamento (AT)
Non c’è dubbio; Dio c'è e bisogna conoscere i suoi attributi.
Nell'AT, Dio si definisce "Padre del popolo d'Israele", ma non "Padre
di individui". I Giudei non considerano Dio come Padre, ma come Signore
(Adonaï). Nel corso dei secoli, il Nome di Dio (YHWH) è stato completato
da diversi aggettivi ma "paterno" non ne fa parte:
a) Eloim (= Essere potente o Creatore); 2312 x nell’AT
- El-Shaddai = Dio onnipotente (Genesi 17:1 “Quando Abramo ebbe novantanove
anni, il SIGNORE gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente;
cammina alla mia presenza e sii integro”)
- El-Elion = Dio Altissimo (Genesi 14:18 “Melchisedec, re di Salem, fece
portare del pane e del vino. Egli era sacerdote del Dio altissimo”)
- El-Olam = Dio eterno (Genesi 21:33 “E Abraamo piantò un tamarindo
a Beer-Sceba e lì invocò il nome del SIGNORE, Dio dell'eternità”)
- El-Gana = Dio geloso (Esodo 20:5 “Non ti prostrare davanti a loro e
non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso;
punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta
generazione di quelli che mi odiano”)
- El-Hai = Dio vivente (Giosuè 3:10 “Poi Giosuè disse: «Da
questo riconoscerete che il Dio vivente è in mezzo a voi, e che il Dio
vivente è in mezzo a voi, e che egli scaccerà certamente davanti
a voi i Cananei, gli Ittiti, gli Ivvei, i Ferezei, i Ghirgasei, gli Amorei e
i Gebusei”)
b) YHWH (= Io sono o Io vivo: Esodo 3:14); 6499 x nell’AT
- YHWH-Jireh = Il Signore provvede (Genesi 22:13-14 “Abraamo alzò
gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato
per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse
in olocausto invece di suo figlio. Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè».
Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto»”)
- YHWH-Rafa = Il Signore che ti guarisce (Esodo 15:26 “«Se tu ascolti
attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciò che
è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi
tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità
che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti
guarisce».)
- YHWH-Nissi = Il Signore è la mia bandiera (Esodo 17:15 “Allora
Mosè costruì un altare che chiamò «il SIGNORE è
la mia bandiera»;)
- YHWH-Shalom = Il Signore è la mia pace (Giudici 6:24 “Allora
Gedeone costruì un altare al SIGNORE e lo chiamò SIGNORE-Pace.
Esso esiste anche al giorno d'oggi, a Ofra degli Abiezeriti”)
- YHWH-Raah = Il Signore è il mio Pastore (Salmo 23:1 “Il SIGNORE
è il mio pastore: nulla mi manca”)
- YHWH-Tsidkenu = Il Signore è la nostra giustizia (Geremia 23:6 “Nei
suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua
dimora; questo sarà il nome con il quale sarà chiamato: SIGNORE-nostra-giustizia.”)
1b.- Il padre è Adamo
I patriarchi (Abraamo, Isacco e Giacobbe) sono considerati come i padri biologici
del popolo d'Israele, ma il padre di tutta l'umanità è Adamo,
il primo uomo. Siamo tutti (i Giudei e gli altri) figli di Adamo e abbiamo ereditato
le conseguenze delle sue scelte. Il padre degli inconvertiti non è Dio,
ma Adamo. La scelta di ascoltare il serpente e disubbidire a Dio ha avuto conseguenze
drammatiche che abbiamo ereditate. Il peccato, cioè la volontà
della creatura che si oppone alla volontà del Creatore ha contaminato
tutti i discendenti di Adamo ed Eva. Dio ha cacciato via Adamo ed Eva fuori
dal giardino d'Eden dove tutto era armonia, ordine, pace, gioia e vita (paradiso).
Tutta l'umanità è stata trascinata con Adamo ed Eva fuori dal
giardino d'Eden.
I responsabili sono loro ma i castigati siamo noi. È
ingiusto; la giustizia richiede che solo i responsabili siano castigati. Dio
è giusto! Adamo ed Eva hanno avuto la possibilità di fare una
scelta che i loro discendenti, fino all’incarnazione di Gesù non
hanno avuto. Non abbiamo scelto di ascoltare il serpente e di disubbidire a
Dio. Perché dovremmo portare le conseguenze della scelta di un altro?
Non ho scelto di nascere fuori dal giardino d'Eden; sono vittima della scelta
di Adamo ed Eva. I figli degli emigrati italiani in Sud Africa non hanno scelto
il loro luogo di nascita, ma sono lì per scelta dei genitori. Sono "eredi"
della scelta dei loro genitori. Siamo eredi della scelta dei nostri pro-genitori,
Adamo ed Eva. È logico ma non è dal tutto giusto.
1c.- Giustizia
Il "problema" della giustizia o della giustificazione di Adamo ed
Eva viene trattato immediatamente dopo la loro disubbidienza. Adamo si autogiustifica
facendosi una cintura di foglie che nasconde la sua vergogna. Dio non si accontenta
da questa giustizia "fai da te" perché nasconde la vergogna,
non la toglie! Per rivestire Adamo ed Eva con delle tuniche di pelle, Dio ha
ucciso bestie innocenti. La giustizia "fata da Dio" involve spargimento
di sangue. Il sangue di una bestia non può redimere un essere umano;
ci vuole il sangue di un umano per redimere un essere umano. Il sangue delle
bestie è solo un immagine della giustizia, ma non è ancora la
giustizia. La vera giustizia viene con il sacrificio di Gesù e il spargimento
del suo sangue umano per redimere esseri umani. Tutto il culto dei Giudei si
svolge attorno ai sacrifici e al spargimento di sangue.
Le tuniche di pelle non hanno consentito a Adamo ed Eva di restare nel giardino
d'Eden. Hanno dovuto emigrare fuori dal paradiso e hanno concepito i loro figli
fuori del paradiso.
Le tuniche di pelle sono un immagine della giustizia, ma non potevano giustificare
Adamo ed Eva né i loro figli.
1d.- Un uomo nuovo
Gesù non era figlio di Adamo, ma Figlio di Dio, in quanto concepito dallo
Spirito Santo. Gesù è capo fila di una nuova stirpe. Parte della
rivoluzione di Gesù è di parlare di Dio come il Padre dei convertiti.
La preghiera che Gesù ha insegnata ai suoi discepoli comincia con l'invocazione
"Padre nostro". Nessun Salmo, nessuna preghiera, prima di Gesù
parlava da Dio-Padre. Solo Gesù offre ai figli di Adamo la possibilità
di diventare figli di Dio. Prima di Gesù non c'era una scelta e nessuno
poteva diventare figlio/a di Dio con i propri sforzi. La condizione di figlio/a
di Adamo era impostata per difetto. Da quando Gesù è venuto, gli
esseri umani hanno una vera scelta e sono responsabili delle conseguenze della
loro scelta. O rimangono figli/e di Adamo con una conseguenza di morte o diventano
figli di Dio con una conseguenza di vita.
1e.- Islam
Per i musulmani, Allah non può avere né figli né figlie,
perché Allah non si accoppia come gli esseri umani. Perciò, non
considerano Issa (Gesù) come il Figlio di Dio, ma solo come un profeta.
I musulmani si fanno un idea antropomorfica di Dio, ma Dio non ha un corpo biologico
per avere potuto accoppiarsi con Maria. Gesù diceva alla Samaritana che
Dio è Spirito (Giov 4:24 “Dio è Spirito; e quelli che l'adorano,
bisogna che l'adorino in spirito e verit໓).
Dio ha creato il corpo di Gesù nell’utero di Maria; Gesù
è il capofila di una nuova creazione. In quanto Spirito, Gesù
esisteva già prima della creazione del mondo, ma ha preso un corpo biologico
e è nato come uomo dalla pancia di Maria. Il concetto di nuova nascita
introdotto da Gesù quando parlava con Nicodemo è una novità
mai sentita prima (Giov 3:5 “Gesù rispose: «In verità,
in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito,
non può entrare nel regno di Dio”)!
Ovviamente Gesù parlava di nascere d’acqua e di Spirito.
La nuova nascita non è biologica e non è ereditaria.
Siamo diventati figli spirituali di Dio.
Il rapporto di Gesù con il Padre è un rapporto spirituale, non
biologico. Noi, esseri umani, capiamo i termini di Padre e Figlio nell’ambito
della biologia, ma la biologia non c’entra tra Gesù e il Padre.
Il rapporto Figlio-Padre è probabilmente la realtà umana più
vicina al rapporto tra il Padre e Gesù. La realtà spirituale è
più grande dell’immagine umana.
1f.- La testimonianza di Dio
Dio stesso ha attestato che Gesù è il Suo Figlio:
(1) al battesimo nel giordano (Matteo 3:17 “Ed ecco una voce dai cieli
che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»”
e Luca 3:22 “e lo Spirito Santo scese su di lui in forma corporea, come
una colomba; e venne una voce dal cielo: «Tu sei il mio diletto Figlio;
in te mi sono compiaciuto».”)
(2) alla trasfigurazione, sul monte (Matteo 17:5 “Mentre egli parlava
ancora, una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce
dalla nuvola che diceva: «Questo è il mio Figlio diletto, nel quale
mi sono compiaciuto; ascoltatelo»”).
Gesù non ha nascosto che era Il Figlio di Dio e si rivolgeva a Dio come
al suo Padre (vedi Giovanni 17:1 “Gesù disse queste cose; poi,
alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta; glorifica
tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te).
Proprio per questo, i Giudei l’hanno condannato e fatto crocifiggere.
Gesù dichiarava di essere uno con il Padre perciò crediamo in
un Dio solo che si manifesta come Padre, Figlio e Spirito Santo.
La dottrina della Trinità è fuori da questo studio, ma è
giusto riconoscere che c’è un mistero. Gesù stesso ha istruito
i suoi discepoli a battezzare i convertiti nel Nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo (Matteo 28:19 “Andate dunque e fate miei discepoli
tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo”).
Per i cattolici romani, tutti i battezzati sono figli/e di Dio. Tuttavia, il
battesimo che praticano non è quello che la Bibbia insegna e gli attribuiscono
il potere di salvare. Sulla base dell’insegnamento della Bibbia, crediamo
che il battesimo non salva. La fede che riceve la grazia di Dio salva. Il battesimo
è simbolo di morte e risurrezione; il figlio di Adamo (il vecchio uomo
di Romani 6:6 “Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato
crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi
non serviamo più al peccato;) viene sepolto nell’acqua e ne esce
un figlio di Dio (l’uomo nuovo di Efesini 4:24 “e a rivestire l'uomo
nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità
che procedono dalla verità”).
1g.- Padre onnipotente
Onnipotente significa dotato di una potenza che permette di fare tutto. Le divinità
dei pagani avevano delle debolezze e il loro potere era limitato. Si credeva
che avessero avuto il potere di castigate ma non di salvare. Dio si presenta
fin dall’inizio (Genesi 17:1 “Quando Abramo ebbe novantanove anni,
il SIGNORE gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente; cammina
alla mia presenza e sii integro;”) come l’Onnipotente (ElShaddai).
Gli interventi di Dio in favore del popolo d’Israele mostrano la sua potenza,
la sua onnipotenza.
Dopo la sua risurrezione e prima di tornare al cielo da dove era proceduto,
Gesù ha annunciato ai suoi discepoli che aveva ricevuto dal Padre onnipotente
ogni potere in cielo e sulla terra:
“E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni
potere mi è stato dato in cielo e sulla terra ...” Matteo 28:18.
Gesù condivide l'onnipotenza con il Padre perché è uno
con Lui.
L'unità tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo significa che l'onnipotenza
caratterizza tutti i tre.
Gesù annunciava ai discepoli la venuta dello Spirito Santo che comunica
potenza per testimoniare: “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito
Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni” (Atti 1:8a).
Gesù manifestava la potenza di Dio:
“Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era
un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo;”
(Luca 24:19).
Gesù parlava e operava come nessuno prima di Lui. Le guarigione e le
liberazioni da demoni dimostravano che Gesù era più forte della
malattia e più potente dei demoni.
I miracoli erano segni profetici del Regno di Dio che viene.
Gesù non si divertiva a fare miracoli, ma estendeva il Regno di Dio sulla
terra.
Il Regno di Dio non è solo parole, ma soprattutto potenza di Dio per
salvare:
“perché il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza”
(1Corinzi 4:20).
“Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli
che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio;”
(1 Corinzi 1:18).
Una delle differenze tra le religioni e il cristianesimo è che le religioni
non hanno potenza. Dio vuole manifestare la Sua potenza mediante la Chiesa.
Lo Spirito Santo è la potenza di Dio che Gesù ha sparso sui suoi
discepoli per estendere il Regno di Dio nel mondo. Quando saremo disposti a
dare 100% della gloria a Dio, lo Spirito agirà potentemente in noi.
1h.- Serenità
Dio è onnipotente, cioè niente gli è impossibile. Il Simbolo
degli Apostoli confessa:
“Credo nel Dio dell’impossibile”. Abbiamo spesso delle difficoltà
o dei problemi che pensiamo essere impossibili a risolvere. La gente del mondo
è angosciata e non sa come comportarsi, ma i figli di Dio hanno questa
certezza che Dio è onnipotente. Dio ha una soluzione stupenda per ogni
impossibilità che affrontiamo. Confessare “Io credo nel Dio dell’impossibile”
cambia il nostro atteggiamento verso le prove e i problemi. Dio ci chiama alla
serenità. Possiamo ricordare molti esempio di situazioni riputate impossibile
nelle quale Dio è intervenuto potentemente:
• Io credo nel Dio di Abraamo che ha permesso a Sara e Abraamo di concepire
in età avanzata.
• Io credo nel Dio di Abraamo che ha provveduto a un montone per sostituire
Isacco sull’altare.
• Io credo nel Dio di Giuseppe che è stato venduto in Egitto per
salvare i suoi fratelli dalla carestia.
• Io credo nel Dio di Mosè che ha aperto una strada nel bel mezzo
del mare per fare uscire il popolo d’Israele fuori dalla schiavitù.
• Io credo nel Dio di Giosuè che ha fatto crollare Gerico con i
soli gridi del popolo.
• Io credo nel Dio di Shadrac, Mesciac e AbedNego che hanno accettato
di essere buttati nella fornace per scelta di non prosternarsi davanti alla
statua del Re. Dio li ha salvati
• Io credo nel Dio di Daniele che l’ha liberato dagli artigli e
dai denti dei leoni.
• Io credo nel Dio di Giona che ha mandato un mostro marino per riportarlo
a terra.
• Ecc.
Tutti gli eroi della fede elencati in Ebrei 11 hanno sperimentato l’intervento
potente del Dio onnipotente davanti a situazioni umanamente parlando impossibili.
Il problema di tutti è la morte, ma il Dio onnipotente ha risuscitato
Gesù dai morti. Dio è più forte della morte. La speranza
cristiana va oltre la morte; c’è una vita dopo la morte e sarà
eterna. Adamo ha ereditato la morte e Gesù ha ereditato la vita. La morte
del corpo è solo un passaggio verso la morte eterna o la vita eterna.
Il Dio onnipotente è stato abbastanza forte per risolvere l’equazione
impossibile, cioè rimanere 100% giusto e giustificare a 100% i credenti.
Solo Dio sapeva che c’era una soluzione e l’ha trovata. La soluzione
si chiama il sacrificio di Gesù.
Il Dio dell’impossibile interviene in modi inimmaginabili. Non serve immaginare
come Dio potrebbe intervenire nelle tue impossibilità, perché
la potenza di Dio ti sorprenderà. Perciò, vivere per fede significa
confidarsi in Dio nella certezza che agirà. Ogni prova è un’opportunità
per sperimentare le risorse del nostro Dio, il Dio dell’impossibile. La
fede cristiana serve a ricevere l’intervento di Dio nelle nostre impossibilità.
Perché sappiamo, per fede, che Dio agirà, possiamo rimanere sereni
e lodare Dio, in anticipo, per il Suo intervento che ci stupirà. Dio
ci confida le cose possibili e, quando le facciamo, Lui compirà le cose
impossibili.
1i.- Sete di potere
Gli esseri umani vogliono essere potenti, sempre più potenti. C'è
chi, perfino, contesta la potenza di Dio e pretende di essere più potente
di Lui. Abbiamo inventato motori potenti che permettono di superare la nostra
umana. Abbiamo inventato medicine potenti che prolungano la vita. Abbiamo sviluppato
rete di comunicazione potente che mettono tutta la conoscenza umana a portata
di cellulare. Abbiamo scoperto tante cose che pensiamo di esserne i creatori.
Dio ha messo qualcosa della sua natura di Creatore negli esseri umani e gli
artisti creano un linguaggio di emozioni. L’umanità vuole essere
sempre più potente e più creatrice per competere con Dio. Era
già il caso a Babele!
La sete del potere è un incentivo dei politici. Salire per raggiungere
la cima della piramide del potere è l'ambizione di tutti. È una
mossa carnale che si manifesta in ognuno. Diventare il re o la regina di un
gruppetto stimola il volontariato. Perfino i mariti vogliono regnare sulla famiglia.
Dio ha creato gli esseri umani alla sua somiglianza con l'ordine di dominare
sulla creazione. Il peccato ha corrotto il senso della dominazione e del potere.
La dominazione del mondo diviene un saccheggio del mondo e la dominazione degli
esseri umani diviene una dittatura della gente.
1k.- Credo nel Dio di Giuseppe
Dio ha il potere di convertire il male in bene (Genesi 50:20 “Voi avevate
pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per
compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso)
e di fare concorrere tutte le cose al bene di chi l'ama (Romani 8:28)! Credere
che Dio è onnipotente ci permette di rimanere sereni nelle sventure e
di rallegrarci in ogni tempo.
Dio non ha perso il controllo e interviene per il bene di coloro che Lo amano.
Se amiamo Dio come Giuseppe, possiamo passare attraverso le sventure con serenità,
perché Dio controlla anche le sventure. Dio ha utilizzato la sventura
per fare crescere un bambino arrogante. Dio era presente con Giuseppe mentre
era ingiustamente prigioniero.
Il Dio onnipotente non è limitato dall’ingiustizia degli esseri
umani; anzi, l’utilizza per preparare chi si confida in Lui. Dio preparava
Giuseppe a diventare uno strumento di salvezza per i suoi undici fratelli.
1l.- Gesù e il potere
Gesù aveva il potere di chiedere l'intervento di legioni di angeli per
soccorrerlo e preservarlo dalla morte, ma ha rinunciato a questo per ubbidire
a Dio:
“Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi mandi in questo
istante più di dodici legioni d'angeli?” (Matteo 26:53).
Gesù ha rifiutato di esercitare il potere per soddisfare la sua comodità.
Gesù ha rinunciato al potere per compiere le Scritture e ubbidire a Dio.
Rinunciare al potere per servire fa parte della rivoluzione del vangelo e Gesù
insegna che chiunque lo vuole seguire deve servire come lui:
“Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi,
anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio,
affinché anche voi facciate come vi ho fatto io. In verità, in
verità vi dico che il servo non è maggiore del suo signore, né
il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato. Se sapete queste
cose, siete beati se le fate” (Giovanni 13:14-17).
Gesù si è abbassato a servire. La carne ci spinge a innalzarci
per essere serviti ma la rivoluzione di Gesù invita i suoi seguaci a
crocifiggere i desideri della carne.
Vivere secondo lo Spirito esclude la soddisfazione dei desideri della carne:
“Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri
della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito
ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro, in modo che
non potete fare quello che vorreste” (Galati 5:16-17).
1m.- Miracoli tra gli esseri umani
Dio è onnipotente e fa miracoli, cioè opere che il nostro buon
senso non capisce. I bambini immaginano Dio come un mago, perché ce ne
sono nel mondo dei maghi (Merlino). Dio è onnipotente, ma non è
un mago. Bisogna fare sparire le cose del bambino per diventare adulti. Dio
è Dio dell’ordine e non cancella le leggi che ha creato. Dio non
infrange quello che ha creato. Ogni regno diviso non può sussistere (Matteo
12:25 “Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni
regno diviso contro se stesso va in rovina; e ogni città o casa divisa
contro se stessa non potrà reggere”). Dio non è diviso e
non infrange le leggi della natura che ha creato (Salmo 148:6 “ed egli
le ha stabilite in eterno; ha dato loro una legge che non sarà trasgredita.”).
Un giorno capiremo come Dio ha utilizzato le leggi della natura per compiere
miracoli!
Dio è onnipotente, ma non è il servo di nessuno. La preghiera
non è uno strumento magico per scatenare l'onnipotenza di Dio come e
quando vogliamo. Dio è Signore. Dio si compiace di compiere l'impossibile
per liberare, salvare e guarire le sue creature, ma non lo fa per la gloria
di nessun altro che Lui stesso.
Dio dà la sua potenza per lottare vittoriosamente contro il diavolo.
In realtà si tratta di istallare la vittoria di Gesù nelle nostre
circostanze come un segno profetico del Regno di Dio che viene. Dato che la
vittoria è di Gesù, la gloria va attribuita a solo a Gesù.
1n.- Conclusione
La Creazione è opera del Dio onnipotente
Dio non ha smesso di essere onnipotente
La salvezza, il perdono dei peccati e la nuova nascita sono opere del Dio onnipotente
Il Dio onnipotente vuole essere il Padre degli esseri umani
Davanti all’onnipotenza di Dio, la morte è stata vinta
Siamo limitati e deboli, ma l’onnipotenza di Dio agisce nonostante la
nostra debolezza Confidare in Dio ha un senso poiché è onnipotente
per soccorrerci!
Il Simbolo degli Apostoli si limita a Dio onnipotenti e non parla di onnipresenza
e onniscienza.
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI (2) 10-12-2019
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in Gesù
Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì
sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla
destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi
e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
La santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
2.- Io credo in Dio, Creatore del cielo e della terra
Parte 1
2a.- Il Creatore, c’è!
“Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di
Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti”
(Ebrei 11:3). Dio è il Creatore del cielo, della terra e di tutto quello
che contengono, cioè tanto! Il cielo e la terra non sono stati creati
dal caso, come dicono certi eruditi ignoranti.
Molte religioni definiscono Dio come il Creatore del Cielo e della terra. Perché
ci sono un cielo e una terra invece di niente? Che cosa c’era prima del
cielo e della terra? Perché c’è vita su questa terra? I
cieli e la terra sono eterni? Ecc.
L’argomento dell’esistenza del cielo e della terra è stato
utilizzato per dimostrare che Dio, c’è. L’argomento invita
a una sana riflessione sull’identità del Creatore. A chi è
serio nella sua ricerca del Creatore, lo Spirito Santo rivela più attributi
di Dio. Se c’è un Creatore, e sappiamo che ce ne è Uno,
allora ha creato tutto con uno scopo e anche la mia vita ha un scopo! Se c’è
un Creatore, e sappiamo che ce ne è Uno, allora cercarlo è molto
importante e trascurare di cercarLo è stolto. Solo lo stolto dice che
Dio non c’è: Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è
Dio». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che
faccia il bene (Salmo 14:1).
Tanti esseri umani sleali o pigri non cercano di sapere chi è il Creatore
e sono, perciò, inescusabili: “Infatti le sue qualità invisibili,
la sua eterna potenza e divinità, si vedono
chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle
opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto
Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si
sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è
ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti"
(Romani 1:20-22). Sono stolti e inescusabili! L’ateo è stolto,
perché dice che Dio non c’è!
2b.- Creazione
# Dio ha creato il cielo e la terra con un obiettivo.
# Dio è il proprietario della Creazione. Chi rispetta Dio rispetta la
creazione.
# Come Dio ha creato tutto è fuori da questa riflessione. La risposta
non è semplice.
# Perché, cioè per che motivo, Dio ha creato il cielo, la terra
e il loro contenuto?
# Dire che c'è stato un inizio significa che il tempo e lo spazio non
esistono da sempre.
# La creazione mostra un ordine. In un primo tempo la terra (la materia) era
informe e vuota:
“Nel principio Dio creò i cieli e la terra. La terra era informe
e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava
sulla superficie delle acque” (Genesi 1:1-2). In un secondo tempo, Dio
ha organizzato l’energia (luce), le leggi che dovevano governare la natura
(fisica, chimica, biologia), la materia e la vita.
Organizzare o mettere in ordine è un’attività di Dio. All’inizio,
c’era il caos (La terra era informe e vuota) e lo Spirito di Dio aleggiava
sulla materia primordiale in disordine. Le tappe della creazione mostrano che
Dio ha separato:
1. L’ordine dal disordine
2. La luce dalle tenebre
3. La materia minerale dall’energia
4. La vita vegetale dalla materia minerale
5. La vita animale dalla vita vegetale
6. La vita umana dalla vita animale
7. Il sesso femminile dal sesso maschile
C’è una complessità crescente che richiede una volontà,
della saggezza e dell’energia.
Il verbo ebreo per "creare" è "bara'". Viene utilizzato
solo tre volte nella genesi:
1.- per i cieli e la terra (v. 1)
2.- per la vita animale (v. 20-21)
3.- per la vita umana (v. 26-27)
C'è un altro verbo che significa "fare apparire" o "rendere
visibile" per:
1.- la luce (v. 3)
2.- il sole, la luna e le stelle (v. 14-18)
Le scienze studiano la creazione. Non c'è antagonismo tra il Creatore
e la creazione.
Spesso gli scienziati che conoscono la creazione hanno un idea medievale del
Creatore.
Gli scienziati ricordano che la chiesa cattolica romana ha condannato Galileo
nelle nome di Dio. Tanti cristiani che conoscono qualcosa del Creatore hanno
un'idea scarsa della creazione.
Eppure il Dio che confessano ha creato il cielo e la terra.
C’è un’incomprensione tra la comunità scientifica
e la Chiesa di Gesù.
2c.- Non disprezzare la creazione
Nel mondo evangelico, c'è spesso un bel po' di disprezzo per la realtà
materiale, cioè il cielo e la terra, perché l'importante sarebbe
la dimensione spirituale. Dio, invece, non disprezza la creazione della quale
aveva detto "è molto bella":
“Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera,
poi fu mattina: sesto giorno” (Genesi 1:31).
Gesù guariva i corpi ammalati perché non disprezzava la realtà
materiale. Il sacrificio del proprio corpo non era fondato sul disprezzo dell’aspetto
materiale della sua vita.
La protezione dell’ambiente va di pari passo con il rispetto del Creatore.
Sono i ribelli a Dio che saccheggiano la natura. La protezione della vita umana,
incluso il rifiuto dell’aborto, va di pari passo con il rispetto della
creazione. Il suicidio è un’auto-omicidio e non rispecchia il rispetto
per la creazione. Solo Dio può dare la vita e toglierla.
Chi si suicida s’innalza e contesta a Dio l’esclusività di
togliere la vita umana. Gesù NON si è suicidato; ha solo lasciato
i suoi oppositori ucciderLo con un scopo preciso. La morte del corpo di Gesù
aveva un senso speciale, perché pagava il prezzo del riscatto degli esseri
umani peccatori.
Il suicidio non è un mezzo per riscattare i propri peccati. Gesù
ha potuto dare la sua vita per riscattare gli altri perché era senza
peccati. Chi si suicida ha commesso peccati e ne aggiunge ancora uno in più.
La morte è una nemica e sarà vinta (1 Corinzi 15:26 “L'ultimo
nemico che sarà distrutto sarà la morte”).
Chi si suicida ha più paura della vita che della morte! La paura non
è da Dio!
I vegetariani hanno rispetto per la vita animale e rifiutano di uccidere animali
per mangiarli. Gesù ha mangiato pesci e non ha insegnato a diventare
vegetariano. Se qualcuno crede di onorare Dio con una dieta priva di carne,
la sua intesa è onorevole, ma non può imporre il suo punto di
vista. Nello stesso modo, chiunque mangia carne non può disprezzare i
vegetariani (vedi Romani 14:3 “Colui che mangia di tutto non disprezzi
colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto non giudichi
colui che mangia di tutto, perché Dio lo ha accolto“).
La Bibbia insegna solo a non mangiare il sangue
(Atti 15:9,20,29 “e non fece alcuna discriminazione fra noi e loro, purificando
i loro cuori mediante la fede”; ”ma che si scriva loro di astenersi
dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali
soffocati, e dal sangue”; “di astenervi dalle carni sacrificate
agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati, e dalla fornicazione; da queste
cose farete bene a guardarvi.
State sani”)!
“Poiché la vita della carne è nel sangue” (Levitico
17:11a).
2d.- Quale è l'immagine di Dio?
Dio ha creato gli esseri umani alla sua somiglianza:
“Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla
nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del
cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla
terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine
di Dio; li creò maschio e femmina” (Genesi 1:26-27).
Quale è l'immagine di Dio? Ovviamente Dio non ha un corpo biologico come
noi. Alla Samaritana, Gesù rivela che Dio è Spirito
(Giovanni 4:24 “Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna
che l'adorino in spirito e verità»”).
Dire che Dio ha creato l'uomo alla sua immagine significa che lo ha dotato di
un spirito.
La specificità degli esseri umani è di avere uno spirito.
Gli animali hanno un corpo che funziona come il nostro corpo, ma non hanno uno
spirito.
Gli animali, con il loro corpo biologico, non sono stati creati alla somiglianza
di Dio.
Gli animali hanno anche un'anima, come gli esseri umani.
Né il corpo né l'anima sono immagine di Dio. L'anima contiene
i sentimenti e la mente.
Dalla parola greca per “anima” (cioè “psyche”)
viene il sostantivo "psicologia" che descrive la scienza che studia
i meccanismi delle emozioni (sentimenti) e del pensiero (mente).
Come noi gli animali hanno dei sentimenti e dei pensieri.
Eppure non sono stati creati a somiglianza di Dio. Dio è Spirito e l'immagine
di Dio negli esseri umani è lo spirito.
La psicologia non studia lo spirito. Lo spirito umano si è atrofizzato
da quando ha perso la comunicazione con lo Spirito Santo, a causa del peccato.
Nello spirito umano ci sono la fede, le convinzioni, il pensiero dell'eternità,
ecc. Paulo scriveva che l'uomo psichico o naturale non può ricevere le
cose dello Spirito di Dio:
“Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché
esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono
essere giudicate spiritualmente. L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa
ed egli stesso non è giudicato da nessuno”
(1 Corinzi 2:14-15).
La maggioranza degli esseri umani odierni vive senza fare caso dello spirito
che ha ricevuto da Dio e si comporta come animali. L'uomo naturale ha sviluppato
la cultura, le scienze, la filosofia, le arte e perfino le religioni.
L’uomo naturale è un animale colto, ma un animale.
L'immagine di Dio non è in queste cose che appartengono alla dimensione
dell'anima.
Certi esseri umani si ricordano di avere uno spirito ed esplorano la dimensione
spirituale; stabiliscono un rapporto con il diavolo e i suoi angeli scaduti
che sono spiriti.
La Bibbia descrive gli angeli scaduti come demoni o spiriti immondi. Il diavolo
è uno spirito.
Dio ha scacciato i popoli della terra promessa ad Abraamo e ai suoi discendenti
a causa della loro spiritualità satanica:
“«Quando sarai entrato nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti
dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni.
Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco,
né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice
il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli
spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché
il Signore detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli,
il Signore, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te”
(Deuteronomio 18:9-12).
Gli esseri umani di questi popoli utilizzavano il loro spirito ma non lo utilizzavano
per comunicare con Dio. Come il loro spirito avrebbe potuto comunicare con Dio
dato che era inquinato dal peccato? Il peccato è il problema che separa
lo spirito umano dallo Spirito Santo. Ecco perché il perdono dei peccati
è importante. Gesù è venuto per riconciliare lo spirito
umano con Dio e bisognava togliere i peccati per stabilire un rapporto con Dio.
In altre parole, lo Spirito Santo non poteva essere sparso prima della Pasqua,
perché, prima di tutto, ci voleva il sangue di Gesù per togliere
il peccato del mondo:
“Il giorno seguente [Giovanni Battista] vide Gesù che veniva verso
di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!”
(Giovanni 1:29).
Una parte della salvezza comporta il ricollegamento dello spirito umano con
lo Spirito di Dio. Gli esseri umani nati di nuovo sono ricollegati con Dio e
ritrovano l’immagine di Dio.
2e.- Il non-creato
La Genesi elenca le cose che Dio ha creato, ma l’elenco non è esauriente.
Tuttavia ci sono delle cose che fanno pensare; ci sono delle cose che Dio non
ha creato:
• Dio non ha creato il male
• Dio non ha creato le tenebre
• Dio non ha creato le malattie
• Dio non ha creato la morte
• Dio non ha creato il peccato
• Dio non ha creato il disordine
Da dove vengono queste cose se Dio non le ha create? Come un Dio buono ha potuto
creare il male?
La risposta a una domanda supplementare ci può aiutare. • Domanda:
“Chi ha creato il vuoto?”
• Risposta: “Nessuno”.
Il vuoto è niente e non ci vuole un creatore per fare esistere il niente.
Il vuoto c’è, nell’universo, nessuno può contestarlo,
ma il vuoto è caratterizzato dall’assenza di materia!
• Il male è caratterizzato dall’assenza di bene
• Le tenebre sono caratterizzate dall’assenza di luce
• La malattia è caratterizzata dall’assenza di salute
• La morte è caratterizzata dall’assenza di vita
• Il peccato è caratterizzato dall’assenza santità
• Il disordine è caratterizzato dall’assenza di ordine.
Tutte queste cose sono caratterizzate da un’assenza e, come il vuoto,
non hanno bisogno di essere state create.
Non c’è simmetria tra la luce e le tenebre. La luce ha un valore
positivo sulla scale dell’energia elettromagnetica, mentre le tenebre
hanno il valore zero sulla stessa scala. La luce riempi le tenebre, ma le tenebre
non possono riempire la luce. La luce vince sulle tenebre! Esistono delle lampadine
per ottenere luce con l’energia elettrica, ma non esistono delle “antilampadine”
che produrrebbero tenebre!
Il male, come le tenebre, la morte e il vuoto esistono e possono danneggiare
la vita, ma esistono solo come un’assenza di qualcosa. L’assenza
d’acqua può uccidere un viaggiatore assetato, nel deserto; un’assenza
(o carestia) di qualcosa può danneggiare o uccidere!
Parte 2
2f.- Creazioni artistiche
2g.- Il caso non crea niente
2h.- Extraterrestri?
2i.- I due principi della termodinamica
2k.- Big Bang
2l.- Testimoni della scelta umana
2m.- Conclusione
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI (2) 17-12-2019
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in
Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì
sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla
destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi
e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
La santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
2.- Io credo in Dio, Creatore del cielo e della terra
Parte 1
2a.- Il Creatore, c’è!
2b.- Creazione
2c.- Non disprezzare la creazione
2d.- Quale è l'immagine di Dio?
2e.- Il non-creato
Parte 2
2f.- Creazioni artistiche
Le arti sono un linguaggio non verbale che esprimono emozioni. Partecipare alle
emozioni di un artista unisce i partecipanti. Cantare un inno nazionale assieme
a un gruppo può essere un’emozione forte che contribuisce a dare
un'identità al gruppo. Il senso di appartenere a un gruppo gioca un ruolo
importante nella vita della gente; siamo organismi gregari. La mente umana rivendica
la logica fredda, ma il cuore umano rivendica emozioni calde!
Il linguaggio della mente è la parola e il linguaggio del cuore è
l'arte. Entrambi linguaggi fanno intervenire concetti astratti. Passiamo molto
tempo a interagire con gli altri, con Dio e con la natura tramite questi linguaggi.
I linguaggi ci rendono sociali e permettono la condivisione della "cultura
cumulativa", cioè permettono di conoscere le cose che altri hanno
scoperto senza dovere riscoprile. Posso fare tesoro dell'esperienza degli altri
se c'è un modo di comunicarla.
Siccome gli esseri umani sono stati creati alla somiglianza di Dio, hanno la
capacità di comunicare e di creare opere d’arte. Un concerto che
riunisce migliaio di ragazzi che si muovono in ritmo come un uomo solo genera
emozioni forti. Lo stesso vale quando cantiamo assieme in chiesa. Non essere
soli ci rassicura. Le arti fanno uscire gli esseri umani dalla solitudine. In
"comunicare" ci sono due parole che rafforzano il senso sociale: "con"
e "unità". Comunicare mira a fare sentire gli individui uniti
con gli altri. Gli animali sono capaci di comunicare ma lo fanno soprattutto
per riprodursi. L'amore serve a riprodurre e l'amore è molto presente
nei linguaggi e nelle arti.
Le arti fanno intervenire il concetto della bellezza. Dio è un artista!
La creazione del cielo e della terra è artistica e Dio ha testimoniato
"è buono!" o "è bello!"
(Genesi 1:4 “Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce
dalle tenebre”
v.10 “Dio chiamò l'asciutto «terra», e chiamò
la raccolta delle acque «mari». Dio vide che questo era buono”
;
v.12 “La terra produsse della vegetazione, delle erbe che facevano seme
secondo la loro specie e degli alberi che portavano del frutto avente in sé
la propria semenza, secondo la loro specie. Dio vide che questo era buono”;
v.18 “per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre.
Dio vide che questo era buono”;
v.21 “Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi
che si muovono, e che le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie,
e ogni volatile secondo la sua specie. Dio vide che questo era buono”;
v.25 “Dio fece gli animali selvatici della terra secondo le loro specie,
il bestiame secondo le sue specie e tutti i rettili della terra secondo le loro
specie. Dio vide che questo era buono”;
v.31 “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono.
Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno”).
C’è qualcosa di bello nella creazione, dalle dimensioni microscopiche
a quelle telescopiche.
Un raggio di sole sulle foglie d’autunno rallegra il cuore, mentre un
giorno grigio rattrista.
Una musica armoniosa ci fa piacere ma un rumore disordinato irrita.
I riti e i rituali servono a dare un’identità al gruppo che li
pratica. I riti sono un linguaggio. Quando gli Ebrei sacrificano un agnello,
a Pasqua, esprimono tutta la storia della liberazione dalla schiavitù
in Egitto.
I bambini chiedono "Papà, a che cosa servono questi riti?"
e i genitori spiegano la storia che unisce il popolo:
“In quel giorno tu spiegherai questo a tuo figlio, dicendo: "Si fa
così a motivo di quello che il SIGNORE fece per me quando uscii dall'Egitto".
Ciò sarà per te come un segno sulla tua mano, come un ricordo
fra i tuoi occhi, affinché la legge del SIGNORE sia nella tua bocca;
poiché il SIGNORE ti ha fatto uscire dall'Egitto con mano potente. Osserva
dunque questo decreto, al tempo fissato, di anno in anno” (Esodo 13:8-10).
Al giorno d’oggi, gli artisti hanno disegnano o pitturano quadri con delle
rappresentazioni della storia per non dimenticare e per trasmettere la storia
ai figli. Le immagini (tv) comunicano molto informazioni.
Anche se gli esseri umani sembrano avere l’esclusiva degli arti (come
delle tecnologie), rimane un’espressione dell’anima. La mente (logica)
e il cuore (emozioni) appartengono all’anima.
Le arti fanno intervenire l’ispirazione. Chi ispira gli artisti? Ci sono
degli arti tossici ispirati dal diavolo e degli arti sani ispirati da Dio. L’anima
è collegata allo spirito umano.
Se lo spirito umano comunica con lo Spirito Santo, l’anima produce un’arte
sana. Se lo spirito umano comunica con il principe di questo mondo (= il diavolo),
l’anima produce un’arte tossica. Siamo circondati da arti tossiche
e i nostri bambini e adolescenti sono immersi in un mondo tossico.
Chi li informerà che certi compositori si sono lasciati influenzare dal
diavolo per scrivere la musica o le parole? Le arti sono un linguaggio e ci
spetta filtrare quello che ascoltano e lasciano entrare nella loro vita! Sappiamo
che tutto il mondo giace sotto il potere del diavolo.
Il diavolo utilizza anche certi artisti per estendere il suo potere nella vita
degli esseri umani. La salvezza che Gesù ha conquistata riguarda anche
la liberazione dal potere del diavolo.
2g.- Il caso non crea niente
Gli agnostici e atei dicono che “il caso” ha creato la materia,
la terra e l’universo, ma non sanno definire il caso. Non sano spiegare
chi ha creato il caso! Il paradosso è che i scienziati sono tutti d’accordo
per dire che il caso non esiste. Ogni effetto ha delle cause più o meno
conosciute.
Quando ignoriamo le cause, invochiamo il caso. Invocare il caso significa “ignoro
le cause”. Ignorare le cause non le cancella! La causa ultima di tutto
è Dio.
“«Ah, Signore, DIO! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la
tua gran potenza e con il tuo braccio steso; non c'è nulla di troppo
difficile per te;” (Geremia 32:17).
Pensiamo che le mutazioni dei cromosomi siano a caso, ma ci sono delle cause
che ignoriamo ma che Dio controlla!
Ci vuole più fede per credere nel caso che per credere in Dio-Creatore!
Credere che c’è un Dio Creatore non basta, bisogna nascere di nuovo,
cioè diventare il suo figlio/a. Chi nasce di nuovo diviene una nuova
creatura:
“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le
cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
2h.- Extraterrestri?
Ci sono esseri viventi altrove che sulla terra?
Certi filosofi dicono che le molecole della vita sono state create nello spazio
e sono arrivate sulla terra con meteoriti. Dicono che le stesse molecole sono
probabilmente cadute su altre pianeti e che la vita ha potuto svilupparsi altrove.
Fondamentalmente, non cambia niente che Dio abbia creato la vita sulla terra
o nello spazio! Dio è il Creatore in entrambi i casi.
Nello spazio immediato, il sistema solare, la vita non è stata trovata.
Forse l’abbiamo portata su Marte con satelliti non sterilizzati, sotto
forma di microorganismi!
Ricercare la vita fuori dal sistema solare è molto difficile. Dal punto
di vista scientifico, nessuno può escludere che ci sia vita altrove e
nessuno può affermare il contrario.
Ci sono due possibilità:
(1) non c’è vita altrove e (2) c’è vita altrove.
Non si può utilizzare il calcolo delle probabilità, perché
una cosa è probabile se è stata osservata spesso e improbabile
se è stata osservata raramente.
Non possiamo osservare niente!
L’idea di una vita umana fuori della terra alimenta una forma di paura.
La paura non viene da Dio! Il diavolo si diverte a fare paura agli esseri umani
e la Bibbia c’insegna a resistere al diavolo (Giacomo 4:7 “Sottomettetevi
dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.”).
Gli Ufo e altre ET sono invenzioni umani create per occupare l’immaginazione
e allontanare la gente da Dio. Per permettere a ipotetici extraterrestri di
visitare la terra, dovrebbero viaggiare molto veloce e vivere migliaia di anni
nel loro razzo.
Come si alimenterebbero? Se fosse stato utile di sapere che ci sono esseri umani
altrove, la Bibbia l’avrebbe menzionato. Certi uomini e donne sono stati
visitati da angeli, ma gli angeli non sono uomini venuti da altre pianeti. Gli
angeli sono spiriti al servizio di Dio (Ebrei 1:4 “Così è
diventato di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato
è più eccellente del loro.”).
Se ci sono esseri umani simili a noi su altre pianeti, è legittimo chiederci
se hanno peccato contro Dio o meno! E se hanno anche peccato contro di Dio,
Gesù è anche stato mandato li, è anche stato crocifisso
lì e è anche risuscitato, lì? Sono probabilmente dei pensieri
vani e non serve passare più tempo ad alimentarli.
2i.- I due principi della termodinamica
“Niente si crea, niente s perde; tutto si trasforma” è una
frase famosa del chimico francese Antoine De Lavoisier. In chimica, gli atomi
formano legami tra di loro e le trasformazioni chimiche sono caratterizzate
dalla rottura di certi legami e la formazione di altri legami.
Il numero degli atomi di ogni elemento rimane sempre lo stesso. Gli atomi di
tutti gli elementi sono stati creati una volta per sempre (tranne quelli che
esperimentano la decomposizione radioattiva o la fusione nucleare). Comunque,
la massa è costante e l’energia è costante; più precisamente
la somma della massa e dell’energia rimane costante. Le scienze non sanno
da dove viene l’energia iniziale. Ovviamente il primo principe di termodinamica
non è più valido per la Creazione!
Il secondo principio di termodinamica dice che l’entropia (= il disordine)
aumenta ineluttabilmente nell’universo. C’è un ordine negli
atomi, le molecole, i cristalli, le cellule, gli organismi e i sistemi solari.
Chi ha messo queste cose in ordine? Gli scienziati rispondono che la domanda
è fuori dal loro campo di osservazione! I cristiani sanno che Dio è
Dio di ordine
(1 Corinzi 14:33 “perché Dio non è un Dio di confusione,
ma di pace.”) e che ha messo ordine nel creato. La Bibbia non dice come
Dio ha messo ordine, ma ci dice che c’era un caos iniziale sul quale aleggiava
lo Spirito Santo:
“La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso
e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. Dio disse: «Sia
luce!» E luce fu” (Genesi 1:2-3).
L’ordine ha cominciato con queste parole: “Dio disse!”. La
parola di Dio è riuscita a separare la luce dalle tenebre. Il resto è
stato anche creato dalla Parola di Dio:
“Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di
Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti”
(Ebrei 11:3).
2k.- Big Bang
“Grosso petardo” è il nome sarcastico dato all’esplosione
iniziale che ha generato la materia, la luce e le interazioni. L’idea
che l’universo possa avere avuto un inizio scandalizzava la comunità
scientifica che pensava che l’universo fosse eterno (per contraddire la
Bibbia). I cristiani sapevano che gli scienziati sbagliavano, perché
la Bibbia dice che c’è stato un inizio che si chiama creazione.
L’idea del Big Bang è complessa, ma spiega che c’è
stato un inizio alla materia. L’astrofisica non può spiegare chi
ha asceso il “grosso petardo” né da dove viene, né
perché c’è stato! Gli scienziati calcolano che la creazione
dello spazio-tempo risale a circa 13½ miliardi di anni. I modelli scientifici
prodotti nei condizioni di osservazione attuale non sono più validi nelle
condizioni iniziali di alta temperatura, di alta pressione e di interazioni
tra materia e energia.
Si parla pudicamente di “singolarità” per dire che non sappiamo
niente dei meccanismi iniziali. I meccanismi fisici sono una cosa, ma non spiegano
né il motivo per il quale c’è stato un inizio, né
l’obiettivo di tale inizio.
I scienziati non sanno che fine farà l’universo. L’esplosione
iniziale ha gettato la materia nello spazio (espansione) e non si sa se si fermerà
o meno. Se non si ferma, l’universo si espanderà sempre di più
e si raffredderà (big freeze). Se si ferma, l’attrazione gravitazionale
genererà una caduta della materia su se stessa conosciuta sotto il nome
di “buco nero” (big crunch). Un buco nero è anche una singolarità.
La Bibbia insegna che ci sarà una fine all’universo, come c’è
stato un inizio: “E ancora: «Tu, Signore, nel principio hai fondato
la terra e i cieli sono opera
delle tue mani. Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito,
li avvolgerai come un mantello e saranno cambiati come un vestito; ma tu rimani
lo stesso, e i tuoi anni non avranno mai fine»” (Ebrei 1:10-12),
(vedi Salmo 102:25-27 nel passato tu hai creato la terra e i cieli sono opera
delle tue mani; essi periranno, ma tu rimani;
tutti quanti si consumeranno come un vestito; tu li cambierai come una veste
e saranno cambiati.
Ma tu sei sempre lo stesso e i tuoi anni non avranno mai fine”).
La fine dell’universo sarà probabilmente la fine del tempo e dello
spazio; rimarrà l’eternità!
2l.- Testimoni della scelta umana
Dio non può giurare per un più grande di Lui, perché non
c’è! Allora Dio prende la terra e il cielo a testimoni contro di
noi per spingerci a scegliere tra la vita e la morte:
“Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io
ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli
dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza” Deuteronomio
30:19.
Dio ci ha creati per la vita, ma non c’impone la vita. Dio ci consiglia
di scegliere la vita, ma non sceglie per noi. Per fare una scelta, bisogna essere
informati. Gesù è venuto per informarci che Dio ci ama e ha sviluppato
un piano di salvezza per darci la vita e la benedizione. Chi ascolta Gesù?
Chi legge la Bibbia per sapere chi è Dio e fare scelte sagge. Ogni scelta
esclude le altre possibilità. Scegliere Dio esclude di praticare il peccato.
Tanta gente vuole un Dio che perdona per continuare a peccare, ma Gesù
dice il contrario:
“E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare
più»” (Giovanni 8:11).
Gesù ci chiama a decidere di non peccare più. Gesù ci chiama
a disciplinare i nostri pensieri, le nostre parole e i nostri atti. Avere una
scelta significa avere una responsabilità.
Nessuno è sfigato o sfortunato; chi non ha scelto la vita e la benedizione
giace ancora nella morte e la maledizione. Chi rifiuta di scegliere ha già
scelto di rimanere nella maledizione e va alla morte. Il cielo e la terra sono
testimoni della scelta di ognuno. L’ordine della creazione testimonia
contro il disordine del peccato. Il calibro di Dio è l’ordine.
2m.- Conclusione
Credere che c’è un Creatore è più ragionevole che
di escludere un intervento soprannaturale.
“A te, SIGNORE, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la
maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è
tuo! A te, SIGNORE, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al di sopra di
tutte le cose!” (1 Cronache 29:11).
Il Dio della Bibbia dà un senso al creato, dunque alla vita umana. Nessuno
è il figlio/a del caso, ma tutti gli esseri umani sono stati creati da
Dio con uno scopo.
La Bibbia, libro ispirato dal Dio-Creatore stesso, parla ancora a chi la legge.
La Bibbia non è un libro di scienze, ma risponde alle nostre domande
“Perché?”. Le scienze provano a rispondere alle nostre domande
“Come?”. Scienze e fede non sono opposte tra di loro, anzi, convergono
per farci conoscere il Dio-Creatore. La tappa successiva è di scoprire
il Dio-Salvatore!
“Così parla il Signore, il tuo Redentore, colui che ti ha formato
fin dal seno materno: «Io sono il Signore, che ha fatto tutte le cose;
io solo ho spiegato i cieli, ho disteso la terra, senza che vi fosse nessuno
con me” (Isaia 44:24).
AMICO DEL MONDO O DI DIO? (02-02-2020)
“O gente adultera, non sapete che l'amicizia
del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuole essere amico
del mondo si rende nemico di Dio”
(Giacomo 4:4).
«Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste
del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; siccome non siete del
mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi
della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande
del suo signore". (Giovanni 15:19-20).
1.- Amico o nemico?
C'è un incompatibilità totale tra il principe di questo mondo
(= il diavolo) e Dio. Tutto il mondo giace ancora sotto il potere del diavolo
che lo ha usurpato.
Gesù è venuto per riconciliare dei peccatori con Dio; Gesù
non è venuto per riconciliare il principe del mondo con Dio.
Il diavolo è sempre nemico di Dio e non cerca niente altro
che la distruzione dell'opera di Dio.
Il progetto del diavolo è la distruzione della creazione e la
morte degli esseri umani, mentre il progetto di Dio è la
vita.
Gesù rivela che il progetto di Dio per le sue pecore è la vita
abbondante (Giovanni 10:10 “Il ladro non viene se non per rubare,
ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano
in abbondanza”).
La vita abbondante è incompatibile con la morte!
- Non c'è niente in comune tra la vita e la morte.
- Non c'è niente in comune tra la luce e le tenebre.
- Non c'è niente in comune tra la verità e la menzogna.
Queste cose opposte si escludono a vicenda; sono irreconciliabili.
Gesù era la luce del mondo e gli esseri umani hanno spento la luce perché
essa rivelava la loro malvagità: “Il giudizio è questo:
la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla
luce, perché le loro opere erano malvagie” (Giovanni 3:19).
Gesù non è stato accettato e il mondo l'ha rigettato. Come gestisci
la luce che ti disturba quando rivela la tua vera natura? Il vero problema non
è di gestire la luce, ma di gestire la vera natura del tuo cuore. Chi
spegne la luce non risolve il vero problema.
2.- Gesù era libero verso il sentimento di essere
rigettato
La natura gregaria degli esseri umani richiede che ognuno sia accettato dal
gruppo sociale. Nessuno è veramente libero da che cosa pensano e dicono
gli altri. Siamo tutti un po’ ostaggi dal giudizio degli altri.
La società umana occidentale proclama belle idee come la tolleranza della
diversità, ma la realtà è diversa.
La xenofobia è il rigetto dello straniero,
il bullismo è una forma di rigetto sociale.
Lo stalking è un'altra forma di rigetto.
La persecuzione religiosa ne è ancora un'altra.
La differenza è spesso rigettata. In quanto Figlio di Dio, Gesù
era diverso dagli altri esseri umani e il suo rigetto dal gruppo sociale ha
cominciato fin dall'inizio del suo ministero (come ci l’ha ricordato Enzo,
domenica scorsa).
Gesù aveva dei nemici che lo perseguitavano nel nome della religione.
La vita di Gesù era sempre a repentaglio e non c'era tregua. Gesù
guariva gli ammalati, liberava i posseduti e insegnava un messaggio d'amore,
ma i capi religiosi si sono schierati contro di lui perché non corrispondeva
alla loro attesa.
Seguire Gesù significa mettersi in una situazione simile a quella del
Signore e accettare di essere rigettato/a. È stato doloroso per Gesù
e lo sarà sempre per i suoi seguaci.
“Beati i perseguitati per motivo di giustizia,
perché di loro è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno
e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro
di voi ogni sorta di male per causa mia. (Matteo
5:10-11).
Siamo riuniti per prendere coraggio per camminare a controcorrente!
3.- Che cosa è “normale”?
Gesù ci ha avvertiti e non dobbiamo essere sorpresi quando il rigetto
si manifesta verso di noi a motivo della nostra fede e del comportamento che
esige. (Titolo: Gesù avverte i suoi
delle persecuzioni future)
“«Io vi ho detto queste cose affinché
non siate sviati. Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l'ora viene
che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere
un culto a Dio. Faranno questo perché non hanno conosciuto né
il Padre né me” (Giovanni 16:1-3). Vorremo
portare una buona testimonianza verso tutti e quando c'è un rigetto,
ci sembra di avere fallito. Questo tipo di fallimento dimostra che certi esseri
umani hanno riconosciuto che Gesù abita in noi e reagiscono perché
il diavolo agisce in loro.
Non c'è una reazione senza un’azione!
“Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo
Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi”. (1 Pietro 4:14).
Non piace a nessuno di essere insultato per il Nome di Cristo, ma quando succede,
Pietro dice "Beati voi!". È normale di essere insultati, maltrattati
e oltraggiati per il nome di Cristo. Paolo lo sapeva bene:
“Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione,
l'angoscia, la persecuzione,
la fame, la nudità,
il pericolo, la spada?
Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno;
siamo stati considerati come pecore da macello».
Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù
di colui che ci ha amati. (Romani 8:35-37).
Paolo esortava i cristiani di Roma a perseverare nonostante la tribolazione,
l'angoscia, la persecuzione,
la fame, la nudità,
il pericolo e la spada!
Chi si schiera per Gesù sarà considerato come pecore da macello;
è normale. Paolo fa un elenco dalle persecuzioni che ha vissuto:
“Spesso sono stato in pericolo di morte. Dai Giudei cinque volte ho ricevuto
quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta
sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una
notte negli abissi marini. Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo
per i briganti, in pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte
degli stranieri, in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in
pericolo sul mare, in pericolo tra falsi fratelli;” (2 Corinzi 11:24-26).
Il paradosso è di rimanere più che vincitore in mezzo a queste
opposizioni e questo rigetto.
4.- Quasi morti, ma cantando
A Filippo, la polizia aveva gettato Paolo
e Barnaba in prigione dopo averli flagellati abbondantemente. Invece di lamentarsi
e di piangere, questi due testimoni hanno adottato un comportamento straordinario
e si sono messi a cantare le lode del Signore
(Atti 16:25 “Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni
a Dio; e i carcerati li ascoltavano.”).
La gente ordinaria si comporta in un modo ordinario, ma i figli e le figlie
di Dio sono delle persone straordinarie e si comportano in un modo straordinario,
come Paolo e Sila. Lamentarsi e piangere (autocommiserazione) sono due comportamenti
ordinari, in mezzo al rigetto, i colpi e la carcerazione!
In queste condizioni, Cantare e lodare Dio sono due comportamenti straordinari.
L'esortazione della Bibbia a tutti i figli e a tutte le figlie di Dio è
"Comportatevi in modo straordinario perché
siete persone straordinarie!".
Le prossime contrarietà che incontrerai sono una scuola per insegnarti
a comportarti in modo straordinario!
• Nelle famiglie ordinarie, le contrarietà generano comportamenti
ordinari con litigi, insulti e colpi!
• Nelle famiglie straordinarie, le contrarietà producono un comportamento
straordinario con autocontrollo, pace, pazienza e gentilezza (tutti frutti dello
Spirito Santo).
Malachia ci dice che si vedrà la differenza tra la gente ordinaria e
la gente straordinaria! Quando si vedrà? Quando non c'è contrarietà,
non c'è nessuna occasione di mostrare un comportamento straordinario!
- Il tuo coniuge deve essere fiero/a di avere sposato una persona straordinaria!
- I tuoi vicini e il tuo datore di lavoro devono essere stupiti di avere a che
fare con una persona straordinaria!
Alla scuola del comportamento straordinario ci sono dei studenti ribelli e altri
docili! Sii tra i docili! In questo mondo, essere ribelle è ordinario
(Efesini 2:2 “ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di
questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito
che opera oggi negli uomini ribelli.”), essere docile è straordinario.
5.- 40 anni nel deserto
Dio aveva chiamato il popolo d'Israele a essere un popolo straordinario, ma
questo popolo non è stato docile alla scuola di Dio. Perciò la
sua camminata nel deserto è stata lunga e dolorosa.
Davanti a tante contrarietà (l’ansia, la fame, la sete, i serpenti,
ecc.), questo popolo ha espresso un comportamento ordinario di diffidenza, di
lamentele e di disubbidienza.
Dio aspettava da loro un comportamento straordinario, cioè un comportamento
di fiducia e di ubbidienza! Dio diceva "Siate straordinari!" e loro
volevano essere ordinari, come il resto delle altre nazioni!
Il comportamento delle altre nazioni non è il calibro di Dio.
Le altre nazioni sono ordinarie e Dio vuole che il suo popolo sia straordinario!
Dio vuole che ognuno di noi diventa una persona straordinaria a ci allena a
scuola sua!
6.- Dove è la tua casa?
“Così dunque non siete più né stranieri
né ospiti; ma siete concittadini dei santi
e membri della famiglia di Dio” (Efesini 2:19).
La casa della famiglia di Dio è nel cielo;
sulla terra siamo solo di passaggio.
I cittadini di questo mondo si sentono bene in questo mondo, perché sono
a casa loro; i cittadini del cielo non si sentono bene in questo mondo perché
non sono lontani dalla loro casa.
Se non ti senti bene in questo mondo, è normale! Se ti senti bene nel
mondo, c’è un problema!
Come sentirsi bene nel mondo quando c’è ingiustizia, corruzione,
favoritismo, malvagità? Il diavolo complotta contro i figli/e di Dio
e ci spetta resistere al diavolo con le armi spirituali che Dio mette alla nostra
disposizione.
La nostra lotta non è contro carne e sangue, ma contro spiriti maligni.
Dio ci dà armi spirituali per essere vincitori nel mondo spirituale:
“In realtà, sebbene viviamo nella carne, non
combattiamo secondo la carne; infatti le armi della nostra guerra non
sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere
le fortezze” (2 Corinzi 10:3-4).
Il problema non è il tuo coniugo o il tuo figlio o il tuo vicino con
chi non vai d’accordo!
Il problema è nel mondo invisibile che influenza le persone che si trovano
accanto a te. Perciò Dio ti chiama ad amare le persone che si trovano
accanto a te e a lottare contro i spiriti maligni che agiscono in loro.
Gesù continua a esortarci a farci coraggio:
“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel
mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo»”
(Giovanni 16:33).
Le forze occulte che tramano nell'ombra di questo mondo non danno mai tregua
ai discepoli di Gesù. Era vero due mila anni fa e lo è ancora
oggi Coraggio, dunque!
“Ma io vi dico: amate i vostri nemici [,
benedite coloro che vi maledicono, fate
del bene a quelli che vi odiano,] e pregate per
quelli [che vi maltrattano e] che vi perseguitano, affinché siate
figli del Padre vostro che è nei cieli; poiché egli fa
levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti
e sugli ingiusti” (Matteo 5:44-45).
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI (6) 18-02-2020
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in
Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì
sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla
destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi
e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
La santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
6. Io credo che Gesù verrà per giudicate
i vivi e i morti
6a. Gesù verrà
Parole di Gesù: Quando sarò andato e vi avrò preparato
un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché
dove sono io, siate anche voi; (Giovanni 14:3).
Gesù ha detto "tornerò"!
Gesù dice sempre a verità! Gesù tornerà!
«Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo
Gesù, che vi è stato tolto ed è stato elevato in cielo,
ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo».
Atti 1:11. I due messaggeri di Dio hanno chiaramente detto che Gesù tornerà
dal cielo.
Maranatha! (Marana tha, espressione aramaica che significa: Signore nostro,
vieni!).
Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!»
Amen! Vieni, Signore Gesù!
Apocalisse 22:20.
I primi cristiani si salutavano con questa parola che dimostra che l'incentivo
della loro vita era il ritorno di Gesù! È bello di vivere il presente
nella prospettiva del futuro.
È bello anticipare le condizioni del futuro per affrontare le difficoltà
del presente.
La speranza cristiana non è un miglioramento dell'umanità.
Né le scienze, né l'ONU, né la medicina, né l'economia
possono migliorare l'umanità.
Se l'avessero potuto, l'avrebbero già fatto.
E ci sono parecchi illusi che s'immaginano che la politica, il potere d'acquisto,
la conoscenza, ecc. miglioreranno il mondo. Tutti questi creduloni saranno delusi
perché la loro speranza è vana.
Certi si rassegnano e dicono che è meglio avere una speranza illusoria
piuttosto che nessuna speranza. Meglio di tutto è di avere una speranza
robusta e vera.
La speranza cristiana è che Gesù tornerà e stabilirà
il suo Regno sulla terra per mille anni.
La speranza cristiana è che Gesù verrà, spodesterà
il diavolo e stabilirà il Regno di Dio.
Molti giovani sono inquieti per il clima, per la sovrappopolazione, per l'instabilità
politica e la povertà. Non hanno molto speranza o militano per una falsa
speranza!
L'inquietudine e la preoccupazione non hanno posto nella vita dei figli/e di
Dio.
La disperazione paralizza il poco di forze che i disperati hanno e li rende
incapaci di vivere bene.
Gli insoddisfatti rivendicano la felicità, ma la distruggono con la loro
amarezza!
I figli/e di Dio non sprecano le loro forze nel provare a migliorare il non-migliorabile,
ma le utilizzano per servire Dio secondo l'insegnamento di Pietro:
“Mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli
infuocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo
la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la
giustizia (2 Pietro 3:12-13).
Ci sono diversi testi nei quali Gesù menziona che tornerà:
# Parabola delle dieci vergini (Matteo 25:6 Verso mezzanotte si levò
un grido: "Ecco lo sposo, uscitegli incontro!");
# Parabola della vedova e il giudice (Luca 18:8 Io vi dico che renderà
giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà
la fede sulla terra?»);
# Parabola dei talenti (Matteo 25:19 Dopo molto tempo, il padrone di quei servi
ritornò a fare i conti con loro.);
Gesù tornerà quando il vangelo sarà stato predicato a tutti:
“E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché
ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine”
(Matteo 24:14).
La fine sarà quando Gesù tornerà! Spetta a noi rendere
testimonianza del vangelo in tutto il mondo!
Il passato ci contraddistingue ma il futuro ci unisce.
Il passato ci rende tutti diversi, ma il futuro ci rendi tutti simili.
Chi si glorifica, si glorifica del suo passato.
C'è poco da glorificarsi del futuro!
Il ritorno di Gesù a un’ora sconosciuta ci invita a vegliare e
pregare per non cadere in tentazione. "Preparatevi, fissate le vostre priorità,
fate le scelte giuste già adesso e non addormentatevi!" è
il messaggio!
6b. Gesù giudicherà i vivi e i morti
• “E [Dio] ci ha comandato di annunciare al popolo e di testimoniare
che egli [Gesù] è colui che è stato da Dio costituito giudice
dei vivi e dei morti” (Atti 10:42).
• “Perché [Dio] ha fissato un giorno nel quale giudicherà
il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo che egli ha stabilito, e ne ha dato
sicura prova a tutti risuscitandolo dai morti»” (Atti 17:31).
• Giudizio contro le nazioni «Quando il Figlio dell'uomo verrà
nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso.
E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni
dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le
pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli
della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il
regno che v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. (Matteo
25:31-34).
[...] Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via
da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!
(Matteo 25:41).
Gesù stesso e gli appostoli non lasciano nessun dubbio sul giudizio delle
nazioni e sarebbe saggio pensarci in anticipo; sarebbe saggio prepararci! Ci
sarà un giudizio e l'esito sarà una condanna che apre la porta
alla morte eterna (fuoco eterno) o un assoluzione che apre la porta alla vita
eterna (il Regno di Dio).
6c.- Giudizio futuro
“Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è
arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi,
ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di
distruggere quelli che distruggono la terra»” (Apocalisse 11:18).
In questo testo ci viene detto che:
1. Sono i morti che saranno giudicati;
2. Tutti saranno giudicati, i servi di Dio e i suoi nemici;
3. Questo giudizio riguarda la gente, non le cose o le idee;
4. Per i servi di Dio, i profeti, i santi e chiunque teme il Nome di Dio, ci
sarà un premio diverso della salvezza.
Il giudizio futuro sarà giusto e Dio prenderà tutto in conto.
Dio giudicherà il mondo e lo farà con giustizia. Dio scruta i
cuori e nessun pensiero umano scappa alla sua conoscenza.
I furbetti non potranno ingannare il Giudice con menzogne e mezze verità
camuffate.
Dio giudicherà con Giustizia e non sarà possibile fare appello
al suo verdetto.
• “Dite fra i popoli: «Il Signore regna; il mondo quindi è
saldo e non potrà vacillare; il Signore giudicherà le nazioni
con rettitudine»” (Salmo 96:10).
• “Gioiscano i cieli ed esulti la terra; […] in presenza del
Signore; poiché egli viene, viene a giudicare la terra. Egli giudicherà
il mondo con giustizia e i popoli con verità (Salmo 96:13).
Per essere credibile, Dio deve essere giusto; un dio ingiusto non è degno
di essere adorato e servito! La Bibbia ci presenta un Dio giusto che giudicherà
le nazioni con rettitudine. Parlare di un Dio-Giudice non piace alla gente odierna
che vuole un Dio misericordioso e pieno di compassione che perdonerebbe tutti
i peccati automaticamente. Questo buonismo non corrisponde a quello che la Bibbia
dice di Dio. Nessuno deve illudersi, Dio è giusto e giudicherà
i piccoli e i grandi con rettitudine.
6d.- Giudizio dopo la morte
“Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di
che viene il giudizio” (Ebrei 9:27).
Il giudizio di Dio comincerà dopo la morte.
Dio è paziente, ma il giorno del giudizio viene!
Prima della morte, Dio può castigare un peccatore con lo scopo di farlo
cambiare, ma il castigo non è ancora il giudizio.
Dio ci dà tempo per ravvederci, ma il giorno viene quando Dio giudicherà
i vivi e i morti.
Certi schernitori dicono che Dio ha dimenticato la terra e che non giudicherà
mai nessuno.
“Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori
beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi e diranno:
«Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in
cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio
della creazione»” (2 Pietro 3:3-4).
Pietro scriveva che Dio non tarda ma vuole dare una possibilità a tutti
gli esseri umani di convertirsi. Il giudizio è che tutti gli uomini sono
peccatori.
La condanna richiede la morte dei peccatori.
La Bibbia chiama seconda morte la condanna all’inferno.
“Egli non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci castiga in proporzione
alle nostre colpe” (Salmo 103:10).
Dio corregge chi sbaglia per insegnare, fare capire e fare cambiare gli esseri
umani.
Il verdetto di un giudizio sarebbe la morte e i morti non possono più
capire e cambiare niente.
Gli errori hanno delle conseguenze spesso dolorose; le conseguenze degli errori
non sono una correzione di Dio.
Se salgo dal tetto della casa invece di scendere per la tromba delle scale,
mi rompo le gambe.
Le gambe rotte sono la conseguenza della mia scelta; Dio non c'entra.
Bisogna evitare di attribuire a Dio le conseguenze dolorose delle scelte sbagliate.
Dio può utilizzare queste sofferenze per parlare agli esseri umani ribelli
come ha parlato a faraone.
La sofferenza è un tema troppo importante per essere sviluppato qui,
ma possiamo dire che Dio utilizza la sofferenza per parlare agli esseri umani
un po’ sordi alla sua voce! la sofferenza è un linguaggio che ci
chiama a pensare al senso della vita e al nostro rapporto
con Dio.
6e. 100% Giustizia e 0% misericordia (tutti morti)
Molte religioni presentano una divinità temibile e spietata che ha piacere
a giudicare, condannare e castigare gli esseri umani peccatori.
Questa divinità applica un regolamento implacabile con un po' di sadismo.
La vita dei sudditi di questa divinità si svolge nell'ansia del giudizio
perché ognuno è consapevole dei propri difetti.
Questa divinità è tirannica e non può perdonare niente
perché la giustizia esclude il perdono.
Per loro, solo opere buone esigenti possono riscattare i peccati commessi.
Il piacere sarebbe un peccato che bisognerebbe spiare con tanta sofferenza.
Più si soffre, più la probabilità di scappare alla condanna
sarebbe grande.
Il Corano presenta la divinità dei musulmani (Allah) come un arbitro
distante con una bilancia a due piatti.
Questo giudice non può essere misericordioso, perché la Giustizia
deve essere applicata rigorosamente.
L’unica via di scampo sarebbe la pratica di buone opere.
Per non andare all'inferno, i musulmani credono che devono praticare tante opere
buone!
6f.- 0% Giustizia e 100% Misericordia (tutti vivi)
D'altro canto il New-Age promuove una divinità così generosa che
non pratica la giustizia. Alla fine, tutti gli esseri umani sarebbero salvati
perché è inconcepibile che il Creatore possa condannare a morte
la propria creatura. Se tutti dovessero essere salvati, alla fine, perché
parlare di giudizio? Questa idea è stata rafforzata da un insegnamento
pseudo-cristiano che dice che Gesù è morto per tutti gli esseri
umani e che il conto è già stato saldato. Si chiama Universalismo,
questa dottrina di una salvezza universale imposta agli esseri umani da una
divinità troppo misericordiosa per condannare a morte le sue creature.
- Perché cambiare?
- Perché pentirsi?
- Perché smettere di peccare?
- Perché ubbidire a Dio?
- Perché evangelizzare il mondo se, alla fine, tutti saranno comunque
salvati?
Queste idee all’acqua di rose sono una seduzione diabolica che toglie
agli esseri umani entrambi, il dovere di fare scelte e la responsabilità
associata alle scelte! Gli adulti sono infantilizzati e derubati da una parte
della loro umanità. Il ladro che deruba è il diavolo.
6g. 100% Misericordia E100% Giustizia
Il Dio Creatore non è una divinità fatta dagli esseri umani alla
propria somiglianza. La somiglianza si è persa nella disubbidienza di
Adamo ed Eva.
Il Dio Creatore è 100% giusto e 100% misericordioso il quale sembra contraddittorio.
I musulmani rimproverano ai cristiani di servire un Dio ingiusto perché
il peccato deve essere giudicato, non perdonato. Per loro, un Dio che perdona
non è giusto.
Un Dio 50% giusto sarebbe anche 50% ingiusto e non accettabile.
Per i sistemi religiosi, il perdono gratuito è una cosa pericolosa, perché
bandisce la paura del castigo la quale è una leva potente per dominare
sugli esseri umani.
Troppo facile, dicono certi; è troppo facile di peccare e, alla fine,
passare allo sportello del perdono per essere salvati.
Se non c’è la paura della ritorsione (il castigo), la gente pecca
impunemente e la società sprofonda nella malavita.
Lo consideriamo come normale, ma è utile pensarci; tutta la società
è condiziona dalla carote e dal bastone, cioè dalla ricompensa
e dal castigo.
Senza paura del poliziotto, tutti gli abitanti diventano ladri, omicidi e disordinati.
Umanamente parlando, c’è ordine solo dove c’è la
paura del castigo.
Gesù è venuto per de-condizionare gli esseri umani e farli pensare
diversamente.
Dio non utilizza la paura dell’inferno o il ricatto del castigo per fare
ubbidire gli esseri umani.
La paura non è un valore del Regno di Dio e l’amore bandisce la
paura (1 Giovanni 4:18 "Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore
perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi
chi ha paura non è perfetto nell'amore").
Dio è riuscito a risolvere l'equazione risaputa impossibile cioè
rimanere 100% giusto e 100% misericordioso.
La soluzione a questa equazione si chiama Gesù Cristo!
Il sacrificio di Gesù è il prezzo che ha pagato per i peccati
di chiunque si ravvede sinceramente e si confida in Lui. Dio non impone il perdono
a nessuno; lo propone.
Un Dio che impone non sarebbe rispettoso della libertà degli uomini.
Dio propone e gli esseri umani scelgono. Come Dio giudicherà gli esseri
umani che sono morti senza avere mai avuto la scelta di accettare o rifiutare
Gesù è una domanda difficile.
Per noi, che ne abbiamo sentito parlare, la domanda non è rilevante.
Ci spetta sapere come Dio ci giudicherà, non come giudicherà
gli altri.
Ci spetta anche diffondere il vangelo per permettere a un massimo d'ignoranti
di conoscere il vangelo e fare una scelta.
Che offerta di scelta è la scelta tra la vita e la morte? Qualcuno argomenta
che non è una scelta equa e che il buon senso dovrebbe escludere la scelta
della morte. Il condizionale è corretto!
Purtroppo il buon senso non trionfa e tanti essere umani scelgono la morte!
Come mai?
- Scegliere la vita richiede di ravvedersi per il male commesso e ci vuole umiltà.
- Chi è Dio per determinare i criteri della giustizia? I ribelli sono
opposti a Dio, per definizione!
- Il peccato offre un piacere immediato verso un castigo ipotetico, un indomani.
E se non ci sarà un indomani, non vale la pena di rinunciare al piacere!
? ecc.
Troppa gente non si converte e trascura l’unica via che permette di scappare
alla morte, cioè Gesù!
6h.- Giudizio e condanna
C'è una differenza importante tra giudicare e condannare.
Il giudice esamina attentamente i fatti e conclude che l'accusato è o
non è colpevole.
A partire di questo giudizio, il Giudice applica una legge e condanna il colpevole.
L'accusato che non è trovato colpevole non viene condannato.
“Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono
in Cristo Gesù, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo
Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte” (Romani
8:1-2).
Paolo dichiara che non c'è più nessuna condanna per quelli che
sono in Cristo Gesù.
Tutti saranno giudicati, ma non tutti saranno condannati.
Dio vede i convertiti attraverso il sangue di Gesù e il suo giudizio
è: "Questi non sono colpevoli!". Non c'è nessuna condanna
per i non colpevoli.
6i. Giustizia e perdono
Nell’ambito cristiano, l'idea della giudizio ci fa pensare al perdono;
il perdono è l’unica via di scampo alla morte. Il verdetto del
giudizio è la morte.
Abbiamo tutti offeso Dio e fatto del male agli altri.
Gesù dice che se non perdoniamo agli altri, Dio non ci perdonerà:
“Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro
celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini [le
loro colpe], neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe"
(Matteo 6:14-15).
Ricevere il perdono di Dio (nel mio rapporto verticale) è vincolante
perché richiede di perdonare agli altri (nei miei rapporti orizzontali).
La croce comporta una trave verticale che porta una trave orizzontale; la croce
di Gesù è il centro del perdono!
È utile sottolineare che la trave orizzontale dipende dalla trave verticale!
Bisogna prima stabilire un rapporto verticale per potere sviluppare un rapporto
orizzontale.
Bisogna prima esperimentare il perdono di Dio per potere dare il perdono.
6k. Ingiustizia nel mondo
C'è parecchia ingiustizia nel mondo e la gente
vittima dell'ingiustizia ha bisogno di sapere che c'è un Dio giusto che
farà giustizia e castigherà i colpevoli.
Ci fa piacere sapere che i colpevoli saranno castigati secondo la giustizia,
ma dimentichiamo di essere anche noi colpevoli.
Voliamo la clemenza di Dio per noi, ma la sua condanna su gli altri!
Due pesi e due misure!
Invoco la grazia per me e la legge per gli altri! Gesù non ha chiesto
il castigo per gli ingiusti che l’hanno condannato a morte; Gesù
ha chiesto a Dio di perdonare ai suoi assassini:
“Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno
quello che fanno». Poi divisero le sue vesti, tirandole a sorte”
(Luca 23:34).
Gesù non ha maledetto i suoi assassini e non ha neanche detto “vi
aspetto al giudizio finale!”.
Gesù ha amato gli ingiusti fino alla fine e ha dato la sua vita per salvarli!
6l.- Giudicare gli altri?
“Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati;
perdonate, e vi sarà perdonato” (Luca 6:37).
“Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi dice male del fratello,
o chi giudica il fratello, parla male della legge e giudica la legge. Ora, se
tu giudichi la legge, non sei uno che la mette in pratica, ma un giudice. Uno
soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere;
ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?” (Giacomo 4:11-12).
Nessuno può giudicare gli altri perché nessuno conosce le cose
nella loro complessità.
Solo Dio può giudicare gli esseri umani con rettitudine e chiunque
vuole giudicarli "ruba" l'attività di Dio. Innalzarsi al livello
di Dio, desiderare la conoscenza del bene e del male per potere giudicare era
la tentazione del serpente a Eva:
“Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio
sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come
Dio, avendo la conoscenza del bene e del male»” (Genesi 3:4-5).
Giudicare la gente è un'attività di Dio. Chiunque giudica il suo
prossimo usurpa il potere di Dio.
È arrogante di volere fare quello che solo Dio sa fare e ha il diritto
di fare.
Dobbiamo giudicare degli atti, dei pensieri, dei sentimenti, ma non la gente.
Prima di tutto, dobbiamo giudicare i nostri propri atti, pensieri e sentimenti
alla luce dell’insegnamento della Bibbia, senza compiacimento.
6m. Conoscenza del bene e del male
Per giudicare, ci vogliono criteri, cioè quello che è giusto e
quello che è ingiusto.
Tutta la faccenda della conoscenza del bene e del male è il nocciolo
delle religioni.
Le religioni sono codici morali con un elenco delle cose giuste (chiamate
il bene) e un altro elenco delle cose ingiuste (chiamate male).
Per giudicare, ci vuole la conoscenza del bene e del male e il serpente batteva
questo chiodo, quando parlava con Eva:
“Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio
sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come
Dio, avendo la conoscenza del bene e del male» (Genesi 3:4-5).
Il progetto di Dio non era di dare la conoscenza del bene e del male agli esseri
umani. In assenza di questa conoscenza, Adamo ed Eva non potevano giudicare.
Nel giardino d’Eden, non c’era il giudizio. Chi vuole giudicare
si lascia sedurre dall’affermazione: “Sarete come Dio!”.
Da quando Gesù è tornato al cielo, tanti sono stati i vicari che
hanno dichiarato: “in assenza di Gesù, decidiamo noi”! Così,
questi vicari autoproclamati hanno messo la conoscenza de bene e del male nella
loro agenda.
Il giudizio degli esseri umani dipende da quello che hanno classificato come
bene e male. Hanno decretato che guarire un infermo il sabato era male e hanno
rigettato Gesù perché l’aveva fatto. Quando la giustizia
degli esseri umani giudica il Figlio di Dio colpevole, c’è un problema
con questa giustizia.
Gesù lo diceva:
“Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella
degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli”
(Matteo 5:20).
Al giorno d’oggi, c’è un neolegalismo con un colore evangelico
che imprigiona parecchie persone di buona volontà in strutture morale
colpevolizzante. C’è ancora parecchia gente nella prigione dei
farisei! Gesù me ha aperto le porte, ma rifiutano di uscire!
Sembra assurdo, ma chi è cresciuto in questa prigione si sente in sicurezza
tra i suoi muri.
Il lieto messaggio è che Gesù chiama i prigionieri a uscire dalla
loro prigione:
“Mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi”
(Luca 4:18b).
6n. Gesù e la donna adultera
Gesù ha giudicato la donna adultera, ma non l’ha
condannata:
“Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna,
dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella rispose:
«Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti
condanno; va' e non peccare più»” (Giovanni 8:10-11).
Gesù non minimizza il peccato di questa donna e gli dice “Va’
e non peccare più!”.
Gesù non dice che tradire il coniuge sia permesso, ma che il castigo
della lapidazione non insegna niente a chi viene lapidato.
Questa donna ha imparato dalla grazia di Gesù quello che non avrebbe
imparato dalla legge di Mosè. In tutte le faccende tra Gesù e
i capi religiosi, c’è la posizione di Gesù (la grazia) che
si schiera contro la posizione dei capi religiosi (il legalismo).
La legge viene da Dio, ma c’è un modo inappropriato di capire
e utilizzare la legge.
Il progetto di Dio è la vita degli esseri umani.
Quando si utilizza la legge di Dio per uccidere un essere umano, c’è
un’incongruenza.
La legge di Dio ammonisce gli esseri umani che certe scelte sono pericolose
o mortale!
La legge di Mosè guida chiunque pensa a un paradosso.
Come esseri peccatori potrebbero ubbidire alla legge di Dio? E se non lo possono,
perché Dio ha dato la legge? Dio sapeva che nessuno sarebbe stato in
grado di ubbidire alla legge.
La legge è buona, perché viene da Dio che è buono!
Se ci fossero esseri umani buoni, la legge darebbe armonia alla loro vita.
Non ci sono esseri umani buoni, neanche uno (Romani 3:10 "com'è
scritto: «Non c'è nessun giusto, neppure uno."
vedi Salmo 14:3 "Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è
nessuno che faccia il bene, neppure uno.")!
La legge non permette a esseri umani malvagi di diventare buoni.
La legge mette in evidenza la malvagità degli esseri umani.
I capi religiosi rifiutavano di riconoscere la loro malvagità, ma Gesù,
con la sua risposta, li costringe a riconoscere che non sono migliori di questa
donna adultera.
Quando se ne sono accorti, si sono tirati indietro e non hanno lapidano la donna.
Questi uomini hanno avuto un flash di verità: “Se l’uccidiamo,
meritiamo ugualmente di essere uccisi!”.
La legge non è stata data per raggiungere la perfezione con i sforzi
umani, ma per dimostrare che ne siamo assolutamente incapaci:
“Che cosa diremo dunque? La legge è peccato? No di certo! Anzi,
io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge; poiché
non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non
concupire»” (Romani 7:7)!
Per i religiosi del tempo di Gesù, l’uso sbagliato della legge
era diventato una prigione. Per i religiosi di tutti i tempi, l’uso sbagliato
della legge diviene una prigione.
“Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra,
nei quali abiti la giustizia” (2 Pietro 3:13). La giustizia non abita
ancora sulla terra nonostante le promesse dei politici e l'impegno dei cittadini
di buona volontà. La giustizia abiterà sulla terra quando Gesù
avrà stabilito il suo Regno!
“Tutto è nella natura dell’albero Non c'è infatti
albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo
che faccia frutto buono; perché ogni albero si riconosce dal proprio
frutto. Infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva
dai rovi. (Luca 6:43-44).
Le religioni elencano articoli di legge che definiscono che cosa è lecito
fare e che cosa non lo è.
Le religioni dicono che c'è del bene e del male in ogni essere umano
e che Dio giudicherà se il bene praticato supera il male o meno.
La paura della condanna all'inferno spinge i creduloni a fare molte opere di
bene per meritare la salvezza.
Le religioni dominano gli esseri umani con la minaccia della condanna a morte
(l’inferno). Le religioni terrorizzano la gente con il messaggio "sei
colpevole!".
Il senso della colpa è un vero tormento per chi ha commesso delle cose
che la legge definisce come peccati. La coscienza dei colpevoli li accusa giorno
e notte e l'accusa può diventare insopportabile. Tutte le religioni sono
d'accordo per dire che tutti gli esseri umani sono peccatori e colpevoli.
Tutte le religioni sono d'accordo per dire che i colpevoli possono riscattare
i loro peccati con buone opere. In altre parole bisognerebbe fare più
bene che male per cavarsela.
È la predica della salvezza mediante le buone opere; il mondo religioso
ci crede e si dà da fare!
Gesù non ha istituito una religione migliore ma ha rivoluzionato il
pensiero per liberarlo dalla minaccia religiosa.
Il messaggio di Gesù è che gli esseri umani sono troppo peccatori
per potere produrre del bene e che non c'è speranza nelle religioni (sono
illusioni che deludono).
Il peccato è molto più che un problema superficiale come una macchia
che un po' di detersivo potrebbe togliere.
Il peccato è diffuso fino in fondo perché non si limita a quello
che gli esseri umani fanno ma si estende a quello che sono.
Il vero problema dei peccatori non è quello che fanno ma quello che sono.
Da quello che siamo dipende quello che facciamo.
Fino a quando siamo dei peccatori, facciamo dei peccati.
Agli occhi di Dio, TUTTO quello che i peccatori fanno è peccato e i peccatori
non devono illudersi per quello che sono.
Non c'è speranza nel fare perché il problema è nell'essere.
Nessuna religione può cambiare quello che i peccatori sono.
Gesù annunciava la fine delle religioni e i religiosi l'hanno crocifisso!
Il messaggio di Gesù è insopportabile per la gente che s'illude
di potere fare del bene mentre è corrotta.
Il messaggio di Gesù è chiaro: "o siete buoni e quello che
fate e buono o siete cattivi e tutto quello che fate è cattivo!".
È logico e la logica di Gesù confonde i religiosi che pretendono
che degli esseri cattivi possano fare cose buone. Le religioni danno un messaggio
confuso. Il tempo delle religioni è finito.
Gesù chiamava" ipocriti" i religiosi che addobbano un albero
cattivo con frutti buoni.
C'è ipocrisia quando c'è una discrepanza tra il dire e il fare.
Dire che i cattivi possono fare il bene è un'ipocrisia crassa. Gesù
chiamava i religiosi ad abbandonare la loro religione che non serve che a generare
ipocriti. C'è un'onesta intellettuale notevole nel discorso di Gesù.
Gesù non si limita a fare una diagnosi spaventosa che Paulo esprimeva
così:
“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23).
La diagnosi è senza appello. Gesù propone una vera terapia, cioè
cambiare quello che gli esseri umani sono. Fate peccati perché siete
peccatori! Basta cambiare quello che siete!
La logica di Gesù è chiara; bisogna occuparsi del vero problema
cioè quello che gli esseri umani sono! Gesù non propone un discorso
filosofico ma una rivoluzione che ha portato a compimento nel suo sacrificio.
Gesù è morto e la soluzione a quello che siamo è la morte.
Gesù non chiama nessuno al suicidio perché la morte non è
il progetto di Dio per le sue creature.
Il suicidio è una fine senza indomani.
Nel suicidio, la distruzione dell'identità peccatrice non offre un'altra
identità libera dal peccato, ma una non-identità.
I morti non hanno più nessuna identità.
Gesù propone di andare oltre la morte e ha validato la sua proposta
andando precisamente oltre la morte. La risurrezione è un passo oltre
la morte.
Le religioni propongono la morte; Gesù propone la vita di risurrezione!
La morte di Gesù non solo salda il conto dei miei peccati ma mi propone
di cambiare identità per fede nell'opera che Lui ha compiuta.
Nel battesimo cristiano, i peccatori pentiti sono sepolti nell'acqua ma non
rimangono nel sepolcro. Come Gesù è risuscitato e uscito dal sepolcro,
il battezzato esce dall'acqua per vivere una nuova vita.
Il suicidato non esce mai dal sepolcro; il battezzato, si!
Il suicidato è disperato; c'è speranza, invece, per il battezzato!
Il suicidio parla di morte e solo di morte; il battesimo parla di morte E di
risurrezione!
Nel battesimo il battezzato s'identifica con la morte E con la risurrezione
di Gesù.
La morte è la fine del "vecchio uomo" corrotto e peccatore
ma la risurrezione è l'inizio del "uomo nuovo" liberato dalla
sua vecchia natura ereditata da Adamo e rivestito dalla sua nuova natura ereditata
da Gesù.
Il battezzato non è più "in Adamo, il maledetto" ma
"in Cristo, il benedetto".
Non solo Dio vede il battezzato "in Cristo" e lo accoglie come figlio/a,
ma il diavolo lo vede "in Cristo", salvato in Cristo!
L'arma del diavolo è di accusare i peccatori e di esigere il loro giusto
castigo. Chiunque è morto in Gesù non può più essere
castigato perché Gesù è già stato castigato per
i colpevoli. Le accuse del diavolo sono irrilevanti perché sono indirizzate
a una persona morta, cioè il "vecchio uomo".
Come la risurrezione di Gesù definisce la sua vittoria sulla morte, l'uscita
dall'acqua del battezzato definisce la sua vittoria sul diavolo e la morte.
Il diavolo accusa "sei colpevole e devi morire", il battezzato risponde
"ero colpevole e sono morto, ma adesso vivo di nuovo"!
“Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli pose la sua
mano destra su di me, dicendo: «Non temere, io sono il primo e l'ultimo,
e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo
le chiavi della morte e dell'Ades" (Apocalisse 1:17-18). Gesù era
morte, ma, adesso, è vivo per sempre! Chiunque è “in Cristo”,
ha fatto morire il vecchio uomo e ha rivestito il nuovo!
CORONAJESUS E CORONAVIRUS
A Gesù sia la corona non al virus (07-03-2020)
Di che cosa tutti parlano con tutti? Questi giorni il Coronavirus
ha rubato la celebrità ai politici, agli artisti, agli economisti, ecc.
Tutti parlano di lui! Oggi, c'è un nome nella bocca di tutti, quello
del Coronavirus. In poche settimane quasi tutti sono diventati degli esperti
di un virus che, sei mesi fa, era totalmente sconosciuto. Quasi tutti spalmano
la loro conoscenza con convinzione. La politica si è mescolata alla medicina
e l'opposizione deve contrastare la maggioranza in un argomento irrilevante
alla politica.
Anche i cristiani parlano del Coronavirus, perché ne sanno, anche loro,
qualcosa! Hanno passato ore a leggere articoli, ad ascoltare virologi, a parlarne
con i loro vicini. Che zelo per questo tema.
Il giorno della prima Pasqua, tutta la gente di Gerusalemme parlava unicamente
della crocifissione di Gesù. Certi vantavano il coraggio dei farisei
di avere liberato lo stato di un personaggio che disturbava la religione e altri
piangevano la speranza di un Messia liberatore. Tutti avevano un'opinione e,
liberati dalla minaccia dei religiosi, la condividevano. I guariti parlavano
del miracolo che gli aveva reso la salute, gli ex-posseduti spiegavano come
Gesù li aveva liberati, gli abitanti di Betania raccontavano come Gesù
aveva risuscitato Lazzaro e così via. Per ben tre giorni, non si è
parlato di niente altro
(Luca 24:18-19 “Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu
solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi
sono accadute in questi giorni?» 19 Egli disse loro: «Quali?»
Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta
potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo;”).
Non c'era né internet, né televisione, né giornali per
inondare la società d'informazioni, ma la società era inondata,
lo stesso, dall'informazione della crocifissione di Gesù.
Abbiamo dato molto spazio al Coronavirus e poco tempo a Gesù. Abbiamo
alimentato il timore del Coronavirus e dimenticato il timore di Dio. Seguiamo
la folla perché siamo gregari. Nessuno si vergogna di parlare del virus
che dà la morte, mentre non si parla del Salvatore che dà la vita.
Il Coronavirus sta mettendo sottosopra tutto il mondo e dimentichiamo che, due
mila anni fa, i discepoli mettevano tutto il mondo sottosopra:
“Ma non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli davanti
ai magistrati della città, gridando "Costoro, che hanno messo sottosopra
il mondo, sono venuti anche qui, e Giasone li ha ospitati;..." (Atti 17:6-7a).
Gesù ha comandato ai suoi discepoli di mettere il mondo sottosopra con
il vangelo, ma è il Coronavirus che mette il mondo sottosopra.
In tempi di angoscia, la Chiesa di Gesù ha un messaggio che porta la
pace, la speranza, la gioia, la salvezza. Non vogliamo lasciare il Coronavirus
rubare il posto di Gesù e diventare il "re" del mondo! Gesù
merita di regnare nella nostra vita, non il Coronavirus!
Il Ministero della salute ha cambiato le nostre abitudini e ci impedisce di
incontrarci nel nostro luogo di culto, ma le sue ordinanze non devono cambiare
la nostra abitudine di stringere ogni giorno un rapporto forte con Dio. Il tempo
che non si passa più fuori, se lo deve passare a casa e non si tratta
di un castigo! Anzi, è un'opportunità di più studiare la
bibbia, di più pregare, di più cantare nel segreto della propria
cameretta.
Che Dio benedica il suo popolo e faccia di tutti i suoi figli/e dei testimoni
della vita, testimoni di Gesù vittorioso! Lui solo è degno di
ricevere la corona!
A CONTRO CORRENTE (19-03-2020)
“Siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti
nella preghiera” (Romani 12:12).
# In questi tempi di disperazione per i non-credenti, Paolo
ricorda che i credenti hanno speranza e che la manifestano con allegria: "Siate
allegri nella speranza". La speranza del popolo di Dio non è che
tutto andrà bene da solo, ma che Dio non ha perso il controllo della
situazione. Il virus rivendica il controllo su tutto il mondo. Il virus vuole
dominare il mondo e riesce a imporre il suo potere su i non-credenti. Il virus
domina il pensiero di quasi tutti.
I media ne parlano e il mondo ha paura. Gli esseri umani oscillano tra falsa
speranza e disperazione. Oggi, la chiesa di Gesù non oscilla tra questi
due poli; la chiesa di Gesù non è dominata dal Coronavirus e ne
rifiuta l'imperialismo.
La chiesa di Gesù decide di essere allegra nella speranza per fede nelle
promesse di Dio. Chi domina? Nel mondo il diavolo regna con il Coronavirus!
Nella Chiesa, Dio regna con Gesù! Il mondo è disperato; la Chiesa
spera!
Il mondo è preoccupato e triste; la Chiesa è allegra!
"Siate allegri nella speranza!"
# In questi tempi di tribolazione, Paolo ci ricorda di essere pazientemente:
"Siate pazienti nella tribolazione!". Gesù ha avvertito i suoi
discepoli che nel mondo, avrebbero avuto delle tribolazioni:
“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo
avete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo»” (Giovanni
16:33).
Nella tribolazione, il mondo sì lamenta; Gesù, invece, ci dice:
"Fatevi coraggio!". Gesù ha vinto il mondo e il suo principe,
il diavolo! Il motivo per il quale ci facciamo coraggio e la vittoria di Gesù!
Il motivo per il quale il mondo si lamenta e s'inquieta è la vittoria
del Coronavirus. Non siamo del mondo e il Coronavirus non regna su di noi! Gesù
regna su di noi. Gesù ha il diritto di regnare su di noi perché
ha vinto il mondo:
“Voi siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché colui che
è in voi è più grande di colui che è nel mondo”
(1 Giovanni 4:4). Nonostante le tribolazioni, aspettiamo con certezza e pazienza
il suo Regno sulla terra. Paolo ribadisce: "Siate pazienti nella tribolazione!".
# In questi tempi di privazione della fratellanza, Paolo ci esorta:
"Siate perseveranti nella preghiera!".
Assieme, ci stimoliamo a pregare, ma da soli, nella nostra prigione, la preghiera
si atrofizza facilmente.
È più difficile di disciplinarsi da soli, ma Gesù ci ricorda
che un luogo di preghiera che nessuno deve disprezzare è il segreto della
nostra camera. Perché troviamo difficile di pregare quando non c'è
nessuno per dire "amen" alla nostra preghiera? I farisei pregavano
per essere ammirati dagli uomini, ma nel segreto della nostra camera, non c'è
nessuno per ammirarci. È giusto che sia così! “Siate perseveranti
nella preghiera!".
Per lottare contro la pigrizia, l'opera scoraggiamento e la mediocrità,
Paolo ci esorta a perseverare nella preghiera. Puntare sul culto personale più
che sul culto comunitario è importante perché ognuno porta alla
Comunità quello che coltiva nel suo culto personale.
Invece di passare più tempo davanti la TV, Paolo ci esorta alla perseveranza
nella preghiera! Invece di dire: "Mi annoio tra i muri della mia casa!",
possiamo dedicarci alla preghiera.
Il paesaggio della tua camera non vale la vista sul mare, ma quando hai gli
occhi chiusi per pregare, chi se ne frega? Quando il ritmo del lavoro disciplina
il nostro tempo, programmiamo di pregare a certi momenti, ma quando questo ritmo
viene interrotto, ci spetta definire una nuova disciplina e programmare più
tempo nella propria camera. Lontani dalla fratellanza, l'amore per il Signore
si raffredda!
Allora l'esortazione di Paolo: "Siate perseveranti nella
preghiera!" ci stimola alla disciplina personale. Gesù ci ha insegnato
che bisogna perseverare sino alla fine:
“Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più
si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà
salvato” (Matteo 24:12-13).
Alla fine, Dio ci chiama alla libertà e decidiamo noi, non il Coronavirus,
come vivere le nostre tribolazioni, la nostra solitudine e il trambusto occasionato
dal Coronavirus! Come risponderemo, oggi, all'invito di Paolo:
“Siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti
nella preghiera” (Romani 12:12)
RUBARE AMMAZZARE E DISTRUGGERE (20-03-2020)
“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere;
io [Gesù] sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
Io sono il buon pastore; (Giovanni 10:10-11a)”.
Questo Coronavirus è venuto come un ladro nella nostra società
e i suoi effetti sono quelli che Gesù attribuiva al diavolo: (1) rubare,
(2) ammazzare e (3) distruggere.
1) Rubare:
Il Coronavirus ruba i soldi a chi ne ha pochi. Non poter lavorare ha un costo
economico importante. Quante imprese hanno dovuto chiudere la loro attività
per mancanza di soldi. Il Coronavirus ruba tempo a molta gente che vuole essere
informata e non stacca gli occhi da schermi o giornali. Esso ruba anche tempo
agli ammalati che sono inattivi.
Il Coronavirus ruba la salute a tutti quelli che si ammalano.
Il Coronavirus ruba la pace, la serenità e la gioia a tanti abitanti
inquieti.
2) Ammazzare = Uccidere:
Il Coronavirus ammazza parecchia gente. Ogni giorno il conto viene solennemente
comunicato dal capo della protezione civile come un bollettino di guerra: "Oggi
il Coronavirus ci ha ammazzato 368 concittadini". Questo ladro invisibile
divampa e niente sembra poterlo fermare. Le autorità dicono che bisogna
rallentarlo per evitare di intasare gli ospedali, ma continuerà a uccidere
molte vite umane. L’obiettivo del diavolo è di uccidere tutte le
creature di Dio. Il diavolo dà la morte ai suoi seguaci. Gesù
dà la vita ai suoi seguaci (le pecore del suo gregge).
Dio ha permesso al diavolo di diffondere il Coronavirus come gli aveva permesso
di provare Giobbe. Dio non ha permesso che Giobbe sia ucciso dal diavolo. Le
prove e le tentazioni non vengono da Dio, perché Dio non può essere
tentato e non tenta nessuno.
3) Distruggere:
Il Coronavirus distrugge famiglie, distrugge progetti, distrugge l'economia.
Il distruttore lavora da sempre a sabotare l’opera di Dio. Mai come oggi,
gli effetti della distruzione sono stati così intensi e si fanno sentire
dolorosamente:
• L’inquinamento dell’aria genera il riscaldamento globale
con effetti ancora sconosciuti
• L’inquinamento dell’acqua (micro-plastici, ormoni, pesticidi,
metalli pesanti, ecc.) avvelena l’umanità e gli animali.
• La distruzione del rispetto ha generato un mondo di ribelli ostili a
ogni forma di ordine.
• La distruzione dei valori morali genera anarchia e disordine
• Le armi degli eserciti del mondo hanno una potenza di distruzione enorme
e le guerre sono molto devastanti oggi che nel passato.
• Ecc.
In Egitto, Dio aveva istruito il suo popolo a spargere il sangue di un agnello
e a applicarlo con una spazzola sui stipiti della porta. Il distruttore vedrà
il sangue e passerà oltre! Per questo è stato manifestato il Figlio
di Dio: per distruggere le opere del diavolo. (1Giovanni 3:8b).
Non c’è niente di buono da aspettare dal ladro (il diavolo); dopo
il suo passaggio, le sue vittime sopravvissute hanno amarezza e tristezza nel
cuore. Dietro di lui, un ladro lascia un campo di battaglia e tante vittime.
C’è qualcosa di buono da aspettare dal buon pastore (Gesù)
che guida le sue pecore, le protegge, le nutre e le cura! Le pecore del buon
pastore hanno armonia e gioia nel loro cuore.
Nota 1: Correzione
“E avete dimenticato l'esortazione rivolta a voi come a figli: «Figlio
mio, non
disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d'animo quando sei da
lui ripreso; perché il Signore corregge quelli che egli ama, e punisce
tutti coloro che riconosce come figli». Sopportate queste cose per la
vostra
correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il
padre non corregga? Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno
avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli” (Ebrei 12:5-8).
Dio corregge i suoi figli, come un padre corregge i suoi figli/e. Nessun padre
uccide i propri figli/e per correggerli. Lo scopo della correzione è
insegnare qualcosa. I morti non imparano più niente. Dio non ha mandato
il Coronavirus per correggere i suoi figli/e. Dio non corregge i peccatori,
perché non sono figli suoi. La morte non è una correzione ma una
condanna.
Nota 2: Giudizio
Il giudizio di Dio sarà dopo la morte: “Come è stabilito
che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio”
(Ebrei 9:27). Il Coronavirus non è il giudizio di Dio contro gli empi,
perché sono ancora vivi e non sono stati ancora condannati. Dio è
giusto e giudicherà come l’Apocalisse lo dice: Egli [l’angelo]
diceva con voce forte: «Temete Dio e dategli gloria, perché è
giunta l'ora del suo giudizio. Apocalisse 14:7. Il tempo della grazia è
ancora il tempo della sua pazienza: “ma [Dio] è paziente verso
di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento”
(2 Pietro 3:9b). Dio non vuole che qualcuno perisca e dà tempo per giungere
al ravvedimento.
Nota 3: Paura
Il Coronavirus fa paura e la paura non è da Dio. Dio non ha bisogno di
terrorizzare l’umanità per regnare; Gesù non ha mai terrorizzato
nessuno.
L’amore è incompatibile con la paura. Cedere alla paura non giova
a nessuno se non al diavolo.
Dietro la paura c’è sempre il diavolo; dietro all’amore c’è
sempre Dio! La paura dei non credenti mostra bene da dove viene il Coronavirus.
“Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono
io; non abbiate paura!»” (Matteo 14:27).
Gesù rassicurava i suoi discepoli; Gesù ribadisce ancora ai suoi
discepoli “Non abbiate paura!”.
Nota 4: Contagio
Nel nostro mondo razionale, ci sono parecchi adoratori del diavolo che si fanno
complici dei suoi progetti funesti. C’è qualcosa di malsano (diabolico)
nel contagiare gli altri.
Il diavolo manda i suoi servi per contagiare l’umanità, mentre
Gesù manda i suoi servi per evangelizzare l’umanità.
La velocità del contagio nel mondo contrasta con la lentezza della Chiesa
nel compiere il Gran Mandato, cioè diffondere il vangelo sino alla fine
della terra.
C’è una guerra nel mondo spirituale; l’esercito del diavolo
lotta per dare la morte, mentre la Chiesa (l’esercito di Gesù)
lotta (o dovrebbe lottare) per dare la vita.
Mentre i danni del Coronavirus angosciano il mondo, Gesù manda i suoi
con un messaggio di salvezza, di speranza, di vita. Ci spetta contaminare il
mondo con il messaggio del vangelo di Gesù!
“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io [Gesù]
sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Io sono
il buon pastore;” (Giovanni 10:10-11a)”.
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI (7) 17-03-2020
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in
Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese
agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
La santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei santi,
la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
7.- Io credo nello Spirito Santo
“Trovandosi con essi, [Gesù] ordinò loro di non allontanarsi
da Gerusalemme, ma di attendere l'attuazione della promessa del Padre, «la
quale», egli disse, «avete udita da
me. Perché Giovanni battezzò, sì con acqua, ma voi sarete
battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni». Quelli dunque che erano
riuniti gli domandarono: «Signore, è in questo tempo che ristabilirai
il regno a Israele?» Egli rispose loro: «Non spetta a voi sapere
i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità.
Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e
mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità
della terra»
(Atti 1:4-8).
“E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato
nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete
il dono dello Spirito Santo” (Atti 2:38).
7a.- A chi viene dato lo Spirito Santo?
Lo Spirito Santo non è un premio per cristiani meritevoli! Non è
consentito solo ai super-cristiani immacolati, ma a tutti i cristiani nati di
nuovo. Non può abitare in cuori sporchi nei quali il peccato regna. Perciò
bisognava che il sangue di Gesù sia sparso per perdonare i nostri peccati
e rendere il nostro cuore abitabile! Lo Spirito Santo non impedisce che i cristiani
pecchino; dà risorse per non peccare ma non toglie la responsabilità
personale.
Senza lo Spirito Santo nessuno può convertirsi perché lui convince
di peccato (Giovanni 16:8 “Quando sarà venuto, convincerà
il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio”)! Tuttavia,
per guidare qualcuno alla conversione, lo Spirito Santo agisce dall'esterno.
Il battesimo nello Spirito Santo è un passo avanti in quanto si tratta
di riceverLo dentro per lasciarlo agire
dall’interno!
7b.- A che cosa serve?
“E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria
del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria,
secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito” (2 Corinzi 3:18).
Lo Spirito Santo serve a trasformarci e darci la natura di Gesù. Dio
ci ama come siamo, ma ci ama troppo per lasciarci come siamo. Il progetto di
Dio per i suoi figli/e è la santità:
“Ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi
in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi,
perché io sono santo»” (1 Pietro 1:15-16).
Lo Spirito Santo ci viene dato par fare morire i desideri della carne e aiutarci
a vivere secondo lo Spirito:
“Perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante
lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete;” (Romani 8:13).
La carne è l’eredità di Adamo; lo Spirito è l’eredità
di Gesù.
Lo Spirito Santo è anche stato mandato per aiutarci a testimoniare, a
amare e a camminare nella verità.
Chiunque dice di averLo ricevuto deve manifestare queste cose e vivere secondo
lo Spirito: Lo Spirito serve anche a fortificare i cristiani deboli, limitati
e vulnerabili:
“Affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di
essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore”
(Efesini 3:16).
Lo Spirito Santo dà doni alla chiesa e le distribuisce secondo il suo
volere e secondo i bisogni. Nessuno ha tutti i doni, perché diventerebbe
arrogante. Dio ha voluto un lavoro di collaborazione tra i cristiani che mettono
ciascuno il suo dono al servizio della chiesa. Se sono doni, non c'è
posto per glorificarsi, perché non si meritano. Tutti i doni servono
all'edificazione della chiesa con l'eccezione del dono delle lingue che serve
all'edificazione di chi le pratica. :
Si parla in lingue a casa, ma nell'adunanza non serve se non c'è qualcuno
che può interpretare.
“Se non vi è chi interpreti, tacciano nell'assemblea e parlino
a se stessi e a Dio”
(1 Corinzi 14:28).
L’uso dei doni dello Spirito Santo tra i quali il parlare in lingue è
un’esperienza spirituale spesso privi di sentimenti (esaltazione) e sempre
irrazionale. I sentimenti e la ragione appartengono all'anima.
La fede e i doni dello Spirito Santo appartengono allo spirito.
7c.- Libertà o possessione?
“Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del
Signore, lì c'è libertà” (2 Corinzi 3:17).
Lo Spirito Santo è sorgente di libertà e non costringe nessuno.
Lo Spirito Santo è Spirito di verità e ci guida nella verità.
Dove c’è la verità, c’è la libertà:
“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi»”
(Giovanni 8:32).
Il cristiano battezzato nello Spirito Santo non perde il controllo; non viene
telecomandato alla sua insaputa, come fanno i démoni con i posseduti.
Posso cominciare e smettere di parlare in lingue quando voglio. Lo spirito di
chi pratica qualunque dono dello Spirito Santo è sottomesso a chi lo
pratica. Paolo scriveva che lo spirito dei profeti è sottomesso ai profeti:
“Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti” (1 Corinzi
14:32).
Lo Spirito Santo non fa di nessuno un robot, ma un figlio/a di Dio.
7d.- Spirito di ordine
Lo Spirito Santo ha partecipato alla creazione dell'universo e ha messo ordine
nel caos iniziale:
“La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso
e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque” (Genesi 1:2).
Lo Spirito Santo è incompatibile con il disordine, perché procede
da Dio e che Dio è Dio di ordine: “Perché Dio non è
un Dio di confusione, ma di pace” (1 Corinzi 14:33).
I doni dello Spirito Santo non generano confusione o disordine, ma armonia e
ordine.
7e.- Orgoglio
C'è un orgoglio religioso che non ha niente di spirituale, ma che pretende
di essere spirituale. Lo Spirito Santo bandisce l'arroganza perché genera
amore e umiltà. Gesù si è umiliato, ha amato e si è
dato, spinto dallo Spirito Santo che è sceso su di lui al battesimo d'acqua.
Lo Spirito Santo produce un frutto d'amore, di gioia, di mansuetudine, di autocontrollo
(Galati 5:22 “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace,
pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo
“) e chiunque pretende avere ricevuto lo Spirito Santo dovrebbe dimostrarlo
con questo frutto. I cristiani dovrebbero contraddistinguersi dal mondo mediante
il frutto dello Spirito! Purtroppo, nella chiesa, ci sono contese interminabili
a proposito dello Spirito Santo. Sono contese carnali che rattristano lo Spirito
Santo! L'autorità viene dalla verità, perché lo Spirito
è Spirito di verità e Dio lo manda per guidare i suoi figli e
figlie nella verità:
“Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità,
egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà
di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà
le cose a venire” (Giovanni 16:13).
Dio non ha bisogno di avvocati per difendere la sua causa! Dio ci manda a predicare
la verità, non a inculcarla con violenza, autoritarismo o minaci. Chi
vuole capire capisce bene anche se non grido e chi non vuole capire, non capisce,
anche se grido. Gridare può impressionare la gente, ma non
compie l’opera di Dio. Gridare è una violenza e la violenza non
fa parte del frutto dello Spirito Santo.
7f.- Persuasione e Convinzione
La mente pensa logicamente con l'informazione di cui dispone e con l'informazione
giusta posso persuadere qualcuno a cambiare avviso. La persuasione non è
stabile perché informazioni complementari possono fare cambiare avviso.
La mente opera nel mondo della razionalità.
Il cuore che associamo alle emozioni passa dalla gioia alla tristezza in poco
tempo e 100 volte al giorno.
Né la mente né il cuore sono affidabili. L'anima è poco
affidabile! Lo Spirito Santo agisce nella dimensione dello spirito umano e lavora
a convincerlo:
“Quando [il Consolatore] sarà venuto, convincerà il mondo
quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio” (Giovanni 16:8). Il Consolatore
è uno dei nomi dello Spirito Santo. Una convinzione spirituale è
molto più profonda e più stabile di una persuasione logica. Né
l'informazione complementare né i sentimenti turbano la convinzione.
Il dubbio agisce al livello della mente e non può turbare le convinzioni.
7g.- Testimonianza al nostro spirito
Quando ci siamo convertiti, lo Spirito Santo ha messo nel nostro spirito la
testimonianza che siamo figli e figlie di Dio:
“Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli
di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere
nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo:
«Abbà! Padre!» Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro
spirito che siamo figli di Dio” (Romani 8:14-16).
Chi è diventato figlio o figlia di Dio lo sa; chi lo spera non lo è
ancora diventato/a! I martiri non hanno paura della morte perché lo Spirito
Santo li convince che la loro fede è giusta. Senza convinzione siamo
delle girandole! I dogmi e le dottrine sono costruzioni mentali e possono essere
contestati o messi in dubbio, ma una convinzione è incontestabile. Uno
dei problemi di numerosi cristiani è che hanno più dottrina che
fede e generano liti stolti per persuadere gli altri che hanno ragione. Se non
abbiamo un rapporto stretto con Dio, la nostra cristianità si limita
ai dogmi e alle dottrine che possono diventare una prigione religiosa. Chi attacca
il suo cuore ai dogmi e alle dottrine più che a Dio è idolatre:
“Figlioli, guardatevi dagli idoli) (1 Giovanni 5:21).
7h.- La fede
Quando il figlio dell'uomo tornerà sulla terra, che cosa cercherà?
Dogmi e dottrine? Opere caritative? Istituzioni stabili? Gente di fede?
“Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio
dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?»” (Luca
18:8).
Come le convinzioni, la fede appartiene al mondo spirituale, non alla mente
o ai sentimenti. Non è incompatibile con la mente e i sentimenti, ma
è di un’altra dimensione. La fede è sempre sgradevole alla
carne, cioè all’essere umano naturale e vivere per fede è
una decisione di andare a contro corrente, fuori dalla zona di comodità.
Senza fede nessuno vedrà il Signore:
“Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta
a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano”
(Ebrei 11:6).
Fede, convinzioni e Parola di Dio sono della dimensione dello Spirito Santo.
Parlare in lingue è anche un esercizio di fede che mi avvicina a Dio.
La Bibbia dice che se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti
a Dio:
“Carissimi, se il {nostro} cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti
a Dio;” (1 Giovanni 3:21).
Parlare in lingue aumenta la mia fiducia e mi aiuta a pregare e intercedere.
Parlare in lingue ristora la mia anima:
(Egli [il Signore] mi ristora l'anima” Salmo 23:3a).
7i.- Creatività
Chiunque parla in lingue costruisce il suo parlare con la sua immaginazione
santificata. Il parlare in lingue è un atto creativo che rispecchia qualcosa
del Creatore che ci ha creati a somiglianza sua.
Quando dico delle cose che non capisco, non posso vergognarmi di dirle. In realtà
dico probabilmente delle cose dolorose e sepolte nel subconscio. Quando vengono
a gala nella mente, le respingo perché mi fanno male e non so come gestirle.
Il parlare in lingue cancella queste inibizioni e permette di evacuare, fuori
dal subconscio, cose dolorose che hanno condizionato l'infanzia. Le porto a
Dio nella preghiera e ne sono sollevato! In questo senso, parlare in lingue
è una terapia! Mi edifica essere liberato da questi veleni mai metabolizzati.
7k.- Imitazione diabolica
C'è anche un parlare in lingue diabolico; il diavolo copia quello che
Dio fa. I spiriti umani sottomessi al diavolo sono ispirati dal diavolo e esprimono
il progetto del diavolo; i spiriti umani sottomessi a Dio sono ispirati da Dio
e dicono la parola di Dio. Ci sono discorsi seducenti ispirati dal diavolo per
turbare i cristiani e sviarli. Gesù stesso diceva che le sue pecore conoscono
la voce del loro pastore e che non ascoltano la voce di un straniero:
“Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore
lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno;
anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei»
(Giovanni 10:4-5).
L'esercizio dei doni spirituali permette di riconoscere la voce di Gesù
nel chiasso ambiente; lo Spirito Santo da discernimento. Sappiamo che Dio non
dà la sua gloria al diavolo; se chiediamo pane à Dio, non lascerà
che il diavolo ci dia una pietra:
“Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà
aperto a chi bussa. E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli
chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede
un pesce, gli dia invece un serpente? Oppure se gli chiede un uovo, gli dia
uno scorpione? Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai
vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo
a coloro che glielo chiedono!» (Luca 11:10-13).
7l.- Quando non so più
Quando non so più come pregare, perché sono confuso o che non
ho l'informazione per pregare in modo giusto, parlare in lingue diviene l'unico
modo di pregare secondo Dio:
“Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza,
perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede
egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale
sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo
il volere di Dio” (Romani 8:26-27).
7m.- Sempre in linea con la Parola di Dio
Lo Spirito Santo non può essere incoerente con l'insegnamento della Bibbia,
ma può essere
incoerente con la nostra interpretazione della Bibbia. I farisei avevano un’interpretazione
sbagliata dalla parola di Dio e manifestavano arroganza verso chi ce la pensava
diversamente. Trovare altra gente che ce la pensa come noi non significa che
abbiamo ragione. Ci sono messaggi profetici che bisogna analizzare con saggezza
per non cadere nelle trappole del diavolo:
“Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni
cosa e ritenete il bene; astenetevi da ogni specie di male” (1 Tessalonicesi
5:19-22).
7n.- Ricercare Dio e solo Dio
C'è una ricerca carnale di esaltazione e di emozioni religiose, ma Dio
ci chiama a ricercare il suo volto. Siamo chiamati a vivere per fede, non per
sentimenti. Certi cristiani ignoranti provano a invocare lo Spirito Santo in
sedute che assomigliano all'animismo, ma non c'è nessuna formula magica
per manipolare lo Spirito Santo. Non sono i nostri canti o la lunghezza delle
nostre preghiere che fanno "scendere" lo Spirito Santo sulle nostre
adunanze. Bisogna stare attenti a tutti gli esaltati che dicono di avere visioni:
“Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di
umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio
di vanità nella sua mente carnale” (Colossesi 2:18). Ci sono dei
cristiani poco affermati che fanno del turismo di chiesa per assaggiare cose
nuove al livello delle emozioni, ma non crescono nella loro fede e diventano
dipendenti dalle loro emozioni che scambiano con lo Spirito di Dio. Già
nel tempo di Paolo, cerano uomini che facevano dal cristianesimo una società
segreta con riti d’iniziazione.
7o.- Ricevete lo Spirito Santo!
Dopo la sua risurrezione, Gesù ha ordinato ai suoi discepoli di ricevere
lo Spirito Santo:
“Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito
Santo” (Giovanni 20:22). In certi casi vediamo che viene trasmesso mediante
l'imposizione delle mani:
“Allora gli apostoli, che erano a Gerusalemme, saputo che la Samaria aveva
accolto la Parola di Dio, mandarono da loro Pietro e Giovanni. Essi andarono
e pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; infatti non
era ancora disceso su alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel
nome del Signore Gesù. Quindi imposero loro le mani ed essi ricevettero
lo Spirito Santo” (Atti 8:14-17).
In altri casi, non c'è nessuno intervento umano come era stato il caso
alla Pentecoste:
“Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo scese su tutti quelli
che ascoltavano la Parola. E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con
Pietro, si meravigliarono che il dono dello Spirito Santo fosse dato anche agli
stranieri, perché li udivano parlare in altre lingue e glorificare Dio”
(Atti 10:44-46).
L’importante è di riceverLo, di viverLo e di camminare in armonia
con Lui, ciò è nella santità.
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI (8) – 24-03-2020
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in
Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese
agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito
Santo,
nella santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna.
Amen.
8.- Io credo nella Chiesa universale
• Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito
Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata
con il proprio sangue. Atti 20:28.
• Egli [Gesù] è il capo del corpo, cioè della chiesa;
è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni
cosa abbia il primato. Colossesi 1:18.
• Così anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito,
cercate di abbondarne per l'edificazione della chiesa. 1 Corinzi 14:12.
1.- Gesù e la Chiesa
Gesù stesso ha parlato della Chiesa due volte. Non è un'invenzione
umana. A Pietro, Gesù diceva: “E anch'io ti dico: tu sei Pietro,
e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'Ades non
la potranno vincere” (Matteo 16:18).
La pietra non è Pietro, ma la sua confessione di fede: Simon Pietro rispose:
«Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». (Matteo 16:16).
In greco, la parola Ekklesia significa "chiamare fuori" e ha l'idea
della convocazione del popolo "fuori dalle sue case" sulla piazza
pubblica per dibattere dei problemi della società. C'è un’idea
forte di democrazia che rende ogni cittadino responsabile delle scelte della
società. Il secondo testo di Gesù che menziona la chiesa è
interessante in quanto fa intervenire come autorità di
decisione: Se rifiuta d'ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d'ascoltare
anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano. Matteo 18:17. La
chiesa decide, non una persona!
Questo modo di gestire l’assemblea dovrebbe evitare le derive autocratiche.
Gesù ha chiesto a Giovanni di scrivere alle sette chiese dell’Asia
Minore (Apocalisse 2-3). Gesù ha un messaggio per le chiese locale e
le chiama tutte al ravvedimento!
2.- Il Regno di Dio
Tuttavia questa idea greca contrasta la visione ebraica della politica messianica
che coinvolge un re discendente di Davide. Gesù non era greco e parlava
molto del Regno di Dio ai Giudei. Spesso, immaginiamo il Regno di Dio come una
realtà futura, ma è già presente in mezzo ai cristiani;
la Chiesa è il Regno di Dio! 20 Interrogato poi dai farisei sul quando
verrebbe il regno di Dio, rispose loro: «Il regno di Dio non viene in
modo da attirare gli sguardi; né si dirà: 21 "Eccolo qui",
o: "Eccolo là"; perché, ecco, il regno di Dio è
in mezzo a voi». Luca 17:20-
21. C'è molto da capire quando Gesù parla del Regno di Dio e che
lo capiamo come la Chiesa. Prima di tutto, il Regno ha un Re che lo governa;
la Chiesa di Gesù non è una democrazia. Riconoscere che il Re
regna sulla Chiesa significa che regna nel cuore di tutti i cristiani nati di
nuovo. Sul mondo regna ancora il diavolo, ma sulla Chiesa, Dio regna! Dio regna
con un progetto e Dio controlla quello che gli esseri umani non controllano.
È un gran sollievo en tempi di tribolazioni. Per i 40 giorni tra la sua
risurrezione e la sua ascensione, Gesù ha istruito i suoi discepoli:
Ai quali anche, dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente con molte
prove, facendosi vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative
al regno di Dio. Atti 1:3.
3.- Dopo la Pentecoste
Gli Apostoli utilizzavano il termine “Regno di Dio” solo nel senso
del futuro, quando Gesù tornerà.
Il termine “Chiesa descrive la realtà presente sia al livello geografico
sia al livello universale. In
greco, “universale” si dice “cattolico”. La connotazione
della parola “cattolica” è la chiesa romana. Per evitare
la confusione, le chiese evangeliche parlano della chiesa universale in contrasto
con la chiesa cattolica romana.
La Chiesa dei primi tempi si lasciava guidare dallo Spirito Santo. Questa Chiesa
non aveva né edifici per i suoi incontri, né gerarchia, né
dogmi rigidi, ma aveva amore, zelo per lodare Dio e testimoniare. Lo Spirito
operava segni potenti per confermare la Parola di Dio. Questa Chiesa aspettava
il ritorno di Gesù e viveva in funzione del ritorno di Gesù. La
Chiesa odierna è forse troppo occupata dai suoi edifici, dalla sua gerarchia
e dai suoi dogmi; mancano lo zelo, l’amore, la testimonianza e la prospettiva
del ritorno di Gesù. Fuori da Gerusalemme, la Chiesa si è organizzata
secondo diversi modelli per opporsi ai falsi profeti.
• Modello dei predicatori itineranti
• Modello del pastore “Pater famiglia”
• Il modello legalista (giudei)
• Il modello libero (stranieri o pagani convertiti)
• Ecc.
Tutti questi modelli hanno qualcosa di buono, ma quando il modello diviene una
prigione (p.e. liturgia), il primo amore si raffredda. Gesù rimproverava
alla chiesa di Efeso di avere abbandonato il suo primo amore: Ma ho questo contro
di te: che hai abbandonato il tuo primo amore. Apocalisse 2:4. I modelli possono
aiutare i più giovani nella fede come una stampella può aiutare
qualcuno che si è rotto una gamba. L’obiettivo da raggiungere,
non è il modello, ma la santità,
l’amore, la verità, l’umiltà, lo zelo.
Quando lo Spirito può fare crescere il suo frutto nei cuori (Galati 5:22),
le strutture sono solo un’impalcatura provvisoria.
4.- La Chiesa di Gesù non è materiale
La Chiesa non è un edificio particolare. Dio non abita in case fatte
da mani umane: 18 Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla
terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; quanto meno
questa casa che io ho costruita! 2Cronache 6:18.
48 L'Altissimo però non abita in edifici fatti da mano d'uomo, come dice
il profeta: Atti 7:48. Gesù ha promesso la sua presenza là dove
i suoi discepoli si radunano, non in un edificio
speciale. Dio non è più presente in luoghi à Lui dedicati
che altrove. Non ci sono dei templi da dove Dio risponde e delle case dove rimarrebbe
sordo alla preghiera. I pellegrini si recano in un luogo o l’altro, dove
credono che Dio guarisce, parla e fa sentire la sua presenza. In realtà,
Dio può guarire, parlare e fare sentire la sua presenza da per tutto.
Dovunque ci sono due o tre cristiani riuniti, Gesù è presente
e potente per guarire, istruire, benedire.
Vediamo cattedrali splendide ma se Dio non vi abita, sono gusci vuoti. Pietra
scriveva che la vera Chiesa è costruita da mattoni umani: anche voi,
come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio
santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù
Cristo. 1Pietro 2:5.
5.- Una Chiesa sola
Ci sono chiese locali e la Chiesa universale. Mentre si può partecipare
alla vita della chiesa locale senza essere convertito/a, nessuno fa parte della
Chiesa Universale senza essere convertito/a e nato/a di nuovo. La Chiesa Universale
non è un’istituzione umana. La Chiesa universale è una e
una sola. Per Dio non ci sono tutte le denominazioni che frazionano la chiesa.
Per Dio, ci sono degli esseri umani nati di nuovo e altri che non lo sono. L’assieme
di tutti i cristiani nati di nuovo costituisce la Chiesa Universale. La Chiesa
è paragonata alla sposa di Gesù Cristo il quale non è poligamo.
C'è una sposa sola! L’unità dei cristiani convertiti è
la volontà di Gesù che pregava per questo: che siano tutti uno;
e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché
il mondo creda che tu mi hai mandato. Giovanni 17:21. L’unità della
Chiesa non risulta da compromessi ma da una consacrazione maggiore dei suoi
membri. 3 sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo
della pace. 4 Vi è un corpo solo e un solo Spirito, come pure siete stati
chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione. 5 V'è un
solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, 6 un solo Dio e Padre di tutti,
che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti. 7 Ma a ciascuno di
noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. Efesini
4:3-7.
L'universalità della Chiesa ci rende tutti solidali dai cristiani perseguitati.
Essi fanno parte della "nostra" Chiesa e soffriamo con loro!
6.- Diversità
La Chiesa universale deve mostrare varietà o diversità:
"Affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano
oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, 11 secondo
il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù;"
Efesini 3:10-11.
Gestire la diversità nella Chiesa universale è difficile. Certi
leader impongono un pensiero unico e formano delle sette con un’identità
marcata da dogmi e dottrine specifiche; cancellano la varietà. Altri
leader si aprono al sincretismo nel nome della varietà o della diversità;
cancellano l’identità cristiana.
Fine a che punto possiamo essere uniti nella diversità? Ci sono delle
perversioni, traviamenti ed eresie che la Chiesa universale deve discernere
e rigettare.
La diversità ha generato guerre di religioni nel Nome di Dio che ci chiama
ad amare.
Chi non reagisce contro le perversioni, traviamenti ed eresie ne è
complice; chi reagisce è chiamato settario! Chi troverà l’equilibrio?
La tolleranza è spesso inquinata.
La tolleranza è spesso un rifiuto di prendere posizione per la verità.
Il pluralismo è promosso come una virtù ma non lo è sempre.
Chi è capace di decidere se la diversità è giusta o sbagliata?
Siamo d'accordo per dire che una diversità convergente è accettabile
e una diversità divergente è inaccettabile, ma come definire la
convergenza e la divergenza?
C'è una radicalizzazione nel mondo musulmano, nel induismo, nel comunismo
e nel cristianesimo. La radicalizzazione esclude la diversità e parte
in guerra santa contro la diversità. Il fondamentalismo e l'integralismo
possono diventare bellicosi e la storia mostra che lo diventano quasi sempre.
Come rimanere fedeli al Signore senza diventare settari e bellicosi?
Tutti gli appostoli che hanno scritto nel primo secolo hanno dovuto lottare
contro l'inquinamento del pensiero evangelico. L'inquinamento è più
che mai reale nella Chiesa universale! Il contrario di "inquinato"
è "puro" e c'è spesso poca purezza nel pensiero e nelle
opere! Togliere le impurità è un progetto ambizioso e lo scoraggiamento
è in agguato!
Quando penso e dico a qualcuno "se non pensi come me, sei perduto",
lavoro contro la diversità.
Il New Age promuove una diversità ampia ma non tollera chi non la tollera.
Per il New Age, la fede è il valore importante, qualunque sia il suo
contenuto dottrinale. Il New Age vuole unificare tutti gli esseri umani e sembra
essere lodevole. Tuttavia la tolleranza è percepita come un rinnegamento
della verità. Ognuno si costruisce la sua verità più o
meno onestamente. Vogliamo una verità che tollera i nostri vizzi! Gesù
non predicava la tolleranza verso la carne (i vizzi). Gesù non diceva
che tutte le religioni sono buone. Anzi, Gesù diceva che tutte le religioni
sono corrotte perché create da esseri umani corrotti per dominare su
altri esseri umani corrotti. Le religioni si definiscono come codici morali
meritevoli.
La grazia è un concetto incompatibile con i sistemi meritevoli. Un
regalo non si merita mai. Le religioni non sono una diversità accettabile,
perché sono nemiche della grazia. Sono dei religiosi che hanno fatto
crocifiggere Gesù nel nome della loro legge.
7.- Gesù ha cura della Chiesa
Quando Gesù è stato rapito nel cielo, non ha abbandonato la chiesa
allo sbaraglio in un mondo ostile. Gesù non ha detto "Ho fatto il
mio, adesso tocca a voi!" Gesù ha compiuto l'opera di salvezza andando
fino alla croce per amore verso la Chiesa. Ma Gesù continua, dal cielo,
ad amare
ogni singolo cristiano che forma la Sua Chiesa. Dal cielo, precisamente, Gesù
ha mandato lo Spirito Santo, dieci giorni dopo essere stato rapito al cielo.
Lo Spirito Santo ha creato la Chiesa, il giorno della Pentecoste.
Non ci sono grandi cristiani che Gesù amerebbe di più e piccoli
cristiani che Gesù amerebbe di meno. Gesù ci ama tutti senza favoritismo:
Voi, padroni, agite allo stesso modo verso di loro astenendovi dalle minacce,
sapendo che il Signore vostro e loro è nel cielo e che presso di lui
non c'è favoritismo. Efesini 6:9.
Gesù ama lo stesso i grandi e quelli che il mondo considera come i
più piccoli! Anche Giacomo ci esorta ad avere una fede immune da favoritismo:
Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore
della gloria, sia immune da favoritismi. Giacomo 2:1.
È un grande incoraggiamento per tutti i "piccoli" cristiani
che potrebbero dubitare dell'amore di Gesù, specialmente quando cadono.
Gesù non è un arbitro impassibile, ma un Salvatore misericordioso.
Il mondo considera certi esseri umani come piccoli e li disprezza, ma Gesù
non disprezza nessuno. Per il mondo, sono piccoli e spregevoli:
• I poveri
• Gli ignoranti
• I stranieri
• I peccatori
• Gli andicappati
• I feriti
• Ecc.
Tutti questi e tanti altri si sono "abituati" a essere disprezzati,
abusati, rigettati, bullizzati, umiliati e perseguitati. Hanno perso la loro
dignità di esseri umani, MA Gesù li ama e veglia su di loro. Gesù
sussurra all'orecchio di ognuno:
• "ti amo, sei prezioso/a per me”
• “nessuno ti capisce, ma ti capisco”
• “nessuno fa caso di te, ma ti penso giorno e notte!".
Il modo di fare di Gesù si chiama la Grazia e Gesù è venuto
per inaugurare il tempo della Grazia. La religione conosce solo la legge, ma
la Chiesa di Gesù conosce la Grazia! Con il suo sistemi di meriti, la
religioni genera solo presuntuosi e schiacciati; la Grazia genera lode nel cuore
dei graziati! Si, Gesù è il proprietario legittimo dei graziati,
piccoli o grandi che siano! C’è speranza per tutti i marginalizzati,
umiliati e poveri:
"Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che
sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del
regno che ha promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disprezzato il
povero!" Giacomo 2:5-6a.
Dio li ha scelti perché siano ricchi in fede e eredi del Regno!
8.- Niente gerarchia
Gesù non ha creato una gerarchia per dominare la Chiesa. Dio vuole ordine
nella chiesa perché l'ordine lo caratterizza. Gesù rende ogni
singolo graziato responsabile della Chiesa, non per dominare, ma per amare!
I religiosi dominano, ma i graziati amano! Tutto sommato il comandamento nuovo
che Gesù ha dato ai graziati è "amatevi gli uni gli altri
come vi ho amati!" (Giovanni 13:34).
Il mondo funziona secondo la carne, la Chiesa funziona secondo lo Spirito!
La rivoluzione di Gesù non riguarda solo la salvezza per grazia ma anche
la vita secondo lo Spirito! La Chiesa non è una realtà del mondo
e i comportamenti, nella Chiesa, non sono dettati dalla carne, ma dallo Spirito.
Per questo motivo Paulo esortava Timoteo: come bisogna comportarsi nella casa
di Dio, La cultura ci ha insegnato come bisogna comportarsi nel mondo, ma Gesù
ci insegna come comportarsi nella casa di Dio che è la Chiesa!
Gesù è IL Signore della Chiesa, non ce ne sono altri. Gesù
diceva ai suoi discepoli che sono tutti fratelli: Ma voi non vi fate chiamare
"Rabbì"; perché uno solo è il vostro Maestro
e voi siete tutti fratelli. Matteo 23:8. Tanti esseri umani vogliono prendere
il posto di Gesù ed essere chiamati Maestro. Vogliono anche dare ordini,
giudicare e contrastare chi ce la pensa diversamente da loro (scomunicazione).
Quando tutti sono sottomessi a Gesù, la Chiesa funziona!
9.- Amare la chiesa
Gesù ha amato la Chiesa al punto di dare la propria vita per essa:
"Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa
e ha dato se stesso per lei" Efesini 5:25.
Gesù ha dato tempo, istruzione, pazienza e il suo sangue per la Chiesa.
Seguire Gesù significa avere i stessi sentimenti di Gesù verso
la Chiesa. Per tanti motivi, la Chiesa è imperfetta e criticabile. Gesù
l'ama nonostante le sue mancanze e chiama i suoi seguaci ad amarla nonostante
le sue imperfezioni e i suoi limiti. Sparlare della Chiesa non è giusto;
amarla è giusto. Sparlare genera disprezzo verso donne e uomini che servono
il Signore nel loro piccolo. È giusto di analizzare il funzionamento
della Chiesa per condividere un parere che permette di funzionare meglio, ma
i suggerimenti non possono essere imposti con arroganza. L’arroganza è
amore di se stesso, non della Chiesa!
10.- Il prezzo del discepolato
I doni dello Spirito Santo sono dati per l'edificazione della Chiesa, non per
la soddisfazione dei suoi leader. La storia mostra che l'autorità autoproclamata
di certi leader genera divisioni. Paolo parlava con autorità per edificare
la Chiesa non per distruggerla:
"Perciò vi scrivo queste cose mentre sono assente affinché,
quando sarò presente, io non abbia a procedere rigorosamente secondo
l'autorità che il Signore mi ha data per edificare, e non per distruggere"
(2 Corinzi 13:10).
Fin dall'inizio ci sono stati conflitti di autorità e dittatura nella
Chiesa e ci vorrebbe, oltre all’amore, saggezza, discernimento, umiltà
e sottomissione al Capo supremo della Chiesa, cioè Gesù! C'è
spesso ambiguità nel discorso dei dittatori in quanto dicono che ci vuole
ordine nella Chiesa e che solo il loro ordine è giusto. Questi dittatori
spesso cercano più la vana gloria degli esseri umani che la gloria di
Gesù. Per essere un discepolo di Gesù, il Maestro insegnava che
bisogna rinunciare a se stesso:
"Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a
se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. 24 Perché chi
vorrà salvare la sua vita la perderà, ma chi avrà perduto
la propria vita per causa mia la salverà" (Luca 9:23-24).
Il sottotitolo è "Il prezzo del discepolato". Questo discorso
non fa piacere alla carne dei dittatori. C'è molto da dire sul leadership
della chiesa, ma tutto è detto in una parola: "Amare la Chiesa come
Gesù l'ama".
11.- Doni dello Spirito Santo
Lo Spirito Santo dà delle capacità soprannaturale ai membri della
Chiesa per servire Dio (1 Corinzi 12-14). I doni dello Spirito Santo non sono
una ricompensa che attira lo sguardo su una persona specifica. I doni sono attribuiti
per attirare i sguardi su Gesù. Giovanni battista aveva l'atteggiamento
giusto verso Gesù:
" Bisogna che egli cresca e che io diminuisca" Giovanni 3:30.
Chiunque vuole utilizzare la Chiesa come strumento per la crescita della propria
gloria è un ladro, poiché tutta la gloria deve essere attribuita
a Gesù. I ladri di gloria rattristano lo Spirito Santo. L'umiltà
è l'antidoto della vanagloria. Nessuno riceve tutti i doni dello Spirito
Santo perché Dio vuole mantenere ognuno indispensabile e umile. L'indispensabilità
significa che se non faccio quello che Dio mi chiede di fare, la Chiesa non
sarà edificata o lo sarà attraverso altri canali.
L'indispensabilità significa che non posso tirarmi indietro per pigrizia
o falsa umiltà. Se c'è un'indispensabilità arrogante e
carnale, ce ne è un'altra, umile e spirituale. Posso essere indispensabile
oggi e non lo essere più domani. Intanto, oggi, Gesù mi chiama
al servizio per edificare la Chiesa!
Se Gesù, Il Maestro, ha servito, a maggiore ragione, i suoi seguaci devono
servire! Gesù ci ha dato un esempio e ci chiama a fare come ha fatto,
Lui: Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come
vi ho fatto io (Giovanni 13:15).
12.- Priorità assoluta a Dio
Lo Spirito Santo spinge i cristiani verso i pagani e i peccatori per portare
il vangelo, il perdono e la guarigione con amore. Se il peccato ci scandalizza
al punto di non potere amare il peccatore, non siamo ancora liberi. Gesù
era libero; Gesù amava i peccatori senza pensieri ambigui. I difensori
della buona morale si scandalizzano e non amano i peccatori. Non significa che
dobbiamo
abbandonare la buona morale per vivere nell’anarchia. La buona morale
non deve diventare un idolo a se stante; neanche la libertà. Quando avrò
finito di amare come Gesù ha amato, mi
occuperò di buona morale. Il comandamento di Gesù è “Amate”,
non “Giudicate”.
La coniugazione secondo la carne è: (1) IO, (2) TU e (3) DIO; per i
convertiti, l’ordine è inverso: (1) DIO, (2) TU e (3) IO! Dare
il primo posto a Dio, significa dare il terzo posto all’io! Forse ci sono
solo pochi convertiti!
Lo Spirito Santo spinge ogni cristiano convertito a santificarsi, a servire
senza mormorare, a amare senza condizioni.
Chiunque si lascia guidare dallo Spirito in queste cose diviene una sorgente
di benedizioni e non ha tempo per giudicare/condannare tutto quello che è
diverso da lui. A dire la verità, gli occhi non hanno i criteri per giudicare
se i piedi funzionano bene o meno. Sola la testa (il Capo) lo può. Nel
corpo, ogni organo è sottomesso alla testa, non agli altri organi.
La Chiesa funziona come un corpo e funziona bene solo quando ogni membro è
sottomesso al Capo.
L’unzione dello Spirito Santo è come un influsso nervoso che porta
l’informazione giusta all’organo giusto e al momento giusto:
"Ma quanto a voi, l'unzione che avete ricevuta da lui rimane in voi,
e non avete bisogno dell'insegnamento di nessuno; ma siccome la sua unzione
vi insegna ogni cosa ed è veritiera, e non è menzogna, rimanete
in lui come essa vi ha insegnato" 1 Giovanni 2:27.
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI (9) 07-04-2020
“Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese
agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare
i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
La santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.”
9.- Io credo nella comunione dei santi
9a.- La comunione
1.- Tutti uniti
Il cristianesimo ha una dimensione individuale e una dimensione collettiva.
La collettività chiamata Chiesa è fatta da individui peccatori
che si sono convertiti, servono, adorano e crescono nella santità.
Ognuno sviluppa un rapporto con il Signore nel segreto della sua camera e porta
agli altri quello che riceve. Se c’è mediocrità in ogni
individuo, la collettività è anche mediocre.
Gli individui non sono senza gli altri; c’è una co-dipendenza sana.
• Paolo utilizza l’immagine di un corpo con varie membra per parlare
della Collettività e dei suoi individui: “Così noi, che
siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra
l'uno dell'altro” (Romani 12:5).
In un corpo, c’è una varietà di membra voluta da Dio.
Per mantenere tutti umili, bisogna che nessuno possa fare tutto da solo. L’occhio
non può insuperbirsi siccome ha bisogno del piede per trasportarlo.
Il piede non può insuperbirsi, siccome ha bisogno dell’occhio per
non cadere in una buca.
Il corpo unito è coordinato dalla testa; la Chiesa unita è coordinata
da Gesù.
• Pietro prende l’immagine di una costruzione dicendo che ogni
individuo è una pietra vivente che contribuisce all’assieme:
“Anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa
spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a
Dio per mezzo di Gesù Cristo. 1Pietro 2:5. Tutte le pietre vivente non
hanno la stessa forma e la stessa funzione. Ogni pietra è in contatto
stretto con diverse pietre e c’è un cemento che le mantiene assieme.
Non c’è posto per vantarsi, perché un muro, una parte del
tetto o la fondamenta non è fatta da una pietra sola, ma da un assieme
di pietre tagliate, disposte con saggezza e cimentate. La taglia è “dolorosa”
per le pietre viventi. La taglia è immagina delle prove. Il cemento è
immagine dell’amore. L’edificio è costruito secondo un piano
e Gesù ne è l’architetto.
2.- Cena del Signore
Gesù ha vivamente desiderato mangiare la Cena con
i suoi discepoli; la chiamiamo “Comunione”. Gesù ha comandato
di celebrare la Cena per ricordare il suoi sacrificio e la comunione dei santi.
La comunione ha una dimensione verticale (comunione con Dio) e una dimensione
orizzontale (comunione tra i credenti salvati). Non siamo gli uni senza gli
altri! Chi ha ricchezze materiali è chiamato a condividere con i poveri;
chi ha la conoscenza di qualcosa la mette al servizio degli altri e chi parla
annuncia gli oracoli di Dio ai suoi fratelli, ecc.:
“Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio; se uno
compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che
Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di
Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli
dei secoli.
Amen” (1Pietro 4-11).
L’obiettivo da non perdere di vista è affinché in ogni cosa
sia glorificato Dio.
La vanagloria dei cristiani è esclusa.
La Comunione dei santi cortocircuita i criteri umani del rango sociale. Il più
ricco non può pagare la salvezza e si ritrova allo stesso livello del
più povero. La Grazia ci rende umili, perché è immeritata
(per definizione). Nelle religioni, i meriti giocano un grande ruolo, ma Gesù
non ha creato una religione.
La Comunione dei Santi, mi rende solidale dai fratelli perseguitati, dai tribolati,
dai ammalati, ecc. L’intercessione e l’aiuto materiale esprimono
una parte di questa solidarietà.
La Cena del Signore c'invita alla comunione con Dio e con i santi. Dalla comunione
con il Signore dipende la nostra comunione con i santi. Al centro della nostra
comunione con il Signore, c'è il perdono e il prezzo che Gesù
ha pagato per questo perdono. La comunione con i santi fa anche intervenire
il perdono perché nessuno dei santi è perfetto. Tutti hanno peccato
contro il loro prossimo e la Cena del Signore ci ricorda di prima riconciliarsi
con il prossimo che abbiamo offeso. La cena del Signore è il compimento
dei due primi comandamenti, i comandamenti d'amore:
1) Amare Dio
2) Amare il prossimo
Le due trave verticale e orizzontale della croce di Gesù sono presenti
nella Cena del Signore!
3.- Comunicazione
Dio è Dio di comunicazione e di comunione. La parola serve a comunicare
e Dio parla. Gesù è la Parola di Dio incarnata; ascoltiamolo!
Dio ha dato la parole agli esseri umani (fatti alla sua somiglianza) per comunicare
con Lui e con gli altri. Dio si relaziona e ci permette di relazionarci con
la parola (linguaggio). La comunione dei santi trova le sue radici nella comunione
con Dio. Più abbiamo comunione con Dio più possiamo stabilire
la comunione orizzontale con gli altri santi. L’amore è una comunicazione
non verbale:
“Noi [lo] amiamo perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice:
«Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché
chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto.
Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio
ami anche suo fratello”
(1 Giovanni 4:19-21).
I profeti sono i porta parole di Dio; ricevono il pensiero di Dio e l’esprimono
in linguaggi umani. La profezia è un dono dello Spirito:
“Ricercate l'amore e desiderate ardentemente i doni spirituali, principalmente
il dono di profezia” (1 Corinzi 14:1).
Il dono della profezia serve a edificare la Chiesa. Gli incontri della Chiesa
sono costruiti attorno alla parola:
• la parola di Dio (Bibbia e profezie)
• la parole dei santi (lode, insegnamento, intercessione, esortazione,
correzione)
La Bibbia dice che bisogna controllare la lingua poiché può benedire
e maledire:
“Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei,
non dev'essere così” (Giacomo 3:10).
L’autocontrollo della lingua fa parte del frutto dello Spirito Santo
(Galati 5:22 “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace,
pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;”).
4.- Con e contro
La parola "Comunione" ci ricorda che siamo uniti assieme per vivere
il progetto di Dio. Il contrario di "Con" è "Contro".
Con chi collaboriamo e contro di chi lottiamo?
Scegliamo i nostri amici ma non i nostri fratelli e sorelle. Dio ci ha dato
dei fratelli e delle sorelle che sono limitati, deboli, ignoranti e mancanti...
come me!
Avrò sempre mille ragioni di lamentarmi dei limiti, della debolezza,
dell'ignoranza e della mancanza degli altri come gli altri hanno mille occasione
di lamentarsi da me.
Questa costatazione non promette tanta armonia e tanta qualità nell’ambito
della Chiesa.
Lo scoraggiamento è in agguato, ma lo scoraggiamento non viene da Dio.
La lamentela non viene neanche da Dio. Dietro lo scoraggiamento e le lamentele
c'è il diavolo che vuole distruggere la comunione dei santi.
Una delle strategie del diavolo è di suggerire a i fratelli e sorelle
di lavorare gli uni contro gli altri con buona volontà e con l’obiettivo
di correggere gli errori e le mancanze degli altri.
Possiamo passare una vita a lavorare contro i limiti, contro la debolezza, contro
l'ignoranza e contro le mancanze degli altri con il risultato di isolarsi.
Lavorare "contro" è controproducente. Lavorare "con"
è produttivo.
Il diavolo vuole spingere ognuno a lavorare alla contro-unione degli santi mentre
lo Spirito Santo ci spinge a lavorare alla con-unione dei santi. Non dobbiamo
ignorare le macchinazioni del diavolo perché dietro apparenze seducenti,
c'è la distruzione della comunione dei santi:
“Affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo
le sue macchinazioni” (2 Corinzi 2:11).
Paolo insegna che l'impostazione giusta (produttiva) è di lottare "con"
i fratelli e "contro" il diavolo! Sarebbe sorprendente che il diavolo
non venga a mettere confusione nella mente dei cristiani con pensieri contrari
all'insegnamento di Paolo. Il risultato è che numerosissimi cristiani
si ritrovano a lavorare "con" il diavolo e "contro" i fratelli.
Il New-Age invita tutti a lavorare "con" il diavolo e "con"
i fratelli. Le religioni invitano a lavorare "contro" il diavolo e
"contro" i fratelli. Gesù ci chiama a lavorare "contro"
il diavolo e "con" i fratelli. La lotta giusta è spirituale:
“Infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio
il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti”
(2 Corinzi 10:4).
La lotta sbagliata è carnale, cioè coinvolge delle armi carnali
per lottare contro effetti carnali.
I desideri della carne sono opposti a quelli dello Spirito.
La Parola di Dio è paragonata a una spada a doppio filo.
Non è un giocatolo e bisogna sapere che non deve essere utilizzata per
mutilare i santi ma per combattere il diavolo. Ci sono state troppe lotte tra
i santi, a colpi di versetti biblici.
Sono le fortezze che bisogna distruggere, non i santi!
5.- Amore
La comunione dei santi non è la comunione dei perfetti. La chiesa è
costituita da esseri umani imperfetti e Dio chiama degli imperfetti a lavorare
a comuniare, cioè a convergere.
La comunione dei santi richiede la volontà di costruire rapporti umani
sani.
L'amore del prossimo è un comandamento:
“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri,
come io ho amato voi”. (Giovanni 15:12).
Non ho scelto il mio prossimo.
Il mio prossimo non mi piace sempre.
Le mancanze del mio prossimo danno l'occasione di sparlare, criticare, rigettate,
giudicare, distruggere il prossimo e, dunque di distruggere la comunione dei
santi.
La comunione dei santi coinvolge una grande diversità di esseri umani
che hanno un comune denominatore, quello di essere concittadini del cielo, figli/e
di Dio e salvati per fede.
• Com-unione è unione “con” = amore
• La comunità è unità nella diversità convergente.
Che diversità possiamo accettare e che diversità dobbiamo rigettare?
C’è una tendenza tollerante ad accettare tutto, nel nome dell’amore,
ma la comunione dei santi è limitata ai santi!
La comunione dei santi è complicata e tirarsi indietro può essere
una tentazione.
Paolo ricorda che bisogna sopportare gli altri:
“Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di
che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche
voi” (Colossesi 3:13).
Sopportare richiede amore e pazienza. L’amore e la pazienza sono frutto
dello Spirito Santo
(Galati 5:22).
L'arroganza distrugge la comunione dei santi perché la comunione è
orizzontale mentre l'arroganza è verticale. Ci vuole umiltà per
alimentare la comunione dei santi.
Il perdono è un ingrediente necessario alla comunione dei santi.
Dio chiama la chiesa (= i santi) alla comunione e il diavolo la chiama alla
divisione.
Paolo ricorda che non ci deve essere divisione nel corpo:
“Perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero
la medesima cura le une per le altre. (1 Corinzi 12:25).
C’è un po’ d’ignoranza per quando riguarda la crocifissione
del vecchio uomo.
Certi pensano che devono crocifiggere i loro talenti, ma non è così.
La carne deve essere crocifissa, non i talenti.
La carne è la vanagloria che può essere associata ai talenti.
Va bene crocifiggere la vanagloria, ma non i talenti!
Impariamo a utilizzare i nostri talenti con zelo e umiltà!
“Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione
l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù [Cristo], suo Figlio, ci purifica
da ogni peccato”
(1 Giovanni 1:7).
6.- Fratellanza
La fratellanza è un rapporto di fiducia e di solidarietà tra figli
e figlie dello stesso padre!
L'inno nazionale italiano si chiama "Fratelli d'Italia", perché
vuole riunire tutti gli italiani in una grande famiglia.
I cristiani sono uniti quando cantano inni alla gloria di Dio.
“Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno,
misericordiosi e umili;” (1 Pietro 3:8).
“Canto dei pellegrinaggi. Di Davide.
Ecco quant'è buono e quant'è piacevole che i fratelli vivano insieme!
È come olio profumato che, sparso sul capo, scende sulla barba, sulla
barba d'Aaronne, che scende fino all'orlo dei suoi vestiti;
è come la rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion; là
infatti il SIGNORE ha
ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno” (Salmo 133).
La fratellanza è:
• un luogo di emulazione reciproca (condivisione dei talenti)
• un luogo di cura delle ferite
• un luogo studio
• un luogo di preghiera
• un luogo d’insegnamento
Come una brace fuori dal fuoco si spegne perché si raffredda, così
lo zelo del fratello che non partecipa più alla comunione dei santi viene
meno. Ogni brace ha bisogno del calore delle altre braci per continuare a bruciare.
Il fuoco viene dallo Spirito Santo.
9 - SIMBOLO DEGLI APOSTOLI SANTI (14-04-2020)
“Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì
al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà
a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
La santa Chiesa cattolica (universale), la comunione dei
santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita
eterna. Amen”.
9.- Io credo nella comunione dei santi
9b.- I santi
1.- Chi sono i santi?
“Affinché siate resi capaci di abbracciare
con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la
profondità dell'amore di Cristo” (Efesini 3:18).
La comunione dei santi è anche chiamata la comunione
fraterna:
“Ed [i santi] erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli
e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (Atti
2:42).
Il nuovo testamento chiama santi gli esseri umani nati di nuovo. Sono santi
perché Gesù li ha santificati, cioè messi a parte. “Santo”
non è un titolo onorifico, ma il nome della natura dei cristiani.
I santi sono gli abitanti della Santità, come gli italiani sono gli abitanti
dell’Italia! Ci sono i santi e i pagani come ci sono gli italiani e i
stranieri!
Gesù non parla dei santi; per la prima volta, il termine viene utilizzato
da Anania, a Damasco, quando Dio lo ha chiamato ad andare da Paolo, appena convertito,
per pregare per lui:
“Ma Anania rispose: «Signore, ho sentito dire da molti di quest'uomo
quanto male abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme”
(Atti 9:13).
Santo significa separato e sottintende separato dallo spirito che anima il mondo,
dai suoi piaceri, dai suoi valori, dalla sua vanità e dal suo condizionamento.
Un santo è passato dalla profanità alla santità per virtù
dell'opera di Gesù. Un salvato è diventato santo, cioè
separato dalla profanità del mondo.
La santificazione è un processo che coinvolge scelte, disciplina e perseveranza.
La salvezza è un regalo per il quale Gesù ha tutto pagato, ma
c'è un prezzo da pagare per la santificazione:
“Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la
quale nessuno vedrà il Signore;” (Ebrei 12:14).
La sanificazione non risulta da un colpo di baghetta magica, ma da un impegno:
è scritto “Impegnatevi”!
La santificazione è il passaggio graduale dalla vita secondo la carne
alla vita secondo lo Spirito. Il prezzo da pagare è la rinuncia alla
vita secondo la carne. L'imperialismo della carne si chiama piacere.
2.- Piacere e santità
Come si addice ai santi,
né fornicazione, né impurità,
né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; (Efesini 5:3).
Nel mondo di tutti i tempi, il piacere è un idolo molto venerato e tanti
soldi sono dedicati al piacere (altro che la decima).
L'elenco dei piaceri è lungo ma menzionarne alcuni illustra a che cosa
Gesù ci chiama a rinunciare:
• Il potere di acquisto (denaro)
• La dominazione
• La vanagloria
• L'autostima smisurata (egocentrismo)
• La sessualità fuori matrimonio
• La gastronomia
• Ecc.
Tutte queste cose possono procurare piacere e devono essere sottomesse all’autorità
di Gesù o santificate.
Per quaranta anni, il popolo d’Israele ha girato nel deserto senza capire
che doveva diventare santo, come Dio l’aveva ordinato:
“«Parla a tutta la comunità dei figli d'Israele, e di' loro:
"Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo …»”
(Levitico 19:2)
(vedi 1 Pietro 1:15-16 “A come colui che vi ha chiamati è santo,
anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto:
«Siate santi, perché io sono santo».”).
Dio l’aveva liberato dalla schiavitù per diventare santo e il popolo
ha pensato che Dio l’avesse liberato per godere la vita (il piacere).
Chi ha orecchi, ascolti!
Queste cose sono legittime e Dio non ci chiama al masochismo.
Mangiare è legittimo, ma mangiare troppo e ricercare le prelibatezze
diviene un problema.
Mangiare per vivere è ok, ma vivere per mangiare è un problema.
La domanda è "per che cosa vivi?" Certi rispondono "vivo
per io";
i santi rispondono "vivo per Dio"!
3.- I santi cattolici
La venerazione di santi, morti e di angeli, cominciò verso l’anno
375.
La pratica della canonizzazione dei santi avvenne per la prima volta a opera
di papa Giovanni XV nell'anno 995.
La Bibbia chiama santi tutti i credenti e veri seguaci di Cristo
(Leggi: Romani 1:7 “A quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati santi,
grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo “;
1 Corinzi 1:2 “Alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati
in Cristo Gesù, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano
il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro“).
La Bibbia chiama "santi" le donne e gli uomini nati di nuovo e santificati
dal sangue di Gesù.
I santi sono dei peccatori pentiti, perdonati e santificati.
La chiesa cattolica romana si è autoproclamata giudice del mondo e
decide, dopo la loro morte, chi sono i santi/e.
C'è un commercio infame attorno a questi santi cattolici e l'istituzione
romana invita, per fino, i suoi fedeli a pregare i santi che ha nominato.
La Bibbia ci vieta di parlare con morti
(Deuteronomio 18:10 “Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio
o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né
astrologo, né chi predice il futuro, né mago“) e tutti i
santi cattolici sono morti.
Questi famosi "santi" sono nel soggiorno dei morti e non hanno nessun
potere né per salvare dalla morte eterna né per benedire i vivi.
C'è un'idolatria abominevole dalla quale ogni cristiano/a serio/a deve
allontanarsi.
Statue, immagini, reliquie e altri oggetti distolgono l’attenzione da
Gesù e catalizzano molti tipi di superstizioni.
Sembra che ogni città abbia il suo santo che la protegge.
Il paganesimo si è fatto strada nella chiesa cattolica che lo chiama
“tradizione”.
Noi lo chiamiamo “tradimento”.
4.- Santità e purezza
“Infatti Dio ci ha chiamati
non a impurità, ma a santificazione”
(1 Tessalonicesi 4:7).
Il mondo è peccatore e impuro.
Dio è puro. La santità ha a che fare con la purezza. Gesù
non ha mai peccato ed è stato puro fino alla fine. Dire che lo Spirito
Santo ci trasforma nella stessa immagine di Gesù significa che diventiamo
sempre più puri, più santi:
“E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria
del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria,
secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito”
(2 Corinzi 3:18).
Lasciamo lo Spirito trasformarci nell’immagine di Gesù che è
santità.
Rinunciare ai valori del mondo non è facile perché li conosciamo
e fanno piacere alla nostra carne. Dio ci chiama ad adottare i valori del Suo
Regno che non conosciamo ancora bene. Tanti farisei davano l'impressione di
essere santi ma Gesù smascherava la loro ipocrisia:
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri
imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti
e d'ogni immondizia” (Matteo 23:27).
Di santa avevano solo l'apparenza, ma la realtà spirituale era inquinata
da parecchie impurità! Nelle orme di questi farisei ipocriti camminano
tanti religiosi ancora oggi.
Ce ne sono forse perfino nelle chiese evangeliche. Dio li chiama alla santità
e Gli rispondono "Guarda, sono già santo!".
In questi tempi della fine, i cristiani devono uscire dalla loro ipocrisia religiosa,
ravvedersi per i loro compromessi con il peccato e lavorare alla loro santificazione
con timore e tremore.
5.- Separazione
«Separatevi da questa gente e io li consumerò
in un attimo»
(Numeri 16:21).
Per Dio, un santo e una persona che si è separata dal mondo per vivere
i valori del vangelo con le risorse dello Spirito Santo. Chiunque è morto
al peccato mediante il battesimo, cioè immedesimandosi con Gesù,
si sforza di vivere secondo lo Spirito:
“Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne;
invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito”
(Romani 8:5).
Per il mondo, un santo è qualcuno che rinuncia a ogni forma di piacere
terrestre.
“Basta infatti il tempo [della vita] trascorso a soddisfare la volontà
dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle
orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche. Per questo trovano
strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano
male di voi”
(1 Pietro 4:3-4).
Il mondo non sa che i santi vivono un piacere nobile e inalterabile.
I santi tristi sono finti poiché i veri santi vivono secondo lo Spirito
e parte del frutto dello Spirito e la gioia
(Galati 5:22 “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace,
pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo“).
Siccome i santi hanno deciso di crocifiggere la carne e le sue passioni; la
loro qualità di vita dovrebbe fare gola ai pagani.
Il mondo ingannato (accecato) dal diavolo
(2 Corinzi 4:4 “per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha
accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della
gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio“)
pensa che i santi rinunciano al mondo per meritare il paradiso o per paura dell’inferno.
La gente del mondo pensa così perché è condizionata dalla
ricompensa e dal castigo.
La grazia, invece, esclude i meriti e i santi si comportano da santi per esprimere
la loro gratitudine per la grazia di Dio che hanno scoperta nel messaggio di
Gesù e che li ha perdonati, trasformati e motivati.
Come tutto il mondo, eravamo separati da Dio a motivo dei nostri peccati che
ci rendevano nemici di Dio; adesso siamo separati dal mondo e riconciliati con
Dio à motivo dell’opera di Gesù.
6.- Dio è santo
“Mi sarete santi, poiché io, il SIGNORE, sono santo e vi ho separati
dagli altri popoli perché foste miei” (Levitico 20:26).
Dio dice: “Sarete santi poiché Io sono santo”. La santità
fa parte della natura di Dio. I figli del Dio santo non possono essere altro
che santi.
I serafini cantano "Santo, santo, santo è l'Eterno, il Dio degli
eserciti” (Isaia 6:3)!
Il contrario della santità è la profanità, l'impurità
e il peccato.
La chiesa di Gesù deve riscoprire che Dio la chiama alla santità
e che deve abbandonare ogni forma di peccato:
“Ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi
in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi,
perché io sono santo»” (1 Pietro 1:15-16).
C'è una tolleranza verso il peccato che ne diviene complice.
La santità è indispensabile; perché Dio è santo.
L’eredità dei suoi figli/e è la sua natura; i "cromosomi"
di Dio sono santi!
Questa idea che la grazia copre ogni peccato e che possiamo continuare a peccare
impunitamente non è il vangelo di Gesù. Se c'è un minimo
di gratitudine verso Gesù che è morto per il perdono dei peccati,
non c'è più posto per il peccato.
La gratitudine e la lode non sono una formalità liturgica ma un modo
di vivere che esclude i vizi.
La mancanza di convinzione di peccato rende il peccato accettabile.
Parliamo molto dello Spirito Santo e delle sue manifestazioni, ma dimentichiamo
che lo Spirito di Dio è santo.
Vogliamo essere ricolmi dei doni dello Spirito Santo ma se non ricerchiamo la
santità, non serve.
Ci vuole un vero ravvedimento per aborrire il male
(Romani 12:9 “L'amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi
fermamente al bene“).
7.- Santità e unità
Per i cristiani, c'è unità della
Chiesa solo nella santità!
Il contrario di “unità” è “divisione”.
Le divisioni rispecchiano la scarsa santità. Forse vale anche nelle coppie!
Dio chiama i suoi figli e figlie riscattati dal sangue di Gesù a convergere
verso la santità. Per aiutarci, Dio ha sparso lo Spirito Santo.
Il colmo dell'incongruenza è una Chiesa divisa a causa della sua incomprensione
dello Spirito Santo.
C'è uno spirito di ribellione contro Dio, nel mondo
(Efesini 2:2 “ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di
questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito
che opera oggi negli uomini ribelli“) e la Chiesa ne è spesso inquinata.
Ripulire la Chiesa dalle sue macchie e altri inquinamenti è la volontà
di Dio:
“Per santificarla [la Chiesa] dopo averla purificata lavandola con l'acqua
della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia,
senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile” (Efesini
5:26-27).
Paolo parlava dalla chiesa come sposa di Gesù.
La Parole di Dio è strumento di santificazione:
“Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Santificali nella
[tua] verità: la tua parola è verità. Come tu hai mandato
me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo. Per loro io santifico me stesso,
affinché anch'essi siano santificati nella verità”
(Giovanni 17:16-19).
Questo tema di Gesù per la santità dei suoi seguaci si trova nella
preghiera per l'unità dei suoi seguaci (la Chiesa):
“che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi
siano [uno] in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato”
(Giovanni 17:21).
Santità, unità e verità sono tre attributi dei discepoli
di Gesù. Chi non le ricerca con tutto il cuore non è un discepolo
di Gesù.
8.- A controcorrente
La santità è un obiettivo che Dio ci chiama a raggiungere e che
richiede forza e perseveranza. La santità è la nostra terra promessa
e il tempo del "viaggio" dipende dallo zelo di chi cammina.
Per il mondo dire di qualcuno "è un santo" è uno sfottò
o un insulto.
Dovrebbe essere un onore! Il mondo ha parlato male del Signore nostro e parlerà
male dei suoi seguaci. Se il mondo parla bene di noi, dobbiamo chiederci se
seguiamo veramente Gesù!
La santità è una separazione dal mondo.
Il mondo non tollera quello che non è suo... tanti cristiani tollerano
quello che non è loro, cioè il mondo. Che confusione! Che demagogia!
Non onora il Signore!
In un mondo che cammina secondo i principi del peccato, chiunque segue Gesù
va a controcorrente.
La prima chiesa andava a controcorrente della religione israelita e a controcorrente
della politica romana.
I discepoli di Gesù si fanno nemici nella sfera religiosa e nella sfera
politica. Gesù non ha mai fatto compromessi con la religione o con la
politica.
9.- Purificazione
“Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni
contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel
timore di Dio” (2 Corinzi 7:1).
Il concetto di santità è associato a colui di purità e
santificare diviene purificare, cioè separare l’impuro dal puro.
Purificare una superficie sporca permette di togliere le macchie e c'erano molti
rituali nel AT che utilizzavano acqua per purificare le mani, i vestiti, i piatti
e bicchieri
(Marco 7:4 “e quando tornano dalla piazza non mangiano senza essersi lavati.
Vi sono molte altre cose che osservano per tradizione: abluzioni di calici,
di boccali e di vasi di bronzo e di letti“).
Si trattava di separare lo sporco che macchiava un oggetto; santificare è
separare. Quando i peccati sporcano la coscienza, bisogna purificarla e non
si fa con acqua ma con sangue.
Il sangue di Gesù è stato sparso per purificare la nostra coscienza:
“Quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno
offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra
coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!” (Ebrei 9:14).
Purificare un minérale dalle sue impurità non si fa con acqua
ma con fuoco:
“Poiché tu ci hai messi alla prova, o Dio, ci hai passati al crogiuolo
come l'argento” (Salmo 66:10).
Pietro scriveva che la nostra fede, più preziosa dell'oro viene purificata
dalle prove:
“Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario
che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene
messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce,
e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di
onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo”
(1 Pietro 1:6-7).
Le prove che Dio permette nella nostra vita hanno un senso; non sono delle disgrazie
a caso! Le prove servono a separare il metallo prezioso dalla ganga inutile.
L’opera di Gesù riguarda la purificazione della coscienza E la
purificazione della natura dei santi! “Ma ora, liberati dal peccato e
fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la
vita eterna;” (Romani 6:22).
“Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione
l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù [Cristo], suo Figlio, ci purifica
da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7).
IL PADRE VOSTRO SA
“Poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete
bisogno, prima che gliele chiediate” (Matteo 6:8).
1.- Il Padre vostro
2.- Dio è onnisciente
3.- Brutta o buona notizia?
4.- Dio-nemico o Padre-amico
5.- Guai agli ipocriti
6.- Baal e Dio
7.- Conclusione
“Poiché il Padre vostro sa le cose
di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” (Matteo 6:8).
1.- Il Padre vostro
Gesù parlava ai discepoli per chi Dio era il Padre.
• Non tutti gli esseri umani sono figli di Dio e Gesù chiamava
i religiosi arroganti "figli del diavolo".
Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri
del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è
attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui.
Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è
bugiardo e padre della menzogna (Giovanni 8:44).
• Anche Giovanni distingue tra figli di Dio e del diavolo:
“In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque
non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello”
(1 Giovanni 3:10)
Per i figli di Dio che hanno il privilegio di invocare Dio come il loro Padre,
la preghiera ha una dimensione di fiducia basata sul fatto che il Padre sa tutto.
• Dio conosce i nostri bisogni già prima della nostra preghiera.
Dio sa che cosa sono i nostri veri bisogni e che cosa sono le illusioni di bisogno.
• Dio vuole rispondere ai nostri bisogni, non alle nostre illusioni. In
questo dialogo personale nel segreto della nostra camera, la preghiera diviene
un lavoro di discernimento tra i bisogni e le illusioni.
• Se Dio non risponde a certe preghiere nostre, ci spetta pensare se non
abbiamo espresso delle illusioni a Dio.
2.- Dio è onnisciente
• “Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le chiese
conosceranno che io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a
ciascuno di voi secondo le sue opere” (Apocalisse 2:23)
(vedi Salmo 7:9 “Fa' che cessi la malvagità degli empi, ma sostieni
il giusto;
poiché sei il Dio giusto che conosce i cuori e i reni”).
Dio sa tutto, perché Dio è onnisciente!
• Dio scruta i cuori e non c'è niente di nascosto ai suoi occhi:
“E non v'è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui;
ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo
rendere conto” (Ebrei 4:13).
• Per Dio l'oscurità non nasconde le cose vergognose che i peccatori
tengono segrete nel loro cuore.
• La gente peccatrice non vuole la luce perché ha l'illusione di
potere nascondere le cose vergognose che fa e ha fatto:
“Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli
uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano
malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla
luce, affinché le sue opere non siano scoperte;” (Giovanni 3:19).
• La gente peccatrice ha spento la luce con l'illusione di non essere
scoperta!
• Tuttavia, Dio vede nelle tenebre: “Se dico: «Certo le tenebre
mi nasconderanno e la luce diventerà notte intorno a me», “le
tenebre stesse non possono nasconderti nulla e la notte per te
è chiara come il giorno; le tenebre e la luce ti sono uguali. (Salmo
139:11-12).
Tutto il Salmo 139 è un inno alla gloria di Dio che ci conosce totalmente.
”SIGNORE, tu mi hai esaminato e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando
mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. Tu mi scruti quando cammino
e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché la parola
non è ancora sulla mia lingua, che tu, SIGNORE, già la conosci
appieno. Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano
su di me. La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché
io possa arrivarci”.
3.- Brutta o buona notizia?
• Mentre questa onniscienza di Dio è piuttosto una brutta notizia
per i furbetti e i peccatori, è una buona notizia per chi cerca e ama
la verità.
• La nostra preghiera non è più una perorazione per convincere
Dio di darci quello che scambiamo con i nostri bisogni.
• Dio sa già quali sono i nostri bisogni prima che la nostra mente
sia riuscita a individuarli e a esprimerli.
• A causa di quest’onniscienza di Dio, mentre la mia mente lavora
a discernere i bisogni dalle illusioni, posso lodare Dio che sa già!
Non so ancora, ma Dio sa già!
• Posso riposare in Dio con questa fiducia che Lui sa già le cose
di cui ho bisogno, prima che gliele chiedo.
• La mia preghiera diviene lode nella fiducia.
• Gesù ci rivelare che Dio ci ama e che vuole provvedere ai nostri
bisogni.
• La preghiera non è un combattimento per strappare briciole a
Dio (come i pagani immaginano), ma uno stato di pace interiore perché:
(1) Dio sa già! (2) Dio provvede!
• Paolo lo scriveva ai Filippesi:
“Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa
ricchezza, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19).
4.- Dio-nemico o Padre-amico
• Per i pagani, Dio è un “nemico” da vincere e la preghiera
serve a lottare per ottenere qualcosa.
• Per i figli di Dio, Dio è un amico e la preghiera è una
lode a Dio che ha già provveduto, nel sacrificio di Gesù, a colmarci
di benedizioni:
“Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che
ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo”
(Efesini 1:3).
• A mano a mano che ne divengo consapevole, la mia preghiera diviene lode
nella fiducia e atto di fede che riceve quello che Dio ha già dato!
• La mia preghiera diviene un "grazie" che risponde alla "grazia"
di Dio!
• Più capisco la grazia, più prego "grazie"!
• Per i pagani, la grazia non esiste e la loro preghiera non è
"grazie", perché ignorano che il cuore di Dio è un cuore
di Padre.
• ”Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali
pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque
come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima
che gliele chiediate” (Matteo 6:7-8).
5.- Guai agli ipocriti
• Gesù insegnava che c'è una preghiera ipocrita che viene
pronunciata solo per essere sentita dagli uomini: «Quando pregate, non
siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle
sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico
in verità che questo è il premio che ne hanno» (Matteo 6:5).
• Essere visti e sentiti dagli uomini è una mossa pagana e ipocrita.
• La preghiera non serve a farsi vedere e ad alimentare la vanagloria
degli esseri umani; la chiesa non è una palestra nella quale ci sarebbe
una competizione tra chi prega meglio, più a lungo o più forte.
• Il Dio della chiesa che vede nel segreto non ha bisogno di essere convinto
con autorità, né con la ripetizione dalle nostre preghiere né
con l'intensità della nostra voce.
• Sono i pagani, dice Gesù, che s'immaginano di essere esauditi
a forza di ripetizioni e di gridi.
• Il nostro Padre sa già!
6.- Baal e Dio
• I sacerdoti di Baal avevano un modo di pregare pagano:
“Quelli presero il loro toro e lo prepararono; poi invocarono il nome
di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: «Baal, rispondici!»,
ma non si udì né voce né risposta; e saltavano intorno
all'altare che avevano fatto. A mezzogiorno Elia cominciò a beffarsi
di loro dicendo:
«Gridate forte; poich'egli è dio, ma sta meditando, oppure è
indaffarato, o è in viaggio; può anche darsi che si sia addormentato,
e si risveglierà».
E quelli si misero a gridare più forte, e a farsi delle incisioni addosso,
secondo il loro …
… costume, con spade e lance, finché grondavano di sangue. E passato
che fu il mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all'ora in cui si offriva
l'offerta. Ma non si udì voce o risposta, e nessuno diede loro retta”
(1 Re 18:26-29).
• Elia si beffava dei pagani che pregavano con tanti gridi e insistenza
ma a chi il cielo rimaneva chiuso.
• L'idea che la preghiera degli esseri umani possa muovere la mano di
Dio è pagana!
• I figli/e di Dio sanno che Dio ha già mosso la mano, perciò
ringraziano!
• I pagani si sono fatti un Dio alla loro somiglianza, cioè un
po’ stupido, cattivo e debole!
• Quando pregate, dice Gesù, non fate come i pagani!
• C'è un bagaglio paganesimo che Gesù c'invita a deporre!
• Elia pregava semplicemente e Dio rispondeva:
“All'ora in cui si offriva l'offerta, il profeta Elia si avvicinò
e disse: «SIGNORE, Dio d'Abraamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si
conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte
queste cose per ordine tuo. Rispondimi, SIGNORE, rispondimi, affinché
questo popolo riconosca che tu, o SIGNORE, sei Dio, e che tu sei colui che converte
il loro cuore!»
Allora cadde il fuoco del SIGNORE, e consumò l'olocausto, la legna, le
pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. Tutto il
popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: «Il
SIGNORE è Dio! Il SIGNORE è Dio!» (1 Re 18:36-39).
• Elia è conosciuto per avere anche pregato per l’assenza
di pioggia per tre anni a causa del re Achab.
• “Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò
intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi”
(Giacomo 5:17).
7.- Conclusione
• I figli/e di Dio pregano un Dio-Padre
• non tutti gli esseri umani sono figli/e di Dio
• Il nostro Dio-Padre conosce i nostri bisogni
• Dio è onnisciente e conosce la differenza tra bisogni e illusioni
• Dio scruta i cuori e i reni
• Per Dio, l’oscurità non nasconde i peccati
• I peccatori scelgono le tenebre con l’illusione di non essere
smascherati
• I peccatori hanno spento la luce
• La preghiera indirizzata a Dio-Padre diviene lode
• Grazie per la Grazia
• Il Dio-Padre ha provveduto, provvede e provvederà
• Abbandoniamo la preghiera-lotta per praticare la preghiera-fiducia
• Preghiamo per essere sentiti e visti da Dio, non dagli uomini
• Il Dio-Padre è amico, non nemico
• Niente ipocrisia per i figli/e di Dio
• Sono i pagani che pregano con ipocrisia
• Le preghiere di Elia
• La preghiera non muove la mano di Dio
• Abbandoniamo il condizionamento pagano che divampa anche nelle preghiere.
NON SIATE IN ANSIA
“Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo?
Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano
tutte queste cose; il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di
tutte queste cose. Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il
domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a
ciascun giorno il suo affanno” (Matteo 6:31-34).
1.- L’ansia è la coltura dei pagani
2.- Il Padre celeste
3.- Diventare immuni all’angoscia
4.- La differenza
5.- Non siate spaventati
6.- La tempesta
7.- Fate voi!
8.- L’ansia è la reazione ordinaria
9.- Conclusione
1. L’ansia è la coltura dei pagani
•Non siate dunque in ansia! È un ordine di Gesù!
•L'ansia divampa nel mondo preoccupato!
•C’è ansia per tutto e il suo contrario:
- la salute
- il lavoro
- l’economia
- la famiglia
- i rapporti interpersonali
- il futuro
- ecc
1. L’ansia è la coltura dei pagani
•L'ansia tirannizza l'anima dei pagani, come Gesù li chiama, cioè
degli estranei al Regno di Dio.
•Essere in ansia e normale per i pagani.
•La norma dei figli/e di Dio è diversa! Per i figli di Dio, è
normale non essere in ansia.
•I figli di Dio non sono stupidi al punto di ignorare le minacce che fanno
tremare il mondo, ma rifiutano di tremare con il mondo.
•Gesù ci rassicura e ci invita a prendere posizione contro l'ansia.
•Gesù dice che il nostro Padre celeste sa di che cosa abbiamo bisogno:
il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno.
•Gesù dice che il nostro Padre celeste provvederà: tutte
queste cose vi saranno date in più!
•Il pensiero dei figli/e di Dio non è più "forzato"
verso l'angoscia, perché Dio ha fatto delle promesse. La fede riceve
le promesse di Dio.
•Le brutte notizie a proposito dei cataclismi "forzano" il pensiero
dei pagani che si preoccupano molto.
•I figli/e di Dio non si riferiscono alle brutte notizie, ma al vangelo
di Gesù che è Buona Notizia.
•Le brutte notizie generano angoscia tra i pagani; la Buona Notizia genera
pace tra i figli di Dio!
•Chi passa due ore a leggere il giornale con tutte le brutte notizie,
dovrebbe anche passare due ore a leggere la Bibbia per alimentare la fede.
•Il giusto sarà ricordato per sempre. Egli non temerà cattive
notizie; il suo cuore è saldo, fiducioso nel SIGNORE. Il suo cuore è
tenace, privo di paure (Salmo 112:6-8).
•L’ansia non è la coltura del giusto (giustificato).
2. Il Padre celeste
•Il vostro “Padre celeste” dice Gesù!
•La domanda è: Dio è il tuo Padre celeste?
•Il fatto di venire in chiesa, di dare elemosine, di conoscere la Bibbia
non fa di nessuno un figlio/a di Dio.
•Gesù diceva che bisogna nascere di nuovo.
•Per prima nascita tutti gli esseri umani sono figli di Adamo.
•Gesù è venuto per salvarci da questa condizione e permetterci
di diventare figli/e di Dio:
•”Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto
di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i
quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né
da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12-13).
•Dio ci lascia liberi di ricevere Gesù o meno. Non è mai
troppo tardi per fare il passo e chiedere a Dio di diventare figlio/a suo/a.
•Solo ai figli/e di Dio, Gesù dice: “Non siate in ansia!”
3. Diventare immuni all’angoscia
•Vediamo scaffali di supermercati vuoti! La gente fa scorte perché
è angosciata e ha paura di mancare di qualcosa!
•La gente del mondo si preoccupa "Che mangeremo, che berremo e di
che cosa ci vestiremo?"
•Ma Gesù c'invita a non preoccuparci di queste cose per potere
cercare il Regno di Dio in priorità assoluta.
•Liberato dall’ansia, puoi cercare il Regno di Dio.
•Il mondo cerca la sicurezza, il mangiare, il vestito e altre cose fugaci.
Gesù ci parla del Regno eterno di Dio.
•Che cosa è l'oggetto dei nostri pensieri? Le cose fugaci o il
Regno eterno del nostro Dio.
•Il mondo giace sotto il potere del diavolo e l'ansia è una delle
sue strategie per dominare il pensiero dei pagani.
•L'ansia non è un valore del Regno di Dio e il nostro Signore ha
altre strategie per regnare nei nostri pensieri!
•Dio regna con l'amore che è l'antidoto all'ansia.
•Più passiamo tempo nella presenza di Dio ad ascoltarLo e a pregarLo,
meno posto c'è, nei nostri pensieri per le cose che angosciano il mondo.
•”Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca. Egli mi
fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme. Egli mi
ristora l'anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome”
(Salmo 23:1-3).
•Il Salmo 23 ci permette di resistere alla paura di mancare di qualcosa
“nulla mi manca”.
•Il Salmo 23 ci permette di resistere all’affanno e allo stress
“Dio mi fa riposare”.
•Il Salmo 23 afferma: “Dio mi guida e mi conduce!” Niente
angoscia, dunque!
4.La differenza
• ”Voi vedrete di nuovo la differenza che c'è fra il giusto
e l'empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve!” (Malachia
3:18).
• Si vedrà, di nuovo, la differenza tra chi serve il Signore e
chi non lo serve.
• Si vedrà di nuovo la differenza tra chi è in pace e chi
è in ansia.
• Sono i nostri atteggiamenti che testimoniano della presenza del Signore
nella nostra vita.
• Siamo andati ad annunciare il vangelo tra i pagani, ma il tempo viene
quando saranno i pagani che verranno da noi per chiederci di …
• … rendere conto della speranza che è in noi: “Non
vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate; ma glorificate il Cristo
come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza
che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni!” (1 Pietro
3:14-15).
• La serenità con la quale possiamo affrontare le difficoltà
è il marchio di Dio nella nostra vita e la gente agitata dalla paura
vorrà sapere che speranza abbiamo!
5. Non siate spaventati
• Vediamo cataclismi che Gesù associa alla fine dei tempi; questi
cataclismi generano angoscia nella vita di milioni di esseri umani.
1) Guerre e sommosse
2) Terremoti
3) Pestilenze
4) Carestie
5) Fenomeni spaventosi
• ”Quando sentirete parlare di guerre e di sommosse, non siate spaventati,
perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà
subito». …
… Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro nazione e
regno contro regno; vi saranno grandi terremoti e, in vari luoghi, pestilenze
e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo” (Luca
21:9-11).
• Il mondo è spaventato (angosciato) da questi cataclismi più
o meno globali.
• Gesù esorta i suoi discepoli (noi): “Ma quando queste cose
cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra
liberazione si avvicina»” (Luca 21:28). "Rialzatevi!"
e "Levate il capo!"
• Il mondo è abbattuto ma Gesù esorta i suoi discepoli
a rialzarsi.
• Il mondo abbassa la testa, ma Gesù esorta i suoi discepoli a
levare il capo!
• Per il mondo, quello che si avvicina è il giudizio, ma per i
discepoli di Gesù, quello che si avvicina è la liberazione!
• In questi tempi di tribolazioni, il mondo ci tira giù nella disperazione,
ma Gesù ci tira sù nella speranza della liberazione!
• Ci prepariamo al ritorno di Gesù con serietà, calma e
fiducia.
6. La tempesta
• ”Ed egli [Gesù] disse loro: «Perché avete
paura, o gente di poca fede?» Allora, alzatosi, sgridò i venti
e il mare, e si fece gran bonaccia” (Matteo 8:26).
•In mezzo alla tempesta, i discepoli hanno paura e nessuno può
biasimarli. La barca poteva affondare e la morte era in agguato.
• I discepoli conoscevano il mare e la barca; non ignoravano i pericoli
e la loro paura era “normale”.
• Quello che sembra “anomalo” è la domanda di Gesù
“Perché avete paura?”.
• Gesù non scherzava! Ai discepoli che “camminavano”
per vista, Gesù rimprovera la poca fede!
• Per Gesù, il problema non era la tempesta, ma la poca fede dei
discepoli.
• Gesù insegnava i suoi discepoli a non lasciare le loro trippe
imporre la paura, ma alla loro fede imporre la pace.
•I mparare a “camminare” per fede fa parte della scuola di
Gesù per tutti i suoi discepoli.
• I discepoli dovevano imparare tre cose:
- La paura non consiglia bene e bisogna farla tacere al più presto
- Gesù ha l’autorità di calmare le tempeste
- Il modo giusto per affrontare le tempeste è per fede
• Ci ricorderemo queste cose quando dovremo affrontare la prossima tempesta?
7. Fate voi!
• Nella risposta di Gesù c’è un altro insegna-mento,
cioè la nostra fede in Lui ha il potere di calmare la tempesta.
• In vece di svegliare Gesù, i discepoli avrebbero potuto sgridare
il vento e il mare.
• Gesù dà ai suoi discepoli l’autorità di sgridare
il mare e il vento per riportare la bonaccia.
• Gesù chiede ai suoi discepoli di essere attivi per fede.
• Ci piacerebbe essere assistiti da Gesù ed essere spettatori dei
suoi miracoli, ma Gesù ci chiama a intervenire e a diventare gli attori
dei miracoli.
• ”Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni
e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male” (Luca
10:19).
• Gesù non ci ha lasciati soli in mezzo alle avversità;
Gesù ha mandato lo Spirito Santo per darci l’energia di sgridare
le tempeste, nel Suo Nome.
8. L’ansia è la reazione ordinaria
• L’ansia si è annidata nel mondo attorno a noi; l’ansia
è contagiosa!
• Facciamo diverse cose per non essere contagiati dal COVID-19; cosa faremo
per non essere contagiati dalla paura?
• Come il mondo attorno a noi, sentiamo tante notizie spaventose.
• La gente ordinaria reagisce in un modo ordinario, cioè con angoscia.
• Gesù ci chiama a essere gente straordinaria che reagisce in un
modo straordinario, cioè per fede.
• Gesù ha intrapreso un lavoro insolito nella nostra vita, cioè
di trasformarci da gente ordinaria in gente straordinaria!
• Gesù è il nostro allenatore e ci spiega come fare! Perciò,
Gesù diceva: “Imparate da me” (Matteo 11:29).
• Vogliamo imparare da Gesù per diventare gente straordinaria e
rifiutare l’ansia?
• I ribelli sono ordinari e rifiutano di imparare e sono nell’ansia
quando viene la tribolazione.
• I docili sono straordinari e imparano e sono nella pace quando viene
la tribolazione.
9.- Conclusione
• Chi domina chi?
• I figli del mondo sono dominati dall’ansia,
• I figli di Dio imparano a dominare l’ansia.
• ”Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il
mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è
il Figlio di Dio?” (1 Giovanni 5:4-5).
• Il mondo giace sotto il potere del diavolo, ma chi è nato da
Dio non è più del mondo e scappa alla tirannia del diavolo.
• Per fede rifiutiamo di essere in ansia.
L’ansia è ordinaria per la gente del mondo;
• I cittadini del Regno di Dio sono straordinari e non si lasciano contaminare
dall’ansia.
• Il nostro Signore ha vinto il mondo e, per fede nel Suo Nome possiamo
vincerlo, anche noi.
• ”Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire,
perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo
con la destra della mia giustizia” (Isaia 41:10).
• La conclusione è semplice: NON SIATE IN ANSIA!
COVID-19 (10-09-2020)
Chiarimento
Sono sei mesi che il Covid-19 mobilizza i nostri pensieri, le forze dell'istituto
della sanità e il tempo dei politici.
- In quanto figli e figlie di Dio, Gesù c'insegna ad essere semplici
e prudenti: «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque
prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Matteo 10:16.
- In quanto figli e figlie di Dio, la Bibbia ci chiede di sottometterci alle
autorità fino a quando non ci chiedono di disubbidire a Dio.
“Siate [dunque] sottomessi, per amore del Signore, a ogni umana istituzione:
al re, come al sovrano; ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori
e per dare lode a quelli che fanno il bene. Perché questa è la
volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca all'ignoranza
degli uomini stolti” (1 Pietro 2:13-15).
- In quanto figli e figlie di Dio, sappiamo che tutto il mondo giace sotto
il potere del diavolo e che la nostra lotta non è contro carne o sangue.
- In quanto figli e figlie di Dio siamo chiamati a fare passi di fede e ad
avere saggezza. C'è una forma di sfida al Covid-19 che assomiglia a una
grande fede ma che non rispecchia la saggezza di lassù.
- In quanto figli e figlie di Dio, il nostro comportamento è dettato
dall'amore di Dio e del prossimo. Questo include il desiderio di non contaminare
gli altri con i virus o altri patogeni.
Che questo Covid-19 sia un virus manipolato in laboratorio o apparso spontaneamente
in natura non cambia niente al nostro modo di affrontarlo.
Il diavolo ha potuto suggerire a certi scienziati di modificare un Coronavirus
poco pericoloso in un virus molto pericoloso.
Lottare contro il diavolo è una cosa e lottare contro il virus è
un'altra cosa.
Il Covid-19 non è meno aggressivo verso i figli di Dio che verso i
figli del diavolo.
Il corpo dei figli di Dio reagisce forse meglio, ma viene anche contaminato
quando è esposto. Non possiamo cambiare la pericolosità del Covid-19,
ma possiamo evitare di essere esposti.
Limitare l'esposizione fa parte della prudenza che Gesù ci chiede di
manifestare.
La fede cristiana è sempre una risposta a una parola che viene da Dio
(promessa, ordine, chiamata). Se Dio ci chiama a trascurare il Covid-19, è
giusto farlo per fede ma se Dio non ci lo chiede, trascurarlo non è più
fede ma mediocrità o temerità.
Dio non chiama nessuno alla mediocrità e/o alla temerità. Non
è serio (né maturo) di decidere di affrontare il Covid-19 per
fede quando Dio non ce lo comanda.
Fa comodo ignorare il Covid-19, ma il virus si frega della nostra comodità
degli esseri umani.
Il virus è stupido e se siamo anche noi stupidi lui vincerà. Essere
cristiano e cretino non deve essere la stessa cosa.
Le misure di protezione (in entrambi i sensi) dettate dalle autorità
sono:
1.- Niente baci e niente abbracci;
2.- L'uso corretto della mascherina;
3.- La disinfezione frequente e/o il lavaggio delle mani;
4.- Il distanziamento di al meno 1 metro nei luoghi chiusi.
Ci siamo abituati a abbassare la guardia ma i contagi aumentano di nuovo e
bisogna vegliare a non essere coinvolti in questo aumento.
Grazie!
LA FEDE DI NOÈ (14-09-2020)
“Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano
ancora, con pio timore, preparò un'arca per la salvezza della sua famiglia;
con la sua fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che
si ha per mezzo della fede” (Ebrei 11:7).
1. Dio disse a Noè
Dio ha preso l'iniziativa di parlare a Noè e di comandare qualcosa d'insolito,
cioè costruire un arca, a un uomo che non sapeva niente dell'ingegneria
nautica. Noè non abitava vicino al mare ed era incompetente. Dio non
chiama dei competenti, ma rende competenti i chiamati.
“Allora Dio disse a Noè: «Nei miei decreti la fine di ogni
essere vivente è giunta, poiché la terra a causa degli uomini,
è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra.
Fatti un'arca di legno di gofer; falla a stanze, e spalmala di pece di dentro
e di fuori (Genesi 6:13-14).
2. Risposta per fede
Noè ha sentito la parola di Dio e vi ha risposto per fede. La cronologia
è importante; c'è una causa e un effetto che nessuno deve invertire.
La causa è la parola di Dio e l'effetto è la risposta di Noè,
per fede. Per fede, Noè ha risposta a un ordine di Dio. È bello
fare passi di fede, ma solo quando Dio chiama; il resto è fantasia. Gesù
non si è buttato dal pinnacolo del tempio come lo suggeriva il diavolo.
C'era la promessa del soccorso di Dio, ma non c'era l'ordine di Dio di farlo.
Gesù non l'ha fatto e dice che farlo sarebbe stato tentare Dio:
“Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa,
lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio,
gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini
ai suoi angeli a tuo riguardo" e "Essi ti porteranno sulle loro mani,
perché tu non urti col piede contro una pietra"». Gesù
gli rispose: «È altresì scritto: "Non tentare il Signore
Dio tuo"» (Matteo 4:5-7).
Quanti cristiani di buona volontà ma ignoranti tentano il Signore con
passi di fantasia! Danno agli altri l'impressione di essere molto spirituali
e di avere il coraggio di buttarsi dal pinnacolo del tempio, ma non è
una risposta a una parola di Dio. Tutto quello che non è risposta a una
parole di Dio è fantasia. Il diavolo si diverte molto con la fantasia
dei cristiani ignoranti! L'obiettivo del diavolo era di uccidere Gesù,
ma Gesù non era ignorante. L’obiettivo del diavolo è di
uccidere ogni essere umano e non dobbiamo ignorarlo. Il diavolo utilizza anche
il Covid-19 per uccidere gli esseri umani.
3. Ultimatum
Lanciare un ultimatum a Dio significa tentare Dio. È un modo di volere
"forzare" Dio a fare la nostra volontà. Dio non è al
nostro servizio per compiere la nostra volontà o rispondere alla nostra
fantasia. Dio è Sovrano e i cristiani lo servono. Chiunque lancia un
ultimatum a Dio inverte i ruoli, Chiunque lancia un ultimatum a Dio s’improvvisa
sovrano e fa da Dio il suo servo. Chiunque dichiara "Non metto la mascherina
poiché Dio mi protegge dal Covid-19" lancia un ultimatum a Dio.
Non è fede, ma fantasia.
Le storie dell'Antico Testamento sono state scritte per la nostra istruzione.
Chi ha orecchi per sentire, senta l'istruzione che Dio dà!
DA BAMBINI AD ADULTI (01-09-2020)
“Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo
da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino”
(1 Corinzi 13:11).
1.- Ho smesso le cose da bambino
2.- Entrare nel Regno di Dio
3.- Cose da bambini e cose da adulti
4.- Crescita del pensiero
5.- Le scarpe giuste
6.- Creato e Creatore
7.- Nelle famiglie
8.- Nella famiglia cristiana, cioè la Chiesa
1.- Ho smesso le cose da bambino
•Paolo insegnava che ha dovuto smettere le cose da bambino quando è
diventato adulto.
•La cronologia di vita voluta da Dio è:
- La nascita
- L’infanzia
- L’età adulta
•Questo vale per la vita biologica (il corpo), la vita psicologica (l’anima)
e per la vita spirituale.
•Alla conversione siamo nati di nuovo e abbiamo cominciato un percorso
di crescita spirituale che incide anche sull’anima e il corpo.
•Abbiamo ricevuto latte spirituale quando non potevamo ancora masticare
il cibo solido.
•Poi abbiamo incontrato delle crisi di fede e c'è stata un'adolescenza
spirituale più o meno tormentata dalla quale non tutti sono usciti vivi.
•È triste di constatare che certi cristiani sinceri si sono allontanati
dalla fede perché non hanno trovato l'accompagnamento necessario per
fare sparire le cose da bambino che avrebbero permesso di diventare adulti nella
fede.
•Uscire dall'infanzia non significa uscire dalla fede!
•Uscire dall’infanzia non significa rinnegare l’infanzia.
•Per paura di uscire dalla fede certi cristiani non sono mai usciti dall'infanzia.
•C'è un bel po' di confusione …
2.- Entrare nel Regno di Dio
•Gesù insegnava che bisogna assomigliare ai bambini per entrare
nel Regno di Dio:
“Allora Gesù li chiamò a sé e disse: «Lasciate
che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di
Dio è di chi è come loro. In verità vi dico: chiunque non
avrà ricevuto il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà
affatto» (Luca 18:16-17).
•Ricevere il Regno di Dio come un bambino è una cosa; viverlo per
il resto della vita è un’altra cosa.
•Abbiamo tutti cominciato da bambini.
•Abbiamo tutti continuato da adulti.
3.- Cose da bambini e cose da adulti
3a.- Cose dei bambini che bisogna imitare:
•C'è una forma di semplicità che certi adulti perdono quando
complicano tutto.
•I bambini sono ingenui e credono quello che viene detto, mentre certi
adulti sono diffidenti verso tutto e tutti.
•I bambini si rialzano quando cadono, mentre certi adulti si sentono così
umiliati dopo una caduta che rifiutano di riprendere la strada.
•I bambini accettano di essere ignoranti e ascoltano l'insegnamento, mentre
certi adulti hanno la pretesa di sapere tutto e sono chiusi all'insegnamento
di Dio.
3b.- Cose dei bambini che non bisogna imitare:
•La fede magica
•L'irresponsabilità
•L'ignoranza delle conseguenze
•L'assistenza
•L'impazienza
•I sogni
•Ecc.
4.- “Crescita del pensiero
"Come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perché
con esso cresciate per la salvezza, se [davvero] avete gustato che il Signore
è buono" (1 Pietro 2:2-3).
“Fratelli, non siate bambini quanto al ragionare; siate pur bambini quanto
a malizia, ma quanto al ragionare, siate uomini compiuti” (Corinzi 14:20).
•I bambini vivono con tanti misteri e non capire non impedisce a loro
di vivere.
•I bambini mangiano anche se non sanno niente della digestione, dell’assorbimento
e dell’assimilazione dello cibo!
•I bambini mangiano per crescere!
•La digestione, l’assorbimento e l’assimilazione sono dei
processi biologici che non sono magici.
•Capire come il corpo funziona non rende il corpo meno bello, ma non è
necessario capire i fenomeni biologici per sperimentare i processi della vita.
•I bambini mettono quasi tutto nel sacco dei misteri ma quando diventano
adulti, devono smettere di considerare tutto come misteri.
•Mettere tutto nel sacco dei misteri è la soluzione di facilità
e i pigri sono soddisfatti.
•Diventare adulti significa avere il coraggio di pescare i misteri fuori
dal loro sacco e capire meglio come le cose funzionano (ragionare).
•In questo senso, i figli di questo mondo sono spesso più avveduti
dei figli di luce:
“E il padrone lodò il fattore disonesto perché aveva agito
con avvedutezza; poiché i figli di questo mondo, nelle relazioni con
quelli della loro generazione, sono più avveduti dei figli della luce”
(Luca 16:8).
•I figli del mondo giudicano i figli della luce come infantili quando
rifiutano di crescere nel loro pensiero e ragionamento.
•Non siamo credibili se il nostro pensiero rimane infantile; il mondo
pensa che abbiamo paura di utilizzare il nostro cervello.
•Questo rimprovero del mondo è fondato!
•Paolo parlava di essere trasformati nella mente:
“ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente”
(Romani 12:2b).
•Per passare dal pensiero infantile al pensiero adulto, ci vuole un rinnovamento
della mente.
•“Il Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme
mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio”
(Colossesi 2:19).
•La crescita è voluta da Dio.
•Dio vuole vedere il suo Popolo crescere: “quindi colui che pianta
e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere!” (1 Corinzi 3:7).
•Guai a chi non cresce, perché la crescita è voluta da Dio!
•Guai a chi impedisce di crescere!
5.- Le scarpe giuste
•Ci sono bambini e adulti; ci sono scarpe piccole e scarpe grandi.
•Ci sono quattro possibilità di abbinamento:
- scarpe piccole per piedi di bambini
-scarpe piccole per piedi di adulti
-scarpe grandi per piedi di bambini
- scarpe grandi per piedi di adulti
•Le possibilità N° 2 e 3 non sono adatte e fanno o ridere o
piangere.
•Abbandonare quello che è del bambino include abbandonare le piccole
scarpe.
•Abbiamo paura di perdere la fede se capiamo qualcosa di Dio!
•E se ci fosse una fede sbagliata che bisogna perdere per crescere nella
fede giusta?
•Immaginiamo un bambino che rinunzierebbe a crescere perché rifiuta
di abbandonare le sue piccole scarpe!
•Le sue piccole scarpe sono state utili per un tempo e abbandonarle non
è un tradimento.
•La fede dei bambini è utile ai bambini, ma la crescita spirituale
forza cambiamenti.
•Passare dalla fede di bambino alla fede di adulto non è un tradimento.
•Certi bambini hanno abbandonato la fede del bam-bino, ma non hanno trovato
la fede dell’adulto.
•La chiesa ha una grande responsabilità nell’accompagnare
i bambini spirituali nella loro crescita.
•Un rischio maggiore è di avere delle chiese infantili nelle quale
chiunque non è infantile viene scomunicato.
•Gesù era molto severo con i capi religiosi che impedivano alla
gente di entrare nella comprensione del piano di Dio: "Guai a voi, dottori
della legge, perché avete portato via la chiave della scienza! Voi non
siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito»"
(Luca 11:52).
•“Guai a chi sequestra la chiave della scienza”, dice Gesù.
•Non significa che abbiamo una risposta logica a tutte le domande,
ma che osiamo entrare in materia e pensare onestamente cercando il pensiero
di Dio nella Bibbia.
6.- Creato e Creatore
•L’istituzione ecclesiastica ha ucciso dei scienziati che avevano
scoperto certe meraviglie della creazione.
•Il mondo scientifico, forse più avveduto dall’istituzione
ecclesiastica, ha rigettato il concetto di Dio che essa imponeva.
•Se bisogna essere ignoranti e stupidi per essere cristiani, i scienziati
decidono di non essere cristiani!
•Ma non deve essere così!
•Non c’è nessun conflitto tra la creazione e il suo Creatore!
Le scienze studiano la creazione e la creazione parla del Creatore.
•Il dialogo promette di essere difficile tra certi cristiani infantili
e certi scienziati disonesti.
•Se i scienziati devono smettere di essere disonesti, i cristiani devono
smettere di essere infantili.
•"Infatti le sue qualità invisibili [di Dio], la sua eterna
potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo
essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili"
(Romani 1:20).
•Chi studia il Creato scopre qualcosa del Creatore che l’invita
a ricercare questo Creatore.
•C’è un’immagine infantile del Creatore e non corrisponde
all’immagine che i scienziati vedono nel Creato.
•I scienziati sono inescusabili di non onorare il Creatore e la chiesa
è inescusabile di dare un’immagine infantile di Dio.
•Quando i scienziati parlano di Dio che non conoscono, dicono delle fesserie.
•Quando i cristiani parlano del Creato che non conoscono, dicono delle
fesserie.
•C’è un conflitto surreale tra due gruppi che dicono fesserie.
La responsabilità della chiesa è di non dire fesserie e di rimanere
umile.
•La responsabilità della chiesa è di abbandonare il modo
di pensare infantile per pensare da adulti.
•La Bibbia non ha la pretesa di essere un libro di scienze, ma non è
un libro di fesserie!
•La Bibbia risponde alle domande “Perché?”, mentre
le scienze rispondono alle domande “Come?”.
•Quando i scienziati utilizzano la loro notorietà intellettuale
per spiegare il “Perché” delle cose, diventano disonesti.
•Quando i cristiani utilizzano la loro conoscenza teologica per spiegare
il “Come” delle cose, diventano disonesti.
•Gesù non ha mandato i suoi discepoli per insegnare le scienze,
ma per testimoniare.
•Nessuno può testimoniare di “Come” Dio ha creato i
cieli e la terra, perché nessuno era presente.
•Possiamo umilmente fare ipotesi e cercare di verificarli.
•Per Dio, tutti devono sapere che c’è un Creatore e che la
sua identità corrisponde a quella del Dio della Bibbia.
•Le scienze scoprono qualcosa della grandezza, della potenza, della saggezza
del Creatore.
•La Bibbia ci fa scoprire qualcosa della misericordia, della giustizia
e della santità del Creatore.
•Le scoperte delle scienze non sono contrarie alla rivelazione biblica
di Dio;
•le scoperte delle scienze completano la rivelazione biblica di Dio.
•Diverso non significa contrario.
•Il messaggio delle scienze è diverso dal messaggio dei cristiani,
ma non necessariamente contrario.
7.- Nelle famiglie
•Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà
a sua moglie, e saranno una stessa carne (Genesi 2:24).
•Gesù ribadisce questo ordine di Dio (Matteo 19:5 "Perciò
l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie,
e i due saranno una sola carne")
•Paolo lo menziona anche (Efesini 5:31 "Perciò l'uomo lascerà
suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una
carne sola").
•Padre e madre sono collegati ai bambini.
•Non ci sono bambini senza padre e madre.
•Per diventare padri e madre i bambini devono crescere e fare sparire
quello che era del bambino.
•Non si tratta di rinnegare i propri genitori o di odiarli, ma di girare
una pagina.
•Lasciare non è incompatibile con onorare. Passare da bambino ad
adulto è una pagina che gira.
•Il diavolo viene sempre per rovinare il piano di Dio e trova nei rapporti
tra generazioni un terreno di gioco (di guerra).
•Ci sono due casi sbagliati:
- I bambini che non vogliono mai lasciare i genitori per paura di diventare
adulti o per comodità.
- I genitori che non lasciano andare i figli per paura di esporli alla giungla
del mondo.
•Questi casi sbagliati sono molto frequenti e causano grandi disagi nelle
famiglie.
•In entrambi casi c’è una componente d’infantilismo.
•Ci sono dei figli di 30 anni che sono rimasti infantili perché
fa comodo di essere serviti dai genitori.
•Ci sono anche genitori che impongono infantilismo ai propri figli per
sentirsi utili (indispensabili).
•Non è il progetto di Dio e bisogna correggere questi errori secondo
l’insegnamento della Bibbia.
•Lasciare significa lasciare e entrambi, figli e genitori, devono lasciare
il rapporto infantile!
•I due errori menzionati risultano in una forma di schiavitù che
non rispetta l’altra parte.
•I figli che schiavizzano i genitori esprimono il loro egoismo e non li
onorano.
•I genitori che schiavizzano i figli con ricatti affettivi vogliono soddisfare
il loro istinto (materno o paterno).
•Questi genitori non rispettano la personalità dei propri figli.
•C’è un soffocamento che distrugge l’autostima, il
coraggio di intraprendere qualcosa e la possibilità di formare una famiglia.
•Quando i genitori soffocanti muoiono, lasciano i loro figli incapaci
di affrontare la vita; questi figli sono rimasti infantili.
•Il ruolo dei genitori è di catalizzare la crescita dei loro figli/e
e di prepararli a diventare adulti.
8.- Nella famiglia cristiana, cioè la chiesa
•Quello che si verifica in certe famiglie che non funzionano secondo l’insegnamento
della Bibbia, si vede anche in certe chiese.
•Ci sono dei cristiani che rimangono infantili e vogliono tutta l’attenzione
degli altri, tutto il tempo dei responsabili e l’assistenza di mamma-chiesa.
Sono delle sanguisughe insaziabili!
•Ci sono altri cristiani infantili, perché l’autoritarismo
degli anziani (pastori) li costringe a sottomettersi per paura di essere rigettati
e scomunicati.
•Ci vuole ordine, nella chiesa, ma non a scapito dell’amore e del
rispetto.
•Il ruolo degli anziani (pastori) è di catalizzare la crescita
dei cristiani e di prepararli a diventare adulti.
•Ci sono degli esseri umani sinceri che non vogliono essere ipocriti ma
onesti. Non possono professare sempre quello che non corrisponde al loro pensiero.
•Il loro pensiero deve crescere; la crescita del loro pensiero è
legittimo non possono continuare a mettere tutte le domande nel sacco dei misteri.
8.- Nella famiglia cristiana, cioè la chiesa
"Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece
avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli
di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido.
Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché
è bambino; 14 ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli,
cioè, che per via dell'uso hanno le facoltà esercitate a discernere
il bene e il male" (Ebrei 5:12-14).
•Il latte è per i bambini come le scarpe piccole.
•Il cibo solido è per gli adulti, come le scarpe grande!
•La Chiesa ha la responsabilità di dare il cibo giusto a tutti
NON COSÌ TRA DI VOI (08-09-2020)
“Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete
che quelli che sono reputati prìncipi delle nazioni le signoreggiano
e che i loro grandi eser-citano autorità su di esse. Ma non è
così tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere grande fra voi sarà
vostro servitore; e chiunque tra di voi vorrà essere primo sarà
servo di tutti” (Marco 10:42-44).
1.- Dominio e rassegnazione
2.- Un re
3.- Educazione a casa
4.- La carne e le sue rivendicazioni
5.- le religione vogliono dominare
6.- Liberazione
7.- Nella vera Chiesa
8.- Non imitare gli errori
9.- Non vi fate chiamare “Rabbi”
10.- Crocifiggere la carne
11.- WWJD? (What Would Jesus Do)?
12.- Leadership
13.- Riposo per le vostre anime!
14.- La Testa del corpo
1.- Dominio e rassegnazione
•Attorno a noi, signoreggiare ed esercitare l’autorità sono
dei comportamenti onnipresenti (famiglia, lavoro, politica, religione, ecc.).
•Nel mondo, il modello di società è fatto di dominio e di
rassegnazione (sottomissione forzata).
•Per difetto, tutti gli esseri umani funzionano così; fa parte
dell'eredità ricevuta da Adamo (1 Pietro 5:8 "Siate sobri, vegliate;
il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando
chi possa divorare").
•Non sappiamo vivere diversamente.
•Gesù propone un'altra eredità, ma i suoi meccanismi ci
sono così sconosciuti (e sconvolgenti) che stentiamo a funzionare come
insegna Gesù.
•Siamo stati riscattati da Gesù, ma torniamo facilmente agli schemi
di Adamo, come gli Israeliti nel deserto.
•Dominare significa essere il domino, cioè il padrone che vuole
controllare tutto e tutti.
•C’è soltanto un Padre-Padrone che controlla tutto, dice
Gesù, e si chiama Dio (Matteo 23:10 "Non vi fate chiamare guide,
perché una sola è la vostra Guida, il Cristo").
•Chiunque vuole dominare, usurpa il potere a Dio e s’innalza in
alto.
•Dio non ha delegato la sua dominazione a nessuno.
•Gesù non ha chiesto a Pietro di rimpiazzarLo dopo la sua ascensione.
La carne tenta di dominare:
con la paura del castigo
con gli insulti e il sarcasmo
con i ricatti di ogni tipo
con la corruzione e l’ingiustizia
con le menzogne, l’inganno e la seduzione
con la forza e la violenza
•“Non così tra di voi”, dice Gesù
2.- Un re
•Fin dall’antichità, la storia dei popoli è riempita
di re a chi un potere assoluto era attribuito.
•L’idea di un re occupa un posto importante nell’inconscio
collettivo.
•Vivere senza re era percepito come un fallimento perché una nazione
senza re era vulnerabile.
•Il progetto di Dio era di essere il Re d’Israele, ma il popolo
ha richiesto un re umano che domini per fare come le altre nazioni.
•Samuele aveva avvertito il popolo che il re umano sarebbe scivolato nell’imperialismo,
la tirannia e la dominazione violente.
•E così è stato con la maggioranza dei re d’Israele.
•Così è stato con la chiesa cattolica che si è dato
un papa (un re) e una gerarchia per dominare sul gregge.
•Eppure, Gesù ha insegnato “Non così tra di voi!”.
•La carne ci è così familiare che la consideriamo come normale.
•La carne è normale al calibro di Adamo e dei suoi figli/e. Per
Dio, la carne è anormale.
•“Non così tra di voi”, ribadisce Gesù.
3.- Educazione a casa
•Il modello gerarchico, che tutti hanno sperimentato nella vita, si costruisce
attorno ai genitori che dominano sui figli per “amore” dell'ordine.
L'educazione è fatta di dominio (genitori) e di rassegnazione (bambini).
•Ci siamo rassegnati a ubbidire perché il rapporto di forza non
ci permetteva di fare altrimenti.
•Certi si sono convinti che i genitori dominavano per il bene dei figli
•Altri hanno sperimentato un conflitto di potere nel quale perdevano sistematicamente.
•Che frustrazione! Si sono rassegnati a quello che percepivano come un’ingiustizia
e una violenza.
•Così si sono istallati schemi di comportamento sbagliati che
stentiamo a correggere. Poi riproduciamo questi schemi conosciuti nei nostri
figli/e imponendo a loro il male di cui siamo stati vittime.
•E così avanti per generazioni.
•“Non così tra di voi!”
•Gesù è venuto per interrompere questa catena.
•L’ordine, secondo Gesù, non viene dalla coercizione.
•Allora egli mi rispose: «È questa la parola che il SIGNORE
rivolge a Zorobabele: "Non per potenza, né per forza, ma per lo
Spirito mio", dice il SIGNORE degli eserciti” (Zaccaria 4:6).
4.- La carne e le sue rivendicazioni
•La carne umana vuole dominare, e non solo quella dei maschi!
•Purtroppo un modello sbagliato di dominio e sottomissione ha invaso anche
il mondo lavorativo, religioso, politico e sociale.
•Il contagio è così diffuso che questo modello dominio-sottomissione
viene chiamato "buon senso".
•Si tratta di un rapporto di forza o addirittura di violenza.
•Chi ha subito violenza la fa subire ad altri.
•Spesso i bambini abusati sessualmente diventano a loro volta pedofili
perché la violenza sessuale è l'unico modello di rapporto intimo
che conoscono;
•È logico ma drammatico!
•Siamo tutti prigionieri del nostro condizionamento e del nostro passato.
•Chi ce ne libererà?
•Chi desidera essere liberato dal buon senso umano?
•La gente religiosa è prigioniera della morale e della minaccia
del castigo.
•Il dio delle religioni manipola la carota e il bastone e la paura del
bastone regna.
•La Bibbia chiama questo modello “carne”. “Non così
tra di voi!”
5.- Le religioni vogliono dominare
•Il cattolicesimo ha creato una gerarchia per dominare sul “gregge”.
•Le religioni dominano con la minaccia dell’inferno e la paura della
scomunica.
•L’istituzione ha mantenuto i “fedeli” infantili per
dominarli più facilmente.
•I rapporti interpersonali sono basati su decreti e non c’è
posto per l’amore.
•Dove regna il timore, l’amore non c’è (1 Giovanni
4:18 Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura,
perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è
perfetto nell'amore.).
•L’autorità dell’istituzione ecclesiastica non è
lo Spirito Santo, ma è la violenza psicologica e fisica.
•Già ai tempi di Gesù, la religione non tollerava nessuna
disubbidienza alle sue regole.
•e la gente aveva paura: “Nessuno però parlava di lui
[Gesù] apertamente, per paura dei Giudei” (Giovanni 7:13) e
• “Questo dissero i suoi genitori perché avevano paura dei
Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno riconoscesse
Gesù come Cristo, fosse espulso dalla sinagoga” (Giovanni 9:22).
•Il sistema religioso stabilito dai Giudei era intollerante e imponeva
agli esseri umani il suo modo di fare.
•Imporre con violenza non è un comportamento del Regno di Dio.
“Non così tra di voi!”
6.- Liberazione
•Il sacerdozio universale è la liberazione dal sacerdote-dominante.
•Gesù fa di tutti i suoi fratelli dei sacerdoti:
“e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti
e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri
peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del
Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen”
(Apocalisse 1:5-6).
•Nessuno si prende questo titolo di sacerdote da se stesso, ma lo riceve
da Gesù che l’ha ricevuto da Dio.
•In questo tipo di rapporto, nessuno essere umano domina su un altro;
solo Dio regna e domina e tutti si sottomettono a Lui senza frustrazione.
•Gesù annuncia che è venuto per rimettere in libertà
gli oppressi:
“«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi
ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione
ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà
gli oppressi” (Luca 4:18).
•I sistemi di dominio-sottomissione generano tanti oppressi. Gesù
non regna così.
•Gesù chiama i suoi discepoli a funzionare diversamente. “Non
così tra di voi!”
7.- Nella vera Chiesa
•Pietro dice che gli anziani non devono dominare secondo i meccanismi
del mondo: “pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo,
non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma
di buon animo; non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi
del gregge” (1 Pietro 5:2-3).
•Sembra utopico vivere una chiesa senza gerarchia autoritaria, ma è
il progetto di Dio.
•Che cosa deve fare la chiesa quando ci sono falsi fratelli che vogliono
prendere il potere per dominare con autoritarismo?
•Purtroppo ci sono falsi fratelli: “Anzi, proprio a causa di
intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà
che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi”
(Galati 2:4).
•Ci sono due condizioni:
Qualcuno vuole prendere il potere sul gregge
Il gregge è d’accordo che qualcuno prenda il potere
Come mai c’è gente che è disposta a lasciarsi schiavizzare
dai falsi profeti (2 Corinzi 11:20-21 "Infatti, se uno vi riduce in schiavitù,
se uno vi divora, se uno vi prende il vostro, se uno s'innalza sopra di voi,
se uno vi percuote in faccia, voi lo sopportate. Lo dico a nostra vergogna,
come se noi fossimo stati deboli; eppure, qualunque cosa uno osi pretendere
(parlo da pazzo), oso pretenderla anch'io")?
Quando c’è insicurezza, un capo autoritario rassicura!
•Pur di essere rassicurati, certi cristiani si lasciano schiavizzare.
Altra gente invece pensa che la gerarchia della chiesa viene da Dio e che ribellarsi
è un peccato;
•Questi si sottomettono con ambiguità.
•“Non così tra di voi!”.
8.- Non imitare gli errori
•Il condizionamento cattolico viene purtroppo riprodotto nelle chiese
evangeliche, perché è l’unico che la gente conosce.
•Essere nato/a di nuovo non significa che tutto è cambiato magicamente.
•Dio ci chiama a lavorare alla nostra santificazione:
“Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni
contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel
timore di Dio” (2 Corinzi 7:1).
•Santificazione include l’idea di separazione.
•Dio ci chiama a separarci dagli atteggiamenti del mondo e dal condizionamento
che abbiamo ereditato: “Non così tra di voi!”.
•È un lungo lavoro e siamo tutti in cantiere; finché Gesù
non torna, il lavoro non è finito: “E ho questa fiducia: che colui
che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino
al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6).
•Impariamo a imitare il bene: “Carissimo, non imitare il male, ma
il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha visto Dio”
(3 Giovanni 11).
•Gesù ci fa conoscere un altro modello che si chiama “il
bene”.
•In mezzo al male, Gesù dice: “Non così tra di voi!”.
La carne, cioè la natura umana non rigenerata, vuole dominare sugli altri
e li fa soffrire, perché non li ama.
•Questo modello si chiama “il male”.
•Fa piacere alla carne dei leader di qualunque gruppo di dominare in un
modo o nell’altro.
•“Non così tra di voi!”
•Paolo parla di autorità, ma non per distruggere:
“Perciò vi scrivo queste cose mentre sono assente, affinché,
quando sarò presente, io non abbia a procedere rigorosamente secondo
l'autorità che il Signore mi ha data per edificare e non per distruggere”
(2 Corinzi 13:10).
La vera autorità è quella della Bibbia che lo Spirito Santo rivela.
9.- Non vi fate chiamare “Rabbi”
•Gesù ci insegna a considerarci fratelli e sorelle e a non stabilire
nessuna gerarchia fondata sull’autoritarismo degli esseri umani:
“Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno
solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno
sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello
che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è
la vostra Guida, il Cristo; ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore.
Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà
sarà innalzato” (Matteo 23:8-12).
Ciò non significa che nella chiesa ci sia anarchia, ma che dobbiamo sottometterci
al nostro Maestro/Padre/Guida.
•Il modello del mondo impone la sottomissione.
•Il modello di Gesù offre la libertà e l’amore.
•È più facile sottomettersi a chi impone la sottomissione
o a chi dà la libertà?
•La nostra responsabilità è legata alla nostra libertà.
•Dio ci considera esseri umani adulti e responsabili.
•Se tutti i cristiani fossero responsabili, la chiesa sarebbe unita e
ubbidiente.
•Invece, siamo condizionati dal modello del mondo, a giocare ai furbetti
e lo facciamo anche in chiesa.
•“Non così tra di voi!”.
•Dio ci chiama ad abbandonare questo comportamento carnale.
•Convertirsi significa abbandonare i comportamenti ereditati da Adamo
(la carne) per scegliere quelli presentati da Gesù.
•I comportamenti di Adamo sono diventati riflessi che qualifichiamo di
normali, perché quasi tutti i suoi figli li praticano.
•I cristiani nati di nuovo hanno un altro Padre e imparano da Lui i comportamenti
che il mondo considera anormali.
10.- Crocifiggere la carne
•Nelle chiese evangeliche si vede di tutto e il suo contrario.
•Purtroppo istaurare il Regno di Dio nella vita dei cristiani non è
facile;
•la carne si oppone vigorosamente.
•Non si può negoziare con la carne, perché è imperialista,
egoista, arrogante;
•la carne, dice Paolo, deve essere crocifissa:
“Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni
e i suoi desideri” (Galati 5:24).
•La sete di dominare, di comandare e di regnare è carnale e non
deve esistere nella chiesa di Gesù.
•Che cosa bisogna fare quando questa sete di potere si manifesta e
che gli esseri umani litigano per il dominio?
•Come mettere ordine senza ricorrere alla violenza, al dominio e all’autoritarismo?
•Paolo è stato confrontato a questa realtà e ha dovuto restare
saldo.
•Egli parla di un’autorità spirituale che Dio dà per
edificare la chiesa, non per distruggerla.
•I ribelli sono figli del diavolo: “Dio ha vivificato anche voi,
voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo
vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della
potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel
numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della
nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo
per natura figli d'ira, come gli altri” (Efesini 2:1-3).
•“Non così tra di voi!”.
11.- WWJD? (What Would Jesus Do)?
•WWJD si traduce “Che cosa Gesù farebbe”.
•Non si tratta di limitare la volontà di potere umana, ma di rinunciarvi
totalmente.
•La vera autorità è quella dello Spirito Santo:
“La mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi
di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza” (1 Corinzi
2:4).
•Gesù aveva grande autorità e le sue opere potente (segni
miracolosi) confermavano i suoi discorsi.
•Gesù non aveva bisogno di gridare, urlare e terrorizzare le folle
per essere ascoltato.
•Gesù parlava come nessuno:
“Le guardie dunque tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, i quali
dissero loro: «Perché non l'avete portato?» Le guardie risposero:
«Nessuno parlò mai come quest'uomo!»” (Giovanni 7:45-46).
•Gesù aveva un’autorità spirituale che colpiva la
gente:
“Ed essi si stupivano del suo insegnamento perché parlava con autorità”
(Luca 4:32).
•Gesù lasciava lo Spirito Santo convincere la gente;
•Gesù si limitava a dire le parole di Dio!
•Gesù diceva la verità e lasciava ognuno gestire il messaggio.
•Stranamente la gente che grida non fa cambiare idea a nessuno e gridare
non serve a niente.
•Gesù rimaneva sereno e tranquillo! Ecco il modello da imitare!
12.- Leadership
•Saranno divisi il padre contro il figlio e il figlio contro il padre;
la madre contro la figlia, la figlia contro la madre; la suocera contro la nu-ora
e la nuora contro la suocera» (Luca 12:53).
•I rapporti interpersonali sono spesso conflittuali, perché ognuno
cerca di dominare sugli altri.
•Gesù cita una profezia dell’AT (Michea 7:6 "Perché
il figlio offende il padre, la figlia insorge contro la madre, la nuora contro
la suocera e i nemici di ciascuno sono quelli di casa sua")
e mostra che ci sono tre assi di conflitto per la leadership:
I padri vogliono dominare i figli (e reciprocamente quando i figli sono adolescenti).
Le madri vogliono dominare le figlie (e reciprocamente) e
le suocere vogliono dominare le loro nuore.
Queste tensioni portano a divisioni nelle famiglie.
•“Non così tra di voi!” dice Gesù!
•Vivere il vangelo in famiglia è molto difficile, perché
in famiglia il vero carattere (la carne) viene a gala e ognuno si rassegna alla
carnalità degli altri che fa ogni tanto comodo.
•La vera conversione a Gesù deve stendersi in tutti i reparti della
nostra vita, non solo nella vita della domenica, al culto!
•Quanta ipocrisia, purtroppo!
•E ognuno cerca di spiegare perché lascia la propria carne regnare,
mentre Gesù ci chiama a pentirci e a cambiare atteggiamento. “Non
così tra di voi!”.
13.- Riposo per le vostre anime!
•”Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché
io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre;”
(Matteo 11:29).
•Gesù propone rapporti umani diversi dal conflitto di potere.
•Lui, il Signore parla di mansuetudine e di umiltà e questi valori
sono esclusivamente valori del Regno di Dio.
•Nei rapporti interpersonali, l’umiltà è una chiave!
•Se il Signore era umile, sarebbe utile che i suoi discepoli lo siano
anche loro!
Gesù non aveva nessuna pretesa, non era arrogante e non disprezzava nessuno
come i grandi di questo mondo fanno.
•Gesù era più grande dei grandi di questo mondo, ma non
rivendicava nessun dominio.
•Mentre l’atteggiamento dei figli di Adamo genera stress e tensione,
Gesù parla di riposo per l’anima di chi l’ascolta e l’imita.
•Davanti agli arroganti pretenziosi, Gesù si rivolge ai suoi discepoli:
“Non così tra di voi!”.
14.- La Testa del corpo
•”Ogni cosa egli [Dio] ha posta sotto i suoi piedi [di Gesù]
e lo ha dato per capo supremo alla chiesa” (Efesini 1:22).
•Gesù è la testa (il Capo) e la chiesa costituisce le membra
del corpo.
•Gesù è il Capo supremo.
•Gesù è Re, Gesù regna e domina.
•Gesù è degno di essere ubbidito perché ha ubbidito
a Dio per primo.
•Gesù ha ubbidito per amore e ci chiama a ubbidire per amore.
•Nel corpo, la testa coordina tutto il corpo: così noi, che siamo
molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno
dell'altro. (Romani 12:5).
•Se la mano vuole comandare gli occhi e che lo stomaco vuole comandare
i piedi, il corpo non funziona.
•Ci sono nervi per trasportare le istruzioni tra la Testa e ogni organo/membra,
ma non tra le membra.
•Ci vuole diversità di funzioni nel corpo, ma una sola testa per
orchestrare il corpo.
PRATICHE ABOMINEVOLI (22-09-2020)
Io vi ho condotti in un paese che è un frut-teto, perché ne mangiaste
i frutti e i buoni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato
il mio paese e avete fatto della mia eredità un'abominazione.
Geremia 2:7.
La bibbia menziona diverse cose che qualifica di abominio o abominazione.
•Che cosa sono queste pratiche che Dio qualifica di abominevoli.
•Sono considerate come abominevoli (= detestabili, odiose, esecrabili
o orribili) perché sono contrarie alla santità di Dio.
•Sono manipolate da demoni o dal diavolo stesso.
•Non c'è nessun compromesso possibile tra la luce e le tenebre,
tra la verità e la menzogna, tra la giustizia e l'iniquità.
•Non c'è nessun compromesso tra la santità e il peccato.
•Come l’acqua e l’olio sono incompatibili, le pratiche abominevole
e la santità sono incompatibili.
Il peccato non è limitato a un’offesa verso una legge morale,
il peccato è un’opera che distrugge, a cominciare dal peccatore
stesso.
•Quando Dio chiama gli esseri umani a non peccare, non è un capriccio
di vecchietto maniaco, ma un consiglio di vita: “Non distruggetevi!”,
dice Dio.
•I furbetti che peccano di nascosto per non essere casti-gati non sono
così furbetti, perché si distruggono lo stessi.
•Il peccato li distrugge senza nessun intervento di Dio.
•La loro distruzione è conseguenza della loro ribellione.
•Il peccato è abominevole, perciò Paolo ci ricorda di aborrirlo:
L'amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene.
Rom 12:9.
•Male, peccato, abominio sono delle parole simili..
C’è una tendenza a minimizzare il peccato, perché il concetto
della grazia non è sempre capito bene.
•La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma
dove il peccato è abbon-dato, la grazia è sovrabbondata, Romani
5:20.
•L’orrore del peccato permette di apprezzare la grazia e una buona
comprensione della grazia dovrebbe permettere di capire l’abominevolezza
del peccato.
•Il peccato non è meno abominevole nel Nuovo Testamento che nell’Anziano.
•L’Apocalisse rivela qualcosa della santità di Dio e informa
che gli abominevoli NON entreranno nel Regno di Dio:
" Ma per i codardi, gli increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori,
gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello
stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda»"
(Apocalisse 21:8).
"E nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità,
vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita
dell'Agnello" (Apocalisse 21:27).
•Gli abominevoli non entreranno nel Regno di Dio; lo stagno ardente di
fuoco e di zolfo li aspetta.
•È necessario studiare che cosa la bibbia chiama abominazione.
•Certe pratiche sono tollerate nell’istituzione romana e queste
pratiche sono diffuse nella cultura italiana.
Tutto il mondo giace sotto il potere del diavolo.
•"Ed egli [Gesù] disse loro: «Voi vi proclamate giusti
davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che
è eccelso tra gli uomini è abominevole davanti a Dio" (Luca
16:15).
- La comunicazione con i morti
-L'omosessualità
-Altre deviazioni della sessualità (masturbazione, pedofilia, pornografia,
giochi erotici, prostituzione, ecc.)
- la disubbidienza a Dio
- L'idolatria
- Ecc.
La divinazione e la magia
«Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà,
non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi
in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né
chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro,
né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né
chi dice la fortuna, né negromante, perché il SIGNORE detesta
chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il SIGNORE,
il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai integro
verso il SIGNORE Dio tuo;
"Poiché quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli
astrologi e agli indovini. A te, invece, il SIGNORE, il tuo Dio, non lo permette"
(Deuteronomio 18:9-14).
La divinazione e la magia
1.- La dimensione spirituale
2.- Il tuo Dio, non lo permette
3.- Fuori dal Regno di Dio
4.- Missione dei settanta discepoli
5.- Paolo a Efeso
6.- Il caso di Simone, il mago, a Samaria
7.- Pregare i morti
1.- La dimensione spirituale
•Nella dimensione spirituale, ci sono:
-Dio, Gesù, gli angeli
- Il diavolo e i demoni
- Lo spirito dei morti
•Quando Dio ha creato l’essere umano alla sua somiglianza, lo ha
creato con uno spirito.
•Il progetto di Dio era di stabilire un rapporto con lo spirito degli
esseri umani.
•Questo rapporto è stato interrotto quando Adamo ed Eva hanno disubbidito
e peccato contro Dio.
•Lo spirito umano cerca altri spiriti con chi stabilire un rapporto.
•Mentre il rapporto tra lo Spirito Santo e lo spirito umano generava
la vita, il rapporto tra i demoni e lo spirito umano genera la morte.
•C’è una curiosità malsana verso il mondo spirituale
scaduto che la bibbia chiama mondo occulto.
•È sorprendente di parlare con gente razionale che rifiuta di credere
in Dio, ma nutre un rapporto con i morti, con gli indovini o il loro oroscopo.
•Lontano da essere sparite, queste cose sono presenti nel modo odierno.
•C’è un oroscopo in ogni giornale e Internet mette la pratica
occulta à portata di pochi clicks.
2.- Il tuo Dio, non lo permette
•Il satanismo, l’evocazione dei morti e altre pratiche occulte mettono
lo spirito umano in rapporto con spiriti diabolici e lo spirito umano ne è
danneggiato.
•C’è un motivo se Dio dice al suo popolo di non fare queste
cose: “A te, invece, il SIGNORE, il tuo Dio, non lo permette”.
•Dio sa che queste pratiche abominevoli inquinano la vita e il suo ammonimento
deve essere ricevuto con gratitudine.
•La gente del mondo lo riceve con diffidenza perché il diavolo
la spinge alla ribellione.
2.- Il tuo Dio, non lo permette
•Quello che la gente del mondo non sa è che l’unico obiettivo
del diavolo e dei suoi demoni è di uccidere un massimo di essere umani
(Giovanni 10:10a).
•Chiunque pratica queste cose occulte si brucia le ali come una falena
che vola sopra una candela.
•Dio ha cacciato via i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli
Ivvei e i Gebusei (Esodo 3:8) a causa di queste pratiche abominevoli.
•Dio non ha cambiato idea e caccerà via dal suo Regno chiunque
pratica queste abominazioni.
•Il testo dà alcuni dettagli sulle cose che Dio chiama pratiche
abominevoli:
-Fare passare suo figlio per il fuoco
- Esercitare la divinazione
- Praticare l’astrologia
- Predire il futuro
- Fare il mago
- Agire da incantatore
- Consultare gli spiriti
- Dire la fortuna
- Consultare i morti (negromante)
•L’elenco non è completo e Dio ribadisce: “A te, invece,
il SIGNORE, il tuo Dio, non lo permette”. Dio incarica la Chiesa di diffondere
anche questo messaggio! La chiesa non si renderà popolare, ma meglio
piacere a Dio piuttosto che agli uomini!
3.- Fuori dal Regno di Dio
•La Chiesa chiama i peccatori a:
- ravvedersi
- abbandonare il peccato
- ricevere la liberazione da ogni legame spirituale.
•"Molti di quelli che avevano creduto venivano a confessare e a dichiarare
le cose che avevano fatte. Fra quanti avevano esercitato le arti magiche molti
portarono i loro libri, e li bruciarono in presenza di tutti; e, calcolatone
il prezzo, trovarono che era di cinquantamila dramme d'argento" (Atti 19:18-19).
•Un vero ravvedimento produce effetti visibili e cambiamenti duraturi.
3.- Fuori dal Regno di Dio
•"Non tutti sono disposti a ravvedersi e abbandonare le pratiche
abominevole: Non si ravvidero neppure dai loro omicidi, né dalle loro
magie, né dalla loro fornicazione, né dai loro furti" (Apocalisse
9:21).
- Omicidi
- Magie
- Fornicazione
- Furti
•In questi tempi della fine, i cristiani devono prendere posizione contro
le pratiche abominevoli e pregare per la liberazione di chi si era messo sotto
questo gioco prima di convertirsi.
•"Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla
terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra,
saranno sciolte nel cielo" (Matteo 18:18).
•I legami spirituali non impediscono a qualcuno di ricevere la salvezza,
ma intralciano la vita; devono essere sciolti nel Nome di Gesù.
4.- Missione dei settanta discepoli
•"Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore,
anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». Ed egli disse
loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho
dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza
del nemico; nulla potrà farvi del male. Tuttavia, non vi rallegrate perché
gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi
sono scritti nei cieli» (Luca 10:17-20).
•Non si gioca con le potenze diaboliche (i demoni).
•Ci vuole discernimento e autorità per cacciare via i spiriti diabolici
che maltrattano la gente.
5.- Paolo a Efeso
"Mentre andavamo al luogo di preghiera, incontrammo una serva posseduta
da uno spirito di divinazione. Facendo l'indovina, essa procurava molto guadagno
ai suoi padroni. Costei, messasi a seguire Paolo e noi, gridava: «Questi
uomini sono servi del Dio altissimo e vi annunciano la via della salvezza».
Così fece per molti giorni; ma Paolo, infastidito, si voltò e
disse allo spirito: «Io ti ordino, nel nome di Gesù Cristo, che
tu esca da costei». Ed egli uscì in quell'istante. I suoi padroni,
vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila
e li trascinarono sulla piazza davanti alle autorità; e, presentatili
ai pretori, dissero: «Questi uomini, che sono Giudei, turbano la nostra
città e predicano riti che a noi Romani non è lecito accettare
né praticare» (Atti 16:16-21).
•Paolo infastidito non ha avuto paura di affrontare lo spirito diabolico
che abitava questa donna e nel nome di Cristo Gesù l'ha liberata.
•C'era tutto un business attorno a questa donna animata da uno spirito
di divinazione.
•Sono i soldi che governano il mondo e Paolo sarà gettato in prigione,
a Filippo per avere interrotto l'attività lucrativa di questa serva.
•Questa serva era posseduta da uno spirito di divinazione.
•Gesù è ancora il liberatore e la chiesa deve anche essere
infastidita, come Paolo, da queste pratiche abominevole.
6.- Il caso di Simone, il mago, a Samaria
Or vi era un tale, di nome Simone, che già da tempo esercitava nella
città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi
per un personaggio importante. Tutti, dal più piccolo al più grande,
gli davano ascolto, dicendo: «Questi è "la potenza di Dio",
quella che è chiamata "la Grande"». E gli davano ascolto,
perché già da molto tempo li aveva incantati con le sue arti magiche.
(Atti 8:9-11).
•Luca scrive che Simone si è convertito, ma non significa che era
diventato libero.
•Anzi, Pietro ha dovuto correggerlo pubblicamente.
6.- Il caso di Simone, il mago, a Samaria
•A Samaria, questo mago era diventato famoso e tutti gli occhi lo guardavano.
•Dopo la sua conversione, ha voluto rimanere famoso, nell’ambito
della Chiesa, per essere onorato come un personaggio importante.
•Rinunciare a se stesso per seguire Gesù significa anche abbandonare
dei vantaggi che il diavolo aveva dato prima della conversione.
•L’unico personaggio importante che è degno di attirare tutti
gli occhi è Gesù.
•La chiesa lavora a fare vedere Gesù e Gesù solo, perché
solo Lui è morto, risuscitato e salito in cielo.
•A Lui solo sia tutta la gloria.
7.- Pregare i morti
•La chiesa cattolica romana prega Maria e i santi, ma sono tutti morti
e la Bibbia dice che parlare con i morti è una pratica abominevole.
•Sono dei residui di paganesimo che sono totalmente stranei all’insegnamento
della Bibbia (AT e NT).
•“A te, invece, il SIGNORE, il tuo Dio, non lo permette”.
Se vi si dice: «Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini,
quelli che sussurrano e bisbigliano», rispondete: «Un popolo non
deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore
dei vivi? (Isaia 8:19).
PRATICHE ABOMINEVOLI 2 (29-09-2020)
Io [Dio] vi ho condotti in un paese che è un frutteto, perché
ne mangiaste i frutti e i buo-ni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati,
avete contaminato il mio paese e avete fatto della mia eredità un'abominazione.
Geremia 2:7.
•"Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una
donna: è cosa abominevole" (Levitico 18:22).
•"Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una
donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi
a morte; il loro sangue ricadrà su di loro" (Levitico 20:13).
•"Allo stesso modo Sodoma e Gomorra e le città vicine, che
si abbandonarono, come loro, alla fornicazione e ai vizi contro natura, sono
date come esempio, portando la pena di un fuoco eterno" (Giuda 1:7).
• "Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio?
Non v'illudete: né fornicatori, né idolatri, né adùlteri,
né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari,
né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno
il regno di Dio" (1 Corinzi 6:9-10).
Omosessualità
Agli occhi di Dio, l’omosessualità è una pratica abominevole
come altri sviamenti sessuali.
1.- Lot a Sodoma
2.- Il punto di vista di Paolo
3.- All’inizio
4.- La legge reale
5.- Diversità e diversità
6.- Bene e male sono concetti morali
7.- Il Salvatore: Gesù
1.- Lot a Sodoma
"Ma prima che [Lot, la sua famiglia e i suoi due ospiti] si fossero coricati,
gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e ve-cchi,
la popolazione intera venuta da ogni lato. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove
sono quegli uomini che sono venuti da te questa notte? Falli uscire, perché
vogliamo abusare di loro». Lot uscì verso di loro sull'ingresso
della casa, si chiuse dietro la porta, e disse: «Vi prego, fratelli miei,
non fate questo male!" (Genesi 19:4-6).
•Due uomini mandati da Dio a Sodoma erano ospiti da Lot.
1.- Lot a Sodoma
•Dio voleva risparmiare Lot e la sua famiglia dalla distruzione.
•Il peccato degli abitanti era al suo colmo e Dio aveva deciso di intervenire
per mettere ordine nella loro società.
•Gli uomini di Sodoma volevano abusare degli ospiti di Lot e non c’è
dubbio sulla natura dell’abuso.
•Si trattava di omosessualità e Lot li esortava a non fare questo
male.
•Dio ha accecato gli abitanti della città che non si sono più
ritrovati nelle strade così da lasciare Lot, la sua famiglia e i suoi
ospiti in pace.
•L’indomani sarebbe stato il castigo, ma gli ospiti hanno esortato
Lot a scappare in fretta.
•Dio ha mostrato la sua disapprovazione verso queste pratiche abominevoli.
2.- Il punto di vista di Paolo
"e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle
dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Per questo Dio
li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in
modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità
di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore,
che è benedetto in eterno. Amen. Perciò Dio li ha abbandonati
a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello
che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapp-orto
naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli
altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la
meritata ricompensa del proprio traviamento" (Romani 1:23-27).
•L’omosessualità, dice Paolo, è un atto infame che
va contro natura.
•Paolo descrive un processo che precede gli atti infami. Gli uomini hanno:
- mutato la gloria di Dio in immagini
- mutato la verità di Dio in menzogna
- adorato la creatura invece del Creatore.
•Allora, Dio li ha abbandonati a passioni infami.
•L’omosessualità, scriveva Paolo, è un traviamento.
•Nessuno si ritrova omosessuale da un giorno all’altro.
•C’è una strada sbagliata che porta all’omosessualità.
•Ognuno fa le sue scelte, ma non tutti sanno dove porta la strada della
ribellione a Dio.
•Gesù dice che porta in perdizione (Matteo 7:13).
3.- All’inizio
•Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a im-magine di
Dio; li creò maschio e femmina. Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate
fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate
sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove
sulla terra». Genesi 1:27-28 (Genesi 2:24 e Matteo 19:4-5).
•Il progetto di Dio era e resta coppie eterosessuali.
•Dio li ha creati maschi e femmine con l’ordine di moltiplicarsi.
•È ovvio che le coppie omosessuali non possono moltiplicarsi.
•L’obiettivo della sessualità non è solo di procreare,
ma di rafforzare i legami della coppia per permettere la stabilità.
•Ci vuole stabilità nella coppia quando i bambini hanno bisogno
di 20 anni per crescere.
•La sessualità non è un peccato tollerato, ma un comportamento
che Dio ha voluto.
•Dio non è contrario al piacere, ma è contrario all’idolatria
del piacere.
•Conoscere il progetto iniziale di Dio, cioè quello che era prima
del peccato, è importante perché predichiamo che Gesù cancella
il peccato e permette agli esseri umani di ritrovare il rapporto con Dio,
•Il rapporto perduto dopo la disubbidienza.
•All’inizio, Dio ha creato coppie eterosessuali e l’opera
di Gesù permette di ritrovare il progetto di Dio mediante la nuova nascita.
•Il corollario è che non ci sono omosessuali nati di nuovo!
• Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché
il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché
è nato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del
diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi
non ama suo fratello. 1 Giovanni 3:9-10.
4.- La legge reale
•Certo, se adempite la legge regale, come dice la Scrittura: «Ama
il tuo prossimo come te stesso», fate bene; Giacomo 2:8.
•C’è un dibattito morale nutrito, riguardo all’omoses-sualità.
•Il dibattito scivola spesso nel rigetto di chi la pratica.
•La legge reale comanda di amare il prossimo e non dà eccezioni.
•La religione può scambiare rigettare un peccato e rigettare un
peccatore, ma non è il messaggio del vangelo.
•Evitiamo le reazioni emozionali. A proposito, perché ci sono reazioni
emozionali verso l’omosessualità?
•C’è un malessere! Tutto quello che riguarda la sessualità
è percepito come tabù e non se ne parla.
•Tuttavia, non parlarne non aiuta.
•Siamo spesso soli con la nostra sessualità e chi osa parlarne
ci fa sentire meno soli.
•Chi si scopre omosessuale soffre e Gesù aveva compassione di chi
soffriva.
•La compassione di Gesù non era paternalista, ma sincera.
•La compassione di Gesù non approvava il peccato e Gesù
diceva alla peccatrice “Va e non peccare più”.
•Gesù è venuto per cercare e salvare dei perduti.
•La perdizione è più ampia di una pratica sessuale anomala,
ma l’include.
•Amare o avere compassione di qualcuno non signi-fica approvare la pratica
che lo fa soffrire.
•Gesù ci chiama ad amare gli omosessuali e le lesbiche senza né
nutrire un rigetto della loro persona né essere d’accordo con la
loro pratica.
•C’è poco posto per manovrare.
•Gesù ha sempre avuto poco posto per manovrare.
•I vangeli non parlano di omosessualità, ma ci parlano di amore
e di santità!
•Non parlano neanche di depressione, di raptus, di schizofrenia o altri
disfunzionamenti dell’anima.
•Eppure queste cose esistevano e esistono ancora.
•Queste cose fanno soffrire parecchia gente e occupano molti specialisti.
•Se Gesù ama gli omosessuali come sono, li ama tropo per lasciarli
così.
•Gesù trasforma, Gesù guarisce, Gesù libera, Gesù
ristora.
5.- Diversità e diversità
•C’è una diversità voluta da Dio e una diversità
non voluta da Dio.
•Dio ha creato la donna diversa dall’uomo maschio.
•Dio ha creato la coppia eterosessuale chiedendogli di procreare.
•Dio NON ha creato una sessualità diversa come l’omosessualità.
•A dire la verità, l’omosessualità nega la differenza,
cioè l’eterosessualità.
•L’omosessualità non è una sessualità diversa
che Dio avrebbe creata per amore della diversità.
•L’omosessualità è sterile.
•L’obiettivo di Dio, nella sessualità è la riproduzione.
•Gli omosessuali non cercano la verità, ma cercano a giustificare
la loro pratica.
•Questo tentativo non rende la loro pratica meno abominevole.
•C’è una differenza tra ricercare la verità e ricercare
il piacere.
•Nel mondo, c’è un’idolatria del piacere che bisogna
denunciare … per amore della verità.
•L’umanesimo ha fatto della tolleranza una virtù e per non
escludere nessuno, si tollera tutto.
•Confusione!
•A Ninive, Dio diceva che il popolo era confuso e non sapeva distinguere
la sua destra dalla sua sinistra.
•C’era confusione ma Dio aveva compassione (= pietà) di
questi esseri umani: e io non avrei pietà di Ninive, la gran città,
nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere
la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?»
Giona 4:11.
•Dio aveva mandato Giona per chiamare questi confusi al ravvedimento,
perché desiderava salvarli.
•Dio vuole salvare tutti i confusi e li chiama ancora al ravvedimento.
•La confusione dei Niniviti non aveva forse a che fare con l’omosessualità,
ma Dio non si limita a una con-fusione. Dio chiama tutti i confusi al ravvedimento.
6.- Bene e male sono concetti morali
•La Bibbia non dice che l’eterosessualità è buona
e l’omosessualità è male.
•La Bibbia chiama male tutto quello che rompe l’armonia della volontà
di Dio.
•Ci sono pratiche eterosessuali che sono tante abominevole quante l’omosessualità.
•Il vero problema degli omosessuali non è l’omosessualità,
ma la confusione spirituale.
•Come tutti gli altri figli di Adamo, gli omosessuali sono confusi e peccatori.
•La missione di Gesù era di chiamare dei figli di Adamo confusi
e peccatori a diventare dei figli di Dio santi.
•L’omosessualità non è un problema morale, ma un
problema spirituale.
•Ci vuole una soluzione spirituale per un problema spirituale.
•Le religioni non hanno soluzioni spirituali e certe religioni si rassegnano
ad accettare l’omosessualità come un fatto.
•Altre religioni condannano senza potere cambiare niente.
•Gesù non è venuto per inaugurare una nuova religione, ma
per liberare, guarire ristorare e salvare.
•Gesù ha soluzioni spirituali per problemi spirituali
•Gesù dà armi spirituali ai suoi discepoli per vincere
una lotta spirituale: 3 In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo
secondo la carne; 4 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma
hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i
ragionamenti 5 e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza
di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;
2 Corinzi 10:3-5.
•Il "problema" omosessualità non è morale (bene
e male) e non deve essere trascinato sul terreno morale! La morale condanna
e non risolve niente.
•I gay non riconoscono i principi morali che i moralisti utilizzano.
Il terreno morale crea un conflitto inutile.
•I moralisti non possono convincere gli omosessuale che quello che fanno
sia male, perché non fanno del male a nessuno.
•I moralisti non possono castigare la gente che tras-gredisce la morale.
•Le radici dell’omosessualità non sono nella morale, ma nello
spirito e nell’anima.
•Un’anima ferita genera comportamenti sbagliati.
•Gli omosessuali hanno bisogno di guarigione della loro anima ferita più
che di giudizi morali.
•Davide scrive: “Dio mi ristora l’anima” Salmo 23:2.
7.- Il Salvatore: Gesù
•Gesù si presenta come
il Salvatore dei persi: perché il Figlio dell'uomo è venuto per
cercare e salvare ciò che era perduto». Luca 19:10.
•Gli omosessuali sono persi come tutti i peccatori.
•Gesù è venuto anche per loro.
•Gesù cerca la pecora smarrita per salvarla.
•Strappare i peccatori dall'inferno è la missione di Gesù
e Gesù confida alla chiesa questa attività di annunciare il Salvatore
e il Liberatore degli oppressi: [il Signore] mi ha mandato per annunciare la
liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere
in libertà gli oppressi, Luca 4:18b.
•Gli omosessuali sono oppressi e il malessere loro è grande.
•Gesù è stato crocifisso dai peccatori che era venuto a
cercare e a salvare.
•Gesù non si è tirato indietro sapendo che sarebbe stato
rigettato e crocifisso.
•Il vangelo di Gesù deve anche essere annunciato agli omosessuali.
•In realtà il vangelo di Gesù è l'unica possibilità
di salvezza, di guarigione, di liberazione e di nuova nascita per i figli di
Adamo.
•Gesù ha trasformato acqua in vino e può trasformare un
figlio di Adamo in un figlio di Dio.
PRATICHE ABOMINEVOLI 3 (06-10-2020)
“Io vi ho condotti in un paese che è un frutteto, perché
ne mangiaste i frutti e i buoni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati, avete
contaminato il mio paese e avete fatto della mia eredità un'abominazione”
(Geremia 2:7).
“Per suo ordine, delle truppe si presenteranno e profaneranno il santuario,
la fortezza, sopprimeranno il sacrificio quotidiano e vi collocheranno l'abominazione
della desolazione” (Daniele 11:31).
“Quando poi vedrete l'abominazione della desolazione posta là
dove non deve stare (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno
nella Giudea, fuggano ai monti;” (Marco 13:14).
L'abominazione della desolazione
1.- La profezia di Daniele
2.- Un po’ di storia
3.- Tempi della fine
4.- Fondamentalismo
5.- Non conoscere Dio
6.- L’alternativa
7.- Niente paura
8.- Conclusione
1.- La profezia di Daniele
“Per suo ordine, delle truppe si presenteranno e profaneranno il santuario,
la fortezza, sopprimeranno il sacrificio quotidiano e vi collocheranno l'abominazione
della desolazione” (Daniele 11:31).
•Daniele ha profetizzato l’abominazione della desolazione verso
554 prima di Gesù.
•Antiocho Epifane ha profanato il tempio di Gerusalemme in dicembre
168 a.c.
•Antiocho era re di Siria e si era fissato l’obiettivo di istallare
la cultura greca in tutto il suo regno.
•Alessandro Magno non aveva avuto il tempo di farlo.
•I greci veneravano molte divinità e Zeus (Giove) era il “capo”
delle loro divinità.
•Antiocho Epifane ha costruito un altare nel tempio di Gerusalemme e
vi ha offerto un maiale in sacrificio a Giove.
•Tutti sono concordi per dire che questa profanazione del tempio di
Gerusalemme era l’abominazione della desolazione di cui Daniele aveva
parlato.
•Antiocho faceva morire i Giudei che seguivano la legge di Mosè
per cancellare la cultura Giudea.
•La faccenda è documentata nei libri apocrifi dei Maccabei.
•Spesso, una profezia si riporta a due o tre periodi e Gesù parlava
del secondo e terzo periodo di questa profezia su l’abominazione della
desolazione.
•Molti anni dopo Antiocho Epifane, il culto giudeo con i sacrifici è
stato ristabilito.
•Tuttavia, nell’anno 70 della nostra era, i Romani hanno invaso
lo stato d’Israele, distrutto Gerusalemme e fatto cessare i sacrifici
nel tempio.
•Questa seconda profanato del tempio, opera dei Romani, è considerata
come una desolazione.
•Non è tutto, perché l’abominazione della desolazione
si riporta ancora a tempi molto più avanti, cioè i tempi della
fine. Si tratta di qualcosa che ci riguarda perché lo vivremo.
2.- Un po’ di storia
•Nel tempo di Antiocho Epifane, c’erano due posizioni culturali,
in Israele.
-La maggioranza aveva scelto la modernità (liberalismo) con l’influenza
greca.
-Una minoranza era rimasta attaccata alla tradizione giudea (fondamentalismo).
•La modernità voleva cancellare la religione giudea e l’autorità
perseguitava attivamente i pochi Giudei attaccati alla Parola di Dio.
•C’era, dunque, una maggioranza “moderna” che voleva
imporre i suoi valori a una minoranza tradizionale.
•Molti Giudei tradizionali sono morti come martiri perché hanno
rifiutato di rinunciare alla tradizione per fedeltà a Dio.
•Il diavolo lavora a cancellare la Parola di Dio e gli esseri umani
che la custodiscono.
•La modernità odierna proclama con arroganza l’ateismo.
•I discepoli di questa modernità non ricercano onestamente la
verità, ma sono mossi da uno spirito di opposizione a Dio.
•Nessun dubbio che dietro la modernità di tutti i tempi, ci sia
il diavolo.
Un secolo dopo la nascita del comunismo, vediamo la desolazione che questa
filosofia anticristo ha lasciata nella sua scia.
•Ecco un aspetto della desolazione dell’abominazione: rimpiazzare
la Parola di Dio con le filosofie umane.
•La Bibbia dice che l’anticristo si siederà nel tempio
di Dio e si proclamerà Dio:
•”Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù
Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così
presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia
da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del
Signore fosse già presente.
Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà
se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato,
il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò
che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere
nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio.
Non vi ricordate che quand'ero ancora con voi vi dicevo queste cose?
Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a
suo tempo.
Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto
c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo.
E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà
con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua
venuta.
La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana,
con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo
d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché
non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati.
Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla
menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità,
ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati (2 Tessalonicesi
2:1-12).
•Il tempio di Dio nel quale l’anticristo vuole sedersi è
il corpo e il cuore umano che Dio ha creato per ospitare lo Spirito Santo:
“Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita
in voi?” (1 Corinzi 3:16).
•L’anticristo vuole portare l’abominazione della desolazione
nel cuore umano.
3.- Tempi della fine
•I tempi della fine saranno turbati; ci sarà un accecamento generalizzato
e la gente non ricercherà più la verità.
•La verità disturba la carne e condanna i suoi desideri.
•L’anticristo promuoverà i desideri della carne a scapito
della verità.
•Ci sarà una propagazione dell’edonismo (ricerca del piacere)
con i suoi idoli:
-piacere sessuale
-piacere gastronomico
-piacere psicotropi
- piacere economico, materialismo
- piacere di vana gloria
Molte di queste cose sono già una realtà, attorno a noi, e la
gente “moderna” rifiuta ogni codice morale che si oppone al suo
piacere.
•La seduzione del piacere sarà promossa con l’idea che
Dio ci ha creato per il piacere.
•Ci sarà una religione del piacere con i suoi predicatori e il
suo pontefice chiamato anticristo.
•Il New-Age sembra un candidato a questa modernità religiosa
tollerante.
•L’anticristo sarà religioso.
•La gente si affiderà ciecamente a questa religione del piacere
e pochi si faranno domande.
La gente religiosa è abituata a seguire ciecamente.
•Ubriacarsi di piacere sarà una forte seduzione.
•Non sarà una teoria, ma un’esperienza alla quale l’umanità
vorrà partecipare.
•Il piacere darà un senso alla vita umana.
•Chi ci avrà partecipato sarà come ammaliato dal piacere
e legato da demoni.
•I discepoli di Gesù DEVONO sapere queste cose profetizzate e
la fine che faranno tutti i seguaci del piacere: l’empio che Gesù
distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione
della sua venuta.
La venuta di Gesù cambierà tutto e i cristiani nati di nuovo
sono chiamati a comportarsi in funzione della venuta di Gesù in mezzo
a un mondo che si comporta in funzione del suo piacere.
•Gesù ci ha insegnato a rinunciare al nostro piacere per essere
i suoi discepoli (Matteo 16:24).
•C’è un’incompatibilità totale tra la verità
e la menzogna e non si può trovare un “equilibrio”.
•Il diavolo esclude Dio e Dio esclude il diavolo.
•I seguaci di Gesù devono escludere il diavolo.
•I satanisti rifiutano di credere che Gesù tornerà e distruggerà
l’anticristo con il soffio della sua bocca; sono dei schernitori beffardi:
“Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori
beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi e diranno:
«Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in
cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio
della creazione». (2 Pietro 3:3-4).
•La Bibbia ci informa, ma chi non la legge non è informato.
4.- Fondamentalismo
•Nel tempo di Antioco Epifane, il fondamentalismo si era cristallizzato
sulla lettera e la legge di Mosè era considerata come l’identità
del popolo d’Israele.
•La legge era diventata più importante di Dio stesso nella mentalità
di questi religiosi.
•Il fondamentalismo aveva generato un legalismo sproporzionato e Paolo
denunciava una lettera che uccideva (2 Corinzi 3:6).
•C’era un attaccamento alla lettera che caratterizzava i farisei
che hanno fatto crocifiggere Gesù.
•Un fondamentalismo carnale, cioè una religione costruita sui
meriti umani non giova a nulla:
“È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla;
le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (Giovanni 6:63).
•Gli uomini che hanno crocifisso Gesù erano dei fondamentalisti
carnali.
•Il mondo è pieno di movimenti religiosi carnali che impongono
un neo legalismo nel quale c’è ben poco posto per Dio.
•Questi religiosi spietati sono esperti di giudizio e sprovvisti di
amore.
•Ubbidiscono compulsivamente a 1000 comandamenti umani, ma trascurano
i due comandamenti d’amore
•Quando le parole di Gesù sono spogliate dallo Spirito, non c’è
amore, non c’è vita.
5.- Non conoscere Dio
•La legge di Mosè viene da Dio ma non è Dio.
•I farisei avevano un rapporto intenso con la legge, ma non con Dio.
•Questi uomini conoscevano la legge ma non conoscevano Dio.
•La legge era diventata la costituzione della società, cioè
il calibro dei rapporti interpersonali, ma non c'era nessun rapporto con Dio.
•La lettera della legge aveva preso il posto di Dio nel cuore degli
uomini religiosi.
•Qualunque cosa prende il posto di Dio nei cuori si chiama idolo.
•L’idolatria è sempre stata una trappola per il popolo
d’Israele che voleva fare come gli altri popoli.
•Isaia e Geremia burlavano chi fa un idolo con un pezzo di legno e ne
brucia il resto; dicevano che gli idoli hanno orecchie, ma non sentono, occhi,
ma non vedono, una bocca ma non parlano.
•Sembra essere più facile di adorare une divinità visibile
che un Dio invisibile.
•Tuttavia, ci sono molti idoli invisibili in agguato.
•Un idolo è quello che “ruba” il primo posto a Dio,
nei cuori.
•Al giorno d’oggi, gli idoli moderni si chiamano:
- Religione
- Piacere
- Vanagloria
- Sesso
- Dipendenze
- Mammona
- Materialismo
- Satanismo
- Scienza
- Ecc.
Sull’altare di questi idoli vengono sacrificati soldi e vite umane.
Ufficialmente, la società italiana è “cristiana”,
ma di cristiano ha solo il nome.
•La realtà è che la maggioranza della gente ha un idolo
o più idoli nella sua vita.
•Per questo motivo, Giovanni termina la sua prima lettera con questa
raccomandazione: “Figlioli, guardatevi dagl'idoli” (1 Giovanni 5:21).
•Fare come gli altri rassicura con una falsa sicurezza.
•Fare come Dio dice dà la vera sicurezza.
•È utile chiederci onestamente se Dio ha veramente il primo posto
nella nostra vita o se qualcosa vi si è istallato di nascosto.
•L’idolatria è una pratica abominevole.
6.- L’alternativa
•La modernità e il fondamentalismo religioso sono mosse umane
carnale.
•Fin dall’inizio, Dio ci ha creati per essere riempiti del suo
Spirito Santo.
•Prima di essere innalzato al cielo, Gesù ha soffiato sui discepoli
con l’ordine di ricevere lo Spirito Santo: “Detto questo, [Gesù]
soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo” (Giovanni
20:22).
•La rivoluzione di Gesù è la vita dello Spirito.
•Fino a quando i cuori umani non sono stati purificati da una coscienza
sporca, lo Spirito Santo rifiuta di abitarvi.
•Per questo motivo, la Pentecoste è venuta dopo la Pasqua.
•Gesù aveva promesso che lo Spirito Santo sarebbe stato CON e
DENTRO i suoi discepoli: “Lo Spirito della verità, che il mondo
non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete,
perché dimora con voi, e sarà in voi” (Giovanni 14:17).
•Il mondo cammina secondo la carne e non conosce lo Spirito Santo.
•La Chiesa di Gesù ha crocifisso la carne e i suoi desideri per
camminare secondo lo Spirito:
•”Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue
passioni e i suoi desideri. Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati
dallo Spirito”. (Galati 5:24-25).
•La vita dello Spirito è una liberazione dalla carne.
•La carne genera pratiche abominevoli;
•Lo Spirito Santo genera un frutto gradito da Dio.
•A tutti i prigionieri del modernità o del fondamentalismo religioso,
Gesù annuncia la liberazione:
“Aperto il libro, [Gesù] trovò quel passo dov'era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto
per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi,
per proclamare l'anno accettevole del Signore» (Luca 4:18-19)
(vedi Isaia 61:1 Lo Spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché
il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato
per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà
a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri”).
•La paura della grande tribolazione, la paura di non essere preparati,
la paura di non avere abbastanza olio per la propria lampadina non viene da
Dio.
•Dio ha previsto risorse speciali per tempi speciali e lo Spirito Santo
che ha mantenuto Stefano saldo e sereno sino alla fine ci sosterrà e
ci manterrà sereni sino alla fine.
•La paura non viene mai da Dio ma dal diavolo.
•La Chiesa di Gesù proclama la vittoria di Gesù e fa indietreggiare
il diavolo.
•La Chiesa di Gesù riconosce le mosse del diavolo e non si lascia
trascinare nelle sue macchinazioni.
•La Chiesa di Gesù si rialza e leva il capo nel bel mezzo della
desolazione:
“Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate
il capo, perché la vostra liberazione si avvicina»” (Luca
21:28).
•Non si tratta di entrare in una paranoia dei tempi della fine e diventare
degli specialisti degli avvenimenti degli ultimi tempi.
•Si tratta di rispettare la priorità: “Dio al primo posto”.
7.- Niente paura
•Si tratta di rispettare la priorità: “Dio al primo posto”.
Nei miei pensieri: “Dio al primo posto”
Nelle mie finanze: “Dio al primo posto”
Nei miei divertimenti: “Dio al primo posto”
Nel mio lavoro: “Dio al primo posto”
Nella mia famiglia: “Dio al primo posto”
Nel mio cerchio di amici: “Dio al primo posto”
Ecc.
Vivere oggi nella prospettiva del Regno di Dio ci spinge a fissare le priorità;
Gesù ribadisce:
“Non temere!”: “Non temere, piccolo gregge, perché
al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno” (Luca 12:32)
8- Conclusione
La desolazione dell’abominazione si manifesta quando il diavolo mette
idoli nel cuore degli esseri umani.
La modernità atea è un abominazione
Il fondamentalismo religioso legalista è un abominazione.
Il male nel cuore umano è un abominazione.
Il lieto messaggio è che Gesù apre una porta d’uscita
e offre la liberazione.
Gesù chiama gli esseri umani liberati a ricevere lo Spirito Santo e
a camminare secondo lo Spirito.
“Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non
di lettera ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica”
(2 Corinzi 3:6).
“Quando poi vedrete l’abominazione della desolazione posta là
dove non deve stare (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno
nella Giudea, fuggano ai monti;” (Marco 13:14).
IO SONO IL PANE (20-10-2020)
Primo “Io sono”
"Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più
fame e chi crede in me non avrà mai più sete". (Giovanni
6:35 + 41 + 48 + 50 + 51 + 58).
Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me
non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più
sete.
v. 41 Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io
sono il pane che è disceso dal cielo».
v. 48 Io sono il pane della vita.
v. 50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne
mangia non muoia.
v. 51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia
di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita
del mondo è la mia carne».
v. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello
che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in
eterno».
1.- Dichiarazione di Gesù
2.- La manna
3.- La moltiplicazione dei pani
4.- Un’altra realtà
5.- Il pane è il corpo di Gesù
6.- La Cena del Signore
7.- Storia
8.- Mangiare per vivere o vivere per mangiare?
9.- Alimentazione
1.- Dichiarazione di Gesù
•Nel deserto, gli Ebrei sono stati nutriti dalla manna che Dio mandava
ogni giorno dal cielo.
“Io sono il pane della vita. I vostri padri mangiarono la manna nel deserto
e morirono. Questo è il pane che discende dal cielo, affinché
chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo;
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò
per la vita del mondo è la mia carne». Questo è il pane
che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono;
chi mangia di questo pane vivrà in eterno» (Giovanni 6:48-51; 58).
•Mangiare significa fare entrare dentro il corpo.
•La religione rimane fuori dal cuore umano.
•Gesù è venuto per portare la presenza di Dio dentro i cuori
umani.
•La manna è stata data per fare vivere i corpi umani per un tempo
limitato;
•Gesù è stato dato per fare vivere i spiriti umani per l’eternità.
2.- La manna
•Gli Ebrei hanno mangiato la manna nel deserto;
•Tuttavia la manna non era il vero pane che scende dal cielo e che dà
la vita al mondo.
•La manna era una prefigurazione di un altro pane che doveva scendere
dal cielo.
•La manna era stata una grande cosa per quaranta anni di pellegrinaggio
nel deserto, ma c’è un’altra realtà che Gesù
rivela.
•Gesù si presenta come il vero pane disceso dal cielo e che dà
la vita al mondo: “Poiché il pane di Dio è quello che scende
dal cielo, e dà vita al mondo»” (Giovanni 6:33).
•Nel deserto, gli Ebrei sono stati nutriti dalla manna che Dio mandava
ogni giorno dal cielo. Mosè disse loro: “Questo è il pane
che Il Signore vi dà da mangiare” (Esodo 16:15). Si trattava della
manna.
•Mosè aveva anche profetizzato che non si vive solo di pane, ma
di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
•Gesù ha ribadito questa realtà al diavolo che lo tentava
(Matteo 4:4).
•Ecco le parole di Mosè: Egli [il Signore] dunque ti ha umiliato,
ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi
e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non
vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del
SIGNORE (Deuteronomio 8:3).
•Il pane è associato alla quotidianità e Gesù ci
ha insegnato a chiedere a Dio il pane quotidiano per la vita del corpo (Matteo
6:11).
•Nello stesso modo Dio ci dà il pane quotidiano per la vita dello
spirito e si tratta di "consumarlo" per alimentare il nostro spirito.
•L'essere umano non vivrà di pane solo ma di ogni parola che esce
dalla bocca di Dio.
•Gesù è la parola di Dio incarnata. AscoliamoLo ogni giorno.
3.- La moltiplicazione dei pani
•Gesù utilizza un’occasione pratica per rivelare qualcosa
della sua personalità.
•Una parte del capitolo 6 del Vangelo di Giovanni ci parla della moltiplicazione
dei pani per 5000 uomini (Giovanni 6:5 - 6:15 “Gesù dunque, alzati
gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo:
«Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?»
Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello
che stava per fare. Filippo gli rispose: «Duecento denari di pani non
bastano perché ciascuno ne riceva un pezzetto». Uno dei suoi discepoli,
Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: «C'è qui un ragazzo
che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?»
Gesù disse: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo.
La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. Gesù, quindi,
prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì alla gente seduta;
lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. Quando furono saziati, disse ai
suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si
perda». Essi quindi li raccolsero e riempirono dodici ceste di pezzi che
di quei cinque pani d'orzo erano avanzati a quelli che avevano mangiato.
La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse:
«Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo». Gesù,
quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò
di nuovo sul monte, tutto solo.”).
•Gesù si trovava con tanta gente che era venuta ad ascoltarlo
perché la folla aveva visto i miracoli che aveva fatto.
•La gente aveva fame; non c'era nessun negozio e i discepoli non avevano
abbastanza soldi per comprare pane per tutta questa folla.
•Gesù metteva i suoi discepoli alla prova (v. 7).
•Gesù sapeva che cosa stava per fare;
•Gesù si preoccupava della salute fisica della folla, ma si preoccupava
ben più della sua salute spirituale.
•Gesù conosceva i bisogni biologici degli esseri umani e sapeva
come soddisfarli (Gesù ha avuto fame e il diavolo l’ha tentato
con l’argomento del pane).
•Gesù non predicava una filosofia disincarnata e non negava la
realtà materiale, cioè il bisogno di alimentare il corpo, ma utilizza
la fame fisica, legittima, per parlare di un’altra fame, spirituale!
•La gente era colpita dalla moltiplicazione dei pani e confessa: "Questi
è certo il profeta che deve venire nel mondo".
•Gesù sapeva che cosa c'è nel loro cuore e si è ritirato
sulla montagna, solo.
•Gesù ha rifiutato di coltivare l'ambiguità tra il mondo
materiale e il mondo spirituale, cioè il pane della moltiplicazione e
il vero pane disceso dal cielo.
4.- Un’altra realtà
•Gesù non ha fatto miracoli per attirare l'ammirazione degli esseri
umani.
•Gesù non ha moltiplicato i pani per alimentare il senso magico
o mistico della folla.
•Gesù utilizzava i miracoli per alimentare la fede dei suoi ascoltatori.
•Gesù annunciava il Regno di Dio e gli esseri umani vedevano soltanto
un profeta o un candidato politico (volevano farlo re; vedi v.14).
•La folla non vedeva la dimensione spirituale del ministero di Gesù;
la gente era occupata dalle cose materiale e politiche.
•Gesù ha approfittato dell'opportunità per dire:
•"Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura
in vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà; poiché
su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo" (v.
27).
•La religione di questi uomini era fatta di comandamenti (fare) e essi
domandano logicamente che cosa devono fare per compiere le opere di Dio (v.28)!
•La risposta di Gesù è strana perché Gesù
rifiuta di aggiungere altri comandamenti e dichiara che l'opera di Dio è
di credere in Lui (v.29).
•Gesù attira gli esseri umani sul terreno della fede (credere)!
•Gesù utilizza la storia di Mosè che gli Ebrei conoscevano
bene per dire che c'è un altro pane, un'altra realtà che scende
dal cielo.
•Gesù si presenta come colui che è il vero pane.
•Gesù parla di un pane che sazia: "chi viene a me non avrà
più fame e chi crede in me non avrà mai più sete”.
•Abbiamo tante fami nell’anima! Fame di successo, fame di ricchezza,
fame di sicurezza, fame di benessere, fame d’armonia nella famiglia, ecc.
•Soprattutto abbiamo fame di pace con Dio, di riconciliazione con Dio,
di perdono!
•Gesù è capace di saziare questa fame spirituale.
•La manna saziava solo i corpi.
•Gesù vuole saziare i spiriti.
5.- Il pane è il corpo di Gesù
•Gesù associa il pane al suo corpo: "... e il pane che io
darò è la mia carne" (v. 51).
•Gesù non parla di cannibalismo, quando dice: "In verità,
in verità, vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo
e non bevette il suo sangue non avete vita in voi". (v. 53).
•Gesù parla di vita spirituale.
•Gesù parla del valore spirituale del suo sacrificio e del suo
sangue versato per i peccati.
•Gesù dice che credere è al centro del suo messaggio.
•Gesù annuncia che il suo sacrificio è sufficiente per
colmare tutti i bisogni spirituali degli esseri umani.
•Gesù dichiara che ha il potere di dare la vita eterna e di risuscitare
gli uomini nell'ultimo giorno (v. 54).
•Nel senso spirituale, mangiare corrisponde a prendere dentro di sé,
ricevere, accogliere, assimilare.
6.- La Cena del Signore
•Quando prendiamo la Cena del Signore, il pane rimane pane e il vino rimane
vino.
•Non c'è una transustanziazione magica come la chiesa cattolica
lo insegna.
•Il pane e il vino sono simboli del corpo e del sangue di Gesù;
sono segni materiali di una realtà spirituale alla quale dichiariamo
di credere quando li mangiamo.
•Non c'è niente di magico nella Cena del Signore ma c'è
qualcosa di molto importante ... c'è il simbolo del pane che è
sceso dal cielo per dare la vita al mondo, cioè Gesù.
•Se non discerniamo il corpo del Signore nel pane e il sangue di Gesù
nel vino, siamo colpevoli verso il corpo e il sangue di Gesù:
“poiché chi mangia e beve [indegnamente], mangia e beve un giudizio
contro se stesso, se non discerne il corpo [del Signore]. (1 Corinzi. 11: 29).
•Partecipare alla Cena del Signore è importante.
•Non capiamo ancora tutto, ma confessiamo quello che capiamo.
•”Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con
il corpo di Cristo? Siccome vi è un unico pane, noi che siamo molti,
siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane”
(1 Corinzi 10:16-17).
•Il corpo unico è la Chiesa di Gesù.
•Gesù ne è il Capo. “Il Signore Gesù, nella
notte in cui fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e
disse: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo
in memoria di me" (1 Corinzi 11:23-24).
•Il pane della Cena del Signore è simbolo:
-del sacrificio del corpo di Gesù per i nostri peccati
-del ritorno di Gesù sulla terra ("poiché io vi dico che
non la mangerò più finché sia venuto il Regno di Dio":
Luca 22:16)
-dell'unita degli cristiani “siamo un corpo unico”
-della partecipazione dei cristiani alla natura divina di Gesù
(2 Pietro 1:4 “Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose
e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi
della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo
a causa della concupiscenza).
•La Cena del Signore coinvolge entrambi, pane e vino.
•Il pane è simbolo del corpo di Gesù.
•Paolo scriveva che bisogna discernere il corpo di Gesù nel simbolo
del pane.
•Che cosa significa discernere il corpo di Gesù?
1.- C'è un aspetto di ricordo del sacrificio di Gesù; mentre mangio
il pane, ricordo che Gesù è stato ubbidiente fino alla morte e
alla morte di croce.
2.- C’è un aspetto personale; Gesù si è sacrificato
PER me. È comunione verticale!
3.- C'è un aspetto comunitario cioè non sono solo quando mangio
il pane e Gesù parla di comunione orizzontale con i fratelli nella fede
che mangiano lo stesso pane.
•Questa comunione include i fratelli provati, i bisognosi, gli ammalati
e i perseguitati.
•La comunione verticale e orizzontale risulta da una riconciliazione che
è un prerequisito alla Cena del Signore.
•Lo stesso Paolo utilizzava il concetto di un corpo per illustrare:
1.- La diversità necessaria dei organi e membri.
2.- La collaborazione degli organi all'attività del corpo.
3.- Il corpo dipende dalla testa che comanda e che lo coordina.
•Il corpo rappresenta la chiesa
•Il capo rappresenta Gesù.
•La parola “Capo” viene utilizzata in entrambi i suoi sensi:
(1) Testa e (2) Padrone.
•”Egli [Gesù] è prima di ogni cosa e tutte le cose
sussistono in lui. Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa;
egli che è il principio, il primogenito dai morti, affinché in
ogni cosa abbia il primato (Colossesi 1:17-18).
•La Cena del Signore non è solo un ricordo, ma è anche una
confessione e un impegno.
•Confesso che Gesù è il mio Capo.
•Il vecchio capo è stato spodestato e Gesù è stato
incoronato.
•Paolo ci chiama a lavorare all’unità nella diversità:
“Perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero
la medesima cura le une per le altre. Se un membro soffre, tutte le membra soffrono
con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui.
Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua”
(1 Corinzi 12:25-27).
•C’è solidarietà tra le membra.
7.- Storia
•Il pane è stato inventato dall’uomo preistorico, circa 10’000
anni fa.
•Gli uomini che ci hanno preceduto hanno lottato per la sopravvivenza
fisica; non hanno avuto nessuna scelta.
•la maggioranza di noi non lotta più per la sua sopravvivenza però
noi inventiamo dei bisogni artificiali che occupano il tempo che dovremmo santificare
per servire il Signore.
•Nell’antichità quasi tutto il tempo era utilizzato per l'alimentazione
e per gli altri bisogni del corpo.
•Quando gli uomini sono riusciti a produrre più pane di quello
che potevano consumare, hanno creato un’economia e hanno formato degli
eserciti per distruggersi a vicenda.
•Quando gli uomini hanno imparato a fare pane sono diventati sedentari
(per coltivare il frumento) e hanno costruito città; è stato l'inizio
della civilizzazione … e delle guerre.
•Il pane era il cibo più importante e la vita di tutti dipendeva
dal pane.
•Senza pane non c'era vita.
•Un ospite riceveva pane come segno di ospitalità e mangiare lo
stesso pane assieme creava un legame sociale importante.
•Il pane era un dono di Dio e si rendeva grazie a Dio per il pane.
•Pregare prima di mangiare era una sana abitudine.
•La fame è ancora un problema nel mondo.
•Per tanti, manca il cibo e per tanti, il cibo è così abbondante
che non sono più grati di potere mangiare.
•Impariamo a essere grati per il pane e lo cibo.
8.- Mangiare per vivere o vivere per mangiare?
•Il pane non deve diventare un idolo; tanta gente vive soltanto per mangiare.
•Dio ci ricorda che digiunare ogni tanto per pregare (e dimagrire) è
una buona pratica.
•Che rapporto abbiamo con il cibo? C'è qualcosa di molto passionale
nel godere il cibo; c'è chi ne manga troppo e chi se ne priva per essere
magro/a!
•C'è chi mangia per vivere e chi vive per mangiare!
•Il mangiare può diventare un idolo.
• La Bibbia ci parla di una trappola: “La loro mensa sia per loro
una trappola, una rete, un inciampo e una retribuzione“ (Romani 11:9 “E
Davide dice: «La loro mensa sia per loro una trappola, una rete,
un inciampo e una retribuzione.”;
vedi anche Filippesi 3:19 “La fine dei quali è la perdizione; il
loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna
a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della terra”).
• Il nostro privilegio di cristiani è di poter essere de-pre-occupati
dalla ricerca del cibo materiale perché Dio ha promesso di provvedere
(Matteo 6:25 “«Perciò vi dico: non siate in ansia per la
vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro
corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento,
e il corpo più del vestito?”
v. 31 “Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo?
Di che ci vestiremo?").
• Essendo de-preoccupati dal timore di mancare di pane quotidiano possiamo
occuparci delle cose importanti, cioè il Regno e la Giustizia di Dio
(Matteo 6:33 “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste
cose vi saranno date in più.”).
•Isaia chiedeva già: "Perché spendete denaro per ciò
che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non
sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete
cibi succulenti!". (Isaia 55:2).
•Lavorate per il cibo che dimora, diceva Gesù.
9.- Alimentazione
•Fino a quando il pane è nel panificio, non mi è utile!
•Fino a quando il pane è nel mio armadio, non mi è utile!
•Il pane comincia a essere utile quando entra nella mia bocca!
•La bocca è il primo di 4 passi indispensabili:
1.- Ingestione (bocca)
2.- Digestione (stomaco)
3.- Assorbimento (intestino tenue)
4.- Assimilazione (cellule del corpo)
•Questi quattro passi sono complessi ma non è necessario capire
tutto per ottenere forze quando si mangia pane!
•Se uno di questi passi non funziona, il pane non serve a niente.
•Dio dà il pane spirituale (è un regalo gratuito)!
•Ognuno lo riceve (speriamo) e deve masticarlo, cioè prendere tempo
per renderlo digeribile.
•Assimilare significa proprio utilizzare sia per produrre forza o calore,
sia per costruire le strutture della vita.
•Non divengo pollo quando mangio carne di pollo perché l’assimilo
e diviene carne mia.
•Gli Ebrei avevano sentito il messaggio di Dio, ma non l’anno assimilato:
“Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia;
a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non
essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata” (Ebrei
4:2).
•C’è una predicazione che non giova a niente per chi l’ascolta
e non è colpa del predicatore.
•Come riceviamo la Parola di Dio?
•Come riceviamo Gesù?
Gesù è il pane della vita
A consumare senza moderazione!
RALLEGRATEVI (06-12-2020)
“Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi.”
“Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche
i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». Ed egli disse loro:
«Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il
potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico;
nulla potrà farvi del male. Tuttavia, non vi rallegrate perché
gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi
sono scritti nei cieli». (Luca 10:3 e 17-20)
1.- Tornarono pieni di gioia
Compiere la volontà di Dio ha un effetto collaterale importante: la gioia!
La gioia fa parte del frutto dello Spirito Santo: “Il frutto dello Spirito
invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,
mansuetudine, autocontrollo;” (Galati 5:22).
Un cristiano deve essere conosciuto come un essere umano gioioso. Gesù
vuole la gioia per i suoi discepoli. Tra i discepoli, c’era parecchia
gioia il giorno della pentecoste!
La presenza di Dio ci rallegra:
“Tu mi hai fatto conoscere le vie della vita. Tu mi riempirai di gioia
con la tua presenza"” (Atti 2:28).
Più passiamo tempo nella presenza di Dio, più siamo riempiti di
gioia. Non si tratta di trascurare le proprie responsabilità per passare
più tempo con Dio, si tratta di:
• rinunciare a certi divertimenti inutili, a cominciare dalla TV
• ricuperare tempo per pregare
• cantare canti di lode quando si fanno i lavori domestici • ecc.
Se dedichiamo due ore alla settimana per venire in chiesa e che non coltiviamo
l’intimità con Dio, nel segreto della nostra camera, diventiamo
cristiani rachitici e la gioia sparisce! Fare il pieno di gioia è disciplina
di ogni giorno!
• La gioia bandisce il malumore
• La gioia bandisce la lamentela
• La gioia bandisce le pretese
• La gioia è contagiosa
• La gioia rende la preghiera bella
• La gioia alimenta la lode
Il progetto di Dio per i discepoli di Gesù è la gioia! La gioia
è terapeutica!
“Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto fiacca
le ossa” (Proverbi 17:22).
2.- I demòni ci sono sottoposti nel tuo nome
Per ubbidire a Gesù, i discepoli sono stati confrontati ai demoni, cioè
angeli del diavolo.
Il vangelo rapporta molte storie di esseri umani sottoposti al potere di demoni.
La vita di questi schiavi era triste e disperata.
I fatti di cronaca che leggiamo nel giornale rispecchiano vite schiavizzate
da spiriti immondi o demoni. Il mondo è pieno di demoni invisibili ma
cattivi.
Quanta gente cerca aiuto contro il malocchio e ricorre a diavolerie inefficace!
Dietro le pratiche sessuali sviate, ci sono dei demoni.
Molta gente prende questo mondo spirituale diabolico sottogamba e altri ne sono
terrorizzati. Gesù ha dato ai suoi discepoli l’autorità
di scacciare i demoni:
“Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel
nome mio scacceranno i demòni;” Marco 16:17a.
I discepoli che Gesù aveva mandato due per due hanno dovuto scacciare
demoni.
La Chiesa di Gesù ha bisogno di discernimento per identificare i demoni.
C’è gente che ne vede dappertutto e gente che ne nega l’esistenza.
Gesù dichiara che non si gioca con i spariti maligni. Non ci sono formule
magiche per debellarli.
Gesù li ha vinti e Gesù ci mantiene al riparo.
I discepoli avevano il cuore pieno di gioia perché, nel nome di Gesù,
avevano fatto indietreggiare l’inferno.
La Chiesa odierna continua a proclamare la vittoria di Gesù su tutte
le forze del male.
C’è una curiosità malsana e nessuno deve avere più
interesse per i demoni che per Dio.
Se queste cose ci agitano, Gesù ci dice: “Vi lascio pace; vi
do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia
turbato e non si sgomenti” (Giovanni 14:27).
3.- Nulla potrà farvi del male
Tanta gente vive male per paura degli altri. Il mondo è pieno di malintenzionati
disposti a fare del male per ottenere quello che vogliono. La gente è
diventata diffidente verso tutti, perché ha paura di essere raggirata
e ingannata. La paura di morire impedisce parecchia gente di vivere. La paura
caccia via la gioia.
Gesù ribadisce ai suoi discepoli: “Nulla potrà farvi del
male”!
Forse Gesù pensava alla promessa di Dio fatta per la bocca di Isaia:
“Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà; ogni lingua che
sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Questa è
l'eredità dei servi del
SIGNORE, la giusta ricompensa che verrà loro da me», dice il SIGNORE”
(Isaia
54:17).
Ci sono complotti contro i figli e figlie di Dio, ma Dio promette che non riusciranno.
Per esempio, c’è stato un complotto contro Daniele e l’hanno
fatto scendere nella fossa dei leoni, ma il complotto non è riuscito.
Dio è intervenuto al suo modo e Daniele è stato liberato. I suoi
nemici sono stati sbranati dai leoni! Neanche i leoni hanno potuto fare del
male a Daniele!
Dio continua a proteggere i suoi figli e figlie contro tutte le macchinazione
del diavolo.
Il diavolo è astuto, ma Dio è potente per eludere le mosse del
nemico. Dio dichiara al suo popolo: Nulla potrà farvi del male!
Questa affermazione di Gesù ci rassicura e aumenta la nostra qualità
di vita. Questa affermazione di Gesù aumenta anche la nostra lode!
4.- Rallegratevi
“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.” (Filippesi
4:4).
Paolo sa che le difficoltà del mondo, le preoccupazioni, il timore
sono nemici dell’allegria. È facile perdere la gioia perché
la pressione del mondo è forte e le cose del mondo invadono i nostri
pensieri. Gesù dice che il diavolo è un ladro.
Il diavolo vuole rubare la gioia che lo Spirito Santo ci dà.
Resistiamo al diavolo: “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo,
ed egli fuggirà da voi”. (Giacomo 4:7).
Il ladro non ha il diritto di rubare la gioia che Gesù dà ai suoi
discepoli.
Allora Paolo ripeta l’imperativo: Rallegratevi sempre nel Signore!
La gioia dipende dalla nostra disposizione a seguire il consigli odi Paolo.
Bisogna prendere posizione e a rallegrarci. La gioia è anche decisione
nostra.
• La pubblicità dice: “Rallegratevi sempre nel mondo”!
• La Bibbia dice: “Rallegratevi sempre nel Signore!”
Sappiamo che la gioia è come acqua nelle mani; non dura! La gioia deve
essere alimentata come la lampadina. Appena la presa viene tirata, la luce sparisce.
Bisogna rimanere collegati allo Spirito Santo per ricevere la gioia. “Impizza
la gioia!”
Gesù dice: “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia
dimori in voi e la vostra gioia sia completa.” (Giovanni 15:11).
Ascoltiamo le cose che Gesù ci dice e riceviamo la sua gioia. Non aspettiamo
che le circostanze siano favorevole per rallegrarci. Nonostante le circostanze
ostile, ci rallegriamo.
Ci rallegriamo per una grande salvezza, perciò la nostra gioia rimane.
Il mondo si rallegra per futilità, perciò la sua gioia non rimane.
Dietro facciate di sorrisi, c’è un profondo malessere. La gente
fa finta di essere gioiosa, ma nel cuore c’è ben altro che gioia.
Nel mondo, i cuori umani sono pieni di amarezza, di rancore, di colpevolezza,
di angoscia, di delusioni, di depressione, di solitudine, di rassegnazione alla
tristezza.
Dio ci ha creati per essere pieni di Gioia!
5.- I vostri nomi sono scritti nei cieli
Il vero motivo della nostra gioia è che i nostri nomi sono scritti nel
libro della vita.
“Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche, e io non cancellerò
il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al
Padre mio e davanti ai suoi angeli” (Apocalisse 3:5).
[i miei nemici] “Siano cancellati dal libro della vita e non siano iscritti
fra i giusti” (Salmo 69:28).
Ci sono nomi che Dio cancellerà dal libro della vita. Il nostro nome
è stato scritto nel libro della vita quando ci siamo convertiti, ma se
ci tiriamo indietro dalla fede cristiana, i nostri nomi saranno cancellati dal
libro della vita. Alla chiesa di Sarde, Gesù diceva che bisogna vincere
per essere vestiti di vesti bianchi e mantenere il proprio nome nel libro della
vita.
Per vincere, Dio ci offre un’attrezzatura che bisogna utilizzare in lotte
spirituali.
Chi non lotta non vince mai! Il nostro combattimento non è contro carne
e sangue ma contro il mondo diabolico, nei luoghi alti.
Il nemico è spirituale e Dio ci dà armi spirituali per lottare
e vincere.
“In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo
la carne;
infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere
di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò
che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero
ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo;” (2 Corinzi 10:4-5).
Perseveriamo, dunque, e non lasciamo il male vincere nelle nostre vite, nelle
nostre famiglie, nelle nostre chiese.
IO SONO IL MAESTRO (22-12-2020)
“Gesù diceva: “Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite
bene perché lo sono. Se dunque io che sono il Signore e il Maestro vi
ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i
piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio”. (Giovanni 13:13).
1.- Il Re-servitore
2.- Il Dominus
3.- Eloim, Adonai, YHWH e Rabbi
4.- Sottomissione al Signore
5.- Il Signore Comandante
6.- Il servo onora il suo Padrone
7.- Uomini ribelli
8.- Glorificare Dio con Opere
9.- Progetti
10.- Gerarchia
11.- Conclusione
1.- Il Re-servitore
• Gesù, il Signore e Maestro, lava i piedi dei discepoli e coglie
l’opportunità di insegnare che è venuto per servire, lui
il Signore e Maestro.
• Si tratta di un paradosso. Il vangelo è un paradosso.
• Un Maestro che … serve e dichiara che i suoi servitori sono anche
chiamati a servire.
• Non è l’inversione dei ruoli, ma la dimostrazione che i
criteri del Regno di Dio sono ben diversi da quelli del mondo.
• Per un Signore, i criteri del mondo sono la forza fisica, la ricchezza
materiale, il potere e il piacere.
• I criteri del Regno di Dio sono l’umiltà, il servizio e
l’ubbidienza a Dio, l’amore, la santità, ecc.
• “ma [Gesù] svuotò se stesso, prendendo forma di
servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò
se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte
di croce”. (Filippesi 2:7-8).
• Gesù, il Maestro e Signore, si è umiliato, accettando
di lasciare la Gloria celeste per rivestire una condizione umana, scendere sulla
terra e salvare l’umanità.
• Il Signore ha rinunciato alla gloria per amore verso ognun di noi.
• Gesù, Maestro e Signore, ha ubbidito a suo Padre fino alla croce.
• Seguire Gesù significa camminare nelle sue orme con umiltà,
ubbidienza, amore, perseveranza e zelo.
2.- Il Dominus
• In Latino, Signore si dice "Dominus" e il verbo associato
è dominare.
• Il «dominus» è il capo della casa.
• Spesso pensiamo che dominare significa opprimer chi è dominato,
ma questo vale solo quando gli uomini ribelli dominano su altri esseri umani.
• Dio, invece, domina senza distruggere nessuno, senza disprezzare nessuno
o fare alcun male a chiunque.
• Dio ha chiesto agli uomini di dominare sulla terra, non di saccheggiarla
(Genesi 1:28 “Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi
e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci
del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra».”).
• Dio ha delegato la dominazione della chiesa a Gesù:
“Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato
dato, e il dominio riposerà sulle sue
spalle” (Isaia 9:5).
3.- Eloim, Adonai, YHWH e Rabbi
• In Ebreo, Eloim significa Dio-Creatore
• In Ebreo, Adonaï = Signore! 427 volte nel AT;
(Adonai-YHWH: 6499 volte e Adonai-Elohim: 2312 volte).
- Adonai-Jire = Il Signore provvederà (Gen 22:13-14 “Abraamo alzò
gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato
per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse
in olocausto invece di suo figlio. Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè».
Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto».)
- Adonai-Rapha = Il Signore che ti guarisce (Esodo 15:26 “«Se tu
ascolti attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciò
che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi
tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità
che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti
guarisce».”)
- Adonai-Nissi = Il Signore la mia bandiera (Esodo 17:15 “Allora Mosè
costruì un altare che chiamò «il SIGNORE è la mia
bandiera»;”)
- Adonai-Shalom = Il Signore Pace (Giudici 6:24 “Allora Gedeone costruì
un altare al SIGNORE e lo chiamò SIGNORE-Pace. Esso esiste anche al giorno
d'oggi, a Ofra degli Abiezeriti.”)
- Adonai Raah = Il Signore mio pastore (Salmo 23:1 “Il SIGNORE è
il mio pastore: nulla mi manca.”)
- Adonai-Tsidkenu = Il Signore giustizia nostra (Geremia 23:6 “Nei suoi
giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora;
questo sarà il nome con il quale sarà chiamato: SIGNORE-nostra-giustizia.”)
-
• Il Signore è tutto questo e ancora di più.
• Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono».
Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha
mandato da voi"» Esodo 3:14.
• Il nome del Signore rivelato a Mosè è espresso da quattro
lettere impronunciabile YHWH che significano “Io sono”.
• Per rispetto verso Dio, gli Ebrei non pronunciano mai il suo nome.
• Ogni volta che leggono YHWH, dicono Adonai; Io sono (YHWH) e Signore
(Adonai) sono legati e intercambiabili.
• Se mettiamo le vocale di AdOnAi tra le consonanti di YHWH, otteniamo
YAHOWAH.
• Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse
in ebraico: «Rabbunì!» che vuol dire:
«Maestro!» (Giovanni 20:16).
• Rabbi o Rabbuni = (mio) Maestro. Rabbi è sempre associato al
Maestro che insegna e spiega: Gesù Non parlava loro senza parabola; ma
in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Marco 4:34.
• Gesù è il Rabbi che insegna/spiega il pensiero di Dio
e lo fa conoscere: “Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è
nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere” (Giovanni
1:18).
L’insegnamento di Gesù, il Rabbi, è rivoluzionario!
• Il rapporto Professore-studenti si ritrova nel rapporto Signore-discepoli.
• Gesù insegna!
- Chi ascolta il suo insegnamento?
- Chi comprende il suo insegnamento?
- Chi prende tempo per studiare il suo insegnamento?
• Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava
loro come uno che ha
autorità e non come gli scribi. “Essi si stupivano del suo insegnamento,
perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come
gli scribi.” (Marco 1:22).
• Professare di essere discepoli di Gesù significa ricevere e vivere
il suo insegnamento con serietà.
• I discepoli studiano per non essere bocciati!
4.- Sottomissione al Signore
• Sottomettetevi dunque a Dio; “Sottomettetevi dunque a Dio; ma
resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi" (Giacomo 4:7).
• Dio vuole essere Signore e Sovrano di tutta la vita; questo significa
che tutto Gli deve essere sottomesso:
- i pensieri
- i sentimenti,
- i soldi
- il tempo
- le angosce
- i talenti
- tante altre cose.
• La sottomissione non ha una buona connotazione, nel mondo corrotto.
• È sinonimo di accordarsi alla lunghezza d’onda di Dio.
Tutte le corde del nostro strumento sono accordate?
• Ci sono tante zone della nostra vita dove dobbiamo ancora capitolare
e istallare la sovranità di Gesù.
• Spesso abbiamo abitudini sbagliate e rifiutiamo di pensarci.
• Pensiamo di avere il diritto di gestire il nostro tempo libero e lo
gestiamo come vogliamo, di solito soddisfacendo la nostra vecchia natura (=
carne).
• Arrenderci a Dio, capitolare davanti a Lui non è un atto doloroso
di rassegnazione.
• Dio ha solo buone cose nel suo buon tesoro
(Matteo 12:35 “L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l'uomo
malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie”) e l'unico rischio
che corriamo quando ci sottomettiamo a Lui, è di essere benedetti.
Le nostre risorse fisiche, intellettuali, psicologhe e spirituali non devono
essere annientate ma santificate, sottomesse a Dio, per portare frutti santi.
• Quando è l'ultima volta che abbiamo invitato Dio a essere sovrano
della nostra ira, della nostra paura, del nostro egoismo e di tante cose di
cui ci vergogniamo?
• Quando è l'ultima volta che abbiamo invitato Dio a essere sovrano
delle nostre finanze, delle nostre famiglie, dei nostri progetti?
• Gesù dichiara di essere Maestro e Signore.
• Possiamo pregare Dio per tutto, ma non abbiamo il diritto di dare ordini
a Dio perché è Lui il Signore.
• Chi dà ordini si prende per il signore mentre solo Gesù
lo è. Chi inverte i ruoli sbaglia!
• La Bibbia invita tutti a sottomettersi a Dio.
• La sottomissione a Dio significa l’armonizzazione.
• Nessuno divenne robot del Signore.
• Gesù non chiama più i suoi discepoli, servi ma amici perché
fa conoscere la sua volontà
(Giovanni 15:15 “Io non vi chiamo più servi, perché il servo
non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché
vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio”).
• Gli amici di Gesù non sono dei robot.
• Dio chiama gli esseri umani a umiliarsi perché rifiutano la sua
armonia.
• Il servitore vive in armonia con il suo Signore.
• Il servitore è sottomesso al suo Signore.
• Bisogna chiedersi chi è Signore della propria vita?
• La sottomissione a Dio è un atto di fiducia.
• Il contrario della fiducia è la diffidenza.
• La diffidenza spinge a ribellarsi a Dio.
• Il contrario della sottomissione è la ribellione.
• Ognuno deve decidere se vuole essere ribelle o sottomesso all’autorità
di Dio come si aspetta da
figli/e riscattati/e, strappati/e al peccato e salvati/e dalla tirannia del
diavolo.
• Affermare che Gesù è Signore e Maestro significa che solo
Gesù regna.
• Il diavolo deve indietreggiare nel Nome di Gesù.
• La fine del versetto che chiama alla sottomissione a Dio parla di resistere
al diavolo: “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed
egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7).
• Chi non è sottomesso/a a Dio non può resistere al diavolo!
• Il mondo è sottomesso al diavolo.
• Una vera sottomissione a Dio si manifesta nelle parole e negli atti.
• Se la fede in Dio non fa agire, questa fede è senza valore: “Insensato!
Vuoi renderti conto che la
fede senza le opere non ha valore?” (Giacomo 2:20).
• Quello che vale è la fede che opera per mezzo dell’amore
(Galati 5:6 “Infatti, in Cristo Gesù non ha valore né la
circoncisione né l'incirconcisione; quello che vale è la fede
che opera per mezzo dell'amore.”).
• Ognuno deve definire se vuole una fede viva o una fede morta!
• “Se sapete queste cose, siete beati se le fate” (Giovanni
13:17).
• La fede cristiana non è una dottrina, ma un modo di vivere in
armonia con Dio.
• Gesù ha sparso lo Spirito Santo sui suoi discepoli per vivere
questa avventura di fede.
• Chi non si sottomette a Dio rattrista lo Spirito Santo.
5.- Il Signore Comandante
• L'Esercito della Salvezza ha capito il concetto d'ordine e di servizio
che richiede l'impegno cristiano.
• Nell’esercito, ci vuole sottomissione al Comandante.
• Dio comanda perché sa comandare.
• Dio non cerca a soddisfare i suoi desideri quando chiede l’ubbidienza
alla sua voce.
• La volontà di Dio è buona, perfetta e piacevole (Romani
12:2 “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il
rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale
sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà”)
e Gesù chiama i suoi discepoli a viverla
• Dio ha un progetto di prima qualità per ognuno dei suoi figli
e figlie.
• Non c’è niente che sia migliore della volontà di
Dio.
• Tanti uomini si privano del migliore perché il diavolo li seduce
e li diverte dalla volontà di Dio.
• Per i soldati in guerra, gli ordini sono spesso “Vai farti uccidere
per la patria”, ma Dio ci manda sul fronte della vittoria.
• In un esercito, ci vuole disciplina e il Signore Gesù chiama
i suoi discepoli a un impegno di disciplina.
• Un esercito senza disciplina è voto al fallimento.
• I soldati dilettanti che mettono la divisa solo quando ne hanno voglia
non servono il loro Signore come ne è degno.
• Gesù non si è mai tirato indietro.
• Gesù non è stato un Figlio di Dio dilettante!
• Fino a che punto Gesù è Signore-Comandante della nostra
vita?
• ... Il suo nome è il Signore, Dio degli eserciti
(Amos 4:13c “Poiché, ecco, egli forma i monti, crea il vento, e
fa conoscere all'uomo il suo pensiero; egli muta l'aurora in tenebre, e cammina
sulle alture della terra. Il suo nome è il SIGNORE, Dio degli eserciti.”).
• Gli eserciti sono gli angeli che lo servono nel cielo e gli esseri umani
che lo servono sulla terra.
• Se Gesù è Signore, merita di essere servito con zelo,
amore e qualità.
• I veri discepoli di Gesù non sono dei turisti della fede.
• Gesù aspetta un impegno sostenuto da tutti i suoi discepoli,
sette giorni alla settimana.
• Gesù ha dato l'esempio a seguire, quando ha obbedito a Dio fine
alla morte sulla croce.
• Quando Gesù è stato arrestato, Pietro lo seguiva da lontano
e lo ha rinnegato (Matteo 26:58 “Pietro lo seguiva da lontano, finché
giunsero al cortile del sommo sacerdote; ed entrò, mettendosi a sedere
con le guardie, per vedere come la vicenda sarebbe finita.”).
• Bisogna seguire Gesù da vicino e non tollerare il peccato nella
propria vita (Romani 12:9 “L'amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male
e attenetevi fermamente al bene.”).
• C'è un cristianesimo di mediocrità che tollera il male
e invoca la misericordia di Dio.
• Questo modo di fare si chiama "tentare Dio".
• Il Signore ha diritto al primo posto!
• Le cose elencate qui sotto:
- Quando c’è auto-commiserazione e lamentele per le sofferenze
della vita.
- Quando la comodità individuale diviene un idolo sul cui altare è
sacrificata l'ubbidienza a Dio.
- Quando l'amore per il proprio piacere diviene più forte che l'amore
della verità.
• C’è la dimostrazione che Gesù è seguito
da lontano ... e che Gesù non è più veramente il Comandante
e il Maestro.
• Il Signore chiama tutti a essere seri e a impegnarsi
con zelo, con costanza e con gratitudine.
• “Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: «Fino
a quando zoppicherete dai due lati? Se il
SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui».
Il popolo non gli rispose nulla” (1 Re 18:21)
• Purtroppo, ci sono dei «cristiani» che hanno un piede nel
peccato e l’altro nella fede!
• Questi «cristiani» non hanno valutato il prezzo che Gesù
ha pagato e non ne sono grati.
• I veri cristiani sono salvati per servire il loro Signore.
• Finché Gesù non è riconosciuto come Signore personale
e il Maestro della propria vita, gli uomini sono solo simpatizzanti della morale
cristiana.
• Un simpatizzante non è un discepolo di Gesù.
• Niente illusione; Dio ha salvato dei perduti per servirlo con premura
e amore.
• Il popolo d’Israele, dopo la sua uscita dall’Egitto ha dovuto
capire che Dio non l’aveva salvato per vivere il proprio egoismo e i propri
vizzi, ma per servirLo.
• Dio può essere servito anche nelle cose materiali, tutto dipende
dallo spirito in cui le cose sono fate.
• Se ogni volta che si prepara la minestra, si la fa per Gesù,
c’è un servizio compiuto con amore.
• Nelle attività quotidiane ci sono tante occasioni di servire
il Signore con amore ... davanti al lavandino davanti a una scrivania o in fabbrica.
• Paolo insegna a fare tutto con gioia, premura e gratitudine: “Qualunque
cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù
ringraziando Dio Padre per mezzo di lui“ (Colossesi 3:17).
• Bisogna imparare a vedere Gesù quando si dà 1€ a
un mendicante, quando si visita un malato all'ospedale, quando bisogna passare
l'aspirapolvere, ecc.!
• E il re risponderà loro: "In verità vi dico che in
quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi
fratelli, l'avete fatto a me" (Matteo 25:40).
• Si tratta di modificare il punto di vista, non per fare di più,
ma per fare le stesse cose meglio e con gioia.
6.- Il servo onora il suo Padrone
• “«Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se
dunque io sono padre, dov'è l'onore
che mi è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è
dovuto? Il Signore degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate
il mio nome! Ma voi dite: "In che modo abbiamo
disprezzato il tuo nome?" (Malachia 1:6).
• C’è spesso poco rispetto e poca riverenza per Dio.
• Nell’AT, c’era già disprezzo per il Nome del Signore.
• Gli uomini dimenticano che Dio è anche Padrone.
• Invece di considerare che Dio ha fatto l’uomo all'immagine sua,
gli uomini si fanno un Dio alla propria immagine umana con tanta mediocrità.
• Chi pensa che Dio - Padre tollera la famigliarità e la mancanza
di rispetto sbaglia.
• I genitori tollerano forse l’insubordinazione.
• Dio non la tollera.
• Tutta la storia dell’Antico Testamento mostra che Dio - Signore
non è l'ostaggio della ribellione del suo popolo: Gli occhi di Dio sono
troppo puri per vedere il male.
(Abacuc 1:13 “Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportare la vista
del male, e che non puoi tollerare lo spettacolo dell'iniquità, perché
guardi i perfidi e taci quando il malvagio divora l'uomo che è più
giusto di lui?”).
• Se Dio non ha risparmiato il popolo eletto quando è stato disubbidiente,
allora chi disobbedisce deve sapere che non sarà risparmiato
(Romani 11:21 “Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali,
non risparmierà neppure te.”).
• Nessuno può imporre la propria volontà a Dio e mettere
Dio davanti al fatto compiuto.
• Il rispetto del Signore è l’inizio della saggezza
(Salmo 111:10 “Il timor del SIGNORE è il principio della sapienza;
hanno buon senso quanti lo praticano. La sua lode dura in eterno”).
• La saggezza dice che:
- L’onore è dovuto a un Padrone
- Il rispetto è dovuto a un Maestro.
- L'ubbidienza è dovuta ad un Sovrano.
- La gloria è dovuta ad un Signore.
• Gesù è Padrone, Maestro, Sovrano e Signore!
• La lode e la gratitudine sono dovute al Signore che ha trionfato sul
diavolo e che ha riscattato tante vite umane dalla sua dominazione:
“Signore, Dio nostro, altri signori, fuori di te, hanno dominato su di
noi; ma grazie a te solo, noi possiamo lodare il tuo Nome (Isaia 26:13).
7.- Uomini ribelli
• I riscattati hanno un debito di onore, rispetto, ubbidienza, gloria
e lode verso il Signore.
• Un padre umano dovrebbe essere rispettato.
• Il Padre celeste dovrebbe anche essere rispettato, ma
• Gli uomini del mondo sono ribelli a Dio: “Seguendo l'andazzo di
questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito
che opera oggi negli uomini ribelli” (Efesini 2:2).
• Lo spirito di questo mondo incita i figli/e a non rispettare i propri
genitori:
“Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché
gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori,
ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi” (2 Timoteo 3:1).
• Dio merita, invece, di essere onorato e rispettato.
• I riscattati onorano Dio perché l’amano e non perché
sono costretti o ostaggi dalla paura dell’inferno.
• Amare Dio coinvolge le parole (lode) e gli fatti.
• Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti
e in verità. (1 Giovanni 3:18 “Figlioli, non amiamo a parole né
con la lingua, ma con i fatti e in verità.”).
• Dio non si aspetta di essere onorato solo dalle labbra:
Questo popolo si avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre
il suo cuore è lontano da me e il timore che ha di me non è altro
che un comandamento imparato dagli
uomini… (Isaia 29:13 “Il Signore ha detto: «Poiché
questo popolo si avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre
il suo cuore è lontano da me e il timore che ha di me
non è altro che un comandamento imparato dagli uomini,”).
• Dove è il nostro cuore? Lontano o vicino a Dio?
• C’è un timore di Dio che è solo un comandamento
imparato dagli uomini.
8.- Glorificare Dio con Opere
• Questo timore formale non onora Dio (ipocrisia).
• Il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza.
(1 Corinzi. 4:20 “perché il regno di Dio non consiste in parole,
ma in potenza).
• Le parole si lasciano dire.
• Dove è la potenza del Regno di Dio?
• Dio chiede di essere servito da cuori grati.
• È necessario confessare Gesù come Signore per essere salvati
(Romani 10:9 “perché, se con la bocca avrai confessato Gesù
come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti,
sarai salvato;”
e Filippesi 2:11 “e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è
il Signore, alla gloria di Dio Padre”) ma non basta con le labbra.
• Le parole devono essere in sintonia con gli fatti.
• Non si tratta di avere paura di essere castigati da Dio - Signore dato
che l’amore perfetto caccia via la paura perché chi ha paura teme
un castigo (1 Giovanni 4:18 “Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore
perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi
chi ha paura non è perfetto nell'amore.”).
Si tratta di temere di rattristare lo Spirito di Dio.
• Il diavolo semina confusione e ribellione.
• Il mondo si ribella contro Dio
• Il diavolo incita gli esseri umani a ribellarsi contro Dio.
• Il rapporto giusto con Dio-Signore invita a mettere in pratica tutto
l’insegnamento di Gesù: Se sapete queste cose, siete beati se le
fate. (Giovanni 13:17 “Se sapete queste cose, siete beati se le fate.”).
• Ci sono due orecchie per ascoltare e una memoria per non dimenticare
l’insegnamento di Gesù: “Ma chi guarda attentamente nella
legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera,
non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli
sarà felice nel suo operare” (Giacomo 1:25).
9.- Progetti
• È giusto fare progetti ed essere proattivi, ma nessuno deve scambiare
la propria volontà con quella di Dio.
• È giusto presentare i propri progetti a Dio con la disponibilità
di cambiarli se Dio lo chiede.
• Il consiglio di fratelli di fiducia e la loro esperienza possono aiutare
a decidere quello che è giusto.
• Dio è Maestro e Signore però non è tirannico verso
chi è disposto a sottomettersi a Lui.
• Dio vuole fare conoscere la sua volontà ai suoi figli/e (Romani
12:2 “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il
rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale
sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà”).
• Dio può dare segni in tanti modi diversi, quando c’è
una ricerca onesta della sua volontà per ubbidire alla sua voce (vedi
Gedeone).
• Chi prega "Sia fatta la tua volontà nel cielo come sulla
terra", si mette al servizio di Dio per fare la sua volontà sulla
terra.
• Dio coinvolge i suoi figli/e per renderli strumenti del compimento di
questa volontà.
10.- Gerarchia
• «Chi riceve questo bambino nel nome mio, riceve me; e chi riceve
me, riceve Colui che mi
ha mandato. Perché chi è il più piccolo tra di voi, quello
è grande» (Luca 9:48).
• Dio non ha voluto istituire una gerarchia nella chiesa perciò
Gesù ha istruito a non chiamare nessun’ essere umano «Maestro».
Gesù insegnava che c’è un solo Maestro, cioè Dio
(Matteo 23:8-9 “Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì";
perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli.
Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è
il Padre vostro, quello che è nei cieli”).
• Gesù ha perfino affermato che tutti i riscattati sono chiamati
a servire come Lui è venuto e ha servito.
• Gesù affermava che se uno vuole essere grande nella chiesa deve
diventare il servitore di tutti: “Ma per voi non dev'essere così;
anzi il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa
come colui che serve” (Luca 22:26).
• Gesù è sottomesso al Padre.
• Chi è sottomesso a Gesù si sottomette a Dio.
• Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi [di Gesù]
; ma quando dice che ogni cosa gli è
sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è
eccettuato. (1 Corinzi 15:27).
• Dire che Gesù è Signore è affermare che il Padre
è Signore perché Il Padre e Gesù sono uno.
• Dio ha innalzato il Signore Gesù e ha messo tutto sotto i suoi
piedi.
• Il posto dei suoi seguaci è, come Maria, ai piedi di Gesù,
il Rabbi che insegna.
• Il posto dei suoi seguaci è, come Marta, al servizio di Gesù,
il Maestro, Signore che regna.
11.- Conclusione
• Gesù è un Maestro e Signore molto speciale.
• I discepoli di Gesù sono dei servitori molto speciali.
• La Chiesa di Gesù non funziona come il mondo con coercizione,
violenza e ingiustizia.
• La Chiesa di Gesù funziona con amore e santità.
• Gesù è il Comandante di un esercito che lotta nei luoghi
alti con armi spirituali.
• Gesù, il Signore ha dato tutto per i suoi discepoli.
• I discepoli di Gesù danno tutto per il loro Signore.
• I discepoli chiamano Gesù «Signore, Signore» e fanno
la quello che dice: «Perché mi chiamate:
"Signore, Signore!" e non fate quello che dico? (Luca 6:46).
“IO SONO LA VERITÀ” (24-02-2021)
Ottavo “Io sono”
Gesù dichiara:
• “Io sono la via, la verità e la vita; nessun viene al Padre
se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).
• "Santificali nella verità; La tua Parola è la verità".
Giovanni 17:17.
“Io sono la Verità”
1.- La verità scientifica
2.- L’amore della verità
3.- Il lupo viene per uccidere
4.- Tutta la verità in tasca?
5.- Niente compromesso ma mansuetudine
6.- Prega e lascia lo Spirito agire
7.- Oscillazione
8.- La verità e la verità vi farà liberi
9.- La verità è venuta per mezzo di Gesù
Cristo
1.- La verità scientifica
• Che cosa dicono le scienze?
• Le leggi della natura che la scienza studia sono fedelmente espresse
dalle formule?
• Quello che dicono le scienze sono affidabili?
• C’è sempre più diffidenza verso le scienze e il
messaggio scientifico è spesso percepito con una
certa ambiguità nella Chiesa di Gesù.
• Fino a quando le scienze generano delle tecnologie utile (medicine,
telefoni, machine, aerei, ecc.) non
c’è nessun problema e siamo confidenti.
• Se le scienze cominciano a spiegare certi miracoli o disturba il nostro
pensiero, siamo diffidenti.
• Se le scienze dicono la verità per la costruzione di telefoni,
aerei, biciclette, ecc., allora perché le stesse
scienze non dovrebbero dire la verità in tutti i campi delle loro investigazioni.
• Forse la verità scientifica disturba la nostra teologia e ci
spetta accettare questo disturbo.
• L’idea che Dio abbia scelto la gente ignorante per confondere
i scienziati è molto diffusa tra gli ignoranti.
• Il testo biblico di Paolo dice forse altro, ma fa comodo agli ignoranti
dire così… e se la conclusione degli
ignoranti fosse una menzogna?
• Quando devo farmi operare da un chirurgo, spero di non avere a che fare
con un ignorante.
• Ho fiducia nelle scienze del chirurgo, ma continuo a essere diffidente
verso le stesse scienze che dicono
che la terra è vecchia 4,5 miliardi di anni.
• Abbiamo un po’ di difficoltà a fare quadrare questa età
con la nostra interpretazione dei primi capitoli della Genesi.
• Dove è la verità?
• Perché le scienze direbbero delle menzogne?
• Abbiamo un po’ paura di ascoltare le scienze perché potrebbero
mettere in crisi la nostra comprensione
delle Scritture.
• E se la crisi fosse un’opportunità per andare più
avanti?
• Un cristianesimo infantile non è credibile.
• Nessuno dovrebbe avere paura della verità.
• Il Creatore ha il diritto di avere creato l’universo diversamente
da quello che pensiamo.
• Tale diritto non cambia niente alla grandezza del Creatore; anzi, un
universo più grande rivela un
Creatore più grande.
• La Bibbia non ha la vocazione di essere un libro di scienze perché
ci rivela Dio nel suo progetto di salvare
gli esseri umani dal peccato.
• L’età della terra non incide su questo progetto.
• Quello che può disturbare è che la durata dei primi giorni
possa essere più lunga di 24 ore solare.
• Il sole appare solo il quarto giorno della creazione e non poteva essere
utilizzato per definire la
lunghezza dei tre primi giorni.
• La scienza che scopre fossili mostra qualcosa che esisteva e nessuno
può dire che i fossili sono
menzogne per sedurre i cristiani.
• Il dialogo tra cristiani che non conoscono le scienze e scienziati che
non conoscono Dio è difficile.
• Entrambi hanno parecchi pregiudizi e sono inutilmente diffidenti.
• Dio non ci chiede di essere i suoi avvocati ma i suoi testimoni.
• Quando tutta l’energia dei cristiani viene sprecata per salvaguardare
interpretazioni sbagliate, non c’è
più energia (né desiderio) di annunciare il vangelo al mondo.
• L’ordine di Gesù è di annunciare il vangelo e di
annunciarlo in un modo credibile.
2.- L’amore della verità
• Ricercare la verità è un'impresa
ambiziosa perché il cuore umano è così tortuoso che la
verità è nascosta
in mezzo a menzogne, inganni, pretesti e altre falsità.
• Bisogna fare sforzi in questa ricerca e perseverare.
• Ricercare la verità è come disfare un groviglio di nodi.
• Impossibile, dice il pigro!
• Soltanto difficile, risponde il Signore.
• L'amore della verità non si trova nel cuore dei peccatori perché
preferiscono la menzogna alla verità per
scappare alle conseguenze delle loro scelte malvagie.
• Il malvagio è arrogante e nasconde la verità.
• Il bugiardo è sleale e accusa gli altri invece di pentirsi dalla
sua malvagità.
• L'arrogante non si ravvede.
• Paolo ci chiama ad aprire il cuore all'amore della verità per
essere salvati:
“La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di
Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con
ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché
non
hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati”
(2 Tessalonicesi 2:10).
• L’amore della verità ci spinge a smascherare le mezze verità,
le conclusioni sbagliati e le incongruenze.
• L’amore della verità richiede sforzi e perseveranza.
• Nessuno deve stancarsi di ricercare la verità.
• Gesù non nascondeva che certi esseri umani sono figli del diavolo
che chiamava il padre della menzogna:
“Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare
i desideri del padre vostro. Egli è
stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità,
perché non c'è verità in lui.
Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è
bugiardo e padre della menzogna”
(Giovanni 8:44).
• La gente del mondo segue il principe del mondo (il diavolo) e dice menzogne
quando gli fa comodo.
• La chiesa di Gesù non segue il principe di questo mondo, ma segue
Gesù che afferma “Io sono la verità”.
• Lo Spirito Santo è stato sparso sulla Chiesa per guidarla nella
verità:
“Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono per ora alla vostra portata;
quando però sarà venuto lui, lo Spirito della
verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché
non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che
avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. (Giovanni 16:12-13).
• Ci sono molti errori ma una verità sola.
• Nella giungla delle religioni e delle filosofie Gesù è
venuto per rendere testimonianza alla verità.
• Gesù ha sparso lo Spirito Santo sulla Chiesa per guidarla nella
verità.
3.- Il lupo viene per uccidere
• I giornali, la TV, internet diffondono
notizie e nessuno sa dove è la verità.
• C’è posto per la propaganda, c’è distorsione
dei fatti per alimentare il discorso politico e religioso.
• Ci sono idee allucinanti che sono diffuse sul web e tanta gente non
sa più che cosa credere.
• Il risultato è che tanta gente crede a queste idee.
Perché la gente crede a queste idee complottiste?
• La Bibbia mostra che c’è un complotto del diavolo per distruggere
gli esseri umani.
• Il libro di Giobbe ne parla chiaramente.
• È un complotto spirituale.
• Dietro i complotti visibili, c’è il diavolo nascosto.
• L’obiettivo del diavolo è di uccidere un massimo di esseri
umani (Giovanni 10:10).
• Gesù ci chiama a vegliare per non essere sedotti dai falsi profeti
che sono mandati dal diavolo.
• Gesù dice che dobbiamo riconoscere i falsi profeti dal loro frutto:
“«Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti
da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si
raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero
buono fa
frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può
fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. Ogni albero
che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete
dunque dai loro frutti” (Matteo 7:15-19).
• Un frutto di queste idee complottiste che sembra ovvio è la preoccupazione
e la paura che il messaggio
dei falsi profeti incutono.
• Il messaggio di Gesù comunica pace, serenità e fiducia.
• Una lettura dell’Apocalisse può generare un’ansia
cronica che monopolizza il pensiero sulla “bestia” e lo
distoglie da Gesù.
• Una difficoltà è di scegliere a cosa è giusto credere
e a che cosa non è giusto credere.
• Lo Spirito Santo distribuisce dei doni e uno di loro è il discernimento
degli spiriti: “Infatti, a uno è data,
mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro, il discernimento degli
spiriti; (1 Corinzi 13:8-10).
• Gesù rassicura i nostri cuori preoccupati da interpretazioni
sbagliate de certi testi o dei fatti di
cronaca.
4.- Tutta la verità in tasca?
• Abbiamo soltanto elementi della verità,
ma non tutta la verità.
• La verità è tropo grande per farla entrare nel mio kilo
e mezzo di cervello (o nella mia tasca).
• Questo mi rassicura e m’inquieta.
• Mi rassicura, perché non sono solo ad avere un’idea incompleta
di Dio.
• M’inquieta, perché qualcosa scapa alla mia comprensione
e al mio controllo.
• Mi complica anche la vita perché quando sono esposto a informazioni
sconosciute da me, stento a sapere se sono vere o meno!
• C’è una teologia infantile che pretende di avere una risposta
a tutto e di avere tutta la verità in tasca.
• Le cose infantili sono utili per … i bambini!
• Paolo scriveva che quando è diventato adulto, ha fatto sparire
quello che è del bambino (1 Corinzi 13:11)!
• Non si tratta di rinnegare la teologia infantile, ma di osare andare
oltre.
• Non è facile perché richiede di lasciare certezze per
affrontare dei dubi!
• Richiede anche il coraggio di progredire da solo e di essere etichettato
“intellettuale” da certi fratelli e
sorelle che sono istallati nella teologia infantile.
• Chi è istallato non cammina più e non progredisce più.
• Dio ci chiama a progredire sempre di più: Vi preghiamo e vi esortiamo
nel Signore Gesù a progredire sempre di più. (1 Tessalonicesi
4:1b)!
• Dio ci ha dato una mente e ci tocca offrirla a Dio che vuole raddrizzarla
e, dopo, utilizzarla bene.
• La nostra mente è un talento che Dio ci chiama di fare fruttare.
• Paolo scriveva a persone intelligenti:
“Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi su quel che
Dico” (1 Corinzi 10:15).
• Le persone intelligenti sanno di non avere tutta la verità in
tasca, ma non si scoraggiano.
• Non avere tutta la verità in tasca deve escludere di avere anche
elementi di menzogna in stessa tasca.
• Ci sono quattro possibilità:
1. Avere tutta la verità in tasca
2. Avere solo una parte di verità in tasca
3. Avere una parte di verità e una parte di menzogna in tasca
4. Avere solo menzogne in tasca
• Se il caso N°1 non è possibile, i casi N°3 e N°4
sono da eliminare.
• Rimane solo il caso N°2.
• Avere solo una parte della verità in tasca ci mantiene umili.
5.- Niente compromesso ma mansuetudine
• C’è una forma di «generosità»
che, per amore del prossimo (e per paura di disturbare), non apre un
dialogo sano e rispettoso per fare progredire gli altri, ma tollera tutto.
• Si pensa “Basta che sia vero per lui e che sia coerente”.
• L’amore del prossimo va di pari passo con l’amore della
verità!
• Non si tratta di essere sentenziosi verso chi ce la pensa diversamente
da noi, ma di condividere con rispetto e mansuetudine gli elementi di verità
che abbiamo:
Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti
quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto, (1
Pietro 3:15b-16).
• Bisogna dire che abbiamo difficoltà a non giudicare e evitare
le polemiche.
• Allora c’è una forma di bloccaggio intellettuale per paura
del rigetto.
• L’unico che ha il diritto di rigettare è Dio e Dio non
ci delega questa censura.
• Il vero problema non è chi fa domande che possono disturbare,
ma chi non è in grado di gestirle!
• La ricerca onesta della verità non è un percorso lineare
e ognuno divaga (più o meno) prima di
progredire. Abbiamo il diritto all’errore, non per incorporarla al nostro
pensiero, ma per capire che è sbagliata e che bisogna andare avanti.
• Ci vuole pazienza nella ricerca della verità.
• Ci vuole pazienza nell’interazione con chi ricerca la verità.
6.- Prega e lascia lo Spirito agire
• Lo Spirito Santo guida nella verità tutti
quelli che sono umili e onesti:
"Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità,
egli vi guiderà in tutta la verità" (Giovanni 16:13.
• L’esperienza mostra che chi non è umile e onesto non si
lascia guidare dallo Spirito Santo e ancora meno dai cristiani di buona volontà
che lo riprendono.
• Giovanni scriveva un testo difficile da capire: “Se qualcuno vede
suo fratello commettere un
peccato che non conduca a morte, preghi, e Dio gli darà la vita: a quelli,
cioè, che commettono
un peccato che non conduca a morte. Vi è un peccato che conduce a morte;
non è per quello che dico di pregare. Ogni iniquità è peccato;
ma c'è un peccato che non conduce a morte. (1 Giovanni 5:16-17).
• Più che polemiche, ci vuole preghiera e fiducia nell’opera
dello Spirito Santo.
• Alla scuola del Signore impariamo la fiducia!
• Fiducia che Dio è fedele e che ha cura del mio prossimo perché
è figlio suo prima di essere fratello mio!
• Fiducia che chi sbaglia saprà riconoscerlo e correggere i suoi
errori in tempi debito.
• Oltre a richiedere umiltà e onesta, la ricerca della verità
e la condivisione della verità richiedono pazienza
e fiducia.
• Nella sua ricerca della verità, troppa gente sincera si è
allontanata dalla chiesa perché non ha trovato questo amore fraterno
che si esprime nell’umiltà, l’onesta, la pazienza e la fiducia.
Ha trovato ignoranza e arroganza
• Dobbiamo imparare a dibattere con rispetto e mansuetudine.
• Nel mondo, ci sono società letterarie, filosofiche e culturali
che organizzano dibattito interessanti con una
condivisione dinamica, cioè con il desiderio di edificare gli altri e
di essere edificati dagli altri.
• Questa gente del mondo condivide pensieri con rispetto e mansuetudine.
• I figli del mondo sarebbero più avveduti dei figli di luce? E
il padrone lodò il fattore disonesto
perché aveva agito con avvedutezza; poiché i figli di questo mondo,
nelle relazioni con quelli
della loro generazione, sono più avveduti dei figli della luce. (Luca
16:8).
• Dio ci chiama a diventare avveduti.
- 5 vergine in Matteo 25:2.
- 1 uomo avveduto che ha costruito la sua casa sulla roccia in Matteo 7:24.
7.- Oscillazione
• Ricerchiamo l’uniformità del
pensiero dove Dio vuole forse la varietà: “Affinché i principati
e le
potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente
varia sapienza di Dio” (Efesini 3:10).
• La gestione della varietà è molto difficile; tuttavia,
la varietà è voluta da Dio.
• Dio dice che siamo unici e diversi gli uni degli altri!
• Dio ci chiama per nome e non ci sono due persone che hanno lo stesso
nome.
• Ognuno di noi ha una teologia specifica e Dio ci chiama ad amarci gli
uni gli altri con questa diversità.
• Fino a quando la diversità o varietà è convergente,
non crea nessun problema; anzi, arricchisce la chiesa.
Diviene più difficile quando la diversità è divergente.
• Il New Age tollera la diversità divergente; ognuno si fa la sua
“religione” su misura.
• Siamo tutti concordi (?) che nessuno viene salvato per dogma, ma che
ci vogliono dogmi.
• I dogmi sono chiusi (statici) e rifiutiamo di rimetterli in gioco per
fedeltà alla Parola di Dio!
• C’è forse anche altro che la fedeltà alla Parola
di Dio, cioè la nostra comodità.
• Oscilliamo tra fasi di dogmi (tutto è vietato) e fasi di libertà
(tutto è permesso) e siamo quasi sempre fuori
strada.
• Dio stesso è infinitamente pazienze con noi e lo tentiamo con
un indurimento che scambiamo con
disciplina o anarchia che scambiamo con libertà.
• Forse non usciremo mai da queste oscillazioni, ma è importante
sapere che la verità si trova in un equilibrio (molto improbabile e instabile)
tra gli estremi:
Equilibrio tra diversità e uniformità
Equilibrio tra apertura e chiusura
Equilibrio tra dogmi e libertà
Ecc.
• Questa consapevolezza deve aiutarci a amare e sopportare gli altri che
anche oscillano ma forse a un
altro ritmo del nostro!
8.- La verità e la verità vi farà
liberi
• Gesù allora disse a quei Giudei che avevamo creduto in lui: “Se
perseverate nella mia parola,
siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità
vi farà liberi” (Giovanni 8:31-32).
• La libertà ci piace e ben venga la verità che ci farà
liberi!
• Di solito pensiamo che la verità ci farà liberi da certe
dipendenze (fumo, gioco, droga, alcool, ecc.), ma non è il contesto di
queste parole.
• Gesù parlava a gente imprigionata in dogmi.
• La religione di questa gente era una gabbia.
• La legge era una gabbia.
• Le pratiche religiose erano una gabbia.
• La teologia era diventata una gabbia chiusa.
• Gesù diceva che la verità doveva fare uscire i prigionieri
dalla gabbia!
• La libertà mi piace fino a quando non c’è anche
un leone in libertà!
• In questo caso, la gabbia mi fa comodo!
• “Gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò
quel passo dov'era scritto: «Lo
Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare
i poveri; mi ha mandato
per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi;
per rimettere in
libertà gli oppressi, per proclamare l'anno accettevole del Signore»”
(Luca 4:17-19).
• Gesù si rivolgeva ai prigionieri del legalismo e agli oppressi
della religione.
• Gesù voleva fare saltare le loro certezze infondate che riducevano
Dio à un arbitro terribile.
• La verità è che Dio non vuole essere un arbitro terribile,
ma un Padre misericordioso che chiede ai
suoi figli/e di essere tanto misericordioso quanto Lui: “Siate misericordiosi
come è misericordioso il
Padre vostro” (Luca 6:36).
9.- La verità è venuta per mezzo di Gesù
Cristo
• La legge è stata data per mezzo di Mosè;
la grazia e la verità sono venute per mezzo di
Gesù Cristo. Giovanni 1:17.
• Il vangelo di Gesù non è uno strumento di tortura che
rende tutti colpevoli.
• Questo è il vangelo di Mosè!
• Mosè ci accompagna nella nostra ricerca della verità e
ci mostra che siamo peccatori secondo il calibro di Dio!
• Costato doloroso, ma necessario!
• Gesù riprende il testimone di Mosè e ci accompagna nella
nostra ricerca della verità per mostrarci che ha
pagato, Lui, il prezzo della nostra colpevolezza.
• Il pentimento è la porta d’uscita dalla colpevolezza
e la fede è la porta d’entrata nella salvezza.
• La verità è che il compimento delle opere della legge
non può salvare nessuno.
• Non significa che queste opere siano da rigettare, ma che nessuno può
compierle senza nascere di nuovo e ricevere lo Spirito Santo.
• Mosè mi dice: “La verità è che non riesci
ad amare Dio e non riesci ad amare il tu prossimo” (colpevolezza).
• Gesù mi dice “Manderò il mio Spirito Santo che verserà
l’amore di Dio nel tuo cuore”.
• La verità è che Dio ci ha creati per essere riempiti dallo
Spirito Santo.
• Gesù è venuto per purificare i nostri cuori e togliere
la colpevolezza.
• Cuori sporchi di peccati non possono essere riempiti di Spirito Santo!
• Lo Spirito di verità convince di peccato, cioè rivela
ai cuori che siamo dei peccatori.
• La convinzione di peccato genera il vero senso di colpa che porta al
pentimento.
• Lo Spirito Santo mostra anche che l’unica via di scampo è
la fede nell’opera di Gesù.
• La legge di Mosè dice: “Siete dei peccatori”;
• il vangelo di Gesù dice: “Siete dei peccatori riscattati”.
• La verità è che Gesù è venuto per riscattare
dei peccatori: appunto come il Figlio dell'uomo non è
venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo
di riscatto per
molti». (Matteo 20:28).
• I peccatori riscattati seguono Gesù sulla strada della verità.
IO SONO LA VITA (03-04-2021)
Gesù dichiara:
•Gesù gli disse: “Io sono la via, la verità e la vita;
nessun viene al Padre se non per
mezzo di me”. Giovanni 14:6.
•Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede
in me, anche se muore vivrà.
“Io sono la Vita”
Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero essere
vostro, lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la
venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 1Tessalonicesi 5:23.
1.- La vita del corpo
2.- La vita dell’anima
3.- La vita dello spirito
Dio vuole armonia tra i tre livelli della vita.
3.- La vita dello spirito
1.- Comunione dello Spirito Santo
2.- Fare la distinzione
3.- Adorazione
4.- Il mondo delle convinzioni
5.- La fede cristiana
6.- Complottismo
7.- La liberazione dello spirito
3/1.- Comunione dello Spirito Santo
• La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione
dello Spirito Santo siano con tutti voi. (2 Corinzi 13:13).
• Comunione = comunicazione.
• Lo Spirito Santo vuole comunicare vita spirituale allo spirito dei figli
e figlie di Dio.
• Il diavolo prova anche a stabilire una comunione con lo spirito umano.
Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai
demòni e non a Dio; ora io non voglio che abbiate
comunione con i demòni. (1 Corinzi 10:20).
• Dio ha dato un spirito agli esseri umani come interfaccia tra Lui e
loro (noi).
• Quando i peccati sono stati perdonati, lo Spirito
di Dio può interagire con lo spirito umano perché c’è
una
comunione.
• Che cosa comunica lo Spirito di Dio?
- Attesta ai spiriti umani salvati che sono figli di Dio
- Versa l’amore di Dio nei cuori
- Guida nella verità
- Porta un frutto straordinario
- Distribuisce doni soprannaturali
- Rivela il pensiero di Dio
- Ispira i testimoni, i predicatori e i profeti
- Dà forza (è potenza di Dio)
- Aiuta nella preghiera
- Ecc.
- Gli animali non hanno uno spirito.
- Gli animali non possono stabilire una comunione con
- Dio, ma possono essere spinti da lo Spirito di Dio:
- l’asina di Balaam,
- i corvi che hanno nutrito Elia,
- i leoni nella fossa di Daniele,
- il mostro marino che ha raccolto Giona)
- o da spiriti immondi:
- i 2000 maiali che si sono buttati nel lago.
- Ecc.
• Gli animali hanno un’anima, ma non hanno uno spirito.
• Dio ha creato gli esseri umani alla sua immagine, con
- uno spirito, in più del loro corpo e della loro anima.
• Praticamente, che cosa hanno gli esseri umani che
gli animali non hanno?
- La capacità di adorare
- Il mondo delle convinzioni
- La fede cristiana
- Il senso dell’eternità
- La capacità di ricevere una rivelazione
• Certi esseri umani non utilizzano la dimensione del loro spirito e Paolo
li chiama “uomini animali” o “uomini naturali”: Ma l'uomo
naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia
per
lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.
(1 Corinzi 2:14).
• Non è un insulto agli animali!
• Gli esseri umani animali possono essere molto colti, intelligenti, sensibili
e inventivi.
• Tutte queste cose sono espressione dell’anima.
• Gesù dice che per diventare uomini spirituali, bisogna nascere
di nuovo: 5 Gesù rispose: «In verità, in
verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non
può entrare nel regno di Dio.
6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è
nato dallo Spirito, è spirito. (Giovanni 3:5-6).
• Per nascita biologica, siamo tutti nati “uomini naturali”;
bisogna nascere di nuovo per diventare “uomini
spirituali”. Carne = anima + corpo.
• 12 Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace,
più affilata di qualunque spada a doppio taglio,
e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla;
essa giudica i
sentimenti e i pensieri del cuore. (Ebrei 4:12).
• La Parola di Dio c’insegna a fare la distinzione tra quello che
è dall’anima e quello che è dello spirito.
• Non serve cercare altrove, tutto è contenuto nella Parola di
Dio; ci spetta studiarla!
• Il pensiero comune non è chiaro e, nella nostra cultura, lo spirito
umano non è definito chiaramente.
• La gente del mondo sa che gli esseri umani hanno qualcosa in più
degli animali e lo chiamano spirito.
3/2.- Fare la distinzione
• Si tratta della parte della vita umana che produce arte, linguaggio,
matematica e cultura (attività astratte).
• Non corrisponde alla definizione della Bibbia.
- La gente che non conosce bene gli animali ignora che sono capaci di comunicazione
elementare, di
calcoli semplici e di attività astratte rudimentari. Gli esseri umani
hanno sviluppato queste cose ma
anche gli animali le hanno. Queste cose fanno parte della vita dell'anima.
- Una parte della gente che conosce bene gli animali dice che siamo i loro discendenti
e che non
abbiamo niente in più di loro.
• Che cosa dice la Bibbia?
• La Bibbia ci dice che noi, esseri umani, abbiamo qualcosa in più
degli animali, il famoso alito vitale di
Dio: 7 Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò
nelle narici un alito vitale e
l'uomo divenne un'anima vivente. (Genesi 2:7).
• Siamo degli esseri viventi dotati da un alito vitale che Dio ha soffiato
nelle nostre narici. Dio ci ha dato il suo soffio, cioè il suo Spirito.
• Bisogna capire quello che è dell'anima e quello che è
dello spirito.
• La Parola di Dio è come un bisturi che permette di separare l'uno
dall’altro. La confusione tra anima e
spirito impedisce a molti cristiani di crescere perché attribuiscono
troppa importanza all’anima.
3/3.- Adorazione
• Non c’è nessun comportamento
animale che possa essere classificato come adorazione.
• Gli animali non adorano e ne concludiamo che non hanno uno spirito.
• Gesù rivelava alla Samaritana che Dio è Spirito e che
Dio cerca degli adoratori che lo adorino in spirito e
verità: Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e
verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito,
e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità».
(Giovanni 4:23-24).
• L'adorazione è un’attività dello spirito umano che
contraddistingue gli esseri umani dagli animali!
• Le civiltà antiche mostrano templi e descrivono una ricerca di
un rapporto con il Creatore mediante riti,
preghiere e sacrifici.
• La Bibbia chiama idoli tutti i falsi dei.
• C’è una dimensione spirituale popolata da idoli, demoni,
dal diavolo IN Più degli angeli, di Gesù, dello
Spirito Santo e di Dio.
• Dio ci ha creati per adorare.
• La storia del popolo d’Israele, scritta per la nostra istruzione,
mostra che gli esseri umani sono propensi
aa adorare idoli invece di Dio!
• Ci sono numerosi idoli ancora oggi!
• L’adorazione del denaro è una pratica diffusa.
L’adorazione del piacere ha diverse forme, ma il piacere prende il posto
di Dio nel cuore di molta gente.
• Il piacere può diventare un idolo!
• Tanta gente che dice di essere razionale coltiva scaramanzie irrazionali
alimentate da spiriti immondi.
• È probabile che il disordine che uno spirito immondo genera nello
spirito umano che influenza abbia effetti sull’anima e perfino sul corpo.
• Le cose visibili procedono da una realtà spirituale invisibile:
Per fede comprendiamo che i mondi
sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non
sono state tratte da cose
apparenti. Ebrei 11:3.
• Nel deserto, il diavolo pretendeva di essere adorato
da Gesù. 8 Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra
un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria,
dicendogli: 9 «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi
adori».
10 Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto:
"Adora il Signore Dio tuo e a
lui solo rendi il culto"». Matteo 4:8-10 (vedi Deuteronomio 6:13).
• La risposta di Gesù non lascia nessun dubbio; si tratta di adorare
Dio e solo Lui.
• Dio ci chiama a decidere chi vogliamo adorare.
• L’anticristo si sederà nel tempio per farsi adorare:
l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato
Dio od oggetto di culto; fino al
punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi
Dio. (2 Tessalonicesi
2:4).
• Il satanismo è l’adorazione del diavolo.
• Ci sono parecchi satanisti attorno a noi.
• Come Gesù, prendiamo posizione ad alta voce e decidiamo di Adorare
il Signore nostre Dio e Lui solo!
• In questi tempi della fine, l’anticristo è in agguato,
pronto a sedure tanta gente.
• L’anticristo ci troverà preparati a restare fedeli a Dio?
3/4.- Il mondo delle convinzioni
• Il cervello è capace di processi chiamati
persuasione.
• Una persuasione è una costruzione mentale, cioè al livello
dell’anima.
• Con elementi supplementari, posso cambiare opinione.
• I processi della mente sono riconducibili all’anima.
• Una convinzione è qualcosa di irrazionale e profondamente radicata
nel pensiero.
• Una convinzione viene dallo spirito.
• Gesù dice che uno dei lavori dello Spirito Santo è di
convincere: 8 Quando [lo Spirito Santo] sarà
venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Giovanni 16:8.
• Lo Spirito Santo parla allo spirito umano che comunica con l’anima.
• Perciò, le convinzioni passano dal livello
spirituale al livello della consapevolezza (anima).
• La convinzione non è un sesto senso.
• I sensi sono nella sfera dell’anima.
• Le convinzioni sono nella sfera dello spirito.
• Siamo convinti di essere figli e figlie di Dio, perché lo Spirito
lo attesta al nostro spirito: 16 Lo Spirito
stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. Romani
8:16.
• Affermare che siamo figli/e di Dio non è presuntuoso, perché
è un regalo ricevuto.
• Certi boia dell’Isis hanno detto che la morte dei martiri cristiani
è qualcosa di molto speciale perché muoiono in pace.
• Lo Spirito Santo accompagna i martiri e la loro convinzione
di essere figli di Dio non vacilla.
• La nostra testimonianza convince gli altri solo se siamo convinti!
• Quando ci siamo convertiti, lo Spirito Santo ha cominciato a stabilire
convinzioni che niente può fare
vacillare.
• Possiamo dubitare dell’interpretazione di certi testi biblici,
ma non possiamo più dubitare della nostra
salvezza perché lo Spirito Santo ci convince che siamo salvati.
3/5.- La fede cristiana
• 3 Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola
di Dio; così le cose che si
vedono non sono state tratte da cose apparenti. Ebrei 11:3.
• Tutta la realtà concreta procede da questa dimensione spirituale
come il prologo della storia di Giobbe lo
mostra.
• La dimensione spirituale è spesso chiamata “lassù”
o “i luoghi alti” o “cielo”.
• C’è un mondo apparente (materiale) e un mondo nascosto
(spirituale).
• L’origine di tutte le cose apparenti è nel mondo nascosto.
• Agire o lottare contro le cose apparenti non risolve
niente.
• Bisogna agire e lottare nel mondo nascosto.
• 12 il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne,
ma contro i principati, contro le
potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali
della malvagità,
che sono nei luoghi celesti. Efesini 6:12.
• Sangue e carne sono la realtà di quaggiù.
• Gli spiriti sono la realtà di lassù.
• Gesù dava ordini agli spiriti immondi.
• Gesù non chiacchierava con loro.
• Certe malattie, ma non tutte, hanno un’origine spirituale e Gesù
discerneva demoni dietro queste malattie.
• Dare ordini ai demoni non è “preghiera” ma “combattimento
spirituale”.
• Nella preghiera, parliamo a Dio o a Gesù e non parliamo con autorità.
• Nel combattimento spirituale, parliamo a spiriti diabolici e parliamo
con autorità.
• Gesù lo faceva: E tutti si stupirono e si domandavano tra di
loro: «Che cos'è mai questo? È un
nuovo insegnamento dato con autorità! Egli comanda perfino agli spiriti
immondi, ed essi gli
ubbidiscono!» Marco 1:27.
• Gesù ha insegnato ai suoi discepoli di fare
come Lui:
Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate
i demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Matteo 10:8.
• Ci vuole saggezza per dare ordini a spiriti immondi e c’è
un esempio da non imitare negli Atti degli apostoli.
• 13 Or alcuni esorcisti itineranti giudei tentarono anch'essi d'invocare
il nome del Signore Gesù
su quelli che avevano degli spiriti maligni, dicendo: «Io vi scongiuro,
per quel Gesù che
Paolo annuncia». 14 Quelli che facevano questo erano sette figli di un
certo Sceva, ebreo, capo
sacerdote.
• 15 Ma lo spirito maligno rispose loro: «Conosco
Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?» 16 E
l'uomo che aveva lo spirito maligno si scagliò su due di loro; e li trattò
in modo tale che
fuggirono da quella casa, nudi e feriti. Atti 19:14.
• Tra “vedere demoni dappertutto” e “ignorare i demoni”,
c’è posto per la verità.
• Il nome di Gesù non è una formula magica per cacciare
i demoni.
• Gli Atti degli apostoli danno anche numerosi esempi di combattimento
spirituale (Atti ).
• La fede è lo strumento che Dio ci dà per agire nel mondo
spirituale.
• La fede cristiana è SEMPRE basata sulla Parola
di Dio e non sulla fantasia umana.
• La fede si alimenta dalle promesse di Dio.
• Noè ha costruito l’arca perché Dio gli aveva detto
di farla.
• Abraamo si è messo in moto dopo avere ricevuto un ordine da parte
di Dio.
• Mosè ha liberato il popolo d’Israele dall’Egitto
perché Dio l’aveva chiamato a farlo.
• Gedeone ha vinto i madianite con pochi soldati, perché Dio l’aveva
istruito a farlo.
• Pietro a gettato le rete nell’acqua perché Gesù
gli lo diceva.
• Tutti i cristiani nati di nuovo sono chiamati a vivere
per fede.
• Dio definisce i rischi della fede.
• All’origine di ogni passo di fede c’è una chiamata
che viene da Dio e che lo Spirito Santo comunica al nostro spirito.
• La fede non è spensieramento.
• La fede è ubbidienza a Dio nonostante gli ostacoli, le difficoltà
e i limiti umani.
• La fede ci fa trionfare!
• Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo;
e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. 1 Giovanni
5:4.
• Nel caso di Giobbe, c'era una cospirazione del diavolo
per farlo vacillare.
• Parecchia gente vede una cospirazione dietro ogni problema visibile
e la pandemia di Covid-19 non fa
eccezione.
• Il discorso di QAnon e altri gruppi complottisti semina dubbi e diffidenza
e inquietudine.
• È giusto utilizzare il senso critico per non credere il discorso
dei ciarlatani, ma bisogna stare attenti al loro
potere di seduzione.
• Il discorso di questi ciarlatani porta il frutto di cui Gesù
diceva: "riconoscerete i falsi profeti, dunque, dal loro frutto”.
3/6.- Complottismo
• Basta confrontare il frutto dello Spirito Santo
con il frutto dei ciarlatani per riconoscere che il complottismo che presentano
non viene da Dio.
• Il discorso dei complottisti sostituisce il rapporto con Dio. La gente
parla più del complotto che di Dio.
• Il discorso dei complottisti genera inquietudine, timore, affanno.
• Il discorso dei complottisti invoca Apocalisse 14 (la bestia), ma non
menziona Gesù, il grande vincitore della bestia.
• Il vangelo è una buona notizia e, a tutti i predicatori di brutte
notizie, bisogna dire che Gesù ha preparato un futuro glorioso per i
salvati.
• Conoscere l’Apocalisse a memoria è una buona cosa, ma ci
vuole la guida dello Spirito Santo per
interpretare questi testi.
• I ciarlatani danno un’interpretazione, ma non la buona.
• Il complottismo chiama a una lotta contro il sangue e la carne.
• Il combattimento cristiano è spirituale e si fa con armi spirituali:
infatti le armi della nostra guerra non
sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché
demoliamo i ragionamenti. 2 Corinzi 10:4.
3/7.- La liberazione dello spirito
• Un assassino dice ‘ho avuto un raptus’;
è un modo per dire che uno spirito immondo lo ha spinto a uccidere.
• Molti disordini psichiatrici hanno nomi, ma procedono da disordini spirituali.
• Siamo circondati da spiriti e certi esseri umani li ospitano.
• Dio ci ha creati per ospitare lo Spiriti Santo.
• Gli spiriti immondi lavorano per il diavolo e portano a compimento il
suo progetto di morte.
• Ci sono diversi rapporti possibili tra uno spirito immondo e un essere
umano:
- L’influenza spirituale
- Il legame spirituale
- La possessione spirituale
• C’è un legame spirituale quando qualcuno
non riesce più a resistere al diavolo e è sempre vinto/a.
• Dietro molti vizi c’è un legame spirituale.
• Mentre ognuno può resistere all’influenza del diavolo,
da solo, ci vuole l’intervento di cristiani maturi per rompere i legami
spirituali.
• Un legame spirituale non mette a repentaglio la salvezza di un cristiano
ma può avvelenare la sua vita e la vita dei suoi famigliari.
• L’alcol, il fumo, le droghe sono tiranni sull’altare dei
quali parecchie vite sono sacrificate.
• Le dipendenze sono spesso legami spirituali!
• La possessione spirituale significa che il posseduto perde il controllo
sulla sua vita.
• Nessuno è posseduto senza avere invitato il diavolo a entrare
nella sua vita.
• Come Gesù, il diavolo bussa alla porta e aspetta di essere invitato.
• I posseduti vivono male e sono pilotati dal diavolo per distruggere.
• Allo stesso tempo il diavolo li distrugge.
• Sapere che Gesù è venuto per distruggere le opere del
diavolo conferisce alla chiesa di Gesù l’autorità di distruggere
le opere del diavolo, nel Nome di Gesù.
• I disordini dello spirito “scendono” nell’anima e
anche nel corpo.
• Gesù vuole rimettere ordine negli spiriti, le anime e i corpi
umani.
• Gesù è il Liberatore.
• Numerosi esseri umani esplorano il mondo occulto per stabilire un rapporto
con spiriti (gli spiriti dei morti e altri spiriti immondi).
• Nella Bibbia, Dio vieta categoricamente queste pratiche: 10 Non si trovi
in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né
chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro,
né mago, 11 né incantatore, né chi consulta gli spiriti,
né chi dice la fortuna, né
negromante, Deuteronomio 18:10.
L’AUTORITÀ
E tutti si stupirono e si domandavano tra di loro: «Che
cos'è mai questo? È un nuovo insegnamento dato con autorità!
Egli comanda perfino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono!» Marco
1:27.
1.- L’autorità e il potere
2.- La verità parla con autorità
3.- Autorità e sottomissione
4.- L’autorità di Gesù
5.- Come Gesù predicava?
6.- Come Gesù pregava?
7.- La preghiera dei pagani
8.- L’autorità nella società
9.- L’autorità di papà e mamma
10.- L’autorità del marito
11.- L'autorità del pastore
12.- Conflitti di autorità
13.- Sarete come Dio
14.- Tutti fratelli
15.- Autorità per edificare
1.- L’autorità e il potere
• Autorità e potere sono due parole della
stessa radice.
Gesù ha ricevuto ogni potere nel cielo e sulla terra e si può
tradurre ogni autorità: E Gesù, avvicinatosi, parlò loro,
dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Matteo
28:18.
• Quando un paralitico è portato a Gesù, Gesù gli
dice che i suoi peccati sono perdonati e che per dimostrare che ha l'autorità
di perdonare i peccati lo guarisce:
Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità
di perdonare i peccati, àlzati», disse allora al paralitico, «prendi
il tuo letto e va' a casa tua». Matteo 9:6.
• Il potere di guarire e di perdonare fa parte da questa autorità
di Gesù che stuzzicava la curiosità dei farisei.
• Essi Gli chiedevano: "Con quale autorità fai tu queste cose?":
gli dissero: «Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha
dato questa autorità?» (Matteo 21:23).
• Gesù non ha risposto perché la domanda era perniciosa.
• I capi religiosi si rendevano conto del potere insolito e dell’autorità
di Gesù ma non volevano sottomettersi a questa autorità.
2.- La verità parla con autorità
• La verità è autorità!
• Gesù predicava la verità con amore e lasciava la verità
fare il suo lavoro nella mente di chi l'ascoltava.
• I cuori onesti ascoltano la verità anche se non piace e si sottomettono
umilmente all'autorità della verità.
• Ci sono cuori ribelli che non vogliono ascoltare la verità e
litigano per tutto.
• I cuori ribelli rifiutano l'autorità della verità e non
sono le minacce dell'autoritarismo che li faranno cambiare.
• In altre parole, l'autoritarismo è inutile quando c'è
ribellione contro la verità.
• Gesù è stato confrontato a molti ribelli e non li ha mandati
in quel paese.
• Gesù non voleva imporre il vangelo; l'annunciava!
• Chi impone non ama;
• l'autoritarismo impone.
• L'autoritarismo vuole mettere tutti d'accordo con la violenza ma c'è
rassegnazione in chi si sottomette all'autoritarismo.
• L'autoritarismo non convince.
• L'autorità convince!
• L'autoritarismo è una mossa della carne.
• L'autorità è una mossa dello spirito!
• Gesù non cercava ad avere ragione e a dimostrare che i suoi avversari
avevano torto.
• Gesù era centrato sulla verità, non su lui stesso!
• Gesù non faceva polemiche ma annunciava la verità.
• Chi cerca la verità ascolta Gesù e lo Spirito Santo lo
guida nella verità.
• Gesù è la verità.
• Lo Spirito Santo dà autorità alle parole di Gesù.
• Dio ci chiede di parlare come Gesù con la fiducia che solo lo
Spirito Santo può dare autorità alle parole di Gesù.
• L'autoritarismo cristiano è mancanza di fede nel l'autorità
delle parole di Gesù e dell'opera dello Spirito Santo.
• Infatti non abbiamo alcun potere contro la verità; quello che
possiamo è per la verità. (2 Corinzi 13:8).
3.- Autorità e sottomissione
• Il concetto di autorità è collegato
al verbo "sottomettersi" che non è popolare!
• Non piace a nessuno sottomettersi a qualcuno perché è
percepito come umiliante.
• La connotazione di “sottomettersi” è percepita come
una coercizione che toglie qualcosa alla dignità.
• Il diavolo lavora a travisare il senso delle parole “autorità”
e “sottomissione”, perché sono concetti molto importanti
nel nostro rapporto con Dio.
• Tanta gente non fa la distinzione e rigetta il travisamento assieme
al senso giusto di queste due parole.
• C’è una autorità sana; c’è una sottomissione
sana!
• Bisogna prendere tempo per uscire dalla reazione epidermica e pensare
al senso che Dio dà a queste due parole (e a molte altre).
• Per Dio, sottomettersi significa accordare gli strumenti.
• Dio è armonia e desidera l’armonia nella vita di ognuno.
• Il progetto del diavolo, invece, è di portare la ribellione nella
vita di ognuno.
• Così ha fatto il serpente nel giardino d’Eden.
• Il diavolo contesta l’autorità di Dio e fa credere che
Dio sia suscettibile, egoista e capriccioso.
• Il serpente diceva: “Dio vi nasconde qualcosa di utile che non
vuole condividere con voi; io vi lo farò conoscere!”.
• La prima coppia si è ribellata contro Dio e ha rifiutato di sottomettersi
alle sue istruzioni.
• Il risultato è la perdita di armonia.
• Vediamo il disordine divampare nel mondo e dovremmo collegarlo alla
ribellione, ma chi lo fa?
• Nel giardino d’Eden, tutto era armonia.
• Fuori del giardino, tutto è disordine.
• È interessante notare che la stessa parola “ordine”
abbia due sensi:
(1) comandamento (Dio dà ordini)
(2) armonia (Dio generà l’ordine).
• Quando Dio ha creato ogni cosa, la sua Parola ha messo il caos in ordine.
• I comandamenti di Dio servono a stabilire l’ordine o l’armonia
nella vita.
• Dio è Dio di ordine: “Perché Dio non è un
Dio di confusione, ma di pace” (1 Corinzi 14:33).
• I ribelli a Dio vivono nel disordine e la confusione.
• I sottomessi a Dio vivono nell’ordine.
• L’ordine ha un vantaggio sul disordine
• La sottomissione ha un vantaggio sulla ribellione.
• La vita ha un vantaggio sulla morte!
4.- L’autorità di Gesù
• Gesù parlava con autorità a diversi interlocutori:
-Gesù parlava con autorità ai demoni
-Gesù parlava con autorità alle malattie
-Gesù parlava con autoritario al vento e alle onde
-Gesù parlava con autorità a un fico
-Ecc.
• Gesù ha ricevuto ogni potere (autorità) nel cielo e sulla
terra: “E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni
potere mi è stato dato in cielo e sulla terra” Matteo 28:18.
• La Parola di Gesù aveva autorità sul creato.
5.- Come Gesù predicava?
• Gli ascoltatori di Gesù dicevano che il suo parlare era speciale
perché non parlava come i capi religiosi, ma con autorità:
• “Perché egli insegnava loro come uno che ha autorità
e non come i loro scribi”. (Matteo 7:29).
• Contrariamente agli scribi (religiosi), Gesù era credibile.
• Gesù non aveva bisogno di colpevolizzare la gente.
• Gesù non aveva bisogno di minacciare la gente.
• Gesù non aveva bisogno schiacciare la gente sotto la sua autorità.
• Lo Spirito Santo dava peso alle sue parole perché diceva la verità.
• La gente non si stufava di ascoltarlo perché quello che diceva
era interessante.
• Nei suoi discorsi, incluse le parabole, Gesù era libero e non
dipendeva dalla reazione della gente (contrariamente ai politici).
• Gesù non era debole, ma non mostrava la sua forza con parole.
• Le opere di Gesù parlavano forte.
• L’autorità di Gesù era nelle sue opere.
• Sembra che certi predicatori che non fanno segni debbano diventare autoritari;
sembra che la loro autorità rimpiazzi le opere.
• Gesù non cercava di dimostrare che era spirituale.
• Gesù non si vantava perché l'amore non si vanta (1 Corinzi
13:4 “L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia;
l'amore non si vanta, non si gonfia” ).
• Gesù non cercava il primo posto o l'onore degli esseri umani.
• Gesù non cerca il proprio vantaggio.
• Gesù non utilizzava la preghiera come trampolino per diventare
famoso.
6.- Come Gesù pregava?
• Gesù non parlava a Dio con autorità
perché non doveva strappare qualcosa da Dio.
• Certi cristiani pensano che se pregano con autorità Dio sarà
"forzato" di rispondere.
• Gesù non l'ha mai fatto e non ha insegnato ai discepoli a farlo.
• I discepoli chiedevano a Gesù istruzioni su come pregare e Gesù
ha insegnato a loro una preghiera breve e semplice
(Matteo 6:9-12 “Voi dunque pregate così:
"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il
tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci
oggi il nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li
abbiamo rimessi ai nostri debitori;” );
• Non c'è ombra di autorità nel "Padre nostro".
• Quando Gesù si rivolgeva al Padre, gli parlava semplicemente.
• Abbiamo diverse preghiere di Gesù:
-Il Padre nostro (Matteo 6:9-12 Voi dunque pregate così:
"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il
tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci
oggi il nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li
abbiamo rimessi ai nostri debitori;)
-La preghiera sacerdotale (Giovanni 17 “Gesù disse queste cose;
poi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta;
glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, giacché
gli hai dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna
a tutti quelli che tu gli hai dati. Questa è la vita eterna: che conoscano
te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. Io ti
ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare.
Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te
prima che il mondo esistesse.
Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo; erano
tuoi e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola.
Ora hanno conosciuto che tutte le cose che mi hai date, vengono
da te; poiché le parole che tu mi hai date le ho date a loro; ed essi
le hanno ricevute e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te,
e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo,
ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi; e tutte le cose mie
sono tue, e le cose tue sono mie; e io sono glorificato in loro. Io non sono
più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te.
Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai
dati, affinché siano uno, come noi. Mentre io ero con loro, io li conservavo
nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di
loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura
fosse adempiuta. Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché
abbiano compiuta in se stessi la mia gioia. Io ho dato loro la tua parola; e
il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del
mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.
Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Santificali nella verità:
la tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io
ho mandato loro nel mondo. Per loro io santifico me stesso, affinché
anch'essi siano santificati nella verità.
Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono
in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre,
sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo
creda che tu mi hai mandato. Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me,
affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché
siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu
mi hai mandato, e che li ami come hai amato me. Padre, io voglio che dove sono
io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la
mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione
del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi
hanno conosciuto che tu mi hai mandato; e io ho fatto loro conoscere il tuo
nome, e lo farò conoscere, affinché l'amore del quale tu mi hai
amato sia in loro, e io in loro».)
-La preghiera davanti alla tomba di Lazzaro (Giovanni 11:41 “Tolsero dunque
la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio
perché mi hai esaudito.”)
-Una preghiera di lode a Dio (Luca 10:21 In quella stessa ora, Gesù,
mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: «Io ti rendo lode, o
Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose
ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli! Sì, Padre,
perché così ti è piaciuto! )
-Una preghiera nel giardino di Getsemani (Marco 14:3-5 “Gesù era
a Betania, in casa di Simone il lebbroso; mentre egli era a tavola entrò
una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d'olio profumato, di nardo puro,
di gran valore; rotto l'alabastro, gli versò l'olio sul capo. Alcuni,
indignatisi, dicevano tra di loro: «Perché si è fatto questo
spreco d'olio? Si poteva vendere quest'olio per più di trecento denari,
e darli ai poveri». Ed erano irritati contro di lei.” )
-Una breve preghiera sulla croce (Luca 23:3 “Pilato lo interrogò,
dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» E Gesù gli rispose: «Tu
lo dici».” )
-Ecc.
• Gesù passava notti in preghiera e nessuno ha riportato le sue
preghiere.
• È plausibile pensare che Gesù coltivava una profonda intimità
con il Padre.
• Gesù aveva questa fiducia in Dio che gli era
favorevole e che provvedeva in ogni circostanza.
• Gesù non declamava, Gesù non alzava la voce e non cercava
di convincere Dio a intervenire.
• Gesù non ha insegnato che bisogna avere un atteggiamento speciale
per pregare.
• Non c’è una parola magica o a PIN o una postura speciale
che faciliterebbe l’esaudimento delle preghiere.
• Dio rimane sovrano!
• Quando pregava, Gesù parlava a Dio e la preghiera non era un
modo nascosto di parlare di sé stesso agli esseri umani.
7.- La preghiera dei pagani
• Elia era un grande profeta e pregava con semplicità.
• Sul Monte Carmelo, si beffava dei sacerdoti di Baal che facevano di
tutto per ottenere un intervento del loro idolo: Quelli presero il loro toro,
e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno,
dicendo: «Baal, rispondici!» Ma non si udì né voce
né risposta; e saltavano intorno all'altare che avevano fatto. A mezzogiorno,
Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate forte; poich'egli
è dio, ma sta meditando, oppure è indaffarato, o è in viaggio;
può anche darsi che si è addormentato, e si risveglierà».
E quelli si misero a gridare più forte, e a farsi delle incisioni addosso,
secondo il loro costume, con spade e lance, finché grondavano di sangue.
E passato che fu il mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all'ora in cui si
offriva l'offerta. Ma non si udì voce o risposta, e nessuno diede loro
retta. (1 Re 18:26-29).
• Questi sacerdoti pagani pensavano che gli esseri umani dovevano conquistare
la risposta da chi ne aveva il potere.
• La loro preghiera era una lotta e dovevano vincere!
• L’idea di vincere Dio sembra assurdo ma così pensano i
pagani.
• Gesù insegnava di non pregare come i pagani (Matteo 6:5 “Quando
pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando
in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini.
Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno.”)!
• La preghiera di Elia era ben diversa da questo teatro agitato: “All'ora
in cui si offriva l'offerta, il profeta Elia si avvicinò e disse: «SIGNORE,
Dio d'Abraamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si conosca che tu sei Dio
in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine
tuo. Rispondimi, SIGNORE, rispondimi, affinché questo popolo riconosca
che tu, o SIGNORE, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!»
(1 Re 18:36-37).
• Elia non cercava visibilità per lui ma per Dio.
• Elia era preoccupato dallo stato di perdizione del popolo e chiedeva
un intervento di Dio per convertire il loro cuore.
• La preghiera di Elia era ben diversa da questo teatro agitato:
“All'ora in cui si offriva l'offerta, il profeta Elia si avvicinò
e disse: «SIGNORE, Dio d'Abraamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si
conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte
queste cose per ordine tuo. Rispondimi, SIGNORE, rispondimi, affinché
questo popolo riconosca che tu, o SIGNORE, sei Dio, e che tu sei colui che converte
il loro cuore!» (1 Re 18:36-37).
• Elia non cercava visibilità per lui ma per Dio.
• Elia era preoccupato dallo stato di perdizione del popolo e chiedeva
un intervento di Dio per convertire il loro cuore.
8.- L’autorità nella società
• Si parla delle autorità per descrivere il mondo politico e i
responsabili della società.
• Ci sono derive grave dell'autorità civile.
-In certi stati la deriva porta all'autoritarismo cioè alla dittatura.
-In altri stati l'autorità è continuamente contestata e una forma
di anarchia s'istalla.
• La corruzione divampa perché gli esseri umani sono ribelli a
Dio e a ogni tipo di autorità umana.
• La Bibbia c’insegna a rispettare l’autorità dei governatori
e a ubbidire alle leggi umane tranne a quelle che insultano Dio.
• Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché
non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono
sono stabilite da Dio. (Romani 13:1).
• La sottomissione alle autorità civile è spesso contestata
perché Pietro e Giovanni l’avevano contestata una volta: Ma Pietro
e Giovanni risposero loro:
«Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché
a Dio». (Atti 4:19).
• La regola è, pure, chiara: “Sottomettetevi alle autorità
tranne a quelle che vi chiedono di agire contro Dio!”.
• Molti cristiani ignoranti dicono che Gesù li ha chiamati alla
libertà e fanno da questa libertà un velo per coprire la loro
disubbidienza alle autorità:
“Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà
come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio”. (1 Pietro
2:16).
• C’è anche l’argomento che se il mondo giace sotto
il potere del diavolo, non ci sottomettiamo al potere del diavolo.
• Questo argomento piace ai ribelli, Gesù non lo ha mai utilizzato.
• Gli errori delle autorità non giustificano le nostre.
• Ognuno renderà conto a Dio; le autorità civile saranno
giudicate sul loro modo di governare e i cittadini sul loro modo di ubbidire
a Dio nella società.
9.- L’autorità di papà e mamma
• “Onora tuo padre e tua madre, come il SIGNORE,
il tuo Dio, ti ha ordinato, affinché i tuoi giorni siano prolungati e
affinché venga a te del bene sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio,
ti dà” (Deuteronomio 5:16).
• I genitori hanno una grande responsabilità nell'educazione dei
loro bambini.
• A che cosa serve l'autorità dei genitori?
- Alla loro comodità?
- Alla costruzione dei loro figli/e?
• Che cosa pensare degli eccessi di autorità e dell’assenza
di autorità?
• Non c’è un metodo unico, ma la Bibbia dà molte istruzioni
valide:
“E voi, padri, non irritate i vostri figli, ma allevateli nella disciplina
e nell'istruzione del
Signore”. (Efesini 6:4).
• Anche a casa ci sono delle derive di autorità con i figli e con
il coniuge.
• I conflitti tra coniugi nascono spesso da un dissenso a proposito dell'autorità
nell'educazione dei figli.
• Le mamme percepiscono l'autorità diversamente dai papà
perché l'hanno spesso vissuta diversamente.
• L'adolescenza è caratterizzata da una contestazione sistematica
dell'autorità.
• La gestione dei rapporti conflittuali tra genitori e figli adolescenti
è difficile e la maggioranza dei genitori non è preparata. E chi
li preparerà?
• La chiesa di Gesù ha un ruolo a giocare per evitare feriti (morti?)
lungo la strada!
• Non è dato per scontato che ci sia una strategia unica per
tutte le famiglie, ma parlare di diversi aspetti assieme evita la polarizzazione
dei rapporti a casa!
• Spesso uno dei genitori pensa di dovere compensare l'eccesso o la mancanza
di autorità del coniuge.
• Così i figli ricevono due modelli sbagliati invece di solo uno.
• C’è più emotività di razionalità nel
comportarsi da genitori.
• E se l’emotività fosse carnale?
• Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà
vecchio non se ne
allontanerà. (Proverbi 22:6).
• Questo studio non ha pretensione di trattare dell’educazione,
ma di ricordare ai genitori che l’autorità e l’amore sono
compatibili!
• L’autoritarismo di certi genitori fa strage e Dio vuole insegnare
l’autocontrollo a questi genitori.
• Lasciare fare tutto è tanto sbagliato quanto impedire tutto e
ognuno ha bisogna di discernimento per essere il genitore che Dio vuole.
• Ognuno ha bisogno di amore per essere il genitore che Dio vuole.
• A causa della debolezza ognuno deve stabilire le regole nella propria
famiglia.
10.- L’autorità del marito
• L'autorità del marito è un tema che può massacrare
la moglie con la benedizione della religione, ma non con quella di Dio.
• La storia di un’umanità senza Dio
mostra che le donne passano dall’autoritarismo del padre a quello del
marito.
• L’autorità egoista dei maschi è una prigione per
le donne.
• Certe donne si rassegnano e subiscono una forma di autorità che
non ha niente a che fare con l’amore.
• Per fede, si sottomettono al loro marito che scambia dominare e saccheggiare.
• Per motivi scuri, sembra che la carnalità degli uomini abbia
il diritto di esprimersi, mentre quella delle donne debba essere repressa.
• Alla fine vince la forza fisica, ma Gesù non ha utilizzato la
forza fisica per gestire i rapporti interpersonali.
• L’autorità di Gesù non riposa sulla forza ma sulla
potenza dello Spirito Santo:
“Allora egli mi rispose: «È questa la parola che il SIGNORE
rivolge a Zorobabele: "Non per potenza, né per forza, ma per lo
Spirito mio", dice il SIGNORE degli eserciti” (Zaccaria 4:6).
• Questi comportamenti carnali non onorano Dio e non anticipano l’armonia
del Regno di Dio.
• La coppia è voluta da Dio e il diavolo si scatena per distruggerla.
• L’autoritarismo fa parte delle strategie del diavolo per annientare
l’amore e il progetto di Dio.
• La ribellione è tanto sbagliata quanto l’autoritarismo.
• Entrambi comportamenti sono diabolici.
• Dio ha delle risorse straordinarie per affrontare i problemi relazionali
nelle coppie.
• Niente è semplice, ma lo Spirito Santo versa l’amore di
Dio nei cuori
(Romani 5:5 “Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è
stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato
dato.”).
• Molti libri sono stati scritti sul tema dell’autorità e
della sottomissione nella coppia.
• Gesù vuole guidare ogni coppia in una via di armonia, rispetto
e amore.
• Tutti i coniugi hanno bisogno di guarigione e sono imperfetti ma la
potenza di Dio si manifesta nella debolezza degli esseri umani, mariti e moglie
che siano.
• Né l’autoritarismo né la ribellione sono dei comportamenti
che generano l’amore.
• Assieme, Gesù invita i coniugi a scoprire a camminare secondo
lo Spirito nel loro rapporto voluto da Dio.
• Chi cammina secondo la carne non vive il progetto di Dio.
• Il marito che vuole comandare deve prendere l’iniziativa di camminare
secondo lo Spirito.
• Gesù non ha finito di stupire i suoi discepoli!
11.- L'autorità del pastore
• L'autorità è spesso fraintesa nella chiesa di Gesù
e il diavolo si dà da fare per seminare confusione.
• Non lo farebbe se l'autorità non fosse un tema così importante
nella Chiesa. Sì, l'autorità è un tema importante.
• L’autoritarismo è una caricatura detestabile.
• Gesù, il Buon Pastore, mostra a tutti i pastori come guidare
il gregge verso le acque calme e i prati verdeggianti con amore, pazienza e
gioia.
• Ognuno deve cercare Dio con tutto il cuore e con il desiderio di vivere
il suo progetto.
• Il comandamento di Gesù è l’amore e la Chiesa si
edifica attorno all’amore.
• Ci sono degli errori a correggere con amore e pazienza, ma non c’è
posto per il rigetto, il disprezzo o l’odio.
• Spesso, c’è un’aspettativa impossibile e i rimproveri
distruggono la chiesa.
• Dio ci insegna ad amare la chiesa nonostante i suoi limiti.
• Se Dio l’ama così, chi siamo, noi, per non amarla così?
• Per fede in Dio, vediamo già la Chiesa come Sposa di Cristo,
senza macchie e preparata per le nozze: “Rallegriamoci ed esultiamo e
diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la
sua sposa si è preparata” (Apocalisse 19:7).
• Spesso chi critica la Chiesa dimentica di pregare per gli anziani e
tutti i partecipanti.
• Spesso chi critica la Chiesa non contribuisce a edificarla con un
contributo serio.
• Nei rapporti reciprochi della Chiesa di Gesù, l’unica autorità
è quella della Parola di Dio!
• Gesù dà autorità per lottare contro il diavolo
e tutti i suoi demoni: “Gesù, convocati i dodici, diede loro l'autorità
su tutti i demòni e il potere di guarire le malattie” (Luca 9:1).
• L’autorità non serve per lottare contro la carne e il sangue:
“Il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma
contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo
di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei
luoghi celesti” (Efesini 6:12).
• Chi sbaglia bersaglio non vincerà mai.
• I pastori e anziani sono dei canali che Dio utilizza per edificare la
Chiesa:
“Pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non
per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma di buon
animo; non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del
gregge” (1 Pietro 5:3).
• Paolo chiedeva la preghiera della chiesa locale per svolgere il suo
ministero.
• I pastori, gli anziani e altri responsabili della Chiesa chiedono la
preghiera della chiesa locale per svolgere il loro servizio.
• La sottomissione a Dio è necessaria e chi non si sottomette non
è benedetto.
• Ci sono quattro modelli relazionali:
1. Autoritarismo dei dirigenti e ribellione del gregge
2. Autoritarismo dei dirigenti e sottomissione del gregge
3.Umiltà dei dirigenti e ribellioni del gregge
4.Umiltà dei dirigenti e sottomissione del gregge
• Dio benedice la quarta opzione.
• La seconda opzione è ancora molto diffusa.
• Per tutti, è utile ridefinire il comportamento che Dio vuole
e che benedice!
12.- Conflitti di autorità
• Ci sono punti di dottrina che sono complessi.
• Ci sono delle domande senza risposte (semplici).
• Ci sono dei misteri che turbano la mente umana.
• Non esiste una dottrina semplice o facile e volere farne una è
infantile.
• La dottrina è immensa e non deve dividere.
• Invece ci sono litigi di avvocati della verità autoproclamati
che utilizzano l'autoritarismo per imporre le loro idee nella chiesa.
• Non è sano e non è utile.
• Gesù non ci manda nel mondo per difendere la sua "causa"
ma per testimoniare e annunciare la sua parola.
• Questi avvocati litigiosi non annunciano la parola di Gesù ma
la loro interpretazione della parola di Gesù.
• Anche i farisei erano sicuri della loro interpretazione delle Scritture
e hanno fatto una crisi di autoritarismo per fare crocifiggere Gesù.
• Non si tratta di credere a tutto, ma di essere umili e di cercare di
capire prima di prendere una posizione di autorità che spesso risulta
essere una presa di posizione di autoritarismo.
• Come i farisei, tanta gente si aggrappa alla dottrina perché
ha un scarto rapporto con Dio.
• Un rapporto intenso con Dio si manifesta dal frutto dello Spirito Santo
di cui l'amore è un aspetto.
• Il rapporto di Gesù con Dio era intenso e Gesù non aveva
scatti d'autoritarismo.
• Onestamente, non vale la pena di litigare per punti di dottrina perché
se Dio mi accoglie con la mia comprensione limitata della dottrina, credo che
accoglie anche gli altri con la loro comprensione limitata della dottrina.
• La salvezza e la vita eterna non dipendono dalla dottrina, ma dalla
fede nella grazia!
• Un giorno i nostri occhi si apriranno e conosceremo come siamo stati
conosciuti.
• In quel giorno saremo meravigliati dalla saggezza di Dio e penseremo
che era stupido sprecare tempo, saliva e amore per litigare con altri fratelli
o sorelle.
• Questa idea dovrebbe aiutarci a non sprecare tempo e forze per litigare,
già oggi.
• L'amore perfetto bandisce l'autoritarismo perché l'autoritarismo
suppone un castigo e incuta paura.
• Chi ama non sbaglia mai!
13.- Sarete come Dio
• L'autorità È, Dio È, dunque l'autorità è
Dio!
• “Ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si
apriranno e sarete come Dio,
(Genesi 3:5; Parola di serpente).
• Nella proposta del serpente a Eva, c'era la promessa o conseguenza della
disubbidienza: "Sarete come Dio".
• Volere esercitare l'autorità significa volere essere come Dio
e rimpiazzarLo!
• Chi esercita l'autorità s’innalza sopra gli altri e si
sente simile a Dio o, addirittura, si sente Dio.
• Se l'autorità appartiene a Dio, chiunque l'esercita per dominare
sugli altri si fa Dio.
• La domanda dei farisei non è così innocente perché
cercavano un motivo per condannare Gesù.
• Il rapporto di Gesù con l'autorità poteva essere interpretato
come una bestemmia:
“Quando giunse nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo
si accostarono a lui, mentre egli insegnava, e gli dissero: «Con quale
autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?»
(Matteo 21:23).
• Gesù non ha risposto, perché questi capi religiosi non
erano disposti a sottomettersi all’autorità di Dio.
• I farisei s’innalzavano sopra la gente comune per dominare e lo
facevano come se Dio avesse delegato la sua autorità.
• Non pretendevano di essere Dio, ma volevano esercitare l’autorità.
• Percepivano Gesù come un rivale!
• Fa piacere all’ego di esercitare l’autorità.
• Il papa cattolico che rivendica un’autorità assoluta usurpa
il posto a Dio.
• Il papa s'innalza al livello di Dio e si appropria l'autorità
assoluta.
• In terra cattolica certi evangelici riportano sul pastore le caratteristiche
del papa cattolico e richiedono ai Pastori di esercitare l'autorità,
incluso il diritto di scomunicare i disubbidienti.
• Né il papa né i pastori assetati di potere (di autoritarismo)
corrispondono al progetto di Dio e
Paolo li qualifica d'anticristi:
“Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà
se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato,
il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò
che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere
nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio. (2 Tessalonicesi
2:3-4).
• Gesù dichiarava chiaramente che chiunque s’innalza sarà
abbassato:
“Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa
sarà innalzato” (Luca 14:11).
• Paolo insegnava a imitare Gesù e diceva che Gesù si è
abbassato:
“Ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile
agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi
ubbidiente fino alla morte,
e alla morte di croce” (Filippesi 2:7-8).
• Gesù non ha cercato a innalzarsi.
• Dio ha biasimato gli uomini di Babele che volevano innalzarsi fino
al cielo:
“Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre
la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo
dispersi sulla faccia di tutta la terra»” (Genesi 11:4).
• Certi politici hanno una sete di potere e di autorità continua.
• Mentre tanti cercano soldi, loro cercano l’autorità sul
popolo.
• Nel tempo di Gesù, i capi religiosi volevano regnare sul popolo
con autorità, facendosi chiamare “Rabbi”.
• L’insegnamento di Gesù era ben diverso:
“Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno
solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli” (Matteo 23:10).
• Il Rabbi insegna e il sapere equivale al potere.
• Il Rabbi insegna con autorità.
• Gesù dice che c’è un Rabbi
solo e non sei tu!
14.- Tutti fratelli
• Nella Chiesa di Gesù, siamo tutti fratelli, dice Gesù.
• I fratelli che insegnano non si prevalgono da un’autorità
altra di quella di Gesù e della Parola di Dio.
• La Parola di Dio ha un’autorità e non ha bisogno di essere
rafforzata dall’autorità di chi l’annuncia.
• I predicatori sono fratelli tra fratelli e annunciano una Parola forte
che viene da Dio, perciò questa parola ha autorità.
• Questa Parola di Dio giudica i pensieri perché ha l’autorità
di farlo:
“Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata
di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo
spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del
cuore.
Se qualcuno si blinda contro l’autorità della spada della Parola
di Dio, non è l’autoritarismo di un pastore che lo farà
cambiare.
• Il pastore annuncia la Parola con amore e lascia fare lo Spirito Santo.
• Purtroppo, certi pastori (anziani) ricorrono a una forma di autoritarismo
perché i cuori sono duri e arroganti, ma nessun’autorità
umana cambia i cuori umani.
• Questi conflitti d’autorità generano solo odio e divisioni.
• Informare è necessario, ma fare pressione non lo è.
• Il più spirituale non è chi ha l’ultima parola,
ma chi ama!
15.- Autorità per edificare
• Gesù non ha utilizzato la sua autorità per soddisfare
i suoi desideri o bisogni.
• Gesù aveva il potere di chiedere legioni di angeli per liberarlo
dalla mano di Pilato ma non lo ha fatto perché non era la volontà
di Dio.
• La comodità non era la volontà di Dio!
• Avere il potere non significa esercitarlo per soddisfare il proprio
egoismo.
• L'obiettivo del potere e dell'autorità che Dio dà è
l'edificazione della chiesa:
“Infatti se anche volessi vantarmi un po' più dell'autorità,
che il Signore ci ha data per la vostra edificazione e non per la vostra rovina,
non avrei motivo di vergognarmi. Dico questo perché non sembri che io
cerchi d'intimidirvi con le mie lettere. (2 Corinzi 10:8-9).
• L’edificazione della chiesa è una priorità di Dio
che nessuno deve dimenticare.
• Tranne uno, tutti i doni dello Spirito Santo hanno l’obiettivo
di edificare la chiesa:
“Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene
comune. (1 Corinzi 12:7).
• Vantarsi non è per il bene comune.
• Autoproclamarsi “capo” non è per il bene comune.
• “Che dunque, fratelli? Quando vi riunite, avendo ciascuno di voi
un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua,
o un'interpretazione, si faccia ogni cosa per l'edificazione. (1 Corinzi 14:26).
INTRODUZIONE AL PADRE NOSTRO
“Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il
nostro pane quotidiano; rimettici i
nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci
esporre alla tentazione, ma
liberaci dal maligno. Perché a te appartengono il regno, la potenza e
la gloria in eterno. Amen." (Matteo
6:9-13).
1.- Insegnaci a pregare
2.- Padre nostro
3.- La preghiera è respirazione dell’anima
4.- Dal cuore alla bocca
5.- Pregare la Parola di Dio
6.- Un rapporto con Dio
7.- Diversi tipi di preghiera
8.- Intercedere
9.- Preghiera di lode
10.- Combattimento spirituale
11.- Pregare il Padre nel Nome di Gesù
12.- Pregare in altre lingue
1.- Insegnaci a pregare
• Gesù era stato in disparte a pregare; quando ebbe finito, uno
dei suoi discepoli gli disse:
«Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi
discepoli» (Luca 11:1).
• Gesù insegnava ai suoi discepoli a pregare diversamente dai religiosi
del suo tempo che facevano lunghe
preghiere perché:
- I religiosi volevano mostrare la loro grande religiosità agli altri.
- I religiosi pensavano di potere convincere Dio con i loro discorsi.
- La preghiera era diventata un modo per blindare la dottrina.
• Gesù risponde a questa richiesta con un insegnamento pratico
sulla preghiera e questo insegnamento che
chiamiamo “Padre nostro” è l’oggetto di questi studi
biblici.
• Gesù parlava per dire qualcosa.
• Spesso la gente e perfino i discepoli non capivano i discorsi di Gesù
perché i pensieri umani sono molto
distanti dai pensieri di Dio.
• Il vocabolario umano stenta a comunicare il pensiero di Dio:
«Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre
vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. «Come i cieli sono alti al
di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre
vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri» (Isaia 55:8-9).
• La preghiera esprime un pensiero umano.
• In certi casi il pensiero umano incontra il pensiero di Dio e lo Spirito
Santo plasma il pensiero umano.
• La saggezza di Dio è così diversa dalla saggezza umana
che certi esseri umani la qualificano di pazzia.
• Quando c’è un contatto tra lo spirito umano e lo Spirito
Santo, il pensiero umani è vivificato e ispirato dal
pensiero di Dio.
• La preghiera è allora viva e dinamica.
• È successo alla Pentecoste e succede ancora oggi.
“Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e
supplica;” (Efesini 6:18)
2.- Padre nostro
• Molta gente conosce a memoria il “Padre nostro” che Gesù
ha insegnato ai suoi discepoli, ma non ne
percepisce necessariamente tutta la novità!
• A forza di pronunciarla senza pensarci è diventata quasi polverosa
o magica.
• Studiare diversi aspetti di questa preghiera è necessario per
la crescita spirituale: “La fede viene da
ciò che si ascolta e ciò che si ascolta viene dalla Parola di
Cristo” (Romani 10:17).
• Nel pensiero di Gesù, la fede è sempre associata alla
Parola di Dio e alla preghiera.
• Ci sono 8 parte nel “Padre nostro”:
1. Padre nostro che sei nei cieli!
2. Sia santificato il tuo nome!
3. Venga il tuo regno!
4. Sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra!
5. Dacci oggi il nostro pane quotidiano!
6. Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori!
7. Non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno!
8. Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno!
Amen.
• Il “Padre nostro” è un esempio di preghiera, non
è una preghiera completa e nessun appostolo la menziona nelle lettere
del NT.
• Troviamo questa preghiera nel Sermone sulla montagna quando Gesù
insegnava ai suoi discepoli a
non pregare come i religiosi.
3.- La preghiera è respirazione dell’anima
• Martino Lutero diceva che la preghiera è la respirazione dell’anima.
• Chi non respira non vive più.
• Chi non prega non vive più.
• Non si respira una volta al giorno, ma continuamente.
• La preghiera è una disposizione interiore di comunicazione con
Dio.
• Per quanto riguarda l’atteggiamento degli esseri umani verso la
preghiera, ci sono tre possibilità:
- Non pregare
- Pregare male
- Pregare bene
• Gesù ci chiama a pregare e a pregare bene.
• Gesù pregava molto e conosciamo poco delle sue preghiere.
• Nella preghiera, Gesù trovava le risorse per affrontare l’avversità
e non lasciarsi influenzare dal mondo.
• Gesù trovava le risorse per influenzare il mondo attorno a Lui.
• La preghiera permetteva a Gesù di andare a controcorrente del
mondo.
• Gesù non parlava sempre con la stessa voce.
- Quando Gesù pregava il Padre, parlava (non declamava) con semplicità
e fiducia.
- Quando Gesù parlava agli esseri umani, insegnava con saggezza
- Quando Gesù parlava alla tempesta, la sgridava con autorità.
- Quando Gesù si rivolgeva a demoni e al diavolo, parlava con autorità.
• Gesù insegna a pregare bene!
• Dare ordini ai demoni non è pregare;
• Insegnare gli esseri umani non è pregare;
• Respingere la tempesta non è pregare!
• Pregare è rivolgersi esclusivamente al “Padre nostro”!
4.- Dal cuore alla bocca
• La preghiera è un’espressione verbale che rispecchia quello
che si trova nel cuore:
“Poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla” (Matteo
12:34b).
• Che cosa c’è nel cuore?
• Spesso c’è un malessere indefinito e la preghiera diviene
un modo di sviluppare idee e costruire un ragionamento.
• Quando c’è un problema, bisogna trovare la soluzione.
• Esprimere a Dio il problema, nella preghiera, spinge a definire diversi
aspetti del problema.
• Così, scopriamo elementi di risposta che ci fanno progredire.
• La preghiera è anche un processo di messa in ordine del pensiero
umano.
• La preghiera NON è un modo facile di ignorare il problema con
un “passo di fede” che carica Dio di risolverlo.
• Dio non è il servo degli esseri umani pigri e prepotenti, preposto
alla risoluzione dei loro problemi.
• Dio dà consigli, Dio dà discernimento, Dio rivela diversi
elementi che bisogna mettere assieme per sviluppare una strategia e risolvere
i problemi.
• Paolo scriveva che abbiamo bisogno di una mente rinnovata:
“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento
della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà
di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Romani 12:2).
• La mente e il cuore costituiscono l’anima.
• Nel nome dello spirito non si deve uccidere l’anima, ma santificarla.
• Per studiare la Bibbia, ci vuole una mente rinnovata e il desiderio
di ricevere il pensiero di Dio.
• Dovrebbe essere facile, ma non lo è perché:
- c’è parecchia confusione nella testa degli esseri umani.
- il pensiero di Dio disturba gli edifici intellettuali umani.
- c’è pigrizia e lentezza a costruire un pensiero coerente.
• Separare il pensiero che viene dalla cultura, dall’educazione
e dalla letteratura dal pensiero che viene da
Dio non è semplice.
• Lo Spirito Santo lavora a separare e mettere in ordine … quando
Lo lasciamo fare.
5.- Pregare la Parola di Dio
• Pregare la Parola di Dio è utile perché permette di uscire
dalla soggettività (ego-centrismo) per entrare nella saggezza di Dio
(Cristo-centrismo).
• Ricevere una promessa di Dio e esprimerla in diversi modi permette di
integrarla al proprio pensiero.
• Nei Salmi, ci sono spesso ripetizioni con sinonimi e questo arricchisce
il nostro pensiero.
• Pregare la Parola di Dio significa riceverla con fede e agire per fede.
• La fede è sempre risposta alla Parola di Dio.
• Ripetere: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza
si dimostra perfetta nella debolezza».
2 Corinzi 12:9) incoraggia a non mollare, ma a fare passi avanti nonostante
la propria debolezza.
• I discepoli si riferivano spesso alle Scritture quando pregavano.
• In Atti 4:23-31 Luca riporta una preghiera che contiene 4 versetti del
Salmo 2.
(“Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro e riferirono tutte
le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette.
Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio e dissero: «Signore,
tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono
in essi; colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo
Davide, nostro padre:
"Perché questo si sono agitate le nazioni, e i popoli hanno meditato
cose vane? I re della terra si sono sollevati, i prìncipi si sono riuniti
insieme contro il Signore e contro il suo Cristo".
Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che
tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni
e con tutto il popolo d'Israele, per fare tutte le cose che la tua volontà
e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero.
Adesso, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunciare
la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché
si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù».
Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono
riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con franchezza.”)
• Parlare onestamente di sé stesso con Dio è necessario
ma parlare di Dio con noi stessi è un arricchimento.
• In questo senso, pregare la Parola di Dio è una liberazione dal
nostro ego-centrismo (imperialista, insaziabile e ingrato).
• Pregare la Parola di Dio ci libera dalla dittatura del piacere egoista
a tutti costi.
• Chi è disposto a crocifiggere la carne e le sue passioni se non
vi è esortato dalla Parola di Dio?
(“Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con
le sue passioni e i suoi desideri” - Galati 5:24)
• L’ignoranza della Parola di Dio rende la preghiera infantile
e noiosa.
• Pregare la Parola di Dio evita di costruire argomenti contrari alla
sana dottrina.
• Pregare la Parola di Dio ci rende più coraggiosi perché
la verità esce dalla nostra bocca.
PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI
“Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il
nostro pane quotidiano; rimettici i
nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci
esporre alla tentazione, ma
liberaci dal maligno. Perché a te appartengono il regno, la potenza e
la gloria in eterno. Amen." (Matteo
6:9-13).
1. Padre
1a. Padre mio
1b. Le profezie del Figlio
1c. Un padre genitore
1d. Un altro padre
2. Nostro
3. Nei cieli
3a. Rapimento nel cielo
3b. Le stelle nel cielo
3c. La regina del cielo
3d. Quaggiù - lassù
1.- Padre
• Gesù insegnava ai suoi discepoli a rivolgersi a Dio come al loro
Padre.
• Chi non è figlio/a di Dio non può chiamarLo “Padre
nostro”.
• Nel Vecchio Testamento, Dio è presentato in tanti modi diversi
ma raramente come il Padre.
• Quando lo è, si riferisce al Padre della nazione d’Israele.
• Per chiamare Dio “Padre nostro”, bisogna essere figli/e
di Dio.
• Nel tempo di Gesù, i Giudei non chiamavano Dio “Padre”
perché nessuno era figlio di Dio.
• I capi religiosi volevano uccidere Gesù perché Egli chiamava
Dio “Padre mio” e si dichiarava “Figlio di Dio”.
• Per i religiosi era una bestemmia.
• Tra Padre e figli/e c’è un rapporto molto profondo e il
rispetto dei Giudei per Dio impediva di immaginare una tale famigliarità.
• Purtroppo c’è spesso ambiguità nella famigliarità
nel nome della quale, troppi figli si permettono di
disprezzare l’autorità del loro padre terrestre.
• Dio aveva dato il comandamento di onorare i genitori, non di disprezzarli:
“Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati
sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà” (Esodo 20:12).
• Si tratta del quinto comandamento e l’unico che è accompagnato
da una promessa.
• Paolo ricorda ai figli che devono ubbidire ai loro padri biologici:
“Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò
è giusto” (Efesini 6:1).
• Gesù non ha mai disprezzato il Padre Suo nel nome della famigliarità.
• Gesù ha detto onorate il Padre:
Gesù replicò: «Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio
e voi mi disonorate» (Giovanni 8:49).
• Dio desidera essere ubbidito e onorato dai suoi figli/e.
• Chiamare Dio “Padre Nostro” richiede riverenza, rispetto
e un pio timore!
• Possiamo avere molti amici, ma abbiamo un Padre solo
• I pagani hanno molte divinità; noi abbiamo un Padre.
1a.- Padre mio
• “Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora,
e anch'io opero».
Per questo i Giudei più che mai cercavano di ucciderlo, perché
non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale
a Dio.
“Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io
opero». Per questo i Giudei più che mai cercavano d'ucciderlo;
perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi
uguale a Dio” (Giovanni 5:17-18).
• Fino alla risurrezione di Gesù, Dio era Padre di Gesù
solo.
• La prima cosa che Gesù rivela, dopo essere risorto, è
che Dio è diventato il Padre dei suoi discepoli e che li
chiama fratelli:
“Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono
ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: "Io salgo
al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro"». Maria Maddalena
andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il Signore, e che egli
le aveva detto queste cose”. Giovanni 20:17-18.
• Dio ha reso testimonianza a Gesù chiamandolo «Figlio»:
- Al suo battesimo d’acqua: “Ed ecco una voce dai cieli che disse:
«Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»”
(Matteo 3:17).
- Sul monte della trasfigurazione: “Mentre egli parlava ancora, una nuvola
luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che
diceva: «Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto;
ascoltatelo»” (Matteo 17:5).
• Chiunque può pretendere di essere figlio di Dio.
• Di uno solo, Dio ha detto: «Questo è mio figlio».
• Gesù aveva la natura del suo Padre.
• Gesù era stato concepito dallo Spirito Santo.
• Gesù era diverso dagli altri esseri umani.
• Gesù apparteneva a una nuova creazione, libera dal peccato e
dalla corruzione.
• Gesù poteva chiamare Dio «Padre mio» perché
c’era un rapporto unico tra Lui e Dio.
1b.- Le profezie del Figlio
• “Io annuncerò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: «Tu
sei mio figlio, oggi io t'ho generato. (Salmo 2:7).
• “Infatti, a quale degli angeli [Dio] ha mai detto: «Tu sei
mio Figlio, oggi io t'ho generato»? e
anche: «Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figlio»?”
Ebrei 1:5
(vedi Isaia 43:5-6 Non temere, perché io sono con te; io ricondurrò
la tua discendenza da oriente,
e ti raccoglierò da occidente. Dirò al settentrione: «Da'!»
E al mezzogiorno: «Non trattenere»;
fa' venire i miei figli da lontano e le mie figlie dalle estremità della
terra).
• “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è
stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà
chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace”
(Isaia 9:5).
• “«Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene,
dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò. E
sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie», dice
il Signore onnipotente” (2 Corinzi 6:17-18) (vedi 2 Samuele 7:14 “Io
sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio; e, se fa del male,
lo castigherò con vergate da uomini e con colpi da figli di uomini,”
e Isaia 43:5-6 “Non temere, perché io sono con te; io ricondurrò
la tua discendenza da oriente, e ti raccoglierò da occidente. Dirò
al settentrione: «Da'!» E al mezzogiorno: «Non trattenere»;
fa' venire i miei figli da lontano e le mie figlie dalle estremità della
terra:” ).
• “Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio;
e, se fa del male, lo castigherò con vergate da uomini e con colpi da
figli di uomini (2 Samuele 7:14).
Dio parlava della discendenza di Davide, cioè Gesù.
• Gesù è spesso chiamato «Figlio di Davide»
perché Maria era discendente di Natan, terzo figlio di Davide.
1c.- Un padre genitore
• Tra un padre e il suo figlio, c’è
una nascita.
• Quando Gesù presenta Dio ai discepoli, annuncia che tra Lui e
loro c’è una nascita.
• Il Padre di Gesù può diventare il Padre di molti esseri
umani mediante una nuova nascita.
• “Gesù gli rispose: «In verità, in verità
ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere
il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere
quando è già vecchio? Può
egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» Gesù
rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è
nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che
è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo
Spirito, è spirito. (Giovanni 3:3).
• Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli [Gesù] ha dato il
diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo
nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne,
né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio. (Giovanni 1:12-13).
• Diventare figli di Dio è una rivoluzione che nessuna religione
ha immaginata.
• Nicodemo era un sacerdote ebreo e non capiva questa idea di nuova nascita.
• Gli esseri umani che sono nati da Dio sono diventati figli di Dio e
hanno il privilegio di rivolgersi a Lui come
a loro Padre: “Padre nostro”!
1d.- Un altro padre
• Gesù diceva apertamente che gli uomini religiosi che si opponevano
a Lui erano figli del diavolo:
“Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare
i desideri del padre vostro. Egli è stato
omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché
non c'è verità in lui. Quando dice
il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre
della menzogna. (Giovanni 8:44).
• Gesù dice che ci sono due padri possibili, cioè:
- il diavolo
- Dio
• Ci sono due stirpi di esseri umani:
- quella di Adamo
- quella di Gesù.
• I fratelli di Adamo sono figli del diavolo.
• I fratelli di Gesù sono figli di Dio.
• Paolo scriveva di due uomini: (1) Adamo e (2) Gesù.
• Tutti gli esseri umani sono in Adamo o in Gesù.
• Si passa dalla posizione
- Di figlio del diavolo "in Adamo" a quella
- di figlio di Dio "in Gesù" mediante la nuova nascita.
• Il battesimo cristiano è il segno di questa morte e rinascita.
• In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque
non pratica la giustizia non è
da Dio; come pure chi non ama suo fratello. (1 Giovanni 3:10).
2.- Nostro
• Il “Nostro”
che accompagna l’inizio di questa preghiera significa che c’è
una dimensione collettiva nel rapporto con Dio.
• C’è un rapporto individuale (“Padre mio”),
nel segreto della propria camera, ma c’è anche un rapporto
collettivo (“Padre nostro”) nell’ambito della Chiesa.
• I due aspetti sono importanti e nessuno deve essere trascurato per l’altro.
• La preghiera collettiva dipende molto dalla preghiera individuale.
• Prima della morte e della risurrezione di Gesù, nessuno altro
poteva chiamare Dio “Padre”.
• Chiunque è nato di nuovo può chiamare Dio “Padre”.
• La Chiesa è l’assieme dei Figli/e di Dio nati di nuovo
“in Gesù”.
• Gesù inaugura la stirpe dei figli di Dio e ne è il fratello
maggiore:
“Sia colui che santifica sia quelli che sono santificati provengono tutti
da uno; per questo egli [Gesù] non si vergogna di chiamarli fratelli,
dicendo: «Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli; in mezzo all'assemblea
canterò la tua lode». Ebrei 2:11-12
(Vedi Salmo 22:22 “Io annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea”).
• Chi invoca Dio come Padre riconosce che Dio è Padre suo e Padre
di altri esseri umani che sono fratelli e che costituiscono assieme la grande
famiglia di Dio.
• Nessuno è figlio/a di Dio solo/a. Ci sono molti fratelli!
• Non sono gli esseri umani che hanno deciso di chiamare Dio “Padre”,
ma Dio che ha preso l’iniziativa
di permettere agli esseri umani di nascere di nuovo, di diventare i suoi figli/e
e di chiamarLo “Padre”.
• Dio ha preso una grande responsabilità perché nessun figlio/a
è perfetto/a.
• Dio accoglie come figli/e suoi degli esseri umani imperfetti.
• Dio non approva le loro imperfezioni, ma le loro imperfezioni non impediscono
Dio di accogliergli come
figli e figlie.
• Lo stesso vale per la dottrina.
• Dio riconosce come figli/e degli esseri umani che hanno una comprensione
dottrinale incompleta di chi
Dio è e della sua opera.
• Per Dio, la scarsa teologia non è un ostacolo maggiore.
• Certo, Dio vuole che tutti possano avere una sana dottrina e una comprensione
giusta del suo progetto,
ma, prima di tutto, Dio desidera farci nascere di nuovo.
• Il corollario è che se Dio non respinge gli imperfetti e gli
ignoranti, gli altri cristiani che anche chiamano Dio “Padre” non
possono respingere i loro fratelli imperfetti e ignoranti.
• Quando Dio ha chiamato dei peccatori alla conversione e alla nuova nascita,
Egli sapeva che erano imperfetti e ignoranti.
• Uscire dall’imperfezione e dall’ignoranza è un processo
voluto da Dio, ma deve anche essere un processo
accettato dai cristiani nati di nuovo.
• Dio è paziente verso gli imperfetti e verso gli ignoranti e Dio
chiama tutti i suoi figli/e a essere pazienti verso gli imperfetti e gli ignoranti:
“Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli
e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene,
a scopo di edificazione. Infatti anche Cristo non compiacque a se stesso; (Romani
15:1-3a).
• I cristiani che Paolo chiama “forti” non hanno niente da
che vantarsi davanti ai deboli.
• I cristiani che Paolo chiama “forti” hanno la grande responsabilità
di edificare i deboli, non di rigettarli o di
disprezzarli!
• Nel “Nostro” del Padre nostro, c’è posto per
i deboli e per i forti senza discriminazione:
“Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo,
il Signore della gloria, sia immune da favoritismi” (Giacomo 2:1).
• C’è diversità, nella chiesa, e non è necessariamente
divergente.
• Tra accettare tutto e accettare niente, c’è posto per permettere
a tutti di progredire.
• Molti “studenti” (chiamati discepoli, nella Bibbia) capiscono
lentamente e non imparano la “materia”
insegnata dai cristiani “forti”.
• Dio chiama i cristiani “forti” ad essere pazienti con i
deboli e a definire una priorità nei temi insegnati,
senza escluderne nessuno.
• Mosè ha insegnato il popolo d’Israele per ben 40 anni e
il “professore” ha trovato né docilità né serietà
presso i suoi “studenti”.
• C’è un messaggio forte per chi professa di essere uno “studente”
di Gesù: ci vuole docilità e serietà.
• Il “professore” deve essere paziente, ma la sua pazienza
non significa che sia complice dell’ignoranza,
dell’indocilità e della mancanza di serietà dei suoi “studenti”.
• Su questo argomento avremmo molte cose da dire, ma è difficile
spiegarle a voi perché siete
diventati lenti a comprendere. Ebrei 5:11.
• Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a
credere a tutte le cose che i profeti
hanno dette! Luca 24:25.
• Tutti dovrebbero fare di tutto per studiare, capire e credere le cose
che i profeti hanno dette.
• E questo con le scopo di non essere chiamati “Insensati”
da Gesù.
3.- Che sei nei cieli
• “Canto dei pellegrinaggi. A te alzo
gli occhi, a te che siedi nei cieli!” (Salmo 123:1).
• Da sempre la gente disperata guarda verso i cieli per trovare il soccorso
che non trova sulla terra!
• I cieli mostrano ordine nel "movimento" delle stelle mentre
la terra è il regno del disordine.
• Dio è ordine e deve risiedere dove c’è ordine, cioè
nei cieli.
• I viaggiatori guardavano le stelle nel cielo per non perdersi;
• Per loro, alzare gli occhi verso il cielo era questione di sopravvivenza.
• Quando c'erano delle nuvole, essi non trovavano più la loro strada
perché il cielo nascosto non mostrava più la strada.
• Oggi ci sono navigatori che ricevono informazioni da satelliti che abbiamo
mandato … nei cieli!
• Il nostro Navigatore è connesso a Dio nei cieli!
• Per noi è questione di vita o di morte di ricevere le sue istruzioni
per non perderci nel caos del mondo.
• Gesù fa intervenire una dimensione extraterrestre cioè
il cielo.
• Dio abita in una dimensione extraterrestre e i suoi valori sono extraterrestri.
• Le divinità delle religioni appartengono alla terra; sono super-men
con una logica umana, con dei sentimenti umani, con un’ambizione umana.
• Gesù dice che Dio è altro, che non ha caratteristiche
umane perché non è della terra.
• Dio risiede nel cielo!
• Nel cielo le cose sono così diverse che la mente umana stenta
a immaginarle.
“«Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né
le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. «Come i cieli sono
alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle
vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.( Isaia 55:8-9).
• “Egli [Gesù] diceva loro: «Voi siete di quaggiù;
io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io
non sono di questo mondo. (Giovanni 8:23).
• “Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose
di lassù dove Cristo è seduto alla
destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla
terra; (Colossesi 3:1-2).
• I cieli (lassù) si riferiscono a una dimensione spirituale in
confronto alla dimensione materiale della terra.
• I cieli di Dio non sono popolati di stelle, ma di spiriti.
• Nei cieli, c’è il Regno dei cieli (= Regno di Dio).
3a.- Rapimento nel cielo
• La Bibbia menziona il rapimento
di Enoc (Genesi 5:24 Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché
Dio lo prese.), Elia (2 Re 2:11-12 “Essi continuarono a camminare discorrendo
insieme, quand'ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono
l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine, Eliseo lo vide
e si mise a gridare: «Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d'Israele!»
Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò
in due pezzi) e Gesù (Atti 1:9 “Dette queste cose, mentre essi
guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi”).
• 40 giorni dopo Pasqua, Gesù è stato rapito al cielo:
“Dette queste cose, mentre essi guardavano, [Gesù] fu elevato;
e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. “E come essi
avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti
bianche si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché
state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto,
ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera
in cui lo avete visto andare in cielo».
Atti 1:9-11 “Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e
una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. E come essi avevano
gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche
si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state
a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto ed
è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in
cui lo avete visto andare in cielo».” è l’Ascensione.
• Il rapimento di Maria è una fantasia non biblica.
• Giovanni a chi Gesù aveva affidato sua madre, Maria, avrebbe
menzionato questo avvenimento straordinario se essa fosse stata rapita nel cielo.
• Niente!
• La Chiesa Cattolica Romana ha inventato il rapimento di Maria e ne ha
fatto un dogma in 1950 (Papa Pio
XII).
• Paolo ha avuto una visione del cielo e dice di esservi stato rapito,
ma è tornato sulla terra, dopo: “Conosco un uomo in Cristo che
quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so,
Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. (2 Corinzi 12:2).
• Sull’isola di Patmos, in Grecia, Giovanni è stato rapito
nel cielo e ha consegnato le sue visioni nel libro
dell'Apocalisse.
• La mamma di Gesù, Maria, non occupa un posto di prestigio in
queste visioni dell’Apocalisse.
• Nel cielo, nessuno l'adora né la venera; Lì, Maria non
condivide la gloria di Gesù, suo Figlio!
• Un giorno (presto), la Chiesa sarà rapita nel cielo:
“Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo
e con la tromba di Dio, scenderà
dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo
rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore
nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. (1 Tessalonicesi 4:16-17).
3b.- Le stelle nel cielo
• Molta gente continua a coltivare pensieri
pagani e a credere che il loro destino sia scritto nel cielo.
• Questa credenza si chiama astrologia e è un abominio agli occhi
del Signore.
• La posizione delle stelle nel cielo NON incide sulla vita degli esseri
umani sulla terra.
• Nessuno è nato sotto una buona o una cattiva stella.
• Dio ci chiama ad affrontare il futuro con fiducia in Lui e non con la
paura del ruolo delle stelle.
• Quando Dio ha chiesto ad Abraamo di alzare gli occhi al cielo e a contare
le stelle, non era per altro che per una promessa a proposito della sua discendenza.
• Per una coppia sterile, la promessa aveva un senso speciale.
• Non sono le stelle del cielo che hanno dato Isacco ad Abraamo e Sara,
ma il Signore Onnipotente!
• Una stella nel cielo ha guidato i magi a Betlemme dove Gesù era
nato ma non è questa stella che ha fatto di Gesù il Re d’Israele.
• Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per
il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né
chi predice il futuro, né mago, (Deuteronomio 18:10).
3c.- La Regina del cielo
• Nell'antichità la gente del Medio oriente invocava la regina
del cielo che si chiamava Astarte (star = stella).
• Anche gli Egiziani invocavano Iside che aveva i stessi attributi
• Wikipedia: "Il culto di Iside terminò con l'ascesa del cristianesimo
durante il quarto e quinto secolo d.C. Il suo culto potrebbe aver influenzato
alcune credenze e pratiche cristiane, come la venerazione di Maria, ma le prove
a favore di questa influenza sono ambigue e spesso controverse. In seguito,
Iside continuò ad apparire nella cultura occidentale, particolarmente
all'interno dell'esoterismo e del paganesimo moderno, spesso come una personificazione
della natura o dell'aspetto femminile della divinità."
• Maria, mamma di Gesù è stata nominata dalla chiesa romana
Regina del cielo: "Maria Regina è un titolo
mariano con cui viene molte volte chiamata ed invocata dalla Chiesa Cattolica
Maria, venerata come la
Madre di Dio. Maria viene chiamata Regina in vario modo: Regina degli Angeli,
Regina dei Santi, Regina
del Cielo, Regina della pace, Regina degli Apostoli, Regina dei Martiri."
Oggetto della ricorrenza:
Incoronazione di Maria Regina del cielo e della terra. Data d'istituzione: 1955.
• Ricorrenze correlate: Assunzione di Maria. Data d’istituzione:
1950.
• Sono favole di qui la Bibbia non parla.
3d.- Quaggiù-lassù
• Nel NT, c'è una polarità "terra-cielo" o "quaggiù-lassù":
- Egli [Gesù] diceva loro: «Voi siete di quaggiù; io sono
di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. (Giovanni
8:23).
- Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è
dal cielo. (1 Corinzi 15:47).
- Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena,
animale e diabolica. (Giacomo 3:15).
- Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; Colossesi
3:2.
• Gesù fa di ponte tra il cielo e la terra.
• Gesù è sceso dal cielo; Gesù è stato innalzato
al cielo.
• Gesù tornerà dal cielo. Gesù rapirà la chiesa
nel cielo.
• Da cielo, Gesù ha sparso lo Spirito santo sui discepoli.
• Il cielo è la dimensione di Dio mentre la terra è la dimensione
degli esseri umani:
I cieli sono i cieli del SIGNORE, ma la terra l'ha data agli uomini. (Salmo
115:16).
• Il peccato ha cancellato il rapporto tra la terra e il cielo.
• Le religioni propongono di costruire una scala di buone opere per salire
al cielo.
• La torre di Babele ne è un esempio. Poi dissero:
«Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga
fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla
faccia di tutta la terra». (Genesi 11:4).
• Per le religioni, sono i sforzi umani che permettono di raggiungere
il cielo.
• Per il vangelo, sono i sforzi di Gesù che ci danno accesso al
cielo.
• Questo ci mantiene umili e grati.
• Mentre siamo ancora sulla terra (quaggiù) possiamo già
rivolgerci a Dio chiamandoLo «Padre nostro che
sei nei cieli».
3e.- La parabola del bruco
• Il bruco vive sulle foglie e non ha accesso al
cielo.
• Il bruco esperimenta una metamorfosi che gli dà acceso al cielo.
• La farfalla è totalmente diversa dal bruco.
• Per diventare farfalla, il bruco deve nascere di nuovo.
• La metamorfosi dà accesso a una nuova vita.
• La metamorfosi dà accesso a una dimensione in più.
• Volare che era impossibile per il bruco diviene facile per la farfalla.
3f.- Cieli e cieli
• La realtà spirituale del Regno di Dio è ineffabile e la
Bibbia utilizza parole del linguaggio umano per
esprimere qualcosa della realtà invisibile e spirituale.
• Il firmamento NON è il cielo della Bibbia.
• Il firmamento fa parte della realtà materiale e passerà.
• Il cielo della Bibbia non è materiale e non passerà.
• Dio è Spirito; Dio non è materiale.
• L’alito di vita che Dio ha soffiato nella vita di Adamo non era
materiale, ma era spirituale.
• Gli animali hanno un corpo e un’anima.
• Gli esseri umani creati all’immagine di Dio hanno un corpo, un’anima
e uno spirito.
• La nuova nascita è una nascita di spirito.
• La nuova nascita non cambia la biologia (i cromosomi) dei redenti, ma
restituisce la dimensione spirituale alla quale il peccato aveva limitato l’accesso.
• “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura;
le cose vecchie sono passate: ecco,
sono diventate nuove. (2 Corinzi 5:17).
• Le cose vecchie sono materiale, le cose nuove sono spirituali.
• I razzi degli esseri umani vanno nel firmamento ma non nel cielo di
Dio.
• L’unica via per accedere al cielo di Dio è Gesù:
Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni 14:6).
• Dio è spirito; Dio è eterno.
• Il firmamento è materiale; il firmamento non è eterno.
• Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Marco
13:31.
• “Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali
non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre
attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati
si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la
sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.
(2 Pietro 3:11-13).
• I nuovi cieli sono inimmaginabili.
• Il Padre nostro regna nei nuovi cieli!
SIA SANTIFICATO IL TUO NOME
“Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il
nostro pane quotidiano; rimettici i
nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci
esporre alla tentazione, ma
liberaci dal maligno. Perché a te appartengono il regno, la potenza e
la gloria in eterno. Amen." Matteo
6:9-13.
1.- Santificato
1a.- Dio è santo, santo e santo
1b.- Separare
1c.- Chi contamina chi?
1d.- Inquinamento religioso
1e.- Siate santi
2.- Il tuo Nome
2a.- Un nome = un’identità
2b.- Il Nome di Dio
2c.- Il terzo comandamento
1. Santificato
1a. Dio è santo, santo e santo
• L'uno [serafino] gridava all'altro e diceva: «Santo, santo, santo
è il SIGNORE degli eserciti!
Tutta la terra è piena della sua gloria!» Isaia 6:3.
• “E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano
coperte di occhi tutt'intorno e di
dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo,
santo è il Signore, il Dio
onnipotente, che era, che è, e che viene». Apocalisse 4:8.
• La prima cosa per la quale Gesù prega è il rispetto per
il Nome di Dio, perché è santo.
1a.- Dio è santo, santo e santo
• Là dove gli esseri umani sono concordi per santificare il Nome
di Dio, c’è:
- rispetto dell’autorità del Nome di Dio
- sottomissione alla sua volontà
- ordine
• Dove il Nome di Dio non è santificato, c’è:
- egoismo,
- ribellione
- disordine
• A che nome si riferiscono gli esseri umani per vivere e
… per morire?
• La società umanista che si riferisce al nome dell’essere
umano, è in pieno smarrimento.
• i politici spesso corrotti promuovono una società:
- senza Dio
- senza riferimenti obiettivi
- senza consenso morale
• Perfino i leader degli stati musulmani hanno capito che bisogna creare
un consenso attorno a una religione che viene utilizzata come leva morale per
agire sul popolo.
• Non è giusto, ma funziona!
• La società occidentale non dà a Dio nessun posto e ognuno
fa come gli sembra meglio.
• Abbiamo dimenticato il periodo dei Giudici 3'500 anni fa: In quel tempo
non vi era re in Israele; ognuno
faceva quello che gli pareva meglio. Giudici 17:6.
• La preghiera “Sia santificato il tuo Nome!” coinvolge
la società perché chi prega così chiede a Dio che il
gruppo sociale santifichi il Nome di Dio.
• Gesù insegna ai suoi discepoli a convergere verso l’unico
riferimento personale e sociale, cioè Dio.
• Dal modo di santificare Dio, dipende l’armonia degli individui
e della società.
• Si tratta di uno degli aspetti comunitari della preghiera insegnata
da Gesù.
• Quando prego “Sia santificato il tuo Nome!”, mi impegno
a santificarLo e a farLo santificare dagli altri,
per quando dipende da me.
• È un programma ambizioso.
1b.- Separare
• Santificare significa mettere in parte, separare
dal resto, non lasciare contaminare con il profano.
• La norma e la normalità degli esseri umani è il peccato.
• Gesù ci chiama a separare il Nome di Dio dalla normalità
umana corrotta.
• La natura di Dio è santa e non ha niente in comune con la carnalità
dei pensieri umani.
• Dio è santo e non è la nostra preghiera che lo rende santo.
• La nostra preghiera è che Dio sia riconosciuto da noi e dagli
altri per quello che è, cioè santo!
• Chi sono gli esseri umani per santificare Dio?
• Gli esseri umani possono santificare il Nome di Dio, cioè rispettarLo
e darGli il primato nella loro vita.
• C’è riverenza nel dire “Sia santificato il tuo Nome!”.
• Il Nome di Dio è separato dall’umanità perché
è perfetto.
• Dio ci chiama a separare il Perfetto dagli imperfetti.
1c.- Chi contamina chi?
• Dio avrebbe potuto abbandonare gli esseri umani nel loro brodo chiamato
peccato e rimanere separato da loro, nella sua purezza!
• Non l’ha pensata così.
• Dio ha voluto stabilire un rapporto con noi e in questo rapporto qualcosa
viene scambiato.
• La lebbra è una malattia molto contagiosa e chiunque stabilisce
un rapporto di contatto con un lebbroso
viene contaminato dal batterio e si ammala.
• Nella Bibbia, la lebbra illustra il peccato e i lebbrosi dovevano rimanere
a distanza facendosi riconoscere
con la parola "impuro".
• In un contatto fisico con un leproso, la gente sana o pura diventava
impura.
• La contaminazione va sempre nel senso dell'impuro che contamina il puro
e lo rende impuro.
• Siamo tutti impuri: “Tutti quanti siamo diventati come l'uomo
impuro, tutta la nostra giustizia come un abito sporco; tutti quanti appassiamo
come foglie e la nostra iniquità ci porta via come il vento.” (Isaia
64:6).
• Bisogna prendere precauzioni per evitare la contaminazione del puro.
• Dio chiede che il suo Nome puro non venga contaminato dal peccato.
• Il peccato non può contaminare Dio ma può sporcare il
suo Nome.
• Quando un politico dice che il suo nome è stato infangato dall'opposizione
esprime l'idea che un delitto
viene associato alla sua persona.
• La maldicenza degli oppositori contamina il nome del politico.
• Dio richiede che il suo nome non sia infangato!
• Potremmo parafrasare e dire:
- "Il tuo nome non sia infangato!"
- "Il tuo nome rimanga separato dal fango!"
• «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronuncia il nome del
Signore» (2 Timoteo 2:19b).
1d.- Inquinamento religioso
• Certe religioni danno un’idea così
storta di Dio che ne sporcano il Nome.
• È una grande responsabilità di non infangare il Nome del
Signore.
• Per colpa nostra, qualcuno potrebbe essere scandalizzato e bestemmiare
il Nome di Dio:
“Infatti, com'è scritto: «Il nome di Dio è bestemmiato
per causa vostra fra gli stranieri» (Romani 2:24).
• Gesù ci confida una grande responsabilità nel santificare
il Nome di Dio davanti agli esseri umani.
• Gesù l’ha fatto senza compromessi.
• Gesù ha fatto conoscere il Dio vero a un’umanità
che ne aveva un’idea molto storta.
• Gesù chiama tutti a separare il Nome di Dio dal nome delle
divinità inventate.
• Gesù non è stato seguito da tutti, ma ha perseverato nel
rivelare chi è il Padre: “Ogni cosa mi è stata data in mano
dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce
il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo. (Matteo
11:27).
• Per Gesù, il contenuto della parola “Dio” era molto
diversa da colui dei capi religiosi.
“E io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere,
affinché l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro»
(Giovanni 17:26).
• Per i capi religiosi, il nome di Dio non evocava amore.
• Per Gesù, il nome di Dio evoca amore senza compromessi con la
sua santità.
• L'idea che tanta gente ha di Dio è così diversa dall’insegnamento
di Gesù a proposito di Dio!
• La gente ha ragione di non credere in un Dio meschino stupido o capriccioso.
• Chi ha fatto pensare a questa gente che Dio sia meschino, stupido o
capriccioso?
• Santificare il nome di Dio è anche correggere le idee sbagliate
associate al nome di Dio.
• Le divinità pagane non sono paragonabili al Dio della bibbia
ma molta gente inquina il nome di Dio con
caratteristiche umane che Egli non ha e non l'onora con caratteristiche che,
invece, ha?
1e.- Siate santi
• Il peccato inquina tutti gli esseri umani.
• Dio chiama il suo popolo a esserne consapevole e a fare sforzi per separarsi
dal peccato:
“ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi
in tutta la vostra condotta, poiché sta
scritto: «Siate santi, perché io sono santo». (1 Pietro 1:15-16).
• Essere santi significa essere separati da tutte le contaminazioni della
carne.
• Nell’AT, Dio chiamava il popolo a santificarsi per certe feste
o per un progetto specifico:
“Àlzati, santifica il popolo e digli: "Santificatevi per domani,
perché così ha detto il SIGNORE, il Dio d'Israele: O Israele,
c'è dell'interdetto in mezzo a te!” Tu non potrai resistere ai
tuoi nemici, finché non abbiate tolto l'interdetto di mezzo a voi. (Giosuè
7:13).
• Anni dopo, la pressione della cultura pagana aveva inquinato il tempio
di Dio a Gerusalemme:
“e [Ezechia] disse loro: «Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi,
e santificate la casa del SIGNORE,
Dio dei vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni immondezza” (2
Cronache 29:5).
• Gesù ha fatto la stessa cosa quando è entrato nel tempio
che era diventato un covo di ladri: “E disse loro: «È scritto:
"La mia casa sarà chiamata casa di preghiera", ma voi ne fate
un covo di ladri»“ (Matteo 21:13).
• Senza la santificazione nessuno verrà Dio: “Impegnatevi
a cercare la pace con tutti e la
santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore;” (Ebrei
12:14).
• C’è un dono e c’è un impegno! Il dono è
Gesù; l’impegno è di ascoltarLo e ubbidire alla Sua Parola.
• Per nuotare contro la corrente, ci vuole un impegno.
• La corrente del mondo ci porterebbe nel peccato e Dio ci chiama a impegnarci
a resistere al peccato con tutte le forze: “Voi non avete ancora resistito
fino al sangue nella lotta contro il peccato” (Ebrei 12:4).
• I redenti (salvati, nati di nuovo, figli di Dio), nel NT
sono chiamati santi perché sono stati santificati mediante il sacrificio
di Gesù (è il dono di Dio).
• Non è santo chi è stato beatificato da un’autorità
ecclesiastica, ma chi è stato purificato dai suoi peccati
mediante il sangue di Gesù E si sforza di vivere come Gesù.
• Santificazione e purificazione sono due cose simili.
Purificare significa togliere le impurità. A volte ci vuole un crogiuolo
per togliere le impurità dell’oro.
• Il crogiuolo è simbolo delle prove. Le prove hanno un senso in
quanto ci permettono (forzano) a togliere idee confuse e comportamenti sbagliati.
• “Ecco, io ti ho voluto affinare, ma senza ottenere argento; ti
ho provato nel crogiuolo dell'afflizione. Per amor di me stesso, per amor di
me stesso io voglio agire; perché infatti dovrei lasciare profanare il
mio nome? Io non darò la mia gloria a un altro. (Isaia 48:10-11).
• Profanare il Nome del Signore è il contrario di santificare il
Nome del Signore.
• Nella nostra mente, trasciniamo dal paganesimo e dalla cultura religiosa
dei concetti che non rispecchiamo la natura di Dio.
• Santificare il Nome di Dio significa togliere questi concetti dalla
nostra mente e aiutare gli altri a toglierli.
• L’idea di purificazione associata alla santificazione non è
quella dei peccati.
• Solo il sangue di Gesù può purificare la nostra coscienza
dai peccati che abbiamo commessi.
• Nella preghiera insegnata da Gesù, si tratta della purificazione
del Nome di Dio!
• C’è un lavoro dello Spirito Santo al livello della nostra
mente.
• Quando preghiamo: “Santificato sia il tuo Nome!”, dichiariamo
a Dio di essere disposti a cambiare
qualcosa nella nostra comprensione di Chi È.
• I capi religiosi opposti a Gesù non volevano cambiare niente
al loro edificio mentale chiamato dottrina.
• Questi uomini avevano un’idea sbagliata di Dio e non avevano l’umiltà
di correggerla alla luce dell’insegnamento di Gesù.
• Questi professionisti della religione non cercavano la verità;
cercavano di avere ragione…
• Dire “Santificato sia il tuo Nome!” deve esprimere l’umiltà
per cambiare qualcosa che associamo al Nome
di Dio e che non è giusto.
• Quanti genitori hanno detto a un figlio disubbidiente:
“Se continui a fare così, Dio ti castigherà”.
• Il bambino si è fatto un’idea di Dio come di un imperatore
sadico che si compiace a castigare i bambini.
• Per questo bambino, convertirsi sarà difficile.
• I genitori non hanno santificato il Nome di Dio nell’insegnamento
che hanno dato al loro figlio.
• Gesù non ha detto che la comprensione mentale che abbiamo di
Dio sarà magicamente corretta quando
preghiamo “Sia santificato il tuo Nome!”.
• Gesù c’invita a coinvolgere i nostri sforzi, la nostra
volontà e le nostre risorse per santificarlo.
• Ci vuole umiltà, scelte e perseveranza!
• Il Nome di Dio sarà santificato agli occhi degli esseri uomini
quando vedranno il frutto della Spirito Santo
nella nostra vita.
• Tutto il resto è vanità e un correre dietro al vento!
• È un gran impegno pregare “Sia santificato il tuo Nome!”
2.- Il tuo Nome
2a.- Un nome = un’identità
• Prima della caduta, Dio aveva chiamato Adamo a dare un nome a ogni specie
di animale:
“Dio il SIGNORE, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi
e tutti gli uccelli del cielo, li
condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni
essere vivente portasse
il nome che l'uomo gli avrebbe dato. L'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame,
agli uccelli
del cielo e ad ogni animale dei campi; (Genesi 2:19-20a).
• Un nome è importante. Un’identità è importante!
• Dio ha voluto che ogni specie abbia un nome per distinguerla (separarla)
dalle altre.
• Il nome identifica un’animale, una persona o una cosa.
• I nomi dovrebbero evitare la confusione quando si parla.
• A Dio la confusione non piace.
• La confusione è una mescolanza; la santificazione è una
separazione.
• Il nome, nel pensiero ebreo è strettamente associato alla persona,
all’animale o all'oggetto che descrive.
• Un nome corrisponde a un’identità;
• Senza un nome, una persona è nessuno.
• Sulla carta d’identità c’è una fotografia
E un nome.
• Dio ci chiama per nome: «Non temere, perché io ti ho
riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei
mio! (Isaia 43:1b).
• Quando un peccatore nasce di nuovo, Dio gli dà un nome nuovo
perché è diventato una nuova creatura:
“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le
cose vecchie sono passate: ecco,
sono diventate nuove”. (2 Corinzi 5:17).
• Una nuova creatura ha un nome nuovo!
• Nel cielo, avremo un nome nuovo perché parteciperemo alla nuova
creazione di Dio:
• “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle
chiese. A chi vince io darò della manna
nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo
che nessuno conosce, se
non colui che lo riceve" (Apocalisse 2:17).
• Il nome che abbiamo ricevuto dai nostri genitori biologici è
il nome di un figlio di Adamo.
• Chiunque nasce di nuovo non è più figlio di Adamo, ma
figlio/a di Dio.
• Dio dà un nome nuovo ai suoi figli/e, cioè un’identità
nuova.
• Ognuno ha il cognome del proprio padre.
2b.- Il Nome di Dio
• Prima di tutto, Dio è il Creatore (Elohim),
ma Dio è più del Creatore.
• Cercare onestamente chi è il Creatore è importante, ma
non basta!
• Il creato dà un’idea di chi è il Creatore.
• Il creato studiato dalle scienze non può essere altro che compatibile
con il Creatore rivelato nella Bibbia.
• La complessità della vita rivela qualcosa della saggezza di Dio.
• La complessità nasce da un progetto, non dal caos.
• C’è un Creatore e il creato ha un senso.
• La vita ha un senso. Dio dà un senso alla vita.
• La Bibbia non spiega come Dio ha creato tutto.
• Dio ha rivelato il suo Nome a Mosè: YHWH o Io SONO.
• Bisogna capire che il Creatore è il Dio che Gesù rivela.
• Nella creazione, il Creatore rivela la sua potenza e la sua saggezza.
(vedi Romani 1:20 “infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna
potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo,
essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili”).
• In più, Gesù rivela la giustizia e la misericordia di
Dio.
• Il nome di Dio che Gesù ha rivelato è “Padre”.
• Tra i nomi dei dei, il Dio che Gesù rivela è “il
Padre”.
• Nessuno è pari a YHWH-Padre, perché nessuno ha mai proposto
un piano di salvezza che cambi l’identità degli esseri umani per
farne dei figli/e di Dio.
• Dio è diverso dalle divinità pagane antropomorfiche.
• YHWH è diverso, altro, separato = santo
• Nel corso della storia del popolo d’Israele, Dio si è
progressivamente rivelato agli esseri umani.
• Ogni qualificativo esprime una proprietà di Dio:
• YHWH
YHWH-Jireh (l’Eterno provvederà) Genesi 22:13-14
YHWH-Rafa (l’Eterno guarirà) Esodo 15:26
YHWH-Nissi (l’Eterno è la mia bandiera) Esodo 17:15
YHWH-Shalom (l’Eterno è la Pace) Giudici 6:24
YHWH-Raah (l’Eterno è il mio Pastore) Salmo 23:1
YHWH-Sabaoth (l’Eterno degli eserciti) Salmo 24:10
YHWH-Tsidkenu (l’Eterno è la nostra Giustizia) Genesi 23:6
• Sia santificato il tuo Nome!
• Altri attributi completano l’idea di chi è YHWH:
- L’Eterno degli eserciti Isaia 6:3, 54:5, Osea 12:6
- Adonai = Il Signore
- Il Santo d’Israele; santità e divinità sono sinonimi
- Il Signore dei signori Deut 10:17 e Apoc 17:14
- Il Potente che salva Sofonia 3:17
- Padre celeste
• Attributi che completano El (Elohim):
- El- Shaddaï (Dio Onnipotente) Esodo 6:3, Ap 4:8
- El-Elyon (Dio Altissimo)
- El-Olam (Dio d’eternità)
- Ecc.
• YHWH è impronunciabile e i Giudei non lo pronunciano per rispetto
e riverenza
• I Giudei leggono YHWH e pronunciano Adonai (Signore)
• Mettendo le vocali di Adonai tra le consonanti di YHWH, si ottiene YaHoWaH
o Geova.
• Nel Nuovo Testamento, troviamo anche:
- Il Padre misericordioso 2Corinzi 1:3
- Il Padre della Gloria Efesini 1:17
- Il Padre degli astri luminosi Giacomo 1:17
- Il Re dei re Apocalisse 17:14
• Sia santificato il tuo Nome!
2c.- Il terzo comandamento
• Il terzo comandamento dato da Dio stesso a Mosè ha a che fare
con utilizzare il nome del SIGNORE:
“Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il
SIGNORE non riterrà innocente
chi pronuncia il suo nome invano. Esodo 20:7.
• Non si tratta solo di bestemmiare come tanti lo fanno.
• Bestemmiare è il contrario di santificare il Nome di Dio.
• Chiunque utilizza abusivamente il Nome di Dio non Lo santifica.
• I falsi profeti utilizzano il Nome di Dio abusivamente per ingannare
gli esseri umani.
• Quanta gente afferma “Dio mi ha detto” quando è la
loro fantasia che parla.
• Era già il caso nel tempo di Ezechiele e Dio diceva:
“Hanno visioni vane, divinazioni bugiarde, costoro che dicono: 'Il SIGNORE
ha detto!', mentre il SIGNORE non li ha mandati; e sperano che la loro parola
si adempirà! Non avete voi visioni vane e non pronunciate forse divinazioni
bugiarde, quando dite: 'Il SIGNORE ha detto', e io non ho parlato?" Ezechiele
13:6-7.
• Quando certi predicatori dicono eresie nel nome di Dio, travisando la
sua parola e pronunciano il Nome di Dio invano.
• Quando i testimoni aggiungono qualificativi esagerati per “migliorare”
la loro testimonianza, pronunciano il Nome di Dio invano.
• Quando qualcuno utilizza il Nome di Dio per minacciare i suoi avversari,
pronuncia il Nome di Dio invano.
• Gesù non ha mai fatto questo!
• Quando parla, ogni cristiano rischia di pronunciare il Nome di Dio invano
e la preghiera che Gesù ha
insegnato ai suoi discepoli deve essere un ammonimento serio: “Sia santificato
il tuo Nome”.
• «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronuncia il nome del
Signore». (2 Timoteo 2:19b).
SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ
“Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi
li abbiamo rimessi ai
nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno.
Perché a te appartengono il
regno, la potenza e la gloria in eterno. Amen." (Matteo 6:9-13).
1.- Gesù insegna a pregare
2.- Non è semplice
3.- Chi prega s’impegna
4.- Niente caso
5.- Pregare cambia qualcosa?
6.- Figli di Dio o robot?
7.- La volontà umana
8.- Giustizia e accusatore
9.- Catastrofi
10.- Dio ammonisce
11.- Conflitto di volontà
12.- Dio chiama i furbetti a convertirsi
1.- Gesù insegna a pregare
• “Sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra”
Matteo 6:10b.
• Ecco il terzo elemento della preghiera che riguarda Dio (1°: il
tuo nome; 2°: il tuo regno; 3°: la tua volontà).
• Dopo ci sono quattro elementi che riguardano gli esseri umani
(1°: dacci oggi; 2°: rimettici; 3°: Non ci esporre; 4°: liberaci).
• Gesù dice che la volontà di Dio è fatta in cielo
ma non sempre sulla terra.
• Che cosa è la volontà di Dio? Globalmente, la volontà
di Dio è che tutti gli esseri umani siano salvati (1 Timoteo 2:4 “il
quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della
verità”). Globalmente, la volontà di Dio è l’ordine
a tutti i livelli. Nel dettaglio della vita e delle circostanze di ognuno, si
tratta di scoprirla
(Romani 12:2 “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante
il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza
quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà”)
e non è sempre facile.
• Dire “Era la volontà di Dio” può essere
un modo di pronunciare il nome di Dio in vano.
• Non tutto quello che succede è volontà di Dio sulla terra.
Se fossi il caso, che senso avrebbe di
pregare “Sia fatta la tua volontà sulla terra”?
• “Era la volontà di Dio” può anche nascondere
pigrizia, incredulità o ignoranza.
• Per capire la volontà di Dio, bisogna cercarla con onesta, cioè
con la disponibilità a accettare
quello che non fa comodo alla carne: per consacrare il tempo che gli resta da
vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà
di Dio.
(1 Pietro 4:2 “per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne,
non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio”).
• I “segni” che sembrano indicare una via possono ingannare
gli ingenui.
• Giosuè ne ha chiesto più di uno per lasciarsi convincere
a fare la volontà di Dio che lo disturbava.
• Spesso, un segno solo basta a convincere a fare quello che ci piace,
mentre non è la volontà di Dio.
• C’è spesso un po' di scaramanzia nei segni!
• Anche l’oroscopo è basato su segni… e non è
la volontà di Dio.
• Il contenuto della volontà di Dio è un tema importante
che richiede un altro studio.
2.- Non è semplice
• A proposito della volontà di Dio, ci sono domande difficili e
bisogna evitare parecchie confusioni.
Che cosa o chi si oppone alla volontà di Dio sulla terra?
Come la preghiera dei discepoli può cambiare qualcosa nel compimento
della volontà di Dio sulla
terra?
Perché Dio ha corso il rischio che la sua volontà non sia fatta
in terra come in cielo?
• Ricercare la volontà di Dio per la nostra vita è importante
e complicato.
• La facilità non caratterizza la volontà di Dio.
• Gesù non ha detto che i suoi discepoli che ricercano la volontà
di Dio e la mettono in pratica avrebbero una vita facile!
• Certi atei rimproverano ai cristiani di rifugiarsi nel cielo e di non
impegnarsi sulla terra.
• Karl Marx diceva che la religione è l’oppio del popolo
perché pensava che la religione aiutava a inghiottire
rospi nella speranza che nel cielo, dove la volontà di Dio è fatta,
tutto andrà bene.
• Marx denunciava un certo fatalismo paralizzante.
• La sua proposta era di stimolare gli esseri umani a diventare gli artigiani
del loro benessere piuttosto che
le vittime di un destino imposto.
• Sembrava bello, ma la storia mostra che era un’illusione.
• Il vero benessere risulta dalla pace con Dio e dal compimento della
sua volontà sulla terra nella nostra
vita.
• Nessun sistema politico, nessuna filosofia e nessuna religione può
migliorare gli esseri umani.
• Nessun sistema politico cerca la volontà di Dio.
3.- Chi prega s’impegna
• La preghiera è più che un augurio.
• La preghiera è un impegno e chiedere qualcosa a Dio è
accompagnato dall'impegno di fare tutto il possibile per vederlo compiuto.
• Dio ci rende partecipanti dell'esaudimento della nostra preghiera.
• Chiedere che la volontà di Dio sia fatta in terra significa che
c'impegniamo totalmente a farla per
quanto dipende da noi.
• Qualcosa dipende da noi; né tutto, né niente, ma qualcosa.
• Dio ci chiama a diventare degli attori, non solo degli spettatori.
• Come per Abraamo, la fede in Dio spinge all'azione.
• L'inazione è associata all'incredulità e alla disubbidienza:
“Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità”.
(Ebrei 3:19).
• Chi prega poco s’impegna poco e chi prega molto s’impegna
molto.
• C’è spesso ipocrisia nella preghiera e chiediamo che la
volontà di Dio sia fatta con l’idea che Dio voglia quello che vogliamo.
• E se la volontà di Dio diverge dalla nostra, ci lamentiamo!
• L’impegno è di accettare la volontà di Dio con fiducia.
4.- Niente caso
• Nel cristianesimo, il caso non esiste.
• Le cose arrivano come conseguenze di scelte più o meno consapevoli.
• Dio ha creato la terra e la vita con un progetto.
• Il caso non ha nessun progetto.
• Nessun essere umano si trova sulla terra per caso, bensì per
volontà di Dio.
• Sapere che siamo sulla terra per volontà di Dio ci permette di
non disperare quando tutto va male.
• Chi si suicida dice che non è la volontà di Dio che viva
sulla terra.
• La volontà di Dio è la vita, non la morte. Il suicidio
è una negazione della volontà di Dio sulla terra.
Ci sono parecchie negazioni della volontà di Dio sulla terra:
- l’incredulità
- la depressione
- la paura
- l’ingiustizia
- il disordine
- la morte
- il peccato
- ecc.
• Là dove regna la depressione, l’ingiustizia, la paura,
il disordine, ecc., Dio non regna ancora sulla terra.
• «Sia fatta la tua volontà»
• Quando la volontà di Dio è fatta tra gli esseri umani,
lo Spirito Santo lavora a portare l’ordine di Dio.
• Mettere in ordine può richiedere tempo, ma richiede soprattutto
fede, azione, lotta spirituale.
• Gli israeliti che hanno camminato nel deserto dopo la loro liberazione
dalla schiavitù, hanno pensato che Dio li aveva liberato dalla volontà
del faraone per permettere a ognuno di vivere la propria volontà
umana.
• La storia mostra che Dio li aveva liberati per vivere la sua volontà
divina.
- C’era la volontà del faraone
- C’era la volontà degli esseri umani
- C’era la volontà di Dio
• Non scambiare la volontà di Dio per la nostra.
- Per Israele, la volontà del faraone era dolorosa.
- La volontà degli esseri umani è stata ribelle
- La volontà di Dio è stata ignorata.
• Gli Israeliti non hanno pregato “Sia fatta la tua volontà
sulla terra!”.
• Essi hanno voluto vivere la loro volontà che si opponeva a quella
di Dio.
• Gli Israeliti non si sono trovati nel deserto per caso!
• La mano potente di Dio li aveva portati nel deserto con un progetto
buono.
• Queste cose sono state scritte per la nostra istruzione.
• Non hanno capito il progetto (cioè la volontà di Dio)
e si sono lamentati delle conseguenze delle loro scelte.
• Mosè li chiamava a confidare in Dio perché Dio li aveva
portati lì con un progetto grande.
• A tutti i tribolati che si scoraggiano, Dio dice che la sua volontà
per loro è buona: “Non sei tribolato per caso!”
• Le tribolazioni non arrivano per caso.
• Le tribolazioni fanno parte della volontà di Dio per plasmare
il carattere di Gesù nella nostra vita.
5.- Pregare cambia qualcosa?
• La preghiera del giusto ha una grande efficacia: “Elia era un
uomo sottoposto alle nostre stesse
passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra
per tre anni e sei mesi. Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia,
e la terra produsse il suo frutto. (Giacomo 5:16b-18).
• Dio aveva istruito Elia a pregare in un certo modo.
• La sua preghiera non era una fantasia.
• Pregare "Che la tua volontà sia fatta come in cielo, anche
sulla terra" significa che la preghiera serve a
qualcosa e può cambiare qualcosa!
• Se non preghiamo, c'è la possibilità che la volontà
di Dio non sia totalmente compiuta sulla terra.
• È una grande responsabilità che Gesù ci confida.
• Se Dio controlla tutto, è in grado di compiere la sua volontà
sulla terra senza la nostra preghiera!
• Perché Gesù ci ha insegnato a pregare così?
• Perché Dio aspetterebbe la nostra preghiera per compire la sua
volontà?
• La faccenda è complessa e è facile sbagliare.
• Certi cristiani calvinisti credono che tutto è scritto in anticipo
e che la storia è predestinata.
• Essi dicono che niente dipende dagli esseri umani, perché tutto
dipende da Dio.
• Questi cristiani dicono che se il compimento della volontà di
Dio dipende dagli uomini, Dio NON è
onnipotente.
• Sarebbe presuntuoso pensare che gli esseri umani possano incidere
sul compimento della volontà di Dio.
• Al limite, essi potrebbero ricattare Dio: “Se non mi benedici,
non faccio la tua volontà sulla terra!”.
• Il ragionamento disturba.
• Credere che Dio NON può essere l'ostaggio da esseri umani disubbidienti
o ubbidienti che siano è giusto.
• Allora, la volontà di Dio dipende dagli esseri umani?
• Gesù ci chiede di pregare come se qualcosa dipende da noi: «Sia
fatta la volontà!»
• Che cosa succede se la volontà di Dio non è fata sulla
terra come in cielo?
6.- Figli di Dio o robot?
• Sulla terra, il tempo si decompone in passato, presente e futuro e stentiamo
a pensare che nel cielo possa
essere diverso.
• Se le azioni del futuro sono già programmate, gli esseri umani
sono dei robot programmati per rendere
il futuro conforme alla volontà di Dio.
• Forse siamo anche dei robot che pregano? – No, Dio NON è
un robot e i suoi figli/e non sono dei robot,
perché Dio li ha creati alla sua somiglianza.
• L'idea che tutto sia già scritto e predestinato, toglie la libertà
di pensare e agire.
• Se non c'è libertà, non c'è responsabilità.
• La responsabilità è al centro del concetto di libero arbitrio
e di giudizio finale.
• Perché Dio giudicherebbe dei robot?
• Certi dicono che Dio ha definito le grandi delineamenti del futuro
ma non i dettagli.
• Questo conserva l'idea di libertà e di responsabilità
necessarie al giudizio finale.
• Ma chi può definire il predefinito e l'improvvisato?
• Non c’è una risposta semplice e non ne abbiamo bisogno
per vivere.
• Ovviamente, Dio ha rinunciata una parte della sua volontà per
dare posto alla nostra volontà.
• Poiché abbiamo una vera volontà, abbiamo vere scelte (e
una vera responsabilità).
• Se Dio NON avesse rinunciato a una parte della sua volontà, che
senso avrebbe la preghiera "Sia fatta la
tua volontà"?
• Il famoso "Insh-Allah" dei musulmani rinchiude tutto in
un destino già definito.
• Niente /nessuno può modificare il corso della volontà
di Allah.
• Resta solo da rassegnarsi alla propria condizione.
• L’islam fa dai musulmani dei robot rassegnati e disumanizzati.
• L’idea di un destino imposto per ognuno non è biblica.
• Dio propone, non impone.
• Imporre è incompatibile con amare.
• Dio non potrebbe amare di robot programmati per compire la volontà
del loro proprietario.
• I robot hanno un destino!
7.- La volontà umana
• C'è un piano "B" se il piano "A" fallisce?
• Il profeta Giona non ha adempiuto il piano "A" e Dio ha compito
la sua volontà mediante un piano "B".
• La disubbidienza di Giona non ha cambiato la volontà di Dio;
ne ha solamente ritardato il compimento.
• Definire il peccato come "la volontà del essere umano che
si ribella alla volontà di Dio" fa intervenire
un'opposizione (ribellione) alla volontà di Dio.
• Il serpente istigava Eva a opporsi alla volontà di Dio.
• Gesù aveva una volontà propria ma diceva di essere venuto
per compiere la volontà di Dio:
“Perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà,
ma la volontà di colui che mi ha mandato” Giovanni 6:38.
• Gesù non si è ribellato alla volontà di Dio.
• Gesù ha lottato contro la sua volontà umana per compiere
la volontà di Dio: «Padre, se vuoi,
allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la
tua sia fatta». Luca 22:42.
• La volontà di Gesù era di salvare la sua pelle;
• Gesù era 100% umano!
• Gesù ha rinunciato alla sua propria volontà per compiere
la volontà di Dio, cioè salvare la nostra pelle.
• Il concetto di rinunciare è forte nell’insegnamento di
Gesù e, per i suoi discepoli, comporta anche la rinuncia alla propria
volontà per compiere la volontà di Dio.
• In realtà rinunciare alla propria volontà è condizione
per seguire Gesù!
• Gesù diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me,
rinunci a se stesso, prenda ogni
giorno la sua croce e mi segua. Luca 9:23.
• Rinunciare alla propria volontà è difficile.
• Fine a che punto sono disposto a rinunciare alla mia volontà
per fare piacere agli altri, a cominciare alla mia moglie?
• Rinunciare a fare valere i diritti propri per amore degli altri e del
Signore è acrobatico.
• La volontà umana è collegata all’identità
degli esseri umani.
• Per cambiare volontà, bisogna cambiare identità, cioè
nascere di nuovo.
• La volontà umana genera divisioni (nelle coppie, nei gruppi di
lavoro, nel condominio, nella chiesa e nella
società.
• L’obiettivo della rinuncia a imporre la propria volontà
è l’unità (contrario della divisione).
• La volontà di Dio è l’unità nelle coppie,
nei gruppi di lavoro, nei condomini, nella chiesa e nella società.
• Rinunciando alla propria volontà, Gesù dà l’esempio:
“Perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà,
ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa è la volontà
di colui che mi
ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li
risusciti nell'ultimo giorno” Giovanni 6:38-39.
8.- Giustizia e accusatore
• Uno dei nomi del diavolo è l'accusatore: “Allora udii una
grande voce nel cielo che diceva: «Ora è
giunta la salvezza, la potenza e il regno del nostro Dio e la potestà
del suo Cristo, poiché è stato gettato giù l'accusatore
dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
Apocalisse 12:10.
• Il diavolo sa che Dio è giusto e che il salario del peccato è
la morte (Romani 3:23).
• L’accusatore rivendica che la giustizia sia applicata e che la
sua volontà sia fatta cioè che tutti gli esseri
umani siano condannati a morte.
• La volontà del diavolo è la morte degli esseri umani.
• La morte ha regnato da Adamo fino a Mosè: Eppure la morte regnò,
da Adamo fino a Mosè, anche su
quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo,
il quale è figura di colui che doveva venire. Romani 5:14.
• Quando la morte regna, la volontà di Dio non è fatta.
Quando la morte regna, quella del diavolo lo è.
• La morte regna a motivo del peccato.
• Affinché la volontà di Dio sia fatta sulla terra, bisogna
risolvere il problema del peccato.
• Il diavolo pensava che il problema del peccato non potesse essere risolto
e giubilava.
• Il diavolo ha usurpato il potere e ha imposto la sua volontà
di morte contro la volontà di Dio.
• La missione di Gesù sulla terra era di riprendere il potere e
le sue ultime parole mostrano che vi è
riuscito: 30 Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!»
E, chinato il capo, rese lo
spirito. Giovanni 19:30. Missione compiuta!
• Prima di partire al cielo, Gesù ha detto che aveva riconquistato
il potere, in cielo e sulla terra: E Gesù,
avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato
dato in cielo e sulla terra. Matt 28:18.
• Il potere non è più del diavolo.
• Gesù lo ha spodestato e ha ripreso il potere per compiere la
volontà di Dio cioè fare vivere gli esseri
umani (vedi Giovanni 3:16).
• L'opera di redenzione compiuta da Gesù cambia la storia.
• Grazie al sacrificio di Gesù, la volontà di Dio può
essere compiuta in terra come in cielo perché la vita
ha trionfato sulla morte.
• La volontà di Dio ha trionfato sulla volontà del diavolo:
[Gesù] 15 ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico
spettacolo, trionfando
su di loro per mezzo della croce. Colossesi 2:15.
• La vittoria di Gesù non fa dai cristiani dei robot riprogrammati,
ma offre alla nostra fede la possibilità
di passare dal potere di Satana al potere di Dio.
• Questo è il messaggio che Gesù aveva confidato a Paulo
sulla via per Damasco: [ti mando] per
aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce
e dal potere di Satana a Dio,
• e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte
di eredità tra i santificati". Atti 26:18.
• Il conto dei peccati è stato saldato e l’accusatore non
à più nessuno argomento valido per imporre la sua
volontà di morte.
• La salvezza ci è offerta e Gesù dice che possiamo riceverla
per fede in Lui.
• Non tutti la ricevano, ma deve essere offerta a tutti.
• I figli del diavolo sono nelle tenebre perché il “dio di
questo secolo” ha accecato la loro mente: 3 Ma se il
nostro evangelo è ancora velato, esso lo è per quelli che periscono,
[…]
• […] 4 nei quali il dio di questo secolo ha accecato le menti
di quelli che non credono,
affinché non risplenda loro la luce dell'evangelo della gloria di Cristo,
che è l'immagine di Dio.
2Corinzi 4:3-4.
• I cechi camminano nelle tenebre.
• Gesù è la luce del mondo (Giovanni 12:8).
9.- Catastrofi
• “O quei diciotto sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise,
pensate che fossero più colpevoli di
tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete
tutti come
loro». Luca 13:4-5.
• Gesù non nega che ci siano delle catastrofi che fanno soffrire
molti esseri umani.
- Ci sono bambini abusati da adulti squilibrati
- Ci sono bambini uccisi dalla guerra
- Ci sono donne stuprate e assassinate da maniaci
- Ci sono poveri affamati sulla loro terra desertica
- Ci sono esseri umani uccisi in incidenti provocati da altri.
- Ci sono ammalati di cancro che muoiono a 30 anni
- Ci sono giovani colpiti da un micro-organismo aggressivo e che non riescono
a vincerlo. Sono vinti da questo micro-organismo e muoiono.
- Ci sono esseri umani seppelliti nella loro casa crollata dopo un terremoto
- Ecc.
• La malattia, la sofferenza, gli abusi e la morte non sono la volontà
di Dio.
• Perché Dio permette parecchie cose che non sono la sua volontà?
• Il caso non esiste e c'è, dunque, un'altra volontà che
opera per il male e la morte di queste vittimi.
• Questa volontà malvagia è micidiale è quella del
diavolo.
• La volontà del diavolo porta disordine, mentre la volontà
di Dio porta ordine.
• Nel regno del diavolo, tutto è disordine.
• Nel Regno di Dio, tutto è ordine.
• Dio è Dio di ordine (1 Corinzi 14:33).
• La malattia è un disordine biologico.
• Quando Gesù guarisce gli ammalati, mette ordine nei loro corpi;
la guarigione è un segno profetico del
Regno di Dio.
• Nel Regno di Dio, non c’è malattia.
• Gesù è stato perseguitato e ha sofferto; i discepoli di
Gesù soffriranno anche.
• Gesù ha sofferto per offrire la salvezza ai perduti.
• I discepoli di Gesù soffriranno per raggiungere lo stesso scopo
(= evangelizzare).
• Questa sofferenza imposta ai figli di Dio è quella della loro
carne.
• La carne soffre quando i discepoli di Gesù decidono di compiere
la volontà di Dio.
• La carne ha dei desideri contrari a quelli dello Spirito.
• La carne soffre quando lo Spirito vince.
• “Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà
di Dio affidino le anime loro al fedele
Creatore, facendo il bene. 1 Pietro 4:19.
• Dio non ha nessun piacere a vedere le sue creature soffrire.
• Fino a quando la volontà di Dio non è fatta sulla terra,
c’è sofferenza.
• La volontà di Dio non è la sofferenza, ma la vita secondo
lo spirito.
• Per vivere secondo lo spirito, bisogna crocifiggere la carne e i suoi
desideri: “Quelli che sono di Cristo
hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri” (Galati
5:24).
• Affinché la volontà di Dio sia fatta in terra, la carne
dei figli di Dio deve essere crocifissa.
• La carne genera molte catastrofi.
• La morte del corpo in catastrofi non è la fine della storia,
perché Gesù ha vinto la morte.
• Tocca a ognuno convertirsi prima di morire.
• Oggi è il tempo giusto per convertirsi.
10.- Dio ammonisce
• La volontà di Dio è buona, perfetta e piacevole: “Non
conformatevi a questo mondo, ma siate
trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate
per
esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta
volontà. Romani 12:2.
• Non c'è niente di migliore della volontà di Dio, chi non
vive la volontà di Dio si priva del migliore!
• Se qualcuno non compie la volontà di Dio, esso perde qualcosa;
Dio non perde niente, invece.
• Dio non supplica gli esseri umani di compiere la Sua volontà.
• Dio consiglia agli esseri umani di scegliere la sua volontà per
il loro bene.
• Molta gente pensa che Dio minacci gli esseri umani come se Egli fosse
capriccioso, ma il Dio della Bibbia
non minaccia nessuno.
• Le divinità pagane, create dagli uomini alla loro somiglianza
minacciano, ma il Dio onnipotente non ha
bisogno di minacciare.
• Le divinità pagane castigano i disubbidienti perché il
castigo è l'altra faccia della medaglia chiamata
minaccia.
• Dio, come la Bibbia lo fa conoscere non utilizza il binomio minaccia/castigo
perché Dio è amore.
• L'amore è incompatibile con la minaccia e il castigo.
• Sono le divinità pagane che ricattano i loro sudditi con minacce.
• C'è un terrorismo religioso che utilizza la leva della paura
dell'inferno come minaccia per sottomettersi gli
esseri umani.
• Dio, il Dio della Bibbia è diverso perché non è
fatto all'immagine degli esseri umani corrotti e malvagi.
• Il ricatto non è una strategia di Dio.
• L'ammonimento è una benedizione perché dà un'indicazione
su un pericolo potenziale.
• L'ammonimento è un segno d'amore mentre la minaccia è
un segno d'egoismo.
• Dio ammonisce gli esseri umani che ci sono delle conseguenze a ogni
scelta.
• La conseguenza della scelta chiamata peccato (= ribellione alla volontà
di Dio) è la morte.
• La conseguenza della scelta chiamata ubbidienza (= sottomissione alla
volontà di Dio) è la vita.
• La conseguenza non è un castigo o una ricompensa ma l'effetto
associato a una causa.
• Se cammino sulle rotaie del treno mentre è specificamente scritto
di non farlo, mi faccio uccidere
dal treno, non dal capostazione.
• Il capostazione non c'entra minimamente.
• La morte di chi cammina sulle rotaie del treno non è un castigo
ma una conseguenza.
• Dio, il grande “Capo stazione” ammonisce gli esseri umani
che ci sono conseguenze mortali per chi sceglie
di non fare la sua volontà.
11.- Conflitto di volontà
• Si può definire il peccato come "volontà della creatura
che si manifesta contro la volontà del Creatore".
• Questa definizione è utile in quanto priva di connotazione morale
(il bene e il male).
• Il discorso religioso è intrappolato nella morale cioè
la definizione del bene e del male.
• Il discorso religioso fa di Dio un giudice minaccioso che bisogna abbindolare
o raggirare con pratiche
chiamate "opere buone".
• Nel tempo di Gesù, i capi religiosi avevano abbandonato la via
di Dio per seguire la via delle divinità
pagane dei popoli.
• Utilizzavano il binomio minaccia/castigo nel nome di Dio senza accorgersi
di pronunciare il nome di Dio
invano.
• Tra la minaccia e il castigo, ci vuole un giudizio.
• Quando cammino sulle rotaie del treno, nessuno mi giudica degno di morte.
• La conseguenza della mia volontà è la morte senza giudizio.
• I capi religioso passano il loro tempo a giudicare e usurpano il potere
di giudicare.
• Ci vuole una legge per giudicare e i capi religiosi dicono che ubbidire
alla legge è bene mentre
disubbidirvi è male.
• Per i religiosi tutto passa a traverso un filtro morale che determina
il bene e il male.
• Dio ha dato una legge grande a Mosè non per giudicare gli altri
ma per ammonirli.
• Il giudizio, dice la Bibbia verrà dopo la morte: “Come
è stabilito che gli uomini muoiano una volta
sola, dopo di che viene il giudizio” Ebrei 9:27.
• Ci sarà un giudizio alla fine dei tempi, dopo la morte.
• Dio non giudica ancora perché è paziente e continua a
chiamare le sue creature à fare le scelte giuste: “Io prendo oggi
a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la
vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché
tu viva, tu e la tua discendenza (Deuteronomio 30:19)
• La volontà di Dio è la vita.
12.- Dio chiama i furbetti a convertirsi
• Camminare sulle rotaie del treno non è bene o male;
• è solo pericoloso per chi lo fa.
• Nel senso morale, il male danneggia Dio o il prossimo.
• Camminare sulle rotaie non danneggia nessuno.
• Il capostazione non è danneggiato da chi disubbidisce all'ordine
"Non camminare sulle rotaie!".
• Il capostazione non è né capriccioso né egoista
né tirannico quando ordina di non camminare sulle rotaie.
• Il capostazione conosce il pericolo e avverte gli ignoranti che c'è
un pericolo obiettivo.
• Non è il capostazione che manda un treno per castigate gli uomini
ribelli al suo ordine!
• Il giochetto dei furbetti che cercano di camminare sulle rotaie senza
essere visti dal capostazione è stupido.
• Ci sono parecchi furbetti che rivendicano la libertà di camminare
dove vogliono.
• Il treno non è cattivo quando uccide i ribelli e il capostazione
non c'entra minimamente nella morte dei
furbetti.
• Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore»,
dice il Signore, DIO.
«Convertitevi dunque, e vivete!» Ezechiele 18:32.
• Chi sfida gli ammonimenti di Dio corre il rischio di morire per volontà
sua, non per volontà del capostazione!
• Il capostazione chiama i ribelli a convertirsi per il loro "bene"
cioè per la loro sopravvivenza!
• I ribelli pensano che il capostazione si arrabbierà quando disubbidiranno
e si divertono a stuzzicarlo.
• Il divertimento dei furbetti non provoca altro che la loro morte.
• Il capostazione non è in agguato per castigare i disubbidienti.
• La volontà del capostazione non è la morte di nessuno.
• La volontà di Dio non è la morte di nessuno.
• Pregare «Sia fatta la tua volontà» significa che
peccatori siano salvati dalla morte.
DACCI OGGI IL NOSTRO PANE!
“Voi dunque pregate così: "Padre nostro che
sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la
tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il nostro pane
quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri
debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. Perché
a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno. Amen." (Matteo
6:9-13).
B.- Pane spirituale
B1.- Di che fame parliamo?
B2.- Soddisfatto?
B3.- Io sono il pane vivente
B4.- Non di pane solo
B5.- Affamati di giustizia
B6.- Nel principio era la Parola
B7.- Dare e ricevere
B8.- Predicare il cibo giusto
B9.- Adoperatevi per il cibo che dura
B10.- Bocca aperta
B1.- Di che fame parliamo?
• Dio conosce tutti i nostri bisogni (fami).
• C’è una fame di pane materiale e una fame di pane immateriale:
“il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste
cose. (Matteo 6:32b).
• Di che cose immateriali ho bisogno?
- Ho bisogno di sicurezza
- Ho bisogno di consigli
- Ho bisogno di saggezza
- Ho bisogno di guarigione
- Ho bisogno di amore
- Ho bisogno di perdono
- Ho bisogno dei doni dello Spirito Santo
- Ecc.
• I miei bisogni sono quotidiani, la provvidenza di Dio è quotidiana
e la raccolta della manna deve anche essere quotidiana.
• Per molti pagani, l’idea di dipendere da Dio è insopportabile
perché potrebbe mantenere gli esseri umani in uno stato infantile, cioè
irresponsabile.
• I bambini sono dipendenti, ma gli adulti devono imparare a cavarsela
da soli.
• Dio ci chiede di pregare come se tutto dipendesse da Lui e ad agire
come se tutto dipendesse da noi.
• In altre parole: “Fai il possibile e abbi fede in Dio per l’impossibile!”.
• Dio mi chiama a essere responsabile del possibile.
• Ci sono dei bisogni che posso soddisfare e devo lavorare a soddisfarli.
• Ci sono dei bisogni che sono incapace di soddisfare perché sono
fuori portata mia.
• Di questi bisogni, Dio si occuperà se faccio quello che mi chiede
di fare.
• Di che cosa si preoccupa il mondo?
- mangiare
- vestirsi
- avere un tetto dove ripararsi
- divertirsi
- ecc.
• Dio chiama i suoi figli/e a non preoccuparsi per queste cose e a coltivare
altri pensieri nella loro mente.
• Ecco i pensieri giusti che bisogna coltivare:
“Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte
le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di
buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano
oggetto dei vostri pensieri”. (Filippesi 4:8).
• Essere liberi dai pensieri che preoccupano il mondo non è forse
qualità di vita?
• Che cosa è meglio? Una macchina che accetta di dipendere dal
benzinaio e che va avanti o una macchina che non vuole dipendere da nessuno
e rimane in panne sull’orlo della strada.
• Gli ingegneri che fanno macchine le fanno per dipendere dal benzinaio.
• Dio ci ha creati per dipendere da Lui.
• La macchina non si vergogna di dovere fare il pieno per soddisfare il
suo bisogno di combustibile!
• Perché dovrei vergognarmi di dipendere da Dio per i miei bisogni?
B2.- Soddisfatto?
• “Al direttore del coro. Salmo di Davide.
• “O SIGNORE, il re si rallegra nella tua forza; oh, quanto esulta
per la tua salvezza! Tu hai soddisfatto il desiderio del suo cuore e non hai
respinto la richiesta delle sue labbra. [Pausa]
Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni eccellenti, gli hai
posto in capo una corona d'oro finissimo”. (Salmo 21:1-3).
• Gli esseri umani hanno delle fami immateriali e sono profondamente insoddisfatti.
• L'insoddisfazione fa correre il mondo come la fame di cibo fa correre
i cacciatori!
• L'insoddisfazione risale a una rottura tra Dio e gli esseri umani.
• Dio non aveva creato Adamo ed Eva per l'insoddisfazione.
• Il peccato, ecco il colpevole!
• Fino a quando il problema del peccato non è risolto, c'è
insoddisfazione.
• Il vangelo di Gesù è indirizzato agli insoddisfatti che
il peccato distrugge.
• Gesù chiamava gli insoddisfatti al ravvedimento e ha dato la
propria vita in sacrificio per il perdono dei peccati.
• Le folle che ascoltavano Gesù pendevano alle sue labbra perché
la loro religione non poteva soddisfare il cuore umano.
• La predicazione del ravvedimento è percepita come noiosa ma è
l'unica porta di uscita dal peccato.
• Le religioni fanno credere agli esseri umani che possono riscattare
i loro peccati con buone opere ma di che buone opere sono capaci gli esseri
umani peccatori?
• Anche se ne fossero capaci, non ci sarebbe nessun ravvedimento.
• Il ravvedimento è liberatorio!
• La pratica della confessione dei peccati, nella chiesa cattolica romana,
rende il ravvedimento grottesco e lo limita a una formalità amministrativa.
• Nessun prete può perdonare i peccati; solo Dio lo può.
• L'umanità ha bisogno di essere convinta di peccato per ravvedersi.
• Lo Spirito Santo è l'autore della convinzione di peccato:
“Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato,
alla giustizia e al giudizio”. (Giovanni 16:8).
• Il perdono dei peccati soddisfa la coscienza perché toglie
il senso di colpa.
• L'indurimento della coscienza è una risposta sbagliata all'opera
dello Spirito Santo.
• La risposta giusta è il ravvedimento.
• La scrupolite è un modo di ravvedersi da peccati inesistenti.
• È caricatura del ravvedimento vero.
B3.- Io sono il pane vivente
• “In verità, in verità vi dico: chi crede [in me]
ha vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri mangiarono la manna
nel deserto e morirono. Questo è il pane che discende dal cielo, affinché
chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo;
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò
per la vita del mondo è la mia carne»” (Giovanni 6:47-51).
• Gesù parla anche di un cibo spirituale (immateriale).
• Bisogna alimentare il corpo, l'anima e lo spirito umano.
• In questo mondo materialista, poca gente ricerca il cibo spirituale
• Perciò gli spiriti umani sono spesso rachitici.
• Per tanti lo spirito è trascurato e tutta l’attenzione
è portata verso i bisogni del corpo e dell’anima.
• Lo spirito di questa gente è già in coma e la vita si
limita alle due dimensioni del corpo e dell'anima.
• Gesù ci chiama a non trascurare la terza dimensione, quella dello
spirito.
• Gesù si presenta come il pane venuto dal cielo.
• La manna, nel tempo di Mosè, era cibo dal cielo per il corpo
degli Israeliti.
• Gesù è il vero pane disceso dal cielo per lo spirito degli
esseri umani.
• Gesù è la Parola di Dio incarnata.
• Chi ne mangia non muore.
• Non si tratta di mangiare il corpo biologico di Gesù, ma di cibarsi
dalla Parola di Dio incarnata.
• Il dogma cattolico romano della transustanziazione è basato sulla
confusione tra il corpo biologico di Gesù offerto in sacrificio per la
vita del mondo e la Parola di Dio incarnata che dà la vita.
• Il dogma della transustanziazione fu decretato da Papa Innocenzo nell'anno
1215.
• Con questa dottrina il prete pretende di creare Gesù Cristo ogni
giorno e poi mangiarLo in presenza del popolo durante la Messa.
• Il Vangelo condanna simile assurdità.
• Nella Cena del Signore, v’è solo la presenza spirituale
di Cristo.
(Vedi Luca 22:19-20” Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò
e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato
per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo, dopo aver
cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo
patto nel mio sangue, che è versato per voi.”
Giovanni 6:63 “È lo Spirito che vivifica; la carne non è
di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.”
1 Corinzi 11:26 “Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete
da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga”).
• Non siamo cannibali quando mangiamo il pane e beviamo il vino della
Cena del Signore.
• Sono simboli!
• Paolo ci chiama a discernere il corpo e il sangue di Gesù in
questi simboli, ma rimangono simboli.
• Buttare via l’eccesso di pane e vino non è un peccato!
• L'idea del prete mago, capace di trasformare il pane in corpo di Gesù
e il vino in sangue di Gesù non è biblica.
• Questa idea è pagana.
• Gesù dice che siamo tutti fratelli; non c'è una categoria
speciale con doni magici.
• Non c’è niente di magico nella Cena del Signore, ma c’è
qualcosa di potente che bisogna discernere.
B4.- Non di pane solo
• Gesù ha risposto al diavolo che lo tentava che gli esseri umani
non vivono solo di pane ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio: Ma
Gesù rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà
l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"» (Matteo
4:4).
• La parola di Dio è cibo spirituale e chi non se ne ciba s'indebolisce.
• Per diventare utile il pane materiale deve essere:
- ingerito
- digerito
- assorbito
- assimilato
• C'è qualcosa di parallelo con la parola di Dio.
• Ingerirla (leggerla) è indispensabile ma non basta!
• C’è un processo per capirla, meditarla e assimilarla per
fede:
“Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia;
a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla, non
essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata. (Ebrei
4:2).
• C'è una parola della predicazione che non giova a nulla non per
colpa del predicatore ma per motivo d'incredulità degli ascoltatori!
• Ci sono degli ascoltatori che si limitano ad ascoltare e che ascoltano
male. Gesù diceva: “Attenti dunque a come ascoltate” (Luca
8:18a).
• Ci sono anche degli ascoltatori che perseverano e non dimenticano
la Parola di Dio: “Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè
nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore
smemorato, ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare.
(Giacomo 1:25).
• Mettere in pratica la Parola di Dio è identico ad assimilarla!
• Il seminatore fa un buon lavoro; il seme è ottimo e il terreno
che lo riceve deve essere buono.
• Gesù dice che una parte del seme cade su terreni dove non può
crescere e portare frutto
(Vedi Matteo 13:1-17 “In quel giorno Gesù, uscito di casa, si mise
a sedere presso il mare; e una grande folla si radunò intorno a lui;
cosicché egli, salito su una barca, vi sedette; e tutta la folla stava
sulla riva. Egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo:
«Il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte del
seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. Un'altra cadde
in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché
non aveva terreno profondo; ma, levatosi il sole, fu bruciata; e, non avendo
radice, inaridì. Un'altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la
soffocarono. Un'altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il
cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi oda».
10 Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli
loro in parabole?» Egli rispose loro: «Perché a voi è
dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato.
Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza;
ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo
loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né
comprendono. E si adempie in loro la profezia d'Isaia che dice:
"Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri
occhi e non vedrete; perché il cuore di questo popolo si è fatto
insensibile: sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, per non
rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi, e di comprendere
con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca". Ma beati
gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono!
In verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le
cose che voi vedete, e non le videro; e udire le cose che voi udite, e non le
udirono.”).
B5.- Affamati di giustizia
• “Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché
saranno saziati” (Matteo 5:6).
• Nelle beatitudini Gesù parla di una fame e sete di giustizia.
• Gesù parla anche, al futuro, di sazietà.
• Bisogna definire la giustizia di cui parla Gesù.
- C’è una giustizia sociale per la quale i sindacati lottano
- C’è una giustizia legale che esclude la corruzione
- C’è una giustizia spirituale collegata al perdono dei peccati
• Mentre i due primi aspetti della giustizia sono importanti, anche per
Dio, la giustizia di cui parla Gesù è quella del perdono o del
castigo collegato ai peccati.
• Gesù incarna la giustizia perché ha pagato per i peccati.
• Dio è giusto e non può chiudere un occhio sui peccati
degli esseri umani.
• Quelli che hanno fame e sete della giustizia di Dio sono consapevoli
di non potere pagare il prezzo dei loro peccati.
• Nessuno ha fame di quello che può compiere con le proprie risorse.
• La salvezza è fuori portata umana e procede dalla grazia di Dio.
• Gesù ha apportato la grazia (Giovanni 1:17 “Poiché
la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità
sono venute per mezzo di Gesù Cristo.).
• La fame e la sete di giustizia non sono un capriccio, ma un bisogno
profondo di riconciliazione con Dio.
• Come il sacrificio di Gesù soddisfa la Giustizia non è
semplice.
• Quello che è semplice, invece, è che lo fa!
• “L'anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso,
e la mia bocca ti loderà con labbra gioiose” (Salmi 63:5).
• Gesù sazia la nostra fame di giustizia spirituale.
• Gesù è stato fatto giustizia per noi (1 Corinzi 1:30 “Ed
è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è
stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione”).
B6.- Nel principio era la Parola
• “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò
che si ascolta viene dalla parola di Cristo”. (Romani 10:17).
• La parola di Gesù alimenta la fede dei figli/e di Dio.
• La fede può crescere o diminuire a secondo del cibo che riceve
o non riceve.
• La fede cristiana ha le sue radici nella parola di Cristo.
• Gesù ha parlato e la Bibbia ci presenta una parte delle sue parole.
• Gesù parla ancora e le sue pecore conoscono la sua voce (Giovanni
10:4 “Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e
le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.”).
• Ci sono altre voci nel mondo e seducono tanta gente.
• Gesù insegnava a stare attenti ai falsi profeti (Matteo 7:17
“Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa
frutti cattivi.”).
• La fede che non è radicata nella parola di Dio non è fede
cristiana, ma fantasia.
• La fede è la risposta a una parola di Dio;
• Dio risponde a questa fede. La sequenza è:
- Dio parla (promessa o ordine)
- L’essere umano ascolta, crede e agisce
- Dio interviene
• Gesù dà una missione ai suoi discepoli e li chiama ad
andare.
• Ovviamente la chiamata deve essere personalizzata per ognuno con dettagli
relativi al luogo (dove?), al tempo (quando?), all'organizzazione (con chi?),
ecc.
• Discernere la chiamata di Dio per ognuno richiede la conoscenza della
voce del Pastore.
• Certi ignoranti fanno passi di fede senza avere ricevuto una parola
di Dio.
• Essi dicono “Partiamo per fede perché sappiamo che Dio
provvederà!”.
• Tale dichiarazione sembra molto spirituale, ma se Dio non chiama a partire,
farlo è stoltezza.
• Lo stolto aspetta l’intervento di Dio dopo avere scambiato la
sua volontà con quella di Dio.
• Lo stolto pensa che Dio debba rispondere alla sua grande fede, ma è
solo grande fantasia.
• Lo stolto non si nutre della Parola di Dio, ma della propria fantasia.
• Quando al principio di ogni decisione non c’è la parola
di Dio, c’è solo fantasia.
B7.- Dare e ricevere
• Gesù insegna a pregare «Dacci …»
• In un mondo nel quale tutto si compra e si vende, dare e ricevere appartiene
a un'altra economia.
• Dare è espressione dell’amore.
• Dio dà perché ci ama. (vedi Giovanni 3:16 “Perché
Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché
chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”)
• Il pane quotidiano spirituale viene da Dio. Dio lo dà!
• Dipendiamo direttamente da Dio.
• Dio provvede (YHWH-Jireh) perché Dio ama.
• La dipendenza è quotidiana e ci vuole tempo per ascoltare Dio,
ogni giorno.
• Dio parla ogni giorno e bisogna raccogliere la manna con perseveranza,
ogni giorno.
• La manna viene da Dio ma raccoglierla viene dagli uomini.
• Dio è fedele ogni giorno, ma se trascuriamo la raccolta della
manna, essa diviene inutile e moriamo di fame in mezzo al cibo che Dio ha dato.
• La preghiera "Dacci oggi il pane quotidiano!" comporta l'impegno
personale di raccoglierlo.
• Dio dà e io ricevo.
• Il binomio dare/ricevere è vitale.
• Dio fa sempre il suo (dare) ma se io non faccio il mio (ricevere), non
ho le forze per progredire.
• Dio non dà quello che voglio ma quello che è necessario.
• Nel binomio vendere/comprare, non c’è amore;
• Nel binomio dare/ricevere, c’è amore.
B8.- Predicare il cibo giusto
• “Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio;
se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la
forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per
mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei
secoli dei secoli. Amen” (1 Pietro 4:11).
• Ci vuole molto tempo per studiare la bibbia e ricevere da Dio il pensiero
da condividere con la chiesa locale (gli oracoli di Dio).
• Quando il tempo scarseggia, la qualità della predicazione patisce.
• Molti predicatori lavorano a pieno tempo nel mondo per guadagnare la
pagnotta.
• Essi hanno poco tempo per preparare l'insegnamento e le loro famiglie
fanno grandi sacrifici.
• Spesso, essi sperano di ricevere l'ispirazione quando parlano, ma tendono
a dire quello che sanno e a rimanere superficiali.
• L'infantilismo non glorifica Dio.
• Pregate per i predicatori!
• Ci vuole un cibo solido: Infatti, dopo tanto tempo dovreste già
essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi
elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte
e non di cibo solido.
“Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia,
perché è bambino; […]
“Ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che
per via dell'uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il
male. “Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo,
tendiamo a quello superiore. (Ebrei 5:12-6:1).
• Non trascurare di tendere a quello che è superiore!
• La chiesa di Gesù insegna i primi elementi degli oracoli di Dio
(il latte spirituale) e gli altri elementi di questi oracoli (il cibo solido).
• I predicatori hanno una grande responsabilità nell’annunciare
tutti gli oracoli di Dio (latte e cibo solido).
• La chiesa locale ha una grande responsabilità nel pregare per
i predicatori e sostenerli.
B9.- Adoperatevi per il cibo che dura
• “Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura
in vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di
lui il Padre, cioè Dio, ha posto il proprio sigillo». (Giovanni
6:27).
• Ci sono delle ricette di famiglia che sono segreti trasmessi da nonna
a mamma e da mamma a figlia.
• Non devono essere perse ma trasmesse di generazione in generazione.
• Paolo ci chiama anche a trasmettere le ricette del cibo gustoso che
abbiamo ricevute.
• Le generazioni successive devono conoscerle:
“e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale
a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. (2 Timoteo 2:2).
• Chiedere a Dio di darci il pane spirituale quotidiano ci coinvolge
nel trasmettere il cibo spirituale.
• Quello che ho ricevuto nel passato deve passare ad altri cristiani che
ne hanno bisogno oggi.
• Se non lo faccio, questi cristiani avranno fame.
• Alimentare gli altri equivale ad alimentare Gesù:
“Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi,
i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato preparato
fin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare;
ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; (Matteo 25:34-35).
• C'è una grande fame di Dio attorno a noi.
• Dio ci chiama a condividere la Parola di Dio che è il vero cibo.
• Quando condivido il mio pane materiale, ne ho meno;
• Quando condivido il mio pane spirituale, non ne ho di meno.
• La parola profetica è data dallo Spirito Santo per l'edificazione
della Comunità.
• Chi è timido e non comunica la parola che ha ricevuto per alimentare
i suoi fratelli e sorelle è colpevole.
• Sequestrare la parola profetica impedisce qualcuno di esserne cibato.
• A volte, bisogna preparare il cibo materiale e cucinarlo.
• Ci vuole tempo tra il mercato e la tavola.
• I predicatori sono i cuochi di servizio.
• I predicatori passano tempo a raccogliere il pensiero di Dio per la
Comunità e a preparare il messaggio.
• Paolo chiedeva la preghiera della Comunità per potere predicare
il messaggio giusto con le parole giuste:
“Pregate nello stesso tempo anche per noi, affinché Dio ci apra
una porta per la parola, perché possiamo annunciare il mistero di Cristo,
a motivo del quale mi trovo prigioniero, e che io lo faccia conoscere, parlandone
come devo. (Colossesi 4:3-4).
• La Comunità prega per i predicatori che dispensano il cibo spirituale!
• Grazie per le vostre preghiere!
• “Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di
giustizia, perché è bambino; ma il cibo solido è per gli
adulti; (Ebrei 5:13-14a).
• Latte spirituale:
• bambini: si!
• adulti: no!
• Cibo solido:
• bambini: no!
• adulti: si!
• Ci sono dei bambini frustrati perché il cibo che ricevono è
solido!
• Ci sono degli adulti frustrati perché il cibo che ricevono è
liquido!
• Il menù "bambini" è infantile per gli adulti!
• Il menu «adulti» è indigesto per i bambini!
• Paolo faceva appello all'intelligenza dei suoi interlocutori adulti:
“Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi su quel che dico”
(1 Corinzi 10:15).
• L’intelligenza è spesso disprezzata, nelle chiese evangeliche,
ma Dio non ce l’ha data per chiederci di disprezzarla.
• Paolo ci chiama ad avere un mente rinnovata, non trascurata:
“ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente”
(Romani 12:2).
• Perché lasciare l’uso del cervello solo ai filosofi o
ai scienziati?
• La mente rinnovata è necessaria per capire la Parola di Dio.
• Ci spetta santificare la nostra mente e sottometterla a Dio.
• L’intelligenza non serve a convincere nessuno, perché convincere
è opera dello Spirito Santo.
• Paolo l’utilizzava per persuadere i suoi ascoltatori:
“E, avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran
numero; ed egli dalla mattina alla sera annunciava loro il regno di Dio, rendendo
testimonianza e cercando di persuaderli, per mezzo della legge di Mosè
e per mezzo dei profeti, riguardo a Gesù” (Atti 28:23).
• L’intelligenza è un talento che Dio ci confida e che Gesù
c’insegna a non seppellire!
• Quando Paolo si è convertito, non ha perso né la conoscenza
delle Scritture che ogni Farisei doveva avere né la sua capacità
di costruire argomenti credibili.
• Paolo pregava con lo spirito e pregava anche con l’intelligenza:
“Che dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche
con l'intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche
con l'intelligenza. (1 Corinzi 14:15).
• Paolo scriveva con lo spirito e anche con l’intelligenza:
“Leggendo, potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo”
(Efesini 3:4).
• L’intelligenza serve anche a preparare il cibo della predicazione,
dello studio biblico e dei libri cristiani.
• Quando gli ingredienti sono buoni, il cibo merita di essere ben preparato
e l’intelligenza gioca un ruolo.
• Studiare coinvolge il pensiero, la mente, la memoria e l’intelligenza.
• I discepoli hanno seguito l’insegnamento di Gesù.
• La parola «discepolo» significa «studente».
• L’intelligenza non rimpiazza lo spirito, ma Dio agisce anche al
livello dell’intelligenza.
• Nessuno può adoperarsi per il cibo che dura senza coinvolgere
la propria intelligenza.
B10.- Bocca aperta
• Sembra ovvio, ma per mangiare il pane, bisogna aprire la bocca.
• Ci vuole un'apertura selettiva.
• La bocca si apre per il pane ma si chiude per il veleno.
• Dio dà il pane quotidiano.
• Dio non dà veleno ma c'è veleno attorno a noi.
• Chi chiude continuamente la bocca per paura del veleno non mangia mai
il pane.
• Chi apre la bocca a tutto mangia pane e veleno!
• Chi ha paura e chiude la bocca muore di fame.
• Chi è stolto con una bocca sempre aperta muore di avvelenamento.
• Dio non vuole la morte di nessuno.
• La nostra apertura o chiusura al dono di Dio può farci morire
o vivere se non siamo saggi.
• La nostra chiusura o apertura al veleno del diavolo può farci
vivere o morire se non siamo saggi.
• Siamo chiamati a essere saggi per selezionare il cibo spirituale che
lasciamo entrare nella bocca.
• Siamo chiamati a essere credenti, non creduloni.
• C’è un tsunami di credenza irrazionale (veleno) che passa
sul mondo.
• “E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli
chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece
un serpente? Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? Se voi, dunque,
che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più
il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»
(Luca 11:11).
• Gesù parla di un padre a chi il figlio chiede pane, come nella
preghiera “Padre nostro”.
• Gesù dice che un padre (anche se è malvagio) dà
buone cose ai suoi figli.
• In particolare a un figlio che chiede pane, nessun padre dà una
pietra.
• A maggiore ragione Dio darà pane ai suoi figli/e che lo pregano.
• C’è spesso una diffidenza verso Dio… “Chi sa
se Dio non mi darà una pietra invece di pane?”.
• Gesù dice, invece, che un padre:
- ama i suoi figli/e!
- ha piacere a dare buone cose ai suoi figli/e!
- non inganna i suoi figli/e!
- non fa pagare niente ai suoi figli/e perché dà!
• “Se mi apro allo Spirito Santo, chi sa se un demone non approfitterà
del cuore aperto per entrare?”
• Gesù dice che non è il caso. Dio non lo permette.
• Chi chiede pane a Dio riceve pane da Dio, non pietre!
RIMETTICI I NOSTRI DEBITI
Voi dunque pregate così:
"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il
tuo regno;
sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il
nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo
rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal
maligno. Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in
eterno. Amen." (Matteo 6:9-13).
A.- Perdono di Dio agli esseri umani
A1.- Perdono e giustizia
A2.- Chi può perdonare?
A3.- Ravvedimento e perdono
A4.- Perdono e amore
A5.- Gli effetti del perdono
A6.- Perdonato una volta, perdonato per sempre?
A7.- L’autorità di perdonare
A8.- Profezie di perdono
A1.- Perdono e giustizia
• Il perdono e la giustizia entrano in conflitto.
• Per la giustizia, c'è un conto da saldare e non può essere
ignorato.
- Dio è giusto
- Dio è amore
• L’amore di Dio non può cancellare la sua giustizia
• La legge dice che il conto (salario) del peccato è la morte
• L’alternativa è:
- Dio perdona e non è giusto
- Dio è giusto e non perdona
• Giustificare i peccatori (perdonare a loro) e essere giusto è
l’equazione impossibile.
• Quello che è impossibile agli esseri umani non è impossibile
a Dio.
• Gesù ha risolto l’equazione impossibile: “Dio lo
ha prestabilito [Gesù] come sacrificio propiziatorio mediante la fede
nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso
i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare
la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi
colui che ha fede in Gesù. (Romani 3:25-26).
• Il sacrificio di Gesù è la soluzione all’equazione
impossibile.
• Il diavolo accusa i peccatori davanti a Dio e richiede il loro castigo:
“Allora udii una gran voce nel cielo, che diceva:
«Ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio
e il potere del suo Cristo, perché è stato gettato giù
l'accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti
al nostro Dio. (Apocalisse 12:10).
• La morte biologica dei peccatori non paga per i loro peccati
• Se non fosse così, tutti i peccatori sarebbero perdonati, poiché
tutti muoiono.
• Il corpo dei perdonati muore. Il perdono dato da Dio non cancella la
morte biologica.
• La morte biologica non è collegata al peccato.
• C’è una seconda morte che è morte spirituale:
“Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori,
gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello
stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda». (Apocalisse
21:8).
• La seconda morte è l’inferno.
• L’inferno è il castigo dei peccatori.
• Gesù ha pagato un caro prezzo per saldare il nostro conto.
• La sua morte ci ha risparmiato la nostra.
• Per perdonare Gesù ha dato sé stesso.
• Perdonare contiene dare.
• Il perdono di Dio toglie le conseguenze penali dei peccati confessati.
• Lo Spirito Santo opera nei cuori umani e dà una rivelazione chiamata
convinzione di peccati che spinge gli esseri umani a chiedere perdono a Dio.
• I religiosi fanno sforzi acrobatici per non peccare e pensano di essere
dispensati di chiedere perdono a Dio.
• Così pensano anche di non avere peccato contro gli altri.
• La religione, qualunque sia, è un mondo privo di vero perdono.
• La soluzione ai propri peccati, nelle religioni, è riscattarsi
con buone opere.
• Il peccatore "paga" per i suoi peccati e il perdono è
"dovuto" a chi ha peccato e pagato.
• Nel discorso religioso, non c'è gratitudine perché non
c’è grazia.
• Quando ho pagato la bolletta della luce, non ho nessuna gratitudine
verso l'enel.
• L'enel ha fatto il suo dovere e io ho fatto il mio.
• Siamo pari!
• Il mio rapporto con l'enel è privo di gratitudine e di amore.
• Dio non è l'enel e il perdono non è in vendita.
• Dare è contrario a vendere.
• In perdonare, c'è donare.
• Dio dà e il dono di Dio si chiama grazia
• Il perdono è una grazia gratuita.
A2.- Chi può perdonare?
• Gesù dimostra la sua autorità sul peccato.
• Giustamente, i farisei dicevano che solo Dio può perdonare i
peccati.
• Gesù è Dio incarnato.
• Gesù e il Padre sono uno
(Giovanni 17 “Gesù disse queste cose; poi, alzati gli occhi al
cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché
il Figlio glorifichi te, poiché gli hai dato autorità su ogni
carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dati.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui
che tu hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, avendo
compiuto l'opera che tu mi hai data da fare. Ora, o Padre, glorificami tu presso
di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse.
Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo; erano
tuoi e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola. Ora hanno conosciuto
che tutte le cose che mi hai date, vengono da te; poiché le parole che
tu mi hai date le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute e hanno veramente
conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati,
perché sono tuoi; e tutte le cose mie sono tue, e le cose tue sono mie;
e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo, ma essi sono
nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che
tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi.
Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai
dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio
di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. Ma ora io vengo
a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi
la mia gioia.
Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono
del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo,
ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono
del mondo. Santificali nella verità: la tua parola è verità.
Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo. Per loro
io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella verità.
Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo
della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono
in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai
mandato. Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano
uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti
nell'unità e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato,
e che li hai amati come hai amato me.
Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati,
affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai
amato prima della fondazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto,
ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato; e io
ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché
l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro».).
• Gesù insegnava: “Che cosa è più facile,
dire al paralitico: "I tuoi peccati sono perdonati" oppure dirgli:
"Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina"?
Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità
di perdonare i peccati, io ti dico», disse al paralitico, «àlzati,
prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua». Ed egli si alzò e, preso
subito il lettuccio, se ne andò via in presenza di tutti; sicché
tutti si stupivano e glorificavano Dio, dicendo: «Una cosa così
non l'abbiamo mai vista». (Marco 2:9-12).
• Nessun prete ha il potere di perdonare i peccati.
• Nell’AT, i peccati non erano perdonati e il sangue degli agnelli
non poteva purificare nessuno:
“perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga
i peccati”. (Ebrei 10:4).
• Dio aveva messo in parte i peccati confessati dagli israeliti ravveduti;
• il loro conto non era ancora saldato.
• Il sangue sparso profetizzava il sacrificio di Gesù
• Il perdono è una rivoluzione
A3.- Ravvedimento e perdono
• Chiedere perdono a Dio richiede umiltà.
• Ci vogliono criteri per definire il peccato.
• La legge di Mosè dà criteri morali.
• Siamo tutti colpevoli verso i due primi comandamenti:
- (1) Ama Dio
- (2) Ama il tuo prossimo.
• La nostra mancanza d'amore è un oltraggio verso Dio e verso
il nostro prossimo.
• Perciò dobbiamo chiedere perdono a Dio e al nostro prossimo.
• Il ravvedimento e il perdono dei peccati non è un tema che rallegra
il pubblico.
• C'è un modo sbagliato di generare colpevolezza.
• La vera consapevolezza della propria colpevolezza è opera dello
Spirito di Dio.
• Solo Lui sa convincere di peccato: “Quando sarà venuto,
convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio”.
(Giovanni 16:8).
• La Chiesa di Gesù è malata perché i suoi membri
hanno sperimentato né una vera convinzione di peccato né il perdono
di Dio.
• Come mai? Ci sono incomprensioni e confusioni:
- Le religioni limitano il peccato a un elenco di cose da non fare.
- Il concetto della grazia non è chiaro per tutti.
- Certi ignoranti pensano che Dio perdona automaticamente i peccati di tutti
perché Gesù è morto per questo.
• È insidioso perché c'è un elemento di verità
e un elemento di menzogna.
• Non c'è perdono da parte di Dio senza pentimento dei peccatori.
• Gesù predicava il ravvedimento dei peccati e ha mandato i suoi
discepoli a predicare il ravvedimento dei peccati:
“E, partiti, predicavano alla gente di ravvedersi; scacciavano molti demòni,
ungevano d'olio molti infermi e li guarìvano. (Marco 6:12-13).
• “«Così è scritto, che il Cristo avrebbe
sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si
sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti,
cominciando da Gerusalemme”. (Luca 24:46-47)
• Il pentimento (= ravvedimento) è liberatorio:
“Finché ho taciuto, le mie ossa si consumavano tra i lamenti che
facevo tutto il giorno. Poiché giorno e notte la tua mano si appesantiva
su di me, il mio vigore inaridiva come per arsura d'estate. [Pausa] Davanti
a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità.
Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE», e
tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato. (Salmo 32:3-5).
• “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto
da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità”. (1 Giovanni
1:9).
• La confessione di ogni peccato a Dio è una condizione per il
perdono.
• Confessare = ravvedersi!
• C’è 1 tripletta P, P&P: Peccato, Pentimento e Perdono.
• Dio perdona quando gli esseri umani si pentono per bene dei loro peccati.
• Dio perdona chi si ravvede nel nome di Gesù.
• Il vero ravvedimento non è una formalità religiosa.
• Il vero ravvedimento non è piangere perché il peccato
fa soffrire.
• Il vero ravvedimento richiede umiltà.
• Spiegare a Dio perché abbiamo peccato NON è ravvedimento.
A4.- Perdono e amore
• “Perciò io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati,
perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Quelli che erano
a tavola con lui cominciarono a dire in loro stessi: «Chi è costui
che perdona anche i peccati?» Ma egli disse alla donna: «La tua
fede ti ha salvata; va' in pace». (Luca 7:47-50).
• Il testo originale significa: i suoi molti peccati le sono perdonati,
perciò ha molto amato.
• Il perdono immeritato riempie d’amore il cuore di chi è
stato/a perdonato/a.
• Il perdono è un atto di amore che genera amore.
• L’amore verso Dio che brucia nel cuore dei perdonati diviene un
potente motore per:
- Dare a Dio il primo posto
- Ubbidire a Dio
- Cercare di fare piacere a Dio
- Camminare nella luce
- Praticare la giustizia
• L’amore è frutto dello Spirito Santo (Galati 5:22 “Il
frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;”).
• I religiosi che si autogiustificano non hanno amore verso Dio.
• I religiosi che si autogiustificano disprezzano il loro prossimo.
• Sola la grazia di Dio che perdona genera amore!
A5.- Gli effetti del perdono
• La coscienza viene purificata.
• Il mio nome viene scritto nel libro della vita.
• La paura del castigo svanisce.
• C’è una gratitudine immensa che spinge a fare piacere a
Dio
• Il perdono di Dio spinge gli esseri umani a perdonarsi a vicenda
• Il perdono di Dio non è un tasto “RESET”.
• C’è un aspetto penale che riguarda la legge.
• C’è un aspetto meccanico che riguarda le conseguenze.
• Se faccio un incidente con la macchina perché non ho rispettato
la legge, ci sono due conseguenze:
1. una multa (aspetto penale)
2. una macchina distrutta (aspetto meccanico)
• Il perdono di Dio non ci rende migliori.
• Il perdono di Dio riguarda quello che ho fatto, non quello che sono.
• Sono un peccatore e il perdono non cambia il mio essere.
• Quando scopriamo il perdono di Dio, il nostro cuore esulta e loda il
Signore come Davide:
“Beato l'uomo a cui la trasgressione è perdonata e il cui peccato
è coperto! Beato l'uomo a cui il SIGNORE non imputa l'iniquità
e nel cui spirito non c'è inganno! Finché ho taciuto, le mie ossa
si consumavano tra i lamenti che facevo tutto il
giorno”. (Salmo 32:1-3).
• Un primo effetto del perdono è una vera gratitudine che si
manifesta nelle parole (lode, canto, testimonianza) e negli atti (ubbidienza,
zelo per il RdD).
La risposta al sacrificio della vita di Gesù per il mio perdono è
il sacrificio della mia vita per la sua gloria
(vedi Romani 12:1 “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di
Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio;
questo è il vostro culto spirituale”)!
• Un altro effetto del perdono è una coscienza purificata.
L’alternativa a una coscienza indurita è una coscienza purificata!
Per sopravvivere alle accuse della coscienza, tanta gente si indurisce e diviene
sorda al suo messaggio.
• Un altro effetto del perdono ricevuto da Dio è il perdono accordato
agli esseri umani che ci hanno offesi.
A6.- Perdonato 1x, perdonato per sempre?
• Dio perdona i peccati commessi fino a oggi.
• Il perdono che Dio accorda non include i peccati futuri.
• Se il perdono fosse anche per i peccati futuri, ci sarebbe carta bianca
per peccare.
• Il sangue di Gesù è abbastanza efficace per perdonare
i peccati futuri a condizione che ci sia ravvedimento da parte dei peccatori,
anche per essi.
• Chiedere perdono non è una formalità amministrativa.
• Il perdono riguarda quello che abbiamo fatto.
• Il perdono non cambia quello che siamo.
• Siamo peccatori e peccheremo ancora domani.
• Avremo bisogno di chiedere perdono a Dio anche domani.
• Nell'AT, gli israeliti presentavano un agnello in sacrificio per i
peccati commessi dopo il sacrificio precedente.
• Poteva diventare una tradizione vuota di senso ma poteva anche essere
un potente ricordo del bisogno continuo di perdono.
• Un israelita che aveva presentato un sacrificio espiatorio per 20 anni
continuava a peccare.
• Se smetteva di ravvedersi i peccati commessi dopo l'ultimo perdono non
erano più perdonati.
• Similmente, un cristiano che non si ravvede più non è
più perdonato.
• I peccati confessati sono perdonati per sempre ma quelli non confessati
non sono perdonati.
• In questo caso tale cristiano perde la sua salvezza.
• Perdere la salvezza non mette in questione la fedeltà di Dio
in quanto Dio rimane fedele ma i peccatori se ne allontanano.
• La salvezza è un contratto tra il Salvatore e il salvato.
• Se il salvato è infedele, il contratto è invalidato ma
il Salvatore non ha cambiato.
• I peccati perdonati sono perdonati per sempre, ma Dio non ha promesso
di perdonare per sempre chi si è ravveduto una volta.
• Dio è fedele anche se siamo infedele, ma non significa che Dio
perdoni automaticamente i peccati di chiunque si tira indietro.
• Il perdono è sempre collegato al ravvedimento e chi non si
ravvede più non è perdonato
“Tu, figlio d'uomo, di' ai figli del tuo popolo: "La giustizia del
giusto non lo salverà nel giorno della sua trasgressione; l'empio non
cadrà per la sua empietà nel giorno in cui si sarà allontanato
dalla sua empietà; nello stesso modo, il giusto non potrà vivere
per la sua giustizia nel giorno in cui peccherà". Quando io avrò
detto al giusto che per certo egli vivrà, se egli confida nella propria
giustizia e commette l'iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno
più ricordati, e morirà per l'iniquità che avrà
commessa. Quando avrò detto all'empio: "Per certo tu morirai",
se egli si allontana dal suo peccato e pratica ciò che è conforme
al diritto e alla giustizia, […] senza
commettere l'iniquità, per certo egli vivrà, non morirà;
(Ezechiele 33:12-14).
A7.- L’autorità di perdonare
• Gesù dimostra la sua autorità sul peccato.
• Giustamente, i farisei dicevano che solo Dio può perdonare i
peccati.
• Gesù è Dio incarnato. Gesù è il Padre sono
uno.
• Che cosa è più facile, dire al paralitico:
"I tuoi peccati sono perdonati" oppure dirgli: "Àlzati,
prendi il tuo lettuccio e cammina"? Ma, affinché sappiate che il
Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, io ti
dico», disse al paralitico, «àlzati, prendi il tuo lettuccio
e va' a casa tua». Ed egli si alzò e, preso subito il lettuccio,
se ne andò via in presenza di tutti; sicché tutti si stupivano
e glorificavano Dio, dicendo: «Una cosa così non l'abbiamo mai
vista». (Marco 2:9-12).
• Gesù definisce la priorità.
• Il vero problema di questo paralitico non era la sua paralisi, ma i
suoi peccati.
• Gesù non dice che la sua paralisi era dovuta al suo peccato.
• Se fosse stato il caso, l’uomo sarebbe stato guarito quando i
suoi peccati sono stati perdonati.
• Non è stato il caso. In un secondo tempo, Gesù ha guarito
il corpo invalido per dimostrare la sua autorità di perdonare i peccati.
• Gesù non ha associato un demone alla paralisi di questo uomo.
• Non ci sono demoni in ogni malattia.
Qualcuno chiederà come Gesù ha potuto perdonare peccati prima
che il suo sangue sia stato versato.
• Gesù era Figlio di Dio, prima di essere sacrificato.
• In quanto Figlio di Dio, Gesù aveva il potere di perdonare come
Dio-Padre lo poteva.
• Il peccato è disordine.
• Il perdono cancella il disordine.
• Il perdono ristabilisce l’ordine spirituale.
• Gesù è Signore del corpo, dell’anima e dello spirito
umano.
• L’opera di Gesù si stende su tutta la persona umana.
• Gesù continua a operare nella vita (corpo, anima e spirito) di
chi riconosce la sua autorità e vi si sottomette.
• “Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si
converta egli al SIGNORE, che avrà pietà di lui, al nostro Dio
che non si stanca di perdonare. (Isaia 55:7).
A8.- Profezie di perdono
• Tutti i testi dell’AT parlano di perdono al futuro:
«Un salvatore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno
dalla loro
rivolta», dice il SIGNORE. (Isaia 59:20).
Isaia parla di un salvatore che verrà, al futuro.
- Geremia profetizzava un patto futuro “Questo sarà il mio patto”,
perché il patto stabilito con Mosè non poteva togliere i peccati:
“Perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga
i peccati.
(Ebrei 10:4).
“Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «in cui io farò
un nuovo patto con la casa
d'Israele e con la casa di Giuda;” (Geremia 31:31).
«ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele,
dopo quei giorni», dice il SIGNORE: «io metterò la mia legge
nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio,
ed essi saranno mio popolo. Nessuno istruirà più il suo compagno
o il
proprio fratello, dicendo: "Conoscete il SIGNORE!", poiché
tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande», dice
il SIGNORE. «Poiché io perdonerò la loro iniquità,
non mi ricorderò del loro peccato». (Geremia 31:33-34).
• Mentre Gesù rompeva il pane e distribuiva il calice, parlava
di un patto nuovo nel suo sangue!
• Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo
calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi.
(Luca 22:20).
• Gesù parla del nuovo patto al presente e lo sigilla con il
proprio sangue. Gesù è il compimento delle profezie che parlavano
del perdono al futuro:
“Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE; «anche se i vostri
peccati fossero come
scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora,
diventeranno come la lana. (Isaia 1:18).
“Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni
e non mi
ricorderò più dei tuoi peccati” (Isaia 43:25).
• “Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi
sopra alla colpa del resto della tua eredità? Egli non serba la sua ira
per sempre, perché si compiace di usare misericordia. Egli tornerà
ad avere pietà di noi, metterà sotto i suoi piedi le
nostre colpe e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati. (Michea
7:18-19).
• Non c’è perdono in nessun’altro; non c’è
salvezza in nessun altro poiché Gesù è l’unico nome
che è stato dato all’umanità tramite il quale possiamo essere
salvati:
“In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto
il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale
noi dobbiamo essere salvati» (Atti 4:12).
• Gesù è l’unico Salvatore dai peccati, perché
è l’unico sacrificio che soddisfa la giustizia di Dio.
NON CI ESPORRE ALLA TENTAZIONE
“Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il
nostro pane quotidiano; rimettici i
nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci
esporre alla tentazione, ma
liberaci dal maligno. Perché a te appartengono il regno, la potenza e
la gloria in eterno. Amen." (Matteo 6:9-13).
A.- Non ci esporre alla tentazione
A1.- Prova e seduzione
A2.- Un processo di morte
A3.- Concupiscenza e corruzione
A4.- Qualcosa ti manca!
A5.- Decimo comandamento
A6.- La tentazione di Gesù
A7.- Giobbe
A8.- Alle radici della tentazione
A9.- Il problema del male
A10.- Non tentare Dio
A1.- Prova e seduzione
• La parola tentazione ha due sensi diversi che
bisogna distinguere.
• Il primo senso è colui della prova che serve a fortificare le
nostre risorse e a sbarazzare la nostra fede dalle scorie della religione: affinché
la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa
dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di
lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.
1 Pietro 1:7.
• L’insegnante che mette i suoi studenti alla prova non ha l’obiettivo
di bocciali malvagiamente, ma di stimolarli a progredire.
• Queste prove sono necessarie e Gesù non parla di queste prove,
nella preghiera del “Padre Nostro”.
A2.- Un processo di morte
• Il secondo senso contiene l’idea di seduzione, di inganno, di
volontà di nuocere.
• È di questo tipo di tentazione che Gesù parla.
• La seduzione non viene da Dio!
• C’è dunque un seduttore malvagio che prova a fare cadere
i figli/ di Dio.
• Questo seduttore lavora sul terreno della concupiscenza:
“Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»;
perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non
tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che
lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce
il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte (Giacomo
1:13-15).
Il serpente, nel giardino d’Eden ha fatto notare ai nostri antenati
che c’era qualcosa che mancava nella loro vita, cioè la conoscenza
del bene e del male.
• Il serpente ha toccato il tasto della concupiscenza.
• La concupiscenza è una tappa nel processo che porta alla morte.
• Non entrare in questo processo (ingranaggio)!
A3.- Concupiscenza e corruzione
• “Attraverso queste ci sono state
elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse
voi diventaste partecipi della natura divina, dopo essere sfuggiti alla corruzione
che è nel mondo a causa della concupiscenza” (2 Pietro 1:4).
• La base della corruzione è la concupiscenza.
• Dio non ci ha chiamati a concupire ma a partecipare alla natura divina.
• La concupiscenza aveva fatto rinunciare Adamo ed Eva alla natura divina.
• Gesù ci propone la strada inversa, cioè di rinunciare
alla concupiscenza per partecipare alla natura divina.
“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama
il mondo, l'amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò
che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli
occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo
passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in
eterno” (1 Giovanni 2:15-17).
• La concupiscenza non rende nessuno felice!
• La concupiscenza fa correre il mondo, ma il mondo non è felice!
• C’è un inganno nella concupiscenza come in un’esca
sull’amo. Guai al pesce che morde l’esca!
• Gesù ha discernito la manovra del diavolo e ha rifiutato di mordere
l’esca che gli era presentata con insistenza.
A4.- Qualcosa ti manca!
• Gesù era nella stessa situazione di Adamo
ed Eva nel giardino d’Eden e il serpente ha utilizzato la stessa tecnica:
“Ti manca qualcosa e ti l’offro!”.
• Gesù aveva fame e gli mancava il pane, ma Gesù non ha
fatto dalla sua fame per il pane materiale una priorità.
• Gesù ha resistito al tentatore e ci aiuta a resistere quando
l’invochiamo e riceviamo le sue risorse:
“Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con
noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi
in ogni cosa, senza commettere peccato” (Ebrei 4:15).
• Il Salmo 23:1 comincia con una confessione fortissima:
“Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca”.
Al tentatore che ripete “Ti manca qualcosa!”, Davide c’insegna
a rispondere “il Signore è il mio Pastore,
nulla mi manca!”.
• Quello che il tentatore offre agli esseri umani non è una soluzione
a un problema ma un problema in più!
• Dio c’invita a pensare onestamente ai motivi che ci fanno desiderare
qualcosa o qualcuno, cioè a quello che ci manca.
• Abbiamo dei veri problemi e Dio ha previsto di darci delle vere soluzioni
ai nostri bisogni.
• Il peccato non è mai una vera soluzione! Anzi, il peccato è
un vero problema.
• Guai a chi chiama soluzione quello che è un problema e problema
quello che è una soluzione!
Dio ci offre delle soluzioni; il diavolo ci offre problemi travestiti in soluzioni:
“Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti che si travestono da
apostoli di Cristo. Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana
si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche
i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia;” (2 Corinzi
11:13-15).
• Una falsa soluzione non risolve mai un vero problema.
• Dio ci chiama a cercare vere soluzioni ai nostri problemi. Dio non dice
mai che non ha soluzioni per i nostri problemi.
• Dio ha soluzioni che non possiamo immaginare in anticipo e la sua saggezza,
forza e bontà ci meravigliano.
A5.- Decimo comandamento
• La concupiscenza ha una lunga storia nell’umanità.
• La concupiscenza è collegata alla gelosia e all’invidia.
• La concupiscenza è insaziabile.
• La concupiscenza è un tiranno che rovina la vita.
• La legge dice: “Non concupire!” (Esodo 20:17);
• Gesù dice: “Voglio risolvere il problema che ti spinge
a concupire!”.
• Gesù non ci dà quello che vogliamo, ma quello di cui abbiamo
veramente bisogno. Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose;
ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Matteo
6:32.
• Abbiamo bisogno di essere guariti dalla corruzione che ci fa concupire!
• Il comandamento di Dio è buono e Dio ci chiama a non concupire
perché sa che farlo ci nuoce.
• La concupiscenza può invadere il pensiero, renderci gelosi degli
altri, stimolarci a essere ingegnosi per il male nonché renderci colpevoli.
• Rifiutare di dare retta al suggerimento della concupiscenza libera il
pensiero e risparmia un cammino di dolore.
• Dio lo dice per il nostro bene; non per capriccio suo!
A6.- La tentazione di Gesù
• Subito dopo il suo battesimo d’acqua nel
fiume Giordano,
Gesù è stato guidato dallo Spirito Santo nel deserto dove è
stato tentato per quaranta giorni:
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato
dal diavolo. (Matteo 4:1).
• Il diavolo era il tentatore, non lo Spirito Santo.
• Conosciamo tre proposte del diavolo per tentare Gesù, ma Gesù
è stato tentato anche in molte altre cose nei tre anni del suo ministero
terrestre.
- Che senso aveva la tentazione di Gesù?
- Perché Dio ha permesso che Gesù sia tentato?
- Perché la vittoria di Gesù non ha zittito il diavolo per sempre?
• Gesù non era immune alle tentazioni.
• Gesù è stato tentato dopo avere ricevuto lo spirito Santo
come una colomba.
• La tentazione non è un rito d’iniziazione che bisognerebbe
superare per ricevere lo Spirito Santo o cominciare un ministero.
• Gesù ha saputo RESISTERE al diavolo e respingere le sue tentazioni
con le Scritture.
• Che ruolo ha giocato lo Spirito Santo nella gestione delle tentazioni?
• Lo Spirito Santo ha guidato Gesù nella verità, mentre
il diavolo voleva guidarlo nella menzogna.
• Gesù è stato continuamente tentato per tutti gli anni
del suo ministero.
• Il diavolo ha continuato a provare G in numerosi modi.
• Dopo la tentazione nel deserto, Gesù è stato esposto a
numerose tentazioni ma ha saputo resistere:
“Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con
noi nelle nostre debolezze, poiché egli [Gesù] è stato
tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato” (Ebrei 4:15).
• Gesù è probabilmente stato tentato di gettare la spugna
perché:
- il popolo a chi era venuto per rivelare il Padre era accecato.
- La religione aveva cacciato Dio via dall’umanità v I suoi numerosi
avversari cogitavano piani per intrappolarlo
• Gesù era veramente libero e non ha mai detto “La tentazione
è stata più forte di me!”;
• Gesù è stato più forte della tentazione.
• Gesù vuole e può renderci più forte della tentazione.
• La fede nella vittoria di Gesù permette di essere più
forti della tentazione.
• La verità ci rende liberi (Giovanni 8:32)
• Lo Spirito santo ci guida nella verità
• Impariamo a essere liberi verso la tentazione
• Quando la tentazione ci mette a disagio, significa che non siamo ancora
liberi.
A7.- Giobbe
• “Avete udito parlare della costanza di Giobbe,
e conoscete la sorte finale che gli riserbò il
Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso”
(Giacomo 5:11b).
• La Bibbia parla di un uomo integro che è stato tentato/provato
da Satana; il suo nome è Giobbe.
• Che cosa c’insegnano le tentazioni che Giobbe ha affrontate?
• Che cosa Giobbe ha imparato attraverso le tentazioni che ha vissute?
• Se Dio ha permesso le prove di Giobbe, non è per caso.
• Dio utilizza le prove e le tentazioni per insegnarci qualcosa.
• Fare tesoro delle scoperte di Giobbe è necessario.
• Giobbe ha scoperto che:
- i suoi amici non sono stati in grado di aiutarlo con la loro buona morale
- siamo spesso soli con Dio, nella prova.
- Dio non ha perso il controllo sull’evoluzione della vita dei suoi fedeli
- C’è un mondo spirituale invisibile che interagisce con il mondo
visibile
- La fiducia in Dio è preferibile alla ribellione
- Dio è misericordioso e dà la vittoria
• Se siamo docili, impariamo rapidamente.
• Se siamo ribelli, ci vorrà molto tempo.
• Essere tentato non significa avere peccato!
A8.- Alle radici della tentazione
• Perché c'è un desiderio più
o meno nascosto di fare il male?
• Associamo «Fare il male» con un appagamento in termine di
piacere.
• C'è una mancanza di piacere profonda e gli esseri umani si danno
da fare per colmare questa mancanza.
• Si tratta, forse, solo di un'illusione che rende la gente immaginativa
e la spinge su la strada del male.
• Fare il male per farsi del bene rivela un problema.
• Adamo ed Eva sapevano che disubbidire a Dio era suicidario, ma hanno
scelto la disubbidienza!
• Il peccato non era ancora entrato nell'umanità!
• Gesù era senza peccato eppure è stato tentato.
• In entrambi i casi c'è il diavolo che si fa tentatore.
• Gesù lo chiama bugiardo.
• C'è una bugia nella tentazione.
• Parte del problema è che gli esseri umani sono più propensi
a credere alla menzogna che alla verità.
• Parte della domanda è "Perché Dio ha creato gli esseri
umani con questo difetto?".
• La tentazione ha a che fare con la domanda più ampia "Da
dove viene il male?".
• Anche se non abbiamo una risposta, sappiamo che Gesù è
venuto per distruggere le opere del diavolo:
“Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere
le opere del diavolo” (1 Giovanni 3:8).
A9.- Il problema del male
• Nei sei giorni della creazione Dio ha creato molte
cose ma il male non vi è incluso.
• Dopo ogni atto di creazione Dio ha detto "È bello!"
o "È buono!".
• Il male non può essere né bello né buono.
• Da dove viene il male se Dio non lo ha creato?
• Il diavolo è maligno ma non creatore.
• Il male non ha un creatore?
• Il male è come il buio!
• Dio ha creato la luce, ma non il buio!
• Il buio non ha un creatore?
• Il buio, dal punto di vista scientifico, è caratterizzato da
un’assenza di energia elettromagnetica.
• Il buio non è il contrario della luce ma la sua assenza.
• Nessuno ha creato un’assenza!
• Possiamo produrre luce con energia ma chi può produrre buio?
• La luce sempre invade il buio e mai il contrario!
• Nello stesso modo, il male è assenza di bene.
• L’assenza di salute si chiama malattia;
• L’assenza di salute fa male.
• Dio non ha creato la malattia.
A10.- Non tentare Dio!
• “Non tentare Dio: Gesù gli rispose:
«È altresì scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo"»”
(Matteo 4:7) (Vedi Deuteronomio 6:16 e Esodio 17:2).
• Era successo alle acque di Meriba quando il Popolo aveva mormorato contro
Dio e lo aveva sfidato di intervenire.
• La sfida è il contrario della fede!
• Chi sfida Dio vuole forzarlo ad agire come lo vuole.
• Nessuno può forzare Dio e arrogante è colui che pensa
di potere farlo.
• C’è un po’ di ignoranza e molta arroganza nelle prese
di posizione “per fede” quando Dio non ha detto niente a proposito
di tale prese di posizione.
• Dichiarare di non prendere medicine perché Dio è forte
per guarire sembra coraggioso.
• Se Dio lo dice, è giusto fare quello che Dio dice per fede.
• Se Dio non lo dice, tale presa di posizione non è più
fede ma fantasia.
• Dio risponde quando rispettiamo le regole che ha stabilite, Lui.
• Quando stabilizziamo le regole, noi, Dio non è “forzato”
di intervenire.
LIBERACI DAL MALIGNO
“Voi dunque pregate così: "Padre nostro che
sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il
nostro pane quotidiano; rimettici i
nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci
esporre alla tentazione, ma
liberaci dal maligno. Perché a te appartengono il regno, la potenza e
la gloria in eterno. Amen." (Matteo
6:9-13).
B.- Liberaci dal maligno
B1.- I schiavi non sono liberi
B2.- Schiavi del male
B3.- La zizzania
B4.- Chi è il padre?
B5.- Il maligno uccide!
B6.- Nomi del maligno
B7.- La verità vi farà liberi
B8.- Già vinto
B9.- Curiosità malsana
B10.- Legami spirituali
B11.- Ancora oggi
B12.- Combattimento spirituale
B13.- Pieni di Spirito Santo
B14.- Gesù battezza con lo Spirito Santo
B15.- L’amore è il criterio
B1.- I schiavi non sono liberi
• Per natura, non siamo liberi dal male (maligno); anzi, ne siamo prigionieri.
• La prigione del male è dolorosa.
• Il male e il maligno ci fanno male.
• Il male è una schiavitù: “promettono loro la libertà,
mentre essi stessi sono schiavi della corruzione, perché uno è
schiavo di ciò che lo ha vinto” (2 Pietro 2:19).
• Il maligno ha vinto Adamo ed Eva e i loro discendenti sono schiavi della
corruzione.
• Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno e tutto il mondo soffre.
• Volere risolvere il problema del male nel mondo senza cacciarne via
il maligno è vano.
I nostri sforzi non ci permettono di uscire dalla prigione del male.
• Non serve fare finta di non essere prigionieri del male come facevano
i capi religiosi che contrastavano Gesù.
• I muri della loro prigione religiosa li rassicuravano ma era una falsa
sicurezza, era una prigione.
• Ravvedersi comporta l’idea di riconoscere di essere rinchiusi
nella prigione del male E l’idea di volere
uscirne.
• La legge di Mosè travisata dai religiosi non permette a nessuno
di liberarsi dal male.
• Gesù si presenta ai religiosi del suo tempo (e del nostro) come
il Liberatore: gli [a Gesù] fu dato il libro del profeta Isaia.
“Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto: «Lo Spirito
del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare
i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero
della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare
l'anno accettevole del Signore»” (Luca 4:17b-19).
• Pregare “Liberaci dal male!” è una confessione della
nostra incapacità a farlo con le nostre risorse.
• È anche una confessione che crediamo che
Dio ne è capace!
B2.- Schiavi del male
• I peccatori si compiacciono nel peccato (nel male) e non vogliono uscirne.
• Il peccato appaga i desideri della carne e i peccatori sono diventati
dipendenti dal piacere che dà il peccato.
• Ogni dipendenza rivela che gli esseri umani non sono liberi, ma schiavi.
• Non sapete voi che se vi offrite a qualcuno come schiavi per ubbidirgli,
siete schiavi di colui a cui
ubbidite: o del peccato che conduce alla morte o dell'ubbidienza che conduce
alla giustizia?
Romani 6:16.
• Gli schiavi del peccato vanno alla morte!
• Gesù è venuto per cambiare la traiettoria dei peccatori.
• Gesù libera dalla tirannia che schiavizza i peccatori.
• La strada del peccato porta alla perdizione e alla morte.
• La strada di Gesù porta alla salvezza e alla vita.
• La salvezza è liberazione dalla schiavitù.
• A breve termine, il peccato dà soddisfazione, ma a lungo termine,
il peccato schiavizza e rende infelice.
• Chi esce più dal peccato quando ne è dipendente?
• Nella preghiera “Liberaci dal maligno!”, Gesù c’insegna
che Dio può e vuole liberare gli schiavi dalle
loro dipendenze peccaminose.
• Pregare così non avrebbe senso se Dio non avesse né il
potere né il volere di liberare i schiavi dal maligno.
• Nella preghiera “Liberaci dal male”, c’è
la confessione che il bene non abita in noi.
• Abbiamo il desiderio di fare il bene, ma non ne abbiamo il potere perché
il male regna nelle nostre vite:
“Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun
bene; poiché in me si trova il
volere, ma il modo di compiere il bene, no.
“Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio,
quello faccio. Ora, se io
faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è
il peccato che abita in me. Mi
trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova
in me” (Romani 7:18-21).
• “ma liberaci dal maligno!” è
la preghiera giusta!
B3.- La zizzania
• Il maligno è la personificazione del male o colui che fa fare
il male.
• Gesù utilizza il termine maligno come sinonimo del diavolo. “Non
prego che tu li tolga dal mondo,
ma che tu li preservi dal maligno” (Giovanni 17:15).
• Gesù insegnava che il maligno a dei figli che lavorano in questo
mondo e seminano zizzania: 37 Gesù
rispose [loro]: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo;
il campo è il mondo; il
buon seme sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno; il nemico
che l'ha seminata è il diavolo; la mietitura è la fine dell'età
presente; i mietitori sono angeli. (Matteo 13:37-39).
• Il maligno è il nemico o diavolo.
• Il seme della zizzania è velenoso.
• Si riconosce la natura della pianta dal frutto che porta.
• Nonostante sforzi acrobatici, la zizzania no porterà mai un frutto
commestibile!
• La zizzania non cresce a caso nel mondo; c'è un seminatore malvagio
che la semina di nascosto.
• Gesù lo chiama "il maligno".
• C'è una volontà di inquinare il mondo con la zizzania.
• La presenza di zizzania mescolata al frumento rende tutta la farina
velenosa.
• Dio farà separare il frumento dalla zizzania prima che le semenze
siano mescolate.
• Gesù dice che i figli del maligno (la zizzania) saranno bruciati
nella fornace ardente (l'inferno).
• Il frumento sarà raccolto nel Regno di
Dio (il paradiso).
B4.- Chi è il padre?
• L'idea che il diavolo abbia figli è ben presente nel NT:
- “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare
i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e
non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità
in lui. Quando dice il falso parla di quel che è suo, perché è
bugiardo e padre della menzogna. (Giovanni 8:44).
- In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non
pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello.
(1 Giovanni 3:10).
- «O uomo pieno d'ogni frode e d'ogni malizia, figlio del diavolo, nemico
di ogni giustizia, non cesserai mai di pervertire le rette vie del Signore?
(Atti 13:10).
• L’alternativa a essere figli del diavolo è diventare
figli di Dio.
• Si lo diviene per fede in Gesù: “ma a tutti quelli che
l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli
cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né
da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati
da Dio. (Giovanni 1:12-13).
• La parola "liberaci dal maligno" è una supplica rivolta
a Dio da parte di esseri umani che non possono
liberarsi da soli.
• Ci vuole l'intervento di un liberatore esterno che abbia l'autorità
di fare rilasciare i prigionieri del maligno.
• Gesù è il liberatore.
• L'autorità di Gesù è più grande dall’autorità
del maligno e il maligno deve cedere a Gesù.
• I profeti avevano annunciato il liberatore: il liberatore verrà
da Sion. Isaia 59:20
in Romani 11:25 (Sion è una colina di Gerusalemme).
• Isaia usava il futuro.
• Il futuro è diventato presente nella persona di Gesù.
• Quelli che avevano visto, raccontarono loro come l'indemoniato era stato
liberato. Luca 8:36.
• Gesù libera dei peccatori dallo stato di figli del maligno per
farne dei figli di Dio.
B5.- Il maligno uccide!
• Maligno è contrario di benigno quando si parla di un tumore.
L'esito di un tumore maligno è la morte.
• Il maligno di cui parla Gesù nella preghiera comunica la morte.
• Il maligno è anticristo in quanto Gesù dà la vita
e la vita in abbondanza: “Il ladro non viene se non
per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la
vita e l'abbiano in abbondanza. (Giovanni 10:10).
• La parola «maligno» suggerisce intelligenza per ingannare
e nuocere.
• Il maligno nasconde il suo obiettivo e fa credere che le sue proposte
sono buone.
• Il maligno ha fatto così con Eva e essa ha creduto ai suoi suggerimenti
e argomenti.
• L'insegnamento che bisogna ricordare è di mai dare retta ai suggerimenti
e argomenti del maligno.
• Niente di buono può venire dal maligno.
• I falsi profeti sono maligni perché lavorano per il maligno.
• Uno dei loro inganni è di nascondere il loro gioco micidiale.
• Gesù ci ha avvertito: «Guardatevi dai falsi profeti i quali
vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete
dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? (Matteo
7:15-16).
• Il maligno è bugiardo e i suoi discorsi non sono basati sulla
verità.
• Chi li ascolta sarà sempre deluso.
• Una strategia prediletta del maligno è la religione che imita
la pietà ma ne rinnega la potenza: “aventi
l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche
da costoro allontanati! (2 Timoteo 3:5).
• Tutte le religioni sono costruite sull'inganno dei meriti e fanno della
grazia un concetto vuoto.
• L’anticristo sarà religioso.
• In quanto accusatore, il diavolo lavora nelle coscienze e semina il
disprezzo di sé stesso.
• I peccati confessati seriamente sono stati perdonati e la coscienza
dei perdonati è stata purificata dal sangue di Gesù.
• I redenti di Gesù hanno vinto l’accusatore! (Apocalisse
12:10-11).
• Una altra strategia del diavolo è di scambiare fede e sentimenti.
• Quello che sentiamo non è affidabile.
• Quello che Dio dice è affidabile.
- Il maligno ci dice che siamo buoni e che Dio non è buono mentre è
il contrario che è vero!
- Il maligno ci dice che il peccato non è grave e che non c’è
niente male a farsi del bene.
Il peccato, invece è grave e il suo salario è la morte.
- Ci dice che chi ubbidisce a Dio perde qualcosa.
In realtà chi disubbidisce a Dio perde qualcosa.
• Se la seduzione non fosse seducente non sarebbe seduzione.
B6.- Nomi del maligno
• Il nome maligno era un nome comune ma nel tempo è diventato un
nome del diavolo.
• Anche il nome Cristo era un nome comune (l'unto) e è diventato
il nome di Gesù!
• Ecco diversi nomi del maligno:
- Satana (Marco 4:15)
- il diavolo (Matteo 4:1)
- l’accusatore dei fratelli (Apocalisse 12:10)
- il tentatore (Matteo 4:3; 1Tessalonicesi 3:5)
- l’avversario di Dio (1Pietro 5:8)
- il nemico (Matteo 13:39)
- il principe di questo mondo (Giovanni 12:31; 16:11)
- il padre della menzogna (Giovanni 8:44)
- l’omicida (Giovanni 8:44)
- il ladro (Giovanni 10:10)
- il lupo (Giovanni 10:12)
- il leone ruggente (2Timoteo 4:17; 1Pietro 5:8)
- il seduttore (Apocalisse 12:9)
- il dio di questo mondo (2Corinzi 4:4)
- Ecc.
• Tutti questi nomi dicono qualcosa della personalità
del maligno e tutti hanno una connotazione negativa.
B7.- La verità vi farà liberi
• “affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo
le sue macchinazioni.
(2 Corinzi 2:11).
• Bisogna conoscere le macchinazioni di Satana per non essere raggirati.
• Adamo ed Eva sono stati raggirati perché non conoscevano le macchinazioni
di Satana.
• Conoscerle è importante per non essere anche noi raggirati.
• Gesù le conosceva e non è stato raggirato!
• La verità, dice Gesù, libera: conoscerete la verità
e la verità vi farà liberi» (Giovanni 8:32).
• Gesù è la verità.
• Nello stesso modo che il diavolo è la menzogna che imprigiona
chi crede alle sue parole, Gesù è la verità
che libera chi crede alle sue parole.
• Chiunque è "in Satana" è imprigionato.
• Chiunque è "in Cristo" è libero.
• Per difetto, tutti gli esseri umani sono "in Satana".
• Quando si convertono, sono trasportati "in Cristo".
B8.- Già vinto
• Non si parla del maligno per renderlo importante ma per fare conoscere
che non è equivalente a Dio.
• Ne parliamo per dire che Gesù l'ha già vinto: “e
avendo spogliato i principati e le potestà, [Gesù] ne ha
fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce (Colossesi
2:15).
• L’ultimo libro della Bibbia descrive la sua fine: “Il maligno
sarà gettato nello stagno di fuoco e zolfo!
• Il diavolo e tutti i suoi angeli sono già vinti! E il diavolo,
che le aveva sedotte, fu gettato nello stagno di
fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati
giorno e notte, nei
secoli dei secoli” (Apocalisse. 20:10).
• La chiesa non spera nella vittoria; la chiesa crede nella vittoria che
Gesù ha già conquistata.
• In questo tempo della grazia caratterizzato dal “Già-non
ancora”, la vittoria che Gesù ha già conquistata
non è ancora istallata nella nostra realtà se non l’istalliamo
noi stessi.
• “Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse
la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il
pericolo, la spada? […]
“Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù
di colui che ci ha amati (Romani 8:35 e 37.
• Paolo dice che siamo più che vincitori:
- Nella tribolazione
- Nell’angoscia
- Nella persecuzione
- Nella fame
- Nella nudità
- Nel pericolo
- Nella spada minacciosa
• Per fede e contro ogni evidenza, la chiesa di Gesù proclama e
istalla la vittoria di Gesù in tutti gli attacchi del maligno perché
Gesù ne gli dà il potere: “E Gesù disse loro: «Io
vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di
camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla
potrà farvi del male (Luca 10:18)
B9.- Curiosità malsana
• C’è una curiosità malsana verso il maligno e molta
gente entra in un mondo esoterico anticristo e si lascia
abbindolare.
• Così si creano legami spirituali che rovinano la vita della gente.
• “Liberaci dal maligno!” è una preghiera importante
perché il maligno ha trovato degli appigli nella vita
degli esseri umani e li schiavizza.
• Non si parla con il maligno se non per dare ordini, nel Nome di Gesù!
• Non c’è niente da negoziare con il diavolo.
• Molta gente sottovaluta il potere del diavolo e gioca con l’occultismo,
parla con lo spirito dei morti e legge gli oroscopi.
• Dio dice che sono pratiche abominevoli.
“Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà,
non imparerai a imitare le
pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare
suo figlio o sua
figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo,
né chi predice il futuro, né mago,
né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice
la fortuna, né negromante, perché il
SIGNORE detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli,
il
SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai
integro verso il
SIGNORE Dio tuo; 14 poiché quelle nazioni, che tu spodesterai, danno
ascolto agli astrologi e agli
indovini. A te, invece, il SIGNORE, il tuo Dio, nonlo permette. (Deuteronomio
18:9-14).
• Se vi si dice: «Consultate quelli che evocano gli spiriti e
gli indovini, quelli che sussurrano e
bisbigliano», rispondete: «Un popolo non deve forse consultare il
suo Dio? Si rivolgerà forse ai
morti in favore dei vivi? (Isaia 8:19).
• La preghiera ai morti è una pratica abominevole.
• Gesù non è più morto perché Dio lo ha risuscitato.
• Dio ci permette di pregare Gesù, perché è vivo.
• Maria e tutti i santi sono morti e non vanno né adorati né
pregati in favore dei vivi.
• I satanisti sono accecati e credono che alla fine il diavolo sarà
più forte di Dio. HANNO TORTO!
• C’è un mondo occulto con tante società segrete che
servono e adorano il diavolo ancora oggi.
B10.- Legami spirituali
• “Ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito che la
rendeva inferma, ed era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi.
Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: «Donna,
tu sei liberata dalla tua infermità». Luca 13:11-12.
• Gesù insegnava: E questa, che è figlia di Abraamo, e che
Satana aveva tenuto legata per ben diciotto anni, non doveva essere sciolta
da questo legame in giorno di sabato?» (Luca 13:16).
• Il male è come legami che ci tengono prigionieri e dai quali
non possiamo liberarci da soli.
• Che senso avrebbe di pregare "Liberaci dal maligno!" se farlo
da soli fosse possibile?
• Ci sono legami più forti di noi ma meno forti di Dio.
• Gesù ha rotto legami spirituali maligni e rimandato liberi i
prigionieri di spiriti maligni. In quella stessa
ora, Gesù guarì molti da malattie, da infermità e da spiriti
maligni, e a molti ciechi restituì la vista. Luca 7:21.
• A Giovanni Battista, Gesù diceva che questi miracoli erano
segni del Regno di Dio:
“In quella stessa ora, Gesù guarì molti da malattie, da
infermità e da spiriti maligni, e a molti ciechi restituì la vista.
“Poi rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni quello che avete
visto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi
sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, il vangelo è annunciato
ai poveri. Luca 7:21 (vedi Isaia 35:4-6).
• Gesù diceva che questi miracoli erano segni del Regno di Dio.
• Là dove Dio regna, le malattie, le infermità, gli spiriti
maligni e la cecità non possono più regnare.
• Chi regna?
• Nel mondo, il maligno regna con tirannia e autoritarismo.
• Nel Regno di Dio, Gesù regna con fermezza e autorità.
• L’autorità di Gesù non schiaccia nessun essere umano
ma scaccia i spiriti maligni.
• I legami spirituali possono essere trasmessi di generazione in generazione.
• L’adulterio e la fornicazione possono trasmettere legami spirituale.
Dio ammonisce di non avere sessualità occasionale fuori matrimonio.
• Nel Regno di Dio c'è la libertà verso questi tiranni che
rovinano la vita di tanta gente.
• Gesù ha insegnato ai suoi discepoli a dare la precedenza al Regno
di Dio e li ha mandati con il
potere di liberare chi era legato da spiriti maligni: “Andando, predicate
e dite: "Il regno dei cieli è
vicino". Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi,
scacciate i demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date
(Matteo 10:7-8).
• Era risaputo dappertutto che la prima chiesa praticava tali liberazioni
nel nome di Gesù:
• “Infatti gli spiriti immondi uscivano da molti indemoniati, mandando
alte grida; e molti paralitici e zoppi erano guariti. E vi fu grande gioia in
quella città (Samaria) (Atti 8:7-8).
• “Or alcuni esorcisti itineranti giudei tentarono anch'essi di
invocare il nome del Signore Gesù
su quelli che avevano degli spiriti maligni, dicendo: «Io vi scongiuro,
per quel Gesù che
Paolo annuncia». (Atti 19:13).
• Il Nome di Gesù NON è una parola magica che permetterebbe
a dei pagani di cacciare via i spiriti maligni.
• “Ma lo spirito maligno rispose loro: «Conosco Gesù,
e so chi è Paolo; ma voi chi siete?» E
l'uomo che aveva lo spirito maligno si scagliò su tutti loro; e li trattò
in modo tale che fuggirono
da quella casa, nudi e feriti. Questo fatto fu risaputo
da tutti, Giudei e Greci, che abitavano a Efeso; e tutti furono presi da timore,
e il nome del Signore Gesù era esaltato (Atti 19:14-17).
B11.- Ancora oggi
• Spiriti maligni e demoni sono ancora una realtà che Gesù
ci chiama ad affrontare nel suo nome.
• “Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla
terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra,
saranno sciolte nel cielo” (Matteo 18:18).
• La chiesa di Gesù non deve dimenticare questo ministero di liberazione
spirituale che fa paura a certi
ma dal quale tanti hanno bisogno.
• Gli spiriti maligni si nascondono dietro disordini che legano certi
esseri umani:
- L'abuso di alcool e altre sostanze (droghe) che alterano il cervello
- Il gioco compulsivo
- La dipendenza verso la pornografia.
- La pedofilia e altri sviamenti sessuali
- Gli scatti d'ira incontrollabili
- La scaramanzia e le superstizioni, incluso il terrorismo religioso
- Certi disordini alimentari
- Ecc.
• Non ci sono spiriti maligni dappertutto, ma ce ne sono parecchi.
• La chiesa ha bisogno di saggezza per gestire il comandamento di Gesù
di scacciare i demoni.
Gesù mandava i suoi discepoli per due.
• Il discernimento dei spiriti fa parte dei doni dello Spirito Santo che
Paolo elenca in 1 Corinzi 12:8-10.
• “Infatti a uno è data, mediante lo Spirito, parola di
sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un
altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per
mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro,
profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità
di lingue e a un altro, l'interpretazione
delle lingue; (1 Corinzi 12:8-10).
• È necessario cacciare via i demoni con l’aiuto di uno o
più anziani sperimentati.
• È necessario proclamare il sangue di Gesù
su ogni Persona, prima di farlo.
B12.- Combattimento spirituale
• Ci vuole lo Spirito Santo per smascherare i spiriti maligni.
• Ci vuole l'autorità di Gesù per rompere ogni tipo di legame
spirituale.
• La lotta dei discepoli di Gesù non è contro carne e sangue
(cioè realtà materiali) ma contro spiriti maligni
nel mondo spirituale (realtà invisibile).
• Paolo li chiama "insidie del diavolo":
• “Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate
star saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non
è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro
i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità,
che sono nei luoghi celesti. (Efesini 6:11-12).
- La chiesa prega
- La chiesa loda
- La chiesa insegna
- La chiesa testimonia
- La chiesa lotta contro i spiriti maligni
- La chiesa trionfa nel nome del suo Signore, cioè Gesù!
• Oggi ancora, Dio esaudisce la preghiera degli oppressi legati dal maligno
"Liberaci dal maligno!" mediante i suoi discepoli soldati spirituali!
Note importanti:
• La gente che ti contraria non è necessaria legata da uno spirito
di contrarietà.
• C’è una diversità voluta da Dio nella Chiesa e chi
è diverso da te non è necessariamente animato da uno
spirito di litigio.
• Le abitudini non sono necessariamente legami spirituali.
• Gesù non vedeva spiriti maligni dappertutto.
• Una persona posseduta perde il controllo della propria vita.
• Una persona legata è influenzata ma può
ancora reagire e chiedere aiuto.
B13.- Pieni di Spirito Santo
• Gesù insegnava questa preghiera “Liberaci dal maligno!”
a esseri umani nati di nuovo e in grado di chiamare "Padre nostro"
il Dio onnipotente.
• E tra di loro, certi avevano ancora bisogno di liberazione spirituale.
- Il ravvedimento fa dai peccatori dei perdonati.
- Il battesimo fa dai perdonati dei figli di Dio.
- La liberazione fa dai perdonati degli esseri umani liberi.
- La pienezza dello Spirito Santo fa dai liberati dei vincitori.
• Dio ci ha creati per essere pieni di Spirito Santo, non per essere vuoti
o animati da spiriti maligni.
• Guai ai vuoti che non si lasciano riempire di Spirito Santo.
• I vuoti saranno riempiti da spiriti immondi:
«Quando lo spirito immondo esce da un uomo, si aggira per luoghi aridi
cercando riposo
e non lo trova. Allora dice: "Ritornerò nella mia casa da dove sono
uscito"; e quando ci arriva, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora
va e prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrati vi
prendono dimora; e l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della
prima. Così avverrà anche a questa malvagia generazione».
(Matteo 12:43-45).
• Nessuno deve spaventarsi!
• Questo insegnamento esce dalla bocca di Gesù.
• Gli spiriti maligni cercano di incarnarsi, cioè di trovare
una casa umana (o animale) vuota.
• Sono degli squatter (occupanti abusivi) che bisogna sfrattare nel nome
di Gesù!
• L'occupante legittimo del nostro corpo è lo Spirito Santo: “Non
sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è
in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché
siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo
e nel vostro spirito, che appartengono a Dio. (1 Corinzi 6:19-20).
• Gesù ci ha riscattati per riempirci con
lo Spirito Santo.
B14.- Gesù battezza con lo Spirito Santo
• La salvezza include la pienezza dello Spirito Santo.
• Giovanni Battista parlava di Gesù come di colui che battezza
di Spirito Santo: “Giovanni rese
testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una
colomba e fermarsi
su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in
acqua mi ha detto:
"Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello
che battezza con lo Spirito
Santo". (Giovanni 1:32-33).
• Il battesimo con lo Spirito Santo non è un'invenzione di Paolo
come certi ignoranti dicono!
• Paolo non era presente alla Pentecoste!
• I dodici apostoli sono stati riempiti di Spirito Santo perché
questo era il passo successivo della salvezza.
“Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò
una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono
a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. (Atti 2:3-4).
• Il vangelo si è diffuso nel mondo mediterraneo perché
la potenza dello Spirito Santo ha fatto dei discepoli dei testimoni: Ma voi
riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete
testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità
della terra» (Atti 1:8).
• Alla Pentecoste, Gesù ha sparso lo Spirito Santo dal cielo
per compiere la sua promessa: “Eppure, io vi
dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché
se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado,
io ve lo manderò. (Giovanni 16:7).
• Il Consolatore è lo Spirito Santo.
• La Pentecoste continua ancora oggi!
• "Liberaci dal maligno e riempici di Spirito
Santo!".
B15.- L’amore è il criterio
• Tanti cristiani di buona volontà sono fissati sul bene e il male.
• Ogni domanda è “È legittimo o non è permesso?”
• Ogni scelta viene dettata da “È bene o è male?”.
• La conoscenza del bene e del male è una prigione nella quale
Adamo ed Eva si sono smarriti.
• Non significa che i redenti del Signore possono fare tutto senza preoccuparsi
dall’aspetto morale, ma che
l’aspetto morale non deve essere la forza direttrice che guida le scelte.
• L’unica forza direttrice del vangelo è l’amore;
• tutto il resto è buona morale all’acqua di rosa.
• La domanda “È bene o è male?” proviene spesso
dalla paura di un castigo.
• Questa paura è la leva delle religioni, ma Gesù non ha
istituito una nuova religione.
• Gesù ha cominciato una rivoluzione che libera dallo spirito di
religione e dalla paura: Nell'amore non c'è
paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura
teme un castigo. Quindi chi
ha paura non è perfetto nell'amore (1 Giovanni 4:18).
• La paura del castigo non viene dallo Spirito Santo;
• l’amore viene dallo Spirito Santo.
• Gesù è venuto per liberare i religiosi dalla loro paura
del castigo:
• Aperto il libro, [Gesù] trovò quel passo dov'era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me,
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare
la liberazione ai
prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà
gli oppressi, per
proclamare l'anno accettevole del Signore».
Luca 3:18-19 (Vedi Isaia 61:1-2).
• La paura del castigo opprime i religiosi, ma Gesù li rimette
in libertà: Se dunque il Figlio vi farà liberi,
sarete veramente liberi. Giovanni 8:36.
• «Signore, liberaci dal maligno e riempici d’amore!»
• “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri.
Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno
tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri».
Giovanni 13:34.
• L’amore è parte del frutto dello Spirito santo.
• Chi è riempito/a dallo Spirito Santo.
• Chi è legato da spiriti maligni non può amare.
• Lo Spirito Santo non lega nessuno.
• Dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà.
• “Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito
del Signore c'è libertà” (2 Corinzi 3:17).
• Dio non libera dal maligno per legare nella religione.
PRIMI DISCEPOLI
Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là con due
dei suoi discepoli; e fissando lo sguardo su Gesù,
che passava, disse: «Ecco l'Agnello di Dio!» I suoi due discepoli,
avendolo udito parlare, seguirono Gesù.
38 Gesù, voltatosi, e osservando che lo seguivano, domandò loro:
«Che cercate?» Ed essi gli dissero:
«Rabbì (che, tradotto, vuol dire Maestro), dove abiti?» Egli
rispose loro: «Venite e vedrete». Essi dunque
andarono, videro dove abitava e stettero con lui quel giorno. Era circa la decima
ora.
Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito Giovanni
e avevano seguito Gesù.
Egli per primo trovò suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo
trovato il Messia» (che, tradotto, vuol dire Cristo); e lo condusse da
Gesù. Gesù lo guardò e disse: «Tu sei Simone, il
figlio di Giovanni; tu sarai chiamato Cefa» (che si traduce «Pietro»).
43 Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò
Filippo, e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida,
della città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli
disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella
legge e i profeti: Gesù da Nazaret, figlio di Giuseppe». Natanaele
gli disse: «Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?»
Filippo gli
rispose: «Vieni a vedere».
Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro e disse di lui: «Ecco
un vero Israelita in cui non c'è
falsità». 48 Natanaele gli chiese: «Da che cosa mi conosci?»
Gesù gli rispose: «Prima che Filippo ti
chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto». Natanaele gli rispose:
«Rabbì, tu sei il Figlio di
Dio, tu sei il re d'Israele». Gesù rispose e gli disse: «Perché
ti ho detto che ti avevo visto sotto
il fico, tu credi? Tu vedrai cose maggiori di queste». Poi gli disse:
«In verità, in verità vi
dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio
dell'uomo». Giovanni
1:35-51.
1.- Da bocca a orecchio
2.- Abbiamo trovato
3.- Seguire Gesù
4.- Cambiare nome
5.- Il senso critico di Natanaele
6.- Rabbi o Maestro
7.- La confessione di Natanaele
8.- Tu credi?
9.- Il cielo aperto
10.- Il Figlio dell’uomo
1.- Da bocca a orecchio
• Giovanni Battista rende testimonianza di Gesù e due dei suoi
discepoli seguono Gesù.
• Al meno Andrea rende testimonianza di Gesù a suo fratello Simone.
• Filippo rende testimonianza di Gesù a Natanaele.
• Si tratta di testimonianza 1 a 1.
• Niente stadio con 50'000 partecipanti, ma un rapporto personale, tagliato
su misura.
• La semplicità di questa strategia la rende accessibile a quasi
tutti!
• Basta avere due piedi, un cuore e una bocca per evangelizzare.
• Nel tempo di Gesù, l’evangelizzazione non coinvolgeva tecnologia.
• Tutti i redenti potevano evangelizzare semplicemente per ubbidire al
gran Mandato di Gesù.
• Oggi, ci sono specialisti in tutto e la folla delega attività
complesse agli specialisti.
• Chi non è specialista non osa evangelizzare! Pretesto!
• La gente deve sentire parlare di Gesù:
- Il centurione aveva sentito parlare di Gesù. (Luca 7:2-3). Qualcuno
gliene aveva parlato!
- Paolo parlava ogni giorno con la gente che incontrava sulla piazza pubblica.
(Atti 17:16-17).
- Erode aveva sentito parlare di Gesù e sperava di vedergli fare qualche
miracolo. (Luca 23:8).
- Gli abitanti di una città hanno sentito parlare di Gesù quando
un indemoniato liberato ha proclamare le grandi cose che Gesù aveva fatte
per lui (Luca 8:39)
Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto?
E come crederanno in colui del
quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è
chi lo annunci? E
come annunceranno se non sono mandati? Com'è scritto: «Quanto sono
belli i piedi di quelli che
annunciano buone notizie!» (Romani 10:14).
Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del
Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose
che vi ho
comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età
presente». (Matteo 28:19-20).
2.- Abbiamo trovato
• Egli [Andrea] per primo trovò suo fratello Simone e gli disse:
«Abbiamo trovato il Messia»
(che, tradotto, vuol dire Cristo); (Giovanni 1:41).
• Chi ha trovato un tesoro lo comunica agli altri con entusiasmo: 6 e
giunto a casa, chiama gli amici e i
vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la
mia pecora che era perduta". (Luca
15:6).
• Trovare un tesoro cambia la vita.
• C’era la vita prima della scoperta del tesoro e c’è
la vita dopo la scoperta del tesoro.
• I primi discepoli hanno lasciato famiglia, lavoro e beni materiali per
scoprire il tesoro del quale i profeti, Mosè e i Salmi avevano parlato,
cioè il Messiah.
• C’è gente che cerca tutta una vita e
non trova perché non cerca al posto giusto.
• Trovare genera gioia.
• I primi discepoli hanno trovato Gesù e il loro cuore traboccava
di gioia.
• Gesù si lascia trovare da chiunque lo cerca.
• perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà
aperto a chi bussa. (Matteo 7:8).
• La testimonianza cristiana esprime un’esperienza, non una teoria.
• «Abbiamo trovato» esprime un’esperienza.
• Il cristianesimo passa per l’esperienza.
• Ognuno trova qualcosa di specifico quando incontra Gesù e cammina
con Lui:
- Ho trovato la gioia
- Ho trovato la pace e la serenità
- Ho trovato l’amore
- Ho trovato la vita eterna
- Ho trovato la vittoria
- Ho trovato la libertà
- Ho trovato la verità
- Ho trovato la mia vera identità
- Ho trovato l’incentivo per lottare e vivere
- Ecc.
• Ho trovato la vista, testimoniava il cieco guarito:
Egli dunque rispose: «Se egli sia un peccatore, non lo so; una cosa so,
che ero cieco
e ora ci vedo». (Giovanni 9:25).
3.- Seguire Gesù
• Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò
Filippo, e gli disse: «Seguimi».
• Seguire qualcuno significa cambiare traiettoria.
• C’è chi segue l’andazzo di questo mondo, chi segue
un guru, chi segue la moda, chi segue una dieta…
• Gesù chiama Filippo: “Seguimi!”.
• Seguire Gesù è stata una rivoluzione per Filippo.
• Non sapeva molto, ma abbastanza per lasciare tutto e seguire Gesù.
• Gesù continua a chiamare uomini e donne a seguirlo.
• Molti rifiutano!
• Seguire Gesù è impegnativo!
• Bisogna rinunciare a molte cose per seguire Gesù.
• Seguire la guida è «facile» perché
la guida conosce la strada, come il Pastore che cammina davanti alle
pecore.
• Gesù ha ribadito «Seguimi» a:
- Levi (Matteo): Matteo 9:9
- Un giovane ricco: Matteo 19:21
- Pietro (Simone): Giovanni 21:19
• Pietro ci chiama a seguire le orme di Gesù: Infatti a questo
siete stati chiamati, poiché anche
Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio perché seguiate le
sue orme. (1 Pietro 2:21)
• Come mai ci sono delle pecore che si smarriscono quando basta seguire
il Pastore?
• C’è un seme di ribellione in ognuno.
• Oscillamo tra docilità e ribellione
• Seguire Gesù cancella l’indipendenza.
• Oscilliamo tra dipendenza e indipendenza.
• La docilità e la dipendenza fanno comodo ma limitano le iniziative
e l’avventura.
• L’avventura nella giungla è una seduzione.
• Nella giungla, la pecora incontra il lupo.
• Il seduttore inganna perché è bugiardo.
• Il pastore non inganna perché dice la verità.
• Seguire il bugiardo è micidiale
• Seguire il Buon Pastore è sicuro.
• C’era un seme di ribellione in Eva
• Eva aveva tutto, ma è stata ingannata dal Seduttore.
• 1 Salmo di Davide.
Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca.
Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme.
Egli mi ristora l'anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del
suo nome. Salmo 23:1.
• Solo Gesù, il Risuscitato, può rassicurarci quando dobbiamo
attraversare la valle dell’ombra della morte:
Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei alcun
male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza.
Salmo 23:4.
• Gesù è passato per la tomba ma vi è rimasto.
• Gesù è risuscitato e chiunque lo
segue risusciterà.
4.- Cambiare nome
• e [Andrea] lo condusse da Gesù. Gesù lo guardò
e disse: «Tu sei Simone, il figlio di
Giovanni; tu sarai chiamato Cefa» (che si traduce «Pietro»).
(Giovanni 1:42).
• Gesù ha cambiato il nome di Simone in Pietro.
• Gesù ha anche cambiato il nome di Levy in Matteo e colui di Saulo
in Paolo.
• Dio ha cambiato il nome di Sarai e di Abramo
• Giacobbe è stato chiamato Israele dopo un incontro con l’angelo
di Dio.
• Abbiamo ricevuto un nome dai nostri genitori biologici quando siamo
nati nel nostro corpo.
• Gesù ci dà un nuovo nome quando nasciamo di nuovo.
• Un nome nuovo per un’identità nuova.
• Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice
alle chiese. A chi vince io darò della manna
nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo
che nessuno conosce, se
non colui che lo riceve". (Apocalisse 2:17).
• Un nome è un’identità.
• Gesù ci dà un nome nuovo che rispecchia l’identità
nuova che il Padre celeste ci dà.
• Se siamo rinati abbiamo una nuova identità.
• Dio ci chiama per nome.
• Per Dio siamo unici!
• Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome; tu sei mio! (Isaia 43:1b)
5.- Il senso critico di Natanaele
• Natanaele gli disse: «Può forse venir qualcosa di buono
da Nazaret?» (Giovanni 1:46 a).
• Ci sono i creduloni, i credenti e gli increduli, come Tommaso, a chi
Gesù comandava di essere credente:
Poi [Gesù] disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie
mani; porgi la mano e mettila nel
mio costato; e non essere incredulo, ma credente». (Giovanni 20:27).
• Natanaele non era un credulone e rifiutava di essere influenzato dai
suoi amici.
• Natanaele aveva il coraggio di non cambiare opinione opportunisticamente.
• Dire “Si” per fare piacere agli altri non è sempre
onesto.
• Natanaele voleva essere onesto e stentava a dire “Si” a
Filippo.
• Natanaele pretendeva forse di essere razionale.
• Filippo non ha tentato di convincerlo ma gli ha detto: “Vieni
a vedere!”.
• Gesù non ha rimproverato a Natanaele di essere un uomo razionale.
• La razionalità di Natanaele faceva parte della sua fedeltà
verso la conoscenza che aveva di Dio.
• Davanti a i falsi profeti, Natanaele non si sarebbe piegato, perché
analizzava il loro discorso e li smascherava.
• Natanaele ha fatto lo sforzo di venire e ha creduto.
• Cesare diceva: “Sono venuto, ho visto e ho vinto!”.
• Natanaele poteva dire: “Sono venuto, ho visto e ho creduto!”
6.- Rabbi o Maestro
• Natanaele gli rispose: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio,
tu sei il re d'Israele». (Giovanni 1:49).
• Natanaele ha cambiato idea e si è rivolto a Gesù con il
titolo di Rabbi (cioè Maestro).
• Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché
uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti
fratelli. (Matteo 23:8).
• Uno solo è il nostro Maestro e si tratta di Gesù!
• Gesù accetta di essere chiamato Rabbì perché lo
è!
• Un Rabbì è un insegnante che rivelava Dio.
• Gesù aveva tanto da insegnare agli esseri umani.
• Gesù ha mandato i suoi discepoli con la missione di insegnare
quello che aveva detto: Andate dunque
e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che
vi ho comandate. (Matteo 28:18-19).
• Gesù solo è degno di essere chiamato Rabbì.
• I discepoli sono tutti fratelli e nessuno deve pensare di essere più
grande degli altri. Gesù è il più grande!
• I titoli piacciono alla carne (vedi Matteo 23:7-8).
• Chi vive secondo lo Spirito si accontenta del titolo di figlio/a di
Dio e di discepolo/a di Gesù.
• Gesù non è più sulla terra, ma ha sparso lo Spirito
Santo:
ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome,
vi insegnerà ogni
cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
6.- Rabbi o Maestro
(Giovanni 14:26).
• Lo Spirito Santo fa da Maestro!
• È giusto rispettare lo Spirito Santo per chi è: “Maestro”
• Troppa gente ha un rapporto storto con Dio, con Gesù e con lo
Spirito Santo.
• Un Maestro aspetta docilità da parte dai suoi studenti.
• I studenti di Gesù sono chiamati discepoli.
• Gesù ha definito quello che aspetta dai suoi discepoli:
- Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro il potere di
scacciare gli spiriti immondi e
di guarire qualunque malattia e qualunque infermità. (Matteo 10:1).
- Poi [Gesù] prese i sette pani e i pesci; e, dopo aver reso grazie,
li spezzò e li diede ai discepoli,
e i discepoli alla folla. (Matteo 15:36).
- Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno
vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso,
prenda la sua croce e mi segua. (Matteo 16:24).
• Ecco tre caratteristiche di chi è discepolo di Gesù:
- Cacciare via la potenza del nemico.
- Servire gli uomini
- Venire dietro a Gesù
• Gesù è il Rabbi, l’unico Rabbi.
• I suoi discepoli raccolgono il suo insegnamento e lo mettono in pratica:
Se sapete queste cose, siete
beati se le fate. (Giovanni 13:17).
• Dire «Rabbi» a Gesù significa sottomettersi alla
sua autorità.
7.- La confessione di Natanaele
• Natanaele gli rispose: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio,
tu sei il re d'Israele». (Giovanni 1:49).
• In poco tempo, Natanaele ha cambiato. L’incontro con Gesù
lo ha cambiato.
• Un incontro con Gesù non lascia indifferente.
• Gesù accetta le due proposizioni di Natanaele:
- Tu sei il Figlio di Dio
- Tu sei il Re d’Israele
• I musulmani rigettano l’idea che Gesù sia il Figlio di
Dio.
• Dio stesso ha reso testimonianza a Gesù come Figlio:
- Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto
Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». (Matteo 3:17). (Battesimo).
- ed ecco una voce dalla nuvola che diceva:
- «Questo è il mio Figlio diletto, nel quale
mi sono compiaciuto; ascoltatelo». (Matteo 17:5). (Trasfigurazione)
• Il tentatore ha sfidato Gesù: E il tentatore, avvicinatosi, gli
disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina
che queste pietre diventino pani». (Matteo 4:3 e 6).
• I demoni confessavano che Gesù era il Figlio di Dio:
Ed ecco si misero a gridare: «Che c'è fra noi e te, Figlio di Dio?
Sei venuto qua prima del tempo
a tormentarci?» (Matteo 8:29).
• Il centurione davanti a Gesù crocifisso: E il centurione che
era lì presente di fronte a Gesù, avendolo
visto spirare in quel modo, disse: «Veramente, quest'uomo era Figlio di
Dio!» (Marco 15:39).
L’angelo a Maria: Ecco, tu concepirai e partorirai un
figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà
grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà
il trono di Davide, suo
padre. 33 Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno
non avrà mai fine». (Luca
1:31-33).
• L’angelo spiega a Maria perché il suo figlio è il
Figlio di Dio: L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà
su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò,
anche colui che nascerà
sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. (Luca 1:35). Gesù è
stato concepito dallo Spirito Santo; perciò è Figlio di
Dio.
• Gli esseri umani che sono nati d’acqua e di
Spirito diventano anche figli/e di Dio.
• Gesù è il capo stirpe dei figli/e di Dio.
• Gesù è il primogenito di una nuova creazione
• Gesù accetta di essere chiamato fratello dagli altri figli/e
di Dio: “Sia colui che santifica sia quelli che sono santificati provengono
tutti da uno; per questo egli non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo:
«Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli; in mezzo all'assemblea
canterò la tua lode». (Ebrei 2:11).
• Il Re d’Israele
• La speranza messianica era un Re, figlio di Davide
• Gesù era figlio di Davide per Maria
• Gesù dichiarava a Pilate che era Re e che il suo regno non era
di questo mondo
• Pilato lo ha fatto crocifiggere perché non c’era posto
per un altro Re che Cesare.
• Il Regno di Gesù è il Regno di Dio
• I figli delle tenebre hanno rifiutato il Re della luce: “Or i
suoi concittadini l'odiavano e gli mandarono
dietro degli ambasciatori per dire: "Non vogliamo che costui regni su di
noi". (Luca 19:14).
• Il diavolo ha usurpato il potere e si è autoproclamato «Principe
di questo mondo»
• Gesù è venuto per riprendere il potere
• Prima di partire al cielo Gesù ha affermato ai discepoli che
aveva ricevuto ogni potere: E Gesù, avvicinatosi,
parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo
e sulla terra. (Matteo 28:18).
• Gesù ha insegnato ai suoi discepoli a cercare il Regno di Dio
prima di tutto.
• Perché il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza.
(1 Corinzi 4:20).
8.- Tu credi?
• Gesù rispose e gli disse: «Perché ti ho detto che
ti avevo visto sotto il fico, tu credi? Tu vedrai cose maggiori di queste».
(Giovanni 1:50).
• Il verbo credere riviene 87 volte nel vangelo di Giovanni.
• Il verbo è associato al sostantivo “fede”.
• L’obiettivo dichiarato di Giovanni era di permettere ai lettori
del suo vangelo di credere: ma questi [segni miracolosi] sono stati scritti
affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio,
e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome. (Giovanni 20:31).
• La fede è un’adesione a un testo (promessa o ordine); come
un pezzo di fero aderisce a una calamità.
• Per credere, bisogna ascoltare le parole e avere fiducia nel loro autore.
• C’è una forma di fede superficiale che
non coinvolge l’adesione e che rimane intellettuale.
• La vera fede, invece, cambia la vita.
• C’è un pesciolino chiamato remora che ha una ventosa sulla
testa.
• Essa gli permette di attaccarsi a un grosso pesce e di farsi trasportare
senza sforzi.
• La nostra fede si attacca alle Parole di Dio e Egli
ci trasporta nel Regno del Figlio del suo amore: “Dio ci ha liberati dal
potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. (Colossesi
1:13).
• Essere trasportati nel Regno di Gesù cambia la vita!
• Non sappiamo perché Natanaele ha creduto, ma Gesù gli
aveva detto qualcosa che lo ha illuminato.
• Prima delle parole di Gesù, Natanaele era diffidente: “Natanaele
gli [a Filippo] disse: «Può forse
venir qualcosa di buono da Nazaret?»
• ma le parole di Gesù hanno avuto un effetto stupendo:
“Natanaele gli rispose: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio,
tu sei il re d'Israele».
• Gesù non parla per occupare lo spazio sonore ma per generare
fede nel cuore di chi lo ascolta: “Così la
fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla
parola di Cristo. (Romani 10:17).
• Le parole di Gesù hanno la particolarità
di essere spirito e vita: “È lo Spirito che vivifica; la carne
non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito
e vita (Giovanni 6:63).
• Chi non passa tempo per leggere la Bibbia, non dà allo Spirito
Santo l’occasione di vivificarlo.
• Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito
Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
(Giovanni 3:16).
• Per ricevere la vita eterna (la salvezza), basta credere.
• Non sono le buone opere che salvano, ma la fede nell’opera di
Gesù: “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante
la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è
in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; (Efesini 2:8-9).
• Tutti possono credere; Dio non esclude nessuno!
• Essere ricco non è necessario per essere salvato.
• Essere istruito non è necessario per essere salvato.
• Fare buone opere non è necessario per essere salvato.
• Appartenere a un’istituzione non è necessario per essere
salvato.
• Avere capito tutto non è necessario per essere salvato.
• Essere onorato e raccomandato dagli esseri umani non è necessario
per essere salvato.
• Fare parte di un élite (p.e. 140’000) non è necessario
per essere salvato.
• BASTA CREDERE PER ESSERE SALVATO
• Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene
a me, non lo caccerò fuori; (Giovanni 6:37)
• Credere è associato alla dimensione spirituale
perché ci vuole una rivelazione e una convinzione per credere.
• Rivelare Dio e Gesù è opera dello Spirito Santo.
• Convincere è opera dello Spirito Santo.
• Tutti gli esseri umani hanno uno spirito.
• Tutti gli esseri umani hanno una fede piccola o grande.
• Nessuno nasce con una grande fede
• Non ci sono esseri umani favoriti che hanno ricevuto una grande fede.
• Una fede piccola può solo crescere
• Bisogna avere cura della fede per farla crescere.
• Mettere la Parola di Dio per fede è l’occasione di fare
crescere la fede.
• La fede cresce nella preghiera e nell’intimità con Dio.
• Una fede viva si esprime con un comportamento santo e delle opere giuste.
• Una fede senza opere è morta.
• Le opere giuste sono una conseguenza della fede.
• Le opere giuste non sono la causa della fede.
• Il giusto, cioè il giustificato, è salvato
per fede per compiere opere giuste.
• Il giusto attinge al pozzo della grazia per vivere per fede.
• La fede distingue i credenti dagli increduli.
• La fede permette di passare attraverso le prove senza perdere né
la gioia, né la speranza perché Dio è sempre Sovrano, anche
nei tempi di prove.
• Credere cambia il presente e il futuro (inclusa l’eternità)
• Per Abraamo, credere ha cambiato la vita!
• così fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo credette
a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia»; e fu chiamato
amico di Dio. (Giacomo 2:23).
• Credere ha messo Abraamo in moto contro ogni logica:
- quando Dio lo ha chiamato ad andare via
- quando Dio gli ha promesso un figlio nella sua vecchiaia
- quando Dio lo ha chiamato a sacrificare Isacco, il figlio della promessa,
sul monte Moria.
• Abraamo ha creduto che Dio era saggio, potente, misericordioso e fedele.
• Abraamo ha creduto e agito.
• A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede
ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Se un fratello o una sorella non
hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate
in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose necessarie
al corpo, a che cosa serve? Così è della fede; se non ha opere,
è per se stessa morta. Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai
la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con
le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c'è
un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano. Insensato!
Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore?
• Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando
offrì suo figlio Isacco sull'altare? Tu vedi che la fede agiva insieme
alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; così fu adempiuta
la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo
in conto come giustizia»; e fu chiamato amico di Dio. (Giacomo 2:14-23).
• Non sono le opere che hanno salvato Abraamo, ma la
sua fede.
• Le opere compiute esprimevano la fede di Abraamo.
• Una fede che non si esprime diminuisce fino a morire!
ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l'anima mia non
lo gradisce». Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro
perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita.
Ebrei 10:38-39 (vedi Abac 2:4 e Romani 1:17).
• La fede permette di ottenere la vita.
• L’incredulità (= tirarsi indietro) porta alla perdizione.
• Il contrario della fede è l’incredulità.
• L’incredulità ha impedito il popolo d’Israele di
entrare nella terra promessa: A chi [Dio] giurò che non sarebbero entrati
nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti? Infatti vediamo che
non vi poterono entrare a causa della loro incredulità. (Ebrei 3:18-19).
• L’incredulità e la disubbidienza vanno di pari passo.
• La fede e l’ubbidienza vanno di pari passo.
C’è un bel po’ di confusione tra fede e
fantasia.
• Ci sono delle proclamazioni «per fede» che NON sono basate
sulla Parola di Dio.
• Tale proclamazione danno un’impressione di grande spiritualità,
ma riposano solo sulla sabbia.
• Essere diversi dal mondo non basta per essere cristiani.
• Gli esseri umani che il mondo chiama pazzi, non sono tutti cristiani.
• La fede è una pazzia per il mondo ma non tutte le pazzie del
mondo sono la fede cristiana.
• La fede cristiana segue la cronologia:
- Chiamata da Dio (Parola di Dio)
- Risposta umana per fede
- Azione umana
- Azione di Dio
9.- Il cielo aperto
• Poi [Gesù] gli disse: «In verità, in verità
vi dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul
Figlio dell'uomo». (Giovanni 1:51).
• Il peccato aveva chiuso l’accesso al cielo; Gesù lo riapre.
• Il cielo è il luogo della dimora del Padre (“Padre nostro
che sei nei cieli!”) e i peccatori non avevano più
accesso al trono di Dio.
• Gesù, con il suo sangue, lo restituisce: perché per mezzo
di lui abbiamo gli uni e gli altri accesso al
Padre in un medesimo Spirito. (Efesini 2:18).
• Il cielo è aperto per permetterci di accedere a Dio.
• Le nostre preghiere, fate nel Nome di Gesù,
raggiungono il trono di grazia:
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia
e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno. (Ebrei 4:16).
• Il cielo è aperto per permettere alla pioggia (la benedizione)
di raggiungere la terra.
• A causa del peccato del popolo Dio ha chiuso il cielo per chiamarlo
al ravvedimento: Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più
pioggia a causa dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo
luogo, se danno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché
li avrai afflitti, tu esaudiscili dal cielo, perdona il peccato ai tuoi servi
e al tuo popolo Israele,…
• ai quali avrai mostrato la buona strada per cui debbono
camminare; e manda la pioggia sulla
tua terra, che hai data come eredità al tuo popolo. (2 Cronache 6:26-27).
• A causa dell’ubbidienza di Gesù, Dio ha aperto il cielo.
• Dopo queste cose guardai e vidi una porta aperta nel cielo, e la prima
voce, che mi aveva
già parlato come uno squillo di tromba, mi disse: «Sali quassù
e ti mostrerò le cose che devono
avvenire in seguito». (Apocalisse 4:1).
• e [Stefano] disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti
e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di
Dio». Atti 7:56.
• I cieli erano aperti per accogliere lo spirito di Stefano.
• I cieli sono aperti per accogliere lo spirito dei redenti.
• Il giorno dell’ascensione, Gesù è stato rapito al
cielo.
• Gesù aveva fatto un buco nella tomba per passare attraverso la
morte.
• Gesù ha fatto un buco ne cielo per tornare nel cielo.
• Chi segue Gesù, passerà attraverso la morte e entrerà
nel cielo!
• Poi li condusse fuori fin presso Betania; e, alzate in alto le mani,
li benedisse. Mentre li
benediceva, si staccò da loro e fu portato su nel cielo. (Luca 24:50-51)
.
• Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso
i cieli, Gesù, il Figlio di Dio,
stiamo fermi nella fede che professiamo. (Ebrei 4:14)
• La chiesa sarà rapita nel cielo perché Gesù ne
ha aperto la strada:
• poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro,
sulle nuvole, a incontrare
il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. (1 Tessalonicesi
4:17).
• Torneremo a casa come Gesù è tornato a casa.
• Siamo ormai gente della casa di Dio.
• Per noi, Dio ha aperto il cielo.
10.- Il Figlio dell’uomo
• Poi [Gesù] gli disse: «In verità, in verità
vi dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul
Figlio dell'uomo». (Giovanni 1:51).
• Gesù si definisce come il Figlio dell’uomo.
• Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del
cielo uno simile a un figlio
d'uomo; egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; gli furono
dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione
e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà,
e il suo regno è un regno che non sarà distrutto. (Daniele 7:13-14).
• Il figlio d’uomo che Daniele ha visto ha ricevuto
dominio, gloria e regno.
• C’è una dimensione universale e eterna a questo regno.
• Non è un Regno limitato a Israele.
• Per Daniele, il Figlio dell’uomo aveva una dimensione messianica.
• Gesù stesso si presenta come il Figlio dell’uomo (79 volte)
in quanto incarnato in un corpo umano.
• Gesù era 100% Figlio dell’uomo e 100% Figlio di Dio.
• Dio ha reso testimonianza a Gesù attestando che era il suo Figlio:
- Al suo battesimo: Matteo 3:17;
- Alla trasfigurazione: Matteo 15:5
• Paolo, per primo, ha capito che la risurrezione di
Gesù dimostrava che Egli era il Figlio di Dio: [il vangelo] riguardo
al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato Figlio
di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione
dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore (Romani 1:3-4).